Uno dei luoghi comuni di cui molti sostenitori delle teorie alternative hanno infarcito le loro fantasie deformi sugli eventi dell'11 settembre è che il crollo del World Trade Center 7 sia stato anomalo e inatteso anziché prodotto dalla combinazione dell'impatto delle macerie della Torre Nord e degli incendi estesissimi nel WTC7 (qui accanto vedete una rara immagine della vera estensione degli incendi sul lato nord, quello meno colpito; si noti il numero di finestre sfondate).
I fatti, e specificamente le testimonianze dei pompieri che erano sul posto, gente esperta nel riconoscere i segni di pericolo di collasso di una struttura, raccontano un'altra storia. Eccola, raccolta facendo quello che i complottisti non fanno: andando a leggere le dodicimila pagine di testimonianze pubblicate dal New York Times e le testimonianze pubblicate da Firehouse.com.
Qui inizio a raccoglierne e tradurne qualcuna man mano che procede la consultazione di questa mole immensa di documenti. Quest'articolo verrà aggiornato man mano che emergeranno altri dati significativi riguardanti specificamente il World Trade Center 7. Per brevità, qui vengono citati soltanto i passaggi che si riferiscono al WTC7.
Da queste testimonianze risulta chiaramente e inequivocabilmente che il crollo fu ampiamente previsto fin dal primo pomeriggio, tanto da consentire l'allontanamento di tutti i soccorritori. I segni premonitori del crollo sono descritti eloquentemente: squarci, spigoli mancanti alla base, incendi estesi non domati, inclinazione e deformazione visibile dell'edificio.
Nessun pompiere parla di demolizioni controllate.
Va notato che molti pompieri parlano di "esplosioni" (explosions), ma nessuno riferisce di aver visto queste esplosioni o le descrive come prodotto di dispositivi esplosivi. Le descrizioni fin qui consultate usano questo termine per indicare il boato prodotto dallo scoppio di materiale normalmente presente sulla scena di un incendio.
Richard Banaciski (fonte)
Ci hanno detto di uscire da lì perché erano preoccupati che il World Trade Center 7, che gli sta proprio dietro, venisse giù. Eravamo ai piani superiore del Verizon Building che lo guardavamo. Si vedeva chiaramente che l'intero spigolo inferiore dell'edificio era andato. Potevamo vedere fino a dove sorgevano le Torri Gemelle, perché eravamo così in alto. Guardavamo oltre gli edifici più piccoli. Ricordo che c'erano incendi enormi, enormi. Alla fine ci hanno fatto ritirare [notare l'uso di "pull" per indicare la ritirata]. Hanno detto "va bene, uscite da quell'edificio" [il Verizon, situato accanto al WTC7, N.d.T.] perché erano davvero preoccupati per quel 7. Ci hanno tirato fuori di lì [ancora il termine "pull"] e poi hanno radunato tutti su Vesey Street, fra l'acqua e West Street. Hanno fatto allontanare tutti lì. Alla fine è venuto giù. Da lì -- questo è molto più tardi, perché ogni giorno [sic] eravamo così preoccupati di quell'edificio che proprio non volevamo che la gente si avvicinasse. Stavano cercando di limitare il numero di persone che erano lì dentro. Alla fine è venuto giù.
They told us to get out of there because they were worried about 7 World Trade Center, which is right behind it, coming down. We were up on the upper floors of the Verizon building looking at it. You could just see the whole bottom corner of the building was gone. We could look right out over to where the Trade Centers were because we were that high up. Looking over the smaller buildings. I just remember it was tremendous, tremendous fires going on. Finally they pulled us out. They said all right, get out of that building because that 7, they were really worried about. They pulled us out of there and then they regrouped everybody on Vesey Street, between the water and West Street. They put everybody back in there. Finally it did come down. From there - this is much later on in the day, because every day we were so worried about that building we didn't really want to get people close. They were trying to limit the amount of people that were in there. Finally it did come down.
Daniel Nigro (fonte)
Daniel Nigro era uno dei comandanti dei vigili del fuoco, Chief of Department, che accorsero l'11 settembre 2001.
La decisione operativa più importante da prendere quel pomeriggio fu che il crollo [delle torri del WTC] aveva danneggiato il World Trade Center 7, che è un edificio di circa 50 piani sulla Vesey Street, fra West Broadway e Washington Street. Aveva incendi molto intensi su molti piani, e io ordinai l'evacuazione di una zona sufficiente nei dintorni per proteggere i nostri uomini, per cui dovemmo rinunciare ad alcune operazioni di soccorso che erano in corso al momento e far arretrare la gente abbastanza da evitare che, se il World Trade Center 7 fosse davvero crollato, non avremmo perso altre persone. Continuammo a lavorare a quello che potevamo fare da quella distanza e circa un'ora e mezza dopo che era stato dato quell'ordine, alle 17:30, il World Trade Center crollò completamente.
The most important operational decision to be made that afternoon was the collapse had damaged 7 World Trade Center, which is about a 50 story building, at Vesey between West Broadway and Washington Street. It had very heavy fire on many floors and I ordered the evacuation of an area sufficient around to protect our members, so we had to give up some rescue operations that were going on at the time and back the people away far enough so that if 7 World Trade did collapse, we wouldn't lose any more people. We continued to operate on what we could from that distance and approximately an hour and a half after that order was given, at 5:30 in the afternoon, World Trade Center collapsed completely.
Comandante Cruthers (fonte)
Presto ci furono preoccupazioni che il World Trade Center 7 potesse essere stato colpito dalla torre che crollava e che avesse numerosi incendi al suo interno e si temeva che potesse crollare. Pertanto ordinammo di creare una zona di crollo...
Intervistatore: Una zona di crollo?
Sì, e ordinammo di mantenerla, in modo tale che quando si fosse verificato il previsto crollo del 7 non avremmo avuto gente che ci stava operando dentro. Ci furono molte discussioni con la Con Ed a proposito della sottostazione elettrica in quell'edificio e le linee di alimentazione e i refrigeranti per l'olio [dei trasformatori, N.d.T.] e così via. E la loro preoccupazione era il genere d'incendio che avremmo potuto avere quando fosse crollato.
Early on, there was concern that 7 World Trade Center might have been both impacted by the collapsing tower and had several fires in it and there was a concern that it might collapse. So we instructed that a collapse area -- (Q. A collapse zone?) -- Yeah -- be set up and maintained so that when the expected collapse of 7 happened, we wouldn't have people working in it. There was considerable discussion with Con Ed regarding the substation in that building and the feeders and the oil coolants and so on. And their concern was of the type of fire we might have when it collapsed.
Tenente William Ryan (fonte)
Questa testimonianza è significativa anche per un altro aspetto: contiene due esempi dell'uso del termine shit per indicare oggetti, cose o sostanze imprecisate da parte dei pompieri, come nel famoso video "incontestabile" di Luogocomune in cui un soccorritore dice, secondo i complottisti, "Seven is exploding", ma in realtà pronuncia qualcosa che somiglia molto di più a "Shit is exploding" (nel senso di "sta scoppiando di tutto"). I dettagli sono in quest'articolo.
I complottisti, dall'alto della loro vasta competenza linguistica, deridono quest'interpretazione, mentre per un madrelingua inglese come il sottoscritto il dubbio non si pone. Qui ne abbiamo appunto due esempi, a ulteriore conferma, nelle parole di Ryan:
I civili erano dappertutto, coperti di roba.
Civilians were all over covered with shit.
E ancora:
Ho trovato un telefono che funzionava, una linea fissa, e sono riuscito a parlarle [alla moglie, N.d.T.]. Non sapevo che il Pentagono era stato colpito. Non lo sapevo. Lei ha cominciato a raccontarmi tutte quelle cose.
I found a phone that worked, a landline, and I got through to her. I didn't know the Pentagon got hit. I didn't know. She started telling me all that shit.
Ma sentiamo cosa dice Ryan dell'Edificio 7:
Poi scoprimmo, credo intorno alle 15, che pensavano che il 7 sarebbe crollato. Per cui ovviamente, abbiamo uomini che sono tutti in questa pila di macerie e la preoccupazione principale fu far uscire tutti, e credo che ci volle più di un'ora e mezza, due ore per portare tutti fuori di lì.
Intervistatore: Inizialmente, quando eravate lì, diceva che avevate sentito alcuni mayday?
Oh sì, avevamo mayday in continuazione.
Intervistatore: ricevevate comunicazioni radio?
C'erano persone che parlavano. Le persone con le quali ho parlato e che erano con noi sentivano voci e gridavano alla gente. Avevamo sentito degli allarmi PASS [allarmi personali automatici, indossati dai pompieri, che scattano se attivati dal pompiere o se il pompiere non si muove per più di qualche decina di secondi, N.d.T.], ma poi non sentimmo voci e non sentimmo più allarmi PASS. Il calore dev'essere stato enorme. C'era così tanto fottuto fuoco lì. Quest'intera catasta bruciava follemente. Bastavano il calore e il fumo da tutti gli altri edifici in fiamme e non si vedeva niente. Per cui ci volle un po' di tempo e finimmo per far arretrare tutto, e fu allora che crollò il 7.
Then we found out, I guess around 3 o'clock, that they thought 7 was going to collapse. So, of course, we've got guys all in this pile over here and the main concern was get everybody out, and I guess it took us over an hour and a half, two hours to get everybody out of there.
Q. Initially when you were there, you had said you heard a few Maydays?
Oh, yes. We had Maydays like crazy....
Q. You were getting radio transmissions?
There were people talking. The guys I've talked to that were with us heard voices and were shouting to people. We had heard PASS alarms, but then we didn't hear voices, no more PASS alarms. The heat must have been tremendous. There was so much fucking fire there. This whole pile was burning like crazy. Just the heat and the smoke from all the other buildings on fire, you couldn't see anything. So it took us a while and we ended up backing everybody out, and that's when 7 collapsed.
Chris Boyle (fonte)
Ci fu ordinato di andare sulla Greenwich e Vesey [strade di New York, N.d.T.] per vedere come stavano le cose. Ci andammo, e sulle facciate nord ed est del 7 non sembrava che ci fosse assolutamente alcun danno, ma poi guardavi la facciata sud del 7 e c'era un buco alto probabilmente venti piani nell'edificio, con incendi a vari piani. Sull'edificio cadevano macerie e non aveva un bell'aspetto.
Ma avevano in funzione una linea di alimentazione per un idrante. Come dicevo, [l'incendio del WTC6] lambiva il marciapiede dall'altra parte della via, ma alla fine anche loro si tirarono indietro [si noti l'uso di "pull" nell'originale]. Poi ricevemmo un ordine da Fellini: attacchiamo il 7. Fu quella la prima volta che sentii davvero torcersi le budella, perché l'edificio non aveva un bell'aspetto. Avevo intuito che i sistemi d'alimentazione degli idranti erano fuori uso. Non c'era pressione per gli idranti. L'idea non mi piaceva affatto. Poi quest'altro ufficiale che mi sta accanto dice "Quell'edificio non mi sembra diritto". Così me ne sto lì e guardo l'edificio. Non aveva un buon aspetto, ma mi sono detto che saremmo entrati e avremmo visto il da farsi.
Radunammo delle manichette, e la maggior parte di noi aveva le maschere. Ci dirigemmo verso il 7, e quando eravamo a circa cento metri arrivò di corsa Butch Brandies e disse "Scordatevelo, nessuno entra nel 7, si sentono scricchiolii, escono rumori da lì", così ci fermammo e basta. E circa 10 minuti dopo, Visconti, che era a West Street, e credo avesse notizie di ulteriori danni nei piani sotterranei e cose di questo genere, per cui Visconti disse che nessuno sarebbe dovuto entrare nel 7, per cui quella fu la cosa definitiva e abbandonammo la faccenda.
Firehouse: Quando hai guardato la facciata sud, quanto eri vicino alla base di quella facciata?
Boyle: Ero proprio accanto all'edificio, probabilmente proprio accanto.
Firehouse: Quando avevate incendi sui 20 piani, era in una singola finestra o in molte?
Boyle: C'era uno squarcio aperto enorme e [l'incendio] era diffuso dappertutto lì dentro. Era uno squarcio enorme. Direi che era probabilmente un terzo, proprio in mezzo. E così, dopo che Visconti era sceso e aveva detto che nessuno doveva entrare nel 7, dicemmo che andava bene e che saremmo tornati alla postazione di comando. Perdemmo i contatti con lui. Non lo vidi più quel giorno.
We were told to go to Greenwich and Vesey and see what's going on. So we go there and on the north and east side of 7 it didn't look like there was any damage at all, but then you looked on the south side of 7 there had to be a hole 20 stories tall in the building, with fire on several floors. Debris was falling down on the building and it didn't look good.
But they had a hoseline operating. Like I said, it was hitting the sidewalk across the street, but eventually they pulled back too. Then we received an order from Fellini, we're going to make a move on 7. That was the first time really my stomach tightened up because the building didn't look good. I was figuring probably the standpipe systems were shot. There was no hydrant pressure. I wasn't really keen on the idea. Then this other officer I'm standing next to said, that building doesn't look straight. So I'm standing there. I'm looking at the building. It didn't look right, but, well, we'll go in, we'll see.
So we gathered up rollups and most of us had masks at that time. We headed toward 7. And just around we were about a hundred yards away and Butch Brandies came running up. He said forget it, nobody's going into 7, there's creaking, there are noises coming out of there, so we just stopped. And probably about 10 minutes after that, Visconti, he was on West Street, and I guess he had another report of further damage either in some basements and things like that, so Visconti said nobody goes into 7, so that was the final thing and that was abandoned.
Firehouse: When you looked at the south side, how close were you to the base of that side?
Boyle: I was standing right next to the building, probably right next to it.
Firehouse: When you had fire on the 20 floors, was it in one window or many?
Boyle: There was a huge gaping hole and it was scattered throughout there. It was a huge hole. I would say it was probably about a third of it, right in the middle of it. And so after Visconti came down and said nobody goes in 7, we said all right, we'll head back to the command post. We lost touch with him. I never saw him again that day.
Peter Hayden, vice comandante (Deputy Chief) (fonte)
A quel punto, e qui siamo nel pomeriggio, ed eravamo preoccupati di ulteriori crolli, non soltanto del Marriott, perché c'era una notevole porzione del Marriott [WTC3, N.d.T.] ancora in piedi, ma eravamo anche piuttosto certi che sarebbe crollato il World Trade Center 7. Nelle prime ore avevamo visto un rigonfiamento nello spigolo sud-ovest fra il decimo e il tredicesimo piano, e avevamo installato un transit [dispositivo di monitoraggio, N.d.T.] ed eravamo piuttosto sicuri che sarebbe crollato. Si poteva proprio vedere che c'era un rigonfiamento visibile, si estendeva lungo circa tre piani. E' venuto giù intorno alle 17, ma alle 14 circa ci eravamo resi conto che questa cosa sarebbe crollata.
Intervistatore: C'erano incendi intensi lì dentro sin da subito?
No, non fin da subito, e probabilmente è per questo che è rimasto in piedi così a lungo, perché c'è voluto un po' di tempo perché quell'incendio crescesse. Lì dentro c'era una massa di fuoco pesante e poi non abbiamo fatto alcun tentativo per contrastarla. Era semplicemente una di quelle battaglie che avremmo perso. Eravamo preoccupati per il crollo di un edificio di 47 piani. Eravamo preoccupati per il crollo ulteriore di quello che rimaneva in piedi delle Torri Gemelle e del Marriott, per cui abbiamo cominciato a ritirare gli uomini [notare ancora l'uso di "pull" in originale] dopo un paio d'ore di rimozione superficiale e di ricerche sulla superficie delle macerie. Abbiamo iniziato a ritirare gli uomini perché eravamo preoccupati per la loro sicurezza.
Intervistatore: Il Comandante Nigro ha detto che hanno creato una zona di crollo e volevano che tutti si allontanassero dal numero 7: avete dovuto far venir via tutti quegli uomini?
Sì, abbiamo dovuto ritirare [ancora "pull"] tutti. E' stato molto difficile. Abbiamo dovuto insistere molto per far uscire gli uomini. Non volevano uscire. C'era gente che entrava in zone delle quali neppure io ero molto tranquillo a causa della possibilità di crolli secondari. Non sapevamo quanto fosse stabile tutta questa zona. Abbiamo ritirato tutti [e ancora "pull"] probabilmente alle 15 o 15:30. Abbiamo detto "Quest'edificio verrà giù, indietreggiate". E' venuto giù alle 17 circa, ma per quell'ora avevamo fatto indietreggiare tutti. A quel punto [il crollo] sembrò un evento più modesto, ma in circostanze normali il crollo di un edificio di 47 piani sarebbe stato un evento importante. Sembrò un petardo rispetto al crollo degli altri due, ma voglio dire, era un edificio grande, e quando e venuto giù è stato un evento notevole. Ma avendo vissuto gli altri due, non sembrò così grave. Ma era quello di cui eravamo preoccupati. Avevamo detto agli uomini, abbiamo perso fino a 300 uomini. Non ne volevamo perdere altri, quel giorno.
By now, this is going on into the afternoon, and we were concerned about additional collapse, not only of the Marriott, because there was a good portion of the Marriott still standing, but also we were pretty sure that 7 World Trade Center would collapse. Early on, we saw a bulge in the southwest corner between floors 10 and 13, and we had put a transit on that and we were pretty sure she was going to collapse. You actually could see there was a visible bulge, it ran up about three floors. It came down about 5 o’clock in the afternoon, but by about 2 o’clock in the afternoon we realized this thing was going to collapse.
Firehouse: Was there heavy fire in there right away?
Hayden: No, not right away, and that’s probably why it stood for so long because it took a while for that fire to develop. It was a heavy body of fire in there and then we didn’t make any attempt to fight it. That was just one of those wars we were just going to lose. We were concerned about the collapse of a 47-story building there. We were worried about additional collapse there of what was remaining standing of the towers and the Marriott, so we started pulling the people back after a couple of hours of surface removal and searches along the surface of the debris. We started to pull guys back because we were concerned for their safety.
Firehouse: Chief Nigro said they made a collapse zone and wanted everybody away from number 7— did you have to get all of those people out?
Hayden: Yeah, we had to pull everybody back. It was very difficult. We had to be very forceful in getting the guys out. They didn’t want to come out. There were guys going into areas that I wasn’t even really comfortable with, because of the possibility of secondary collapses. We didn’t know how stable any of this area was. We pulled everybody back probably by 3 or 3:30 in the afternoon. We said, this building is going to come down, get back. It came down about 5 o’clock or so, but we had everybody backed away by then. At that point in time, it seemed like a somewhat smaller event, but under any normal circumstances, that’s a major event, a 47-story building collapsing. It seemed like a firecracker after the other ones came down, but I mean that’s a big building, and when it came down, it was quite an event. But having gone through the other two, it didn’t seem so bad. But that’s what we were concerned about. We had said to the guys, we lost as many as 300 guys. We didn’t want to lose any more people that day.
Tenente John P. Flynn
Flynn è l'autore di un dettagliato articolo di Firehouse.com in cui elenca senza peli sulla lingua le ragioni del disastro delle Torri Gemelle, sottolineando anche le responsabilità dei progettisti nel concepire una struttura così vulnerabile al fuoco. Da questo articolo:
I pompieri che usarono dei transit per determinare se la struttura era in movimento furono sorpresi di scoprire che si stava muovendo. La zona fu evacuata e l'edificio crollò più tardi nel pomeriggio dell'11 settembre.
Firefighters using transits to determine whether there was any movement in the structure were surprised to discover that is was moving. The area was evacuated and the building collapsed later in the afternoon of Sept. 11.
Aggiornamento 2 febbraio 2008
di motherUn altro esempio dell'uso della parola pull può essere visto in questo PDF: New Yorks Districts respond to plane crash, del distretto di New York, US Army Corps of Engineers, con riferimento ai mesi di settembre-ottobre 2001.
Each DTOC contained two Emergency Tactical Operations Centers, two Emergency Command and Control Vehicles, and one Emergency Support and Sustainment Vehicle. The support vehicle pulls a 40K generatorwith enough power to operate a DTOC independent of any other power source.
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Ogni DTOC contiene due Emergency Tactical Operations Centers, due Emergency Command and Control Vehicles, un Emergency Support and Sustainment Vehicle. Il veicolo di supporto traina (pull) un generatore da 40K con abbastanza potenza da azionare un DTOC indipendentemente da ogni altra sorgente d'energia.
e per esempio anche:
Joe Seebode, Harbor Programs manager, wason a PATH train from New Jersey under the WorldTrade Center on Sept. 11 at 9 a.m. “I had meetings atthe Port Authority on the 62nd floor at 9:30 a.m.,” saidSeebode. Seebode often had to visit the Port Authority’soffices in the World Trade Center on business.“As we pulled into the station, the public addresssystem came on and asked us to exit the stationimmediately due to smoke conditions. We were underthe World Trade Center Plaza and there was smokein the building. I put my tie over my face and headedfor the exit,” said Seebode.
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Joe Seebode, manager dell'Harbor Programs, era nella stazione del treno vicino al New Jersey sotto il World Trade Center l'11 settembre 2001 alle 9 del mattino. "Avevo una riunione alla Port Authority al 62° piano alle 9.30 del mattino", dice Seebode. Seebode doveva visitare spesso per affari gli uffici della Port Authority nel World Trade Center. "Quando noi entrammo (pulled into) nella stazione, il sistema di avvertimento pubblico ci chiese di uscire dalla stazione immediatamente a causa della presenza di fumo. Eravamo sotto la World Trade Center Plaza e c'era fumo nell'edificio. Io mi misi la cravatta sulla faccia e raggiunsi l'uscita", dice Seebode.