Una delle storielle che i complottisti sono soliti raccontare nel tentativo di accreditare le proprie teorie è che le macerie di Ground Zero furono rimosse e smaltite in gran fretta allo scopo di evitare che dalla loro analisi emergessero le prove che le Twin Towers furono distrutte da una demolizione controllata con l'utilizzo di esplosivi e sostanze incendiarie.
La storia non è vera: le macerie furono rimosse in tempi relativamente brevi (almeno per i nostri standard, dove anche lo smaltimento dell'immondizia è un problema) ma per essere accantonate presso un deposito in vista del successivo smaltimento, dove furono oggetto di studi e rilievi (nella foto a destra, uno dei massimi esperti mondiali di strutture in acciaio, l'ing. Astaneh, mentre esamina i rottami del World Trade Center).
Una parte dei rottami è poi stata risparmiata dalle operazioni di smaltimento e conservata per ulteriori necessità presso l'Hangar 17 dell'aeroporto Kennedy di New York, che nel 2012 diventerà un vero e proprio museo di Ground Zero.
Altro acciaio proveniente dalle Twin Towers è finito in vari musei e un certo numero di tonnellate è stato riutilizzato per costruire la nave militare New York varata nel 2008.
Adesso un certo numero di travi (nella foto di apertura), per un peso complessivo di circa venti tonnellate, è stato ottenuto e riutilizzato dallo scultore Antonio Paradiso, che intende farne un'opera raffigurante l'Ultima Cena in quel di Matera, in Basilicata.
L'articolo di Repubblica che riferisce la notizia è interessante anche per un passaggio di sottotitolo nella galleria di fotografie:
“Ultima cena globalizzata”, il titolo della prima delle sculture che saranno realizzate con le travi tagliate dalla fiamma ossidrica, deformate dalla violenza.
Il passaggio dimostra come il mondo delle persone normali sia ben consapevole del fatto che buona parte delle travi di acciaio di Ground Zero siano state tagliate con la fiamma ossidrica per essere rimosse e trasportate.
È una evidenza logica e banale. Eppure centinaia di complottisti sono ancora convinti che i tagli siano stati provocati dalla “termite”.