Uno dei dogmi di fondo del cospirazionismo è che l'11 settembre sia un tassello di un immenso piano del terrore mirato ad instaurare un regime dittatoriale negli Stati Uniti e mantenere al potere i neoconservatori a qualsiasi costo. C'è chi lo chiama il "Quarto Reich" (Blondet a Matrix, 11/9/2006). C'è chi parla addirittura di un piano per trasformare il mondo intero in un "pianeta prigione" (donde il nome del sito Prisonplanet), come fa Alex Jones:
Per il Nuovo Ordine Mondiale, governare il mondo è soltanto l'inizio. Una volta insediati, potranno avviare il loro piano per sterminare l'80% della popolazione mondiale intanto che consentono alle "élite" di vivere per sempre con l'aiuto di tecnologie avanzate.
Sì, Alex Jones dice proprio così. Un piano piuttosto ambizioso, non c'è che dire. I processi e le carceri di Guantanamo (nella foto qui sopra) sarebbero semplicemente la prova generale di questo piano. Ma i fatti sono ben diversi. Il potentissimo Nuovo Ordine Mondiale (con o senza i rettiliani e/o gli Illuminati che lo manovrano, secondo David Icke) è talmente scalcinato che bastano nove uomini disarmati per farlo ruzzolare all'indietro.
I nove uomini sono quelli della Corte Suprema degli Stati Uniti, che ieri ha ristabilito il principio dell'habeas corpus e ha sancito il diritto dei circa 270 detenuti di Guantanamo di presentare opposizione alla propria incarcerazione di fronte a un tribunale civile statunitense anziché affrontarne uno militare, come riferisce la BBC. Il PDF della decisione è scaricabile. Una decisione che ha spinto Brian Mizer, difensore militare dell'ex autista di Osama bin Laden, Salim Ahmed Hamdan, detenuto a Guantanamo, a dire che "L'intero fondamento dell'esistenza di Guantanamo Bay è svanito".
Come ha reagito a tutto questo il presidente Bush, che alcuni vedono come la Grande Mente del Nuovo Ordine Mondiale (o il suo burattino; i complottisti ancora non si sono decisi su questo dettaglio)? Una purga, un colpo di stato, un putsch, l'eliminazione fisica dei giudici e un discorso alla CNN per presentarsi come oberster Gerichtsherr del popolo americano? Macché. Da Roma ha risposto semplicemente "Rispetteremo la decisione della Corte. Questo non vuol dire che io debba sottoscriverla". Tutto qui.
Non è la prima volta che il governo Bush viene bacchettato dalla Corte Suprema a proposito del trattamento dei prigionieri stranieri, tenuti a tempo indeterminato e senza capi d'accusa presso la base militare di Guantanamo: la Corte ha già sancito due volte che i detenuti di Guantanamo hanno il diritto di rivolgersi ai tribunali civili per chiedere che il governo dia giustificazioni per la loro detenzione, e ha anche sancito che il presidente degli Stati Uniti non ha l'autorità per ordinare che i detenuti affrontino una commissione militare.
In passato l'amministrazione Bush e il Congresso (allora a maggioranza repubblicana) hanno introdotto nuove leggi per aggirare le decisioni della Corte, spiega sempre la BBC. Ma stavolta è diverso: Bush è al termine del proprio mandato e il Congresso attuale è a maggioranza democratica sia alla Camera, sia al Senato.
Non è chiaro, al momento attuale, quali saranno le conseguenze immediate per Khalid Sheikh Mohammed e gli altri detenuti accusati di aver organizzato o partecipato all'11 settembre (l'Attorney General Mukasey ha dichiarato che per ora le commissioni militari andranno avanti come prima e cambia soltanto il diritto dei detenuti di sapere perché sono detenuti, secondo AFP): ma sono chiare le conseguenze ridicolizzanti per il dogma cospirazionista che vuole che l'amministrazione Bush sia onnipotente e inarrestabile e che l'intero apparato governativo, giudiziario e amministrativo faccia parte del grande complotto.
Se questo è il modo in cui avanza il presunto Quarto Reich e a sette anni dagli attentati è ancora impegolato in diatribe legali, il suo progredire non evoca il passo dell'oca, ma un lento passo del gambero.
8 commenti:
Bush in visita a Roma ha anche fatto dichiarazioni sulla dietrologia verso l'America.
Quando verranno condannati per tortura i capi mandanti del taglio delle teste dei giornalisti in Iraq ed Afganistan?
Mother, posteresti un link? Potrebbero essere interessanti.
Anonimo, è proprio questo il problema del giusto processo: se davvero si trattasse di giustizia sommaria o di processo farsa, come asseriscono i cospirazionisti, sarebbe già tutto finito da un pezzo. Invece siamo ancora qui a disquisire sulla legalità dei procedimenti e a cavillare su altri dettagli procedurali.
Paolo, non è solo questo.
Come fa notare "anonimo", il mondo intero si è scandalizzato (giustamente, dico io) per casi come quello di Abu Grahb o Guantanamo.
Ma in certi ambienti vicini al complottismo e a quelli che io chiamo pacifiNti, ben poche voci si sono levate a commentare orrori come quello di Daniel Pearl.
Rivelando una volta di più come il substrato politico di certi movimenti sia sempre il medesimo: tutto va ben purchè sia antiamericano.
Scusate l'OT.
... che ha spinto il tenente comandante Brian Mizer, difensore militare dell'ex autista di Osama bin Laden..
Paolo, letteralmente la traduzione è quella, ma "Lieutenant Commander" (LT CMDR) è un grado militare della US NAVY, corrispondente al nostro "Capitano di Corvetta" che a sua volta è omologo al Maggiore.
Ovviamente, questa piccola imprecisione non inficia né il senso e nemmeno la qualità del tuo articolo.
Saluti,
Roberto
Non mi son spiegato bene.
Da una parte il conflitto è formato da almeno due fronti, per cui i diritti civili devono essere rispettati in entrambi i fronti. In questo modo l'opinione pubblica rimane conforme per l'uno e per l'altro. E' bene ricordare che il terrorismo ed i terroristi non rientrano nella convenzione di Ginevra che stabilisce quale tipo di carcerazione-trattamento fare per prigionieri di guerra-esrcito e quali leggi applicare.
Il confronto del 1994 a Barcellona fra le nazioni dell'ONU finì con un nulla di fatto, con la Francia filo-hezbollah a fare da contraltare agli USA.
Dall'altra parte abbiamo probabilmente un trattamento carcerario disdicevole, che tuttavia non cancella le pene laddove dimostrate.
In altre parole se un assassino in galera viene trattato male, si cambierà il regime carcerario...ma il processo per l'assassinio deve comunque essere fatto. Non si può rilasciare o discolpare l'imputato.
Capisco che in Italia a suon di indulti e delegittimazione delle pene con proposte di legge di trasformare gli ergastoli in pene minori sia un concetto astruso, tuttavia un minimo di certezza della pena deve esserci.
Inoltre noterei un aspetto importante: la pena è qualcosa di malvisto e fastidioso per chi ha compiuto un reato, commisurato sul reato commesso.
Questi chiedono la pena di morte, perchè per loro è un onore, li farà andare in paradiso.
La pena di morte quindi non sarebbe una pena, ma un piacere.
Si dovrebbe infliggere loro qualcosa di lecito e conforme con ciò che più li disgusta come formula di intimidazione per eventuali altri kamikaze.
Saluti
Grazie, Anonimo, posizione chiarita ed errore di traduzione sistemato: ho tolto del tutto il grado, per evitare confusioni, tanto ho specificato subito dopo che si tratta di un difensore militare.
http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/italia/news/2008-06-12_112237351.html
[QUOTE](ANSA) - ROMA, 12 GIU - Sugli Stati Uniti d'America c'e' 'tanta disinformazione e propaganda', ha detto George Bush ai borsisti della 'Fulbright Best'.[QUOTE]
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