Nella puntata di Matrix (trasmissione Mediaset su canale 5) del 3/10/2006 è andato in onda il confronto fra due rappresentanti della rivista Popular Mechanics (James Meigs e David Dunbar), che hanno smentito vari miti dell'11 settembre, e due autori del video Loose Change (Dylan Avery e Jason Bermas). Su Youtube è disponibile il video: il confronto inizia al minuto 4:29.
Uno degli argomenti della discussione è l'affermazione che delle esplosioni avrebbero colpito i piani inferiori a quelli di impatto "contemporaneamente" all'esplosione del carburante dell'aereo dentro il WTC.
La spiegazione di Popular Mechanics è che queste esplosioni siano state create dalla stessa palla di fuoco che, esplodendo, esternamente si è espansa (facendo saltare tutte le finestre dei piani di impatto e poi salendo parallela all'edificio) e internamente all'edificio ha spazzato il vano scale e il vano ascensori, scendendo lungo di essi, come una palla di fuoco in una canna di fucile.
L'obiezione fatta dai ragazzi di Loose Change è che i vani scale ed i vani ascensori erano divisi in tre fasce lungo l'altezza dell'edificio, e fra le fasce vi erano dei piani tecnici intermedi, posizionati a un terzo e due terzi dell'altezza della struttura: quindi non si spiega come sia riuscita la palla di fuoco ad arrivare alla base, visto che non c'è comunicazione fra i vani ascensori, come mostrato nell'immagine qui sotto, tratta da Matrix.
I colori acquamarina, giallo e violetto evidenziano
i tre tronconi in cui sarebbero stati divisi gli ascensori
i tre tronconi in cui sarebbero stati divisi gli ascensori
Sulla base di quest'immagine, gli autori di Loose Change, Avery e Bermas, affermano che l'ascensore espresso o express elevator (quello che portava dal piano terra direttamente in cima all'edificio, evidenziato dalla freccia rossa nell'immagine qui sotto) non fu raggiunto dall'impatto dell'aereo e quindi non subì i danni descritti da Popular Mechanics, vale a dire una palla di fuoco che, scendendo lungo il vano ascensori, avrebbe creato effetti simili alle esplosioni anche ai piani inferiori.
Vengono inoltre mostrate queste altre immagini che ricostruiscono la struttura degli ascensori delle Torri Gemelle:
Non viene spiegato quanto detto da Popular Mechanics, ma torna la testimonianza di alcuni superstiti che hanno usato proprio quell'ascensore espresso per mettersi in salvo: cosa che indica che era in funzione.
Tutto questo è l'evidenza di esplosivi piazzati nel WTC e fatti esplodere proprio quando esplodeva l'aereo per mascherarne l'effetto.
Purtroppo Dylan Avery e Jason Bermas si sbagliano: anzi, giocano proprio sulla ricostruzione dell'edificio per creare il complotto. Cerchiamo di vedere perché.
La foto utilizzata da Avery e Bermas per sostenere la tesi complottista, mostrata qui sotto con l'aggiunta di alcune sigle utili in seguito, è rintracciabile anche su Wikipedia qui; i piani e gli orari d'impatto sono qui.
Le considerazioni che possono essere fatte sono:
- Si tratta di schemini di pianta ed alzato della torre, che non hanno simbologia tecnica che consenta di definirli come disegni tecnici della torre e soprattutto presentano gravi errori di corrispondenza.
- Non è dato sapere la fonte della pianta in sezione, né se pianta ed alzato erano separati e sono stati riuniti o se qualcuno li ha disegnati partendo da altre fonti descrittive.
- I piani della torre sono 104, più il vasto piano di ingresso, e poiché non è dato stimare l'altezza di quest'ultimo da piante imprecise nelle misure, per la costruzione del modello presentato in seguito userò l'altezza media di 3,80 metri a piano (altezza totale diviso 110 piani) per 110 piani.
- La sezione orizzontale del WTC mostrata nel disegno non corrisponde alla pianta effettiva. Per quanto con evidenti errori di corrispondenza (l'ascensore A della sezione laterale nella pianta finisce nell'area per uffici; gli ascensori 1, 2, 3 e 4 della sezione laterale corrispondono in pianta parzialmente agli ascensori espresso A-G), si può comunque immaginare che i quattro ascensori centrali (1, 2, 3 e 4) della sezione laterale corrispondano agli ascensori attinenti ai quattro piccoli corridoi d'ingresso (1, 2, 3, 4 in pianta), mentre gli express elevator, che nella sezione laterale sembrano essere stati omessi o distribuiti su tutta la sezione centrale (sovrapposti agli ascensori 1, 2, 3, e 4), avendo altezze diverse, possono essere immaginati come ripartiti dalla A alla G e con i corrispondenti in serie della pianta (A, B, C, D, E, F e G).
- Nella pianta, gli ascensori sembrano divisi da pareti: in realtà si trattava di intercapedini senza funzione resistenziale o portante né tantomeno estetica. La loro unica funzione era impedire la diffusione del fuoco e degli incendi (erano delle intercapedini di cartongesso, che però difficilmente avrebbero potuto resistere a esplosioni, visto che basta un martello per abbatterle). Senza lo scopo di difendere la diffusione del fuoco fra vani ascensori, le intercapedini sarebbero state soltanto un inutile appesantimento per la struttura.
- I ragazzi di Loose Change considerano un solo ascensore espresso, quello indicato con G, che tra l'altro nell'immagine 3D mostrata a Matrix è situato nella fascia centrale (altro errore madornale). Per capire che la cosa non ha senso basta considerare che i turisti che avessero voluto andare ai ristoranti dell'ultimo piano delle torri avrebbero dovuto prendere un ascensore espresso per poi accedere, attraverso un corridoio, ad un ascensore locale (local elevator) che permettesse finalmente di raggiungere gli ultimi piani: un percorso piuttosto laborioso e insensato. Viene quindi svelato l'inghippo su cui giocano, consapevolmente o meno, i disinformatori di Loose Change: basano la propria "prova" su una ricostruzione erronea dell'impianto a cui poi attaccare testimonianze reali di superstiti non sconfutabili.
Comunque si prenda il verso della sezione, si ha che dei local elevator delle tre sezioni laterali sono estremamente vicini all'express elevator.
- in rosso abbiamo il vano degli express elevator
- in blu è rappresentato il vano dei local elevator
- in verde sono rappresentati i vani scale
- in giallo i cavedi per far passare l'impiantistica
- in bianco sono rappresentati i piani tecnici, indicando solo quello di base dei tre (uno lo skylobby, e due piani tecnici ognuno)
- in violetto il piano più basso interessato dall'impatto degli aerei
- una freccia indica l'altezza dei piani coinvolti dall'impatto dei Boeing 767.
Si nota poi la vicinanza dei vani ascensori locali ed espressi nel troncone di riferimento, ed in basso si nota la vicinanza fra il vano ascensore che raggiunge la quota delle esplosioni e altri vani ascensori locali, più vani di ascensori espressi a quota inferiore.
L'esplosione, propagandosi per il vano ascensori espresso, ha in seguito potuto passare da un vano fino a quelli vicini dei local elevator e anche a quelli degli express elevator del terzo inferiore di torre. E' altamente improbabile che una parete in cartongesso sia riuscita ad opporsi.
Viene meno quindi l'effetto ottico della sezione laterale indicata prima, che fa sembrare il tutto separato, soprattutto l'express elevator che raggiunge l'ultimo piano separato dal resto.
Nell'immagine qui accanto sono rappresentati soltanto i vani 1-2-3-4 dei local elevator ed i vani A-B-C-D-E-F-G degli express elevator, tralasciando gli altri elementi che potrebbero nasconderli.
Un'eventuale esplosione che avesse portato un local elevator a cadere nel proprio vano di corsa avrebbe sicuramente raggiunto fine corsa, danneggiando le strutture sottostanti intorno al piano Skylobby e al piano tecnico. Inutile dire che questo avrebbe creato dei forti boati dovuti all'urto con un ritardo temporale dovuto alla distanza da percorrere.
Nel caso del WTC2, si può vedere come sia stato coninvolto l'express elevator che raggiunge il tetto oltre a un local elevator vicino, con effetti che indubbiamente si sono diffusi anche verso i piani sottostanti.
Sono inoltre coinvolti le scale e i cavedi degli impianti tecnici.
Riguardo ai vani degli impianti tecnici, mancando le necessarie informazioni si può presupporre che fossero in un unico asse verticale da capo a base dell'edificio, come anche spezzettati a seconda dei tre tronconi di struttura.
Per i vani scale, analogamente mancano informazioni tecniche sulla loro disposizione su diversi piani. E' presumibile che per ogni troncone fossero tutti nel medesimo asse.
Ci sono inoltre altri aspetti interessanti. L'eventuale presenza di esplosioni in vari momenti (le varie teorie complottiste ne indicano diversi) che avrebbero dovuto indebolire il core (la struttura portante centrale) avrebbe sicuramente avuto effetti anche in ciò che affiancava le colonne del core.
Queste presunte esplosioni, dilazionate fra ascensori, scale e impianti, avrebbero creato su strutture molto meno resistenti dell'acciaio un danno almeno paragonabile a quello fatto sulle colonne.
Inoltre, trattandosi di locali utilizzati sia la mattina nella fase di popolamento dell'edificio sia nella fase di sgombero attraverso i mezzi funzionanti, gli esplosivi sarebbero risultati ben visibili alle persone.
Le esplosioni avrebbero impedito ai superstiti di uscire sin dalla prima deflagrazione. Il fatto che superstiti come Rodriguez siano usciti dall'edificio all'ultimo momento, senza dover far salti di 20-30 piani senza scale (perché demolite da esplosioni nelle vicine colonne a cui erano ancorate), è indicativo del fatto che fino all'ultimo la via di uscita era percorribile.
Quindi per quanto alcuni testimoni possano aver sentito rimbombi (tra l'altro non uditi all'esterno nelle riprese video) all'interno dell'edificio, questi devono essere di altra natura: non possono essere state prodotte da esplosivi.
Infine sono spiegabili altri fattori raccontati dai sopravvissuti. La presenza di ascensori funzionanti e ascensori non funzionanti è strettamente correlata all'oscillazione di un metro della sommità dell'edificio, che sicuramente aveva lesionato parte dei collegamenti, soprattutto per gli apparati minuti collegati a quelli portanti.
L'acqua che rese scivolose le scale, testimoniata dai sopravvissuti, proveniva quasi sicuramente dai tubi dei cavedi tranciati nei piani d'impatto e forse anche da una serie di spruzzatori automatici attivatisi per il colpo subito dall'edificio.
Qui sotto sono mostrate altre ricostruzioni della pianta del WTC ritrovabili su Internet, di natura molto probabilmente amatoriale e dall'affidabilità dubbia.
Aggiornamento 14-10-2006
Grazie alla segnalazione di questo forum, è doveroso un aggiornamento.
La tesi di Dylan Avery e Jason Bermas, due dei tre registi di Loose Change è che nessuna palla infuocata sia scesa per il vano ascensori, ma che sia stato fatto detonare dell'esplosivo piazzato in punti strategici.
Questo video per esempio conferma il fenomeno citato ai piani 77, 22 e al lobby.
Gli effetti della palla di fuoco al piano terra sono mostrati in questo video in cui i pompieri appena arrivati hanno interpretato i danni come un blow up l'esplosione delle finestre la rottura dei marmi.
Di seguito invece vengono riportate delle immagini dei corridoi degli ascensori.
Si percepiscono il largo corridoio centrale che porta ai corridoi chiusi 1, 2, 3 e 4.
Dalla lettura dei messaggi di questo forum segnalatomi da John (www.crono911.org) si possono però trarre altre considerazioni.
In primo luogo i danni provocati dal brillamento di esplosivi sono una depressione degli strati d'aria ed una fiammata che si esaurisce in genere in meno di un metro provocando al massimo un bagliore visibile a distanza di breve intensità.
Al contrario un'esplosione dovuta a carburante provoca una palla di fuoco, cioè un insieme di fiamme per svariati secondi secondo la via più favorevole con produzione di una sovrapressione (l'esempio pià lampante lo si può vedere nei video delle esplosioni degli aerei che spopolano su youtube).
Come visto nel video sopra postato con dei pompieri che entrano nel piano terra delle torri gemelle, si possono vedere due tipi di lesioni, ovvero vetri esplosi verso l'esterno e marmi lesionati.
Il marmo usato come elemento di decoro viene in genere saldato alla parete in lastre con dei giunti che permettono una certa quantità di deformazione, ma difficilmente questa sarà tale da sopportare l'evento eccezionale avvenuto nei piani superiori delle Torri Gemelle.
D'altra parte come mostrato dal video i distacchi di questi pannelli di marmo sono stati solo parziali secondo direzioni inclinate a 45-60° cosa che indica uno scorrimento del piano superiore rispetto l'inferiore.
La presenza di fiamme nelle esplosioni che hanno coinvolto i piani inferiori sono un fattore significativo che sconfuta Rodriguez.
Ci sono comunque altri aspetti interessanti citati fra i messaggi del forum.
Mike Pecoraro scrive:
Mike told his co-worker to call upstairs to their Assistant Chief Engineer and find out if everything was all right. His co-worker made the call and reported back to Mike that he was told that the Assistant Chief did not know what happened but that the whole building seemed to shake and there was a loud explosion. They had been told to stay where they were and "sit tight" until the Assistant Chief got back to them. By this time, however, the room they were working in began to fill with a white smoke. "We smelled kerosene," Mike recalled, "I was thinking maybe a car fire was upstairs", referring to the parking garage located below grade in the tower but above the deep space where they were working.......
Mike walked through the open doorway and found two people lying on the floor. One was a female Carpenter and the other an Elevator Operator. They were both badly burned and injured.....
What Joe first believed was that an equipment room on the 43rd floor, which had an electrical substation, had blown up. He proceeded up the 5 floors to that level. Upon reaching the 43rd floor, "there were patches of ceiling that was just down on the floor, water pipes were broken, water was gushing like a brook or river that was just running down the corridor of the machine room". He began yelling to see if anyone was in the room and received no reply.
He made his way to one of the tower's stairways and began the walk down to the lobby. "When I came down the stairwell (to the lobby level) and I looked toward West Street, I just couldn't believe what I saw," he recalled. "There was glass and people cut, covered in blood".... link
E' curioso che Ray Griffin ed i compagni disinformatori dimentichino questa parte dell'intervista quando citano Mike Pecoraro.
Un dato così importante come l'odore sentito da Pecoraro che può dare informazioni utili su quanto è avvenuto quel giorno forse non conta se si può citare l'impressione di una persona comune che crede solo inizialmente di aver visto un'esplosione (di esplosivo, di carburante....di qualcosa...).
E' interessante anche notare che a differenza di Rodriguez Pecoraro non identifica inizialmente gli effetti come dovuti all'aereo dirottato, poichè essendo dentro i piani interrati non poteva sapere nulla di quanto avveniva fuori.
Ciò è molto importante poichè mostra che su quanto detto come testimonianza non c'è stato il meccanismo di rielaborazione dei ricordi che spesso si presenta inconsciamente nei testimoni di fatti eccezionali.
Si può notare infatti che sia Pecoraro che Rodriguez non potevano sapere stando nei piani interrati cosa stesse succedendo sopra le loro teste, eppure Rodriguez nel suo discorso ammette di aver distinto fra il botto dell'esplosione sotto il pavimento rispetto il botto dovuto all'aereo.
Ma d'altra parte si può citare Rodriguez anche per questo:
Davanti a me è apparso un uomo di colore che si guardava le braccia, mi sono accorto che c'era qualcosa che pendeva dalle sue dita, mi sembravano pezzi di vestito ma guardando più da vicino mi sono accorto che era la sua pelle. La pelle era stata lacerata da sotto le ascelle fino alla punta delle dita e gli stava pendendo come fossero dei guanti. Il suo nome è Felipe David, lavoratore immigrato di origine honduregna, ed era in completo stato di choc; ho guardato il suo volto che aveva delle parti mancanti, gli ho chiesto che cosa fosse successo, e mi ha risposto: «Gli ascensori, gli ascensori» Si trovava davanti agli ascensori ed era stato ustionato, così ho cominciato a spingere tutti fuori dall'ufficio. link
Ed un'esplosione di certo non lacera la pelle staccandola come invece fa una fiammata rovente.
Un'esplosione spacca le ossa, lesiona gli organi interni a distanze medio lunghe e lacera la pelle solo se si ha l'esplosivo a piccola distanza (gli attentati dei Palestinesi in Israele insegnano a riguardo).
Non si capisce quindi come possa un esplosivo aver lacerato la pelle dell'uomo lasciandolo però vivo.
Sempre dal link sopra leggiamo
The smoke in the stairwell was constant and at one point, Mike told Arti that he was going to catch a quick breath of fresh air. He walked out into the main lobby of the building, seeing it for the first time."When I walked out into the lobby, it was incredible," he recalled. "The whole lobby was soot and black, elevator doors were missing. The marble was missing off some of the walls. 20-foot section of marble, 20 by 10 foot sections of marble, gone from the walls". The west windows were all gone. They were missing. These are tremendous windows. They were just gone. Broken glass everywhere, the revolving doors were all broken and their glass was gone. Every sprinkler head was going off. I am thinking to myself, how are these sprinkler heads going off? It takes a lot of heat to set off a sprinkler head. It never dawned on me that there was a giant fireball that came through the air of the lobby. I never knew that until later on. The jet fuel actually came down the elevator shaft, blew off all the (elevator) doors and flames rolled through the lobby. That explained all the burnt people and why everything was sooted in the lobby." Spotting someone from the New York Port Authority, Mike asked him what had happened. He told Mike that a helicopter had struck the building. Mike immediately thought the helicopter must have struck at or near the lobby level. He made his way back to the stairwell and told Arti what he had found. "Arti, I think we better get out of here," Mike recalled telling him. "If something falls on us here, we are done." They decided to try and re-group with the other Engineers and together left the stairwell. There were hundreds of firemen on the scene by then. "Everything was chaotic," he said. "People were running in every direction. People were on the mezzanine. The second floor had a ledge that went all the way around the inside of the building's lobby. It was packed with people that were coming out of all the other stairwells". link
Quindi nelle sue dichiarazioni Pecoraro ad un certo punto non arriva a capire che un boeing aveva impattato (ipotizza un elicottero) e si spiega i danni, la fuliggine, le persone bruciate con una palla di fuoco scesa giù per i vani degli ascensori.
Rodriguez inoltre dice
Ho continuato a salire e al 33° piano ho trovato una donna a terra che non sapeva dov'era l'uscita; l'ho tirata su dicendo che dovevamo uscire e l'ho affidata ad altre persone che scendevano. Mentre ero lì ho distintamente sentito dal piano di sopra, il 34°, un rumore come di spostamenti di attrezzature pesanti, mi sono stupito perché quel piano era chiuso per ristrutturazione e in quel momento non ci doveva essere nessuno all'interno. Sentivo invece come un qualcosa di pesante che veniva trascinato. link
Joe Sharin (Joe Shearin, the 36 year-old Assistant Chief Engineer at the World Trade Center) dice:
Upon re-entering the building, Joe started to hear a rumbling sound. "I knew what was happening," he said. "That was Two World Trade Center starting to come down".
Ed è indubbio che Sharin avesse conoscenze più approfondite per capire quello che Rodriguez non sa spiegare ed associa alla cosa più similare che gli viene in mente.
Altra testimonianza delle persone bruciate dalla fiammata propagatasi dentro i vani ascensori tralasciando il resto della testimonianza di Pecoraro (soprattutto quando al crollo del WTC2 parla degli effetti del vento in prossimità del crollo nel piano terra del WTC1, comunque molto importanti che vi cosiglio di leggere) è l'intervista a Manu Dhingra.
In ultima analisi medesimi fatti assumono forme diverse per medesimi testimoni a seconda che siano impiegati delle pulizie o ingegneri a raccontarli.
Aggiornamento 1 novembre 2006
Sulla base di queste due immagini rispettivamente del WTC1 e del WTC2 tratte dal Building performance study.
Ricordando che i piani di impatto sono dal 94 al 98 per il WTC1 e dal 78 al 84 per il WTC2, abbiamo delle indicazioni sull'andamento degli ascensori facendo il confronto fra foto, presupponendo che le due torri avessero identica struttura.
Si può notare che
- le due immagini non combaciano per mezza pianta oltre il corridoio centrale
- rispetto alla pianta utilizzata ad inizio articolo vi è la mancanza di alcuni ascensori, cosa che permette di ricavare in alzato considerando i piani di impatto l'andamento degli ascensori con le altezze note dalla sezione laterale, ma in altra disposizione rispetto quest'ultima
- esiste un gruppo di ascensori express che arriva direttamente ai piani di impatto ed è vicino ai vani degli altri ascensori facendo così da tramite di intercomunicazione fra il luogo dell'esplosione ed i piani inferiori, solo che anzichè essere posto di lato è posto al centro del core. La sostanza dell'articolo varia di poco ed a sfavore dei dietrologi visto che viene con queste immagini collegato anche l'altro gruppo di ascensori.
- analogamente gli ascensori locali presentano una struttura a piramide più alti al centro del core e meno alti sui lati, cosa sensata per imporre il più possibile la simmetria dei carichi nel compresso strutturale
- altre differenze sono lo spostamento delle scale in altre posizioni rispetto al posizionamento di base
- lo spostamento di parte di queste da una parte all'altra di un corridoio rispetto i piani di impatto appare incongruente nel piano tecnico in cui i vani vengono ad essere collegati e le rampe di scale divengono intercomunicanti. D'altra parte mancano informazioni utili per definire al meglio quella zona dell'edificio.
Aggiornamento 6 agosto 2008
James Meigs e David Dunbar di Popular Mechanics non citano propriamente lo studio su cui si basa la loro affermazione fatta nella trasmissione televisiva.
Tuttavia leggendo 11 settembre i miti da smontare (traduzione italiana di Debunking the Myth scritto da Popular Mechanics), vediamo che affermano a pagina 52 nel paragrafo Danni estesi I fatti:
Uno studio durato 3 anni è giunto alla conclusione che i rottami dell'aereo tranciarono le trombe degli ascensori di servizio del nucleo portante (core) di entrambe le Torri, creando condotti nei quali si diffuse carburante infuocato, disseminando distruzione ovunque negli edifici. Dopo un primo rapporto del maggio 2002 della Federal Emergency Management Agency (FEMA), il National Institute of Standards and Technology (NIST), un ramo del Departement of Commerce (Ministero per il Commercio), pubblicò il documento Final Report of the National Costruction Safety Team on the collapse of the World Trade Center nel settembre 2005...
Uno dei supplementi al rapporto dice che i "lobby degli ascensori furono particolarmente danneggiati [dagli schianti degli aerei], probabilmente per l'eccesso di carburante infuocato che scese lungo le trombe degli ascensori".
Il direttore delle indagini del NIST, Shyam Sunder, spiega che il carburante infuocato seguì semplicemente il percorso di minore resistenza. "Nel nucleo dell'edificio furono danneggiati molti vani di ascensori e di scale, che crearono un percorso in cui il carburante potè facilmente diffondersi verso il basso" racconta Sunder a Popular Mechanics.
Gli investigatori del NIST ascoltarono le testimonianze di oltre 1000 sopravvissuti e testimoni dell'attacco nel tentativo di comprendere l'evolversi dei danni agli edifici. Molti testimoni affermarono di aver visto incendi anche in zone lontane dai piani direttamente colpiti dagli aerei. Uno dei sopravvissuti (il NIST ha garantito l'anonimato dei testimoni in cambio della loro collaborazione) che si è trovato vicino ad un ascensore tra il 40° ed il 50° piano della Torre Nord ricorda: "Vidi l'ascensore davanti a me, ne uscivano fiamme. L'ascensore era chiuso, ma ne uscivano fiamme dalla fessura tra le porte e dai lati. Vidi un lampadario ondeggiare, si muoveva moltissimo... Un fumo nero cominciò a riempire il corridoio e divenne subito molto denso, in un attimo."
Un altro dei sopravvissuti che si trovava nei sotterranei della Torre Nord al momento dell'attacco ricorda: "Vidi qualcosa di arancione, grande e luminoso attraversare i sotterranei insieme al fumo...Dalla porta dei sotterranei schizzò fuori una palla di fuoco".
Gli investigatori hanno raccolto altre testimonianze secondo le quali "alcuni ascensori si schiantarono fin giù con impatti violenti ed assordanti. Al piano del lobby, le porte si squarciarono, facendo fuoriuscire fiamme che uccisero alcune persone" racconta James Quintiere, ordinario di ingegneria alla University of Mariland e consulente del NIST.
Una considerazione analoga è stata fatta nel film "11/9" di Jules e Gedeon Naudet...
L'incidente dell'Empire State Building del 1945 causò alcuni danni anche lontano dalla zona dell'impatto. L'ingegnere strutturista Levy fa notare che, quando il B-25 colpì l'edificio più rappresentativo di Manhattan, il carburante dell'aereo scese lungo le trombe degli ascensori e provocò incendi e danni negli atri di ingresso o lobby (vedi foto 19)...
Altre fonti sono i video amatoriali disponibili sul portale di videoshare YuoTube che mostrano famiglie e turisti salire su un ascensore che li porta dalla lobby fino al Top of the World.
Dalle piante del World Trade Center abbiamo che:
Un'ottima analisi delle cianografie del World Trade Center è disponibile nel sito 911stories di Mark Roberts.
Infine si può ricordare anche la pubblicazione del NIST: NISTNCSTAR1-4DDraft Smoke Management System.
2 commenti:
Ma questa spiegazione è stata anche avanzata dal nist? A che studio fa riferimento l'analisi di Popular Mechanics?
Marco
Marco,
la reale disposizione degli ascensori è documentata dagli atti pubblici (planimetrie) ed è, per quanto mi risulta, data per nota dal rapporto NIST; per il resto ti risponderà l'autore dell'articolo, al quale ho segnalato le tue domande.
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