2006/06/30

FAQ 4.1: WTC7 - La “versione ufficiale”

di Paolo Attivissimo, con il contributo di tutti gli autori di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale. La data di pubblicazione è fittizia per esigenze di riordino del blog. Ultimo aggiornamento: 2017/02/04.

Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito del crollo dell'Edificio 7 del World Trade Center (WTC) di New York, un grattacielo di 47 piani alto 174 metri, avvenuto alle 17.20 dell'11 settembre 2001. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto o si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.


4.1. La “versione ufficiale”

4.1.1. Qual è la versione ufficiale del crollo dell'Edificio 7?


Premessa importante: non è una “versione ufficiale”. Quest'espressione è impropria, perché sembra indicare una velina di governo da accettare senza prove. Invece esiste una ricostruzione tecnica del crollo del WTC7, intitolata NIST NCSTAR 1A - Final Report on the Collapse of World Trade Center Building 7 e disponibile qui, che è stata effettuata da specialisti indipendenti, sulla base di testimonianze e rilevamenti dei pompieri, di immagini fotografiche e video, e di sofisticate simulazioni computerizzate della fisica di un edificio in fiamme. Nessun esperto di settore, di nessun paese al mondo, la contesta in modo documentato.

La modalità di crollo del WTC7 è definita collasso progressivo ed è ben nota agli addetti ai lavori: appare anomala agli occhi dei profani perché il WTC7 fu il primo edificio di grandi dimensioni verticali a subire un collasso progressivo dovuto a incendi (il secondo fu il Plasco Building a Teheran nel 2017).

In sintesi, il WTC7 fu colpito dalle macerie del crollo della Torre Nord, che innescarono incendi che bruciarono per ore senza poter essere domati (non c’era acqua). Il calore indebolì la struttura, realizzata interamente in acciaio, e ruppe alcuni giunti che legavano i solai al fascio centrale di colonne portanti. Alcuni solai caddero internamente, per cui una colonna in particolare, quella dello spigolo interno di nord-est, la numero 79, che reggeva un carico strutturale molto elevato, si trovò senza contenimento laterale lungo vari piani e si piegò, trascinandosi dietro i solai. Le altre colonne cercarono di reggere il carico straordinario, ma essendo indebolite si piegarono anch’esse e la struttura iniziò a crollare. Il crollo avvenne alle 17.20 circa dell’11 settembre 2001.

In dettaglio, il WTC7 fu colpito dalle macerie della Torre Nord, alta 410 m e situata a circa 110 metri di distanza. Le macerie in fiamme innescarono incendi su almeno dieci piani, presso i lati sud e ovest del WTC7. Gli incendi furono alimentati dal contenuto dell'edificio (arredi, carta, moquette), come avviene in qualsiasi incendio in ambiente domestico o d'ufficio.

Ai piani dal 7 al 9 e dall’11 al 13, questi incendi bruciarono incontrollati, perché il sistema antincendio era privo d’acqua: le condotte di alimentazione erano state danneggiate dal crollo delle Torri Gemelle.

Gli incendi si diffusero verso il lato nord-est dell'edificio (quello dove iniziò il collasso). Le colonne verticali non raggiunsero temperature superiori ai 300 °C, ma le lunghe travi orizzontali d'acciaio del lato est del WTC7 raggiunsero su più piani i 600 °C: una temperatura insufficiente a causarne la fusione, ma sufficiente a indebolirle e a causarne la forte dilatazione, che è uno dei fattori chiave del collasso dell'edificio.

Al 13° piano, la dilatazione e il calore ruppero uno dei giunti che collegavano una di queste lunghe travi orizzontali a una delle colonne primarie centrali, la numero 79, e a una della colonne di facciata, la numero 44.

La caduta della trave orizzontale fece crollare localmente il solaio del 13° piano, innescando crolli a catena dei solai fino al quinto piano. La colonna 79 si trovò così priva di contenimento laterale in direzione est-ovest per un'altezza di nove piani e quindi si piegò, togliendo il sostegno a tutti i solai soprastanti, che crollarono.

La figura qui sotto mostra una sezione orizzontale di un piano tipico del WTC7, con la disposizione degli elementi strutturali orizzontali. I numeri identificano le colonne. La trave innescante, la 79 dello spigolo interno di nord-est, è in basso a sinistra.


Il crollo si propagò quindi verso l'alto, fino al tetto, e poi coinvolse le altre due colonne (la 80 e 81). Il crollo si estese poi da est verso ovest, sovraccaricando in cascata le altre colonne della struttura. Poi crollò l'intera facciata.