E' da poco disponibile in libreria il volume scritto da William Rodriguez (nella foto), in collaborazione col suo avvocato Philip J. Berg, edito in Italia da Editori Riuniti e con la prefazione di Giulietto Chiesa, "11 Settembre Bush ha mentito".
Come scritto in copertina, si tratta del "documentato atto d'accusa del guardiano delle Twin Towers" contro la famiglia Bush, l'amministrazione federale, alcuni ministri ed alti funzionari statali del calibro di Condoleezza Rice e Richard Cheney, per complicità nella tragedia dell'11 Settembre.
Già leggere l'elenco dei 56 nominativi dei chiamati in processo civile con giuria (perché non in processo penale?) è illuminante per capire lo spirito del libro: al primo posto troviamo infatti George Herbert Walker Bush, ex presidente degli USA e padre dell'attuale presidente George Walker Bush (che compare al secondo posto della lista), per poi enumerare un impressionante elenco di nomi ed enti che sfocia nella posizione 54 con la chiamata in correo degli Stati Uniti. Può darsi che questa sia una prassi legale, ma certo fa una certa impressione vedere chiamati in processo gli interi Stati Uniti!
Già si potrebbe obiettare sull'opportunità di pubblicare e porre in vendita un libro riportante un atto legale di un processo su cui non si è ancora pronunciata la Corte Distrettuale di Filadelfia, ma almeno è illuminante della mentalità con cui gli autori hanno condotto la propria azione.
Il lettore italiano avrebbe probabilmente gradito sentire dalle dirette parole di Rodriguez la sua testimonianza sui fatti che lo videro protagonista in quel terribile giorno di cinque anni fa; bisogna infatti dire subito che la persona di Rodriguez ed il comportamento tenuto nella tragedia sono da onorare e ricordare, indipendentemente dalle posizioni assunte in seguito. Ma nel libro non c'è spazio per questa testimonianza.
Questo libro, come detto, è un atto d'accusa e come tale deve essere analizzato, indipendentemente da tutto, e qui nascono i problemi. Nel titolo si parla di "documentato atto d'accusa", ma vedremo il livello di questa affermazione.
Leggendo i paragrafi vengono snocciolate le accuse più incredibili, che vanno dalla citazione dello statuto Rico (legge antimafia americana) per l'Organizzazione criminale composta dagli imputati di cui sopra, che avrebbe "approvato e finanziato gli attacchi dell'11-9" (pag. 37), all'insabbiamento della verità, nascondendo che
"evidenze scientifiche indicano chiaramente che gli edifici del WTC, compreso l'edificio 7 di cui poco si è parlato, furono distrutti per mezzo di demolizioni controllate"
e che
"nei sotterranei di entrambe le Twin Towers sono state rinvenute ingenti cariche esplosive, come pure cariche più piccole impiegate per abbattere gli edifici in modo controllato: quindi, nessuna delle Torri è crollata unicamente per effetto dell'impatto degli aerei o per il calore generato dalla combustione del carburante degli aeromobili" (pag.33).
Questa notizia, se confermata, sarebbe da sola sufficiente a condurre al patibolo un bel po' di persone, ma il fatto stesso che se ne parli dopo cinque anni ed in questo modo è sufficiente per (purtroppo) dequalificare gli autori del libro. Ebbene si, questo sarebbe il "documentato atto d'accusa"!
Scorrendo le pagine si scopre allora che
"la FEMA, l'ente che ha premeditatamente rimosso o distrutto le prove fisiche del WTC prima che periti indipendenti potessero esaminarle, è accusata di avere fra i suoi scopi principali l'instaurazione di un governo ombra creato per sostituire il nostro attuale governo democraticamente eletto" (degli USA ndr. - pag. 33).
Quindi
"la FEMA, un misterioso ente finanziato con fondi neri, creato non dal Congresso ma per decreto governativo, che abbina a un occulto lavoro preparatorio per l'instaurazione della legge marziale, funzioni di soccorso umanitario in occasione di calamità naturali" (pag. 39)
avrebbe avuto il compito di mettere a tacere ogni voce critica in merito al lavoro della Commissione.
Sempre la FEMA
"al pari della CIA, riceve delle misteriose somme di denaro sotto forma di stanziamenti di fondi neri e, sempre come la CIA, in base alle informazioni disponibili e a ragionevoli conclusioni, finanzia le sue operazioni segrete in gran parte tramite il traffico di droga, il contrabbando di armi e gli omicidi" (pag. 68).
Inutile dire che siamo al delirio, ma a questo punto è logico quindi che niente di quanto ci è stato finora raccontato corrisponda al vero:
"il velivolo che ha colpito il Pentagono non era il Volo 77; il buco provocato dall'attacco dell'11-9 è troppo piccolo per le dimensioni di un aereo di linea e non sono visibili rottami di aereo in nessuna fotografia del luogo del disastro"
e
"non ci sono riscontri affidabili della presenza di arabi, o di persone con nomi arabi, a bordo dei quattro aerei dirottati l'11-9" (pag. 34).
Date queste premesse, non ci si stupisce di ritrovare l'intero apparato delle teorie alternative: si badi bene, non una teoria alternativa, ma proprio qualunque ipotesi sia stata avanzata in contrasto con la versione ufficiale. Dall'antrace alle macchine per il computo dei voti elettorali, tutto rientra nelle manovre che hanno portato al 9-11, con lo scopo di portare la guerra in Iraq, per favorire gli affari delle imprese private operanti nel settore della sicurezza e degli impianti petroliferi, ma l'attentato al WTC è servito anche per distruggere i documenti e le pratiche del FBI nella Torre Nord, della Security and Exchange Commission SEC nella Torre 7, dato che
"questo era esattamente ciò che l'Organizzazione si proponeva allo scopo di ostacolare le indagini ai danni dell'Organizzazione, delle sue consociate nel mirino dell'FBI e della SEC, del Presidente della Federal Reserve Alan Greenspan, di un certo numero di importanti istituti bancari e di società di intermediazione finanziaria strettamente legati all'Organizzazione, del Council on Foreign Relations, della CIA, e di altri" (pag. 37).
Quindi l'Organizzazione ha lasciato a terra l'intera difesa aerea statunitense per garantire la riuscita degli attacchi (pag. 55), mentre Rodriguez
"è informato e convinto che l'evidenza dei fatti ci obbliga ad affiancare alle gesta dei 19 criminali e piloti dilettanti (forse mai esistiti) altre iniziative come l'installazione di lanciamissili su uno o più degli aerei commerciali, che avrebbero dovuto sparare sulle Twin Towers qualche secondo prima dell'impatto, causandone così la demolizione controllata" (pag. 58)
mentre
"le prove di tali demolizioni controllate sono impressionanti" (pag. 58)
dato che
"secondo le leggi della fisica, le Torri non sarebbero potute crollare così rapidamente se il cedimento della copertura degli edifici non fosse stato accelerato da una serie di esplosioni provocate per indebolire le strutture di cemento e acciaio dei primi 80 piani della costruzione, crollati all'interno del proprio perimetro" (pag. 59).
Ritroviamo le solite argomentazioni complottiste:
- l'amministrazione era al corrente prima dell'attacco e non ha fatto niente per impedirlo
- il lampo degli aerei prima dell'impatto, che potrebbe essere stato prodotto dal lancio di un missile,
- il pod appeso sotto gli aerei,
- le anomalie sismiche,
- la temperatura nelle Torri non avrebbe superato i 360°C (non si sa da dove arrivi questa indicazione),
- il fumo nero indice di temperature non elevate,
- il progetto delle Torri che non sarebbe stato compiutamente investigato dagli enti tecnici preposti,
- nessun grattacielo in acciaio e cemento armato (cemento armato che ricordo non esserci mai stato nelle TT...) sarebbe mai crollato per un incendio,
- nel weekend precedente ci sarebbe stato un black-out nella Torre Sud in cui sarebbero state piazzate le cariche da demolizione (e il WTC7 e la Torre Nord?),
- esistono immagini che testimoniano che sembra che dagli aerei vengano sparati dei proiettili contro le Torri proprio prima dell'impatto (pag. 65).
Ma da dove arrivano le certezze di Rodriguez?
"Il Ricorrente (testimone diretto degli avvenimenti nelle Torri Gemelle) ammette di non essere stato da principio a conoscenza di tutti gli elementi della catastrofe dell'11-9, ma lo studio della documentazione di pubblico dominio in larga parte tratta da organi di informazione conformisti o mainstream, o da documenti di enti del governo degli Stati Uniti lo ha convinto, fino a far diventare questa convinzione una certezza morale (e come lui ha convinto milioni di americani che, sfortunatamente, sono stati ignorati dal governo e dai maggiori media) che la Storia Ufficiale altro non sia che un'opera di propaganda governativa, nonché una Grande bugia, secondo il metodo perfezionato da Joseph Goebbels, per mantenere il controllo delle elite sulle masse." (pag. 35)
Questo, in pratica, è il succo dell'atto d'accusa di Rodriguez, che non si può chiaramente definire documentato; Giulietto Chiesa, nella sua prefazione al libro, non aiuta certo il lettore nel trovare il giusto equilibrio per affrontare la lettura dell'atto d'accusa, ma del resto è nota la posizione militante di Chiesa.
Ci permettiamo invece di esprimere un augurio: confidiamo nel buonsenso di tutti coloro che sono stati ingiustamente citati nel libro perché sia evitato il triste spettacolo di vedere un eroe del 9-11, vittima egli stesso di quella tragedia, sul banco degli accusati.
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