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2008/07/10

Torri Gemelle: rottami d'aereo

di Paolo Attivissimo

Alcune immagini dal libro Above Hallowed Ground. Uno slideshow completo delle foto di rottami d'aereo al WTC catalogate fin qui da Undicisettembre è disponibile qui.

Il confronto di questi rottami con quelli rinvenuti al Pentagono e a Shanksville e sinora documentati pubblicamente è particolarmente interessante per quanto riguarda la loro quantità e le loro condizioni. Anche al WTC, come negli altri luoghi d'impatto, non vi sono grandi tronconi d'aereo, e dei motori resta soltanto la porzione centrale, che è comunque frammentata; inoltre sopravvivono all'urto anche oggetti non metallici, come il tessuto delle cinture di sicurezza.













2008/03/11

Rottami d'aereo al WTC: una cuffia da pilota?

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Dal libro Above Hallowed Ground emergono resti poco conosciuti dei voli che colpirono le Torri Gemelle. L'immagine qui sotto mostra una porzione di un motore situata all'incrocio fra Church Street e Murray Street. La sua posizione rispetto alla traiettoria d'impatto permette di dedurre che si tratta di un motore del Volo UA175.



Questo rottame di motore, tuttavia, è già noto da altre immagini. Quello che colpisce è invece l'altro oggetto che gli sta accanto, in basso a sinistra: una cuffia, il cui connettore somiglia a quello standard in dotazione sugli aerei di linea. Dalla cuffia sporge inoltre quello che sembra essere il "boom", l'astina che regge il microfono.

La sua collocazione accanto al motore, al di là del nastro giallo di delimitazione collocato dalla polizia e visibile in altre foto del medesimo punto, sembra suggerire che si tratti di una cuffia proveniente dal Volo UA175 (i resti del Volo AA11 furono proiettati dal lato opposto delle Torri Gemelle).



Nella foto qui sotto si nota il nastro giallo di delimitazione citato prima e si intravede la cuffia. Altre immagini, nelle quali la cuffia è assente, indicano che la cuffia è stata presumibilmente ritrovata altrove e portata in seguito dentro l'area delimitata dal nastro giallo.



Se fosse confermato come una cuffia d'aereo, del tipo di quella mostrata qui accanto (dettaglio di un'immagine tratta da Flickr e scattata in Costa Rica) quest'oggetto sarebbe (insieme ad altri reperti già presentati in questo blog) un'ulteriore conferma che anche un oggetto fragile può, per circostanze fortuite, sopravvivere a un impatto che trapassa un grattacielo.

Tutto questo renderebbe dunque piuttosto ridicole le perplessità di chi si chiede come possa essere sopravvissuto un passaporto di un dirottatore, come se quel passaporto fosse l'unico oggetto fragile recuperato dai voli dirottati.

Aggiornamento (2008/03/14)


Un pilota di linea italiano, contattato in merito all'immagine della possibile cuffia, ha fornito alcuni dettagli interessanti. Innanzi tutto la somiglianza con una delle cuffie utilizzate in cabina di pilotaggio è confermata. Il connettore appare come uno dei modelli in uso sugli aerei. Si nota inoltre il "boom", cioè il braccetto flessibile che sostiene il microfono. E' l'oggetto nero a forma di "J" rovesciata che parte dalla conchiglia di sinistra (nella foto) e si sovrappone al filo.

La posizione del "boom" suggerisce inoltre che si tratti di una cuffia normalmente usata da chi occupa il sedile di sinistra: ha infatti il "boom" nella conchiglia che sta a destra quando la si indossa ed il filo sta a sinistra (sempre di chi la indossa). Un pilota seduto a sinistra mette la cuffia con il filo a sinistra, per ovvi motivi pratici.

La stessa fonte tecnica chiarisce che benché le tracce rosso sangue sull'archetto della cuffia possano suggerire scenari decisamente macabri, non è detto che la cuffia mostrata nell'immagine debba essere stata per forza indossata da uno dei dirottatori: avrebbe potuto far parte della dotazione di riserva dell'aeromobile ed essere sopravvissuta all'impatto perché protetta da un contenitore o altra struttura più robusta.

"Di solito ci sono una cuffia per il CM1 (crew member 1), quello che siede a sinistra, una per il CM2, e una o più per ciascun posto aggiuntivo, il cui numero varia col tipo di aereo" ha chiarito il pilota. "Questi posti si chiamano in gergo "jump seat", e vengono utilizzati per accomodare istruttori, controllori (quelli che fanno gli esami in volo), o in genere, extra crew. Ogni aereo ne ha almeno uno. Le cuffie aggiuntive possono essere appese ad appositi ganci nel cockpit, oppure essere conservate in stipetti chiusi. Esiste poi la possibilità che ci siano altre cuffie in kit di ricambio, posizionati o in cockpit o in altri posti dell'aereo."

Va chiarito inoltre che sarebbe errato attendersi che la cuffia, o qualsiasi altro oggetto proveniente dagli aerei, sia bruciacchiato dagli incendi, perché il carburante degli aerei si è incendiato dopo che i resti dei velivoli avevano trapassato le torri, come si può notare dalle immagini (per esempio quella qui sotto). Gli oggetti a bordo degli aerei che fossero riemersi dalla torre impattata, per poi precipitare al suolo, avrebbero subito quindi esclusivamente danni da impatto meccanico, non da combustione.

2008/02/21

WTC7: il fumo non proviene dagli edifici adiacenti

di Paolo Attivissimo

Ci sono in circolazione numerose immagini del WTC7 successive al crollo delle Torri Gemelle nelle quali si vede che l'edificio emana un'enorme quantità di fumo dalla sua facciata sud, quella rivolta verso le Torri crollate.

Questo fumo è una chiara indicazione di importanti incendi all'interno dell'edificio: incendi che, insieme alle lesioni subite dall'impatto delle macerie della Torre Nord, spiegano il suo crollo, avvenuto alle 17.20 dell'11 settembre senza che vi fosse stato alcun intervento significativo dei vigili del fuoco, già stremati dalle perdite subite nel crollo delle Torri.

Alcuni sostenitori delle tesi alternative hanno obiettato che in realtà il fumo che si vede nelle immagini (come quella mostrata qui sopra) non proviene dal WTC7, ma dall'adiacente WTC6. Ma le immagini del libro Above Hallowed Ground stroncano anche quest'ennesimo tentativo di negare l'evidenza e creare mistero a tutti i costi.

Qui sotto è mostrata la visuale da un elicottero dell'NYPD, dopo il crollo delle Torri Gemelle.


In basso a sinistra c'è il WTC7, e da questa angolazione è assolutamente evidente quale sia l'origine del fumo: i piani alti del WTC7. Anche il WTC6 fuma, ma genera una colonna separata. Lo si vede con estrema chiarezza in questo dettaglio dell'immagine precedente:


Lo stesso libro, poche pagine più avanti, mostra un'altra angolazione altrettanto inequivocabile (il WTC7 è a sinistra):


Ingrandiamo per vedere il dettaglio:


La fonte del fumo è chiaramente verificabile anche in quest'immagine tratta dal medesimo libro, nella quale il WTC7 è in basso a destra:


Ecco un ingrandimento dell'immagine precedente:


Le immagini confermano dunque le testimonianze dei vigili del fuoco e la ricostruzione tecnica del NIST e della FEMA, dimostrando ancora una volta che il cospirazionismo prospera soltanto fino a quando i fatti ne spazzano via le fandonie.

2008/02/17

WTC, non fu crollo a velocità di caduta libera

di Paolo Attivissimo

Uno dei temi ricorrenti del cospirazionismo è la velocità di caduta delle Torri Gemelle, che viene ritenuta sospetta perché troppo elevata. Vi sono coloro che affermano che le Torri sarebbero cadute a una velocità pari o simile a quella di caduta libera, e questo sarebbe secondo loro prova che la struttura non oppose resistenza e quindi doveva essere stata indebolita con mezzi artificiali. In altre parole, era stata minata di nascosto.

Ci si può appoggiare a lavori tecnici, come quelli di Zdenek Bazant, professore di ingegneria civile e scienza dei materiali alla Northwestern University in Illinois, o quello di Keith Seffen, Senior Lecturer nel Gruppo Strutture del Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Cambridge (Regno Unito), ma le trattazioni tecniche possono risultare poco comprensibili ai non addetti ai lavori.

Vi sono però alcune immagini che permettono di trascendere la spiegazione tecnica e di capire molto chiaramente che l'affermazione cospirazionista sulla velocità di crollo è irrimediabilmente errata e che sono quindi infondate tutte le deduzioni fatte a partire da quest'affermazione.

L'immagine qui sotto, per esempio, è tratta dal libro New York - September 11 e mostra chiaramente che grandi frammenti della struttura precedono ampiamente il fronte di avanzamento del crollo. Questi frammenti, cadendo senza incontrare alcun ostacolo (salvo la resistenza dell'aria), sono effettivamente in caduta libera.

Se il fronte del crollo si trova più in alto, significa che sulla verticale della struttura delle Torri il crollo non sta avvenendo a velocità di caduta libera, ma più lentamente. I frammenti che cadono di lato sono a velocità di caduta libera: il resto della Torre no.


In altre parole, la struttura delle Torri Gemelle oppose sì resistenza al crollo: tanto da rallentarlo ma non abbastanza da fermarlo.

Un particolare di un'altra straordinaria immagine, tratta invece dal libro Above Hallowed Ground, mostra che i frammenti visibili nella foto qui sopra non furono un'eccezione, ma che tutti i pezzi che cadevano al di fuori della pianta delle Torri precedevano il fronte di crollo. In sostanza, quella che da lontano sembra essere una nube di macerie è in realtà più paragonabile a una cupola d'ombrello, al di sotto della quale la Torre s'innalza, ancora momentaneamente integra.


L'immagine completa mostra inoltre quanto fosse vicino e vulnerabile il WTC7, la cui sommità è visibile all'estrema sinistra.


Con la semplicità e forza di queste immagini, rese possibili dal coraggio dei fotografi del New York Police Department e dell'agenzia Magnum, anche questo caposaldo delle teorie complottiste può essere relegato nella collezione delle fandonie inventate dagli incompetenti.

2008/02/12

Le Torri Gemelle? Si vedevano a malapena, secondo i complottisti

di Paolo Attivissimo

Di recente gli archivi di Undicisettembre si sono arricchiti di un'altra opera documentale di grande valore: il libro Above Hallowed Ground, contenente le fotografie scattate dal New York Police Department, l'11 settembre e nei giorni successivi, dal cielo e da altri luoghi inaccessibili ai comuni fotografi.

Una scansione a bassa risoluzione non può rendere l'efficacia e l'impatto emotivo delle immagini in grande formato che compongono le 192 pagine del libro, ma vi sono numerosi elementi, di grande interesse per chi segue le teorie alternative, che possono emergere anche in una semplice pubblicazione a bassa risoluzione sul Web, come quella che prende il via oggi.

Per esempio, vi è chi sostiene che le Torri Gemelle del World Trade Center fossero un bersaglio visivamente introvabile e quindi impossibilmente difficile per i dirottatori: "Viste da sotto, le Torri possono anche apparire enormi, ma dal cielo sono poco più di due matite che spuntano appena da una jungla di edifici tutti uguali" (fonte).

A simili considerazioni è sufficiente rispondere con quest'immagine, cliccabile per ingrandirla, scattata proprio dal cielo e tratta appunto da Above Hallowed Ground. Al lettore è lasciato il compito di identificare le Torri Gemelle. Quelle "due matite" che "spuntano appena".