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2010/01/30

Visita al memoriale del Pentagono

di Mattia Butta - www.butta.org

Trovandomi a Washington per lavoro, sono andato a visitare il memoriale costruito davanti al Pentagono per ricordare le vittime dell'attacco terroristico dell'11 settembre.

È il 18 gennaio, giorno in cui si ricorda Martin Luther King, e quindi festività nazionale. L'area attorno al Pentagono è perciò deserta, visto che nessuno va al lavoro. Deserta e silenziosa, il che rende tutto ancora più suggestivo.

Il memoriale è semplice, vi si entra senza formalità, perché è direttamente connesso col parcheggio antistante il Pentagono. È formato da panchine sulle quali sono incisi i nomi delle vittime, tutte rivolte verso il punto dell'impatto.

Nella sua semplicità ha una grande forza visiva, perché quando ci si trova al suo interno, la struttura del memoriale crea la prospettiva che richiama con le panchine e i vialetti la dinamica dello schianto. Non so quale sia l'intenzione del progettista, ma la struttura delle panchine mi ha dato la sensazione di quelle strutture flessibili, che se le schiacci poi si rialzano, come un filo d'erba. Un po' come se ogni panchina rappresentasse una vita schiacciata da quell'aereo, ma che poi si rialza nella memoria di chi ricorda quell'avvenimento.


Gli aerei sopra il Pentagono


Durante la visita al memoriale ho visto tanti aerei sorvolare il Pentagono. Chi ha gli occhi aperti già lo sa: a un tiro di schioppo dal Pentagono sorge un aeroporto, perciò sono moltissimi gli aerei che quotidianamente sorvolano l'edificio, senza che nessuna contraerea modello Mazinga si metta ad abbatterli. Ma siccome ripetere fa bene, soprattutto in considerazione del fatto che ogni tanto qualche personaggio se ne esce ancora con la storia che gli aerei non possono volare sopra il Pentagono, ho fatto qualche foto per dare un'ulteriore testimonianza del fatto che l'edificio viene sorvolato ogni cinque minuti.

Si noti una cosa: le foto le ho fatte dal memoriale (dove è consentito fotografare) e dal piazzale adiacente. Ho provato a fotografare un aereo dal lato del Pentagono dove sorge la fermata della metro. Da quel punto gli aerei sono notevolmente più grandi, essendo più vicino al tragitto dell'aereo, e la vicinanza col Pentagono si nota meglio. Ho provato, dicevo, perché in quel momento ho sentito una sirena della polizia che significava "metti via la macchina fotografica se non vuoi avere casini". Cosa che ho fatto prontamente, con un rapido movimento delle orecchie che si piegavano in basso.

Faccio notare che i poliziotti non sono poi venuti ad identificarmi. Questo per far capire, ancora una volta, quanto è leggera la sorveglianza attorno al Pentagono: io già mi immaginavo di essere fermato dalla polizia, che mi controllassero le foto in memoria... Niente, giusto un cicchetto con la sirena, come se il discorso fosse "oh, dobbiamo farti rispettare le regole, però non è che ci interessi più di tanto".

E lo stesso vale per le foto al memoriale, dove sono consentite e dove quindi puoi fotografare in libertà l'edificio, mentre questo è vietato fuori dal memoriale. Sinceramente non capisco la logica: se è potenzialmente pericoloso che cittadini fotografino il Pentagono da un lato perché non lo è dall'altro?


Airfone del volo 93


Una particolare tipologia di complottisti undicisettembrini è quella secondo i quali il Volo 93 non si è schiantato in Pennsylvania, ma è stato dirottato altrove, con la gente che non è morta ma è andata a farsi un'altra vita chissà dove.

Queste persone ovviamente chiudono gli occhi di fronte ai resti, benché minuti, che sono stati ritrovati di quell'aereo. Ieri, al Museo della Storia Americana, ho visto uno di quei resti, un Airfone. Ve lo propongo con queste immagini, giusto per tenerci a mente che i resti del Volo 93 sono stati ritrovati eccome.

2008/08/26

9/11 Report: pubblicati tutti i documenti FBI

di John - www.Crono911.org

Chi ha letto davvero almeno i capitoli più importanti del 9/11 Commission Report (e non sono in tanti ad averlo fatto, a giudicare dalle corbellerie che si leggono in giro) sa che questo documento non è una vera e propria "fonte primaria", giacché esso si basa sostanzialmente su centinaia di altri atti, documenti, relazioni tecniche, testimonianze, indagini ecc... che rappresentano le vere fonti primarie delle informazioni presentate.

Centinaia di note, infatti, citano puntualmente la fonte primaria di ciascuna affermazione del Report.

Al momento della sua pubblicazione (2004), buona parte di queste fonti non erano però disponibili per la pubblica consultazione.

Negli anni seguenti, specialmente dopo la conclusione del processo Moussaoui, i ricercatori hanno avuto accesso a questo materiale: rapporti del NIST, dell'ASCE e della FEMA, tracciati radar, comunicazioni del controllo aereo, relazioni della FAA e dell'NTSB, liste passeggeri, dichiarazioni e confessioni di complici dei dirottatori, dati delle scatole nere dei voli American 77 e United 93, video e fotografie relativi agli impatti e ai rottami, analisi del DNA, trascrizioni di alcune telefonate da bordo dei velivoli, registrazioni delle conversazioni e comunicazioni dei comandi della difesa aerea, audizioni dei testi alle sedute della Commissione, eccetera.

Un gruppo di documenti, però, era rimasto sinora inaccessibile: si tratta delle attività di indagine dell'FBI strettamente correlate all'inchiesta PENTTBOM (Pentagon and Twin Towers Bombing) avviata il giorno stesso degli attacchi.

Nel febbraio di quest'anno i responsabili del sito Intelfiles, attraverso una richiesta FOIA (Freedom of information act), hanno ottenuto oltre 200 documenti dell'FBI citati nelle note a corredo del 9/11 Commission Report e hanno iniziato a pubblicarli sulle loro pagine Web: al momento in cui scriviamo, tutti i documenti cronologicamente collocati tra il 1995 e il 30 settembre 2001 sono già disponibili per il download.

Questi documenti comprendono anche i rapporti sulle dichiarazioni rese dalle persone (familiari, conoscenti, telefonisti) che ricevettero le telefonate effettuate da passeggeri e assistenti di volo dagli aerei dirottati.

Si tratta di materiale di grande valore storico e documentale, che consente di fare luce su una serie di dettagli importanti, spesso oggetto di leggende metropolitane e illazioni infondate.

Un esempio: la famosa telefonata di Edward Felt, passeggero del volo United 93 che dalla toilette dell'aereo telefonò al 911 (equivalente del nostro 113). Per anni si è letto e vociferato che Felt era terrorizzato e aveva parlato di "fumo" ed "esplosioni" a bordo dell'aereo.

I familiari di Felt (che avevano ascoltato la registrazione di quella telefonata) hanno sempre smentito che il loro congiunto avesse mai pronunciato simili parole e hanno respinto con sdegno le insinuazioni che si fosse comportato da codardo.

Oggi, grazie al sito Intelfiles, disponiamo della trascrizione di quella registrazione e non solo sappiamo che Felt non ha mai detto nulla di simile, ma sappiamo anche che la storia del fumo e delle esplosioni fu riferita all'FBI da un addetto al 911 (peraltro diverso dall'operatore che ricevette la chiamata) che colorì a modo suo il racconto.

In una serie di prossimi articoli daremo conto con precisione di questa e di tante altre circostanze che emergono dalla lettura dei documenti.

Intelfiles è un sito operato nell'ambito del sito Intelwire gestito dall'analista J.M. Berger, cui vanno i nostri ringraziamenti e apprezzamenti per il lavoro svolto.

2007/10/17

United 93: le telefonate "incongruenti"

di John - http://www.crono911.org

L'articolo è stato integrato con ulteriori fonti dopo la pubblicazione iniziale.

Una tecnica largamente utilizzata dai sostenitori di teorie alternative per contestare la validità di quella che essi chiamano la "versione ufficiale" (e che è la sequenza dei fatti che si è svolta sotto gli occhi di migliaia di persone) è quella di dare un grande valore a particolari del tutto insignificanti nel contesto.

Un esempio è fornito dalle vicende relative alle telefonate partite dal volo United 93.

Se esaminiamo la raccolta di telefonate presentate dal sito complottista Killtown, verifichiamo che vengono presentate un totale di 17 telefonate fatte da 10 passeggeri e 2 assistenti di volo. Il sito ha conteggiato le telefonate basandosi su quanto riferito da fonti giornalistiche.

Quello che sappiamo del contenuto di queste telefonate proviene sostanzialmente dai ricordi delle persone che le hanno ricevute: parenti e amici delle vittime, centralinisti, eccetera.

Già questo particolare deve far capire a chiunque sia dotato di buon senso che per forza di cose tali testimonianze sono riferite con un certo margine di imprecisione, dovuto alla natura umana dei ricordi, all'emozione che hanno vissuto coloro che hanno raccolto le ultime frasi di una persona cara, alle inevitabili coloriture dei racconti, e all'integrazione fra ricordi veri e propri e notizie apprese nel corso dei giorni successivi.

A questo si aggiungono le approssimazioni con le quali i giornalisti riportano le dichiarazioni delle persone che intervistano.

Per esempio, spesso si legge che quelle telefonate sono partite da "cellphone", ossia telefonini cellulari privati. In realtà quasi tutte sono partite dagli Airphone, ossia telefoni di bordo come quello mostrato all'inizio dell'articolo.

Abbiamo trattato il discorso "cellphone" e "Airphone" in più sedi, e chi lo voglia approfondire troverà sufficienti informazioni su Undicisettembre, su Crono911.org e su Crono911 Online.

Un altro esempio dell'approssimazione delle fonti giornalistiche è dato dal fatto che sulla base di esse il sito Killtown ha individuato, come abbiamo visto, 17 telefonate partite dal volo United 93. In realtà sono state ben 37.

Ciò nonostante, ancora oggi i complottisti (proprio il sito Killtown ne è esempio) si appigliano al fatto che sui giornali c'è scritto "cellphone" e che i parenti delle vittime siano soliti parlare anch'essi di "cellphone". Questo tipo di contestazione è intellettualmente così arida che non è proprio il caso di riprenderla in esame.

Con lo stesso sistema, i complottisti spulciano le testimonianze (spesso riportate da diverse fonti giornalistiche con differenze più o meno marcate l'una dall'altra) alla ricerca di apparenti contraddizioni e incongruenze.

Ovviamente con questa tecnica si possono trovare non una, ma migliaia di apparenti incongruenze, perché ciascuna dichiarazione, resa in tempi e circostanze diverse, sarà leggermente differente da tutte le altre, a meno che uno non la reciti come una poesia.

Prenderemo quindi in esame solo tre "contestazioni" riferite al volo United 93, quelle più "clamorose". Vediamole:

Le telefonate di Thomas Burnett



La tesi complottista


Dagli atti del processo Moussaoui si evince che risultano registrate soltanto tre telefonate effettuate dal passeggero Thomas Burnett alla moglie Deena, tutte da telefoni di bordo Airphone, alle ore 9:30, alle 9:37 e alle 9:44.

Al contrario, la moglie sostiene:
  • di aver ricevuto almeno quattro telefonate, partite dal telefono cellulare privato del marito;
  • di aver visto infatti il numero di cellulare del marito sul proprio display;
  • che le telefonate sono state effettuate alle ore 9:27, 9:34, 9:45 e 9:54;
  • che la donna è così precisa perché ha annotato in tempo reale l'orario delle telefonate.
Dato che le prime telefonate sono partite quando l'aereo si trovava a una quota incompatibile con l'uso di un telefonino cellulare privato, se ne dovrebbe concludere che le telefonate sono state falsificate.

La ricostruzione della signora Burnett è ben visibile nel sito dedicato alla memoria del marito, mentre diverse sue dichiarazioni sono riportate (con relativo link alla fonte) nel citato sito Killtown.

Come stanno le cose


Innanzi tutto il prospetto delle telefonate esibito nel processo Moussaoui e oggi pubblicamente disponibile è uno schema riassuntivo, una presentazione grafica basata sulla documentazione fornita dai gestori telefonici all'FBI.

Questa presentazione grafica non risulta formalmente contestata né dalla difesa dell'imputato, né dai testimoni, ed è stata ammessa come prova d'accusa nel corso di un regolare processo con una regolare giuria popolare.

E' ragionevole, pertanto, ritenerla una valida e precisa ricostruzione delle risultanze tecniche e documentali.

Notiamo subito che non c'è contraddizione nella sequenza cronologica delle prime tre telefonate. Differenze addirittura inferiori a 3 minuti sono del tutto plausibili.

Quella che manca del tutto è la telefonata che, secondo la Burnett, sarebbe avvenuta alle ore 9:54.

E' possibile che questa quarta telefonata manchi perché fu effettuata con il telefonino cellulare di Thomas Burnett e pertanto non poteva essere registrata dal gestore degli Airphone. L'orario rende plausibile questa ipotesi.

Infatti risultano altre due telefonate partite da telefonini privati da quel volo: quella di Cee Cee Lyles delle ore 9:58 e quella di Edward Felt, anch'essa delle 9:58.

Alle 9:54 l'aereo era in fase di rapida discesa e si trovava già a 11.000 piedi, ossia 3.300 metri di quota rispetto al livello del mare. E' un'altezza compatibile con l'utilizzo di un telefonino cellulare.

E' poi più che verosimile che la signora Burnett possa aver fatto un po' di confusione nel ricostruire quei momenti drammatici.

Vediamo infatti cosa ha dichiarato in momenti diversi e a fonti giornalistiche diverse.

Post Gazette del 13 settembre 2001:

Deena Burnett said she received four calls from her husband, California businessman Thomas E. Burnett Jr., 38. During the first call, he described the hijackers and told her they had stabbed and seriously injured one passenger, advising her to contact authorities. She informed him that the World Trade Center had been hit by another hijacked jet.

Deena Burnett ha detto di aver ricevuto quattro chiamate dal marito, Thomas E. Burnett Jr., trentottenne uomo d'affari californiano. Durante la prima chiamata, l'uomo ha descritto i dirottatori e ha detto che essi avevano accoltellato e ferito gravemente un passeggero, e le ha chiesto di contattare le autorità. La donna lo ha informato che il World Trade Center era stato colpito da un altro aereo dirottato.

Thomas Burnett called back shortly thereafter to report that the wounded passenger had died, and said he and some others "were going to do something," to stop the terrorists, Deena Burnett told KCBS Radio San Francisco.

Thomas Burnett ha richiamato poco dopo per riferire che il passeggero ferito era morto e ha spiegato che lui e altri "stavano per fare qualcosa" per fermare i terroristi - ha dichiarato Deena Burnett alla KCBS Radio di San Francisco.

In questa dichiarazione, quindi, sembra che la Burnett intenda dire che avvisò il marito di quanto stava accadendo al World Trade Center già nel corso della prima telefonata.

CNN, 19 settembre 2001:

Passenger Tom Burnett... was also apparently part of the group. He called his wife four times during the hijacking. On the last call, he told her the male passengers were getting ready to do something.
"He said, 'They've already knifed a guy; they're saying they have a bomb. Please call the authorities,' " said Deena Burnett.


Sembra che anche il passeggero Tom Burnett... facesse parte del gruppo. Ha chiamato la moglie quattro volte durante il dirottamento. Nell'ultima chiamata, le ha detto che i passeggeri maschi si stavano preparando per fare qualcosa.
"Ha detto che avevano già accoltellato un uomo; che affermavano di avere una bomba; mi ha pregato di chiamare le autorità" ha dichiarato Deena Burnett.

In quest'altra dichiarazione, la Burnett sembra collocare addirittura all'ultima telefonata il momento in cui il marito le chiese di chiamare le autorità. Nella ricostruzione presente sul sito dedicato al marito e in molte altre dichiarazioni, questo passaggio è collocato invece nella prima telefonata.

Post Gazette del 22 settembre 2001:

When he called home, his wife, Deena, was feeding their three daughters breakfast and watching the television accounts of the World Trade Center attacks. "I'm on the airplane. They've already knifed a guy. Call the authorities." Then the phone went dead.

Quando [Tom Burnett] chiamò la propria abitazione, sua moglie Deena stava servendo la colazione alle loro tre figlie e stava guardando i servizi televisivi sugli attacchi al World Trade Center. "Sono sull'aereo. Hanno già accoltellato un uomo. Chiama le autorità". Quindi il telefono tornò muto.

She called 911 and was connected to the FBI. Her husband called again and said, "They are talking about flying the airplane into the ground." She told him about the jets that had crashed into the World Trade Center. He asked questions, then suddenly had to go.

[Deena Burnett] chiamò il 911 e la chiamata fu passata all'FBI. Suo marito richiamò e disse: "Parlano di far schiantare l'aereo al suolo". Lei gli disse degli aerei che si erano schiantati contro il World Trade Center. Lui fece delle domande, poi improvvisamente dovette andare via.

He called a third time and said that the man who had been stabbed, possibly the pilot, was dead. Deena remembered her training as a former flight attendant. "Please sit down and don't call attention to yourself," she said.

[Il marito] chiamò una terza volta e disse che l'uomo accoltellato, forse il pilota, era morto. Deena fece appello alla sua passata esperienza di assistente di volo. "Ti prego, stai seduto e non attirare l'attenzione su di te" gli disse.

On his fourth and final call he said passengers had decided to act. "I know we're going to die. There's three of us who are going to do something about it."

Nella sua quarta e ultima chiamata, l'uomo disse che i passeggeri avevano deciso di passare all'azione. "So che moriremo. Ci sono tre di noi che intendono reagire in qualche modo".

Nella dichiarazione che abbiamo appena riportato, la donna dice di aver avvisato il marito di quanto stava accadendo al World Trade Center nella seconda telefonata, non nella prima.


Post Gazette del 28 ottobre 2001:

Deena Burnett was waking up at her home in San Ramon, Calif. She'd gone down to the kitchen to fix breakfast for her three daughters. The phone rang. She recalls it was around 6:20 a.m. -- 9:20 Eastern time.
It was Tom.
"Are you all right?" she asked.
"No. I'm on United Flight 93 from Newark to San Francisco. The plane has been hijacked. We are in the air. They've already knifed a guy. There is a bomb on board. Call the FBI."Deena Burnett dialed 911.


Deena Burnett si era appena svegliata nella sua casa di San Ramon, in California. La donna era scesa in cucina per preparare la colazione alle sue tre figlie. Il telefono squillò. La donna ricorda che erano all'incirca le 6 e 20, ossia le 9 e 20 per la costa orientale.
Era Tom.
"Stai bene?" gli chiese [Deena].
"No. Sono sul Volo United 93 da Newark a San Francisco. L'aereo è stato dirottato. Siamo in volo. Hanno già accoltellato un uomo. C'è una bomba a bordo. Chiama l'FBI". Deena Burnett chiamò il 911.

Around 9:30, Deena Burnett's phone rang again. It was Tom.
"He didn't sound frightened, but he was speaking faster than he normally would," she said. He told her the hijackers were in the cockpit.
"I told him a lot of planes had been hijacked, that they don't know how many," she said.
"You've got to be kidding," he replied.
"No," she said.
Were they commercial planes, airliners, he asked her. She didn't know.
"OK," he said, "I've got to go." He hung up.
Deena looked at the television. The Pentagon suddenly appeared, a hole torn into its side by an oncoming airplane. She wondered if it was her husband's flight. Deena Burnett started crying.


Intorno alle nove e mezza, il telefono di Deena Burnett squillò nuovamente. Era Tom.
"Non aveva un tono di voce spaventato, ma parlava più velocemente del normale" ha detto [Deena Burnett]. Lui le disse che i dirottatori erano nella cabina di pilotaggio.
"Gli dissi che molti aerei erano stati dirottati, non sapevano quanti" riferì lei.
"Mi stai prendendo in giro" replicò lui.
"No" disse lei.
Lui le chiese se erano aerei di linea commerciali. Lei non lo sapeva.
"Va bene - disse lui - Devo andare". Chiuse la conversazione.
Denna guardò la TV. Improvvisamente mostrarono il Pentagono con uno squarcio nella facciata provocato da un aereo. Si chiese se era l'aereo di suo marito, e iniziò a piangere.

Deena Burnett doesn't know how she did it, but she went on with her morning rituals. She got the 5-year-old twins up and ready for school. She called a friend to get them there... Deena Burnett's phone rang again.
Tom was still alive.
"They're taking airplanes and hitting landmarks all up and down the East Coast," she told him.
"OK," he replied. "We're going to do something. I'll call you back."
Click.


Deena Burnett non sa come ci riuscì, ma continuò a fare tutto ciò che faceva normalmente ogni mattina. Preparò le due figlie gemelle di cinque anni per andare a scuola. Chiamò un'amica perché passassi a prenderli... Il suo telefono squillò nuovamente.
Tom era ancora vivo.
"Stanno dirottando aerei e li fanno schiantare su edifici lungo tutta la costa orientale" gli disse.
"Va bene" replicò lui. "Stiamo per fare qualcosa. Ti richiamerò".
Click.

Si notino quante differenze ci sono tra questa ricostruzione e le altre. Le telefonate qui sono solo tre, non quattro. Gli orari sono approssimati: non c'è traccia di quella straordinaria precisione che si ritrova nella ricostruzione presentata sul sito dedicato al marito.

USA Today, 10 settembre 2002:

She has the four calls that Tom made from the doomed United Flight 93, conversations she painstakingly reconstructed from memory and notes scribbled that day on a shopping list in her kitchen as he spoke. Deena carries a three-page copy of that transcript in her purse and in her car at all times.
"When I sit and I'm quiet and I'm still," she says, "it's nice to have those conversations to pull out and read and reflect on."
She noted the precise time for each call to the couple's California home: 6:27, 6:34, 6:45 and 6:54 a.m. The last one — in which Tom told her, "Don't worry, we're going to do something" — ended less than 10 minutes before the hijacked Boeing 757 plunged into a Pennsylvania field as passengers fought hijackers for control.


[Deena] conserva le quattro telefonate che Tom fece dal volo United 93 destinato a una fine tragica, telefonate che ha pazientemente ricostruito dai propri ricordi e da appunti scarabocchiati quel giorno su una lista della spesa nella propria cucina, mentre lui le parlava. Deena porta sempre con sé, nella sua borsetta e nella sua auto, una copia lunga tre pagine di quella trascrizione.
"Quando sono seduta e sono calma e tranquilla" racconta "è bello avere quelle conversazioni da tirar fuori e leggere e sulle quali riflettere".
La donna ha annotato il momento esatto per ciascuna chiamata fatta alla casa coniugale in California: 6:27, 6:34, 6:45 e 6:54 di mattina. L'ultima, quella in cui Tom le disse "Non preoccuparti, faremo qualcosa" si concluse meno di 10 minuti prima che il Boeing 757 dirottato si tuffasse in un campo in Pennsylvania mentre i passeggeri lottavano con i dirottatori per riprenderne il controllo.

Abbiamo appena visto come a un anno di distanza la ricostruzione presenta molte differenze. Le telefonate sono di nuovo quattro, gli orari sono scritti con estrema precisione. Deena dice che prese delle annotazioni su alcuni fogli di carta che teneva in cucina per la lista della spesa.

Si noti pure che in nessuna delle interviste citate sinora, la Burnett ha parlato di aver visto l'identificativo telefonico (caller ID) del marito comparire sul proprio telefono.

Di questo particolare si parla invece in questo articolo di Greg Gordon del Sacramento Bee Washington Bureau dell'11 settembre 2002 (molte fonti complottiste citano lo Star Tribune di quella stessa data, dove però non sembra esserci traccia di tale dichiarazione):

They were interrupted by another call. Deena's caller ID told her it was Tom. This time, he told her the terrorists were in the cockpit. "The guy they knifed is dead," he said.

Furono interrotti da un'altra chiamata. Il dispositivo di identificazione del chiamante mostrò a Deena che si trattava di Tom. Questa volta lui le disse che i terroristi si trovavano nella cabina di comando dell'aereo. "L'uomo che hanno accoltellato è morto" disse [Tom].

Qui la Burnett colloca nella seconda telefonata il momento in cui "vide" l'identificativo telefonico del marito.

Continuando nella ricerca, abbiamo trovato decine e decine di articoli e di servizi giornalistici che contengono dichiarazioni e interviste rilasciate da Deena Burnett, con numerose differenze dall'una all'altra.

Tutto questo vuol dire che Deena Burnett mente?

Certo che no. E' semplicemente una donna che ha perso il marito in circostanze drammatiche e ha vissuto quasi in diretta telefonica la sua morte. Non è una segreteria telefonica.

Leggiamo.

Toronto Sun, 16 settembre 2001:

As they speak, Deena Burnett goes through the motions of a normal morning. Her children are hungry -- somehow she manages to make breakfast for their daughters, 5-year-old twins and a 3-year-old. Holding the phone in one hand, she sends them upstairs to get dressed and make their beds.

Mentre parlano, Deena Burnett sbriga le solite cose di una mattina normale. Le sue figlie hanno fame: in qualche modo riesce a preparare la colazione per le due gemelle di 5 anni e per la bambina di 3. Tenendo il telefono in una mano, le spedisce su per le scale affinché si vestano e rifacciano i propri letti.

Sacramento Bee dell'11 settembre 2001, già citato:

Deena's phone wouldn't stop ringing. Friends, family, everyone wanted to know whether she'd heard from Tom. A police officer arrived, but Deena refused to let him take over the phone calls from Tom. Amid the commotion, she struggled to ready her girls for school, trying to hush their complaints that they hadn't been able to talk to their dad.

Il telefono di Deena non smetteva di squillare. Amici, parenti, tutti volevano sapere se aveva notizie di Tom. Giunse un poliziotto, ma Deena non volle permettergli di rispondere alle chiamate di Tom. Nonostante lo stato di agitazione in cui versava, si adoperò per preparare le bambine per la scuola, cercando di zittire le loro proteste per non aver potuto parlare con il loro papà.

San Francisco Chronicle del 17 settembre 2001:

She dressed and fed the twins and the couple's 3-year-old daughter, while watching events in New York unfold on television. Tom called back to tell her the man who had been stabbed, possibly the pilot, was dead.

La donna fece vestire e mangiare le due gemelle e la figlia di 3 anni, mentre guardava la TV che mostrava quanto accadeva a New York. Tom la richiamò per dirle che l'uomo che era stato ferito, forse il pilota, era morto.

Telegraph del 13 settembre 2001:

She said she had the phone cradled under her chin as she went about her chores of getting their two daughters, aged five and three, ready for their day.

La donna ha detto che aveva il telefono incastrato sotto il mento mentre si industriava come ogni giorno a preparare le loro due figlie di 5 e 3 anni per la scuola.

Ecco, questa era la situazione in casa di Deena Burnett. La donna parlava al telefono, rispondeva alle telefonate del marito e a quelle di parenti e amici, era in contatto telefonico con l'FBI, aveva un poliziotto in casa, correva su e giù preparando la colazione, rifacendo i letti e vestendo le figlie per mandarle a scuola, con il telefono incastrato sotto il mento e lo sguardo sulla televisione che preannunciava quella che sarebbe stata la tragica fine del marito...

Eppure c'è qualcuno che oggi pretende che quella donna abbia funzionato anche come una segreteria telefonica e non possa aver avuto un momento di confusione, non possa aver commesso qualche imprecisione.

In ogni caso, è utile ricordare quanto scritto nella nota 80 a pagina 456 del 9/11 Commission Report:

The FBI interviews were conducted while memories were still fresh and were less likely to have been affected by reading the accounts of others or hearing stories in the media. In some cases we have conducted our own interviews to supplement or verify the record. See FBI reports of investigation, interviews of recipients of calls from Todd Beamer, Mark Bingham, Sandy Bradshaw, Marion Britton, Thomas Burnett, Joseph DeLuca, Edward Felt, Jeremy Glick, Lauren Grandcolas, Linda Gronlund, CeeCee Lyles, Honor Wainio.

Le interviste dell'FBI furono effettuate quando i ricordi erano ancora freschi ed era meno probabile che fossero stati contaminati dalla lettura dei resoconti di altre persone o dall'ascolto di altre narrazioni nei media. In alcuni casi abbiamo condotto delle nostre interviste autonome a titolo di complemento o verifica della ricostruzione. Si vedano i rapporti dell'FBI sulle indagini e le relative interviste dei destinatari delle chiamate provenienti da Todd Beamer, Mark Bingham, Sandy Bradshaw, Marion Britton, Thomas Burnett, Joseph DeLuca, Edward Felt, Jeremy Glick, Lauren Grandcolas, Linda Gronlund, CeeCee Lyles, Honor Wainio.

L'FBI, quindi, interrogò tempestivamente coloro che avevano ricevuto telefonate dal volo United 93, comprese le telefonate di Tom Burnett, proprio per raccogliere le loro dichiarazioni prima che i ricordi si confondessero e fossero influenzati dalle notizie apprese dai media.

La nostra conclusione su questo argomento è che probabilmente Deena Burnett ricevette le prime tre telefonate dagli Airphone di bordo. Nella prima telefonata apparve l'ID della chiamata da bordo, e la donna, rispondendo alla chiamata, seppe che si trattava del marito. Nella seconda e nella terza fu visualizzato lo stesso ID, che questa volta la donna ricollegò subito al marito, prima ancora di rispondere. Queste tre telefonate sono avvenute negli orari indicati negli atti del processo Moussaoui e corrispondono a quelle ricostruite dalla donna.

E' possibile che ci sia stata anche una quarta chiamata, fatta da Tom Burnett con il proprio telefono cellulare pochi minuti prima che l'aereo si schiantasse, e che questa chiamata non sia stata registrata sui tabulati... oppure la donna, semplicemente, si è confusa. E ne aveva tutte le ragioni.

Le telefonate rimaste "aperte" dopo la distruzione dell'aereo




La tesi complottista


Secondo gli atti ufficiali, risulta che in alcune chiamate la linea telefonica è rimasta aperta per molto tempo dopo che l'aereo si era distrutto al suolo. Per esempio, la chiamata di Todd Beamer iniziata alle ore 9:43 e 48 secondi è durata per ben 3.925 secondi, ossia oltre un'ora, fin dopo le 10:45, ma l'aereo è andato ufficiamente distrutto alle 10:03. Questo dimostra che quelle telefonate non sono partite dall'aereo e quindi sono false.

Come stanno le cose


Innanzitutto la tesi complottista è in palese contraddizione con sé stessa. Se le telefonate fossero un falso, sarebbe ben strano che proprio il documento che dovrebbe spacciarle per vere contenga la prova, evidente a chiunque, della falsità.

Ma al di là della considerazione logica, va precisato che i tabulati mostrano semplicemente la durata delle telefonate così come calcolata dal software che contabilizza il traffico telefonico. Quando si dice che la linea è rimasta aperta per un'ora, in realtà è il computer che l'ha considerata aperta, in assenza di un chiaro segnale di chiusura. Segnale che non è mai arrivato perché nessuno ha mai "riagganciato", proprio perché l'aereo è andato distrutto.

Una conferma di questo fatto è proprio nella telefonata di Todd Beamer, un passeggero che, dopo aver tentato senza successo di contattare i propri familiari, decise di chiamare il call center del gestore telefonico GTE. La chiamata fu presa dalla centralinista Lisa Jefferson, che rimase per circa un quarto d'ora al telefono con lo sfortunato passeggero.

E' la stessa Jefferson a spiegare che lasciò la linea aperta anche se era rimasta muta, finché i responsabili tecnici non le dissero che l'aereo si era schiantato (Post Gazette del 22 settembre 2001).

Questo conferma che le linee potevano rimanere "aperte" anche dopo la distruzione dell'apparecchio dal quale era stata generata la chiamata.

La telefonata di Edward Felt



La tesi complottista


Il passeggero Edward Felt fece una telefonata dalla toilette posteriore dell'aereo, pochi minuti prima dello schianto. Utilizzò il proprio telefonino cellulare per chiamare il 911 (l'equivalente del nostro 113 o del 112) e, pochi istanti prima che la linea cadesse definitivamente, disse di aver sentito un'esplosione e di aver visto fumo bianco uscire dall'aereo. Questo dimostrerebbe che l'aereo è stato abbattuto.

Come stanno le cose


Sembra che tutte le fonti di questa affermazione si rifacciano a un articolo pubblicato (Associated Press) su SF Gate News dell'11 settembre 2001. Nell'articolo si legge infatti:

Minutes before the 10 a.m. crash, an emergency dispatcher in Pennsylvania received a cell phone call from a man who said he was a passenger locked in a bathroom aboard United Flight 93. The man repeatedly said the call was not a hoax, said dispatch supervisor Glenn Cramer in neighboring Westmoreland County.
"We are being hijacked, we are being hijacked!" Cramer quoted the man as saying, from a transcript of the call.
The man told dispatchers the plane "was going down. He heard some sort of explosion and saw white smoke coming from the plane and we lost contact with him," Cramer said.


Qualche minuto prima dello schianto, avvenuto alle 10 di mattina, un telefonista del servizio di emergenza in Pennsylvania ha ricevuto una telefonata cellulare da un uomo che diceva di essere un passeggero chiuso in un bagno del volo United 93. L'uomo ha ripetuto più volte che la chiamata non era uno scherzo, ha riferito il supervisore Glenn Cramer della vicina contea di Westmoreland.
"Ci stanno dirottando, ci stanno dirottando!" così Cramer ha citato le parole dell'uomo, da una trascrizione della chiamata.
L'uomo ha riferito al telefonista che l'aereo "stava andando giù. Ha sentito una specie di esplosione e ha visto del fumo bianco che proveniva dall'aereo, e abbiamo perso il contatto" ha detto Cramer.

In questo caso siamo in presenza di una bufala giornalistica.

Infatti la telefonata, essendo stata fatta al 911, è stata registrata. Sia il telefonista, John Shaw, che ha materialmente ricevuto la telefonata, sia la moglie di Felt, che ha ascoltato la registrazione, hanno categoricamente smentito che Edward Felt abbia mai menzionato esplosioni o fumo.

Earlier reports have said that a previously unidentified passenger, Edward Felt of Matawan, N.J., said in a 911 call from a restroom that he saw a puff of smoke and heard an explosion, leading some to cite this as evidence that the plane was shot down by the military to prevent it from crashing into sensitive targets. But the 911 dispatcher, John Shaw, and others who have heard the tape, including Mr. Felt's wife, Sandra Felt, say he made no mention of smoke or an explosion when he said, "We're going down."
New York Times, 27 marzo 2002.

Notizie precedenti riferivano che un passeggero che non era stato ancora identificato, Edward Felt di Matawan, nel New Jersey, aveva detto, in una chiamata fatta al 911 da un bagno, di aver visto uno sbuffo di fumo e di aver udito un'esplosione, portando qualcuno a citare questo fatto come una prova che l'aereo era stato abbattuto dai militari per evitare che si schiantasse contro bersagli sensibili. Ma il telefonista del 911, John Shaw, e altre due persone che hanno sentito il nastro, inclusa la moglie di Felt, Sandra Felt, riferiscono che l'uomo non fece alcuna menzione di fumo o esplosioni quando disse: "Stiamo andando giù".

La smentita è stata ulteriormente ribadita dagli interessati in questo articolo di Pittsburgh Tribune Review dell' 11 settembre 2002.
In una intervista pubblicata su Pittsburgh Pulp del 28 novembre 2002, anche il fratello di Felt, Gordon Felt, che ha ascoltato il nastro, ha smentito categoricamente la cosa: "There was no mention of white smoke or an explosion". Nello stesso giornale, viene ribadito che anche il telefonista John Shaw ha smentito la circostanza: "It never happened".
Anche in questo caso la realtà è ben diversa dalle illazioni di chi sostiene teorie alternative.

La ricerca su tre dettagli che sembrano estremamente significativi e sospetti ci ha permesso di trovare spiegazioni semplici e documentate, che anche i "complottisti" avrebbero potuto trovare, se fossero stati davvero interessati a cercare la verità.

Ma come abbiamo potuto leggere anche in qualche commento di questo stesso blog, per molti di loro la critica alla "versione ufficiale" è un punto di arrivo, non un punto di partenza. Sarà probabilmente per questo che siamo sempre più avanti rispetto a loro: si fermano nel punto dal quale noi partiamo.

2007/07/09

Guida all'animazione NTSB del Volo 93

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

English abstract: A FOIA request filed by John, one of the writers of this blog, has provided the Undicisettembre team with a copy of the NTSB's animation of Flight 93, based on the data from the flight recorders. The animation is now freely available for download (details here). This article transcribes the words recorded by the Cockpit Voice Recorder and summarizes the events as documented by the animation. A key finding is that at the time of the only two phone calls actually made with cellphones (all other calls were placed with onboard Airphones), the altitude of Flight 93 was no more than approximately 1800 meters (5900 feet). Such a low altitude would seem to be compatible at least with brief cellphone calls. Also, the flight recorder data shows the engines and all other systems functioning normally until seconds before impact, when the aircraft was already in an inverted dive. This would seem to rule out any shootdown.

La richiesta FOIA fatta da John, autore di Crono911.net e membro di Undicisettembre, ha reso disponibile a tutti i ricercatori l'animazione del Volo 93 realizzata dall'ente NTSB sulla base dei dati delle "scatole nere" e di altre informazioni emerse dalle indagini. L'animazione e i dati sono scaricabili nel modo descritto qui.

Ecco alcuni chiarimenti sulla cronologia, la natura e il significato di vari aspetti di quest'animazione, insieme alla trascrizione integrale delle frasi riportate nell'animazione e provenienti dal registratore audio in cabina (Cockpit Voice Recorder) e alla sintesi dell'animazione pubblicata da Undicisettembre.

L'animazione segue l'intero Volo 93 dal suo decollo dall'aeroporto di Newark, alle 8:42 circa, fino a pochi istanti prima delle 10:03:11 (ora legale della costa orientale o EDT), per un totale di 81 minuti e 33 secondi.

La dicitura in alto, nella finestra, riporta la dicitura Animator - B757 Basic Instruments Final4.anm [Modified], che può risultare poco leggibile nelle versioni a bassa risoluzione. Il software usato per creare l'animazione non è identificato dall'NTSB nella documentazione che accompagna l'animazione. La parola Animator non sembra esserne il nome. A giudicare dall'interfaccia grafica, identica a quella di Motif, si tratta di software per Unix o sistemi operativi analoghi.

La strumentazione presentata è soltanto una minima parte di quella registrata dalla "scatola nera" (Flight Data Recorder) e include:
  • nella colonna di destra, dall'alto in basso: l'indicatore di velocità relativa (rispetto all'aria) in nodi (1 nodo = 1856 m/h; 100 nodi = 185,6 km/h); l'altimetro, con le misure espresse in piedi (1 piede = 30,5 cm; 1000 piedi = 304 m); l'orizzonte artificiale; la bussola.
  • nella zona in basso, da sinistra a destra: l'indicatore di potenza dei due motori, la posizione della cloche, l'angolo del timone (Rudder position) e la condizione dei tre piloti automatici (L = sinistra, C = centro, R = destra).

E' importante sottolineare che il posizionamento dei riferimenti a terra è puramente a scopo illustrativo, a differenza dei dati utilizzati per generare l'animazione, che sono rigorosamente quelli della "scatola nera".

In particolare, l'animazione non tiene conto dell'altimetria del terreno. Inoltre l'altimetro indica la quota con una certa approssimazione (anche dell'ordine di qualche decina di metri), dovuta alla nota imprecisione dello strumento barometrico comunemente usato in aviazione. L'altimetria del terreno è particolarmente importante, perché la zona d'impatto (presso Shanksville, in Pennsylvania) è a 2400 piedi (circa 730 m) sul livello del mare.

La cronologia che segue fa riferimento anche ad altri dati:
  • Il documento Flight Path Study dell'NTSB, incluso nella documentazione fornita in seguito alla richiesta FOIA di John.
  • La trascrizione del Cockpit Voice Recorder fornita nel processo Moussaoui, che è molto più completa di quella riportata nell'animazione. La registrazione del CVR non è stata resa pubblica; al suo posto è stata pubblicata appunto questa trascrizione integrale, identificata come Government Exhibit P200056T.
  • Uno spezzone delle comunicazioni audio ricevute a terra, pubblicato da Airdisaster.com.
  • L'Exhibit P200055 del processo Moussaoui, per gli orari e le modalità delle telefonate effettuate dai passeggeri.
  • Il Rapporto della Commissione 11/9.

Prima parte: introduzione, decollo, assalto



8:41:50.
Il volo inizia regolarmente, con i piloti Jason Dahl (comandante) e LeRoy Homer Jr. (primo ufficiale) ai comandi. Tutto procede senza problemi, a parte il ritardo: il Boeing 757 si leva dalla pista dell'aeroporto di Newark circa 42 minuti dopo l'orario previsto.

8:57:07. viene attivato il pilota automatico centrale. Il velivolo sale fino a posizionarsi a 35.000 piedi (circa 10.700 metri), la sua quota assegnata, e prosegue in queste condizioni per 26 minuti.

9:22. La moglie del copilota Leroy Homer fa inviare in cabina un messaggio chiedendo se il marito sta bene, visti gli eventi a New York (nota 70, pag. 456, Rapporto Commissione 9/11). Il messaggio viene trasmesso usando l'ACARS, un sistema di comunicazione testuale simile per certi versi a un SMS o a un telex (qui accanto ne vedete un esemplare) e installato sul pannello comandi in cabina di pilotaggio.

9:23:00. Dalle 9:19 circa, Ed Ballinger, della United Airlines, sta usando l'ACARS per avvisare a turno tutti i piloti della propria linea aerea di stare in guardia contro eventuali tentativi d'intrusione in cabina, informandoli che due aerei hanno colpito gli edifici del World Trade Center. Ora invia il messaggio al Volo 93. Secondo il Rapporto della Commissione 9/11, pag. 11, e tutte le altre fonti consultate tranne una, il testo esatto è "Beware any cockpit intrusion – two a/c hit World Trade Center". L'unica eccezione è il Flight Path Study, secondo il quale il testo esatto del messaggio è invece "BEWARE ANY COCKPIT INTROUSION [sic]. . TWO AIRCRAFT IN NY, HIT TRADE CNTER BUILDS". Il senso è lo stesso.

9:26. Il pilota, Jason Dahl, conferma la ricezione dell'allerta contro le intrusioni e chiede chiarimenti usando l'ACARS: "Ed, confirm latest mssg plz – Jason" (Rapporto Commissione 9/11, pag. 11). Due minuti più tardi, l'avviso diventerà realtà.

9:27:30. L'ultima comunicazione radio regolare dai piloti del Volo 93. "Negative contact we're looking United ninety three".

9:28:05. L'aereo inizia a scendere improvvisamente a seguito di un movimento della cloche, perdendo circa 700 piedi (200 metri) in una ventina di secondi. Questo è il presumibile inizio della colluttazione con i dirottatori. Il pilota automatico centrale resta attivo.

9:28:17. Meno di un minuto dopo l'ultima comunicazione regolare dei piloti con i controllori di volo, viene registrata a terra una comunicazione anomala, il cui audio è agli atti del processo Moussaoui: "Mayday! Mayday! Mayday!".

9:28:51. I controllori di volo ricevono un'altra comunicazione anomala. Le parole "Mayday! Get out of here!" ("Mayday! Fuori di qui!") si odono ripetutamente. I controllori tentano a lungo di contattare il Volo 93.

9:29:35. L'aereo riprende la quota assegnata di 35.000 piedi e la mantiene. Il pilota automatico centrale è ancora attivo.

9:30:32. Il passeggero Thomas Burnett chiama la moglie usando un telefono di bordo, un Airfone della GTE. Uno di essi, proveniente proprio dai resti del Volo 93, è mostrato qui accanto.

9:31:58. La registrazione del Cockpit Voice Recorder, la "scatola nera" che registra l'audio in cabina di pilotaggio, inizia a questo punto, secondo il Flight Path Study e secondo la trascrizione Moussaoui.

C'è una discrepanza di tre secondi fra l'orario d'inizio della registrazione secondo il Flight Path Study e l'orario della prima comunicazione riportata dall'animazione. E' possibile che questa discrepanza sia dovuta a un errore di sincronizzazione degli orologi, cosa peraltro piuttosto frequente in condizioni normali, o a una leggera imprecisione nella preparazione dell'animazione.

9:31:55. L'animazione segnala questa comunicazione: "CAM-1 ladies and gentlemen here the captain please sit down keep remaining seating we have a bomb onboard so sit". Qualcuno, presumibilmente il dirottatore Ziad Jarrah, in un inglese molto sgrammaticato, ordina ai passeggeri di sedersi e restare seduti, e annuncia che c'è una bomba a bordo. Il Flight Path Study riporta una versione leggermente troncata di questa comunicazione, corrispondente alla parte ricevuta dai controllori di volo di Cleveland, la cui registrazione è pubblicamente disponibile.

La comunicazione è chiaramente diretta ai passeggeri, ma il dirottatore commette un errore e preme il pulsante per le comunicazioni con i controllori di volo (situato vicino a quello per comunicare con i passeggeri, secondo quanto riferitomi da un pilota Alitalia), per cui il messaggio viene captato a terra ma probabilmente non viene udito dai passeggeri.

L'indicazione "CAM" che precede ogni frase della registrazione identifica un Cockpit Area Microphone, ossia uno dei vari microfoni installati nella cabina di pilotaggio e usati per captare e registrare i rumori e le voci. Di norma, CAM-1 è il microfono del posto del comandante, CAM-2 è quello del posto del primo ufficiale, CAM-3 è quello del flight engineer o ingegnere di bordo, ma la configurazione è variabile.

Dalle comunicazioni dei controllori di volo si evince che non hanno ancora capito che si tratta di un dirottamento: chiedono conferma di ricezione ai piloti in zona perché credono che si tratt di un'interferenza radio, non di una comunicazione da un aereo. Passano così almeno cinque minuti preziosi dall'inizio del dirottamento.

9:32:09-9:32:39. L'animazione trascrive parzialmente le voci captate dal Cockpit Voice Recorder. "CAM-1 shut up... come on come... shut up... don't move stop... sit sit sit down... no".

9:33:03. "CAM sound of 4 switches click".

9:33:08. "CAM-1 no more shut up... no no don't don't... shut up".

9:33:18. "Ctr We just ah we didn't get it clear.. is that United ninty [sic] three callin'?". Questa è una comunicazione di un controllore di volo di Cleveland, presente nella registrazione di Airdisaster.com ma assente nel Flight Path Study.

9:33:29. "CAM-? Jassim".

9:33:33. "CAM-1 In the name of god the most merciful the most gracious".

9:33:42. "CAM-2 finish no. no more... hold off... no no no no NO... no no no NO".

Seconda parte: autopilota, errore del dirottatore




9:34:11. "CAM-1 don't don't don't".

9:34:11. Viene disattivato l'autopilota centrale.

9:34:14. "CAM-1 don't do it don't... no no don't". Il Volo 93 comincia a oscillare e variare di quota. Ai comandi c'è, presumibilmente, il dirottatore Ziad Jarrah, l'unico del commando di quattro uomini che possieda una licenza di pilota. L'aereo inizia a salire e virare a sinistra. Secondo il Flight Path Study, l'autopilota viene messo in heading select mode (modalità di selezione della rotta).

9:34:27. "CAM-4 please please please please please, don't hurt me oh god".

9:34:31. "CAM-1 no no no no".

9:34:34. Il pilota automatico centrale viene riattivato.

9:34:56. "CAM-1 move it a little" (questa frase è assente dalla trascrizione del Government Exhibit P200056T ed è in carattere bianco anziché giallo come le altre). L'aereo è salito di oltre 900 piedi (circa 300 metri).

9:34:59. "CAM-1 no more down down down down".

9:35:00. L'assistente di volo Sandy Bradshaw chiama la United Airlines usando un telefono di bordo.

9:35:04. "CAM-1 no no no no no no".

9:35:09. "CAM-1 sit down sit down sit down... down sit down... down down down in that".

9:35:31. "CAM-4 I don't want to die I don't want to die".

9:35:35. "CAM-1 no no down down down down down down".

9:35:55. "CAM-4 female moaning... female voice moaning/being gagged."

9:37:03. Il passeggero Mark Bingham chiama la madre usando un telefono di bordo.

9:37:05. Il Volo 93 continua un'ampia virata e sale fino a oltre 40.800 piedi (12.400 metri).

9:37:35. "CAM-1 [in bianco] Everything's fine, fine." Dal confronto con la trascrizione Government Exhibit P200056T, sembra che le frasi in caratteri bianchi siano quelle tradotte dall'arabo.

9:37:41. Il passeggero Jeremy Glick chiama la moglie e la suocera usando un telefono di bordo.

9:37:53. Il passeggero Thomas Burnett chiama la moglie usando un telefono di bordo.

9:38:35. "CAM-1 Ahhh * *".

9:39:10. "CAM-1 ah here is the captain I would like you all to remain seated we have a bomb aboard and we are going back to the airport and to have our demand so please remain quiet".

9:39:20. "Ctr okay that's united ninety three callin'?... United ninety three understand you have a bomb onboard go ahead".

9:39:41. La virata è completata. L'aereo mantiene un assetto livellato a 40.700 piedi.

9:39:41. La passeggera Lauren Grandcolas chiama il marito usando un telefono di bordo.

9:39:46. "Ctr okay ah who called Cleveland?".

9:40:02. "Ctr United ninety three go ahead".

9:40:05. Il Volo 93 comincia una lunga discesa. Secondo il Flight Path Study, la discesa viene effettuata con il pilota automatico in vertical speed mode, al ritmo di 4000 piedi (1200 metri) al minuto.

9:40:12. "Ctr United ninety three go ahead".

9:41:03. 37.100 piedi (11.300 metri). "Ctr United ninety three do you hear Cleveland center?".

Terza parte: transponder, telefonata, discesa




9:41:36. Secondo il Flight Path Study e le registrazioni di Airdisaster.com, il centro di controllo di Cleveland annuncia di aver perso il segnale del transponder del Volo 93. Si presume che il transponder sia stato spento dai dirottatori agendo sull'apposito comando.

Vale la pena di notare che dal punto di vista tattico, lo spegnimento del transponder dopo la virata è un errore, perché rende più facile per i controllori dedurre correttamente la direzione dell'aereo anche a transponder spento. Sarebbe stato più efficiente, per far perdere le proprie tracce, spegnere il transponder prima della virata, in modo da non far sapere del cambio di direzione.

9:41:55. 33.600 piedi (10.200 metri). "CAM-? Oh man".

9:42:13. Il passeggero Joseph De Luca chiama il padre usando un telefono di bordo.

9:43:03. Joseph De Luca chiama di nuovo il padre, usando ancora un telefono di bordo.

9:43:48. Il passeggero Todd Beamer usa un telefono di bordo per chiamare un operatore della compagnia telefonica GTE. Resta in contatto per 13 minuti.

9:44:17. 23.800 piedi (7200 metri). L'aereo è sceso di cinque chilometri in meno di tre minuti. Caratteri bianchi: "CAM-? This is not working".

9:44:23. Il passeggero Thomas Burnett chiama la moglie usando un telefono di bordo.

9:45:12. "CAM-1 turn it off".

9:45:15. Caratteri bianchi: "CAM-1 seven thousand". La quota è 20.000 piedi (circa 6000 metri).

9:45:18. Caratteri bianchi: "CAM-? Let the guys in now let them in".

9:45:22. Caratteri bianchi: "CAM-? Should we let the guys in?".

9:45:24. Caratteri bianchi: "CAM-1 fine let him talk to the pilot - let him talk to the pilot." Questa frase potrebbe indicare che uno dei piloti originali del Volo 93 fosse ancora vivo, ma questo sarebbe in conflitto con alcuni resoconti fatti dai telefoni di bordo. E' possibile che la frase intenda dire che si propone di concedere a qualcuno dei passeggeri di parlare con il pilota dirottatore, forse per tranquillizzarli.

9:45:35. L'assetto si stabilizza e la discesa cessa a circa 19.100 piedi (5800 metri); poi l'aereo risale.

9:45:56. Caratteri bianchi: "CAM-1 In the name of god in the name of god. I bear witness that there is no god but god (said as a whisper)".

9:46:00. "CAM sound of four alert tones".

9:46:05. La passeggera Linda Gronlund chiama la sorella usando un telefono di bordo.

9:46:19. "CAM sound of 2 clicks loud". L'aereo raggiunge la quota di 20.500 piedi (6200 metri) e si stabilizza. Poi riprende a scendere.

9:47:33. Caratteri bianchi: "CAM-? Ahh *".

9:47:57. L'assistente di volo CeeCee Lyles chiama il marito usando un telefono di bordo. Il messaggio che lascia in segreteria è una delle telefonate ascoltabili negli atti del processo Moussaoui.

9:48:36. 18.000 piedi (5500 metri). "CAM-1 set course". Viene aumentata brevemente la spinta dei motori.

9:49:00. La passeggera Marion Britton chiama un amico usando un telefono di bordo.

9:49:55. "CAM Sound of papers shuffling." 16.200 piedi (4900 metri). La spinta dei motori viene aumentata, passando dal 30% all'80%, e poi si stabilizza intorno al 50%. L'aereo accelera di conseguenza.

9:50:00. L'assistente di volo Sandy Bradshaw chiama il marito usando un telefono di bordo.

9:53:19. Caratteri bianchi: "CAM-2 the best thing is for the guys to go in, lift up * and put the axe into it so someone would get scared". 11.800 piedi (3500 metri).

9:53:27. Caratteri bianchi: "CAM-? look should I take it out". "CAM-1 no this is not the * (sound of cough) let him look through the window". "CAM-2 let him look through the window".

9:53:43. La passeggera Honor Wainio chiama i genitori usando un telefono di bordo.

9:57:30. Inizia una virata verso est. L'aereo è a 6400 piedi (1950 metri).

9:57:57. "CAM-2 Huh".

Quarta parte: cellulari, rivolta, epilogo




9:58:00. Secondo l'Exhibit P200055 del processo Moussaoui, vengono effettuate le uniche due telefonate con telefoni cellulari: quelle di Edward Felt e di CeeCee Lyles. Felt chiama il 911 (il numero per le emergenze); la Lyles chiama il marito.

L'altimetro indica 5900 piedi (1800 metri) di quota. Al momento attuale non è chiaro se l'indicazione riportata nell'animazione tiene conto o meno degli errori di taratura dello strumento e soprattutto se indica la quota rispetto al suolo o rispetto al livello del mare. La differenza è importante, perché il terreno sorvolato durante le due telefonate cellulari, stando ai dati di Google Earth incrociati con il tracciato radar del Flight Path Study, si trova a circa 700 metri sul livello del mare.

Se l'altimetro indica la quota sul livello del mare, l'altitudine rispetto al suolo durante le telefonate cellulari era circa 1100 metri. Se l'altimetro indica la quota rispetto al suolo, si tratta comunque chiaramente di una quota che facilita notevolmente la possibilità di effettuare telefonate cellulari, ben diversa dalle quote di crociera normali, che sono oltre i 10.000 metri.

9:58:00. Questo sembra essere il momento della rivolta. Movimenti molto violenti della cloche a destra e a sinistra, ripetutamente. "CAM Sound of galley dishes/trays rattling starts". L'aereo s'inclina violentemente e rapidamente a sinistra e a destra più volte.

9:58:14. "CAM Sound of galley noise stops.". "CAM sound of distant male scream". L'aereo continua a oscillare. "CAM sound of distant male scream."

9:58:32. Caratteri bianchi: "CAM-1 come on guys god is great sit down guys god is great".

9:58:43. Caratteri bianchi: "CAM-1 God willing oh God most gracious". Continuano le oscillazioni violente. "CAM-? (sound of scream) Ugh Ugh". "CAM-? Stay back (said in distance)". "CAM-? There in the cockpit". "CAM-? ** the Cockpit". Caratteri bianchi: "CAM-1 the want to get in there hold (the door). Hold (it) from the inside hold (it) from the inside hold".

9:59:08. "CAM-? Stop him.". "CAM-? Sit down sit down". Continuano le oscillazioni. "CAM-? Let's get them".

9:59:27. Caratteri bianchi: "CAM-1 what". "CAM-1 what". Le oscillazioni si fermano.

9:59:43. "CAM-? Sit down (from a distance)". Le oscillazioni riprendono e vengono combinate con una salita ripida. "CAM-? Ahh". "CAM start of a series of crashes". "CAM start of a series of very loud crashes".

10:00:05. Caratteri bianchi: "CAM-? Take it easy". "CAM-1 Is that it, should we finish (her(it) off?" "CAM-? No not yet". "CAM-2 * and then finish (her/it) off".

10:00:11. "CAM-? Ahh". "CAM-? I'm injured".

10:00:21. Caratteri bianchi: "CAM-1 oh God".

10:00:24. "CAM-? Cockpit if we don't we'll die". Tre secondi dopo, il pilota automatico centrale viene disattivato.

10:00:40. "CAM-? roll it (in distance)". Altre manovre verticali brusche. "CAM sound of first of two loud plate/glass crashes". "CAM sound of second of two loud plate/glass crashes".

10:01:07. I motori sono al 75%. L'aereo viene fatto oscillare lateralmente e fatto salire e scendere bruscamente. Caratteri bianchi: "CAM-1 Is that it? I mean should we shut it off?". "CAM-2 put it in it and pull it down".

10:01:10. "CAM-1 * engine *".

10:01:17. "CAM-1 cut off the oxygen cut off the oxygen cut off the oxygen".

10:01:43. Ripida arrampicata con oscillazioni laterali. "CAM sound of first of two loud crashes". "CAM sound of second of two loud crashes". "CAM-? sound of grunt". "CAM-? sound of loud grunt". "CAM-? sound of loud shout (from distant male)". "CAM-? sound of loud shout".

10:01:58. "CAM-? * shut them off". L'aereo oscilla e s'impenna. I motori sono all'80% della piena potenza. "CAM-1 shut them off".

10:02:13. L'aereo cessa di arrampicarsi e si livella. "CAM-1 go go".

10:02:16. "CAM-? Turn up". L'aereo è a 9800 piedi (2900 metri) e viaggia a 322 nodi (circa 600 km/h, o 165 m/s) con i motori all'80%.

10:02:22. Caratteri bianchi: "CAM-? Bring it down *". L'aereo continua a oscillare. "CAM-? Down push push push push * push". Viene ridotta la potenza dei motori dall'80% al 40% nel giro di una decina di secondi.

10:02:33. "CAM-2 hey hey give it to me". "CAM-2 give it to me". 8300 piedi (2500 metri), 356 nodi (660 km). L'aereo ha perso 400 metri in 17 secondi.

10:02:41. "CAM sound of grunt". "CAM sound of loud air noise starts".

10:02:51. "CAM sound of loud air noise stops" . Non è chiaro cosa s'intenda con questo "forte rumore d'aria". Potrebbe essere il rumore del vento relativo fuori dall'aereo. E' possibile che sia stato aperto uno dei finestrini (i Boeing 757 e 767 hanno i finestrini apribili nella cabina di pilotaggio). "CAM start of air noise starts". 6400 piedi (1950 metri), 380 nodi (703 km/h).

10:02:59. L'aereo è ormai in ripida picchiata e s'inclina verso destra in seguito a una manovra della cloche. 5500 piedi (1600 metri), 407 nodi (754 km/h). Un'ulteriore manovra della cloche capovolge l'aereo.

10:03:02. Secondo la trascrizione del CVR fornita nel processo Moussaoui, voci arabe dicono ripetutamente "Allah is the greatest" da questo punto fino all'impatto. Queste voci non sono citate nell'animazione.

10:03:07. "CAM sound of loud air noise stops". La registrazione termina quando l'altimetro segna 2187 piedi (circa 670 metri) sul livello del mare e la velocità è pari a 471 nodi (872 km/h). Occorre tenere presente che il punto d'impatto si trova a 2400 piedi (circa 730 m) sul livello del mare, secondo i dati riportati a pag. 10 del documento General Management Plan - Affected Environment (PDF) del Flight 93 Memorial Project.

E' possibile che manchi qualche secondo di registrazione prima dell'impatto, perché fra il rilevamento dei dati e la loro memorizzazione, condotta per blocchi, passa del tempo. L'aereo ha impattato, danneggiando i meccanismi della scatola nera, prima che questa facesse in tempo a memorizzare quegli ultimi terribili istanti.

10:03:09. La trascrizione del CVR fornita nel processo Moussaoui riporta che a questo punto termina la registrazione dell'audio.

10:03:11. Il Volo United Airlines 93 colpisce il suolo della Pennsylvania, presso Shanksville, a circa 490 nodi (circa 91o km/h), in assetto rovesciato, con il muso in basso, inclinato a 40°, secondo le risultanze del Flight Path Study. Muoiono 33 passeggeri, sette membri dell'equipaggio e quattro dirottatori.

Considerazioni sulle ipotesi di complotto

Se si parte dal presupposto che i dati delle scatole nere siano autentici, nei parametri di volo rilevati non c'è alcun segno di abbattimento. In particolare, i motori, i cui circuiti di alimentazione e lubrificazione sarebbero quasi certamente danneggiati dagli effetti di un'esplosione di un missile aria-aria, continuano a funzionare regolarmente fino all'ultimo istante.

In base alla medesima considerazione, si può presumere che fino a tre-quattro secondi prima dell'impatto l'aereo fosse ancora integro e quindi non si sia frammentato in volo a causa delle sollecitazioni della picchiata, conformemente con quanto risulta dalle dimensioni del cratere d'impatto e dalla distribuzione dei rottami e delle vittime.

Le uniche due telefonate effettuate con cellulari sono avvenute a quote bassissime (1800 metri, secondo l'altimetro, sopra una zona avente un'elevazione di circa 700 metri sul livello del mare), compatibili con la rete telefonica mobile, sia pure per chiamate di brevissima durata.

Inoltre la presenza di voci arabe indica che le varie ipotesi sulla mancanza di nomi arabi nelle liste dei passeggeri sono infondate.

Se invece si ipotizza che i dati del Flight Data Recorder siano stati manomessi, occorre ipotizzare anche l'incompetenza o la complicità dei tecnici dell'NTSB che l'hanno esaminato (e si badi che l'FDR contiene molti più parametri di quanti ne sono mostrati nell'animazione, e tutti dovrebbero essere coerenti in caso di falsificazione), dei controllori di volo, degli addetti ai radar civili e degli altri piloti di linea che erano in zona e hanno udito le comunicazioni e (nel caso del volo American Airlines 1060) visto la nube di fumo prodotta dall'impatto.

Inoltre sarebbe necessario ipotizzare un numero imprecisato di collaboratori alla cospirazione, in grado di falsificare in tempo reale le telefonate e la registrazione dell'audio della colluttazione finale, con le relative voci, tanto bene da ingannare persino i familiari delle vittime.

A questi collaboratori si dovrebbero anche aggiungere coloro che avrebbero fatto sparire il Volo 93 e quelli che (secondo alcune teorie complottiste) avrebbero piazzato una carica esplosiva nel campo a Shanksville per formare un cratere e poi disseminato l'area di rottami, spargendo inoltre altri, più leggeri, a circa 5 km di distanza, nel lago Indian.

2006/10/31

Le telefonate dai quattro voli dirottati

di John (www.crono911.org), con il contributo di Paolo Attivissimo. L'articolo, pubblicato inizialmente a ottobre del 2006, è stato ampiamente aggiornato nel 2011 grazie alla pubblicazione di nuovi documenti d'indagine.

Come è noto, l'11 settembre del 2001 partirono dai quattro aerei dirottati numerose telefonate di passeggeri e membri dell'equipaggio che chiamarono gli uffici delle due compagnie aeree cui appartenevano i velivoli (American Airlines e United Airlines) nonché parenti, amici e servizi d'emergenza.

Queste telefonate furono fondamentali per ricostruire i tragici momenti che caratterizzarono i dirottamenti e fornirono utilissime indicazioni agli investigatori: grazie ad esse fu possibile individuare rapidamente i nominativi dei terroristi sulle liste di imbarco, conoscere le modalità con cui si erano svolti i dirottamenti e le armi utilizzate.

Per molto tempo si è diffusa la convinzione che queste telefonate fossero partite dai telefoni cellulari in possesso dei passeggeri, convinzione alimentata dal fatto che giornalisti e commentatori generalmente hanno parlato di “cell phones”, anche se alcuni giornali avevano chiarito sin da subito come stavano le cose (per esempio Newsweek, già il 16 settembre 2001).

In effetti è perfettamente normale che quando si riferisce il drammatico contenuto di una telefonata effettuata in circostanze altrettanto drammatiche, non interessi a nessuno conoscere la marca, il modello o il tipo del telefono utilizzato.

Il particolare, però, interessa ai cospirazionisti, i quali, per evidentissime ragioni, hanno tutta la convenienza a dimostrare che quelle telefonate sono fasulle e fanno parte del complotto.

È nato così il mito delle telefonate cellulari, accompagnato dalle critiche secondo le quali un telefono cellulare non può essere utilizzato alle quote e velocità tipiche degli aerei di linea.

La realtà, però, è ben diversa da quella che i cospirazionisti amano raccontare, ed è che quasi tutte le telefonate furono effettuate utilizzando i telefoni di bordo degli aerei, denominati Airphone o Airfone e concepiti proprio per essere utilizzati alle quote e velocità tipiche dei velivoli passeggeri.

Nel 2001, sui velivoli della American Airlines erano installati, tra le poltrone dei passeggeri, i telefoni Airphone forniti dalla società telefonica AT&T (CNET News), mentre la United Airlines utilizzava quelli forniti dalla GTE Airfone del gruppo Verizon (GTE Verizon). Un esemplare di Airfone è mostrato qui accanto.

Questi telefoni di bordo erano concepiti per funzionare a tutte le quote e velocità, in qualsiasi punto si trovasse un aereo sopra il territorio americano (Verizon).

Se esaminiamo attentamente tutte le telefonate partite dai quattro voli dirottati, scopriamo che quasi tutte furono effettuate utilizzando gli Airphone/Airfone di bordo.

In particolare, secondo il 9/11 Commission Report, lo Staff Report, gli atti del Processo Moussaoui, i documenti FBI e le fonti giornalistiche citate qui sotto:
  • dal volo AA11 chiamarono solo le due assistenti di volo Betty Ong e Amy Sweeney, ed entrambe usarono i telefoni di bordo;
  • dal volo UA175 chiamarono tre passeggeri ed un assistente di volo, e tutti usarono i telefoni di bordo;
  • dal volo AA77 chiamarono una assistente di volo e un passeggero, ed entrambi usarono i telefoni di bordo;
  • solo dal volo UA93, nel quale una dozzina tra passeggeri e membri dell'equipaggio effettuarono ben 37 telefonate, partirono due telefonate da telefoni cellulari.
Abbiamo analizzato, volo per volo, passeggero per passeggero, le chiamate e le fonti che ci consentono di attribuirle ad Airphone/Airfone o a telefoni cellulari, per offrire un rapporto dettagliato e definitivo sull'argomento.

Aggiornamento (2011): l'analisi è stata ampliata per includere i documenti FBI rilasciati dopo la pubblicazione iniziale e in particolare i documenti T7 B12 Flight 93 Calls- General Fdr- Report on UA 93- Use of Cell vs Airphones 406, T7 B13 Flight 11 Calls Fdr- Response from DOJ to Doc Req 14- Calls- AA 11 and 77- UA 175 and 93 e T7 B13 Flights-phone calls Fdr- Table- Communications to and from UA 93.

VOLO AA11


1) Betty Ong, assistente di volo AA11


Chiamò gli uffici dell'American Airlines e rimase in collegamento praticamente fino all'impatto (dalle 08:19 fino alle 08:44 circa). Utilizzò un Airphone AT&T.

9/11 Commission Report, Capitolo 1, pagina 5:

“Betty Ong contacted the American Airlines Southeastern Reservations Office in Cary, North Carolina, via an AT&T airphone to report an emergency aboard the flight.”

Audizione del 27/01/2004 innanzi alla Commissione di Inchiesta indipendente:

“Ms. Ong was able to make contact with Ms. Nydia Gonzalez, an employee at the American Airlines facility, via air phone after the terrorists had taken over the aircraft.”

Parte della telefonata, peraltro, fu registrata dal sistema telefonico dell'American Airlines: eccola.

2) Amy Sweeney, assistente di volo AA11


Chiamò gli uffici dell'American Airlines e rimase in collegamento praticamente fino all'impatto (dalle 08:25 fino alle 08:44 circa). Utilizzò un Airphone AT&T.

The New York Observer, 16/2/2004, pagina 10:

“Sweeney slid into a passenger seat in the next-to-last row of coach and used an Airfone to call American Airlines Flight Service at Boston’s Logan airport”.


VOLO UA175


3) Robert Fangman, assistente di volo UA175


Chiamò gli uffici della United Airlines. La telefonata ebbe luogo alle ore 08:52 e durò due minuti circa. Utilizzò un Airfone GTE.

9/11 Commission Report, Capitolo 1, pagine 7/8 e nota n. 46 di pagina 454:

“Also at 8:52, a male flight attendant called a United office in San Francisco, reaching Marc Policastro. The flight attendant reported that the flight had been hijacked, both pilots had been killed, a flight attendant had been stabbed, and he hijackers were probably flying the plane.The call lasted about two minutes, after which Policastro and a colleague tried unsuccessfully to contact the flight (46)”

“(46): Flight crew on board UAL aircraft could contact the United office in San Francisco (SAMC) simply by dialing *349 on an airphone. See FBI report of investigation, interview of David Price, Jan. 24, 2002. At some point before 9:00, SAMC notified United’s headquarters of the emergency call from the flight attendant. See Marc Policastro interview (Nov. 21, 2003)”

Ulteriore conferma si ha dallo Staff Report del 26/08/2004, rimasto a lungo classificato: a pagina 21 il documento riporta la telefonata di Fangman e alla nota 166 di pag. 90/91 precisa: “The time of 8:52 AM is based on GTE Airfone records...”

Si noti che il Commission Report non fornisce l'identità dell'assistente di volo, che è invece specificata nello Staff Statement n. 4, pagina 2, che nell'elencare le principali telefonate dai voli dirottati riporta:

“From Flight 175, Flight Attendant Robert Fangman, and passengers Peter Burton Hanson and Brian David Sweeney”.

4) Peter Hanson, passeggero UA175


Chiamò il padre, effettuando due telefonate: una alle ore 08:52 e l'altra alle ore 09:00. Utilizzò un Airfone GTE.

Sul 9/11 Commission Report, a pag. 7 e a pag. 8 leggiamo:

“At 8:52, in Easton, Connecticut, a man named Lee Hanson received a phone call from his son Peter, a passenger on United 175.... At 9:00, Lee Hanson received a second call from his son Peter...”

Sul già citato Staff Report del 26.8.2004, a pag. 21 e a pag. 22/23 vengono riportate le due telefonate di Peter Hanson, e nelle relative note 164 (pag. 90) e 186 (pag. 91) viene specificato che si tratta di “air phone records”.

5) Brian David Sweeney, passeggero UA175


Chiamò la moglie alle 08:59, lasciando un messaggio sulla segreteria telefonica. Subito dopo (ore 09:00) chiamò la madre. Usò un Airfone GTE.

Il 9/11 Commission Report cita le due telefonate a pag. 8. Lo Staff Report del 26.08.2004 le cita a pag. 22, e alle relative note 176 e 184 (pag. 91) precisa che si tratta di “air phone records”.

6) Garnet Bailey, passeggero UA175


Fece alcune telefonate alla moglie, tra le 08:52 e le 08:59. È citato negli atti del processo Moussauoi, del quale parliamo più sotto (Exhibit P200055). Usò un Airphone GTE ubicato nella fila 32/CDE dell'aereo.

VOLO AA77


7) Renee May, assistente di volo AA77


Chiamò la madre, alle 09:12. Usò un Airphone AT&T.

9/11 Commission Report, pag. 9, e nota 56 di pag. 473:

“At 9:12, Renee May called her mother, Nancy May, in Las Vegas... (56)”

“56. FBI report, “American Airlines Airphone Usage,” Sept. 20, 2001; FBI report of investigation, interview of Ronald and Nancy May, Sept. 12, 2001”.

Staff Report del 26.08.2004, pag. 31 e nota 260 di pag. 94:

“Renee May, a flight attendant, attempted to call her parents but the call did not connect. A second call to the same number at 9:12 a.m. Did go through (260)”
“260. FBI report,“American Airlines Airphone Usage,” Sept. 20, 2001”

8) Barbara Olson, passeggera AA77


Effettuò quattro chiamate tra le 09:15 e le 09:30, di cui almeno due raggiunsero il marito Ted Olson nel suo ufficio. Usò un Airphone AT&T.

9/11 Commission Report pag. 9 e note 57 e 58 di pag. 455:

“Barbara Olson called her husband, Ted Olson... She further indicated that the hijackers were not aware of her phone call... (57)”
“Shortly after the first call, Barbara Olson reached her husband again (58).

Nelle note 57 e 58 vengono precisati gli orari delle quattro telefonate fatte da Barbara Olson dagli Airphone del volo AA77: alle 09:15:34 (durata 1 minuto e 42 secondi), alle 09:20:15 (durata 4 minuti e 34 secondi), alle 09:25:48 (durata 2 minuti e 34 secondi) e alle 09:30:56 (durata 4 minuti e 20 secondi). L'Exhibit P200054 del processo Moussaoui elenca queste chiamate della Olson classificandole come "Unknown Caller" (chiamante sconosciuto).

Anche lo Staff Report del 26.08.2004, a pag. 32 e nelle note 265-266 di pag. 94, conferma questi dati e precisa:

“A witness in Theodore Olson's office recalled that at approximately 9:00 AM she received a series of six to eight collect calls from an unknown caller that did not go through. These were followed by a collect call from Barbara Olson, via an operator, which the witness accepted and transferred to Ted Olson. According to the witness, this call was followed a few (perhaps five) minutes later by a direct call from Barbara Olson, which the witness put through to Ted Olson.”

VOLO UA93

Il volo United 93 è l'unico dei quattro dal quale risulta che siano state effettuate alcune telefonate cellulari.

9/11 Commission Report pag. 12, note 77 e 80 di pag. 456:

“...the passengers and flight crew began a series of calls from GTE airphones and cellular phones”
"77. All calls placed on airphones were from the rear of the aircraft. There was one airphone installed in each row of seats on both sides of the aisle. The airphone system was capable of transmitting only eight calls at any one time. See FBI report of investigation, airphone records for flights UAL 93 and UAL 175 on Sept. 11, 2001, Sept. 18, 2001.”

"80. We have relied mainly on the record of FBI interviews with the people who received calls.The FBI interviews were conducted while memories were still fresh and were less likely to have been affected by reading the accounts of others or hearing stories in the media. In some cases we have conducted our own interviews to supplement or verify the record. See FBI reports of investigation, interviews of recipients of calls from Todd Beamer, Mark Bingham, Sandy Bradshaw, Marion Britton, Thomas Burnett, Joseph DeLuca, Edward Felt, Jeremy Glick, Lauren Grandcolas, Linda Gronlund, CeeCee Lyles, Honor Wainio.”

Lo Staff Report del 26/08/2004, a pag. 40, conferma che ci furono telefonate sia dagli Airfone che da telefoni cellulari. La nota 344 di pag. 99 conferma che le telefonate degli Airfone furono effettuate da apparecchi GTE. Il Sacramento Bee del 13 aprile 2006, nel descrivere alcuni momenti del processo Moussaoui, spiegò:

“In the back of the plane, 13 of the terrified passengers and crew members made 35 air phone calls and two cell phone calls to family members and airline dispatchers, a member of an FBI Joint Terrorism Task Force testified Tuesday”

Quindi dal volo United 93 furono fatte solo due chiamate con telefoni cellulari, su un totale di ben 37 chiamate da parte di 13 persone.

Il citato Commission Report cita i nomi di 12 chiamanti, nei confronti dei quali si è proceduto a rintracciare e interrogare le persone chiamate per conoscere il contenuto delle conversazioni (una tredicesima persona, Waleska Martinez, ha fatto una chiamata che non è riuscita).

Vediamo se riusciamo a fare di meglio, analizzando i dati contenuti nel Commission Report, i dati contenuti nello Staff Report, alcune fonti giornalistiche, documenti FBI e i dati presentati nel corso del processo Moussaoui.

Tabulato delle telefonate effettuate tramite telefoni di bordo e telefoni cellulari dai passeggeri del Volo UA93. Dal documento FBI “T7 B13 Flight 11 Calls Fdr- Response from DOJ to Doc Req 14- Calls- AA 11 and 77- UA 175 and 93”



9) Todd Beamer, passeggero UA93


Chiamò alle 09:43 un operatore GTE, con il quale rimase al telefono per circa 13 minuti. È lui che avrebbe pronunciato la famosa frase “Let's roll!”. Usò un Airfone GTE.

Pittsburgh Gazette del 16/09/2001:

“That's Todd," his wife, Lisa, said yesterday of the "Let's roll!" command, which he made over the plane's in-flight telephone. A GTE supervisor talked with him for about 13 minutes before the plane crashed...

Beamer, 32, told the GTE supervisor, Lisa D. Jefferson, that he and others on the plane had decided they would not be pawns in the hijackers' suicidal plot...

Beamer's call connected at 9:45 a.m. He told Jefferson there were three hijackers, armed with knives. He did not know their nationalities or their intentions.”

Newsweek del 22/09/2001:

“From the back of the plane, Todd Beamer tries to use his credit card on an Airfone installed in one of the seatbacks, but cannot get authorization. His call is automatically routed to the Verizon customer-service center in Oakbrook, Ill. Although operators are used to crank calls from seatback phones, it is clear to the operator that Beamer’s report of a hijacking is genuine. His call is immediately sent to Verizon supervisor Lisa Jefferson who alerts the FBI”.

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece varie chiamate, di cui solo l'ultima, alle ore 09:43, andò a buon fine, riuscendo a parlare con un operatore GTE. Usò un Airfone GTE situato nella fila 32/DEF della classe Economy.

Documento FBI T7 B12 Flight 93 Calls- Todd Beamer Fdr- 5-11-04 MFR- Lisa Jefferson 416:

Beamer parlò inizialmente con l'operatore GTE Phyllis Johnson e poi con l'operatore GTE Lisa Jefferson. La Jefferson udì un assistente di volo dire a Beamer che le due persone che giacevano a terra sanguinanti erano il pilota e il copilota. La Jefferson rimase in linea per 15 minuti dopo le ultime parole di Beamer (“Let's roll”). La chiamata fu terminata solo quando giunse notizia della caduta dell'aereo.

Documento FBI T7 B13 Flight GTE Phone Records:

Questo documento riporta integralmente i numeri chiamati, che nell'Exhibit P200055 erano parzialmente oscurati: 800-225-5288 o 5268 (due tentativi falliti alle 9:42:44; documento FBI poco leggibile); 609-860-8533 (chiamata fallita alla residenza); 200-200-9999 (chiamata completata con successo all'operatore GTE).

10) Mark Bingham, passeggero UA93


Chiamò la madre alle 09:37. Usò un Airfone GTE.

Pittsburgh Gazette del 28/10/2001:

“Alice Hoglan was visiting her sister-in-law, Kathy Hoglan, in Saratoga, Calif., when the phone rang. It was 9:42 Eastern time. Kathy's nephew, Mark Bingham was on the line”.

Newsweek del 22/09/2001:

“Mark Bingham uses an Airfone to call his mother, Alice Hoglan...”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 4 chiamate in tutto, di cui solo una riuscita. Utilizzò un Airfone GTE situato nella fila 25/DEF della classe Economy.

11) Sandy Bradshaw, assistente di volo UA93


Chiamò la United Airlines alle ore 09:35 ed il marito alle 09:50. Usò un Airfone GTE.

Pittsburgh Gazette del 28/10/2001:

“Phil Bradshaw was home in Greensboro, N.C., on the telephone, talking with a friend about the horrors on television. The line clicked. He asked his friend to hold.
It was Sandy Bradshaw, his wife, the flight attendant.
"Have you heard what's going on? My flight has been hijacked. My flight has been hijacked by three guys with knives," she said....

"I see a river." Sandy Bradshaw couldn't name it. It suggested, though, that Flight 93 was somewhere over Western Pennsylvania.”

Staff Report del 26/08/2004, pag. 44:

"A flight attendant called her husband... the call lasted approximately eight minutes... She said that she thought the plane may have been over the Mississippi because they were passing over a large river...”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 3 chiamate in tutto, di cui una fallita. Nella prima, alle ore 09:35, utilizzò la chiamata rapida per telefonare alla United Airlines (il numero è impostato sui telefoni GTE, vedi nota 46 di pagina 454 del Commission Report). È specificato che chiamò dalla fila 33/DEF.

12) Marion Britton, passeggera UA93


Chiamò un amico alle 09:49. Usò un Airfone GTE.

Pittsburgh Gazette del 28/10/2001:

“Marion Britton, 53, assistant director of the Census Bureau's New York office, phoned a longtime friend, Fred Fiumano. All he can remember is that it was "sometime after 9:30.”

Staff Report del 26.08.2004, pag. 44 e nota 371 a pag. 99:

“09:49 A passenger called her boyfriend... (371)”
"371. FBI report of investigation, recipient of call from Marion Britton”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 1 sola chiamata alle ore 09:49, dalla fila 33/ABC della classe Economy.

13) Thomas Burnett, passeggero UA93


Effettuò una serie di chiamate alla moglie, a partire dalle 09:30. Utilizzò gli Airfone GTE.

Staff Report del 26/08/2004, pag. 42 e nota 356 a pag. 99.

“09:37 A passenger made the first of several calls to his wife... (356)”
"356. FBI report of investigation, interview of recipient of calls from Thomas Burnett...”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 3 chiamate, la prima alle 09.30, da due diverse postazioni: la fila 24/ABC e la fila 25/ABC. Anche se non è precisato che si tratta di Airfone, è evidente che la localizzazione della chiamate (con individuazione delle due file da cui sono partite) significa che sono partite dagli Airfone situati in quelle file.

14) Joseph De Luca, passeggero UA93


Chiamò il padre alle ore 09:43. Era in compagnia della sua fidanzata, Linda Gronlund (vedi sotto). Utilizzò un Airfone GTE.

Staff Report del 26/08/2004, pag. 43 e nota 366 a pag. 99:

“9:43 A.M. A passenger contacted his father to inform him that his flight had been hijacked (366)”
"366. FBI report of investigation, recipient of communication from Joseph DeLuca”

Post Gazette del 28/10/2001:

“DeLuca was flying to San Francisco with his new girlfriend, Linda Gronlund...”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 3 chiamate in tutto, di cui la seconda riuscita, alle ore 09:43. È specificato che chiamò dalla fila 26/DEF della classe Economy, la stessa fila dalla quale la sua fidanzata usò un Airfone GTE.

15) Edward Felt, passeggero UA93


Chiamò il 911 (il numero telefonico per le emergenze) alle ore 09:58. L'uomo chiamò dalla toilette del velivolo; la telefonata fu registrata dal 911 e la trascrizione è pubblica (in FBI Vault - Interviews Sep 2001 02 of 08, pag. 6-8. Usò un telefono cellulare.

Staff Report del 26/08/2004, pag. 45 e nota 381 a pag. 100.

“9:58 A.M. A passenger called 911 in Westmoreland County, Pennsylvania, from his cell
phone to report a hijacking in progress (381)”
"381. FBI report of investigation “interview of recipient of call from Edward Felt”, Sept. 11, 2001; FBI transcript, “call from Edward Felt”, Sept. 11, 2001.”

SFGate News dell'11/09/2001:

“Minutes before the 10 a.m. crash, an emergency dispatcher in Pennsylvania received a cell phone call from a man who said he was a passenger locked in a bathroom aboard United Flight 93.”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece una sola chiamata alle ore 09:58, dal bagno posteriore del velivolo. Parlò con l'operatore del 911. Usò un telefono cellulare: questo non è indicato esplicitamente, ma è sottinteso perché l'Exhibit scrive “call placed from bathroom”).

16) Jeremy Glick, passeggero UA93


Chiamò la moglie, alle 09:37. Usò un Airfone GTE.

Pittsburgh Gazette del 28/10/2001:

“Jeremy Glick picked up a GTE Airfone just before 9:30 a.m. and called his mother in-laws in the Catskills...”

Staff Report del 26/08/2004, pag. 42, e nota 357 a pag. 99:

“Between 9:37 A.M. and 9:57 A.M., a passenger was in contact his wife and his mother-in-law (357)”
"357. FBI report of investigation, interview of recipients of call from Jeremy Glick”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 1 sola chiamata alle 09:37 dalla fila 27/DEF della classe Economy.

17) Lauren Grandcolas, passeggera UA93


Telefonò al marito alle 09:39, lasciando un messaggio sulla segreteria telefonica. Usò un Airphone GTE.

Pittsburgh Gazette del 28/10/2001:

“Lauren Catuzzi Grandcolas, 38, phoned her husband Jack in San Rafael, Calif. ...
She asked him to tell her parents and family how much she loved them, too. Then she passed the Airfone to the woman seated next to her.”

Staff Report del 26/08/2004, pag. 42, e nota 360 a pag. 99:

“9:39 A.M. A passenger called her husband and left a message that the flight had been hijacked (360)”
"360. FBI report of investigation, interview of recipients of call from Lauren Grandcolas.”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Effettuò numerose chiamate, ma solo la prima, alle ore 09:39, ebbe una durata significativa (46 secondi). Le altre fallirono. Usò un Airfone GTE situato nella fila 23/DEF della classe Economy.

18) Linda Gronlund, passeggera UA93


Telefonò alla sorella, alle 09:46, lasciando un messaggio in segreteria. Usò un Airfone GTE.

Staff Report del 26/08/2004, pag. 44, e nota 368 a pag. 99:

“Also at 9:46 A.M., a passenger contacted her sister and left a voice mail message... (368)”
"368. FBI report of investigation, recipient of communication from Linda Gronlund”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece una sola chiamata alle ore 09:46, lasciando un messaggio in segreteria. Utilizzò il telefono Airfone GTE dalla fila 26/DEF della classe Economy.

19) CeeCee Lyles, assistente di volo UA93


Telefonò al marito alle ore 09:48 e alle 09:58. Usò un Airfone GTE nella prima chiamata, un telefono cellulare nella seconda.

Staff Report del 26/08/2004, pag. 44-45, e nota 370 a pag. 99.

“9:48 A.M. A flight attendant called her husband, using an air phone, and left a message: the aircraft had been hijacked; there were three hijackers; the plane had turned around; and she'd heard that planes had flown into the World Trade Center.(370)...”
“Also at 9:58 A.M., a flight attendant contacted her husband by cell phone. She told him again that the plane had been hijacked and they were forcing their way into the cockpit.”
"370. FBI report of investigation, recipient of communications from CeeCee Lyles”

FBI Interview File #256D-NY-280350-TP del 12/9/2001, che è il verbale del colloquio con il marito della Lyles, identificato come “LL”:

“At 9:58 AM, [LL] received a call at home from her [riferito a CeeCee] cellular telephone. LYLES [il marito] was in a deep sleep at the time and he awoke. [omissis] commented that CECE LYLES' telephone number [omissis] was the number on the caller ID. [omissis] subscribes to the SPRINT cellular telephone network. [segue riassunto della breve chiamata]”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece due chiamate. La prima alle ore 09:47 e 57 secondi, lasciando un messaggio in segreteria (il messaggio può essere ascoltato dal link), utilizzando il telefono Airfone GTE dalla fila 32/ABC della classe Economy. La seconda, alle ore 09:58, da un telefono cellulare (questa chiamata è esplicitamente descritta come “cell phone call” nell'Exhibit).

20) Honor Wainio, passeggera UA93


Telefonò alla madre alle 09:53. Usò un Airfone GTE.

Staff Report del 26/08/2004, pag. 44, e nota 375 a pag. 100:

“9:54 A.M. A passenger phoned her stepmother and told her that the plane had been hijacked. The call lasted approximately four and a half minutes.(375)”
"375. FBI report of investigation, recipient of call from Honor Wainio”

Pittsburgh Gazette del 28/10/2001:

“Then she passed the Airfone to the woman seated next to her.” "Now you call your people," Grandcolas told her. Honor Elizabeth Wainio, 27, took the phone from Grandcolas and dialed her stepmother, Esther Heymann, in Baltimore.”

Processo Moussaoui, Exhibit P200055:

Fece 1 sola chiamata alle ore 09:53 e 43 secondi, dalla fila 33/ABC della classe Economy.

21) Waleska Martinez, passeggera UA93


Dal più volte citato Exhibit P200055 del processo Moussaoui apprendiamo che la Martinez tentò una sola chiamata alle ore 09:45 e 37 secondi, dalla fila 34/ABC, ma la chiamata non andò a buon fine.

Questa è la ragione per cui l'FBI parla di 13 persone che hanno chiamato dal volo United 93, mentre il Commission Report cita solo 12 nominativi per i quali si è proceduto ad interrogare le persone raggiunte dalle loro chiamate.


CONCLUSIONI


È evidente che la “verità ufficiale”, costituita dal Rapporto Finale della Commissione di Inchiesta Indipendente, dallo Staff Report del 26 agosto 2004, e dagli atti del processo Moussaoui, parla di Airphone/Airfone nella quasi totalità dei casi.

I cospirazionisti, come spesso capita, hanno fatto finta di non saperlo, preferendo appigliarsi a qualche quotidiano o a qualche dichiarazione in cui si è parlato genericamente di “cell phone” perché l'interlocutore non stava certo badando al tipo di telefono utilizzato.

Si evince invece in maniera molto chiara, proprio dalle note del Rapporto Finale, che l'FBI analizzò attentamente i “record” delle compagnie telefoniche, effettuando dettagliati studi e riportando con estrema precisione orario e durata di ciascuna chiamata, e nei giorni immediatamente successivi agli attentati interrogarono tutti i destinatari delle telefonate, per ricostruire il contenuto delle conversazioni e capire cosa fosse accaduto a bordo degli aerei.

Quando le telefonate sono partite da telefoni cellulari, la “verità ufficiale” lo dice tranquillamente, come abbiamo visto nel caso delle telefonate partite dal volo United 93, come quella di Edward Felt (numero 15 dell'elenco) e di CeeCee Lyles (numero 19 dell'elenco).

Queste ultimi due, a quanto risulta dall'esame dei documenti, furono gli unici passeggeri o membri dell'equipaggio ad utilizzare telefoni cellulari (in particolare CeeCee Lyles usò prima un Airphone e poi un telefono cellulare).

Ma se guardiamo questi due casi, notiamo che sia la telefonata di Felt che quella di CeeCee Lyles sono delle 09:58, ossia pochi minuti prima dell'impatto, avvenuto alle 10:03, e quindi quando l'aereo era a bassa quota (tanto è vero che Sandy Bradshaw, numero 11 dell'elenco, già alle 09:50 riferisce di vedere il fiume Mississippi sotto di sé).

Questa bassa quota può aver contribuito a rendere possibile un breve uso dei telefoni cellulari.


Aggiornamento (2011/10/16-25): i documenti FBI che indicano altre chiamate cellulari


Un video realizzato da Massimo Mazzucco mostra (da 25:00 in poi) alcuni documenti FBI che sembrebbero indicare che anche altri passeggeri fecero chiamate cellulari. I passeggeri sarebbero Peter Hanson sul volo UA175 e Thomas Burnett, Jeremy Glick, Lauren Grandcolas e Marion Britton sul volo UA93.

In almeno un caso, quello di Hanson, la scelta dei documenti mostrati è ingannevole, dato che un altro documento FBI (T7 B13 DOJ Doc Req 35-13 Packet 8 Fdr - Entire Contents, pagina 8) chiarisce che il destinatario della chiamata di Hanson (suo padre) non era affatto sicuro che si trattasse di una telefonata da cellulare, come dichiara invece nel documento mostrato da Mazzucco.

In un altro caso, quello di Grandcolas, il documento presentato da Mazzucco dice che si ritiene si tratti di una chiamata cellulare (“is believed to have allowed a fellow passenger, Honor Wainio, to use the cellular phone”). Non si tratta, insomma, di una dichiarazione di certezza.

Inoltre i documenti mostrati sono dichiarazioni dei destinatari raccolte immediatamente dopo gli attentati, prima che fossero disponibili i tabulati delle reti cellulari e dei telefoni di bordo e che venissero effettuati i riscontri incrociati che portarono alle dichiarazioni del Commission Report e del Processo Moussaoui.

In ogni caso, che le telefonate cellulari siano due o cinque o sette non cambia il concetto di fondo che la stragrande maggioranza delle chiamate dai voli dirottati fu effettuata usando i telefoni di bordo.