2008/02/22

Ammessi a Guantanamo gli esperti civili per la difesa: si offriranno i complottisti?

di Paolo Attivissimo

Alcuni sostenitori delle teorie alternative hanno dichiarato (sulla base di fonti ignote) che nei processi che si svolgeranno a Guantanamo "gli imputati non hanno nemmeno diritto all'assistenza legale".

I fatti tracciano un quadro ben diverso. In realtà gli individui accusati di aver organizzato gli attentati dell'11 settembre 2001 avranno il diritto di nominare i propri difensori, anche civili, di scegliere i periti di parte e di convocare testimoni a propria scelta, e anche di ricorrere in appello nei tribunali civili. Le udienze saranno pubbliche ma non teletrasmesse, come prevedono le norme processuali militari standard.

E' quanto emerge dalle dichiarazioni pubbliche fatte l'11/2/2008 in conferenza stampa dal Brigadier General Thomas Hartmann dell'USAF, consulente legale del Pentagono (più precisamente, consulente della Convening Authority presso l'Office Of Military Commissions del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti). La trascrizione integrale della conferenza stampa è disponibile presso Defenselink.mil. Il video della conferenza stampa è disponibile presso la BBC.

Hartmann ha infatti specificato che i processi si svolgeranno in modo "molto simile alla sequenza di eventi che ha luogo negli uffici legali militari migliaia di volte l'anno in tutto il mondo... l'accusa ha l'onere di dimostrare il caso oltre ogni ragionevole dubbio, che è lo standard applicato in tutti i processi statunitensi e in quelli penali militari." Durante la sessione di domande dei giornalisti, ha inoltre confermato che esiste la possibilità, per gli imputati, di rivolgersi in ultima istanza anche ai tribunali civili, specificamente alla Corte d'Appello di Washington, D.C.

Ha poi aggiunto che "ogni accusato ha i seguenti diritti: il diritto di restare in silenzio senza che da questo venga dedotto nulla di avverso; il diritto di essere rappresentato da un collegio di difesa militare e anche da un collegio di difesa civile da lui scelto, senza oneri di spesa per il governo; il diritto di esaminare tutte le prove usate contro di lui dall'accusa; il diritto di ottenere testimonianze e di chiamare testimoni, compresi i consulenti tecnici; il diritto di controinterrogare ogni testimone chiamato dall'accusa".

Altro che "non avranno diritto nemmeno all'assistenza legale": i complottisti dimostrano ancora una volta di disseminare con disinvoltura dicerie pateticamente infondate. Ma questo ormai lo sappiamo ed averne ulteriore conferma è tutto sommato poco importante.

Quello che è assai più importante è che questi diritti pongono una sfida fondamentale per l'intero movimento complottista: ora i sostenitori delle verità alternative avranno la possibilità di fare qualcosa di più che realizzare video, vendere libri, cappellini, magliette e gadget assortiti. Potranno offrirsi come difensori degli accusati e scagionarli esponendo in tribunale le loro ricostruzioni alternative degli eventi. Potranno anche partecipare con deposizioni, in video, e per telefono, ha precisato Hartmann.

Non solo: potranno anche presentarsi come consulenti tecnici. E a questo punto si pone il problema di chi, all'interno del movimento complottista, si potrebbe candidare come consulente tecnico credibile. David Shayler, quello che si crede la reincarnazione di re Artù? David Ray Griffin, il teologo che crede nel paranormale? Steven Jones, il fisico colto a presentare prove false (qui e qui) nelle sue conferenze? William Rodriguez, l'ex prestigiatore? James Fetzer, il filosofo? Nila Sagadevan, l'ex pilota afflitto da misticismo? Ho dimenticato qualcuno?

Emergerà insomma lampante il vero problema di fondo del cospirazionismo undicisettembrino: la totale, sconsolante, assoluta mancanza di un esperto di settore che sostenga le teoria alternative. Un bel problema, visto che, come dice Hartmann, "il giudice decide se i testimoni e gli esperti sono pertinenti al caso", e quindi è importante presentare qualcuno che sia, appunto, pertinente.

Anche sul versante degli avvocati il complottismo è messo maluccio. Certo, ci sarebbe Philip Berg, l'avvocato di William Rodriguez. Quello che ha depositato gli atti con un giorno di ritardo, facendo fallire il processo di Ellen Marian contro Bush. Un principe del foro, considerato che la data ultima di deposito era un tantino difficile da dimenticare: l'11 settembre 2003.

I vari Giulietto Chiesa, Andreas von Bülow, Jimmy Walter, Massimo Mazzucco, Tom Bosco e tutti gli altri sostenitori delle teorie alternative faranno qualcosa per difendere coloro che, secondo le loro tesi, sono degli innocenti? O invece resteranno a guardarsi l'ombelico e a proiettarsi i loro videoclip?

Coraggio, signori: è la vostra grande occasione per dimostrare che credete veramente a quello che dite.

Osama bin Laden indicato formalmente come mandante


Un altro aspetto interessante delle dichiarazioni di Hartmann è che viene fatto notare che le accuse specificano formalmente il ruolo di Osama bin Laden: "Le accuse asseriscono che Khalid Sheikh Mohammed fu il principale organizzatore degli attacchi dell'11 settembre, poiché ne propose il concetto operativo a Osama bin Laden sin dal 1996, ottenne l'approvazione e il finanziamento da Osama bin Laden per gli attacchi, supervisionò l'intera operazione e addestrò i dirottatori".

Tempistica e modalità del processo


Nella conferenza stampa, il portavoce del Pentagono Bryan Whitman ha inoltre fornito indicazioni sulla tempistica dei processi: per due dei detenuti a Guantanamo i processi inizieranno "nei prossimi mesi"; per altri è ancora in corso la procedura di valutazione.

Hartmann, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha chiarito che ci vorranno "almeno 120 giorni e probabilmente molti di più" prima che si assista a quello che s'intende comunemente per processo (l'acquisizione di prove di fronte a una giuria). Ha inoltre precisato che i sei imputati verranno probabilmente processati insieme, ma la decisione spetta al giudice.

Processo pubblico


Hartmann ha chiarito che ogni più piccolo elemento di prova "verrà esaminato dall'accusato, sottoposto al confronto, al controinterrogatorio e alla contestazione" e che l'intento è di "rendere i processi il più possibile aperti. Sono concepiti proprio per questo. Abbiamo avuto già oltre 100 giornalisti ad assistere alle commissioni... faremo ogni sforzo per rendere tutto aperto. Ci potranno essere circostanze limitate nelle quali verranno presentate prove coperte da segreto" ma le prove di questo genere sono "relativamente poche".

Non saranno permesse telecamere: "nel procedimento militare e nei tribunali federali non sono permesse teletrasmissioni delle udienze e quindi le udienze non verranno teletrasmesse", ha detto Hartmann. Ma i familiari delle vittime avranno modo di assistere alle udienze, secondo modalità simili a quelle del processo Moussaoui: "Stiamo lavorando a un modo per far arrivare delle immagini video alle famiglie in modo che possano vederle in un ambiente sicuro".

Se effettivamente verranno mantenute tutte queste garanzie e verrà seguito il criterio di desegretazione usato per il processo Moussaoui, nei prossimi mesi verrà resa pubblica una quantità travolgente di elementi, documenti e reperti che finora sono stati coperti dal segreto istruttorio. E a quel punto molti dei vuoti nei quali le teorie cospirazioniste tentano di piantare il seme del dubbio verranno colmati.

21 commenti:

Henry62 ha detto...

Grande notizia, Paolo, ora vedremo cosa effettivamente valgono tutte le corbellerie che vengono spacciate come prove.

Prima fra tutte, vorrei vedere qualcuno presentare un fantomatico dossier che dimostri che i filmati ORIGINALI delle telecamere del Pentagono sono stati falsificati.
Ricordo che se questi vengono portati come elemento di prova a carico, allora la difesa degli imputati non solo può, ma DEVE verificarne l'autenticità, se invece i filmati non compariranno come prova, allora si può tranquillamente smettere di parlarne perchè avrebbero la stessa importanza per la Corte di una trasmissione televisiva, cioè ...zero!

A proposito di Zero e tutte le decine o centinaia di testimoni che avrebbero deposto per la cospirazione, mi sembra che anche per loro sarà un bel momento per dire basta a questa sceneggiata, visto che comunque di sceneggiata si deve parlare o per la "versione ufficiale" o per le ipotesi complottiste: una terza posizione non è consentita!

In merito al tuo "ho dimenticato qualcuno"... mi sembra di ricordare una ex-spogliarellista, o sbaglio?

Ciao

Rado il Figo ha detto...

Non per fare il facile profeta, ma ho come il sospetto che se dovesse presentarsi uno qualsiasi dei citati complottari e venisse "rispedito al mittente" per "incompetenza", tale situazione sarebbe poi dagli stessi usata a proprio vantaggio con discorsi tipo: "Non mi hanno accettato come esperto/testimone perché sapevano che li avrei sbugiardati. Ecco l'ennesima prova del grande complotto".

Oppure venissero comunque ammessi e smentiti in fase dibattimentale la spiegazione adotta sarà verosimilmente la stessa qui sopra riportata (mutando mutandis).

Insomma gira e rigira nessuno tornerà indietro sulle proprie posizioni.

brain_use ha detto...

beh, manca anche un certo Maurizio Blondet, tra i potenziali "difensori"... ;-)

Emanuele Ciriachi ha detto...

Invero, ottima notizia.

Se i complottisti credono davvero ad un decimo di quello che dicono, questo è il momento migliore per far valere le loro "prove inoppugnabili", la loro "documentazione inconstestabile", i loro "dati tecnici che inchiodano il governo U.S.A.".

E mica per altro, la posta in gioco è la vita di questi presunti "innocenti" - farlo sarebbe quantomeno un dovere morale.

Allora signori complottisti, cosa state aspettando?

Paolo Attivissimo ha detto...

se dovesse presentarsi uno qualsiasi dei citati complottari e venisse "rispedito al mittente" per "incompetenza", tale situazione sarebbe poi dagli stessi usata a proprio vantaggio

Indubbiamente. Ma temo che già il gesto di fare la procedura per offrirsi come perito di parte sia al di sopra della vera voglia di impegnarsi di qualunque guru complottista. E' molto più comodo starsene a casa a tirar fango sui morti, farsi adorare dai propri trecento polli e vendere cappellini e DVD.

Forse, come suggerisce Mother, dovremmo istituire un Premio Complottista Cuordileone per il primo dietrologo che si offre come esperto della difesa.

Ma al di là delle scempiaggini che tireranno fuori come al solito i complottisti, questo processo ci permetterà di tracciare un quadro più completo della dinamica dell'11/9, ed è questo che conta.

John ha detto...

In effetti, visto che Chiesa fa una campagna per chiedere la liberazione di 5 spie cubane ingiustamente detenute in USA, dovrebbe fare altrettanto con KSM e soci, per coerenza. Sono innocenti anche loro, no?

E Mazzucco che si trova in USA, potrebbe metter su un bel corteo per chiedere la liberazione di questi poveretti ingiustamente accusati.

Dovrebbe essere un corteo enorme, visto che i sondaggi complottisti affermano che oltre metà degli americani crede all'inside job.

E anche qui in Italia, vorrei vederli i complottisti di casa nostra, come Blondet, Chiesa e soci, andare nelle trasmissioni televisive e chiedere a gran voce la loro liberazione.

Per non parlare delle interrogazioni parlamentari.

Ma pare che quando ci sia da fare sul serio, i complottisti si squaglino come neve al sole, e i "ricercatori della verità" preferiscono continuare a cercarla lì dove sono sicuri di non riuscire a trovarla.

Giuliano47 ha detto...

@ rado il figo

Aspettiamo a vedere come si svolgera' il processo.
Se i presunti terroristi si sceglieranno dei difensori civili che non avranno nulla da obiettare circa il rigetto di esperti complottari, allora sara' certa una cosa: che quei poveri sfigati di terroristi si saranno scelti i difensori proprio fra i complottatori!

Henry62 ha detto...

Ciao a tutti,
indipendentemente da cosa succederà, vorrei fosse chiaro che in tutti gli ordinamenti giuridici degli stati democratici, Italia compresa, è la Corte che decide quali prove ammettere nel dibattimento e quali no perchè tali non sono, o meglio ancora, è nel corso del dibattimento che nasce la prova in senso stretto.

Non ha alcun senso iniziare a fare dei distinguo (come "qualcuno", non su questo sito, già ha scritto) sul fatto che sia la Corte ad ammettere gli elementi di prova.

Già questi discorsi complottisti prima ancora che inizino i veri dibattimenti fa capire quale sia il senso di giustizia di alcuni di queste persone.

Ciao

Anonimo ha detto...

Una domanda semplice semplice... mi sembra l'articolo adatto per porla.

Esiste almeno un complottista che provenga da un'area ideologicamente (ma anche politicamente) "sana"? Esiste qualcuno che non sia un paolotto ottusamente credente o un nostalgico della rivoluzione d'ottobre? Mi sembra abbastanza facile inserire in tali categorie i vari chiesa, mazzucco, blondet. Per non parlare di Fo. Esiste qualcuno, tra i seguaci di queste "teorie" che si possa onestamente tirare fuori da quelle categorie?

Henry62 ha detto...

Caro Anonimo,
non so cosa sia per te "sano", ma il problema del complottismo non è, secondo me, di tipo politico.

Trovi complottisti di sinistra, di centro e di destra, ebrei e negazionisti, credenti e atei, registi ed attori...

Il problema è sempre e solo di metodo con cui si formulano ipotesi alle domande più che giuste che è lecito porsi sempre, a maggior ragione sui fatti dell'11 settembre.

Del resto, non credo che Fo, Chiesa e Blondet, per non dire Mazzucco e mi fermo qui, possano essere considerati politicamente simili o assimilabili, anzi!

Ripeto: il problema non è politico.

Ciao

Matzu Yagi ha detto...

Caro Attivissimo,
le pressioni dell'opinione pubblica, nonché della Corte Suprema, stanno spingendo a riportare in un alveo più compatibile con la Costituzione la macchina dei processi post-Guantanamo. La recente presa di posizione di un possibile futuro presidente come Obama può perfino aver consigliato maggiore prudenza ai militari. La conferenza stampa che citi cerca di rassicurare sulla normalità delle procedure, e questo è un bene.
Però è anche evidente che si tratta di un corpus giuridico speciale in fieri, di cui si promette l'assimilazione a quello consolidato, ma con molte incertezze rimesse alla saggezza dei giudici. Non basta che i giurati siano del magico numero di 12 per farne una corte imparziale, quando il loro bacino di provenienza è quello descritto da Hartmann. Mi sbaglierò, ma non mi attendo chissà quali verità da questo processo.

Paolo Attivissimo ha detto...

Matzu, è sicuramente difficile trovare una giuria obiettiva e imparziale in un contesto come quello di un attentato di portata internazionale e storica.

Considerato però che questo processo avviene sotto i riflettori del mondo intero, vi sarà probabilmente molta attenzione ad offrire la massima trasparenza ed obiettività, per non prestare il fianco alle critiche.

Mi sembra tuttavia azzardato dire in anticipo che non ci si aspetta grandi verità. Dirlo prima che avvenga il processo sa un po' di "pre-giudizio", che è parente strettissimo del pregiudizio.

Ma comunque sia, il processo porterà alla luce un gran numero di elementi di prova sinora segretati.

Ognuno potrà esaminarli per valutarne l'attendibilità e la coerenza, e questo è comunque un passo avanti importante.

Ciò che conta, in un contesto di debunking, è che più elementi di prova vengono presentati, più diventa difficile sostenere che si tratti di una messinscena: non perché gli elementi di prova siano considerati automaticamente veri, ma perché la difficoltà di un'eventuale bugia aumenterebbe man mano che la si arricchisce di dettagli.

Un conto è dire "sono stati 19 terroristi e sono tutti morti nell'attentato; fine della storia". Un altro è creare un affresco perfettamente coerente e non contraddittorio con migliaia di partecipanti, di dati, di perizie, di riscontri tecnici.

Ed è qui che il complottismo inciampa e non si rialza più. Perché i suoi affreschi sono contraddittori e costellati di buchi incolmabili.

mother ha detto...

Credo che Mazzucco non si muoverà, in genere lavora assieme ad altri in pubblico (non prog televisivi) e gestisce il sito limitandosi a spammare la rete con le teorie dietrologiche sottotitolate in giallo.

Giulietto Chiesa ha sempre citato Meyssan dicendo che prendendo posizione, questo ha fatto un errore madornale venendo poi demolito su più fronti riguardo le conclusioni che aveva tratto. GC vuole solo instillare dubbi...io credo un po' come fanno tutti i politici in campagna elettorale.
A tal riguardo bisogna considerare che GC è un parlamentare italiano o meglio un europarlamentare. Quindi una qualsiasi azione sua nei confronti del processo potrebbe essere dalla stampa allargata a governo/stato o quanto meno al partito politico. In tali condizioni prevale probabilmente la decisione del partito più che quella del singolo eurodeputato.
Se andiamo a vedere le azioni in campo europarlamento vediamo che Zero non ancora stato usato per nessuna richiesta di commissione, di interrogazione orale scritta ecc...Lunica azione vicina ai fatti del 911 è la richiesta affinchè la CE prenda una posizione nei riguardi delle ordinanze europee che vertono nei confronti dei OBL in relazione al video della Bhutto in cui parla del terrorista.
La presentazione di Zero fin'ora è avvenuta in campo internazionale in orario non di ufficio (19.30) e credo senza annuncio sul sito della comunità europea.

Di tempo ce n'è ancora. Vediamo cosa succede.

Anonimo ha detto...

Caro Henry62,
con area ideologicamente "sana" intendo definire un insieme di ideali, convinzioni e affini che non siamo i sostanza assimilabili all'antiamericanismo. Cosa di cui, anche se cercano di nasconderlo, I vari Chiesa, Fo e compagnia varia si fanno gloriosi sostenitori. In particolare persone per cui si possa escludere a priori il sospetto che si schierino a fianco dei complottisti per puro gusto di vedere il mostro imperialista più mostro e imperialista del solito. In sostanza, non vedete anche voi, all'origine del complottismo, una matrice antiamericana, un certo sentimento di odio / invidia / desederio di rivalsa verso tale paese?

Paolo Attivissimo ha detto...

Anonimo,

premesso che le considerazioni politiche sono irrilevanti nell'ambito di un approccio tecnico quale è quello che si prefigge questo blog, sulla base della mia esperienza e del lavoro di Lorenzo Montali (uno degli autori di La Cospirazione Impossibile) ti posso dire che imputare il complottismo all'antiamericanismo è riduttivo, per il semplice fatto che il complottismo esiste anche negli Stati Uniti.

Lì il complottismo ha una funzione anti-governo federale, e quindi si sposta con le milizie e con i movimenti autonomisti presenti nei vari stati, ma ha anche una funzione "consolatoria": la credenza nell'autoattentato evita l'umiliazione di essere stati fregati da un pugno di stranieri.

In alcuni casi in USA si sposa anche con il razzismo e l'antiebraismo (vedi David Duke o Christopher Bollyn, documentati in questo blog). Quindi si tratta di un fenomeno ben più profondo della semplice politica.

Al di fuori degli USA, un certo antiamericanismo di maniera abbraccia le teorie complottiste perché in quella forma mentis va bene qualsiasi storia, anche una implausibile, pur di avere occasione di criticare il "nemico".

Purtroppo chi ha questo approccio non si rende neanche conto che il complottismo divinizza proprio il "nemico", facendolo sembrare onnipotente (demolisce grattacieli in modo invisibile, radiocomanda aerei di linea, fa comparire e scomparire centinaia di passeggeri, ha agenti ovunque per falsificare dati e documenti...).

Il motore principale del cospirazionismo non è l'antiamericanismo, ma la stupidità.

Detto questo, per rispondere alla tua domanda originale: no, non sono a conoscenza di complottisti al di fuori degli USA che non nutrano uno spiccato antiamericanismo. Ma negli USA ci sono persone che si definiscono "patrioti" che abbracciano il complottismo.

Il denominatore comunque, quindi, è più profondo dell'antiamericanismo: cos'altro può accomunare persone di ideologie così contrapposte come Chiesa e Bollyn, tanto che il primo attinge alle indagini del secondo?

A mio avviso, lo può fare la paranoia, abbinata al protagonismo. Essere guru esalta, crea uno stuolo di adoratori (piccolo, ma rumoroso), fa apparire in televisione e girare il mondo per conferenze nelle quali si viene acclamati. Per queste cose non occorre essere antiamericani: basta essere vanesi con il complesso della persecuzione.

marcov ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Paolo Attivissimo ha detto...

Marco*, hai scoperto involontariamente (e io con te) uno dei benefici poco attesi della moderazione preventiva :-)

Spiego: Marco* (non è il suo vero nick) aveva postato un commento di cui poi ha capito l'errore e ha inviato un secondo commento chiedendo di non pubblicare il primo; il tutto è avvenuto prima che io pubblicassi il commento "pentito", per cui il problema si è risolto da solo.

In effetti la moderazione preventiva offre questo "periodo di ripensamento" che permette di evitare commenti troppo a caldo.

E devo dire che da quando è stata introdotta, il tempo dedicato ai troll è sceso praticamente a zero. Solo i più cocciuti hanno provato a postare commenti provocatori, ma al terzo o quarto rifiutato si sono arresi.

I commenti costruttivi, invece, mi sembra che prosperino.

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo Attivissimo, innanzi tutto permettimi di complimentarmi con te e con tutti i tuoi collaboratori per la monumentale fonte di preziosissime informazioni che è questo blog.

In effetti ho trascurato un dettaglio importante... Parlavo di associare a tutti i complottisti ITALIANI l'antiamericanismo, dato che di funzione consolatoria in Italia non ha senso parlare. Come tu giustamente dici la componente psicologica che spinge i singoli ad agire in tale direzione non può essere trascurata e il "successo sociale" che ne traggono ha un'importanza non irrilevante. Confermi quindi quanto pensavo, ossia che il complottismo undicisettembrino altro non è che uno strumento abilmente (ma mica tanto) utilizzato per criticare, come se non vi fossero modi ben più semplici e onesti, gli Stati Uniti.

Credi dunque che, come in altri casi, sia solo una questione di tempo prima che anche questa ondata di complottismo torni nell'oblio?

Paolo Attivissimo ha detto...

permettimi di complimentarmi con te e con tutti i tuoi collaboratori

Grazie, a nome di tutti.


Parlavo di associare a tutti i complottisti ITALIANI l'antiamericanismo

Sì, se circoscrivi il campione ai complottisti non americani, l'antiamericanismo ha una certa plausibilità come motore del complottismo. Il problema di questo genere di antiamericanismo è che in realtà poggia su una visione mitica degli Stati Uniti, dato che attribuisce agli organizzatori dell'ipotetica messinscena delle capacità tecniche fantascientifiche (minare torri di nascosto, far sparire aerei, ecc.) e un'omertà totale che persino la mafia si sogna.

di funzione consolatoria in Italia non ha senso parlare.

Consolatoria no, ma rassicurante sì. Tieni presente che il complottismo ha come conseguenza l'asserzione che il grande terrorismo mediorientale non esiste e implica quindi che non siamo esposti al rischio di attentati tipo Madrid e Londra.


il complottismo undicisettembrino altro non è che uno strumento abilmente (ma mica tanto) utilizzato per criticare, come se non vi fossero modi ben più semplici e onesti, gli Stati Uniti.

Anche, ma non solo. Nel complottismo c'è anche la componente favolistica: la gratificazione che si ottiene nel raccontare una storia drammatica (chi racconta le teorie di complotto fa una narrazione favolistica, con rivelazioni, colpi di scena e sorprese).


Credi dunque che, come in altri casi, sia solo una questione di tempo prima che anche questa ondata di complottismo torni nell'oblio?

Non lo so. Queste cose sono troppo imprevedibili: il lunacomplottismo è ancora in giro dopo quarant'anni, e lo shock emotivo degli attentati dell'11/9 è molto più forte, e molto più bisognoso di evasioni mentali, di uno sbarco lunare.

Credo però che se i processi in arrivo riveleranno documenti chiave degli eventi, il complottismo subirà una notevole batosta. Già ora si sta rendendo ridicolo da solo, con i suoi atteggiamenti esaltati e persecutori: se poi dovesse emergere una serie di filmati, da più angolazioni, che mostra l'impatto dell'aereo al Pentagono, tutti i sostenitori della teoria dell'aereo fantasma verrebbero screditati.

Staremo a vedere.

yos ha detto...

Attivissimo
se poi dovesse emergere una serie di filmati, da più angolazioni, che mostra l'impatto dell'aereo al Pentagono, tutti i sostenitori della teoria dell'aereo fantasma verrebbero screditati.

In quel caso,a mio parere, il movimento cospiratorio si dividerà i due:

Il primo gruppo affermerà che quei filmati sono di certo contraffatti (e chi dirà il contrario sarà un disinformatore oppure un incompetente)

Il secondo gruppo affermerà che quei video non provano nulla .

Anonimo ha detto...

interessante