2007/05/30

Altri aerei su Washington? Le teorie "too-many-planes"

Postato da John - http://www.crono911.org/

English abstract: some conspiracy theories try to raise doubts and questions about the presence of an E-4B command and control aircraft in the skies above Washington D.C. at the time of Flight 77's crash into the Pentagon. This article explains that the presence of an E-4B and of other types of airplanes was not suspicious at all, since E-4Bs had an emergency management role, the skies over the US were not totally cleared until 12:16 am, and military and emergency planes continued to fly anyway.

Nota: di seguito alle precisazioni contenute nei commenti a questo post, e alle modifiche apportate sui link presenti nell'articolo di Murru qui citato, il post è stato aggiornato e revisionato dopo la pubblicazione. La versione originale è qui.

Accanto alle teorie "no-plane", secondo le quali nessuno aereo di linea fu dirottato l'11 settembre (quelli che abbiamo visto sarebbero ologrammi o drone o chissà cosa) si affacciano spesso anche le teorie "too-many-planes" ("troppi aerei"), che parlano dell'inquietante presenza di numerosi e misteriosi velivoli nei pressi delle aree in cui si sono schiantati i voli dirottati.

Non è poi raro assistere a "teorizzatori" che passano dall'una all'altra teoria con estrema tranquillità: "nessun aereo ha mai colpito il Pentagono"... "l'aereo c'era ma ha lanciato un missile prima di colpire"... "gli aerei erano due: uno ha sorvolato il Pentagono e l'altro l'ha colpito"...

Le teorie si sprecano, e di volta in volta testimonianze, dati delle scatole nere e riprese televisive sono utilizzati per supportare l'una o l'altra affermando tutto e il contrario di tutto.

Un esempio italiano della teoria "troppi aerei" è dato dai lavori di Pier Paolo Murru, che si contraddistinguono per essere proposti con un'apparente aura di tecnicismo e professionalità ma che ad un esame appena meno superficiale si rivelano fondati su banalissimi errori (più o meno intenzionali) o su assunti inesistenti.

L'ultima "perla" di Murru è l'articolo intitolato "Falsi dati 1: Nessun aereo sopra D.C.".

Murru parte da alcune riprese trasmesse da Discovery Channel e altri media, nelle quali si nota un aereo E-4B che volteggia "sopra D.C".

Le riprese mostrano un E-4B in cielo e tanto ci deve bastare. Nessuna speranza, per il lettore, di avere un riferimento preciso e documentato su orario, data e luogo di quella ripresa e sulla reale posizione del velivolo rispetto alla telecamera che lo riprende.



Esibito il fotogramma e i clip, Murru snocciola le sue osservazioni e teorie, e confessiamo che la loro analisi è davvero un lavoro deprimente: imprecisioni e traduzioni maccheroniche si sommano a citazioni e assunti senza alcuna indicazione di fonte o con indicazioni di fonti che dicono tutt'altro (dopo la prima pubblicazione di questo post, alcuni link sono stati corretti o sostituiti o integrati).

Murru apre così, riferendosi all'E-4B: "Queste sono le sue caratteristiche di ingaggio:".

Caratteristiche di ingaggio? Che significa? Ingaggiare cosa? L'E-4B non è un velivolo armato, per cui parlare di "ingaggio" è del tutto privo di senso. Il termine però fa molto "tecnico e professionale", come piace a Murru.

Poi cita: "The E-4 serves as the National Airborne Operations Center for the president and secretary of defense. In case of national emergency or destruction of ground command control centers, the aircraft provides a highly survivable, command, control and communications center to direct U.S. forces, execute emergency war orders and coordinate actions by civil authorities".

Manca la fonte della citazione (è tipico dei complottisti, che tendono a manifestare gravi forme allergiche nei confronti delle fonti), ma perlomeno la descrizione delle funzioni dell'E-4B (e non delle "caratteristiche di ingaggio") è abbastanza corretta.

Lo è molto meno la traduzione maccheronica di Murru:

"[trad.] L'E4B viene utilizzato dal National Airborne Operation Center per il Presidente e il Segretario della difesa. In caso di emergenza nazionale o di distruzione del centri di comando e controllo a terra, l'aereo permette in alta sicurezza, il comando e un centro di comunicazione/controllo direttamente con le forze U.S., e può eseguire ordini in emergenza di guerra e coordinare azioni attraverso le autorità civili."

Quella corretta è:


"L'E-4 funziona come Centro Operativo Nazionale Aerotrasportato per il Presidente e il Segretario della Difesa. In caso di emergenza nazionale o di distruzione dei centri di comando e controllo basati a terra, il velivolo garantisce un centro di comando, controllo e comunicazione con elevata capacità di sopravvivenza per comandare le Forze [militari] degli Stati Uniti, dare esecuzione agli ordini di emergenza in guerra e coordinare le operazioni delle autorità civili".

Successivamente Murru cita:


"Additionally, this aircraft supports the Federal Emergency Management Agency (FEMA), by flying emergency response teams to a disaster area (hurricane, tornado, etc.) and acting as the agency’s command and control center until FEMA’s equipment and facilities can be set up."

e traduce (anche qui con notevole imprecisione):


"[trad] Inoltre, questo aereo supporta il FEMA, attraverso voli di emergenza in area disastrata (da uragani, tornado etc...) e agisce come una agenzia di comando e centro di controllo fino a quando le strutture del FEMA non sono pronte all'utilizzo."

La traduzione corretta infatti è:


"Inoltre questo aereo fornisce supporto all'Agenzia Federale di Gestione delle Emergenze (FEMA), portando in volo squadre di intervento di emergenza sull'area di un disastro (uragani, trombe d'aria, ecc...) e operando come un centro di comando e controllo dell'Agenzia fino al momento in cui possono entrare in funzione gli equipaggiamenti e le infrastrutture del FEMA".

Adesso viene una Perla con la P molto grande. Murru infatti scrive:

"E' chiaro che questo tipo di aereo aveva una funzione tutt'altro che ovvia in questo contesto, non tanto per i suoi compiti usuali, ma per l'orario di avvistamento in relazione all'attacco e soprattutto per la sua presenza nell'operazione Global Guardian in atto proprio l'11 Settembre 2001."

E' impossibile trovare una logica in questa affermazione.

Da quello che abbiamo appena letto, è evidente che l'E-4B svolge funzioni che sono importantissime proprio in una situazione di emergenza come quella verificatasi l'11 settembre 2001. E quindi la cosa più ovvia di questo mondo è che uno o più aerei di quel tipo siano stati impiegati per contribuire a gestire quella situazione di crisi.

Secondo Murru, invece, non è così, e per spiegare questa sua convinzione (che è contraddetta da ciò che egli stesso ha appena citato) si appiglia all'"orario di avvistamento" e all'impiego dei velivoli nell'operazione Global Guardian.

Ma anche così non si capisce la logica di Murru. Se gli aerei erano già in volo per un'esercitazione, a maggior ragione fu possibile impiegarli tempestivamente nella situazione di emergenza reale che si era verificata.

Cerchiamo allora di fare uno sforzo per capire il contorto ragionamento di Murru. Egli infatti cita:


"Because of Global Guardian, three special military command aircraft with sophisticated communications equipment, based at Offutt, are up in the air the morning of 9/11. These E-4B National Airborne Operations Center planes—nicknamed “Doomsday” planes during the Cold War—are intended to control nuclear forces from the air in times of crisis. They are capable of acting as alternative command posts for top government officials from where they can direct US forces, execute war orders and coordinate the actions of civil authorities in times of national emergency. The Federal Advisory Committee (whose chairman is retired Lt. Gen. Brent Scowcroft) is aboard one of these Doomsday planes, being brought to Offutt to observe the exercise. Just as at Barksdale media accounts indicate Global Guardian was cancelled at Offutt shortly after the second WTC tower was hit (at 9:03) with staff switching to "real world mode" (Department of Defense, 1/9/02)..."

Lasciamo perdere la solita traduzione maccheronica (il testo dice in sintesi che tre E-4B erano in volo per l'esercitazione, che fu terminata alle ore 09:03) e leggiamo direttamente il commento di Murru:


"Abbiamo quindi quattro aerei dichiarati dirottati e tre E4B impiegati in una simulazione. Il compito degli E4B risulta cessato alle 9:03 del mattino...circa 35 minuti prima dell'attacco al Pentagono durante il quale uno di questi aerei è stato visto sorvolare proprio D.C. e la stessa Casa Bianca. Alle 9:33 AM un comunicato radio avvisa tutti i voli di evitare Washington o sarebbero stati abbattuti in volo (BBC news). Il Maggiore Dean Eckmann, affermò che uno dei piloti degli F-16s partiti dalla base di Langley, sentì il comunicato radio senza sapere chi lo stesse trasmettendo e sotto quale autorità. Lo scenario era esattamente quello del pre-attacco al Pentagono. Molta confusione ma non per tutti i settori dell'Intelligence."

Approfittiamo del fatto che Murru ci indica finalmente una fonte: "Department of Defense, 1/9/2002". Ovviamente non c'è un link nemmeno a pagarlo, ma siamo riusciti ugualmente a rintracciare la fonte: DOD 09/01/2002.



Si tratta, come vedete, di una semplice intervista a Rumsfeld, fatta dal Washington Post, e non dice nulla di quello che Murru cita.

Ma allora, da dove ha preso Murru le sue dotte citazioni?

Abbiamo scoperto anche questo. Le ha prese dal sito Cooperative Research, apprezzabile lavoro di raccolta cronologica di articoli di stampa e varie altre fonti, presentati senza alcuna pretesa di verifica dei contenuti.

Murru ha riportato alcuni brani dal sito, e per farci credere che la fonte sia particolarmente qualificata, ha citato - fra le tante fonti presenti nel sito - il Dipartimento della Difesa e si è guardato bene dal pubblicare il link, ben sapendo che proprio quella fonte parla di tutt'altro.

A questo punto è chiaro che Murru sta barando sulle fonti, sugli orari e sulle citazioni, che sono frutto del solito "copia-monta-incolla" tanto caro ai complottisti meno seri.

Andiamo avanti.

Secondo Murru, il fatto che un E-4B sarebbe stato in volo su Washington in concomitanza con l'attacco al Pentagono sarebbe in contraddizione con le dichiarazioni ufficiali secondo le quali nessun aereo era in volo tra le 09:30 e le 10:00 dell'11 settembre 2001 sull'area denominata P-56 (il link è quello indicato da Murru) che comprende lo spazio aereo sopra la Casa Bianca.

Anche in questo caso mancano le fonti di tali dichiarazioni ufficiali riferite all'assenza di velivoli sulla P-56, ma in questa sede prendiamole per buone.

Nel prosieguo del suo articolo Murru cita poi la presenza di Golfer-06, ossia il C-130 che era decollato dalla base di Andrews poco prima dell'impatto del Volo 77 contro il Pentagono e al quale il Controllo del Traffico Aereo chiese di acquisire visivamente il velivolo dirottato.

E' ben noto e ben documentato, sin dal 2001, che Golfer-06 acquisì visivamente il Volo 77, vide l'impatto, sorvolò il Pentagono e informò la torre di controllo di quanto era accaduto. Citiamo ad esempio questo articolo del Guardian che risale al 17 ottobre 2001 e per maggiori dettagli si veda anche questo servizio di Minnesota Radio Public.

Secondo Murru, però, la presenza dell'E-4B e del C-130 Golfer-06 e persino quella dei caccia F-16 di Langley è in contraddizione con le dichiarazioni secondo cui nessun velivolo sorvolò la zona interdetta P-56 tra le 09:00 e le 10:00.

Scrive Murru (senza indicare le fonti):


"Il Dipartimento della U.S. Air Force interna al Pentagono ha risposto (sotto richiesta FOIA) ad un ricercatore americano che nessun aereo è entrato nella P-56 sopra la Casa Bianca fra le 9:30AM e le 10:00AM l'11 Settembre 2001. Aggiunge inoltre che lo Air Force 84th Radar Evaluation Squadron - che ha eseguito le analisi sui tracciati radar forniti dalla FAA, sia per la NTSB che per la Commissione di Inchiesta, non avrebbe mai potuto ignorare o non vedere un enorme aereo come l'E4B all'interno della zona proibita denominata P-56.

La FAA comunica (FOIA) allo stesso ricercatore che non ci sono records di alcun
aereo vicino alla Casa Bianca o al Campidoglio l'11 Settembre 2001 fra le 9:00 AM e le 10:00AM.


La stessa FAA comunica successivamente di non essere disposta a rilasciare alcun tracciato radar riguardante la query in questione. I Servizi Segreti comunicano (FOIA) che non esistono records di alcun aereo sopra l'area in oggetto fra le 9:30AM e le 10:00AM"

"A questo punto la confusione si fa totale perché abbiamo un enorme E4B fra le 9:35 e le 9:45 AM e due caccia F-16 partiti da Langley allo sbaraglio ed arrivati in zona alle 9:50 AM. Tutti completamente invisibili ai radar ma non alle telecamere, alle Pentax ed agli occhi dei testimoni oculari.E' forse finita qui? No. Come anticipato in apertura, un altro grosso aereo era certamente presente nell'area (ma non nei "records") e il suo compito è a tutt'oggi tutt'altro che chiarito. Si tratta di un C-130 avvistato da molti sopra il Pentagono a pochi secondi dall'esplosione"

Ammesso che le dichiarazioni ufficiali citate siano realmente esistenti, non c'è alcuna contraddizione. La zona P-56, infatti, non comprende il Pentagono.



La zona P56 è in realtà non una ma due aree estremamente ristrette, come si vede nel disegno sopra e in questa scheda FAA, per cui è possibile decollare e atterrare dal vicinissimo aeroporto Reagan, è possibile sorvolare il Pentagono, è possibile passare in mezzo tra le due aree interdette ed è possibile volare attorno al Pentagono e alla Casa Bianca, senza mai entrare all'interno dei due fazzoletti di cielo interdetti.

Peraltro, aerei grossi come l'E-4B hanno raggi di virata così ampi che nemmeno volendo potrebbero circuitare all'interno di un'area così ristretta.

Murru quindi gioca sulla confusione tra area P56 e area di D.C. e gioca sul fatto che un osservatore a terra non sta a precisare se un aereo è passato esattamente sulla verticale della Casa Bianca o è passato qualche centinaio di metri più in là: dice genericamente "intorno alla Casa Bianca" o "sopra la Casa Bianca" , tanto più se l'osservatore si trova egli stesso a una certa distanza dalla Casa Bianca.

Murru, che sostiene di essere un esperto nel settore dei montaggi video, ricercatore del sito Pilots for Truth ed è collaborato da sedicenti controllori del traffico aereo, queste cose dovrebbe saperle bene, per cui è chiara la maliziosità di certe affermazioni e di certi accostamenti.

Dopo questa perla, Murru decide di avventurarsi nel ruolo di analizzatore dei tracciati radar, e si mette al lavoro sui "blip" (segnali di ritorno radar) e mappature per evidenziare presunte incompatibilità e incoerenze delle tracce radar relative al volo 77.

Murru parte da un tracciato radar (contenuto nel documento FAA7 a pagina 31) che è in realtà una scansione di una fotocopia di un plot di un tracciato radar.

Questa la qualità del materiale su cui ha lavorato Murru:



Da questa immagine, Murru rileva:

" la presenza di almeno un altro blip oltre quello denominato "last radar return of AAL77". Si trova esattamente sulla traiettoria dei testimoni di Pentacon RE"

"Sempre più a est nella mappa troviamo un altra Flight Path di cui non conosciamo la natura nè la direzione di spostamento dell'oggetto tracciato. Ho
indicato con il colore verde la serie di blip non identificati"


"Ho indicato anche la traiettoria di Gofer06 (dedotta dalle dichiarazioni
della base USAF di Adrews e del colonnello O'Brien) che come sappiamo non è
stata tracciata dai radar."


"Se poi analizziamo ancora la parte sinistra della mappa c'è un altro "volo" che incrocia AA77 proprio durante il 330° e altre serie di blip consecutivi e ravvicinati sono presenti in altre zone limitrofe a quelle dell'attacco..."

Non ci permettiamo di contraddirlo. In quell'immagine uno ci può vedere tutto quello che vuole, anche Babbo Natale con slitta e renne, per cui Murru può tranquillamente andare a ruota libera.

Facciamo notare però la totale arbitrarietà di tracciare una precisissima rotta radar di un velivolo (il C-130 Golfer-06) "dedotta dalle dichiarazioni", che Murru pone maliziosamente "un po' più in là" rispetto a una path radar che lui stesso dice di aver individuato e segnato in verde.

Al contrario, quella serie di puntini presenti sul tracciato radar e che Murru ha colorato in verde potrebbero essere proprio i ritorni radar di Golfer-06 che, come si nota nella stessa "elaborazione" di Murru, sono ben al di fuori dell'area P56:



In definitiva, Murru - lavorando su un documento praticamente illeggibile - vede proprio quello che non vorrebbe vedere: la presenza di Golfer-06 e la sua posizione perfettamente compatibile con quanto affermato ufficialmente.

E per risolvere il problema, si inventa una diversa rotta di Golfer-06 basandosi su dichiarazioni verbali, per poi attribuire la vera rotta di Golfer-06 a un altro aereo misterioso.

Non parliamo poi dei calcoli sulla velocità di AA77 che Murru compie basandosi sulla distanza dei singoli blip finali, che lo portano a calcolare velocità impossibili (fino a 2.460 km/h) non solo per il Volo 77 ma per qualsiasi tipo di aereo o missile esistenti (in relazione alla quota a cui si riferiscono quei blip).

Infatti ogni radar ha un "orizzonte radar" che dipende in parte dalla frequenza radar ma soprattutto dalla distanza e dalla posizione in quota del radar rispetto al bersaglio. Sotto quell'orizzonte il radar non riesce a rilevare bersagli, difatti gli aerei AWACS esistono apposta per colmare questa lacuna.

I blip esaminati da Murru provengono dal sistema radar del controllo avvicinamento dell'aeroporto di Dulles che si trova a più di una trentina di chilometri dal Pentagono, ed il tratto finale del Volo 77 si è sviluppato su quote ormai sottostanti all'orizzonte radar, senza contare la presenza di edifici che - frapponendosi tra il radar e il velivolo - potevano nascondere quest'ultimo.

Basta che il radar "salti" un blip - per uno qualsiasi dei motivi sopra indicati - per falsare completamente un calcolo fatto in quel modo.

Considerato che Murru per i suoi calcoli si è basato su fonti generiche e non qualificate (compreso un articolo di Wikipedia in cui c'è scritto che "Le informazioni in questo articolo o sezione non sono state verificate con fonti e potrebbero essere inattendibili"), provvediamo noi a indicare i dati precisi del radar ASR-9, ricavati dai manuali tecnici: il sistema risulta prodotto dalla Northrop Grumman e la sua antenna compie 12,5 rotazioni al minuto. Il "refresh" avviene quindi ogni 4,8 secondi. L'errore medio nel ranging è di una sessantina di metri.

A tal proposito rendiamo disponibili alcune pagine di documentazione tecnica, che sono un po' meglio di Wikipedia.

Al di là di tutte queste argomentazioni tecniche, ecco alla fine di tutto la conslusione di Murru:


"C'è ancora qualcuno che se la sente di asserire "Nessun altro aereo sopra D.C."?"

E Santo Iddio, valeva la pena imbarcarsi in una così magra figura per arrivare a una simile conclusione? Ma chi l'ha mai detto che non c'erano altri aerei su Washington D.C.? Una cosa è la zona interdetta P-56 che interessa solo lo specchio di cielo sopra la Casa Bianca, e altra cosa è l'intera area di Washington D.C.

L'11 settembre del 2001, l'ordine di far atterrare tutti i velivoli civili in volo (oltre 4.500 aerei) giunse solo alle 09:45 e ci vollero due ore e mezza per ottemperare: l'operazione fu completata alle 12:16. I velivoli militari e quelli di emergenza continuarono a volare su tutti i cieli americani, Washington compresa, come riferito per esempio da USA Today.

Sono già cinque anni che lo sappiamo, non c'era bisogno di Murru e delle sue "analisi" per scoprirlo.

* * *


A margine di questo post, vorremmo sottolineare l'estrema difficoltà di sottoporre a verifica articoli come quelli di Murru, basati su fatti e ragionamenti assurdi e infondati, con indicazioni di fonti del tutto fuorvianti che costringono a elaborate ricerche di verifica, e conditi con finti tecnicismi.

Non si può perdere tempo ogni volta di fronte all'ennesima panzana, e se qualche volta rinunceremo a debunkare articoli e teorie dal contenuto così scadente, non ce ne vogliate.

Ci sconcerta l'approssimazione e la leggerezza con la quale Murru (che qui prendiamo ad esempio ma non è certo l'unico caso) esegue analisi "tecniche", inserendo dati e assunti del tutto arbitrari e basandosi su documentazione di qualità estremamente scadente.

Un metodo davvero singolare, specialmente se inteso a supportare accuse estremamente gravi nei confronti di migliaia di persone (ivi compresi i tecnici della NTSB e della FAA e numerosi testimoni oculari).

2007/05/29

Il Presidential Memo del 6 agosto 2001

Postato da John - www.crono911.org

English abstract: On August 6, 2001, the intelligence community submitted to President Bush a memo containing information related to suspicious Al Qaeda activity in the US. The document explains that the FBI and CIA had received information about the possibility of hijackings and other types of terrorist actions planned by Al Qaeda members already based in USA. However, the information provided was somewhat generic and unverified at the time: it only made sense in hindsight.

Il campo d'indagine sui fatti dell'11 settembre 2001 è estremamente vasto per la mole di documentazione disponibile e per la presenza di numerosi aspetti che devono essere ancora pienamente ricostruiti (e non ci riferiamo certamente alle fantasiose teorie dei cospirazionisti).

Tra essi c'è tutta l'attività dei servizi di intelligence e di anti-terrorismo ai quali spettava il compito di prevenire quel genere di attacchi.

Un tassello importante per fare luce su tale attività ci viene fornito dal Presidential Memo del 6 agosto 2001, un appunto riservato pervenuto al Presidente Bush e nel quale si evidenziava la possibilità che Al Qaeda colpisse il territorio americano.


Il documento è stato declassificato il 10 aprile del 2004 ed è estremamente interessante e significativo, perché fotografa molto bene la percezione del rischio che avevano i responsabili dell'antiterrorismo appena un mese prima di quei devastanti attentati. Il titolo del memo è "Bin Laden è determinato a colpire negli Stati Uniti".

La nota spiega che diverse fonti "indicano che sin dal 1997 Bin Laden ha maturato la volontà di portare attacchi terroristici negli Stati Uniti" e ha invitato i suoi seguaci a seguire l'esempio di Ramzi Yousef che attentò al World Trade Center nel 1993 e a "portare la guerra in America".

Il memo, citando confidenze di altri servizi segreti, riferisce che Bin Laden voleva colpire Washington per ritorsione agli attacchi americani in Afghanistan nel 1998 e spiega che il leader di Al Qaeda stava studiando il modo per far entrare negli Stati Uniti alcuni terroristi destinati a portare un attacco.

A conferma di queste indicazioni, la nota cita un piano per colpire l'Aeroporto Internazionale di Los Angeles e avverte che alcuni membri di Al Qaeda hanno la cittadinanza americana e hanno vissuto e viaggiato per anni in USA e pertanto sono in grado di fornire una struttura di supporto all'organizzazione ed esecuzione degli attacchi.

Il documento poi afferma: "Non abbiamo trovato conferme ad alcune tra le minacce più eclatanti contenute in alcuni rapporti, come quello proveniente da un'agenzia [il nome è nascosto] che nel 1998 diceva che Bin Laden voleva dirottare un aereo americano per ottenere il rilascio dello Sceicco Cieco Umar Abd al-Rahman e altri estremisti detenuti in USA".

Fino a questo punto il memo si riferisce a dati che temporalmente sono collocati intorno al 1997-1998 e piuttosto generici.

Gli ultimi due paragrafi del memo sono però quelli più interessanti, specialmente se letti con il senno di poi:
"Nevertheless, FBI information since that time indicates patterns of suspicious activity in this country consistent with preparations for hijackings or other types of attacks, including recent surveillance of federal buildings in New York.
The FBI is conducting approximately 70 full field investigations throughout the US that it considers Bin Ladin-related. CIA and the FBI are investigating a call to our Embassy in th EAU in May saying that a group of Bin Ladin supporters was in the US planning attacks with explosives."


Tradotto:

"Nondimeno, le informazioni acquisite da allora dall'FBI evidenziano tracce di attività sospetta in questo paese, compatibili con preparativi di dirottamenti o altri tipi di attacchi, tra le quali la recente attività di sorveglianza di edifici federali a New York.
L'FBI sta portando avanti circa 70 indagini a tutto campo negli Stati Uniti, che l'agenzia considera connesse a Bin Laden. La CIA e l'FBI stanno indagando su una chiamata alla nostra ambasciata negli Emirati Arabi Uniti in Maggio, secondo cui un gruppo di affiliati a Bin Laden si trovava negli USA per pianificare attacchi con esplosivi".

Oggi possiamo dire che l'accenno a possibili dirottamenti aerei e a edifici federali a New York come potenziali obiettivi si è rivelato senza dubbio fondato, così come lo è stata - almeno in parte - la segnalazione ricevuta dall'ambasciata USA negli Emirati Arabi.

Infatti almeno uno dei dirottatori proveniva dagli Emirati Arabi (Fayez Banihammad) e le indagini hanno accertato che buona parte del denaro versato nei conti dei terroristi dell'11 settembre è transitato attraverso banche di quella nazione.

D'altro canto, un esame critico del memo, calato nel contesto temporale cui appartiene, evidenzia che sarebbe poco corretto sentenziare che quelle informazioni avrebbero dovuto portare a provvedimenti idonei a impedire ciò che sarebbe accaduto un mese dopo.

Innanzitutto solo con il senno di poi possiamo correlare correttamente quelle informazioni a quanto avvenuto. All'epoca si trattava solo di indizi vaghi sui quali indagare: "tracce di attività sospetta... compatibili... dirottamenti o altri tipi di attacchi..."; la stessa segnalazione dagli EAU proveniva da una telefonata (probabilmente anonima) e parlava di attacchi con esplosivi, che non erano certo una novità.

In secondo luogo, il memo parla di ben 70 indagini in corso dell'FBI, il che evidenzia il numero molto elevato di segnalazioni di attività sospette, molto diverse l'una dall'altra, che venivano indagate "a tutto campo".

Infine, all'epoca quando si parlava di dirottamenti si intendevano situazioni tradizionali, in cui i dirottatori sequestravano un aereo e i suoi passeggeri per avanzare determinate richieste. Si trattava di situazioni che potevano essere gestite secondo precisi e ben noti schemi operativi.

Per esempio, un potenziale dirottatore avrebbe dovuto superare i sistemi di sicurezza portando con sé armi da fuoco o bombe, il che era tutt'altro che semplice. Un dirottatore armato di coltelli e taglierini non avrebbe rappresentato un grosso problema per le squadre speciali d'intervento.

Questo memo, quindi, da un lato conferma che non mancarono segnalazioni che avrebbero potuto consentire agli investigatori di avvicinarsi a capire ciò che stava per accadere, dall'altro evidenzia che gli avvisi furono generici e imprecisi ed era difficile discriminarne la fondatezza.

A Ground Zero si muore ancora

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

English abstract: Authorities have formally acknowledged that Felicia Dunn-Jones, a lawyer who worked near the WTC, died in February 2002 due to a respiratory disease directly linked to the 9/11 attacks. This sets an important precedent for class actions against the EPA, which claimed that the air at Ground Zero was safe to breathe shortly after the attacks. However, the din of conspiracy theorists causes such legal actions to be lumped together with wacky theories. Ironically, once again Truthers are undermining serious attempts to uncover the facts about 9/11 and allow a real investigation to establish the true responsibilities of the authorities.

I deliri complottisti, così spettacolari e vendibili, hanno spinto lontano dai riflettori alcune verità sull'11 settembre. Si blatera tanto di aerei fantasma, di torri demolite, ma si dice pochissimo sulle vittime che gli attentati di sei anni fa continuano a mietere silenziosamente. Quasi nessun complottista parla degli effetti sulla salute dei cittadini prodotti dall'improvvisa distruzione delle Torri Gemelle e degli altri edifici del World Trade Center.

Non se ne parla perché la polvere non fa spettacolo. Le particelle di cemento, amianto, vetro e piombo e mille altre sostanze che s'intrufolano nei polmoni non sono telegeniche. Non si prestano a racconti iperbolici di cospirazioni impossibili, da pubblicare in libri e DVD o da sparare in apparizioni televisive o conferenze a pagamento. Parlare di malattie respiratorie a New York non fa diventare guru. Per questo il complottismo relega in secondo piano questi argomenti e si accanisce sulle solite ipotesi degne di un brutto film di James Bond.

Ma intanto che i complottisti cianciano, dietro la cortina fumogena delle loro fantasie ci sono dei fatti gravissimi che vengono trascurati. Fatti come la morte di Felicia Dunn-Jones, uccisa dalla polvere di Ground Zero cinque mesi dopo gli attentati e dichiarata formalmente vittima del terrorismo dell'11 settembre, come riferisce la BBC.

Charles Hirsch, chief medical examiner (capo perito medico) della città di New York, ha dichiarato il 18 maggio scorso che la morte di Felicia Dunn-Jones è legata agli attentati "oltre il ragionevole dubbio".

Felicia Dunn-Jones è morta il 10 febbraio 2002 di sarcoidosi, una rara malattia polmonare spesso legata all'esposizione ad ambienti tossici. Lavorava come avvocato nei pressi del WTC ed era fuggita da Ground Zero correndo attraverso la nube di polvere prodotta dal crollo delle Torri Gemelle.

La decisione di includere formalmente Felicia Dunn-Jones fra le vittime dell'11 settembre, portando il bilancio a 2750 morti, avrà ripercussioni importanti su molti altri casi di persone che hanno sviluppato malattie e problemi respiratori, compresi numerosi soccorritori. Il suo nome va ad aggiungersi a quello di James Zadroga, poliziotto e soccorritore a Ground Zero, morto a gennaio 2006 per una malattia respiratoria che le perizie mediche hanno collegato direttamente agli attentati.

Casi come quello di Zadroga e Dunn-Jones sono importantissimi per la class action avviata in tribunale contro le autorità, e in particolare contro l'EPA (Environmental Protection Agency), l'agenzia per la protezione dell'ambiente, che aveva dichiarato, evidentemente con troppa leggerezza, che l'aria di New York era respirabile senza pericolo pochi giorni dopo gli attentati.

Purtroppo, a causa dell'incessante fragore delle teorie di complotto che accusano le autorità statunitensi di aver ordito ogni sorta di cospirazione, qualsiasi accusa di menzogna o di inadempienza rivolta a quelle autorità perde automaticamente in credibilità e viene relegata fra le fantasie degli svitati, sabotando i tentativi di far avere a decine di migliaia di persone (secondo le stime ufficiali) l'assistenza medica che spetta loro come vittime differite degli attentati.

Ed è questo il più grande tradimento perpetrato dai cosiddetti "ricercatori della verità".

2007/05/24

St911 - Scholars for 911 Truth

di mother

Michael Zebuhr era uno studente di ingegneria morto in seguito ad un'aggressione a scopo di rapina il 28-3-2006 (morì il giorno dopo l'aggressione, il 29 marzo 2006).

Il
blog in sua memoria è gestito da un ex-professore di Zebuhr, Morgan Reynolds.
Michael era da poco entrato in un gruppo di ricerca sul 9/11, Scholars for 911 Truth (
http://www.st911.org/) che ruota intorno alla figura di Fetzer.

Motivi per dubitare sulla vera causa che ha portato alla morte Zebuhr secondo Morgan Reynolds?

  1. Le discussioni sul 9/11 sono il più importante evento politico del 21° secolo, ed i membri di tali gruppi sono oppositori verso persone capaci di assassinare chiunque.
  2. Michael Zebuhr era entrato solo recentemente nel gruppo di ricerca sul 9/11 ma contribuì sin da subito nella ricerca.
  3. La morte avrebbe l'effetto di raffreddare il fervore di ricerca sul 9/11 ed il gruppo Scholars for 911 Truth aveva fatto progressi sorprendenti sull'argomento.
  4. La cronaca dell'assassinio di Zebuhr lo fa sembrare come un'esecuzione piuttosto che un furto finito male.
  5. Questo sito di Daryl Bradford Smith parla di un Collegamento francese accusando alcune personalità dentro al movimento Scholars for 911 Truth di sostenere teorie stupide, atte solo a deviare dalla ricerca della verità. La professoressa Wood, Fetzer e la maggior parte degli studiosi di quel movimento farebbero parte della rete criminale.
  6. Quale movente c'era per l'uccisione? Ciò è importante, perchè nell'ucciderlo non c'era apparentemente nessun guadagno per l'aggressore, a parte il piacere di uccidere qualcuno. Inoltre, fu un rischio poichè lasciò almeno 3 testimoni oculari vivi.
  7. I media riportarono che c'erano uno o due video che mostravano il crimine e la polizia li stava esaminando nel tentativo di chiarire la vicenda ed effettuare degli arresti. Oggi il Sgt. Jackson dice che non c'è nessun nastro video.
  8. Riguardo all'arma dell'assassinio, il Sgt.Jackson non dice che sia stata trovata, ma solo che le indagini continuano.
Il metodo è quello tipico della disinformazione: lanciare dubbi e sospetti, conferire importanza a dati eventi piuttosto che ad altri, infine, ad indagini ancora in corso, trarre conclusioni.

Tuttavia il blog riporta anche il post del 10 marzo 2007 in cui si parla del processo e delle prove che vengono presentate verso Billie Ray Deshawn Johnson accusato dell'omicidio di Zebuhr.


Il testo riguardante il collegamento francese si alterna fra il tentare di screditare la professoressa Judy Wood con il suo sostegno a demolizioni controllate con bombe ad idrogeno (teoria proposta da "fantomatici esperti stranieri"), con illusioni di aerei che colpivano il WTC, depistaggi dei rinomati professori del gruppo Scholars for 911 Truth (Fetzer, Judy Wood, Morgan Reynolds...), difesa del sionismo da parte di Judy Wood che rifiuta le ipotesi di coinvolgimento israeliano in cui si è abbarbicato il gruppo di Scholars for 911 Truth, alla supposizione di fantomatiche piste israeliane per la morte di di Michael Zebuhr.
Per Daryl Bradford Smith i siti e blog che accostano la morte di Zebuhr ad una prosecuzione del complotto dell'undici settembre per togliere motivazioni agli studiosi, altro non sono che i diffusori di tale paura agli studiosi stessi e agli studenti di Scholars for 911 Truth, quindi coinvolti nel complotto.

I fattori trainanti dei testi dietrologici riguardanti la morte di Michael Zebuhr sono:

  1. non considerare minimamente che la sua morte sia stata un'eventualità
  2. porre agli uni od agli altri fantomatici coinvolgimenti con il diavolo di turno (l'FBI di Minneapolis o gruppi di Israeliani assassini) nel tentativo di spaventare o depistare il gruppo di ricerca dall'esistenza di un complotto riguardante gli avvenimenti dell'11 settembre 2001
  3. uno scontro fra i vertici del movimento Scholars for 911 Truth ed alcuni professori di quel movimento (Steven Jones, Judy Wood principalmente, ma anche Morgan Reynolds, Fetzer ed altre personalità a seguire) su determinate questioni cruciali per definire la teoria complottista più consona per descrivere come è stato demolito il WTC.
Nell'agosto 2006 Judy Wood e Morgan Reynolds hanno abbandonato il gruppo Scholars For 9/11 Truth, andando a dare il loro appoggio ad altri dietrologi (a Gerard Holmgren e a Rosalee Grable, agli autori di Loose Change e di 911Eyewitness), come possiamo vedere scritto da Daryl Bradford Smith nel suo sito.

In August 2006 Professor Wood and Morgan Reynolds quit the Scholars For 9/11 Truth.
Professor Wood and Morgan Reynolds are trying to discredit the work of Professor Steven Jones. They prefer to promote Zionist Deniers, such as Gerard Holmgren, Rosalee Grable (the webfairy), and 9/11 liars, such as the producers of the 911Eyewitness video and the Loose Change video.
link
Steven Jones, al contrario di Wood e di Reynolds continuò a fare parte del gruppo.
Tuttavia, come già accennato in passato, pare
abbia pagato le pecche antisemite del gruppo, finendo recentemente per diventare un separato in casa.

Jones ha dichiarato di essere rammaricato di aver parlato dei possibili mandanti e che d'ora in poi lascerà quest'argomento agli altri membri dell'associazione Scholars for 9/11 Truth di cui fa parte. "Non avevo idea che si trattasse di una frase in codice per indicare l'antisemitismo" ha dichiarato Jones. "Non è giusto collegare un simile gruppo [di mandanti] agli ebrei".


Infatti si può notare andando ora nell'home page un doppio link a diversi siti linkati in due diversi banner, uno riportante il movimento Scholars for 911 Truth e l'altro Scholars for 911 Truth&Justice.
Per confronto si può andare in archive.org e vedere la differenza con l'
home page del 6 febbraio.
Nel sito rimasto fedele a Fetzer fra articoli che riportano la teoria di Steven Jones vi sono anche riferimenti a blog contrari:

Crash physics for everyone (Open Letter to Steven Jones, 10 Dec 2006)
Invece fra i membi del movimento di Jones, mancano articoli di Fetzer.
Qui e qui ci sono le spiegazioni di Steven Jones

Il motivo più plateale del contendere è la teoria della termite ed il molten metal, in riferimento a
questo video in cui si vede materiale incandescente fuoriuscire da un angolo del WTC 2 laddove si erano accumulati i resti del Boeing ed i resti degli uffici travolti.
In effetti, una corrente dietrologica che prevede la demolizione del WTC con esplosivi non va d'accordo con altre teorie che prevedono la termite come meccanismo di collasso.

Quindi si capisce perchè sia coinvolto anche Michael Zebuhr nello scontro che si svolge principalmente fra Judy Wood e Steven Jones interno a Scholars for 9/11 Truth.
Indirettamente Zebuhr (ex-studente di Judy Wood) fece degli esperimenti con l'alluminio che diedero un duro colpo alle affermazioni di Steven Jones all'interno del gruppo stesso in cui militavano entrambi i professori.

Steven Jones infatti sostiene che a quelle temperature l'alluminio non può avere un'alta emissività di luce.
Pertanto il metallo appare come lucente e grigio, senza un'emissività paragonabile a quella visibile nel video (giallo arancione).


L'unica possibilità affinchè vi sia metallo lucente è che quello sia acciaio fuso o termite ed il video costituirebbe una prova a sostegno della sua teoria di demolizione controllata del WTC con uso della termite.

Professor Steven Jones, of Brigham Young University, conducted some experiments and came to the conclusion that it could not be aluminum because aluminum at that temperature in daylight would appear silvery or a faint yellow, not bright yellow. Aluminum is an excellent reflector of light, which is why it is used on mirrors. However, good reflectors are also low emitters of light. Furthermore, the high reflectivity of aluminum causes it to reflect a lot of the ambient light. In a dark room, there is no ambient light, so your eyes would see only the glow from the aluminum. However, if there is any ambient light, some of it will be reflected by the aluminum. Every object at 1000 °F produces red light; every object at 2000 °F produces orange light; and every object at 2700 °F produces white light. However, different materials emit different amounts of light, and different materials reflect different amounts of ambient light. Aluminum does not emit as much light as iron, and it reflects more ambient light. The end result is that the iron will have a brighter glow. In order to fully understand this concept, a piece of aluminum and a piece of iron would have to be placed side by side and then heated up to the exact same temperature. We would then clearly see that the iron glows brighter than the aluminum, even though they are at exactly the same temperature. link

Nota: 1000°F = 537 °C, 2000 °F = 1093°C, 2700 °F = 1482 °C
BYU experiment (May 2006): BYU experiment (May 2006): orange orange-yellow yellow-hot steel cup hot steel cup pouring out liquid aluminum (silvery) pouring out liquid aluminum (silvery) onto onto pre pre-heated rusty steel heated rusty steel plus gypsum and concrete: plus gypsum and concrete: No exothermic reactions seen
...
We do experiments! Scientific We do experiments! Scientific method method
Two video clips shown of oour experiments using poured-out aluminum with wood and plastic chips added. Available here:
http://www.scholarsfor911truth.org/Liquid_Aluminum_ 012.mpg and http://www.scholarsfor911truth.org/Liquid_Aluminum_011.mpg
We OBSERVE that organics FLOAT to the surface and produce embers, but do not produce a uniform “orange glow” (NIST). Conclusion: Poured-out, liquid aluminum is SILVERY-GRAY,
even when wood and plastic chips are added, not glowing orange as at WTC – and the liquid-aluminum explanation is highly dubious. NIST is invited to show us how to make pouredout liquid aluminum acquire an “orange glow”
link

Dalle considerazioni fatte è presumibile quindi che Steven Jones ponga il materiale fuso ad una alta temperatura con l'uso della fiamma ossidrica.
Tuttavia i video non mostrano la fase di riscaldamento in cui si sarebbe potuto osservare il passaggio di stato del metallo fuso, come non viene indicata una misurazione della temperatura dell'alluminio fuso fatto colare.

Professor Jones concludes the yellow liquid in the South Tower was molten iron. Since an ordinary office fire cannot melt iron, this implies that something such as thermite was inside the tower. link

Similari dichiarazioni riguardo il molten metal possono essere viste in altri articoli scritti dallo stesso Steven Jones; per esempio in questo articolo viene indicata per l'ennesima volta la sua teoria riguardo al metallo fuso fuoriuscito dal WTC.
Si prova a mescolare l'alluminio con plastica e con legno per verificare se vi sono variazioni con l'aggiunta di materiale organico.

Il primo di marzo 2006 Michael Zebuhr verificò le affermazioni di Steven Jones.
I post correlati sono su
scholarsfor911truth.org e sul sito di Judy Wood, janedoe0911.tripod.com.
Il proposito era verificare se l'alluminio arde ed a che temperature inizia ad emettere bagliori di luce perdendo la lucentezza argentea.
Il metodo utilizzato: scaldare alluminio puro al 99.7% su un elettrodo di tungsteno, depositandolo in pezzetti sopra il tungsteno (temperatura di fusione 3695 °C).

Tramite il tempo trascorso e la potenza elettrica applicata si può calcolare il calore emesso dalla resistenza elettrica del tungsteno e di conseguenza la temperatura raggiunta di volta in volta dai due metalli (alluminio e tungsteno).



I risultati dell'esperimento furono che il tungsteno e l'alluminio assumono dopo la fusione del secondo emissività similari anche se l'esperimento è stato eseguito alla luce del giorno e a pressione ambiente.
Luce del giorno e pressione ambiente sono due delle condizioni poste da Steven Jones nel suo esperimento visibile nei video prima proposti.

L'alluminio con temperature intorno ai 950 °C-1100 °C sviluppa un'emissività di color rosso-gialla come mostrato anche in
questo link.

Questo in accordo con le
stesse tabelle riportate dalla Process Associates of America (link riportato dalla Wood qui)



Insomma quello di Judy Wood e di M. Zebhur diviene un indubbio sostegno, interno alla Scholars for Truth (st911), a quanto calcolato dal NIST come proiezione della temperatura sviluppata all'interno del WTC a seguito degli incendi.


Oltre ad una galleria delle immagini un pdf utile che spiega la simulazione eseguita lo si può trovare su questo report fra quelli pubblicati.

La discussione non finisce così presto, trasformandosi nel tempo in un battibecco fra i ricercatori.

Jones
replica alla Wood qui e spiega:

  1. le teorie no-plane mostrando i finestrini del boeing ritrovati in prossimità del WTC e citando il NIST riguardo all'oscillazione degli edifici a seguito dell'impatto;
  2. riporta la mail di un suo sostenitore il cui padre ha lavorato nella fonderia di alluminio;
  3. fusione fredda;
  4. mininukes per demolire gli edifici.
data, 25-8-2006 update 31-8-2006

Judy Wood continua a rispondere con vari articoli (
link e cercare la parola Jones) di cui questo datato 30 gennaio 2007

A sostegno di Steven Jones viene quindi Frank Legge in
questo articolo (purtroppo non datato).

Intanto Steven Jones se ne esce con
un articolo riguardante proprio la comunità Scholars 911 Truth (sottotitolo: Dibattiti o Giustizia?) in cui appare chiaro come si voglia porre la parola fine ai dibattiti facendo dominare una teoria sull'altra a fronte della giustizia.

Let's roll up our sleeves and focus, all of us who agree that the goal is to GET A CRIMINAL INVESTIGATION rather than engaging in endless debates.
Ciò va ad aggiungersi alla pagina sulla disinformazione (Perception&Propaganda: Misinformation) del novello gruppo Scholars for 911 Truth&Justice in cui si spiegano le tattiche di disinformazione e gli attacchi ad hominem secondo quest'altra associazione.

La Wood non ha smesso di rispondere direttamente od
indirettamente (vedi anche qui).

....


In conclusione:

  • Forti litigi nei dibattiti che divengono scontro fra teorie ed accuse di disinformazione.
  • Sospetti di infiltrazioni per deviare il proprio lavoro da parte di entrambi e minare la "ricerca" della verità.
  • Sospetti di uccisioni per scoraggiare i ricercatori.
  • Coro greco che fa da cassa di risonanza copiando e ripetendo gli articoli degli uni o degli altri.
  • Infine separazione consensuale della vecchia Scholars for 911 Truth (St911) in due nuovi siti web&movimenti che fanno riferimento a diverse figure centrali (Stj911.com Steven Jones anti-Wood e 911Scholars.org Fetzer pro-Wood).

2007/05/23

Ipse dixit: Pier Paolo Murru

"Infatti l'amico DJ [termine usato su Luogocomune per indicare Paolo Attivissimo, N.d.R.] vorrebbe farci credere che la NTSB rilascia in giro bozze in corso d'opera...così per fare un po di confusione...per permettere a noi complottisti di farci tante belle paranoie. Eh si!"

(Pier Paolo Murru, membro di Pilots for 9/11 Truth, da Luogocomune.net, 13 maggio 2007)

"l'FDR è tuttora sotto analisi da parte di molti specialisti e quindi l'animazione portata dal NTSB non è da ritenersi a tutt'oggi definitiva/corretta"

(Pier Paolo Murru, da Luogocomune.net, 25 febbraio 2007)

Grazie a Henry e John per il reperimento delle citazioni.

2007/05/20

La videoconfessione "falsa" di Bin Laden

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

English abstract: Conspiracy theorists claim that a video in which Osama bin Laden clearly describes his involvement in the 9/11 attacks was faked by using a lookalike. This claim is based on pictures such as the one shown here (left), which unquestionably bears little resemblance to other pictures of bin Laden: in particular, the person appears to have a much wider face.

However, the identities of the other people shown in the video is not disputed, and presumably they would have quickly spotted any bin Laden impostor sitting among them. This implies that there must be another explanation for the poor resemblance.

This article suggests that the probable explanation is the substantial vertical squashing of the video caused by converting it from one video standard to another (specifically, from PAL to NTSC). Removing this squashing yields a picture which bears a very strong resemblance to bin Laden.

This article is partly based on the research published by the Muckraker Report.

Il video diffuso dalle autorità statunitensi a dicembre 2001, nel quale bin Laden descrive chiaramente ai propri seguaci numerosi dettagli relativi all'organizzazione degli attentati, sarebbe un falso, secondo molti complottisti: lo hanno dichiarato per esempio Infowars.net e Giulietto Chiesa. La presunta prova della falsità sarebbe la scarsissima somiglianza fra Osama bin Laden e la persona raffigurata nel video.

In effetti il fotogramma mostrato all'inizio di questo articolo presenta una fisionomia indiscutibilmente differente da quella ben nota di bin Laden, ma questo fatto si scontra con un'obiezione di buon senso: con tutti i soldi, le complicità e le risorse a disposizione degli ipotetici falsificatori, è mai possibile che non siano riusciti a procurarsi un sosia più decente? Pensavano davvero che nessuno si sarebbe accordo che avevano usato Cicciobello al posto dello smunto Osama?

E' questo il problema di fondo del complottismo: la convinzione che questi grandiosi cospiratori dell'11 settembre siano capaci di piani sofisticatissimi, ma al tempo stesso siano così fantozzianamente imbranati da lasciare dappertutto prove vistosissime del loro intrigo.

Un'altra obiezione di buon senso è che nessun esponente di Al Qaeda ha mai dichiarato che questo video è falso. Come mai?

Ma andiamo avanti. L'ipotesi del sosia Cicciobello non regge per un'altra ragione: l'identità delle altre persone presenti nel video è indiscussa. Ma se quelle persone sono fedelissimi di bin Laden, come mai non si sono accorte di chiacchierare per un'oretta con un suo sosia da quattro soldi?

Infatti neppure i complottisti più accaniti hanno mai asserito, a quanto mi risulta, che le persone mostrate insieme a bin Laden non siano lo sceicco paraplegico saudita Khaled Al-Harbi, il numero due di Al Qaeda Ayman Al-Zawahiri e il portavoce kuwaitiano di Al Qaeda Suleiman Abu Ghaith. Eccoli in alcuni fotogrammi del filmato (visionabile integralmente, ma in bassa qualità, presso Npr.org):

A sinistra, Suleiman Abu Ghaith; al centro, Osama bin Laden; a destra, Khaled Al-Harbi.

A sinistra, Khaled al-Harbi; a destra, Ayman Al-Zawahiri. Osama bin Laden è fuori dall'inquadratura, a sinistra.

L'esame dei fotogrammi mostrati qui sopra e più in generale del video integrale rivela un altro fatto interessante: ci sono molti fotogrammi nei quali il presunto sosia è assai più somigliante a Osama che nell'immagine mostrata a inizio articolo e solitamente citata dai complottisti.

Un esempio di questi fotogrammi è mostrato qui a sinistra: è tratto dal medesimo video accusato di essere falso (colore e contrasto sono stati regolati per renderlo più leggibile). La somiglianza è decisamente più marcata. Si direbbe che i complottisti abbiano selezionato quei fotogrammi che facevano al caso loro, scartando tutti gli altri che non si adattavano alla loro teoria preconfezionata.

Ma anche tenendo conto di queste altre immagini maggiormente somiglianti e delle considerazioni sulle altre persone presenti, resta il problema di quei fotogrammi di pessima somiglianza. Non possono certo essere ignorati; sarebbe una selezione arbitraria dei fatti degna delle migliori metodologie complottiste.

Per prima cosa si nota che i complottisti usano versioni di pessima qualità del video, che sono quelle fatte circolare inizialmente e derivanti da numerosi passaggi di duplicazione. Come è noto, questi passaggi causano un rapido degrado della qualità (specialmente nel caso di registrazioni analogiche come questa). In seguito sono state rilasciate versioni decisamente più nitide rispetto a quella pubblicata presso Npr.org; ne vedete alcuni fotogrammi con il logo C-SPAN. Questo degrado può aver contribuito alla deformazione dell'immagine, sfumandone i dettagli e creando la percezione di una fisionomia più in carne di quella effettiva. Ma c'è una considerazione più tecnica che può spiegare i fotogrammi controversi.

A proposito di questi passaggi di duplicazione, un articolo di Muckraker Report (non certo tenero nei confronti del governo USA) nota infatti che la versione originale, stando a quanto dichiarato dalle autorità militari, fu rinvenuta su videocassetta a Jalalabad, in Afghanistan, e fu registrata a Kandahar, in Pakistan (fonte: PBS). In questi paesi si usa il formato video PAL, che ha una risoluzione di 576 righe verticali visibili. Negli Stati Uniti e in altri paesi, invece, si usa il formato NTSC, che ha 480 righe visibili.

Un video girato in PAL, come quello di bin Laden, viene solitamente convertito in NTSC eliminando le righe in eccedenza. Questo produce una notevole compressione verticale dell'immagine (circa il 16%), che si traduce in una deformazione delle proporzioni delle immagini. Normalmente questo non è un problema percettibile (il cervello umano compensa automaticamente l'errore), ma diventa molto importante e vistoso quando si tratta di verificare dettagli che dipendono dalle corrette proporzioni.

Per esempio, questo è il fotogramma contestato di bin Laden, così come viene mostrato solitamente (versione NTSC di bassa qualità): naso troppo corto, zigomi troppo larghi.


E questo è lo stesso fotogramma convertito correttamente, ripristinando le proporzioni fra altezza e larghezza dell'originale PAL:

Improvvisamente, il sosia non è più Cicciobello e la compatibilità con la fisionomia di Osama bin Laden è molto più alta.

Lo stesso effetto è rilevabile anche in altri fotogrammi. Questa è la versione NTSC (contrasto e saturazione sono stati regolati per migliorare la leggibilità):

E questa è la versione PAL con le proporzioni corrette:

Chiedo ora ai signori complottisti: siete ancora sicuri di poter dire che quest'immagine non mostra Osama bin Laden?

2007/05/14

Che fine hanno fatto i film complottisti italiani?

di Paolo Attivissimo, con il contributo di ricerca di Hammer, John e Zeusblue. L'articolo è stato ampliato dopo la pubblicazione iniziale.

Rileggendo le trascrizioni delle puntate di Matrix, realizzate grazie al paziente lavoro di ZeusBlue, e in particolare quella dell'11/9/2006, è emerso un fenomeno piuttosto curioso: entrambi gli annunciati film italiani a favore delle ipotesi di complotto sono in clamoroso ritardo.

Per esempio, La Verità di Cristallo, il secondo film di Massimo Mazzucco sull'argomento, doveva uscire sette mesi fa, stando a quanto detto da Mentana nella puntata di Matrix dell'11 settembre 2006:

"Uscirà tra un mese un film che è un po' la summa per una parte... eh... degli internauti di queste verità alternative che si chiama 'La Verità di cristallo'".

E nella prima edizione del libro Inganno Globale (quella di dicembre 2006, quella in cui l'accurato lavoro di ricerca della verità aveva decapitato le Torri Gemelle, portandone i piani da 110 a 108, insieme ad altre perle che persistono anche nella seconda edizione), Mazzucco annunciava nella penultima pagina:

"Il secondo avvincente libro+dvd di Massimo Mazzucco sarà in arrivo a primavera 2007!".

Nella seconda edizione l'annuncio è scomparso.

A parte i dieci minuti scarsi di spezzone presentato in parte a Matrix e presente su Luogocomune.net, dell'allora imminente Verità di Cristallo non s'è visto nulla.

E che dire di Zero, il film di Giulietto Chiesa? Annunciato anch'esso nella puntata di Matrix dell'11 settembre 2006 ("uscirà un nostro film, esattamente, il cui attore principale, voglio dirlo, sarà Dario Fo", disse Chiesa), presentato a fine settembre al Milano Film Festival, annunciato in uscita nell'inverno del 2006 e mai uscito, sembra essere ora nel mezzo di un ripensamento globale.

A Matrix ne sono passati alcuni spezzoni; sul sito di Zero c'è un trailer che contiene una stupidaggine desolante, come quei "soli due giorni" [sic] di durata dell'inchiesta che ha portato alla versione ufficiale, secondo le parole dette da Lella Costa, e un autentico blooper da antologia che lascio scoprire allo spettatore attento. Se queste sono le premesse di rigore sulle quali si basa l'opera, la presunta "ricerca della verità" non farà certo grandi passi e qualsiasi debunking rischia di essere francamente superfluo.

Ma quello che colpisce è che già il 15 marzo 2007 è stato annunciato, sempre sul sito di Zero, che

"è stata completato [sic] il montaggio del film nella sua prima versione. Da questo momento si procederà integrando la rough copy esistente. Il film ha adesso una struttura definitiva."

Però poi, spulciando i forum desolantemente vuoti di Zero (aperti da mesi, a tutt'oggi contengono cinque post in tutto), emergono messaggi che, non si sa con quale autorevolezza, affermano che "il film inizierà a essere distribuito nelle sale cinematografiche (almeno italiane) l'11 settembre 2007", che comunque è una data "indicativa ed è possibile che la distribuzione inizi qualche mese più avanti".

Se così fosse, Zero arriverebbe a ben tre anni di lavorazione: a settembre 2006, infatti, erano dichiarati due anni di realizzazione già trascorsi. Ci vuole davvero così tanto tempo per filmare questa verità che Chiesa asseriva di aver già in pugno un anno fa? Disse infatti Chiesa a Matrix il 24 maggio 2006:

"la versione ufficiale è falsa... la falsità della versione ufficiale è dimostrabile, ed è stata dimostrata".

I ripensamenti ai quali ho accennato sembrano suggeriti dalle parole della newsletter del film datata 14 maggio (ma in realtà spedita il 13), che annunciano:

"Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura 1997, ha iniziato a lavorare con il team di 'Zero - Inchiesta sull'11 Settembre'. Dario Fo sta studiando con i ricercatori del film tutti i dettagli della versione ufficiale sui fatti dell'11 settembre 2001, e sta visionando le testimonianze raccolte nel corso dell'inchiesta realizzata fino a questo momento. Mentre il film è già stato montato in una copia-lavoro, si studiano possibili interventi."

Segue richiesta di donazione.

E' interessante notare quest'abbinamento: Dario Fo cambia ruolo e da semplice attore diventa ricercatore e controlla non solo "tutti i dettagli della versione ufficiale" ma anche "le testimonianze raccolte nel corso dell'inchiesta"; guarda caso, contemporaneamente "si studiano possibili interventi" al film.

Impegno lodevole, quello di Fo, tristemente assente in tanti complottisti che non hanno mai letto una riga della documentazione d'indagine. Impegno che però fa nascere un dubbio: come mai questo bisogno di visionare le testimonianze e studiarsi i dettagli? Giulietto Chiesa non aveva forse in mano la dimostrazione della falsità da dodici mesi, per cui Fo partecipava a colpo sicuro a Zero? Oppure a furia di scoprire errori dilettanteschi, su fatti facilmente verificabili oggettivamente, qualcuno sta cominciando a chiedersi in che mani s'è messo e chiede che si facciano "interventi" sul film per evitare figuracce?

Penso a errori madornali come i "sei muri maestri" del Pentagono (che non esistono -- il Pentagono non ha muri maestri, ma è retto solo da colonne) secondo Chiesa (Matrix, 24/5/2006) o il B-52, "l'aereo più grande che ci sia", che secondo Franco Fracassi avrebbe colpito l'Empire State Building nel 1945, quando in realtà il B-52 non esisteva ancora (Matrix, 31/5/2006).

Penso all'invenzione di una parentela inesistente fra un redattore di Popular Mechanics e il capo della sicurezza nazionale, pur di screditare le dichiarazioni altrimenti inattaccabili degli esperti di settore raccolte dal libro d'indagine realizzato appunto da Popular Mechanics. Invenzione partorita da un singolo complottista, Christopher Bollyn, che però ammette di non trovarne prove anagrafiche o altre conferme. Che strano.

Invenzione che, fra l'altro, Giulietto Chiesa sbaglia persino a copiare: il redattore Ben Chertoff è accusato dai complottisti di essere cugino di Michael Chertoff della sicurezza nazionale USA, non nipote come Chiesa ha scritto ripetutamente sul Corriere e nel proprio sito, dove il redattore viene oltretutto promosso ad unico autore, ignorando tutto il resto della redazione:

"L'autore di questa cosiddetta debunking, cioè la contestazione dei contestatori, è il signor Benjamin Chertoff, che è parente di quel Chertoff a capo della National Security Agency, che è un personaggio quant'altri mai ambiguo. Si tratta, quindi, di un'operazione di famiglia tendente a coprire stanzialmente lo zio".

Penso alla stupefacente negazione di squarci e incendi al WTC7 fatta da Fracassi (sempre Matrix, 31/5/2006: "...questi grandi squarci non li ho visti... Si parla di grandi incendi e non si sono visti") quando danni e incendi sono documentati fotograficamente, come mostrato da vari articoli di Undicisettembre, dai quali cito giusto un paio di foto eloquentissime:





Giulietto Chiesa ama dire che auspica una nuova commissione d'inchiesta sull'11 settembre. Viene da chiedersi se ora, invece, la commissione d'inchiesta si sia insediata in casa di Zero per controllare che non ci siano stupidaggini residue (e, come dicevo, già sappiamo che ci sono). Forse il maestro è arrivato e vuole controllare che gli scolaretti abbiano fatto bene i compiti.

2007/05/11

L'animazione del Volo 77 non è ufficiale: è una bozza

di Paolo Attivissimo. Questo articolo è la traduzione adattata della versione aggiornata di questo articolo originale in inglese.

Un ricercatore di Pilots for 9/11 Truth (PFT) ha confermato che una nota e controversa animazione della traiettoria del Volo 77 non è materiale ufficiale e definitivo dell'NTSB, ma è semplicemente una "working copy" dell'ente, ossia una copia di lavoro, una bozza, che contiene almeno un errore significativo. Il ricercatore, Pier Paolo Murru, ha inoltre confermato che PFT ha ricevuto dall'NTSB anche un'animazione del Volo 93, ma che PFT non intende per ora divulgare questo materiale.

In risposta a un recente articolo di questo blog, Murru, membro di PFT, ha segnalato su Luogocomune l'esistenza di una lettera dell'NTSB che fornisce dettagli sull'esatta natura dell'animazione del Volo 77. Stando a quanto dichiarato da PFT, la lettera è stata pubblicata (solo in parte) sul sito di PFT il 12 aprile 2007 in un post di un forum del medesimo sito.

Secondo questo nuovo documento dell'NTSB (mostrato qui a destra) e le dichiarazioni di Murru, l'animazione del Volo 77 proviene effettivamente dall'NTSB, diversamente da quanto ipotizzato da alcuni dubbiosi, ma si tratta di una "working copy" (bozza) che "non è mai stata usata per uno scopo ufficiale" ("never used for an official purpose").

L'animazione in questione contiene inoltre almeno un errore significativo: l'indicazione dell'ora come EDT (Eastern Daylight Time) quando in realtà è UTC, come rileva l'NTSB nella lettera.

Queste nuove informazioni spiegano forse le discrepanze visive e tecniche fra le altre animazioni d'incidenti pubblicate dall'NTSB nello stesso periodo e l'animazione del Volo 77 rilasciata da PFT, che avevano indotto alcuni critici a dubitare dell'autenticità dell'affermazione di PFT secondo la quale l'animazione era stata fornita dall'NTSB.

Poiché l'animazione ora risulta essere una "copia di lavoro" dell'NTSB contenente uno o più errori, anziché un documento ufficiale e definitivo dell'ente, qualsiasi conclusione spettacolare che si basi su quest'animazione non ufficiale deve essere rivalutata con cautela.

Questione di fiducia

Questo sviluppo pone domande sull'approccio di PFT all'acquisizione dei fatti e alla trasparenza. Perché PFT non ha rivelato immediatamente quest'informazione preziosa sulla vera precisione ed affidabilità dell'animazione dell'NTSB? Si sarebbe potuto evitare molto lavoro inutile da parte degli altri ricercatori di entrambi gli orientamenti, e si sarebbe potuto dissipare subito ogni dubbio sulle origini del filmato. La segretezza alimenta la sfiducia.

Come mai PFT non divulga gli altri dati che ha ricevuto dall'NTSB? La ricerca si basa sulla condivisione dei dati, non sul loro occultamento. I complottisti accusano sistematicamente il Governo Malefico di nascondere le informazioni, ma ora sono loro che le nascondono.

Cosa più importante, i complottisti undicisettembrini devono decidersi. Se usano le animazioni dell'NTSB (bozza o meno) come prova, vuol dire che si fidano dell'NTSB. Ma se si fidano dell'NTSB per l'animazione, allora devono fidarsi dell'NTSB anche quando dice che i dati provengono dal registratore di volo del Volo 77, che fu trovato dentro il Pentagono. Mi spiace, gente, ma non si può accendere e spegnere la fiducia in base alla convenienza del momento e selezionare arbitrariamente le prove.

PFT ha anche un'animazione non divulgata del Volo 93

Le dichiarazioni di Murru rivelano inoltre un altro dettaglio importante: l'NTSB ha fornito a Pilots for 9/11 Truth anche un'altra animazione che riguarda il Volo 93, come risulta dalla lettera dell'ente, che parla di "due DVD costituiti da animazioni elettroniche create dall'NTSB a proposito del volo 93 United Airlines e del volo 77 dell'American Airlines". Finora PFT non ha rilasciato quest'animazione; anzi, fino allo scorso aprile non aveva mai accennato alla sua esistenza.

E' una scelta piuttosto sorprendente, dato che Murru afferma che "anche per quel che riguarda il volo UA93 ci sono forti incompatibilità rispetto alla dinamica ufficiale dell'impatto". Ma allora perché questo materiale non viene pubblicato? Perché pubblicare solo la prima pagina della lettera dell'NTSB e non il resto?

Possiamo soltanto chiederci quante altre informazioni preziose vengono trattenute proprio da coloro che affermano di voler smascherare la verità nascosta sull'11 settembre.

Aggiornamento: Rob, di PFT, ha risposto alla versione inglese di quest'articolo nei commenti. Consiglio di leggerli per intero, se sapete l'inglese: sono molto illuminanti. Francamente avevo sperato che un'organizzazione che si vanta di avere tanti piloti e professionisti dell'aviazione fra i propri membri fornisse una risposta meno infantile che un'ondata d'insulti meschini. Ma è ormai chiaro che sono un ottimista.

Pilots for Truth: Flight 77 Animation is Not Official

by Paolo Attivissimo. This article has been updated to reflect information provided in the comments. An Italian version of this article is available here.

A researcher for the Pilots for 9/11 Truth (PFT) organization has acknowledged that a well-known and controversial Flight 77 animation is not official, definitive NTSB material, but merely a "working copy" which contains at least one significant error. The existence of an NTSB animation of Flight 93 has also been disclosed, but PFT has chosen to withhold this material.

In response to a recent Undicisettembre article, Pier Paolo Murru, an Italian member of PFT, released a previously unpublished pointed out a letter from the NTSB which provides details regarding the true nature of the Flight 77 animation. His original response is posted here on the Italian site Luogocomune.net and is apparently a followup to an announcement made on April 13, 2007 on the same Italian site.

Update: As noted in the comments below, the letter was partly disclosed ("Cover letter page 1 of many....") on April 12, 2007 in a posting on one of PFT's forums.

According to this new NTSB document (shown here) and Mr Murru's statements, the animation is indeed NTSB material (contrary to some allegations), but is a "working copy" which was "never used for an official purpose".

The animation also contains at least one significant error: the indication of EDT (Eastern Daylight Time) instead of UTC, as noted by the NTSB:
Please note that the time on the enclosed American Airlines flight 77 animation contains an incorrect annotation. Instead of "EDT (Eastern Daylight Time)," the time provided on the animation should say, "UTC (Universal Coordinated Time)".
This new information probably explains the visual and technical discrepancies between the NTSB's other accident animations of the same period and the Flight 77 animation released by Pilots for 9/11 Truth, which had prompted some critics to question the authenticity of PFT's claim that it was NTSB material.

Since the animation has now been clearly shown to be an NTSB "working copy" with one or more errors, any dramatic conclusions based on this unofficial animation need to be reconsidered carefully.

A matter of trust

This development raises questions on PFT's approach to fact-finding and openness. Why did PFT not disclose immediately this essential information regarding the NTSB animation's actual accuracy and reliability? It would have avoided a lot of useless work by other 9/11 researchers on both sides of the debate. And it would have avoided all the questions about the animation's source. Secrecy breeds distrust.

Why is PFT still withholding the other data it has received? Research is based on sharing data, not on hiding it. Conspiracy theorists systematically accuse the Evil Government of hiding information, but now they're the ones doing the hiding.

More importantly, 9/11 conspiracy theorists need to make up their mind. If they use the NTSB's animations (working copy or not) as evidence, then they are trusting the NTSB. But if they trust the NTSB, they have to trust it also when it says that the data comes from Flight 77's data recorder, which was found inside the Pentagon. Sorry, folks, but you can't switch trust on and off at your convenience and cherry-pick the evidence.

PFT also has undisclosed NTSB animation of Flight 93

Mr Murru's disclosure also reveals another important detail: the NTSB has provided Pilots for 9/11 Truth with another animation, covering Flight 93. The NTSB letter states that it sent PFT "two DVDs consisting of electronic animations that the Safety Board created regarding United Airlines flight 93 and American Airlines flight 77". So far, PFT has not released this animation; indeed, until now last April it had never even mentioned that it existed.

This is quite surprising, since Mr Murru claims that "there are great incompatibilities with respect to the official development of the impact also for Flight UA93". So why not publish this material? Why publish just the first page of the NTSB letter and not the rest?

One can only wonder what other valuable information is being withheld by all those who claim they want to "expose the hidden truth of 9/11".

Update: Rob from PFT has replied to this article in the comments below. Read them in full, they're quite enlightening. Frankly, I had hoped that an organization which prides itself on having many aircraft pilots and professionals among its members would have provided something less childish than a string of petty insults in its response. But I'm obviously an optimist.