by Henry62 (11-settembre.blogspot.com).
Translated and adapted by Paolo Attivissimo with the author's permission.
The original Italian article is available in the author's 11-settembre blog here.
L'articolo italiano originale è disponibile qui.
After discussing the technical possibilities offered by thermal cutting of steel in a previous article and providing further details of the technology used, today I would like to discuss one last subject which I believe to be interesting.
When steel structures are deconstructed, as in the case of the clearing of the debris at Ground Zero, there are unquestionably some situations in which the cut metal produces characteristic drippings.
There are several photographs, taken at Ground Zero, which clearly document this effect. What we never see is where this dripping material goes.
I hasten to clarify that I am not claiming that the indirect witness reports of pools of molten metal at Ground Zero are due only to the effect of thermal cutting of steel. However, in view of the thicknesses of the steel involved in the core columns at the base of the Twin Towers and of WTC7, and in view of their cross-section, it is certainly quite logical to assume that the cut material produced at the base, in the foundations, or in any space where it could gather (for example elevator shafts, which were enclosed in the core of the Towers), produced on a large scale effects similar to those I am about to show in the following photographs.
These pictures will give us an idea as to what certainly happened at Ground Zero as well and was visible to the debris removal workers.
I wish to thank the Contessi company, which allowed me to document in photographs and videos these cutting tests on very thick steel.
Thermal cutting of steel
This test was conducted in mid-September 2007 in the open air, during a sunny day. Note the yellowish color of the gaseous emissions, which can be seen in many pictures of the demolition and clearing of the debris at Ground Zero.
After a few minutes of cutting, a pool of molten metal forms, with dripping incandescent metal, which sets and cools in roughly one quarter of an hour.
After allowing the metal to cool, roughly 20 minutes later, we were able to move closer and take these close-up pictures.
The molten metal on the ground no longer had the consistency of the original material, because the cutting process is not only a physical process of melting the metal by applying heat, but is mainly a chemical process, in which the metal is oxidized rapidly at an extremely high temperature by a high-pressure jet of highly pure oxygen. Accordingly, the material that drips to form the pool is chemically very different from the initial material.
In particular, its mechanical strength is practically nonexistent, and the puddle shatters, despite its considerable thickness, by applying minimal effort with one hand.
Second test: thermal cutting of high-strength steel
Close-ups of molten metal pool
As mentioned, the molten metal has a satin gray color, but examination of a sample of the pool explains the reason for its extremely poor mechanical strength: the metal has a spongy appearance, with gas-induced cavities, some of which are large compared to the thickness of the material. This effect occurred also in pools which were not in contact with the sand and therefore is not linked to the type of substrate onto which the metal drips.
In summary, I would like to stress that the pools shown here were produced by a single cut, lasting a few minutes, in each test piece. In the case of Ground Zero, the column stumps that were left standing were subjected to several cuts along their height, and therefore the dripping effects at their base were obviously cumulative.
In your opinion, purely using common sense, what would it be reasonable to expect to find at the base of a column which has undergone several cutting processes of this kind?
10 commenti:
come si dice arrampicarsi sugli specchi in inglese:-)?
Daniele,
prendiamo atto del fatto che non hai argomentazioni valide contro quanto esposto in questo articolo. Pertanto ti limiti a scempiaggini infantili come quella sopra.
La prossima volta che scrivi queste idiozie non lamentarti se cancelliamo i tuoi messaggi.
Se non sai argomentare vai a sporcare altrove. Non posso suggerirti di andare a farlo sul sito di Zero visto che il blog e il forum sono stati tolti dopo che per un anno non avevano nemmeno un intervento da parte dei lettori.
Chiediti perchè.
mmm
m'è semblato m'è semblato di aver visto qualcosa del genere...
...sul blog di Henry...
;-P
Caro Daniele F.
ciò che vedi è il risultato di un unico taglio termico, durato pochi minuti.
Immagina ora una colonna rimasta in piedi - penso che non ti debba dire spessori e sezioni delle colonne del core delle Twin Towers - quindi immagina quanti tagli sono stati fatti su ciascuna colonna e, secondo te, dove va a finire il materiale fuso che viene prodotto in maniera così abbondante?
Seconda questione: le testimonianze indirette raccontano che le pozze di metallo fuso furono trovate all'interno dei vani degli ascensori...
Bene, dov'erano gli ascensori nelle Torri? Nel core e, giarda caso, dove sono le colonne rimaste in piedi e tagliate? Nel core e sono le colonne stesse a delimitare i vani degli ascensori, quindi, secondo te, dove saraà mai colato questo materiale fuso?
Se per te questo è arrampicarsi sugli specchi, allora spiegami i cartoni animati di Zero con la difesa aerea del Pentagono cosa sono...
Per non parlare dell'aereo che entra ed esce dai tre anelli (sciocchezza colossale!) e di altre amenità del genere.
Ti vorrei invece fare una domanda di tipo personale: fai parte del gruppo di Zero?
Grazie,
ciao
come si dice arrampicarsi sugli specchi in inglese?
To be a conspiracy theorist.
Le pozze di metallo fuso di cui si è riscontrata la presenza sono "hot molten metal pools" o "cold molten metal pools".
Sono cioè le pozze incandescenti delle foto debunkate di Steve Jones o le pozze di metallo fuso solidificato che si vedono nelle foto?
Qualcuno le ha analizzate?
Giusto per capire se hanno questi tipo di origine o origini molteplici.
Come ad esempio le auto dei garages sotteranei o altre fonti di metallo .
Se il meccanismo di taglio comporta l'ossidazione del materiale, è ragionevole pensare che le colate siano fatte per la maggior parte di ossido di ferro fuso.
Comunque, in questi esperimenti la massa delle colate è di diversi chili, ad occhio. Le quantità prodotte dal tagli dei rottami del WTC invece sono molto maggiori.
E come sempre i complottisti eccellono per ignoranza (e non e' loro colpa) ma soprattutto per arroganza (questa si invece).
Se avessero anche solo la minima esperienza di carpenteria metallica, di cantiere da costruzione, anche sono di officina meccanica avrebbero un po' di confidenza con il cannello ossiacetilenico e con la lancia termica, tra l'altro usata in questo esperimento.
Ma loro no, preferiscono discettare eruditametne di termite, supertermite, demolizioni controllate e scemenze simili.
Saluti
Hanmar
Ciao Hanmar,
nelle prove è stata usata sia la lancia termica che il cannello da taglio.
Ringrazio nuovamente la ditta Contessi di Genova per avermi dato il suo amichevole e professionale supporto alle prove.
Le immagini dei servizio sono tutte state fatte solamente con l'uso del cannello da taglio e ossigeno ad uso tecnico ad alto grado di purezza.
Ciao
Le pozze di metallo fuso di cui si è riscontrata la presenza sono "hot molten metal pools" o "cold molten metal pools".
Sono cioè le pozze incandescenti delle foto debunkate di Steve Jones o le pozze di metallo fuso solidificato che si vedono nelle foto?
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Sono orizzontal molten metal visto la caratteristica di spostarsi in orizzontale documentata dall'USGS, un po' come se fossero incendi di carta e macerie anzichè metallo fuso.
Certo l'hot metal può essere descritto come melted al pari delle melted car descritte dai giornalisti l'11-9-2001.
Hanmar, se permetti a mio parere hanno una buona erudizione riguardo cannello e simili visto come evitano l'argomento.
Chi non ha conoscenza a riguardo sono i lettori o compratori di DVD complottisti o sostenitori delle varie teorie termitiche, i quali si fanno raggirare facilmente senza comprenderne il motivo.
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