English Abstract: This is the first part of a two-part article describing a visit to the 9/11 Memorial Exhibition in Caen, France. The second part is here. If you'd like an English translation, leave a comment below. Please note that comments are subject to moderation and therefore are published with a slight delay.
Come segnalato in un articolo precedente, al Mémorial di Caen, in Normandia, è aperta fino al 31 dicembre 2008 una mostra commemorativa dedicata all'11 settembre, contenente numerosi reperti, immagini, filmati e documenti riguardanti gli attentati e il loro contesto. Un lettore di questo blog, Mattia Butta, lo ha visitato e ci ha mandato questo resoconto.
La presenza di numerosi oggetti provenienti dagli aerei dirottati (rottami, effetti personali dei passeggeri) e dagli edifici distrutti è chiaramente di grande interesse per chi segue le teorie alternative. Ma la mostra va ben oltre queste sciocchezze e offre al visitatore un quadro molto più vasto e un impatto emotivo fortissimo: cosa assai importante, se si considera che a sette anni di distanza il ricordo dello shock planetario di quel giorno e di com'era il mondo prima dell'11 settembre va già affievolendosi.
Vi è inoltre una generazione di giovani maggiorenni che ha di quel giorno soltanto l'impressione confusa che ne poteva trarre un bambino, e come tale è più facilmente plagiabile dalle panzane complottiste.
Per questo il resoconto riportato qui non si limita alle sole immagini pertinenti al debunking delle teorie alternativa, ma include tutto quello che Mattia ha visto, vissuto e fotografato, insieme alle sue impressioni, perché non bisogna mai dimenticare che l'11 settembre è molto, molto più che un argomento di discussione fra complottisti e debunker.
Passo la parola a Mattia Butta, ringraziandolo per la disponibilità e la condivisione delle immagini. Il suo testo originale è stato riveduto in alcuni punti, con il suo permesso, per esigenze d'impaginazione e di chiarezza.
"11 settembre, dove eravate?" di Mattia Butta
L'undici settembre mi trovavo a casa; stavo studiando per un esame che dovevo dare il giorno dopo. Dalla finestra, aperta per il caldo di fine estate, sentii delle notizie allarmanti provenire dall'autoradio di un padroncino parcheggiato sotto casa. Corsi ad accendere la TV, e quello che vidi lo sapete tutti.
Lo shock fu enorme. Non mi era mai capitato di vedere nulla di simile. Poi quelle immagini degli aerei che si schiantano sulle torri gemelle le abbiamo viste centinaia di volte, e ci abbiamo fatto l'abitudine. Ci si accapiglia su dettagli tecnici, e ci dimentichiamo del terrore che abbiamo provato tutti nel guardare le persone che si buttavano da centinaia di metri dal suolo per sfuggire alle fiamme.
La mostra ha un pregio: ci riporta indietro a quel pomeriggio. Ci fa rivivere quelle sensazioni e tiene viva la memoria di quell'evento.
L'esposizione è tenuta in una piccola ala del Memorial di Caen, Normandia.
Il visitatore segue un percorso cronologico che lo accompagna con pannelli, spiegazioni e reperti di quella strage. Si inizia la visita in una sala al primo piano, dove viene spiegato il retroterra dell'attacco dell'11 settembre. Su quattro pannelli vengono raffigurate le facce dei dirottatori dei voli, con le relative biografie. Sul retro dei pannelli vengono raccontati alcuni episodi dei conflitti fra Afghanistan e Stati Uniti prima dell'11 settembre.
Dall'altro lato della sala troviamo una teca con alcuni resti di vetro delle finestre e marmo dei rivestimenti interni del WTC, insieme a un bullone della sua struttura.
Da una parte i terroristi, la loro storia, i loro nomi e cognomi, che ci ricordano come siano effettivamente esistiti, che non sono una invenzione di qualcuno. Dall'altra parte il WTC, con la storia della sua costruzione. Sulla parete della sala una gigantografia raffigura lo skyline di New York, prima dell'11/9.
L'esposizione prosegue al piano superiore, al quale si accede tramite una scala ricoperta di pannelli raffiguranti una delle torri attaccate. E' un po' come entrare nel vivo della scena, salendo le scale della torre prima del crollo. A questa sensazione contribuisce anche un'immagine in cui ci si imbatte, che mostra persone in fuga sulle scale del WTC.
Arrivati al piano superiore ci troviamo di fronte a una fotografia enorme con la torre in fiamme; siamo nel centro dell'attacco.
Girando a sinistra si entra nella prima sala del piano superiore. Ci accoglie subito una bacheca con un cartello di evacuazione e una bombola usata dai soccorritori. Sono i primi veri reperti della mostra, e si prova una grande emozione nel vederli. Perché sono lì, davanti a te e ti ricordano che tutto quello che hai visto in TV non era un film, ma qualcosa di reale e concreto, e quei reperti te lo schiaffano davanti alla faccia, ti prendono e ti tirano dentro l'evento.
Proseguendo nella visita ci troviamo nella sala con i reperti forse più importanti della mostra. E' la sala dell'attentato: c'è un pannello che spiega il piano degli attentatori; una foto mostra Bush che viene informato dell'accaduto. Un'altra foto riporta lo schermo delle partenze da un aeroporto che indica che tutti i voli sono cancellati; è il panico.
Sulla parete è disposta una serie di pannelli che riportano la time line della giornata. E' importante, perché descrive minuto per minuto quello che è successo, e riporta alcune fotografie determinanti come quella di un attentatore che passa i controlli di sicurezza e s'imbarca. E' lì e lo vediamo, non è un'identità inventata da Bush e soci.
In questa sala troviamo alcuni importanti reperti: sono pezzi degli aerei che si sono schiantati negli attentati dell'11 settembre. Abbiamo dei frammenti degli aerei che hanno colpito le torri gemelle:
Un pezzo di un motore degli aerei del WTC:
Un importante reperto è un pezzo dell'aereo UA93, quello che si schiantò in Pennsylvania.
(continua qui)
4 commenti:
Grazie Mattia per condividere la tua esperienza. L'esposizione pare davvero interessante e fa quasi "toccare con mano" la tragedia. Personalmente non andrò a visitarla, perché il ricordo di quel giorno è ancora troppo vivo nella mia mente, e non ne avrei la forza. Solo leggendo certi particolari da questo blog a volte mi sento sopraffare dall'emozione, e dopo sette anni ancora distolgo lo sguardo dai filmati delle torri. In Normandia qualche anno fa visitai tutti i luoghi del D-Day, i vari musei e i cimiteri, e nonostante fossero passati così tanti anni da quei fatti ne fui particolarmente colpito. Quindi dovrò ancora elaborare a lungo il 9/11, ed è anche per questo che seguo il lavoro del team undicicisettembre.
Ottimo articolo, come sempre.
Volevo solo segnalarvi un refuso, sotto la foto di Bush:
"Una foto riporta lo schermo delle partenza da un aeroporto che i voli cancellati, è il panico."
Credo che la frase sia da rivedere.
Ciao!
Ehm, sopra la foto di Bush...
Grazie Ataru1976, ho corretto.
Posta un commento