2006/06/30

FAQ 3.2: Le Torri Gemelle - Gli antefatti

di Paolo Attivissimo e Leonardo Salvaggio, con il contributo di tutti gli autori di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. La data di pubblicazione è fittizia per esigenze di riordino del blog. Ultimo aggiornamento: 2024/02/12.

Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito degli attentati contro le Torri Gemelle del World Trade Center (WTC) dell'11 settembre 2001. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto o si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.


3.2. Gli antefatti

3.2.1. Come mai l’Empire State Building fu colpito da un enorme B-52, eppure non crollò?


Non si trattò di un B-52 (che è un bombardiere strategico con otto motori a getto e fino a 220 tonnellate di peso al decollo), ma di un B-25: un bimotore a elica, del peso di una decina di tonnellate, ben più piccolo, leggero e lento (foto qui accanto).

All’epoca dell’incidente dell’Empire State Building, il 1945, il B-52 non esisteva neanche (fu messo in servizio dieci anni dopo). Quindi chi sostiene questa tesi commette un errore grossolano e dimostra di non aver fatto la benché minima verifica prima di parlare e di non sapere nulla di aeronautica (dettagli; altri dettagli).

In termini di energia d’impatto, non ha alcun senso paragonare lo schianto di un aereo da 10 tonnellate che vola a 400 km/h, come nel caso dell’incidente all’Empire State Building, con quello di un aereo Boeing 767 da 120 tonnellate lanciato a oltre 700 km/h, come avvenne al WTC. I disegni qui accanto e qui sotto mostrano le dimensioni di un B-25 e quelle di un Boeing 767 come quelli che colpirono le Torri Gemelle. Il perimetro del quadrato rappresenta in scala le dimensioni in pianta delle Torri Gemelle.

Inoltre i Boeing 767 che colpirono le Torri Gemelle causarono danni non solo per l’energia d’impatto ma anche per la quantità di carburante trasportata, che appiccò enormi incendi. I Boeing 767 avevano a bordo circa 40.000 litri di carburante ciascuno; un B-25 ne porta al massimo 3400.

Anche gli edifici colpiti sono poco paragonabili tra loro: l’Empire State Building ha una struttura reticolare in acciaio e mattoni a maglia fitta, mentre le Torri Gemelle avevano una struttura interamente in acciaio con ampi spazi interni privi di colonne portanti.


3.2.2. È vero che una ditta israeliana che stava al WTC fu preavvisata degli attacchi?


No. Basta controllare i giornali dell'epoca per sapere che la ditta in questione, la Odigo, non aveva sede al WTC: stava a quattro isolati di distanza. Inoltre il messaggio di “preavviso” era talmente vago che fu capito soltanto dopo gli attacchi, e fu ricevuto alla sede della ditta in Israele, non a New York (dettagli).


3.2.3. I cani antibomba furono ritirati dalle Torri poco prima dell'11 settembre?


Non furono affatto ritirati: erano in servizio anche l’11 settembre. Lo conferma proprio l'articolo di Newsday del 12/9/2001 che i complottisti citano come prova di questo ritiro, tagliando ad arte la frase che spiega che le unità cinofile erano state potenziate dopo una serie di minacce telefoniche. Lo conferma uno dei sopravvissuti, Greg Trevor, che ricorda che uno di questi cani, Sirius, perì nel crollo delle Torri Gemelle (dettagli; 11/9 La Cospirazione Impossibile, pagg. 74-75).


3.2.4. Perxhé ci furono un blackout e un'evacuazione nelle Torri poco prima dell'11 settembre e vi entrarono dei tecnici per "fare manutenzione"?


Non ci fu nulla del genere, è un'invenzione complottista. Un addetto della Port Authority, che avrebbe dovuto gestire e notificare questo genere di eventi, ha smentito esplicitamente che si sia verificato un evento del genere (dettagli). L'unico che dice di aver assistito a questi eventi è un certo Scott Forbes, ma non è in grado di portare un singolo documento che lo confermi. Eppure un'operazione del genere avrebbe dovuto lasciare una traccia documentale notevole: notifiche, circolari, piani, permessi; e chi lavorava nelle Torri se lo ricorderebbe.

Ci sarebbe stata anche una certa eco nei giornali, perché l'immagine delle Torri Gemelle completamente vuote e spente sarebbe stata spettacolare. Ma nessuno finora ha portato articoli o altri documenti che ne parlino.

Quand'anche fosse vero quello che afferma Scott Forbes, bisogna tenere presente che Forbes dice in realtà che il blackout avrebbe interessato soltanto metà di una torre: l'altra metà, l'altra torre e il WTC7 non ne furono coinvolti. Non lo si può quindi utilizzare come stratagemma per collocare di nascosto esplosivi in questi altri edifici (11/9 La Cospirazione Impossibile, pagg. 75-79).


3.2.5. L'isolamento antincendio delle Torri era pieno d'amianto costosissimo da bonificare; fu per questo che si decise di demolirle?


Chi sostiene questa tesi vuole far credere che siccome rimuovere l'amianto dalle Torri sarebbe costato uno sproposito, allora si preferì montare la più grande e complessa messinscena della storia dell'umanità, uccidere tremila persone, demolire mezza Manhattan e far collassare l'economia mondiale. Tutto per risparmiare i soldi per la bonifica?

A parte la sua palese assurdità, la tesi non è neanche supportata dai fatti: la Torre 2 fu costruita senza usare amianto. La Torre 1 fu inizialmente costruita usando amianto nella pasta cementizia Blaze-Shield Type D usata per il rivestimento a spruzzo antincendio delle colonne, ma soltanto fino al 38° piano. Per i piani successivi si usò un prodotto senza amianto (dettagli).


3.2.6. È vero che la FEMA, l'ente governativo per la gestione delle emergenze, era già stranamente in posizione a New York il giorno prima degli attacchi?


No. La diceria si basa esclusivamente su un'intervista televisiva a un singolo addetto della FEMA, Tom Kenney, fatta il 13 settembre 2001. Kenney disse di essere arrivato lunedì sera (gli attacchi avvennero di martedì), ma si trattò di un lapsus. Non c'è nessun'altra indicazione o documentazione che la FEMA fosse già sul posto. Una richiesta di documenti ha poi confermato che l'ordine di attivazione di Kenney è datato 12 settembre (dettagli).


3.2.7. È vero che 4000 ebrei che lavoravano al WTC non si presentarono al lavoro l'11 settembre?


No. A parte l'idea ridicola che la comunità ebraica sappia tenere perfettamente un segreto da diffondere a migliaia di persone senza che nessuno lo spifferi anche a qualche amico non ebreo per salvargli la vita, le ricerche giornalistiche dimostrano che almeno 119 ebrei morirono al WTC e che altre 72 vittime erano probabilmente ebree; secondo la Jewish Anti-Defamation League di New York, gli ebrei periti furono almeno 400. Non ci sono cifre ufficiali perché le autorità statunitensi non documentano l'appartenenza religiosa.

La genesi di questa diceria è che poche ore dopo gli attacchi, il giornale Jerusalem Post riferì che si riteneva che circa 4000 israeliani (non "ebrei", ma "israeliani") vivessero o lavorassero a New York e a Washington. Il giornale non scrisse che erano morti o dispersi o non s'erano presentati al lavoro: scrisse semplicemente che erano persone che potevano essere nelle vicinanze degli attacchi.

Nel giro di pochi giorni, la storia fu ripresa a Beirut da al-Manar, un'emittente satellitare affiliata a Hezbollah, e dal quotidiano siriano al-Thawra, che la cambiarono dicendo che 4000 israeliani che lavoravano nel WTC erano assenti il giorno degli attacchi. La notizia alterata si diffuse in molti paesi arabi anche tramite il passaparola dei siti antisemiti, modificandosi ancora: i 4000 israeliani divennero 4000 ebrei che avevano ricevuto una soffiata dal Mossad.

La diceria approdò anche sulla Pravda (che poi ritirò l'articolo) e persino in Italia su La Stampa (9/10/2001, in un'intervista a un imam) e Il Tempo (3/10/2001, intervista a un esperto del Pontificio Istituto di studi arabi) e su Cuore (vignetta, ottobre 2001).

Fonti: BBC, The Conspiracy Files; Der Spiegel, 2003; La Cospirazione Impossibile, Piemme, 2007, pag. 7; La leggenda dei 4000 ebrei, in 11 settembre leggende di guerra, Paolo Toselli, Avverbi, 2002, pag. 104.


3.2.8. Perché il primo ministro israeliano Sharon annullò all'ultimo momento la propria visita a New York, prevista per l'11 settembre?


Quest'affermazione è ricorrente fra i cospirazionisti (9/11 Research; Information Clearinghouse; Rense; 9/11 Studies), ma in realtà la visita a New York di Ariel Sharon era prevista per il 23 settembre, non per l'11, e fu comprensibilmente annullata il 12 settembre (9/11 Myths; Jewish News Weekly of Northern California; Jewishfederations.org).


3.2.9. È vero che le Torri Gemelle furono vendute una settimana prima degli attentati?


No. Le Torri non furono vendute, ma date in locazione per 99 anni dall'agenzia governativa Port Authority of New York and New Jersey alla Silverstein Properties insieme ad altri edifici del complesso (tranne il WTC 7, che era già di proprietà della Silverstein) nell'ambito della privatizzazione del World Trade Center avviata dalla Port Authority nel settembre del 1998.

Inoltre non c'è una data unica per la cessione: un primo contratto fu firmato il 26 aprile 2001, quattro mesi e mezzo prima dell'11 settembre (Real Estate Weekly), e la firma conclusiva della locazione avvenne il 24 luglio 2001, sei settimane prima degli attentati (Washington Times).

La vicinanza temporale degli eventi potrebbe essere considerata un segno di cospirazione, ma bisogna considerare che in un ipotetico complotto da tenere assolutamente segreto non avrebbe avuto senso attirare l'attenzione facendo accadere la distruzione delle Torri Gemelle a così breve distanza di tempo dal cambio di gestione.