2010/07/14

Tom Sullivan e i demolitori demoliti

di Brain_Use e Hammer

Nel luglio del 2010 il sito del gruppo "Architects and Engineers for 9/11 Truth" ha pubblicato un articolo che riporta il parere di un sedicente professionista delle demolizioni controllate, il quale sostiene che le Torri Gemelle e l'edificio 7 del World Trade Center furono demoliti con cariche da taglio esplosive RDX innescate da detonatori wireless. Il nome del professionista in questione è Tom Sullivan, ex dipendente della Controlled Demolition Inc.

La prima considerazione che viene spontanea è che il mondo del complottismo ha cambiato tesi per l'ennesima volta. Infatti le versioni alternative più recenti proposte dai complottisti (per esempio Steven Jones e Niels Harrit) riguardavano nanotermite applicata alle colonne del World Trade Center con dei pennelli, mentre questa volta si tratta di cariche in grado di fare crollare palazzi senza lasciare alcuna traccia.

È naturale chiedersi come i cosidetti "truthers" sperino di essere presi sul serio da qualcuno se cambiano teoria ogni pochi mesi e se ogni volta le loro teorie non sono supportate da prove, ma facciamo comunque lo sforzo di entrare nel dettaglio di quanto dice Tom Sullivan per verificare se ci sia qualcosa di meritevole.

Stupisce anzitutto che Sullivan tragga le proprie conclusioni solo sulla base dei video dei crolli, cioè senza avere operato alcuna analisi sulla macerie, e che citi come argomento a proprio favore l'effetto degli esplosivi nei film d'azione ("Guardate in qualsiasi film d'azione", dice testualmente, come vedremo). Ma i siti complottisti italiani, come MegaChip e Antimafia Duemila, sembrano non aver fatto nemmeno queste semplici considerazioni, dal momento che hanno pubblicato una traduzione dell'articolo di AE911Truth in modo del tutto acritico.



Chi è Tom Sullivan

Chiariamo innanzitutto che nell'intervista concessa ad AE911Truth, Sullivan precisa immediatamente che "In nessun caso mi presento come portavoce per il CDI, e quello che ho da dire lo dico per esperienza e formazione personale". La Controlled Demolition Inc. infatti ha espresso tutt'altra posizione, come vedremo in seguito.

È interessante dunque qualificare la sua esperienza e formazione personale. Sappiamo già dall'intervista che Sullivan ha lavorato per la Controlled Demolition Inc. Ma in che ruolo? L'articolo di AE911Truth ce lo presenta come fotografo prima e come impiegato nella collocazione delle "cariche da taglio" poi.

Come referenza ci viene presentato il suo biglietto da visita per la Controlled Demolition Inc. dal quale risulta appunto la sua funzione aziendale: "Staff Photographer". Ad integrazione di tale ruolo, evidentemente insufficiente a qualificarsi come "Esperto di demolizioni", Sullivan ci presenta il suo certificato di abilitazione al ruolo di "Powder Carrier" rilasciato dal FDNY, il New York City Fire Department, i Vigili del Fuoco di New York.

Ma cosa fa un "Powder Carrier" nell'ambito delle demolizioni controllate? Ci viene in aiuto proprio il FDNY, che spiega nel documento Materiale di studio per l'esame per il Certificato di idoneità per POWDER CARRIER:

The Powder Carrier is essentially an apprentice Blaster, assisting the Blaster with loading: (preparing primer cartridges and charges, wiring / hookup, setting off the shots) and paperwork, such as recording quantities of explosives used and shot times

Il Powder Carrier è essenzialmente un Apprendista demolitore, che aiuta il Demolitore nella preparazione della carica (preparazione delle cartucce di innesco e delle cariche, collegamento dei cavi, attivazione dell'esplosione) e nel lavoro d'ufficio, registrazione delle quantità di esplosivo impiegate e dei tempi di brillamento.

Notiamo per inciso che la sua licenza di apprendista rilasciata dal NYC Fire Department è del 9 luglio 2001 – appena due mesi prima dell'11 settembre – eppure questo non gli impedisce di affermare che "sin dal primo giorno sapeva che la distruzione del World Trade Center 7 durante l’11 settembre era una classica implosione controllata". Vien da chiedersi, fra l'altro, perché abbia taciuto per nove anni.

Nonostante l'esame della documentazione riportata da Sullivan chiarisca bene il livello di competenza effettivo dell'ennesimo "Esperto di demolizioni" presentato dai siti cospirazionisti, non è certo nostra intenzione introdurre un argomento ad hominem, giacché le fallacie contenute nelle affermazioni di Sullivan riportate da AE911Truth sono di tale entità che sono le sue stesse dichiarazioni a sbugiardare la tesi di partenza della presunta demolizione controllata, come vedremo ora.



Come stanno in realtà le cose

Una delle prime affermazioni di Sullivan (per l'italiano abbiamo impiegato direttamente la traduzione di Megachip) è che

once you gain access to the elevator shafts…then a team of expert loaders would have hidden access to the core columns and beams. The rest can be accomplished with just the right kind of explosives for the job. Thermite can be used as well.

una volta ottenuto l’accesso alle condutture degli ascensori ... allora un team di esperti di esplosivi avrebbe potuto accedere di soppiatto alle colonne e travi all’interno. Il resto verrebbe compiuto semplicemente con il giusto tipo di esplosivi per l’opera. Si può usare bene la termite.

Nota: la traduzione di Megachip è errata nell'ultima frase: "Thermite can be used as well" non vuol dire "si può usare bene la termite", ma "si può usare anche la termite".

Non è chiaro come questa presunta semplicità di collocazione delle cariche esplosive si possa conciliare con quanto poco prima aveva affermato lui stesso a proposito dei lavori di entità molto più modesta che aveva avuto modo di seguire lavorando con Controlled Demolition Inc.:

the days began early, around 6 a.m., and they would work until the sun was down

many weeks are required to “prep,” or weaken the buildings before demolitions

la giornata di lavoro iniziava presto, intorno alle 6 del mattino, e si lavorava fino al tramonto

la preparazione richiede diverse settimane per "indebolire" gli edifici prima delle demolizioni

Quest'ultima affermazione invece è perfettamente coerente con quanto affermano i veri esperti di demolizioni; addirittura Danny Jowenko si è spinto ad ipotizzare almeno un anno di lavori intensivi per poter ipotizzare una demolizione controllata al WTC.

Inoltre, se le ipotetiche cariche esplosive fossero state davvero collocate sulle colonne centrali come dice Sullivan, queste colonne sarebbero state le prime a cedere, trascinando con loro il resto dell'edificio. Ma la documentazione fotografica dei crolli mostra esattamente il contrario: le colonne centrali furono l'ultima parte a crollare, tanto che rimasero brevemente in piedi dopo che il resto delle Torri Gemelle era precipitato al suolo.

Notiamo anche, tra l'altro, come già in questa dichiarazione preliminare sia stata introdotta la consueta confusione esplosivo/termite a disposizione dei prossimi sviluppi della tesi cospirazionista.

Un secondo punto affrontato dall'articolo di AE911Truth è la mancanza assoluta di ritrovamenti fra i detriti delle Twin Towers di resti di cavi per le detonazioni (come quelli gialli nell'immagine a fianco, demolizione del Philadelphia Civic Center) e di involucri per cariche di taglio.

Sullivan, interrogato in proposito, nota:

Remote wireless detonators have been available for years. Look at any action movie -- and of course the military has them. The reason most contractors don’t use them is that they are too expensive -- but in a project with a huge budget it would be no problem.

I detonatori telecomandati senza fili esistono da anni. Guardate in qualsiasi film d'azione. E, naturalmente, i militari li hanno. Il motivo per cui la maggior parte dei fornitori del servizio non li adopera è perché sono molto costosi, ma in un progetto con un grandissimo budget non ci sarebbe alcun problema.

Crediamo non occorrano commenti alla prima affermazione che dimostra, se non altro, che Sullivan conosce bene la serie cinematografica di Die Hard.

In effetti esistono due tipologie di impiego dei detonatori senza fili: quelle militari e quelle civili nelle cave di ghiaia e di pietra. Si tratta in entrambi i casi di tipologie di impiego ben diverse rispetto ad una demolizione controllata e che presuppongono un modesto numero di cariche esplosive simultanee, nessun problema di sincronia e la verifica preliminare dell'assenza di segnali di interferenza. Inoltre non escludono affatto l'esigenza di impiego di cavi per detonatori, ma permettono semplicemente di eliminare la sola connessione fisica fra il dispositivo di innesco e il comando remoto.

Dunque, se Sullivan avesse ragione e un dispositivo wireless fosse stato impiegato per il segnale di innesco delle presunte cariche, si sarebbero dovuti ritrovare tra le macerie non solo i consueti resti di cavi per detonatori, ma in aggiunta ad essi, anche innumerevoli resti di ricevitori wireless.

Nell'articolo viene quindi mostrata una immagine esemplificativa di questi "sistemi di detonazione moderni senza fili come quello prodotto da HiEX" (cit.), che dovrebbe corroborare le affermazioni di Sullivan ma che in realtà finisce col confermare quanto abbiamo appena sottolineato. Si tratta infatti dello HiEx Teleblaster II, di cui è possibile trovare le specifiche sul sito del produttore. Si scopre così che si tratta di un sistema usato appunto per il brillamento delle cariche nelle cave e non nelle demolizioni. Da nessuna parte nel sito del produttore inoltre si sostiene che esso possa in alcun modo sostituire i cavi per detonatori.

C'è un ulteriore problema che Sullivan ignora relativo all'uso dei dispositivi wireless: quello delle interferenze elettriche. I detonatori radio sono infatti molto sensibili alle interferenze provenienti da cellulari, reti wireless, computer, per non citare l'enorme antenna della Torre Nord: decisamente una zona inadatta all'impiego di detonatori senza fili.

In ultimo la teoria di Sullivan non considera quanto siano problematiche le trasmissioni radio all'interno di strutture d'acciaio. Proprio l'11 settembre tale difficoltà fu riscontrata da pompieri e polizia le cui radio non funzionarono a dovere nelle scale delle due Torri. Secondo Sullivan, l'esplosivo sarebbe stato piazzato sulle colonne del core, dove la difficoltà delle comunicazioni è ancora maggiore di quanto sia sulle scale proprio perché le colonne si trovano più all'interno.

Prosegue poi Sullivan:

As for the casings -- everyone in the industry, including Blanchard, would know that RDX explosive cutter charges are completely consumed when they go off -- nothing is left.

Stesso discorso per gli involucri: tutti, in questo settore, compreso Blanchard, dovrebbero ben sapere che le cariche da taglio esplosive RDX, una volta esplose, vanno completamente distrutte, non rimane nulla.

È importante notare che non è affatto vero che gli involucri per cariche da taglio vengano completamente distrutti dalle esplosioni, come ci ricordano i veri demolitori (si vedano per esempio i resti di cariche da taglio dopo la demolizione del Philadelphia Civic Center nell'immagine a fianco).

And in the case of Thermite cutter charges, that may also be the case. Thermite self-consuming cutter charge casings have been around since first patented back in 1984.

E nel caso delle cariche da taglio con la termite, è la stessa cosa. Gli involucri per cariche da taglio alla termite che si auto-consumano sono sulla piazza sin dal loro primo brevetto nel 1984.

A supporto di quest'ultima affermazione viene riportata l'immagine di un presunto brevetto del 1984 di un involucro per cariche da taglio alla termite che si auto-consuma e che non lascerebbe altra traccia che del "molten iron" (sic), ossia "ferro fuso".

Peccato che il brevetto in questione sia riferito in realtà a un "Sistema di ignizione che utilizza un piccolo nocciolo di termite per innescare la carica principale di un razzo o altro genere di propulsore", come si legge nell'originale del brevetto.

La descrizione del dispositivo specifica anche le sue dimensioni ("1/4″ x 3/8″ with an opening of about 1/32″"), evidentemente incompatibili con la descrizione che ne fa AE911Truth (e praticamente tutti i siti complottisti nostrani al seguito).

Nella parte finale dell'articolo, le affermazioni di Sullivan diventano le solite già sentite più volte e che si possono riassumere in questi punti: il crollo del WTC7 somiglia proprio ad una demolizione controllata (e chi ha mai detto il contrario? Somiglia, come dice lo stesso Jowenko nella prima parte di questa intervista, prima che gli vengano rivelate le condizioni effettive dell'edificio), il medesimo WTC7 potrebbe essere stato demolito minando solo i piani più bassi, le demolizioni controllate producono pochi danni collaterali e il botto dell'esplosione non sarebbe stato unico ma una serie di esplosioni più ridotte per culminare nella più classica prova cospirazionista:

I knew it was an explosive event as soon as I saw it, there was no question in my mind

Sapevo che era un evento legato all’uso di esplosivi non appena l'ho visto, non avevo il minimo dubbio

In altre parole, secondo lui non si sarebbero dovuti udire i botti delle esplosioni (quelli che non si sentono qui, ad esempio...) e le conclusioni del NIST e degli innumerevoli esperti di demolizione che non hanno trovato traccia di demolizioni negli edifici del wtc non contano perché lui ha visto. Tipico.

C'è un'ultima affermazione di Sullivan che vale la pena di sottolineare:

Fire cannot bring down steel-framed high rises -- period.

Gli incendi non possono radere al suolo edifici di grande altezza con struttura in acciaio. Punto.

Davvero? Ecco qualche esempio di edificio con struttura in acciaio abbattuto da un incendio. Vedremo più avanti cosa ne pensano ingegneri strutturisti e demolitori.



Truthers vs. truthers

Tutti questi errori, omissioni e vere e proprie manipolazioni, come quelle del brevetto e dei dispositivi wireless, non erano poi così difficili da rilevare. Tant'è che, a differenza delle varie grancasse nostrane (da Megachip a Pino Cabras) che si sono limitate a tradurre senza alcun senso critico l'articolo di AE911Truth, oltreoceano fra gli stessi complottisti c'è chi ha notato l'inconsistenza delle tesi di Sullivan.

Infatti un blog statunitense appartenente alla categoria dei Truthers, quello di Scott Creighton, sostenitore acceso della tesi delle demolizioni controllate, dedica due articoli a quello che secondo lui si dimostra:

part of a willful and deliberate act to undermine the credibility of AE911Truth

parte di un atto volontario e deliberato di screditare AE911Truth

Creighton si riferisce specificamente all'articolo contenente l'intervista a Sullivan. In "The Poorly Scripted Cognitive Infiltration of AE911Truth and Tom Sullivan’s Lies of Omission", Creighton prende per buone le affermazioni di Sullivan a proposito della sua qualifica ma smonta gran parte delle tesi presentate, mentre in "Major Problems with Tom Sullivan’s AE911Truth “Interview" addirittura si spinge ad affermare che:

There are major problems with this story that can only be explained by deliberate deceit.

Ci sono delle problematiche importanti in questa vicenda che si possono spiegare solo con un inganno volontario.

Per esempio, è il medesimo Creighton a dimostrare che il brevetto del 1984 mostrato da AE911Truth come relativo a un "involucro per cariche da taglio alla termite che si auto-consuma" è in realtà tutt'altro. Creighton nota giustamente che il brevetto è stato evidentemente letto ed utilizzato da AE911Truth per riprodurlo con una operazione di copia e incolla di due diverse parti, ma la descrizione del dispositivo è stata del tutto rimaneggiata e le sue dimensioni ignorate fino ad arrivare a una

deliberate manipulation of the source material to support the claim of Tom Sullivan that “thermite cutter charges” existed as early as 1984 and that they had “self-consuming casings” which would explain why they were not discovered in the debris at Ground Zero.

manipolazione intenzionale del materiale originario per supportare le affermazioni di Tom Sullivan che le "cariche da taglio alla termite" esistevano già dal 1984 e che c'erano degli "involucri che si auto-consumano", che spiegherebbero perché non ne furono trovati nei detriti di Ground Zero

In realtà Creighton tende a giustificare Sullivan ipotizzando che le manipolazioni siano state fatte da AE911Truth in seguito, ma in effetti poco importa chi abbia manipolato immagini e informazioni: il risultato finale è che le ennesime rivelazioni provenienti dal mondo del cospirazionismo si sono dimostrate, come al solito, completamente inconsistenti.

La sua conclusione:

This kind of behavior is completely unprofessional and AE911Truth must produce a retraction as quickly as possible. Not only is the article being reposted on almost every single Truth site, but the admins have emailed it out to thousands of AE members who will certainly pick up on this… as will our debunkers I am sure.

Questo tipo di comportamento è del tutto privo di professionalità e AE911Truth deve produrre una ritrattazione il più in fretta possibile. Non solo l'articolo è stato ripubblicato praticamente in ogni singolo sito complottista, ma gli amministratori l'hanno inviato per email a migliaia di membri di AE che certamente lo criticheranno... così come faranno i nostri debunker, ne sono certo.

In effetti, innumerevoli debunker oltreoceano hanno già notato l'inconsistenza delle tesi di Sullivan, così come stiamo facendo noi ora. Sul fronte cospirazionista però, pare che ai sostenitori del complotto interessi più copia incollare qualsiasi castroneria supporti anche solo apparentemente le loro tesi che investigare davvero la verità.

Dopo questa ennesima figura barbina di AE911Truth, a noi sembra non sia rimasto poi granché da "screditare", visto che in 9 anni di ricerca questo è il massimo che AE911Truth sia riuscito a produrre.

Ed è quasi un peccato che Creighton, che si dimostra buon debunker, non abbia tratto quest'ultima conclusione, che cioè dietro al cospirazionismo undicisettembrino non ci sia altro che il tentativo di vendere libercoli e vuote conferenze per un pubblico poco attento, come quelle che attendono ora Tom Sullivan.



Cosa dicono i veri esperti di demolizioni

Contrariamente a quanto sostenuto da Tom Sullivan, i veri professionisti delle demolizioni controllate hanno sempre escluso la possibilità che le Torri Gemelle siano state demolite con esplosivo.

Come riportato nel libro "Debunking 9/11 Myths" edito dalla rivista Popular Mechanics (di cui esiste una traduzione in italiano curata da Undicisettembre intitolata "11 settembre: i miti da smontare"), Mark Loizeaux, presidente della Controlled Demolition Inc., ha sostenuto che non esiste modo di demolire edifici così grandi con esplosivo.

Le cariche necessarie peserebbero ciascuna centinaia di chili e quindi non sarebbe possibile portarle a mano dentro ai palazzi. Inoltre le cariche esplosive più grandi che siano disponibili attualmente sono in grado di tagliare l'acciaio fino allo spessore di 3 pollici (7,6 cm). Lo spessore delle colonne delle Torri Gemelle era invece di 14 pollici (35 cm). Ciò nonostante, sempre secondo Loizeaux, anche se esistessero cariche esplosive adatte, una squadra di 75 uomini avrebbe impiegato due mesi, avendo libero accesso ai tre palazzi, per rimuovere le protezioni antincendio e piazzare le cariche e i cavi di innesco. Il commento finale di Loizeaux è lapidario: "There's just no way to do it".

Anche il più grande esperto italiani di demolizioni con esplosivi, Danilo Coppe, escluse la possibilità di una demolizione controllata. In un'intervista rilasciata a ADNKronos-IGN, Coppe dichiarò che:

La tesi è stata costruita in modo interessante e accattivante. Devo dire che guardando questi documentari pro-complotto, io stesso li ho reputati costruiti bene e queste teorie convincenti. In realtà non sono suffragate da nessun elemento tecnico, ma al contrario ne esistono tanti a dimostrazione esattamente del contrario.

La struttura architettonica delle Twin Towers era a travi reticolari, quindi delle strutture particolari molto agili, molto snelle, che però purtroppo, se compromesse in modo radicale, determinano quello che si chiama poi "collasso progressivo", che è quello che ha determinato un crollo simile, assimilabile a quella di una demolizione controllata.

In effetti non è tanto il crollo delle Twin Towers che assomiglia a una demolizione controllata, ma la demolizione controllata ricrea le condizioni uguali a quelle che hanno determinato il crollo delle Twin Towers.

L'esperto olandese Danny Jowenko, intervistato dal programma televisivo "Zembla", ha escluso la possibilità di una demolizione con esplosivi dichiarando:

Non possono essere stati esplosivi, perché c'era un incendio enorme. Se ci fossero stati esplosivi, sarebbero già bruciati. Oltretutto, prima di bruciarsi, i loro detonatori si sarebbero attivati a 320 °C, per cui sarebbero esplosi prima.

Jowenko ha aggiunto che ci sarebbe voluto un anno a predisporre le Torri Gemelle per la demolizione. L'intera trascrizione della sua dichiarazione si trova qui.

Brent Blanchard, specialista in demolizioni della Protec Documentation Services, Inc. e senior editor di Implosionworld.com, ha redatto un documento in cui analizza il crollo dei tre edifici del World Trade Center ed esclude categoricamente che si tratti di una demolizione controllata.

In sintesi, Blanchard sostiene che il crollo delle Twin Towers non fu per nulla simile a una demolizione controllata, in quanto non cominciò alla base dei due edifici ma dal punto di impatto dei due aeromobili. Pertanto sarebbe stato necessario piazzare l'esplosivo esattamente nel punto dove l'aereo avrebbe impattato, oppure sarebbe stato necessario piazzarlo dopo l'impatto in meno di due ore. Entrambi gli scenari sono, sempre secondo Blanchard, impossibili da realizzare.



Conclusione

L'uscita di Tom Sullivan, a cui molti complottisti hanno dato credito senza porsi nessuna domanda, non è che l'ennesima panzana che il mondo del complottismo tenta di rifilare ai suoi lettori.
  • A Sullivan sono state attribuite competenze che in realtà non ha: non è un esperto di demolizioni, ma un fotografo che aveva maneggiato esplosivi come apprendista per qualche mese all'epoca degli attentati dell'11 settembre.

  • La sua tesi contraddice le tesi precedenti dei sostenitori del complotto.

  • Secondo la sua tesi, sarebbero state minate le colonne centrali, ma le fotografie dimostrano che queste colonne furono invece le ultime a crollare.

  • Lui stesso dichiara che le demolizioni vanno preparate indebolendo la struttura, ma di questo lavoro preliminare di indebolimento non c'è alcuna traccia.

  • Il brevetto che viene presentato a supporto delle sue tesi parla di piccoli accenditori per motori a razzo, non di detonatori per esplosivi.

  • Sullivan sostiene che non furono trovate tracce dei detonatori perché furono usati sistemi radiocomandati, ma un sistema radiocomandato ha bisogno di ricevitori che sarebbero rimasti fra le macerie, ed è oltretutto sensibilissimo a disturbi radio.

  • L'esempio di radiocomando citato da Sullivan è un modello per uso nelle cave, dove è possibile eliminare i disturbi radio, non per le demolizioni in città, dove i disturbi radio potrebbero causare detonazioni premature o impedire la corretta sequenza di scoppio

  • I veri esperti di demolizioni controllate concordano che i crolli delle Torri Gemelle e del WTC7 non hanno le caratteristiche fondamentali di una demolizione controllata, anche se agli occhi di un profano possono richiamarle.


La panzana è, ancora una volta, a pagamento se (come indicato nel video dell'intervista a Sullivan) uscirà davvero un DVD che sosterrà questa nuova teoria. Come sappiamo bene da anni, i complottisti sono bravi a sostenere economicamente gente senza scrupoli che infanga la memoria di quasi 3000 vittime con menzogne prezzolate.