Queste sono le risposte sintetiche ai dubbi più ricorrenti a proposito del crollo dell'Edificio 7 del World Trade Center (WTC) di New York, un grattacielo di 47 piani alto 174 metri, avvenuto alle 17.20 dell'11 settembre 2001. Per gli approfondimenti si possono leggere gli articoli indicati nei link qui sotto o si può cercare in questo blog usando la casella di ricerca qui a destra.
4.5. Il crollo
4.5.1. Come mai il WTC7 crollò senza motivo e senza essere stato colpito da un aereo?
Non fu colpito da un aereo, certo, ma non crollò affatto senza motivo:
- fu colpito pesantemente dalle macerie della Torre Nord;
- aveva uno squarcio alto venti piani nella facciata rivolta verso le torri, testimoniato dai pompieri e dalle dirette TV (immagine qui sotto);
- aveva un angolo lesionato lungo dieci piani;
- aveva vasti incendi interni, visibili sulle facciate nord, est e sud;
- dalla sua facciata sud usciva un'enorme quantità di fumo;
- fu lasciato a bruciare per quasi sette ore senza che nessuno intervenisse.
In queste condizioni, è davvero così strano che sia crollato?
La facciata lesionata del WTC7, rivolta verso le Torri. |
4.5.2. Come mai il WTC7 crollò a sorpresa?
Non crollò a sorpresa: il crollo era atteso da tempo. Se l'aspettavano i soccorritori, tant'è vero che l'edificio era stato evacuato e nessuno morì nel suo crollo. I pompieri si accorsero varie ore prima, poco dopo mezzogiorno, che il WTC7 pendeva e scricchiolava, e fecero allontanare tutti.
Per esempio, un vicecomandante dei pompieri di New York, Peter Hayden, ha spiegato che gli specialisti collocarono dei dispositivi (dei transit o teodoliti) per monitorare eventuali spostamenti dell'edificio: "Eravamo preoccupati della possibilità di crollo dell'edificio" dice "e abbiamo discusso con un ingegnere, in particolare... gli abbiamo chiesto se, lasciandolo bruciare, era prevedibile che crollasse, e quanto tempo ci avrebbe messo. Saltò fuori che ci aveva praticamente azzeccato... dice 'Nello stato in cui è ora, avete circa cinque ore'".
Anche alcuni pompieri intervistati da noi, come Lenny Curcio, Frank Papalia o Larry Monachelli, hanno confermato che l'edificio era gravemente danneggiato ed era stato recintato. Un video mostra il vigile del fuoco Miller che dichiara che il crollo è atteso e inevitabile.
Anche la BBC e la CNN ne preannunciarono il crollo (dettagli).
4.5.3. Perché il crollo del WTC7 somiglia molto a una demolizione controllata?
Qualsiasi crollo di un edificio ha degli aspetti in comune con una demolizione controllata. Una demolizione controllata è appunto un crollo, solo che è innescato a comando, mediante esplosivi, anziché da un'altra causa. Ma bisogna dimostrare che c'erano esplosivi; e gli esplosivi lasciano tracce.
Chi sostiene che si trattò di una demolizione controllata deve rispondere a queste domande: dove sono finiti i detonatori e i chilometri di cavi? Dove sono le tracce chimiche e fisiche degli scoppi? Come mai nessuna delle tantissime persone che lavoravano nel WTC7 ha notato qualcosa?
4.5.4. Come mai durante il crollo si vedono degli sbuffi fuoriuscire dall'edificio, proprio come in una demolizione controllata?
Nelle vere demolizioni controllate, gli sbuffi si vedono prima che inizi il crollo, non durante.
Non solo: se l'edificio sta già crollando, a che serve fare altre esplosioni? E se si fosse trattato di una cospirazione, perché gli organizzatori sarebbero stati così maldestri da produrre sbuffi rivelatori?
In realtà gli sbuffi furono prodotti dal fumo e dalla polvere spinti in fuori dalla compressione dell'aria all'interno dell'edificio che collassava. Infatti, guarda caso, nelle immagini si nota che provennero proprio dai punti nei quali le finestre erano state sfondate.
4.5.5. Perché il WTC7 crollò, se gli incendi erano piccoli?
Questo qua sotto vi sembra un piccolo incendio? Appunto. In ogni caso i pompieri dicono che non erano affatto piccoli: per esempio, il loro comandante Daniel Nigro parlò chiaramente di “incendi molto intensi su molti piani”. Volete accusare i pompieri di mentire?
4.5.6. Ma come è possibile che un grande grattacielo crolli per un semplice incendio? Non era mai successo prima.
Anzitutto non fu un semplice incendio, visto che venne travolto dalla macerie di un colosso di oltre 400 metri che stava di fronte. Comunque, c'è una prima volta per tutto e il fatto che un grattacielo possa crollare in caso di grande incendio incontrollato è ben noto ai progettisti e ai vigili del fuoco: fa parte del cosiddetto rischio accettato. Proprio per questo si installano sistemi e protezioni antincendio.
In realtà ci sono precedenti di altri grattacieli in fiamme che hanno rischiato di crollare per puro incendio. Non sono crollati perché sono stati salvati dal lavoro dei pompieri. Al WTC7, invece, i pompieri non poterono fare nulla: dovettero lasciarlo bruciare.
Non solo: mentre i progettisti realizzano gli edifici proteggendoli contro le situazioni che possono generare incendi di origine interna, le fiamme al WTC7 arrivarono in una maniera assolutamente anomala, ossia dall'esterno: dalle macerie infuocate della Torre Nord.
In altre parole: l'incendio del WTC7 ebbe risultati straordinari perché fu un incendio straordinario, ma non fu affatto anomalo per gli addetti ai lavori.
4.5.7. Perché il crollo fu così verticale e simmetrico?
In realtà non fu poi così verticale come sembra. Si ha quest'impressione perché i filmati solitamente presentati mostrano il crollo inquadrando di piatto la facciata nord: così non si può notare che il WTC7 si inclina diagonalmente verso sud.
Alcuni filmati poco conosciuti e la distribuzione delle macerie documentano che il crollo non fu affatto verticale e simmetrico: le macerie della facciata nord furono trovate coricate sopra il resto dell'edificio, cosa possibile solo con un crollo inclinato. E le macerie danneggiarono gli edifici adiacenti (Fiterman Hall e Verizon Building).
Queste sono alcune immagini che mostrano che durante il crollo il WTC7 si inclina e si sposta lateralmente.
Le immagini seguenti documentano la distribuzione asimmetrica delle sue macerie e la presenza di grandi sezioni intatte delle facciate, che suggeriscono una caduta non verticale e non simmetrica ma laterale.
A sinistra, la Fiterman Hall; la facciata del WTC7 solitamente visibile nelle immagini del crollo stava a destra. |
Grandi frammenti di facciata coprono la catasta di macerie del WTC7. |
4.5.8. Perché il crollo fu troppo veloce?
Bisognerebbe definire cosa si intende per “troppo veloce”, ma in realtà nessuna ripresa del crollo è completa, perché la base del WTC7 è mascherata dalla nube di polvere del crollo e dagli edifici circostanti, quindi non si può fare una cronometrazione totale.
Inoltre i complottisti tagliano sempre la lunga fase iniziale, nella quale cedono le strutture sul tetto, poi c'è una pausa, e poi si corica il resto dell'edificio. Avete mai visto una demolizione controllata fare pausa a metà? La durata complessiva è pari ad almeno 13 secondi, come confermano anche i dati dei sismografi.
Secondo l'analisi del NIST (NCSTAR 1A, pag. 45), il WTC7 precipitò per 18 piani, ossia 73,8 metri, in circa 5,4 secondi. Se fosse crollato in caduta libera, ci avrebbe messo 3,9 secondi: quindi questa fase del crollo durò il 40% in più rispetto a una caduta libera.
4.5.9. Come mai il crollo fu così preciso, senza lesioni agli edifici circostanti, proprio come in una demolizione controllata?
Non fu affatto così. Le macerie del WTC7 si riversarono addosso all'adiacente edificio Fiterman Hall (l'edificio bianco nella foto qui sotto), danneggiandolo tanto da richiederne la demolizione, e nel Verizon Building si formarono ampi squarci la cui riparazione costò oltre un miliardo di dollari (dettagli; altri dettagli).
In alto, la Fiterman Hall colpita dalle macerie del WTC7 (al centro dell'immagine). |
4.5.10. Il NIST dice che i primi 30 metri del crollo avvennero con un'accelerazione pari alla caduta libera. Come fa un incendio a causare un crollo così veloce? Un crollo in caduta libera non è segno di cedimento improvviso di tutti i supporti, quindi di demolizione controllata?
Innanzi tutto, il rapporto NCSTAR 1A del NIST di novembre 2008, a pagina 45, non parla di caduta libera per i primi 30 metri, ma durante una seconda fase del crollo. Dice inoltre che nella prima fase il crollo fu molto più lento rispetto alla caduta libera: circa 2,2 m in 1,75 secondi, contro circa 15 m di una caduta libera di durata equivalente. Se si fosse trattato di una demolizione controllata, questa prima fase lenta non ci sarebbe stata: un cedimento istantaneo di tutti i supporti avrebbe prodotto subito il crollo in caduta libera.
La seconda fase di crollo, secondo il NIST, avvenne a velocità di caduta libera, ma soltanto per 2,25 secondi, durante i quali furono coperti in verticale 32 metri. Questa fase viene spiegata dal NIST con il fatto che le colonne che avevano ceduto fornivano un sostegno trascurabile.
Nella terza fase del crollo la caduta tornò a essere più lenta di una caduta libera perché la parte superiore della facciata nord (usata come riferimento per queste stime) incontrò maggiore resistenza da parte della struttura già crollata sottostante.
Questa dinamica del crollo, insomma, non implica necessariamente l'uso di tecniche di demolizione controllata. La fase lenta iniziale è invece compatibile con un rapido collasso progressivo, in cui un elemento portante principale, ammorbidito dagli incendi, cede e quindi tocca agli elementi portanti vicini reggere il carico che spettava all'elemento che ha ceduto. Se anche gli elementi portanti vicini sono indeboliti dal calore, cedono a loro volta, innescando una sequenza di cedimenti a catena che può essere molto rapida come propagazione e produce un crollo relativamente lento. Dopo che tutti i supporti hanno ceduto, inizia una caduta sostanzialmente libera.
In altre parole, il breve periodo di caduta libera della struttura non dimostra affatto l'uso di esplosivi ma può avere una spiegazione non cospirazionista e conforme agli altri fatti noti (per esempio le testimonianze dei vigili del fuoco). (dettagli)