Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito degli attentati contro le Torri Gemelle del World Trade Center (WTC) dell'11 settembre 2001. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto o si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.
3.5. I crolli
3.5.1. Il sindaco di New York, Rudy Giuliani, fu avvisato in anticipo del crollo della prima Torre (lo dice lui stesso in un video), ma non fece nulla per salvare i pompieri che stavano al suo interno. Perché?
Giuliani ricevette il preavviso solo pochi minuti prima del crollo, quando ormai la voce si stava spargendo. I pompieri e i soccorritori che stavano fuori dalle Torri sapevano già dell'imminenza del crollo, ma non poterono fare nulla per avvisare i colleghi: le radio funzionavano notoriamente male. Non solo: non spettava a Giuliani dare ordini di evacuazione ai pompieri.
Del pericolo di crollo imminente sapevano, per esempio, John Peruggia, capo divisione dei servizi medici d'emergenza, che lo disse al tecnico medico d'emergenza (EMT) Richard Zarrillo, il fire marshal Steve Mosiello e il Comandante Ganci. Ma lo vennero a sapere soltanto pochi istanti prima del crollo stesso (dettagli).
3.5.2. Se le Torri erano progettate per sopportare l'impatto di un aereo di linea, perché crollarono?
La documentazione progettuale dimostra che le Torri Gemelle furono concepite per reggere lo schianto di un aereo di linea in atterraggio: ossia un aereo che volasse alla velocità ridotta di atterraggio, non alla velocità massima, e che non avesse a bordo tutto il proprio carburante, ma l'avesse quasi esaurito: una situazione ben diversa da quella dell'11 settembre, dove appunto gli aerei erano ancora pieni di carburante e furono lanciati ad alta velocità contro le Torri (dettagli).
Inoltre la capacità degli edifici di reggere un impatto del genere era solo presunta, sulla base di calcoli approssimativi, impossibili da verificare con gli strumenti di simulazione ingegneristica dell'epoca.
Va chiarito, comunque, che le Torri Gemelle sopportarono l'impatto: fu l'incendio a farle collassare. Gli elicotteristi della polizia, gli ingegneri, gli architetti e i pompieri sul posto che avevano sott'occhio il quadro complessivo dei danni si resero conto del rischio di crollo (dettagli).
3.5.3. Il progettista dichiarò che le Torri erano in grado di resistere anche allo schianto di aerei di linea multipli: allora perché crollarono?
Questa dichiarazione non fu fatta da un progettista, ma da Frank DeMartini, che non fece parte della progettazione strutturale delle Torri Gemelle. Fu inoltre pronunciata in un'intervista per un documentario, non in un rapporto tecnico (dettagli).
DeMartini fu manager delle costruzioni al World Trade Center e prese questo incarico solo dopo l'attentato del 1993. Morì nel crollo delle Torri l’11 settembre 2001, dopo aver chiamato via radio dicendo che gli ascensori rapidi della Torre Sud rischiavano di collassare: sintomo di gravi problemi strutturali (102 Minutes, pag. 150).
A quanto risulta, nessuno dei progettisti effettivi ha mai affermato prima degli attentati dell’11 settembre 2001 che le Torri potevano sopportare impatti multipli.
3.5.4. Cosa hanno detto i progettisti a proposito della resistenza agli impatti di aerei?
Nel novembre del 2001 Leslie Robertson, principale responsabile della progettazione della struttura del World Trade Center, dichiarò che le Torri Gemelle furono concepite per sopportare l'impatto di un Boeing 707 in atterraggio, quindi a velocità ridotta e con poco carburante, e che non fu possibile prendere in considerazione l’effetto del carburante. L’11 settembre 2001, le Torri Gemelle furono colpite da Boeing 767, aerei di peso leggermente superiore al 707, lanciati ad altissima velocità (fra 700 e 900 km/h) e pieni di carburante. Gli impatti dell’11 settembre non sono quindi confrontabili con quelli previsti dal progetto.
Disse Robertson: “L'energia immessa nell'edificio è proporzionale al quadrato della velocità: raddoppi la velocità e l'energia si quadruplica [...] Con il 767 il carico di carburante era enorme in confronto a quello del 707; era un aereo con il pieno di carburante, rispetto al 707 che era un aereo in atterraggio. Non c'è assolutamente paragone fra i due” (dettagli).
Nel 1993, poco dopo il primo attentato terroristico contro le Torri Gemelle (camion bomba nei parcheggi sotterranei), John Skilling, capo ingegnere strutturista del World Trade Center, dichiarò a proposito dell’ipotesi di un impatto di un aereo che “La nostra analisi indicò che il problema maggiore sarebbe stato il fatto che tutto il carburante (dall'aereo) si sarebbe riversato dentro l'edificio. Ci sarebbe stato un incendio terrificante. Sarebbero morte molte persone.” Skilling aggiunse, forse ottimisticamente, che “la struttura dell'edificio sarebbe rimasta al suo posto”. Cosa che in effetti accadde, almeno in parte: la Torre Nord rimase in piedi per 102 minuti, quella Sud per 56 (dettagli).
3.5.5. Perché i crolli delle Torri Gemelle somigliano a una demolizione controllata?
Non somigliano per niente a una demolizione controllata, l'unico aspetto comune è un palazzo che crolla. Le differenze sono importantissime ed evidenti:
- una demolizione controllata mediante esplosivi parte dal basso, mentre i crolli delle Torri iniziarono in alto, ai piani colpiti e incendiati;
- una demolizione controllata con esplosivi produce botti fragorosissimi che si sentono a isolati di distanza appena prima del crollo, assenti invece durante i crolli delle Torri (alcuni testimoni parlano di esplosioni al WTC, ma prima dei crolli, cosa che durante un incendio è normale e che è stata riportata anche da testimoni dell'attacco al Pentagono);
- le facciate delle Torri si incurvarono verso l'interno appena prima del crollo, cosa che non avviene nelle demolizioni controllate;
- in una demolizione controllata gli sbuffi di aria sono larghi tutto il perimetro del palazzo e non piccoli e localizzati come al World Trade Center;
- in una demolizione controllata si rimuovono prima tutte le finestre per evitare che l'onda d’urto le scaraventi verso l’esterno in una pioggia letale di schegge, ma ovviamente al WTC questa rimozione preventiva non avvenne e quindi se vi fossero state esplosioni interne si sarebbe dovuta vedere una massiccia e diffusa proiezione verso l’esterno di frammenti delle finestre.
3.5.6. Cosa sono quegli sbuffi che si vedono durante i crolli? Sono esplosioni?
No, sono nuvole di polvere e fumo, spinte in fuori dalla compressione del grande volume d'aria dentro le Torri Gemelle durante il crollo.
Nei grattacieli come il World Trade Center, oltre il 90% del volume racchiuso dalla struttura è spazio utile “vuoto”, ossia è pieno d'aria (dettagli). Pertanto, quando la struttura collassa, tutta l'aria al suo interno si comprime e cerca vie di sfiato. Gli sbuffi sono appunto la manifestazione visibile di questo sfiato.
Un’esplosione, invece, avrebbe prodotto un'onda d'urto ben visibile, che avrebbe sfondato i vetri delle Torri e degli edifici adiacenti; avrebbe generato dei boati secchi e fortissimi, assenti nelle registrazioni audio e video; e avrebbe causato una proiezione molto più rapida e violenta dei detriti.
Inoltre questi sbuffi si osservarono nelle Torri Gemelle soltanto dopo l'inizio del crollo; nelle demolizioni controllate, invece, gli sbuffi compaiono prima dell'inizio del crollo, perché il crollo inizia soltanto dopo che è stato attivato l'esplosivo.
È vero che vi sono alcune immagini che mostrano sbuffi lenti e piccoli diverso tempo prima del crollo: ma sono comunque troppo pochi e sono troppo lenti per essere prodotti da esplosivi, che causano sempre uno spostamento d'aria estremamente rapido. Sono invece compatibili con lo spostamento d'aria prodotto da un cedimento locale della struttura.
Una tecnica di demolizione senza esplosivi viene utilizzata in Francia e produce sbuffi più piccoli rispetto a quelli causati da esplosivi e quindi più simili a quelli visibili nel crollo delle Torri Gemelle, come si può vedere qui accanto.
Nella tecnica usata, denominata verinage, gli edifici vengono completamente distrutti spezzando, mediante l'azione meccanica di grandi martinetti idraulici, le colonne portanti di un singolo piano e lasciando che il blocco soprastante cada su quello sottostante (dettagli).
3.5.7. Come è possibile che vi sia stata una totale polverizzazione delle Torri Gemelle senza esplosivi?
Non è possibile, e infatti non c’è stata. Persino uno dei principali sostenitori delle tesi alternative, Steven Jones, ha detto che la "totale polverizzazione" è una balla (dettagli).
L'acciaio delle torri non si è affatto polverizzato: basta guardare la catasta di macerie. Il poco cemento delle Torri si è sbriciolato in pezzi di tutte le dimensioni: "trovammo grandi pezzi di calcestruzzo (di forma e dimensioni irregolari, uno misurava circa 5 x 3 x 3 cm) nonché frammenti di medie dimensioni di cartongesso (con la carta legante ancora attaccata)", dice appunto Jones (fonte).
3.5.8. Perché il crollo fu così verticale?
Perché la forza più grande che agiva sulle Torri Gemelle era la forza di gravità, e la forza di gravità agisce verticalmente. Non c'era nessuna spinta laterale che potesse far crollare l'intera torre di lato: quella prodotta dall'impatto degli aerei era largamente insufficiente.
Un grattacielo non è un albero: è fatto per reggersi soltanto quando è dritto. Appena s'inclina oltre un certo limite, si spacca. Per esempio, la Torre di Pisa è a rischio proprio perché se supera una certa pendenza si frantuma, non perché se s'inclina troppo cade in blocco.
Nelle Torri Gemelle, il blocco al di sopra dell'impatto iniziò a piegarsi di lato, ma poi si frantumò sotto il proprio peso e per le sollecitazioni interne, e venne giù come valanga di macerie.
3.5.9. Perché le Torri Gemelle caddero così in fretta, in 8-10 secondi?
I dubbi sul tempo di crollo riguardano l'asserzione dei complottisti secondo cui il tempo impiegato dalle torri per crollare è paragonabile al tempo di caduta libera di un grave nel vuoto dalla altezza delle torri stesse e che questo sarebbe sospetto perché dimostrerebbe che il palazzo non ha opposto resistenza. Anzitutto questa affermazione non ha senso per almeno due motivi. Primo, non si può spiegare un fenomeno in cui le masse cambiano durante l'osservazione (un crollo) con la fisica dei corpi rigidi (la caduta di un grave). Secondo, è impossibile calcolare con precisione il tempo di crollo partendo dai video senza sapere quanti cambi di formato hanno subito (un esempio di questo fenomeno è quello noto come PAL Speedup), anche perché nei video non si vede mai il crollo fino in fondo visto che la base delle torri è coperta dagli altri grattacieli e dalla nube di polvere. Inoltre i cospirazionisti non hanno mai spiegato cosa intendono con tempo di crollo. È il tempo impiegato dai primi detriti ad arrivare a terra? È il tempo impiegato dalle ultime parti della struttura ad arrivare a terra? Proprio perché non si tratta di una massa rigida, non esiste una definizione univo.ca
In ogni caso, quand'anche volessimo affrontare il discorso, i rapporti NIST indicano circa 11 secondi per il WTC1 (Torre Nord) e circa 9 secondi per il WTC2 (Torre Sud) (rapporto NCSTAR 1-5A; FAQ NIST n. 6, agosto 2006). Questi, però, sono i tempi impiegati dalle prime macerie per arrivare al suolo, precipitando in caduta libera ai lati della struttura (“il tempo impiegato dai primi pannelli esterni a colpire il suolo dopo l'innesco del crollo in ciascuna torre”, dice la FAQ del NIST). Non sono le durate complessive dei crolli, perché (come si vede anche dai video) i crolli primari proseguirono anche dopo che le prime macerie erano arrivate al suolo e il fronte di crollo rimase indietro rispetto a quelle macerie.
In realtà il crollo vero e proprio durò molto di più. Basta ascoltare l'audio dei filmati per rendersi conto che il boato del crollo durò almeno 16 secondi, e alcuni filmati mostrano che dopo dieci secondi la Torre Nord era ancora a metà del crollo.
Inoltre nessuno dei sostenitori delle teorie alternative è in grado di dire calcoli alla mano, qual è la percentuale del tempo di caduta libera di un grave dall'altezza delle torri sotto alla quale il crollo sarebbe sospetto; né nessuno ha mai dimostrato che le demolizioni controllate sono più rapide dei crolli per cedimento, dimostrando così che sarebbe possibile separare i due fenomeni in basi al tempo impiegato.
3.5.10. È possibile che le Torri siano state demolite usando una sostanza chiamata "termite"?
No. La termite è una miscela incendiaria: agisce per colatura, non per esplosione. Per usarla per tagliare le colonne delle Torri sarebbe stato necessario predisporne quantità enormi (130 g per ogni kg di acciaio da fondere), in ingombrantissimi contenitori resistenti alle altissime temperature della reazione chimica e dotati di inneschi e di scivoli per farla colare sulle colonne. Nessuno degli inquilini delle Torri ha visto nulla del genere; nelle macerie non c'è nulla del genere.
Inoltre i tempi di reazione e taglio della termite non sono istantanei (varie decine di secondi per tagliare una singola putrella) e quindi incompatibili con il crollo delle Torri, durato in tutto circa 30 secondi.
Ad agosto del 2009, National Geographic ha effettuato un esperimento pratico: 70 kg di termite non sono riusciti a tranciare una colonna d'acciaio ben più piccola di quelle delle Torri Gemelle (dettagli).
Del resto, basta riflettere un attimo: se la termite fosse utilizzabile per tagliare grandi colonne verticali in pochi istanti, come mai i soccorritori usarono invece il lentissimo taglio a cannello per abbattere i resti delle colonne delle Torri? (dettagli)
3.5.11. Perché le torri caddero all’interno della propria base?
Le torri non sono crollate all'interno della propria base. Durante i crolli numerosi detriti furono scagliati contro o addirittura sopra agli edifici vicini, distruggendoli o danneggiandoli in maniera vistosa e tanto grave da rendere necessario demolirli.
I quattro edifici più bassi del complesso del WTC e la chiesa di San Nicola furono distrutti proprio perché investiti dal crollo delle torri, e il WTC7 ne fu tanto danneggiato da prendere fuoco e crollare qualche ora dopo. Come si vede dal grafico seguente, tratto dal rapporto della FEMA, macerie molto grandi danneggiarono edifici ben al di fuori della Plaza.
Anche il Winter Garden, che appartiene al complesso del World Financial Center, venne distrutto dalle macerie delle Torri Gemelle.
3.5.12. Come mai ci sono studi scientifici fatti da ingegneri che dimostrano che il crollo era impossibile?
Questi “studi” sono scientifici solo di nome: contengono tutti errori tecnici grossolani, per la semplice ragione che le persone che li hanno redatti sono sì ingegneri, ma non in campi attinenti alla progettazione di grattacieli. Non sono ingegneri strutturisti: sono per esempio ingegneri meccanici (Gordon Ross). Chiedereste a un elettrotecnico un parere sulla struttura di una diga?
In realtà gli studi scientifici dei veri addetti ai lavori confermano che il crollo era non solo possibile, ma inevitabile. Si può consultare, per esempio, il lavoro di Zdenek Bazant, professore di ingegneria civile e scienza dei materiali alla Northwestern University in Illinois (dettagli), oppure quello dell'ingegner Keith Seffen, Senior Lecturer nel Gruppo Strutture del Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Cambridge, nel Regno Unito (dettagli). In queste FAQ trovate inoltre un elenco di articoli di specialisti dedicati all'analisi del disastro del World Trade Center.
3.5.13. Quante sono le probabilità che tre torri, di cui due colpite in livelli diversi e una (il WTC7) che non aveva ricevuto danni strutturali significativi, siano cadute tutte e tre perfettamente su se stesse?
Su qualunque struttura, la forza principale che agisce è la gravità. E la gravità agisce sempre verso il basso. A prescindere dal punto e dal modo in cui viene colpito o danneggiato un edificio alto e snello, cadrà quindi sempre in direzione prevalentemente verticale. Non è questione di probabilità, ma di certezza. Inoltre il calcolo delle probabilità non è applicabile ad eventi complessi di questo genere, e chi lo applica commette un errore dilettantesco.
3.5.14. Come è possibile che una struttura alta oltre 400 metri, che evidentemente regge senza problemi il proprio peso, crolli come un castello di carte... sotto il proprio peso?
Ogni edificio è progettato per reggere il proprio peso, o più propriamente, il carico statico generato dalla propria struttura, ma non per reggere il carico dinamico (di movimento) generato se la stessa struttura si muove.
Alle Torri Gemelle, la parte di struttura al di sotto della zona d'impatto era in grado di reggere il peso (carico statico) del blocco di piani soprastanti quando erano fermi. Non era in grado di reggere la spinta dello stesso blocco in movimento, quando ha iniziato a cadere per via del cedimento nella zona d'impatto.
Per capire la differenza enorme fra carico statico e carico dinamico, immaginate di appoggiare una cassa di birre sopra la vostra testa. La reggete senza problemi, giusto? Questo è un carico statico. Ora immaginate la stessa cassa di birre che all'improvviso vi cade addosso da 10 centimetri d'altezza. Questo è un carico dinamico. Credete di poterne sopportare la caduta senza ferirvi la testa? È perlomeno più difficile da reggere, giusto? Appunto.
Il fatto che basti il cedimento delle strutture portanti di un singolo piano per innescare un crollo totale è dimostrato dalla demolizione di due edifici di 20 piani avvenuta a febbraio 2009 a Belfor, in Francia, usando la tecnica del verinage: dei martinetti idraulici hanno piegato e spezzato le colonne portanti di un singolo piano, in modo che la caduta dei piani soprastanti demolisse l'edificio. La distruzione è stata totale e il crollo è proseguito fino a terra senza l'aiuto di esplosivi (dettagli).
3.5.15. In Francia c'è stata una demolizione di un grande edificio senza usare esplosivi, potrebbe essere questa la tecnica usata al WTC?
No. La demolizione in questione, avvenuta nel 2007 a Vitry-sur-Seine, è una delle tante effettuata usando potenti martinetti idraulici collocati contro le strutture portanti per sbilanciarle (verinage). Sarebbe stato impossibile non notare lavori preparatori di questo genere in un edificio open space come le Torri Gemelle (dettagli).
3.5.16. Perché ci sono testimoni che parlano di esplosioni prima dei crolli?
Ci sarebbe da stupirsi del contrario. In un grande edificio adibito a uffici nel quale è in corso un grande incendio vi sono moltissime possibili fonti di scoppi estremamente violenti. Qualche esempio:
- i serbatoi delle auto e dei camion nelle adiacenze e nei parcheggi sotterranei delle Torri (testimonianza del pompiere Thomas Donato);
- i grandi impianti antincendio dei centri di calcoli di banche e altre aziende situati ai vari piani delle Torri Gemelle, che usano grandi bombole ad alta pressione che un incendio o un urto avrebbero squarciato di colpo, producendo scoppi potentissimi;
- i generatori d’emergenza degli stessi centri di calcolo, alimentati da serbatoi di carburante e anch'essi a rischio di scoppio;
- i corpi delle persone che si gettarono dalle Torri, impattando ad alta velocità sulle automobili e sui veicoli di soccorso, produssero rumori violenti, terribilmente simili a scoppi (lo si sente nel film 11/9 dei fratelli Naudet, a 39 minuti dall'inizio);
- Nel WTC5 e nel WTC6 c’erano 1,2 milioni di munizioni, granate ed esplosivi, custoditi dalla dogana statunitense, dal Bureau of Alcohol, Tobacco and Firearms e dal Secret Service. Entrambi gli edifici furono devastati dalle fiamme. Il comandante di battaglione dei pompieri Richard Picciotto ne riferisce gli scoppi nel libro Ultimo a uscire.
Se le esplosioni testimoniate fossero state la causa dei crolli, le Torri Gemelle sarebbero crollate subito dopo le esplosioni. Invece tutte le testimonianze parlano di esplosioni molto prima dei crolli. Come avrebbe fatto a restare in piedi un edificio dopo le esplosioni che ne avrebbero (secondo i complottisti) distrutto la struttura?