2007/07/23

Pentagono, foto ad altissima risoluzione

di Paolo Attivissimo

English abstract: The US Department of Defense has many high-resolution photographs of the 9/11 Pentagon attack on its website. These pictures allow to study the scene of the attack in extreme detail. A list of the direct links to the photographs is provided. Some of the findings of these pictures include a series of tanks showing signs of bursting and combustion, which may account for the second fireball observed by Daryl Donley's well-known photograph; a clear view of the notch cut into the vent wall, presumably by the aircraft; details of the lateral bending of the 20-ton generator; several pieces of aircraft debris; and a possible large plane fragment.

Una risorsa di indubbio interesse per i ricercatori di ogni orientamento è la raccolta di fotografie scattate al Pentagono l'11 settembre 2001 e pubblicata presso il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.

Si tratta di immagini quasi sempre ad altissima risoluzione (3600 x 2300 pixel) che permettono di esaminare la scena dell'impatto con un dettaglio senza pari. Molte delle immagini sono le versioni originali delle foto più celebri e controverse dell'11 settembre, e la loro elevata risoluzione rivela numerosi particolari interessanti.

Si nota, per esempio, un gruppo di bombole apparentemente di colore giallo (foto DN-SD-03-17507, mostrata in un suo dettaglio elaborato digitalmente qui accanto), che mostra chiari segni di lacerazione e combustione (la possibile origine della fiammata post-impatto nella nota foto di Daryl Donley e la possibile causa del secondo boato riferito da alcuni testimoni), affiancato da un altro gruppo di bombole di colore rosso.

La raccolta include anche le due immagini che mostrano l'effettiva larghezza della breccia di penetrazione del velivolo, senza il getto degli idranti che la copre (DM-SD-02-03885, DM-SD-02-03886). Spicca anche una dettagliatissima immagine di uno dei pali abbattuti, che consente di apprezzare la dinamica e gli effetti del suo impatto con il velivolo (DM-SD-02-03908).

E' inoltre molto interessante notare che le foto, a questa risoluzione, rivelano molto spesso rottami d'aereo grandi e piccoli, riconoscibili dallo spessore sottile delle lamiere, dalle rivettature e dalla colorazione verde chiaro del primer. Sono sparsi un po' ovunque, anche nel prato che alcuni definiscono intonso.

Le foto DM-SD-02-03927 e DM-SD-02-03926 mostrano nitidamente la tacca arcuata nel muretto di destra dello sfiato, forse prodotta dal passaggio del motore sinistro del velivolo:

L'immagine DM-SD-02-03926 è una vista del generatore che permette di apprezzare non solo la forma e le dimensioni della porzione tranciata (presumibilmente dall'impatto con il motore destro dell'aereo) ma anche la deformazione laterale prodotta sulla fiancata sinistra in corrispondenza del solco formatosi sul tetto del generatore:

E' importante tenere presente che i dettagli mostrati qui non sono alla massima risoluzione: per vedere le dimensioni originali, si può cliccare sulle immagini.

Nella foto qui sotto si nota, di fronte all'auto carbonizzata situata a pochi metri dalla facciata del Pentagono, una lamiera sottile arricciata, con segni simili a rivettature: è presumibile che si tratti di un rottame del velivolo. Quest'immagine è stata elaborata digitalmente per esaltarne i dettagli.


Il dettaglio più intrigante emerso finora è mostrato qui sotto, fra il pompiere e l'albero, in una versione della foto DM-SD-02-03894 elaborata digitalmente per esaltarne i dettagli: un oggetto sottile e allungato, con delle aperture che sembrano tipici fori di alleggerimento di un longherone. L'oggetto richiama fortemente un componente d'ala d'aereo, ma la prudenza impone di non classificarlo con certezza senza ulteriori riscontri.


Il meccanismo di accesso alle fotografie via Web è piuttosto macchinoso, per cui propongo qui una tecnica per scaricare rapidamente ed efficientemente le immagini alla massima risoluzione senza passare per l'interfaccia Web del sito militare.

E' sufficiente immettere in un browser qualsiasi (o meglio ancora in wget, curl o altre utility scriptabili) l'indirizzo riportato qui sotto, seguito dal nome di file indicato:
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2002/Marines/DM-SD-02-[numero].JPEG, dove numero è da 03872 a 03932.
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2003/Air_Force/DF-SD-03-[numero].JPEG, dove numero è da 15711 a 15719.
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2003/Navy/DN-SD-03-[numero].JPEG, dove numero è da 17504 a 17516.
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2002/Air_Force/DF-SD-02-[numero].JPEG, dove numero è da 10001 a 10007.
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2002/Air_Force/DF-SD-03-[numero].JPEG, dove numero è da 10650 a 10676.
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2003/Army/DA-SD-03-[numero].JPEG, (a risoluzione non alta), dove numero è da 08928 a 08933.
  • http://www.dodmedia.osd.mil/Assets/Still/2003/DoD/DD-SD-03-[numero].JPEG, dove numero è da 17488 a 17497.
E' probabile che vi siano altre collezioni di foto dell'11 settembre all'interno di quest'archivio del Dipartimento della Difesa. Chi ne trovasse altre è pregato di indicarle nei commenti, in modo da condividerle con altri ricercatori.

16 commenti:

Anghelos ha detto...

Ma non c'è il rischio che i complottisti si attacchino a quel "elaborata digitalmente per esaltarne i dettagli" per seminare dubbi sull'autenticità?
Forse sarebbe meglio inserire anche le versioni originali non rielaborate, per tagliare la testa al toro...

Paolo Attivissimo ha detto...

I complottisti si attaccherebbero a qualsiasi cosa (per esempio la fonte militare delle foto, per cui sicuramente sono state falsificate) ;-)

In ogni caso, l'articolo fornisce le coordinate per recuperare le foto originali, così come pubblicate dal Dipartimento della Difesa, e ognuno le può esaminare e controllare come preferisce.

L'elaborazione digitale che ho fatto, comunque, è una semplice regolazione del contrasto e della saturazione.

Astaroth_ ha detto...

E' uscita or ora la risposta dell'ingegner Raffaele Giovanelli alle obiezioni di attivissimo di qualche tempo fa.

E' una replica dettagliata punto per punto che si basa su leggi fisiche ed ingegneristiche incontestabili, ma che è scritta in modo da essere comprensibile anche a chi non è un ingegnere.

Inoltre c'è l'elenco completo di tutte le pubblicazioni dell'ingegner Giovanelli dal 1988 al 2003. Tanto per chiarire che non è solo un "presunto" ingegnere.

Buona lettura:

http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=2174¶metro=scienze

Paolo Attivissimo ha detto...

>E' una replica dettagliata punto per punto che si basa su leggi fisiche ed ingegneristiche incontestabili

Certamente! Infatti le sue fonti sono un teologo e un animatore radiofonico. :-)

>Inoltre c'è l'elenco completo di tutte le pubblicazioni dell'ingegner Giovanelli dal 1988 al 2003. Tanto per chiarire che non è solo un "presunto" ingegnere.

Esatto. Infatti non è neanche presunto: è un professore di fisica nucleare. Rispettabile, per carità, ma quanto ne sa di ingegneria strutturale? Tu andresti da un cardiologo a farti sistemare le travi del tetto di casa?

Comunque ho scritto una rapida risposta al professore.

Dan ha detto...

"Esatto. Infatti non è neanche presunto: è un professore di fisica nucleare. Rispettabile, per carità, ma quanto ne sa di ingegneria strutturale?"
Mi sembra ovvio: è la persona più adatta per esaminare l'ipotesi di crollo causato da un raggio dallo spazio. Hanno usato un fascio di neutrini ad alta energia per disgregare il cemento di cui le torri erano interamente composte, senza che nessuno se ne potesse accorgere...

axlman ha detto...

>Infatti non è neanche presunto: è un professore di fisica nucleare. Rispettabile, per carità, ma quanto ne sa di ingegneria strutturale? Tu andresti da un cardiologo a farti sistemare le travi del tetto di casa?


Io sono ingegnere nucleare e mai e poi mai mi permetterei di discettare come ne fossi super-esperto, di ingegneria strutturale e di demolizioni controllate, come fosse il mio campo: vero è che di montati e presuntuosi sotuttoio è pieno il mondo, in ogni campo... compreso quello tecnico e scientifico, purtroppo.

Dan ha detto...

Davvero? Bello! Sono appassionato dilettante di scienza e anche di fisica atomica... chi l'avrebbe mai detto di trovare qualcuno del campo qui.

"vero è che di montati e presuntuosi sotuttoio è pieno il mondo, in ogni campo... compreso quello tecnico e scientifico, purtroppo."
Non dirlo a me... come quei "signori ingegneri/architetti" che sono talmente ganzi da poter fare a meno del geometra, del perito elettrotecnico, termotecnico ecc. e poter dire da soli a muratori, elettricisti, idraulici, operai, tutto quello che devono fare per tirare su una casa o fabbrica. Peccato che poi qualcosina non funzioni, chissà come mai...

Gianni ha detto...

Se Giovanelli entra nella categoria dei "sotuttoio" magari ci mettiamo anche pseudo giornalisti ex-esperti di informatica :-)
Anche se il punto non e' certamente questo: il fatto di appellarsi sempre ad "esperti", definire quelli degli altri più o meno presunti non aiuta la discussione.

Le spiegazioni di Giovanelli rimangono per me piu convincenti.

mastrocigliegia ha detto...

Gianni ha detto...
...
Le spiegazioni di Giovanelli rimangono per me piu convincenti.


Alessandro (Mazoni) ha detto...

...perché non si può spiegare quanto sia grande l'autorità d'un dotto di professione, allorché vuol dimostrare agli altri le cose di cui sono già persuasi.

Dan ha detto...

Esatto mastrocigliegia, grazie. Anche se invece di "non si può spiegare" metterei "non serve"...

Prima di tutto, lo "pseudo-giornalista" secondo me è un giornalista ben migliore dei "veri" giornalisti, pagati per diffondere luoghi comuni generalizzati, e dati per sentito dire.
Gianni, per te non ha rilevanza alcuna che la differenza tra gli esperti da una parte siano esperti in metallurgia e costruzioni, mentre dall'altra sono teologi e filosofi? (sempre ammesso che venga riportato chi sono gli scienziati ed esperti del caso...)
Inoltre, prima di affermare cos'è più convincente, hai provato a dare una scorsa anche alle spiegazioni riportate qui?

Unknown ha detto...

Ciao paolo, invece di commenti inutili come quelli che vedo scritti, mi puoi dire dove hanno sbattuto le ali nelle foto che dici "non compromesse visivamente dai getti degli idranti"?
Beh, io vedo le finestre ancora quasi intatte, e stento a credere che l'impatto con le ali stacchi soltanto dei pannelli della facciata, sebbene rinforzata appositamente, come sentii dire. Considerata anche la potenza di 2 motori in titanio da 7t ciuscuno lanciati a 800 km/h...dove sono i buchi?
L'alta definizione può esser un'arma a doppio taglio, sebbene in questo caso non ce ne fosse bisogno.

axlman ha detto...

Ma ci si può iscrivere con lo stesso identico nome di un altro?

I due Dan che mi precedono non sono la stessa persona, lo si vede andando cliccando sul nome, che porta a risultati diversi.

Paolo Attivissimo ha detto...

>mi puoi dire dove hanno sbattuto le ali nelle foto che dici "non compromesse visivamente dai getti degli idranti"?

Lungo il piano terra e (a destra) fra il primo e il secondo piano. Nota la distribuzione orizzontale dei danni.

La breccia (sfondamento dei muri) è larga 35 metri. Un 757 è largo 38. Ci sta.

>Beh, io vedo le finestre ancora quasi intatte

Non sono finestre qualsiasi. Sono finestre antiscoppio, spesse 5 cm, pesanti 700 kg l'una, montate in un telaio d'acciaio con rete di contenimento in kevlar. Hanno fatto quello che erano progettate per fare.

>Considerata anche la potenza di 2 motori in titanio da 7t ciuscuno lanciati a 800 km/h...dove sono i buchi?

La potenza non c'entra nulla: c'entrano massa e velocità. In ogni caso, un motore d'aereo è una struttura composta da un albero principale e da larghe alette. In caso d'impatto, le alette si frantumano, e resta soltanto l'albero. I rottami dei motori sono penetrati dove c'è la breccia.

yos ha detto...

Ma ci si può iscrivere con lo stesso identico nome di un altro?

Non è questione di iscriversi con lo stesso nome, ma di mostrare quale nome deve comparire nel post. Mi spiego meglio con un esempio: io ho l'account su goggle e tale indirizzo è univoco (non ci possono essere due account uguali). Ma se una volta che mi sono loggato faccio:
Impostazioni
-> Account
-> Modifica info

Compare una finestra in qui posso modificare il nominativo che compare nei messaggio che invio: quindi chi riceve un mio messaggio, vede che il mittente è yos. Lo stesso accade per blogspost.

Lo stesso discorso si può fare per qualsiasi gestore di posta elettrronica (Thunderbird, Outlook etc etc)

Spero di essere stato chiaro

axlman ha detto...

Per la posta elettronica lo capisco, sarebbe impensabile eliminare tutti gli omonimi del mondo, ma per siti come questo lo capisco meno: una manna per troll fakeggianti...

Dan ha detto...

"Ma ci si può iscrivere con lo stesso identico nome di un altro?

I due Dan che mi precedono non sono la stessa persona, lo si vede andando cliccando sul nome, che porta a risultati diversi."

A quanto pare sì, e la cosa mi irrita alquanto. Come già riportato, c'è differenza tra il nome utente per l'account Google e il nome visualizzato per blog, commenti ecc., e devo dire che mi stupisce davvero che Google non preveda un controllo contro i duplicati anche per quello. È una possibile fonte di abusi, come ha dimostrato il novellino che ha postato subito dopo di me, per di più con tono saccentello e domande stantie da ultimo arrivato complottista.
Forse sarebbe opportuna una e-mail allo staff tecnico di Blogger in proposito...