di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Alcuni complottisti più o meno noti mi hanno chiesto un confronto con le loro affermazioni e osservazioni. Qualcuno di recente ha anche preparato l'ennesima
lista di domande "irrisolte", sfidandomi rumorosamente a rispondere.
Magno cum fragore mons partorievit ridiculum mus.
Perché dovrei rispondere
io? Le risposte sono già state date da anni, e dagli esperti più qualificati, ma i fanatici del complotto non le hanno ascoltate. Non c'è motivo di credere che stavolta andrebbe diversamente.
Le risposte, esaurienti, precise e ben documentate, sono nei rapporti e nei resoconti dei fatti accertati e attestati dai tecnici, dai testimoni, dagli investigatori, dai giudici, dai periti, dai colleghi giornalisti e persino dai rei confessi dell'11 settembre.
Rapporti e resoconti che evidentemente i cospirazionisti non si sono degnati di studiare, dichiarandoli falsi senza nemmeno conoscerli. Se li avessero studiati, saprebbero non solo le semplici risposte alle loro sempiterne domande, ma saprebbero anche che
non esiste il concetto di "versione ufficiale" al quale loro si abbarbicano ostinatamente ormai da otto anni.
Infatti potremmo tranquillamente cancellare il rapporto della Commissione 11/9, al quale tanti cospirazionisti sembrano essere rimasti fermi: la storia dell'11 settembre resterebbe perfettamente coerente e comprovata da testimonianze, sentenze, video, inchieste giornalistiche, documenti e reperti. Potremmo anche buttar via i rapporti della FEMA e del NIST: resterebbero comunque i numerosi studi tecnici indipendenti, regolarmente sottoposti a
peer review e pubblicati nelle riviste specialistiche anche da
esperti italiani.
Diciamola tutta: sostenere che i rapporti tecnici del NIST e della FEMA sono falsi significa accusare di falso anche gli esperti italiani. Che i complottisti vadano a discutere con questi esperti, invece di accanirsi contro un semplice divulgatore come me. Ma non osano farlo, perché quando ci hanno provato ne sono usciti con le ossa rotte: si veda per esempio la loro
intervista all'esperto di esplosivistica Danilo Coppe, che ha
smentito categoricamente ogni teoria di demolizione controllata delle Torri Gemelle.
Quello che mi colpisce è che dopo otto anni,
i cospirazionisti si siano ridotti ad elemosinare il confronto con un debunker, anziché decidersi finalmente ad affrontare i diretti attestatori tecnici dei fatti dell'11 settembre. Perché un
debunker non attesta nulla: si limita a utilizzare il materiale attestato dagli esperti, per opporlo alle fandonie cospirazioniste, e lo presenta in forma divulgativa. Un
debunker non dà fuoco a una struttura in acciaio per vedere se si ammorbidisce e cede in caso d'incendio: si consulta con i vigili del fuoco, che sanno bene come si comportano queste strutture, e riporta quello che i vigili del fuoco attestano. Tutto qui.
Se i complottisti volessero davvero risposte, andrebbero a chiederle a questi tecnici.
Se volessero davvero la verità, non ci espellerebbero dai loro forum.
Se volessero presentarsi come interlocutori seri, smetterebbero di
tagliuzzare le dichiarazioni dei testimoni oculari e di
truccare i video accelerandoli.
Se volessero davvero un dialogo civile, non tollererebbero di ospitare commenti come
"personalmente ad Attivisismo potrei arrivare a pagargli al massimo l'iniezione letale che meriterebbe" o "
la colpa è degli Attivissimo, degli Angela, dei Vespa (oltre che dei soliti noti) ... e la gente che ci ha portato a questa situazione non merita di vivere".
È evidente, quindi, che i sostenitori delle cosiddette "teorie alternative" che aspirano a confrontarsi con i
debunker non hanno nessun interesse ad avere risposte.
Le loro domande sono soltanto un pretesto: sono soltanto una patetica ricerca d'attenzione, visto che il complottismo undicisettembrino ormai giace morente, sostituito da teorie ancora più becere come la cura del cancro con il bicarbonato o la fine del mondo nel 2012. Vogliono fare un po' di chiasso, che serva a piazzare qualche libro o DVD rimasto invenduto o a mettersi in mostra con i propri seguaci, troppo infatuati per capire l'assurdità autolesionista dell'iniziativa.
Personalmente non intendo prestare il fianco a zuffe di questo genere, che sono un insulto ai morti dell'11 settembre e di tutte le tragedie che ne sono scaturite. Se e quando i complottisti dimostreranno di conoscere e saper citare correttamente tutto il materiale che costituisce quella che loro chiamano impropriamente "versione ufficiale" e sapranno porre domande che non siano viziate dall'ignoranza (colpevole o dolosa) di quel materiale quanto quelle fatte fin qui, allora ne riparleremo.
Undicisettembre resta, come sempre, a disposizione di chiunque voglia, senza ipocrisie, preconcetti e pregiudizi, conoscere meglio l'11 settembre.
Chi invece si ostina a pretendere risposte a domande dalle premesse bacate troverà ottime e dettagliate soddisfazioni
qui e
qui.
In quanto alle ripetute
avances di Massimo Mazzucco nei miei confronti, già fattemi anche per le sue
teorie di complotti lunari, vale la pena di documentare la sua ipocrisia. Mazzucco parla tanto di dialogo, ma la realtà è che dopo avermi bandito da Luogocomune con la finissima frase
"hai insozzato a sufficienza le pareti di questo spazio", ha
rincarato la dose escludendomi esplicitamente dalla sua magnanima "amnistia":
Restano esclusi dall’amnistia solo alcuni soggetti particolari, ovvero l’utente wewe, i debunkers professionisti (Attivissimo e soci), e quelli del Cicap espulsi durante la battaglia sui cerchi di grano.
Datemi una buona ragione, una soltanto, per la quale dovrei dialogare con un individuo del genere.
2011/10/20-23
Visto che a due anni di distanza non solo Mazzucco ma anche altri insistono ancora a chiedere una mia risposta personale a
questa lista di domande (come se la mia opinione valesse qualcosa rispetto alle perizie tecniche e alle indagini giornalistiche) e continuano ad assillare Undicisettembre con questa questione come se fosse un ostacolo insormontabile, rispondo brevemente per chiudere il sospeso.
Domanda n. 1 : Perchè non è stato incriminato nessuno fra i responsabili del progetto e della costruzione delle Torri Gemelle, nè è mai stata nemmeno suggerita una responsabilità penale da parte loro?
Perché la colpa del disastro è dei terroristi che pilotavano gli aerei pieni di carburante che si sono schiantati contro le Torri, non dei progettisti degli edifici. Fra l'altro, le Torri non erano formalmente soggette al rispetto delle norme edilizie della città di New York perché erano di proprietà della Port Authority of New York and New Jersey, e questo consentì deroghe ed eccezioni importanti, sollevando i progettisti e i costruttori da eventuali responsabilità (
dettagli).
Domanda n. 2 : Che cosa ha causato le pozze di acciaio e metallo fuso, piegato le colonne senza incrinarle, continuando a bruciare per settimane sottoterra?
Probabilmente le pozze di metallo furono causate dagli incendi che continuarono ad ardere sotto le macerie, come testimoniato dai vigili del fuoco di New York. Non è chiaro se si trattasse di acciaio o di altri metalli, come l'alluminio, che hanno temperature di fusione molto più basse dell'acciaio: non risultano esserci analisi metallurgiche di questo metallo fuso, ma solo descrizioni aneddotiche. La piegatura delle colonne può essere stata causata dalle enormi sollecitazioni meccaniche dovute ai crolli, coadiuvate dal fatto che le colonne nelle zone incendiate raggiunsero presumibilmente temperature tali da ammorbidirle (l'acciaio per costruzioni perde il 50% della propria resistenza già a 600°C).
L'ipotesi che questi fenomeni siano stati causati da termite o “nanotermite” non è plausibile, perché la reazione di queste sostanze sprigiona temperature altissime solo per brevi periodi, mentre gli incendi sotterranei rimasero attivi per circa tre mesi.
Domanda n. 3: Sapete spiegare come sia accaduto che le leggi della fisica, che prevedono che un corpo in caduta segua la linea di minore resistenza, siano state aggirate in ciascuno dei tre casi?
Le leggi della fisica non prevedono affatto che un corpo che cade debba sempre seguire la linea di minore resistenza. Un corpo cade nella direzione nella quale agisce la somma delle forze che lo interessano (somma vettoriale): nel caso delle Torri Gemelle, la forza di gran lunga prevalente era la gravità, quindi le Torri dovevano cadere verticalmente, come infatti è successo. La resistenza opposta dai piani sottostanti fu sostanzialmente trascurabile e comunque insufficiente a deviare lateralmente la massa che stava cadendo, perché la struttura era concepita per reggere i piani soprastanti come carico statico, non come massa in caduta. In altre parole, non fu aggirata nessuna legge della fisica.
Domanda n. 4 : Visto che quel giorno non c'era vento forte, e siccome nessuno ha sparato all'aereo in volo, come è stato possibile ritrovare dei resti dell'aereo a 14 Km. dal luogo di impatto?
Secondo i resoconti dei giornali, i resti dell'aereo trovati a queste distanze furono tutti frammenti leggeri che potevano essere stati scagliati in aria dall'urto violentissimo contro il terreno (con un'angolazione di circa 40°), sollevati dalla colonna ascendente d'aria calda prodotta dalla deflagrazione del carburante a bordo e poi portati dal vento (che soffiava a 16 km/h in direzione ovest-nord ovest). Dettagli:
Flight93crash.com,
CNN,
BBC.
La disseminazione di frammenti leggeri a distanze notevoli dall'impatto in caso di caduta quasi verticale di aerei di linea non è un mistero: accadde, per esempio, per il Volo USAir 427, un Boeing 737, nel 1994 (
Aviation Safety Network;
rapporto NTSB;
Flight93crash.com).
Domanda n. 5 : Visto che l'aereo sembra essere scomparso in questa buca, come è stato possibile ritrovare e identificare tramite il DNA i resti di ogni singolo passeggero? E anche il 95% dell'aereo, fra le altre cose?
L'identificazione fu possibile con le tecniche che si usano normalmente quando i corpi sono dilaniati (incidenti molto violenti, bombe fatte esplodere nella folla, e simili): l'impatto del Volo 93 dilaniò e carbonizzò in gran parte i corpi, ma per l'analisi del DNA è sufficiente anche un piccolo frammento di tessuto, anche se consumato da incendi (si veda, per esempio,
Identification Of Exhumed Remains Of Fire Tragedy Victims,
American Journal of Forensic Medicine and Pathology, 2005). Dalla zona d'impatto furono recuperati circa 1500 campioni di tessuti umani, anche al di fuori del cratere, per un totale di circa 300 chili (circa l'8% della massa complessiva delle 44 persone a bordo).
Il dato del 95% dell'aereo recuperato è citato per esempio da
CNN qui, sulla base di dichiarazioni dell'FBI. Fu possibile perché il cratere (collassato su se stesso dopo l'impatto, seppellendo molti rottami, come accaduto anche in altri schianti aerei analoghi; per questo l'aereo
“sembra essere scomparso”) fu scavato fino a una profondità di circa 15 metri (
Pennsylvania Department of Environmental Protection) e perché i soccorritori setacciarono tutta l'area circostante, raccogliendo i resti umani e i rottami. Questo lavoro è documentato anche fotograficamente.
Domanda n. 6 : Se l'aereo bianco era davvero un aereo privato, perchè Popular Mechanics ha usato prove falsificate per sostentare la propria affermazione?
Popular Mechanics, nel proprio documentario citato da Mazzucco, non ha usato affatto
“prove falsificate”: ha commesso un errore di montaggio. Succede: ne ha fatti anche Mazzucco nei suoi video. Ma non dipendiamo certo da un documentario di
Popular Mechanics per sapere che l'aereo bianco che sorvolò l'area dell'impatto del Volo 93 era un aereo privato della VF Corporation. Questo fatto è documentato dalle perizie tecniche e dai reperti (tracciati radar, testimonianze del pilota dell'aereo bianco, eccetera): sono
queste le prove che vanno esaminate, non i documentari, che sono sintesi narrative con tutti i compromessi che ogni sintesi comporta. Prendersela con un errore di un documentario, invece di studiare le fonti dirette dell'evento, significa creare un falso problema.
Domanda aggiuntiva: Lo sapevi che sul luogo di impatto sono stati trovati i seguenti oggetti: un intero e riconoscibile documento di identità di un dirottatore. Il testamento, non strappato nè bruciato, di un dirottatore. Una ricevuta con il nome di un dirottatore. Il foto-ritratto di un dirottatore. Un coltellino appartenuto ad un dirottatore. Una ricevuta della lavanderia, con il nome di un dirottatore. La bandana, non bruciata nè strappata, di un dirottatore. Il passaporto di un dirottatore, con foto e nome chiaramente visibili?
Sì, lo sapevo. Ma l'elenco non è completo: furono trovati anche gli effetti personali dei passeggeri, come gioielli, carte di credito, fotografie, documenti, portafogli, passaporti, patenti, carte d'identità: in totale sei scatole di effetti personali, come per esempio l'anello nuziale e il portafogli del passeggero Andrew Garcia o le credenziali e la spilla dello U.S. Fish and Wildlife Service di Richard Guadagno, la patente di John Talignani, la patente e la tessera Marriott Rewards dell'assistente di volo CeeCee Lyles, la scatoletta-regalo donata al comandante del volo, Jason Dahl, dal figlio (
foto e dettagli).
Se la domanda è da intendere nel senso che Mazzucco è perplesso che degli oggetti fragili possano sopravvivere a un impatto così violento, questo è un fenomeno già osservato in altri incidenti aerei (per esempio l'attentato di Lockerbie o il rientro dello Shuttle Columbia).
L'elenco presentato da Mazzucco è disonesto, perché fa sembrare che furono misteriosamente trovati soltanto oggetti dei dirottatori.
Poiché la lista delle domande è lunga, le risposte alle altre domande verranno aggiunte man mano nei prossimi giorni.