di Hammer
Contrariamente a quanto comunemente si crede, quello occorso l'11/9/2001 e nei giorni seguenti non fu il primo stop completo dell'aviazione civile statunitense. Il primo caso si verificò infatti all'inizio degli anni '60, in piena Guerra Fredda, durante una serie di tre esercitazioni militari chiamate Operation Sky Shield.
Secondo quanto riportato da un articolo di Roger Mola (autore anche di un breve documentario sull'argomento) sulla rivista Air and Space, nel luglio del 1960 il Department of Defense annunciò che il 10 settembre dello stesso anno si sarebbe svolta un'esercitazione militare che avrebbe simulato un attacco aereo sovietico per verificare se le misure di sicurezza implementate dal NORAD fossero effettivamente funzionanti ed efficaci. L'esercitazione avrebbe potuto essere condotta solo se l'aviazione civile si fosse fermata per alcune ore, e dal momento dell'annuncio, le compagnie aeree ebbero 8 settimane per organizzare i propri voli di conseguenza.
La mattina del 10 settembre 1960 tra le 2 e le 8 del mattino (orario della costa orientale) le aviazioni civili degli USA (con l'esclusione delle Hawaii) e del Canada si fermarono completamente per consentire lo svolgersi dell'esercitazione in cui venne simulato un attacco sovietico con 310 bombardieri.
Secondo un articolo del 1988 reso disponibile online dal sito Mitchell Gallery, i voli cancellati o ripianificati furono circa 1000 in tutto il Nord America e nonostante gli impatti e i disagi comportati, la FAA confermò la propria disponibilità a concedere nuovi blocchi in caso di ulteriori esercitazioni, specificando però che sarebbe stato necessario un anticipo di 90 giorni nelle comunicazioni e che il blocco sarebbe dovuto avvenire nella notte tra sabato e domenica di un weekend che avesse un giorno festivo adiacente.
L' operazione Sky Shield II si svolse quindi il 14 ottobre del 1961, due giorni dopo il Columbus Day, ma in pieno giorno: tra l'1 del pomeriggio e l'1 di notte. Con le sue 12 ore fu la più lunga delle tre operazioni Sky Shield. Questa seconda fase vide anche il coinvolgimento della Royal Air Force del Regno Unito, che mise a disposizione otto bombardieri Vulcan, che insieme ai velivoli del NORAD simularono un nuovo attacco sovietico. Uno solo dei Vulcan fu intercettato dalla forze del NORAD, mentre gli altri sette giunsero indisturbati ai propri obiettivi per poi tornare alla base di Stephenville, nel Newfoundland, da cui erano partiti. Il sito Mysteries of Canada ha anche reso disponibile un servizio di cinegiornale del 1961 (disponibile anche sul canale AIRBOYD di YouTube a maggiore risoluzione) sull'operazione Sky Shield II.
L' operazione Sky Shield III si svolse il 2 settembre del 1962 e causò un blocco dell'aviazione civile per cinque ore e mezza dalle 3 del pomeriggio alle 8 e mezza. L'esercitazione aveva come scopo proprio quello di testare le tempistiche con cui i voli civili avrebbero potuto atterrare in caso di attacco aereo sul suolo degli Stati Uniti e del Canada. 319 velivoli T-33 (di cui 263 negli USA e 56 in Canada) furono fatti decollare da varie città sul suolo Nordamericano e appena l'FAA dette l'ordine i controllori di volo dovettero farli atterrare nel minor tempo possibile. Tutti gli aeromobili atterrarono in 49 minuti in Canada e in 72 negli USA. Il costo dell'operazione per le compagnie aeree costrette allo stop fu questa volta di un milione di dollari.
Nel 1964 il NORAD propose una quarta operazione Sky Shield, ma gli ufficiali della SAC si opposero, sostenendo che un'esercitazione così grande avrebbe potuto essere sostituita da altre più piccole a livello regionale, più economiche e più efficaci.
Maggiori dettagli su questo argomento possono essere trovati sul sito Old Fulton NY Postcards, che mette a disposizione un ricco archivio di scansioni di pagine storiche di giornali di USA e Canada al cui interno si possono trovare, con una semplice ricerca, molti articoli sulle operazioni Sky Shield risalenti al periodo in cui queste si svolsero.
Contrariamente a quanto comunemente si crede, quello occorso l'11/9/2001 e nei giorni seguenti non fu il primo stop completo dell'aviazione civile statunitense. Il primo caso si verificò infatti all'inizio degli anni '60, in piena Guerra Fredda, durante una serie di tre esercitazioni militari chiamate Operation Sky Shield.
Secondo quanto riportato da un articolo di Roger Mola (autore anche di un breve documentario sull'argomento) sulla rivista Air and Space, nel luglio del 1960 il Department of Defense annunciò che il 10 settembre dello stesso anno si sarebbe svolta un'esercitazione militare che avrebbe simulato un attacco aereo sovietico per verificare se le misure di sicurezza implementate dal NORAD fossero effettivamente funzionanti ed efficaci. L'esercitazione avrebbe potuto essere condotta solo se l'aviazione civile si fosse fermata per alcune ore, e dal momento dell'annuncio, le compagnie aeree ebbero 8 settimane per organizzare i propri voli di conseguenza.
La mattina del 10 settembre 1960 tra le 2 e le 8 del mattino (orario della costa orientale) le aviazioni civili degli USA (con l'esclusione delle Hawaii) e del Canada si fermarono completamente per consentire lo svolgersi dell'esercitazione in cui venne simulato un attacco sovietico con 310 bombardieri.
Secondo un articolo del 1988 reso disponibile online dal sito Mitchell Gallery, i voli cancellati o ripianificati furono circa 1000 in tutto il Nord America e nonostante gli impatti e i disagi comportati, la FAA confermò la propria disponibilità a concedere nuovi blocchi in caso di ulteriori esercitazioni, specificando però che sarebbe stato necessario un anticipo di 90 giorni nelle comunicazioni e che il blocco sarebbe dovuto avvenire nella notte tra sabato e domenica di un weekend che avesse un giorno festivo adiacente.
L' operazione Sky Shield II si svolse quindi il 14 ottobre del 1961, due giorni dopo il Columbus Day, ma in pieno giorno: tra l'1 del pomeriggio e l'1 di notte. Con le sue 12 ore fu la più lunga delle tre operazioni Sky Shield. Questa seconda fase vide anche il coinvolgimento della Royal Air Force del Regno Unito, che mise a disposizione otto bombardieri Vulcan, che insieme ai velivoli del NORAD simularono un nuovo attacco sovietico. Uno solo dei Vulcan fu intercettato dalla forze del NORAD, mentre gli altri sette giunsero indisturbati ai propri obiettivi per poi tornare alla base di Stephenville, nel Newfoundland, da cui erano partiti. Il sito Mysteries of Canada ha anche reso disponibile un servizio di cinegiornale del 1961 (disponibile anche sul canale AIRBOYD di YouTube a maggiore risoluzione) sull'operazione Sky Shield II.
L' operazione Sky Shield III si svolse il 2 settembre del 1962 e causò un blocco dell'aviazione civile per cinque ore e mezza dalle 3 del pomeriggio alle 8 e mezza. L'esercitazione aveva come scopo proprio quello di testare le tempistiche con cui i voli civili avrebbero potuto atterrare in caso di attacco aereo sul suolo degli Stati Uniti e del Canada. 319 velivoli T-33 (di cui 263 negli USA e 56 in Canada) furono fatti decollare da varie città sul suolo Nordamericano e appena l'FAA dette l'ordine i controllori di volo dovettero farli atterrare nel minor tempo possibile. Tutti gli aeromobili atterrarono in 49 minuti in Canada e in 72 negli USA. Il costo dell'operazione per le compagnie aeree costrette allo stop fu questa volta di un milione di dollari.
Nel 1964 il NORAD propose una quarta operazione Sky Shield, ma gli ufficiali della SAC si opposero, sostenendo che un'esercitazione così grande avrebbe potuto essere sostituita da altre più piccole a livello regionale, più economiche e più efficaci.
Maggiori dettagli su questo argomento possono essere trovati sul sito Old Fulton NY Postcards, che mette a disposizione un ricco archivio di scansioni di pagine storiche di giornali di USA e Canada al cui interno si possono trovare, con una semplice ricerca, molti articoli sulle operazioni Sky Shield risalenti al periodo in cui queste si svolsero.