2008/08/09

Recensione: "The Third Tower", la BBC affronta il WTC7 (quarta parte)

di Paolo Attivissimo

Si conclude qui la recensione dell'indagine della BBC The Third Tower dedicata al WTC7. Sono già state pubblicate la prima, seconda e terza parte.

47:00. Qualche immagine di Alex Jones, il conduttore radiofonico statunitense che è uno dei principali sostenitori delle teorie di cospirazione, poi si passa alle dichiarazioni di Barry Jennings, uno dei sopravvissuti del WTC7.

La voce narrante del documentario sottolinea che nessuno morì nel WTC7, eppure sembra che le parole di Jennings, dette in un'intervista rilasciata da Jennings agli autori di Loose Change, indichino una situazione drasticamente differente. Secondo Dylan Avery, Jennings avrebbe detto di aver camminato sopra i cadaveri nell'atrio d'ingresso del WTC7. Jennings risponde che Avery e i suoi colleghi lo hanno presentato come se avesse visto dei cadaveri, ma lui dichiara di non averne mai visti.

Avery, però, ha una registrazione dell'intervista sul suo cellulare, e la fa vedere ai documentaristi della BBC. Dice Jennings nella registrazione:

"...e il pompiere ci portò giù, continuava a dire 'Non guardate giù'. E io continuavo a dire 'Perché?'. Lui disse 'Non guardate giù'. E... stiamo scavalcando la gente. E sai che lo puoi sentire, quando stai scavalcando la gente."

In originale:

...and the firefighter took us down, kept saying 'Do not look down'. And I kept saying 'Why?' He said 'Do not look down'. And... we're stepping over people. And you know you can feel when you're stepping over people."

Una frase decisamente enigmatica, che ha tutti i crismi e le ambiguità che la candidano a diventare il "pull it" del 2008. Perché Jennings parla di "people" ("gente, persone"), invece di "bodies" ("cadaveri"), come sarebbe più naturale se si trattasse di morti? Che cosa intende con "stepping over"? In inglese, "to step over" significa "scavalcare", nel senso di fare un passo che supera un ostacolo, senza toccarlo, come si potrebbe fare per scavalcare un fiore senza calpestarlo. Quindi non stava mettendo i piedi sui cadaveri, non li stava calpestando ("calpestare" sarebbe "to step on"). Stava scavalcando della gente. In che senso?

Jennings non chiarisce definitivamente la propria frase. La commenta così: "Ho detto che mi sentivo come se la stessi scavalcando, ma non la vidi mai. Capite, questo è il modo in cui mi hanno presentato, e non mi è piaciuto, così ho detto loro di rimuovere la mia intervista. Se credo che il nostro governo farebbe una cosa del genere alla propria gente? No. Sinceramente non lo credo. Io so che ero lì dentro, ho sentito quello che ho sentito, visto quello che ho visto."

Un video più esteso dell'intervista fatta da Avery a Jennings è disponibile qui su Youtube. La frase in questione è intorno a 5:30, ma il contesto non ne chiarisce il senso. Però Jennings dice che era con Mike Hess (per questo Jennings parla al plurale: "ci portò giù") e con almeno un soccorritore: sarebbe interessante sapere se queste persone confermano o smentiscono le parole di Jennings. E come mai nessuno degli addetti al recupero dei resti umani ha mai parlato di questi presunti cadaveri presenti sotto le macerie del WTC7?

48:00. Si torna a parlare del misterioso acciaio fuso proveniente dal WTC7 e arriva la spiegazione dell'apparente mistero. Il pezzo d'acciaio fu trovato dall'ingegnere specializzato in protezioni antincendio Jonathan Barnett in un'area di smistamento delle macerie di Ground Zero. Barnett (nell'immagine qui accanto, con il pezzo) dice che proveniva da una trave molto più grande e che è stato identificato con precisione perché il tipo di acciaio è quello usato per il WTC7 e non per le Torri Gemelle.

Barnett dice che il pezzo lo stupì, perché era così eroso e deformato. Le analisi di laboratorio hanno determinato che il pezzo fu "attaccato da scoria liquida", dice il professor Sisson citato all'inizio del documentario. La scoria liquida ("liquid slag" in originale, dove "slag" è un termine metallurgico), stando alle analisi, era composta da ferro, zolfo e ossigeno. Sisson chiarisce che il metallo non è stato fuso: è stato eroso progressivamente da un processo chimico, reso possibile dagli incendi molto caldi che covarono sotto le macerie di Ground Zero nelle settimane successive ai crolli. L'acciaio fu cotto a fuoco lento.

Lo zolfo derivava dalle grandi quantità di tramezze in gesso, polverizzato e poi bruciato dagli incendi. "Non lo trovo per niente misterioso" dice Sisson. "Se ho dell'acciaio e questo genere di temperature alte, e un'atmosfera ricca di ossigeno e zolfo, questo è il genere di risultato che mi aspetterei."

49:30. Il documentario parla del rapporto NIST sul WTC7, non ancora pubblicato. La prima indagine, effettuata dalla FEMA, dichiarò che il WTC7 era crollato per gli incendi intensi, alimentati da migliaia di litri di carburante presenti nell'edificio (per i generatori del centro di coordinamento emergenze). Ma la FEMA disse che questo aveva "solo una bassa probabilità di verificarsi" e che erano necessarie ulteriori indagini. Una conclusione che ha alimentato infinite teorie di complotto.

Sono passati sei anni da quel rapporto FEMA, e anche quest'attesa è stata interpretata come reticenza. Ma Shyam Sunder (immagine qui accanto), direttore delle indagini del NIST, passeggia fra i rottami delle Torri Gemelle (quelli che i complottisti dicono essere stati portati via in tutta fretta) e poi spiega:

"Ci lavoriamo da poco più di due anni. Due anni, due anni e mezzo, non sono affatto insoliti. E' lo stesso periodo che impieghiamo per le indagini sugli incidenti aerei."

Non disponendo di acciaio del WTC7 da studiare, i ricercatori del NIST hanno realizzato sofisticati modelli digitali che riproducono in estremo dettaglio le caratteristiche fisiche del WTC7. Vengono mostrate alcune immagini che sembrano corrispondere a quelle presenti nei file che, secondo i complottisti, sono bozze trafugate del rapporto NIST sul WTC7.




Secondo il NIST, dice il documentario, la ragione principale del crollo è la serie di normali incendi di ambienti adibiti a uffici; non è il carburante diesel come si pensava inizialmente. Vengono mostrate immagini di altri grattacieli incendiati ma non crollati e altre immagini dell'atrio del WTC7 devastato.

Il documentario fa notare che il WTC7 era diverso dagli altri grattacieli: era costruito a cavalcioni di una sottostazione elettrica. Inoltre c'erano numerosi incendi nel WTC7, e soprattutto i pompieri non poterono fare nulla per domarli: non c'era acqua.

Un'animazione digitale spiega la presunta dinamica degli eventi. Le sollecitazioni principali sono avvenute, secondo le risultanze non definitive del NIST, lungo il lato est, dove le travi (gli elementi strutturali orizzontali) avevano lunghezze considerevoli senza supporti. Gli incendi bruciarono abbastanza a lungo da indebolire le connessioni di queste travi lunghe al resto della struttura. Il punto debole, in particolare, fu costituito dalle connessioni fra le travi dei solai e le colonne verticali. Surriscaldandosi, le travi si imbarcarono e le connessioni si ruppero.



Questa rottura ebbe un effetto collaterale poco intuitivo ma molto importante: tolse alle colonne verticali il contenimento sul piano orizzontale prodotto dall'interconnessione con i solai. Di conseguenza, il WTC7 si trovò ad avere lunghi tratti verticali di colonne che erano libere di flettersi senza alcun contenimento laterale.

Questo concetto è confermato dalle prove fisiche trovate nel WTC5 (immagini qui sotto). Il grande squarcio presente nel WTC5, una sorta di cratere verticale in quest'edificio relativamente basso e largo, non fu il risultato dell'impatto delle macerie delle Torri Gemelle: fu causato puramente dagli incendi. L'acciaio fu esposto alle fiamme per ore e s'indebolì. Le connessioni s'imbarcarono e cedettero. Se questo è successo al WTC5, basso e meno sollecitato, non sembra illogico pensare che possa essere successo al ben più slanciato e sollecitato WTC7.





53:00. Si torna a parlare dei tempi di crollo del WTC7. Una ripresa molto nitida del crollo accompagna la voce di Richard Gage, che parla di "sei secondi e mezzo" di durata del crollo.

Shyam Sunder gli risponde che quando ci sono connessioni sostanzialmente prive di resistenza ai carichi che vi gravano, se si verifica il cedimento importante di una colonna verticale descritto prima, non ci vuole molto tempo per un crollo: a quel punto la struttura ha già perso tutta la propria integrità.

53:55. Uno spezzone del programma Hardfire illustra i dibattiti in USA fra complottisti e debunker. Viene intervistato Mark Roberts (immagine qui accanto), che sottolinea come il cospirazionismo ha i tratti tipici delle sette religiose: non c'è nulla, ma proprio nulla che possa far cambiare idea a un complottista; non c'è elemento di prova che tenga.

Roberts sottolinea anche un'altra lacuna fondamentale delle teorie alternative: non riescono a formare una versione coerente degli eventi e si contraddicono a vicenda.

55:00. Parla Richard Clarke (immagine qui accanto), capo consigliere per l'antiterrorismo del governo Bush all'epoca dei fatti, e solleva una delle più ovvie obiezioni di buon senso al cospirazionismo in generale.

"La gente che crede a queste teorie di complotto, specialmente questa riguardante il WTC7, non capisce cos'è il governo e chiaramente non vi ha mai lavorato. Chiunque vi abbia lavorato vi dirà due cose: il governo non ha la competenza necessaria per organizzare una cospirazione su vasta scala come questa; secondo, non è capace di mantenere i segreti. Non c'è praticamente nulla, che io sappia, in trent'anni di accesso libero ai documenti top secret, che non sia finito sul Washington Post o il New York Times."

A sottolineare le sue parole viene proposto uno spezzone di Nixon, la cui cospirazione elettorale fu smascherata, sfociando nel caso Watergate e nelle sue dimissioni. "Non c'è alcun modo in cui questo complotto per abbattere il WTC7 avrebbe potuto accadere" dice Clarke.

Dylan Avery perde le staffe davanti alla telecamera della BBC e risponde: "Non m'importa che esperienza del cazzo [fucking experience, in originale] ha. Non m'importa. E' una persona che fa parte del sistema. E' ovvio che vi dirà cose di questo genere." Una reazione scomposta e molto imbarazzante, per un gruppo di cospirazionisti che nel resto del programma aveva mantenuto un atteggiamento compito e ragionevole. Una reazione che toglie bruscamente la maschera di apparente civiltà dei leader del complottismo.

56:00. Mentre scorrono immagini del WTC7 e dei suoi interni, Clarke nota che era un edificio come gli altri: certo aveva molti inquilini governativi, ma ne aveva anche di altro genere, esattamente come tanti altri edifici.

Una passeggiata tra i complottisti che si radunano ogni fine settimana a Ground Zero. Poi parla di nuovo il pompiere Frank Papalia.

"Immagino che ognuno abbia diritto alla propria opinione. Mi fa un po' rabbia, perché io ero lì. Ho sentito parlarne gente che veniva da Cincinnati e dalla California e da dovunque venga questa gente. Io ero qui. Voi no. Credo che non abbiano alcun rispetto per gli amici che ho perso, e per tutte le persone che sono morte quel giorno, è come uno schiaffo in faccia."

58:00. Le parole del comandante dei pompieri Daniel Nigro, l'uomo accusato dai cospirazionisti di tacere le vere cause del crollo del WTC7, concludono il programma:

"I complotti possono sempre essere più emozionanti della realtà, perché ci puoi sempre aggiungere qualcosa. Sono un ottimo materiale per i romanzi. E anche a me piacciono i buoni romanzi, ma quando si tratta della vita reale, credo che dobbiamo sapere che un lato della pagina è la vita reale e l'altro è fantasia. E bisogna tirare una riga di demarcazione fra le due cose e vivere nel mondo reale, godersi i racconti di fantasia in quanto racconti di fantasia."

Un concetto quasi banale nella sua ovvietà, ma che sembra sfuggire del tutto a chi insegue le teorie alternative, basate su incredibili demolizioni organizzate di nascosto, senza tracce visibili, senza onde d'urto, senza residui di detonatori, con un'omertà assoluta che persino la mafia si sogna.

Il WTC7 è spesso definito la smoking gun, la pistola fumante, la prova più evidente del Grande Complotto: ma quando si affrontano i fatti, quando si ascoltano i tecnici, quando si parla con i testimoni diretti dell'11 settembre, emerge che è in realtà la prova più evidente della colossale stupidità delle teorie cospirazioniste.

21 commenti:

Stepan Mussorgsky ha detto...

Grazie per averci raccontato questo interessante reportage.

Due correzioni volanti;
quando parli della rottura delle connessioni:

"Di conseguenza, il WTC7 si trovù ad avere lunghi tratti verticali di colonne che erano libere di flettersi senza alcun contenimento laterale."

quando parla Clarke:

""La gente che crede a queste teorie di complotto, specialmente questa riguardante il WTC7, non capisce cos'è il governo e chiaramente vi non ha mai lavorato."

Ciao!

Henry62 ha detto...

Grazie Usa-free per le segnalazioni, ho provveduto a correggere l'articolo di Paolo.

Ciao

Paolo Attivissimo ha detto...

Grazie delle segnalazioni dei refusi, e grazie anche alla mano amica che me li ha corretti :-)

Stepan Mussorgsky ha detto...

Ehm...la "mano amica" potrebbe essere mal interpretato :P

Scusate questa boiata ragazzi, ma vengo dal post "la fisica preistorica dei complottisti" e sto ancora ridendo :D

SB79 ha detto...

Il tuo blog è spettacolare!
Sono sempre rimasto affascinato dalle diverse teorie su questa storia terribile!
Ti ho linkato nel mio blog e spero che ancora più persone ti leggano!
ciao

http://stefa1104.blogspot.com/

brain_use ha detto...

Interessante soprattutto per le testimonianze, questo reportage della BBC.

E per l'ennesima dimostrazione della mentalità a senso unico dei complottisti.

stuarthwyman ha detto...

Ho letto la vostra recensione e mi sembra di capire che abbiate anche criticato e analizzato, talvolta aggiungendo farina del vostro sacco. Questo vi farebbe onore...

...ma secondo voi non c'era null'altro da dire in merito al "documentario" "the third tower"?

Saluti

Paolo Attivissimo ha detto...

Stuart,

sì, avrei una cosa da dire in merito: dopo gli insulti che hai rigurgitato su di noi e soprattutto sui pompieri di Ground Zero con le tue fantasie che li accusano di ogni sorta di tradimento, le parole di Frank Papalia e di Daniel Nigro sembrano fatte su misura per te.

stuarthwyman ha detto...

"...e soprattutto sui pompieri di Ground Zero"

Insulti???


PS:
...!!!

Paolo Attivissimo ha detto...

Sì, Stuart, e dato che il concetto ti è stato spiegato e rispiegato più volte e ancora non ti è chiaro, questa conversazione non ha alcun senso e quindi termina qui.

Non perdere tempo, e non far perdere tempo, inviando altri commenti. Verranno cestinati perché la misura è ampiamente colma.

Per chi volesse saperne di più, basta cercare il nome "stuarthwyman" su Internet.

mother ha detto...

A mio parere le frasi di Jennings danno pochi elementi. Al di là dell'interpretazione sul significato, in cui Paolo è molto più preparato di me, non è chiaro dove e quando a visto e scavalcato i corpi. Li ha visto sulle scale prima del crollo del WTC1-2? li ha visti in strada dopo il crollo del WTC2? Tutto ciò fa molta differenza. Ben inteso che i corpi di persone morte appartengono di sicuro a qualcuno, da un lato se erano lavoratori del WTC7 sembra esserci la mancanza di parenti delle vittime, dall'altro abbiamo dei corpi di persone sconosciute provenenti da non si sa dove che devono essere stati messi dentro il WTC7 senza che nessuno vedesse nulla. Tali corpi sarebbero rimasti dentro l'edificio fino al momento del crollo avvenuto circa 10 ore più tardi, in bella mostra per chiunque fosse voluto entrare nell'edificio.

[QUOTE]tolse alle colonne verticali il contenimento sul piano orizzontale prodotto dall'interconnessione con i solai. Di conseguenza, il WTC7 si trovò ad avere lunghi tratti verticali di colonne che erano libere di flettersi senza alcun contenimento laterale.[QUOTE] In altre parole è aumentata la lunghezza libera di inflessione.
Se hanno ceduto le connessioni fra elementi portanti sembra a tutti gli effetti che vi fosse un cattivo dimensionamento alla resistenza al fuoco/incendio.
La travisazione delle parole dell'intervistato ha un lungo seguito: Cacchioli, Pecoraro, ecc...

Il complottismo è fondamentalismo ideologico. Sfortunatamente il fondamentalismo travalica la cultura religiosa e si attesta anche nelle visioni ideologico/politiche, nelle visioni utopiche, ed in molte ideologie rivoluzionarie per cui è fondamentale rinunciare a tutto (anche la vita umana di milioni di persone represse) pur di perseguire un obiettivo. L'essenza del pregiudizio è parallela: rinunciare a tutti i dati che confutano una tesi per sostenere l'ideologia, il pregiudizio che deve essere dimostrato.
Una dimostrazione in cui si assume la soluzione finale in campo scientifico funziona solo qual'ora venga dimostrata per assurdo (nei limiti del caso).
Non stupisce quindi che si ritengano certe tesi...assurde (ovvero non soddisfano il procedimento di dimostrazione per assurdo).

mother ha detto...

PS: trovo sempre assurdi i controventi di questa facciata
http://farm1.static.flickr.com/193/492203092_b413af7d80_o.jpg
Un esempio dello strappo delle connessioni così come da WTC5, anche se in questo caso essendo colonne appare più come strappo per trazione che per flessione di travi
http://farm1.static.flickr.com/208/492225536_a7c83825cb_o.jpg

Anonimo ha detto...

Buongiorno Paolo, sono un tuo estimatore abbastanza recente. Partendo dalla sezione Antibufala, mi sono spostato alla sezione 11 settembre e mi sono appassionato al dibattito.

Ho letto da qualche parte che parteciperai ad un incontro a Padova, la mia città, con il CICAP. Sapresti dirmi il luogo?
Grazie e saluti

Valerio

Paolo Attivissimo ha detto...

Valerio, non lo so ancora: ti conviene sentire direttamente il CICAP per i dettagli.

schottolo ha detto...

Ci sarebbe anche da dire che il wtc5 bruciava un pò di più.
Ma solo un pò !!

Paolo Attivissimo ha detto...

Ci sarebbe anche da dire che il wtc5 bruciava un pò di più.
Ma solo un pò !!


Per dirla con Frank Papalia: tu non eri lì. Lui sì.

In questi casi il rispettoso silenzio eviterebbe di farsi riconoscere subito per quello che si è.

Anonimo ha detto...

Quanto a fumo emesso non erano poi così diversi il WTC5 ed il WTC7.

D'altra parte non esistono immagini/video disponibili nemmeno dell'incendio che ha bruciato intorno al WTC7 ed al WTC5 benchè vi siano prove evidenti che questo si sia sviluppato ed abbia coinvolto parecchie auto ed un pulmann. Quindi non essendo disponibili delle immagini che mostrano le fiamme per la strada, l'incendio non c'è stato?

Stepan Mussorgsky ha detto...

io credo che l'elemento fondamentale per capire il crollo del WTC7, in attesa del rapporto del NIST, sia già stato ampiamente messo in evidenza, dalla BBC, da Undicisettembre, da Henry62.

Il WTC7 era un edificio molto particolare, perchè era stato costruito su una sottostazione elettrica.

Pertanto era un edificio più "delicato" degli altri, e una persona di buon senso può capire perchè è stato costruito, dato che ci troviamo a Manhattan e lo spazio (poco) deve essere sfruttato al massimo.

Era comunque un edificio che rispondeva agli standard di sicurezza,quelli ipotizzabili, nessuno dei progettisti avrebbe immaginato che fosse colpito dalle macerie delle Twin Towers, o che ci fossero incendi diffusi che non potevano essere controllati per mancanza di acqua.

Certo fa riflettere, ma è un pò la scoperta dell'acqua calda: i grattacieli sono costruzioni avveniristiche e sono vulnerabili sotto molti aspetti, ma la nostra civiltà li ha prodotti, per mille ragioni.

Ecco, io solo vorrei che non si costruissero grattacieli inclinati, possiamo porre dei limiti agli architetti pazzoidi in nome del buon senso? :D

brain_use ha detto...

vorrei che non si costruissero grattacieli inclinati

Pero, usa-free, pensa al vantaggio: in caso di crollo, in quel caso NON sarebbe perfettamente verticale, ma qualcosa che somigli un po' alla caduta di un albero, per la gioia dei complottisti.

ataru1976 ha detto...

usa-free ha detto...
Scusate questa boiata ragazzi, ma vengo dal post "la fisica preistorica dei complottisti" e sto ancora ridendo :D

A quale post ti riferisci?

Stepan Mussorgsky ha detto...

Più che al post, ai commenti sviluppatisi qui:

https://www.blogger.com/comment.g?blogID=30572427&postID=1015978987695432259