di Hammer e Zeus Blue
L'incendio del One Meridian Plaza è uno degli esempi portati più frequentemente dai complottisti per dimostrare l'impossibilità di crollo per incendio di una struttura tubolare in acciaio.
L'edificio di Philadelphia, alto 150 metri (molto meno, quindi, delle Torri Gemelle del World Trade Center), bruciò per più di 19 ore senza crollare il 23 febbraio 1991 e fu smantellato (in quanto demolizioni alternative erano rese impossibili dalla presenza di edifici adiacenti) nel 1999.
Leggendo il rapporto ufficiale redatto dalla United States Fire Administration, si apprende che l'incendio iniziò al 22° piano e si estese verso l'alto fino al 30°, dove erano installati gli estintori a pioggia.
Chi avanza un confronto tra l'incendio del One Meridian Plaza e gli attentati dell'11/9 al World Trade Center commette un grave errore: considerare il fuoco come unica causa del crollo delle Torri Gemelle.
Infatti è necessario considerare anche i danni provocati sulle Torri di New York dallo schianto dei due aeromobili, e questo tipo di incidente non trova precedenti in nessun altro caso. Mai prima dell'11/9/2001 un aereo era stato usato come missile incendiario contro un grattacielo.
Dai rapporti FEMA sugli attacchi alle Torri Gemelle apprendiamo che lo schianto aereo causò la rottura di molte delle colonne portanti degli edifici (sia quelle esterne che quelle del core centrale). Il danno conseguente ed immediato fu la redistribuzione del peso della parte di edificio sovrastante il punto di impatto su un numero di colonne minore di quello normale.
Inoltre lo schianto del velivolo rimosse e danneggiò seriamente le protezioni antincendio di cui erano rivestite le colonne portanti, che pertanto furono esposte alle fiamme senza protezioni.
Nulla di ciò ovviamente avvenne al One Meridian Plaza, dove nessuna colonna fu tranciata e nessuna perse la propria protezione antincendio.
Mentre nel caso del One Meridian Plaza la propagazione delle fiamme fu arrestata dalla presenza degli estintori a pioggia, al World Trade Center tali contromisure furono inefficaci. Sempre dal rapporto FEMA, infatti, si apprende che l'impatto aereo danneggiò seriamente anche il sistema di estintori a pioggia del WTC. Ma anche qualora esso fosse stato funzionante, si ritiene che un incendio così intenso e improvviso avrebbe azionato un numero di estintori tale da depressurizzare subito l'intero impianto.
Non solo: all'interno delle Torri di New York le fiamme poterono diffondersi anche ai piani inferiori per via delle diffusione del carburante avio lungo scale e trombe degli ascensori, che causò incendi in altre zone. Si stima (sempre secondo il rapporto FEMA) che gli aerei contenessero al momento dell'impatto 38000 litri (10000 galloni) di kerosene, che una volta infuocato propagò rapidamente l'incendio ai piani sottostanti.
Un'altra differenza tra i due incidenti, verificabile banalmente dalle immagini del One Meridian Plaza in fiamme, è che nel caso di Philadelphia le fiamme sfondarono le finestre (al punto che fu necessario lo sgombero della zona circostante anche a causa dei frammenti di vetro in caduta), fuoriuscendo dall'edificio e disperdendo parte del calore all'esterno. Il fuoco rimase invece all'interno delle Torri del World Trade Center, aumentando ulteriormente la temperatura interna dell'edificio.
Ancora una volta ci si trova di fronte a un paragone fuorviante e ancora una volta è inevitabile constatare che non esiste nessun precedente valido con cui confrontare gli attacchi dell'11/9 contro il World Trade Center.
3 commenti:
"Il fuoco rimase invece all'interno delle Torri" (quint'ultima riga del tuo post).
Ciò è scritto anche sulla traduzione di alcune risposte rilasciate dal NIST a coloro che chiedendosi il perchè di questi fatti, senza trovare risposta, assiduamente domandano al governo degli Stati Uniti lumi precisi sui fatti.
Ciò che io mi domando è come fosse possibile che il fuoco "rimase" all'interno delle torri dopo che aerei scagliatisi a tutta velocità causarono un ampio foro nella struttura a maglia degli edifici. La fuoriuscita di carburante avio dai serbatoi disintegrati contro le torri, non era avvenuta in ambienti a tenuta stagna (il foro non lo permetteva), c'era troppo contatto con l'aria perchè si sviluppasse quel calore che si ritiene abbia causato quel cedimento strutturale che nella versione ufficiale si teorizza.
Non è possibile e nemmeno logicamente pensabile credere, a mio avviso, che il fuoco fosse "rimasto" all'interno.
Le torri si comportarono esattamente come l'albergo, anche dopo il fragoroso schianto (erano a prova di Boeing 707 di massa pari all'80% del Boeing 757).
>Ciò che io mi domando è come fosse possibile che il fuoco "rimase" all'interno delle torri dopo che aerei scagliatisi a tutta velocità causarono un ampio foro nella struttura a maglia degli edifici.
Perché il carburante si è propagato nell'edificio e l'incendio con esso, andando lontano dalla breccia prodotta dall'impatto e raggiungendo ambienti che inizialmente _erano_ a tenuta (relativamente) stagna.
Prima di lanciarti in giudizi così critici, prova a documentarti sulla struttura delle Torri Gemelle. E' molto educativo.
Per non parlare del fatto che ogni piano del WTC era 64 x 64 _metri_, mezzo campo di calcio. E' un'area vastissima, nella quale possono verificarsi variabilità enormi.
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