2009/02/17

Recensione: Called

di John - www.Crono911.org

Dal volo United 93, l'unico dei quattro aerei di linea dirottati la mattina dell'11 settembre 2001 a non raggiungere l'obiettivo prefissato dai terroristi, partirono numerose telefonate dei passeggeri, quasi tutte attraverso il sistema telefonico di bordo (Airphone) gestito dall'operatore GTE Verizon.

I passeggeri di United 93 si rivoltarono contro i dirottatori, che furono costretti a far schiantare l'aereo su una campagna di Shanksville, nelle vicinanze di Pittsburgh.

Per questa ragione i nomi dei passeggeri sono iscritti nella memoria americana come veri e propri eroi, e simbolo di quella rivolta è la frase "Let's roll" attribuita a uno di loro, Todd Beamer, con la quale iniziò l'assalto per riprendere il controllo del velivolo.

Todd Beamer fu uno di coloro che riuscirono a utilizzare uno degli Airphone per chiamare a terra. Dagli atti esibiti nel processo Moussaoui, ed in particolare dallo studio repertato P200055, sappiamo che Beamer fece quattro telefonate, tutte dall'estremità posteriore dell'aereo. Le prime due erano dirette all'operatore telefonico AT&T, ma la connessione fallì. La terza era diretta alla propria abitazione, e fallì anch'essa.

Con l'ultima, alle 9:43 (circa 20 minuti prima dello schianto) riuscì a contattare i centralinisti del servizio GTE Verizon e spiegò che il velivolo era stato dirottato. La telefonata fu presa in carico da una supervisore, Lisa Jefferson, che rimase in linea con Beamer fino alla sua tragica fine.

La Jefferson ha scritto un libro, nel 2006, intitolato "Called", in cui racconta quella telefonata, il successivo incontro con la moglie di Todd Beamer, e l'impatto che quell'esperienza ha avuto sulla sua vita.

Il libro è stampato dalla Northfield Publishing e il codice ISBN è 9781881273752; è un piccolo volume di circa 150 pagine.

Dal punto di vista della ricostruzione storica, la parte interessante è concentrata nel primo capitolo. La telefonata non fu registrata, per cui la Jefferson è l'unica persona che possa testimoniare le parole di Beamer: difatti ha deposto al processo Moussaoui.

Citiamo alcuni passaggi della conversazione, così come ricostruita dalla Jefferson, traducendo direttamente dal libro:

Beamer: "Tre persone hanno dirottato l'aereo, due hanno preso il controllo della cabina di pilotaggio, sono loro a pilotare il velivolo... Due dei tre sono armati di coltelli, si sono chiusi all'interno della cabina di pilotaggio. Uno porta qualcosa che sembra una bomba, allacciata all'addome con una cintura rossa. Si trova nella prima classe e ci ha ordinato di stare seduti... Gli assistenti di volo non stanno facendo nulla, i dirottatori hanno ordinato loro di sedersi e uno di essi si è seduto proprio vicino a me, è così che so queste cose... Ci sono due persone stese sul pavimento della prima classe. Penso siano stati feriti. Non so se siano ancora vivi. L'assistente di volo mi ha detto che si tratta del pilota e del copilota".

Lisa Jefferson ci racconta di aver detto a Beamer di non chiudere il telefono, anche qualora fosse stato costretto ad interrompere la conversazione: in quel modo avrebbe potuto continuare ad ascoltare ciò che succedeva nel velivolo.

Beamer parlò a lungo con la Jefferson, pregò insieme a lei, le disse che avevano deciso di saltare addosso ai dirottatori:

Jefferson: "Sei sicuro di volerlo fare?"
Beamer: "Sì, mi affiderò alla fede [nel Signore], perché a questo punto non mi resta altra scelta".
Dopo queste parole, Beamer si rivolse agli altri passeggeri: "Siete pronti? Bene... andiamo! [Let's roll!].

L'uomo (nella foto a destra) lasciò il telefono aperto e la Jefferson rimase in ascolto anche dopo che l'aereo si era schiantato, nonostante non sentisse più nulla. La linea era rimasta aperta, e furono i suoi superiori a dirle di chiuderla, quando i notiziari diffusero la notizia che il volo United 93 si era schiantato.

Nel suo libro la Jefferson spiega che il sistema di tracciamento della GTE Verizon mostrava che la telefonata proveniva da United 93 e aveva agganciato il ponte radio di Pittsburgh.

La ricostruzione della Jefferson e la localizzazione della chiamata attraverso il sistema di tracciamento trovano conferma nei verbali redatti dall'FBI, che interrogò la donna già quel giorno stesso.
Questi verbali, però, sono stati desegretati solo da pochi mesi, mentre il libro della Jefferson è del 2006.