2008/02/25

WTC, il mito degli incendi modesti

di Paolo Attivissimo

La poca conoscenza dei fenomeni che si sviluppano durante un normale incendio domestico o d'ufficio alimenta uno dei dubbi più frequenti intorno alla distruzione delle Torri Gemelle, ossia che il contenuto di un edificio non prende fuoco facilmente e non può ardere a temperature molto elevate e quindi la distruzione delle due torri principali del World Trade Center e del WTC7 non è spiegabile con un semplice impatto seguito da un incendio.

La teoria ricorrente è che il carburante degli aerei, riversatosi nelle Torri Gemelle, non sarebbe stato sufficiente a causarne la distruzione, perché il carburante brucia rapidamente e a temperature troppo basse per fondere l'acciaio della struttura. Quindi, concludono alcuni, gli incendi sono durati poco, giusto il tempo di consumare il carburante, ed erano in via di spegnimento al momento del crollo; non è possibile che gli incendi abbiano lesionato la struttura tanto da causarne il crollo. La conseguenza ultima di questo ragionamento è che il crollo deve essere stato provocato da qualcos'altro: solitamente i cospirazionisti parlano di esplosivi o termite o raggi di energia.

L'errore fondamentale di questo ragionamento è che il carburante non ha alimentato gli incendi delle Torri Gemelle per tutta la loro durata: li ha semplicemente innescati. Gli incendi sono proseguiti utilizzando come combustibile tutto ciò che incontravano: arredi, mobili, computer, carta.

E' a questo punto che scatta l'incredulità di molti: la credenza diffusa, infatti, è che i materiali utilizzati nelle abitazioni e negli uffici siano ignifughi e quindi non possano alimentare un rogo, né tanto meno raggiungere temperature tanto alte da fondere o indebolire l'acciaio (ricordiamo che la temperature di fusione dell'acciaio è intorno ai 1500 °C, mentre quella di ammorbidimento è ben più bassa, intorno ai 400 °C).

Il video seguente mostra, più eloquentemente di mille parole, cosa succede realmente in un incendio innescato da una piccola quantità di materiale facilmente infiammabile in un comune ambiente arredato. Nel giro di due minuti, la stanza è un inferno.

Questo è un piccolissimo esempio di quello che avvenne all'interno delle Torri Gemelle e del WTC7 (nel quale il carburante fu fornito dai grandi serbatoi dei generatori d'emergenza e l'innesco fu fornito dalle macerie in fiamme cadute addosso al WTC7 durante il crollo della Torre Nord).

Ora è forse più chiaro perché duecento persone si sono gettate nel vuoto, piuttosto che affrontare incendi che i complottisti, pateticamente, definiscono "piccoli".


Chi avesse bisogno di conferme può esaminare anche questo video del NIST, in cui un comune albero di Natale prende fuoco. Si noti come alcuni oggetti d'arredo inizino a bruciare per puro irraggiamento e conduzione termica dell'aria, senza essere lambiti dalle fiamme, e colino in pozze incandescenti.


La riflessione è opportuna non soltanto nell'ambito del debunking delle teorie complottiste, ma anche per la sicurezza domestica e sul posto di lavoro, nella vita quotidiana.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

esiste anche un simile test fatto partendo da un albero di natale che prende fuoco

da notare che spesso gli altri elementi non prendono fuoco per contatto con la fiamma, ma per il calore. il fuoco salta quindi di oggetto in oggetto, anche se distanti

come si vede anche in questo, il tavolino o altro (vedi zona tv) prendono fuoco improvvisamente, con fiamme alte

Paolo Attivissimo ha detto...

Grazie Anonimo, in una di quelle coincidenze che farebbero la gioia dei cospirazionisti, stavo proprio aggiungendo quello specifico video quando ho letto il tuo commento.

E' senz'altro molto efficace.

Anonimo ha detto...

prego, è proprio il filmato che dicevo!

per inciso mi ricordo che era stato presentato anche in un superquark o similari

il fumo nero che si accumula così rapidamente è pericolosissimo e venefico, anche a piccole dosi. sono certo che chiunque se ci pensa un attimo non può che provare un brivido per simili terribili circostanze

(paul)

Camicius ha detto...

Brivido?
Visti i tempi, dall'anno prossimo niente albero di natale, o al massimo con un estintore a portata di mano (appoggiato accanto).

Hanmar ha detto...

Gia' immagino le obiezioni dei complottisti:
Seria: ma qui si vede che manca una parete, quindi entra molta aria per alimentare l'incendio, mentre nelle TT e nel WTC7 le finestre erano chiuse...

Faceta: mica era natale, non c'erano alberelli decorati...

Saluti
Hanmar

Paolo Attivissimo ha detto...

Seria: ma qui si vede che manca una parete, quindi entra molta aria per alimentare l'incendio, mentre nelle TT e nel WTC7 le finestre erano chiuse...

Capisco il tono semiserio della tua obiezione, ma per gli insensibili aggiungo un chiarimento:

c'erano uno squarcio largo e alto come un Boeing 767 in ciascuna torre gemella e uno squarcio alto venti piani nel WTC7. Più innumerevoli finestre rotte (che il rapporto NIST ha contato). Direi che come prese d'aria possano essere significative.

SirEdward ha detto...

Eccone un altro:

http://it.youtube.com/watch?v=TKPfkrGDv7U

Anonimo ha detto...

Sai Paolo che una volta sono diventato matto a spiegare a un tipo che l'acciaio non deve liquefarsi per perdere le sue capacità statiche?
E pensa che sono laureato in ingegneria civile..
Questo qua sostiene tuttora che non è spiegabile come le pilatrature dell'edificio abbiano ceduto.."di schianto"...
Che roba...
Ing. Federico Testoni

Anonimo ha detto...

beh credo che a quel punto sia inutile insistere, non si può far diventare intelligente una persona contro la sua volontà!

altrimenti usa la prova pratica, magari domandando come fa un fabbro a fare la ringhiera tutta a riccioli e fiorellini usando sbarre di acciaio...

no, di solito non fonde l'acciaio per poi colarlo nello stampino :)

paul

Martino ha detto...

aggiungerei il fatto che è sempre il calore a scatenare un incendio: il triangolo del fuoco è composto da
- combustibile (legno, carta, benzina, etc);
- comburente (ossigeno per il 99% dei casi);
- calore;

La fiamma è semplicemente una miscela di gas incandescenti e il fatto che del materiale prenda fuoco al suo contatto è semplicemente l'elevata temperatura che essa possiede.

Unknown ha detto...

Tanto per confermare la mia natura di fisico pignolo, esiste un termine specifico (addirittura citato nel titolo del primo video), che è "flashover". E' la condizione in cui la temperatura dell'aria e il calore che investe un oggetto (per irraggiamento) sono sufficienti a innescarne la combustione. L'aspetto inquietante del flashover è che è _velocissimo_. Se immaginate una parete in cartongesso (o coperta di carta da parati) con un incendio al centro della stanza, ad un certo punto (al flashover del cartongesso/carta) la parete si incendia _tutta_ in un tempo brevissimo. Un esperimento lampante lo potete fare con un caminetto e un foglio di carta appallottolato, mettendolo nel camino a circa 30 cm dalla fiamma viva. Dopo qualche secondo si incendia TUTTO praticamente di colpo.