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2008/09/01

Matrix 31/5/2006: la trascrizione

Trascrizione a cura di ZeusBlue, con commenti di Paolo Attivissimo e/o ZeusBlue

Proseguiamo il riordino del materiale documentale ripubblicando qui la trascrizione, già pubblicata tempo addietro presso Attivissimo.net, della puntata del programma Matrix di Canale 5 trasmessa il 31 maggio 2006, che ha avuto come ospiti in studio Franco Fracassi e Alessio Vinci e come ospiti in breve collegamento telefonico Paolo Attivissimo e Massimo Mazzucco. Un commento generale alla puntata è disponibile qui. La puntata è disponibile presso Mediaset.it. Le parole asteriscate sono da verificare o dubbie: eventuali correzioni o segnalazioni possono essere inviate a undicisettembre@gmail.com.

Non si intende violare alcun diritto d'autore: questa trascrizione è fornita puramente a titolo informativo in mancanza di un servizio analogo offerto dall'emittente.

Nota: nel filmato che illustrava i rottami d'aereo presenti al Pentagono è stata inclusa per errore (da Attivissimo) un'immagine di una ruota d'aereo che in realtà proviene dal WTC. Inoltre è stata mostrata anche un'immagine che non faceva assolutamente parte del materiale fornito (sempre da Attivissimo) alla redazione: proviene dal video complottista Inganno Globale di Massimo Mazzucco (nel quale l'immagine in questione si vede a circa 27:25).


Le principali affermazioni di interesse


  • Fracassi dice che l'Empire State Building fu colpito da un B-52 [sic] senza però crollare (parte 2, 3:20): "l'Empire State Building è stato colpito molti anni prima da un Bo... da un B-52, che è molto più grande di quest'aereo qui e non ha sostanzialmente..." e "Sì, il B-52 è molto più g... è l'aereo più grande che ci sia". In realtà era un B-25 Mitchell, lento bimotore a elica del peso medio di 15 tonnellate, non un B-52, enorme bombardiere nucleare con otto motori a getto, dal peso di oltre 200 tonnellate. La differenza è importantissima: è come dire "l'edificio è stato colpito da un TIR e non gli è successo nulla" quando invece l'ha colpito un Ape Car. Ci vuole una decina B-25 per fare il peso di un Boeing 767 come quelli che hanno colpito il WTC. Guarda caso, la differenza è a favore delle ipotesi complottiste. E il B-52 non è comunque "l'aereo più grande che ci sia": è ampiamente surclassato da Antonov 225, A380 e altri.


  • Fracassi sostiene che al Pentagono ci sono "cinque batterie antimissile" che funzionano automaticamente. E' semplicemente falso, perché di sistemi del genere non ce ne sono e non sarebbero neppure piazzabili, visto che c'è un aeroporto civile (il Reagan) a 1200 metri dal Pentagono e il rischio di errore sarebbe assurdamente alto. Per non parlare dell'idea peregrina di abbattere un aereo sopra un centro abitato: il Pentagono è circondato dagli edifici civili di Arlington.
    Fracassi ne conosce anche il numero esatto (cinque): ci dica dunque dove sono di preciso, se è così ben informato. O almeno ci dica da dove ha preso quest'informazione.


  • Il buco lasciato dal Volo 93. Mazzucco "dimostra" che la buca d'impatto in Pennsylvania è troppo piccola basandosi esclusivamente sulle misure spannometriche di un singolo testimone. Eppure le foto successive, mostrate da Mazzucco stesso, indicano che la buca è ben più grande di quanto detto dal testimone.


  • Fracassi: niente squarci, niente grandi incendi al WTC7. "questi grandi squarci non li ho visti. Poi, un grande squarcio è un grande squarcio non è un buco [indica 20-30 cm], quindi si, dalle fotografie si sarebbe dovuto mostrarli. Si parla di grandi incendi e non si sono visti".


  • Fracassi: tante intercettazioni risolte in fretta."nei due anni precedenti l'11 settembre c'erano state tanti... eh... aerei che avevano spento il transponder, che avevano sbagliato rotta, eccetera, eccetera: tutte situazioni risolte in pochi minuti". Falso. L'unica intercettazione che si ricordi fu quella del jet di Payne Stewart, e richiese più di un'ora.


  • Fracassi: torri evacuate, cani antibomba ritirati. "nelle due settimane precedenti l'11 settembre le torri sono state evacuate per tutti e due i fine settimana, e ci sono tante testimonianze riguardo questa cosa qui, sia di gente che lavorava nelle torri, sia di gente che lavorava o viveva di fronte alle torri. Sono state evacuate e sono state spente per entrambi i fine settimana l'intero circuito interno di telecamere, per delle esercitazioni ufficialmente. Dopodiché nella settimana prima dell'11 settembre, insomma diciamo gli ultimi giorni, non sono più stati fatti circolare i cani antibomba dentro le torri." Non esiste alcuna traccia di queste evacuazioni totali. I cani antibomba erano stati aumentati appena prima dell'11/9 a causa di alcuni allarmi ed erano in servizio anche l'11/9.


  • Fracassi e il "pull it" di Silverstein. "Eh... altra cosa... Si dice... eh... Larry Silverstein avrebbe ordinato ai pompieri di minare in quattro e quattr'otto l'edificio." Falso. la frase di Silverstein è interpretata in questo senso solo dai complottisti. Tutti gli altri riconoscono che parla di ritirare il contingente dei pompieri dal WTC7, non di "tirare giù" l'edificio.


  • Fracassi e il Volo 93: "la vicenda dell'aereo 93 si basa -- la ricostruzione si basa come è stato visto -- eh... praticamente solo sulle... ehm... registrazioni delle telefonate che ci sono state". Falso: ci sono i registratori di volo (le "scatole nere"), che hanno memorizzato il comportamento dell'aereo e l'audio in cabina, che è stato fatto sentire ai familiari delle vittime. Ci sono i tracciati radar, ricostruiti dopo gli attentati. Ci sono i testimoni oculari dello schianto.


  • Fracassi e le prove: "Allora, in cinque anni, il più potente apparato investigativo del mondo, ha prodotto come uniche prove -- prove che, diciamo, che ha... reggono un processo in tribunale -- eh... un passaporto mezzo bruciacchiato di un... eh... di uno dei dirottatori, che sarebbe caduto da una delle torri mentre queste qui bruciavano, è sopravvissuto... eccetera eccetera -- lasciamo perdere le coincidenze -- quel passaporto lì, una valigia che stava in un aeroporto, dove stavano dei manuali di volo, e eh... un pacco spedito da un dirottatore alla fidanzata, sbagliando indirizzo, in Pakistan". Fracassi dimentica di citare l'enorme mole di reperti, documenti, certificati di addestramento, ricevute, scontrini, immagini di telecamere dei Bancomat, perizie tecniche, test del DNA, analisi delle scatole nere che costituiscono il processo Moussaoui e la documentazione tecnico-legale degli attentati e degli attentatori.
    Soprattutto, fa un'affermazione errata quando dice che il passaporto sarebbe caduto da una delle torri mentre bruciavano: il passaporto fu trovato per strada prima del crollo delle Torri Gemelle, per cui fa parte dei rottami d'aereo (compresi giubbetti salvagente, lettere, cuscini di sedili, pezzi dei corpi dei passeggeri e altri oggetti fragili) che trapassarono gli edifici prima che s'innescassero gli incendi.


Prima parte


MENTANA: Buonasera. Anche questa sera siamo in diretta con Matrix per parlare di qualcosa che è importante, spinoso, scottante, controverso. E' in realtà una materia incandescente che troviamo soprattutto nella stampa alternativa internazionale e ancora di più nel popolo... di Internet. E' vero che esiste una teoria alternativa, una serie di teorie, o comunque di dati alternativi, su quello che accadde l'11 settembre? I più affezionati tra i telespettatori di Matrix, sanno che ci siamo occupati, pochi giorni fa, già di questa eh... vicenda. Una puntata che è andata in onda molto tardi, ma che ciononostante ha fatto un gran parlare, discutere, ha avuto molte reazioni. Ovviamente era un primo assaggio. Questa sera torniamo, confrontando tesi alternative con tesi ufficiali, tesi eterodosse con tesi che... eh... sono più vicine a quello che è il racconto degli avvenimenti, così come l'abbiamo conosciuto dalla stampa internazionale. Cercheremo di capire se davvero c'è la possibilità di scrivere in modo diverso quel che accadde con l'attacco alle Twin Towers dell'11 settembre del 2001. Seguiteci anche in questa puntata di Matrix che sta per cominciare. Sigla!


[Continua Mentana dopo la sigla]

Allora, dicevamo dell'11 settembre, dicevamo della scorsa puntata, della puntata che dedicammo pochi giorni fa, con Giulietto Chiesa e Marco eh... Taradash, alla visione, innanzitutto, di un estratto di un... eh film che... eh... era visibile proprio su Internet [si riferisce a "Loose Change"]. Molti altri ce ne sono; noi facciamo riferimento a materiali che sono stati prodotti -- questa volta -- da italiani. C'è un regista italiano, che 20 anni fa ebbe pure l'occasione di presentare un suo film in concorso alla Mostra del cinema di Venezia, Massimo Mazzucco, che, negli Stati Uniti, ha messo insieme un lungo documentario che si chiama Inganno Globale e che evidentemente ha una tesi alternativa rispetto a quella ufficiale sull'11 eh... settembre. Metteremo a confronto... eh... gli estratti, ampi -- molto ampi -- estratti di quel... eh... film con tesi alternative, con controdeduzioni, che ritroviamo anche appunto a livello di Internet, di Internet. C'è un... eh... un... noto -- negli ambienti di Internet -- autore di un blog, che si chiama eh... Paolo Attivissimo, che è riuscito a mettere insieme -- si definisce un cacciatore eh di bufale -- una serie di controdeduzioni. Non soltanto a lui ci siamo rivolti, ma anche a molte altre fonti. Cercheremo davvero di andare nel profondo di questa che è una vicenda, che a livello mediatico, continua, secondo dopo secondo, a fare il giro del mondo, con una serie di tesi, di, evidentemente, contro-tesi e soprattutto di dati nuovi, confutati, riaffermati; vedremo insieme. Avremo due persone che la pensano diversissimamente tra di loro, ma a differenza, eh, di Giulietto Chiesa e di Marco Taradash, dell'altra volta, non hanno delle tesi politiche, non sono... eh... parlamentari o ex parlamentari. Uno... è anche il rappresentante di quella che è l'informazione, non dico ufficiale, ma che è stata fatta sul campo più compiutamente in questi ultimi decenni. E' il capo della CNN italiana, Alessio Vinci.

VINCI: (Buona)sera.

MENTANA: L'altro, è un giornalista, documentarista, che, in qualche modo poi ha collaborato anche con Giulietto Chiesa, ed è portatore di tesi e di dati, soprattutto -- perché qui non si tratta di giocare alle teorie, ai complotti o alle contro-teorie -- eh... le tesi appunto simili a quelle. Franco Fracassi.

FRACASSI: [Sorride].

MENTANA: Ma non è per fare dibattito che siamo qui (soprattutto) questa sera; è per vedere aspetto dopo aspetto quello che è successo l'11 settembre, come viene raccontato da chi vuole confutare eh... le teorie ufficiali, e come eh... queste teorie eterodosse vengono, a loro volta, contrastate. Cerchiamo di avere, allora, come filo conduttore, proprio il film di Massimo Mazzucco, del eh... cineasta italiano Massimo Mazzucco, che parte com'è ovvio -- come stiamo per vedere anche sullo sfondo -- da un dato: quello del buco nella difesa aerea americana. C'è stato questo buco? Iniziamo dal primo frammento.


[Servizio tagliato]

MENTANA: ...le tesi a confronto. Manco a dirlo poi... eh... molti, anche nell'Amministrazione americana, l'hanno saputo dalla CNN in quella... giornata. Allora comincio proprio da Alessio Vinci, che della CNN è in Italia il massimo esponente. Eh... cosa non quadra delle tesi non ufficiali?

VINCI: Mah... eh... non quadra tutto quello che si dice... eh... è successo sapendo cosa è successo d... dopo, nel senso che non bisogna dimenticarci che tutto questo è successo l'11 settembre, e quando il primo aereo si è schiantato non si sapeva che fosse un attentato finché c'era il secondo aereo; non si sapeva che tipo di... eh... servizio di sicurezza ci fosse in America, il NORAD. Tutto questo, sono tutte cose che noi oggi discutiamo ed analizziamo sapendo quello che è successo. Ma non bisogna dimenticarci che nelle prime ore di quei... di quel giorno, c'era una grossissima confusione, e la teoria, sia quelle ufficiali, che quelle complottistiche, provano che c'era una grande confusione ed è quello che noi ci dimentichiamo di... eh... di analizzare oggi. Tutti quelli che dicono che c'è un complotto lo dicono soltanto 5 anni dopo, non sono riusciti a dirlo in quel momento perché oggi sappiamo delle cose che allora non si sapevano.

MENTANA: Come ad esempio?

VINCI: Come ad esempio... per esempio il fatto che... eh... ci fossero 5 aerei dirottati [come 5?]; tutte queste teorie parlano di 5 aerei dirottati [ancora 5?}, ci è voluto un po' per capirlo. E come abbiamo sentito dal filmato, i... i controllori dell'aviazione civile non erano predisposti, non erano stati allenati a dover confrontarsi con 5 dirottamenti aerei, di cui 3 o 4 aerei avevano staccato il transponder; non è una cosa così facile. Viene fatto nei film, ma in realtà queste cose ehm... è molto più difficile da fare.

MENTANA: Fracassi.

FRACASSI: No. Secondo me, è... esattamente... proprio perché, diciamo, la, la, la... gli Stati Uniti in quel momento lì... Allora... ehm... il... eh...

MENTANA: Partiamo da quello che abbiamo visto, che è più facile; appendiamoci a questo chiodo. Il primo quadro che abbiamo visto sono... è il buco della difesa aerea. Ancora leggiamo là... sullo sfondo che questo è il primo tema. Perché ci dovrebbe essere stato, come dire, un buco voluto? Perché? E in che modo noi abbiamo certezza [nell'audio sembra dica contezza] che c'è qualcosa che non quadra secondo... a te?

FRACASSI: Il problema non è il buco voluto... Il problema è che... ehm... gli Stati Uniti eh... sono la... il, la più grande potenza militare che esista sul pianeta. Eh... è una potenza militare eh preparata a difendersi da attacchi nucleari, hanno missili -- i missili viaggiano molto più veloce degli aerei (come sappiamo) -- è una potenza militare che... eh... avanza enormemente con la tecnologia ogni anno. Nel 2001... eh... la difesa americana era già preparata a attacchi del genere, loro avevano già fatto delle esercitazioni su... eh... che prevedevano attacchi con aerei, tant'è vero che in quei giorni si stava addirittura facendo un'esercitazione su quello. Esistono dei manuali che prevedono queste cose qui; non era una cosa del tutto inaspettata. Allora, in una difesa come quella, che ha sempre funzionato perfettamente -- come dovrebbe essere, insomma, se io fossi... se fossi americano mi preoccuperei molto se eh... non fosse stato così -- eh... ne... negli ultimi... nei due anni precedenti l'11 settembre c'erano state tanti... eh... aerei che avevano spento il transponder, che avevano sbagliato rotta, eccetera, eccetera: tutte situazioni risolte in pochi minuti. Allora, in una difesa che funziona così, che deve funzionare così, eh... -- io capisco la disorganizzazione, la disorganizzazione ci sta in tutto, anche se organizzi una partita di calcetto eh... sono disorganizzato...


Ma di quali casi sta parlando? Non risultano precedenti di aerei dirottati che abbiano spento il transponder o "situazioni risolte in pochi minuti."

MENTANA: O perlomeno l'impreparazione, in questo caso, cioè il non poter immaginare che poteva esserci un attacco...

FRACASSI: L'impreparazione non credo. Impreparazione non cr... impreparazione non credo proprio per questo motivo, nel senso loro in qualche modo eh... erano preparati a un'eventualità del genere perché non era un'eventualità peregrina. Si sapeva che o... sarebbe potuta accadere una cosa del genere, e a quel punto lì non... eh... non... l... la, diciamo... il... il malfunzionamento di questa difesa non può spiegare tutto quanto. Non... non esiste... Credo che nemmeno se avessero attaccato l'Uganda sarebbe accadu... potuta accadere una cosa del genere.

MENTANA: Epp...[Taglio]


[fine prima parte]


Seconda parte


MENTANA: Fracassi, io ricordo che nel pieno della forza e della potenza militare sovietica, che si esprimeva anche attraverso i missili nucleari, un giovane tedesco occidentale -- allora la Germania era divisa in due -- Mathias Rust, potè atterrare, addirittura, con il suo aeroplanino, sulla piazza Rossa di Mosca -- immagino che te lo ricordi bene quanto me --

FRACASSI: Sì, è vero. Me lo ricordo anch'io questo...

MENTANA: ...passando tutto il sistema aereo, radar... eh... dal... appunto, dalla Germania, attraverso la Germania orientale, fino a tutto il territorio russo.

FRACASSI: Me lo ricordo anche io questo episodio. Eh... diciamo... (allora) mettiamola in un altro modo. Gli aerei dirottati sono stati quattro. Eh... posso capire uh... un aereo che si schianta contro la torre, trovo difficile capire il secondo, trovo quasi impossibile capire il terzo, e... praticamente... eh... eh non si capisce come abbiano fatto a dirottare il quarto.

MENTANA: Andiamo, allora, un brano per volta. Volevi aggiungere...? [Rivolto a Vinci]

VINCI: Volevo solo dire: una delle prove che erano... gli americani erano impreparati e non si aspettavano un attacco di questo genere è che il 5 agosto, o l'8 agosto, il Presidente Bush fu presentato con un memo della CIA a Crawford, in Texas, dicendo: "Guarda che ci sono degli attentati." E tutti quanti gli analisti avevano messo, accantonato questa possibilità come una possibilità remota; quindi sicuramente c'era il rischio, ma sicuramente questo non era un paese che si aspettava un attacco imminente.

MENTANA: La famosa riunione in cui, appunto, fu prospettato quello che poi sarebbe accaduto...

VINCI: Dove bin Laden fu citato per nome -- bin Laden in quel memo fu citato per nome -- e il... il Presidente Bush e la... l'Amministrazione, non presero quel... quel rischio come un rischio imminente, quindi sicuramente c'era, ma il fatto che fossero preparati... eh... non credo sia giusto.

MENTANA: Vediamo. Allora andiamo avanti perché qui siamo al buco nella difesa, all'impreparazione, all'inadeguatezza, o forse qualcos'altro, secondo le tesi che eh... vogliono mettere in discussione quello che è il resoconto ufficiale. Ma poi c'è l'attacco, quello che abbiamo visto, volenti o nolenti, tutto. Vediamo.


[servizio tagliato]

MENTANA: Questa volta comincio con... Fracassi. Di fronte a queste controdeduzioni cosa rispondi?

FRACASSI: Eh, di fronte a queste controdeduzioni... eh... io faccio delle altre deduzioni ancora.

MENTANA: (Sì.)

FRACASSI: Ovvero, eh... esistono alcune cose -- io sono una persona che si rapporta con le domande. Bene -- eh... allora mi sono chiesto: come cade una torre? Cioè, come avviene il crollo di un edificio? Da quello che so io -- io non sono un ingegnere, non sono un esperto, ovviamente, mi affido a chi è esperto -- e gli esperti dicono che una torre del genere, costruita in questa maniera qui, sicuramente non cade a causa di un incendio.


E chi sono questi esperti consultati da Fracassi? Non si sa.

FRACASSI: Quindi è un dato di fatto, tant'è vero che non esiste nessuna assicurazione al mondo che assicura questi grattacieli per incendio, anche dopo l'11 settembre perché è una cosa che non è possibile.


Nessuna assicurazione al mondo assicurerebbe gli edifici che hanno la "colpa" di essere in acciaio?

FRACASSI: Un'altra cosa che so, perché è stata progettata apposta, perché esistono dei precedenti, che un aereo, con tutto il suo carico di carburante e di potenza di energia che si schianta contro un edificio, non è in grado di buttare giù un edificio. Noi abbiamo un esempio: l'Empire State Building eh... è stato colpito...

MENTANA: Lo abbiamo visto...

FRACASSI: ...molti anni prima, da un Boein... da un B-52 che è molto più grande di questo aereo qui, e non ha sostanzialmente... e ovviamente...


Qui Fracassi la spara veramente grossa: non è stato un B-52 a colpire le torri, ma un B-25, considerevolmente più piccolo.

MENTANA: E' più grande un B-52?

FRACASSI: Sì, il B-52 è molto più grande (di questo aereo qui)... è l'aereo più grande che ci sia. Eh... e l'Empire State Building non è stato costruito con questa tecnica, con una tecnica molto più primitiva, non è successo assolutamente nulla. E di edifici che hanno bruciato in maniera molto più violenta -- e in uno di questi... eh... filmati è stato mostrato un edificio di Madrid che ha bruciato tantissimo -- non è accaduto nulla.


L'edificio a cui fa riferimento Fracassi è la Torre Windsor di Madrid. Qui sotto, l'edificio prima e dopo l'incendio. Come si può vedere, le zone esterne della parte superiore sono crollate, ma per Fracassi il danno subìto è "assolutamente nulla". Per approfondire, qui una dettagliata analisi.



FRACASSI: Allora, io parto da queste cosiderazioni, non... non... queste cosiderazioni poi mi fanno porre altre domande ancora, e a prescindere da demolizioni controllate o non demolizioni controllate, poi possiamo anche parlare di questo, però intanto un dato di fatto è che eh... quello che è accaduto non è spiegabile, se non attraverso una cosa miracolosa... eh...

MENTANA: Miracolo in negativo, no?

FRACASSI: Miracolo in negativo.

MENTANA: Miracolo demoniaco, eh?

FRACASSI: Sì, esattamente. Esattamente.

MENTANA: E quell'aspetto che abbiamo visto nelle ultime sequenze... eh... abbiamo visto che la torre che abbiamo mostrato, ha cominciato a cadere praticamente dal punto in cui era stata piagata dalla... arrivo della... dell'aereo...

FRACASSI: Quello è vero.

MENTANA: Quello è...

FRACASSI: Io, ripeto, non essendo un ingegnere, una cosa del genere non la so spiegare, eh... una cosa però la so, perché esistono delle testimonianze in proposito. Eh... nelle due settimane precedenti l'11 settembre, le torri sono state evacuate per tutti e due i fine settimana. E ci sono tante testimonianze riguardo a questa cosa qui, sia di gente che lavorava nelle torri, sia di gente che eh... lavorava o viveva di fronte alle torri. Ehm... sono state evacuate e, eh... sono state spente, per entrambi i fine settimana, l'intero circuito interno alle telecamere, eh... per delle esercitazioni ufficialmente. Dopodiché eh... nel... la settimana prima l'11 settembre, cioè diciamo gli ultimi giorni, eh... non sono più stati fatti circolare i cani antibomba dentro le torri. Queste sono delle cose che si sanno, non che si sanno perché le ha rivelate il Signore, si sanno perché stanno in... dentro testimonianze, dentro dei verbali ufficiali.

MENTANA: Sen... sentiamo... Vinci.

VINCI: Mah, quest'ultima cosa io non so. Non sono a conoscenza del fatto che tutti gli edifici di Manhattan vengono controllati da cani antibomba tutte le settimane. Io questo non lo so, ma non lo credo; ci vorrebbe... ci vorrebbero dei canili infiniti perché i palazzi -- fammi finire [Fracassi fa segno di voler intervenire] -- sono eh... tantissimi. Le torri non sono cascate per via di un incendio; questo non era un incendio, questi erano eh... due aerei che si sono schiantati carichi di carburante. Il filmato lo dice: il... l'acciaio non si è sciolto, si è indebolito e col peso ha ceduto. Eh... per quanto riguarda l'attacco all'Empire State Building -- io non lo so, forse tu me lo puoi dire -- quanto carburante c'era in quell'aereo? Da dove veniva, dove andava? Io non lo so. Il carburante nelle Torri Gemelle ha avuto un elemento fondamentale, cioè ha indebo... col fuoco ha indebolito -- indebolito non sciolto -- l'acciaio. Ehm... e per quanto riguarda l'impianto delle telecamere, io so che in moltissimi palazzi si fanno dei controlli... periodici. Io credo -- credo -- che, alla luce di queste immagini, per poter avallare una tesi che qualcuno ha voluto fare questo apposta -- perché poi le teorie sono due: o è stato un attacco terroristico o qualcuno ha pianificato, qualcun'altro rispetto a bin Laden, ha pianificato questo attacco, una terza ipotesi non c'è -- quindi per poter avallare la tesi che sia stato un ****, cioè qualcosa di... di... organizzato, orchestrato a livello americano, quindi che avrebbe dovuto prendere migliaia e migliaia di persone perché per evacuare tutte le Torri Gemelle per tutto un fine settimana, per impedire che i cani entrino... eh...

MENTANA: Un atto autolesionistico di massa studiato...

VINCI: Di massa che non è... cioè che, di tali proporzioni, su, su quattro aerei, al Pentagono, cioè... eh... sono delle tesi... che per carità, tu hai ragione, noi ci dobbiamo fare delle domande, è giustissimo, tutti quanti noi, e io ci sono tantissime domande alle quali io vorrei una risposta -- parleremo penso spero dopo del Pentagono, ci sono molte domande lì --

MENTANA: Certo.

VINCI: ...però, fino a quando uno non ha una risposta certa che la versione ufficiale non è tale, allora dobbiamo avere delle prove altrettanto forti e francamente parlando in questo momento io ancora quelle poche che ho avuto tempo di guardare su Internet non ne ho trovate.

MENTANA: Fracassi... abbiamo ancora un'ora però adesso devo andare in pubblicità, che non ne abbiamo ancora neanche fatta una.

FRACASSI: Volevo solo aggiungere...

MENTANA: Subito dopo.

FRACASSI: Va beh...

MENTANA: Non te la dimenticherai di certo, no?

FRACASSI: Noo... [risatina]


[fine seconda parte]


Terza parte


MENTANA: Stiamo ancora parlando dei documenti alternativi e dei documenti ufficiali, delle tesi ufficiali e di quelle alternative su quello che accadde l'11 settembre del 2001; l'attacco all'America, l'attacco a Manhattan, l'attacco alle Torri eh... Gemelle. C'era un dibattito, educatissimo per la verità, eh... tra... Fracassi e Alessio... Vinci, che non dimentichiamo è il... capo dell'ufficio di corrispondenza della CNN dall'Italia. Fracassi, volevi aggiungere che cosa?

FRACASSI: No. A proposito... oh... lui giustamente diceva... eh... non... non si può sapere... eh... se tutti gli edifici di New York sono... pattugliati da cani antibomba... eh... oppure no; non lo so nemmeno io, e credo che non lo sappia nessuno. Il, la differenza del, tra il World Trade Center e gli altri edifici di New York: nel World Trade Center c'era stato già un attentato, un attentato dinamitardo nel 1993. E proprio quell'attentato lì, ci deve far pensare molte cose perché in quell'attentato fu usato, fu usata una enorme quantità di tritolo, probabilmente come eh... potenza di es... di deflagrazione è più potente degli aerei che si sono schiantati lì. E non si è schian... non, non quest'attentato non è avvenuto all'ottantesimo piano, dove noi sappiamo bene che eh... diciamo, regge una struttura minore, è avvenuto alla base e in quell'occasione il World Trade Center resse benissimo; ci furono solamente quattro morti... un... mi... migliaio di feriti, ma ci furono solamente quattro morti. Se si vedono le immagini del... basamento... sono devastanti, devastanti...


In realtà i morti furono 6. Prescindendo questo, come dice Fracassi, quell'attentato fa pensare. I terroristi misero una carica esplosiva della potenza di circa una tonnellata di tritolo nel parcheggio sotterraneo della Torre 1 (Torre Nord). Se nell'attentato l'esplosione produsse danni notevoli ma non sufficienti al collasso, non è strano che che molti sopravvissuti si siano salvati uscendo proprio dai piani inferiori (gli esperti di demolizione indicano 0.5 kg di esplosivo al metro cubo)?

MENTANA: Ricordo, con una giornata innevata fino...

FRACASSI: ...sembra che è passato un uragano da quelle parti lì.

MENTANA: Eppure [incomprensibile]...

FRACASSI: Sono devastanti -- si rimane sorpresi -- e l'edificio ha retto. E da allora, sono state prese delle contromisure anche strutturali per migliorare il... la, la, la... diciamo la... la... la stabilità delle torri.

MENTANA: Alessio Vinci, è vero questo che ricorda, eh, Fracassi?

VINCI: L'attacco del '93.

MENTANA: L'attacco del World Trade Center, anzi l'attacco fu... il primo attentato che mise nella convinzione le stesse autorità americane che ci fosse un qualcosa di simbolico nelle Twin Towers, proprio come obiettivo di un attentato dell'estremismo islamico.

VINCI: Infatti io non metto mica in dubbio il fatto che ci sia stato un attentato alle Torri Gemelle da parte degli islamici, o da chi ha messo bombe... Il problema è... eh.. l'attentato del '93 non è... non ha funzionato, probabilmente, per degli errori di posizionamento. Io non lo so questo, sto facendo semplicemente una... una ipotesi...

MENTANA: Fracassi lo ricordava per dire che le misure di protezione di sicurezza, lì, dovevano essere più accentuate, evidentemente, perché comunque...

VINCI: Lo dovevano sicuramente essere, però ripeto, io mettevo -- siccome lui ha detto come una delle prove è che per due settimane non ci sono stati... non sono stati fatti entrare i cani -- io non lo so. Se, se lui... se tu mi dici, negli ultimi due mesi ogni giorno ci sono stati i cani e poi tutto a un tratto non ci sono più andati, allora sì, però, che per due settimane...

MENTANA: Io ti posso portare soltanto una piccolissima testimonianza. Io andai sulle Twin Towers, eh... su una delle due, quella che viene visitata... veniva visitata, quando era ancora su... eh... dai... turisti di tutto il mondo, nove giorni prima dell'11 settembre e... eh... non c'era nessun sistema di sicurezza eh... particolare. Non c'era, in tutta evidenza, non c'era strutturalmente, quindi eh presumo che... eh... in effetti... non si facesse, non si facessero uno scrupolo di osservanza eh... particolare. Però, poi, quello che vede l'occhio del turista, anche se il turista... magari che è attento alle cose giornalistiche non è che quello che vedono i servizi di sicurezza...

FRACASSI: Però il servizio di sicurezza non visitava tutti quanti i piani, tra parentesi.

MENTANA: No, no, no. Ma sto parlando evidentemente della sommità, laddove però c'era il massimo afflusso di persone, perché c'era...

VINCI: Scusa Enrico. Io, essendo giornalista, c'ho questo vezzo di fare domande più che rispondere. Ma, se ci fosse state [sic] delle esplosioni controllate, chi le... chi ha controllato la detonazione e in quella sequenza? Cioè, ci devono essere dei cavi, mica è radiocomandato.

FRACASSI: No, no.

VINCI: Ci sono dei cavi... Insomma... Chi c'è? (Quindi) c'era un kamikaze dentro che...? Questo anche mi chiedo perché non è che...

FRACASSI: La tecnologia... la tecnologia permette di fare... cioè... insomma... uhm... non scherziamo. Le cose radiocomandate... Si mandano aerei dall'altra parte del globo radiocomandati.

VINCI: Quindi erano radiocomandati?

FRACASSI: Io non lo s... non posso darti risposte a cui non posso...

MENTANA: No. Fracassi pone a sua volta le domande. E' come se cerca... cerca ciò che non funziona nella versione ufficiale, non porta una teoria alternativa... quindi c'era quello...

FRACASSI: Non lo so. Ognuno se la fa da sé la propria teoria, nel senso che... eh... aggiungo un elemento in più. Eh... allora, la teoria che cos'è? La teoria è qualcosa che uno afferma senza avere delle prove, dopodiché uno si trova le prove. Allora, per come... eh... l'ho, per quello che ho ricevuto io, la teoria... la... la versione ufficiale è una teoria perché in cinque anni...


E' esattamente il contrario. Non è la "verità ufficiale" ad essere una teoria; lo è quella presentata da Fracassi e in genere dai complottisti. Tutte le "verità alternative", infatti, non reggono alla prova dei fatti.

MENTANA: La versione ufficiale è una teoria... più... so che l'altra volta l'ho detto e qualcuno ha detto: "Eh, allora prendi parte." (Cioè) ho fatto la diretta di quattordici ore, quel giorno, le teo... è ciò che si è visto più... eh... un racconto che mette in fila quel che si è visto; più la rivendicazione di bin Laden; più il famoso filmato segreto di bin Laden che si vanta dell'operazione con lo sceicco (Al-Zawahiri)...

VINCI: Più le voci dei passeggeri su uno degli aerei che *** il pilota.

MENTANA: Arriveremo... No, ma non voglio... eh... ripeto, siccome questo è quello è che si mette in fila, ma proprio per amore di verità, cos'è che non quadra in questo? Perché va confutato, oltre che per un esercizio che è sempre utile per tutti, quello del dubbio?

FRACASSI: No. Eh... ehm... il problema... allora, se io sono... ehm... mi devo... mettiamola così, devo dimostrare qualcosa o mi devo scagionare da qualcosa perché in questo caso qui...

MENTANA: Certo.

FRACASSI: ...l'Amministrazione deve dimostrare qualcosa e si deve scagionare da chi gli dice: "No. Non è vero." -- no? -- cos'è che faccio? Cerco di mostrare delle prove che portano acqua al mio mulino; è la prima cosa che faccio, è una cosa naturale, chiunque lo farebbe. Allora, in cinque anni, il più potente apparato investigativo del mondo, ha prodotto come uniche prove -- prove che, diciamo, che ha... reggono un processo in tribunale -- eh... un passaporto mezzo bruciacchiato di un... eh... di uno dei dirottatori, che sarebbe caduto da una delle torri mentre queste qui bruciavano, è sopravvissuto... eccetera eccetera -- lasciamo perdere le coincidenze -- quel passaporto lì, una valigia che stava in un aeroporto, dove stavano dei manuali di volo, e eh... un pacco spedito da un dirottatore alla fidanzata, sbagliando indirizzo, in Pakistan, che è tornato indietro in... in Florida, lo stesso giorno in cui la casa, sotto sequestro, che oramai se era sotto sequestro [incomprensibile]...


Se per Fracassi quelle riportate sono le uniche prove, evidentemente deve aggiornare le sue indagini. Si veda, per esempio, l'enorme raccolta di documenti del processo Mossaoui.

MENTANA: Ora, non sono gli unici... non sono gli unici elementi che reggono.

FRACASSI: Allora... eh... no, non sono gli ultimi elementi, ma sono gli unici che reggerebbero in un tribunale, tant'è che ci sta... è appena finito un processo a Chicago, su questa cosa qui, eh.

MENTANA: Certo. [Indica Vinci per dargli la parola]

VINCI: Non dimentichiamoci che il più sofisticato apparato investigativo del mondo, che non lo è -- non lo è; io non sto difendendo -- ha fallito nel capire che c'erano un... un certo numero di persone, in questo caso arabe, ma era una coincidenza, probabilmente, che avevano partecipato a delle scuole di volo e volevano sapere come pilotare un aereo, non gli importava niente il decollo e l'atterraggio. Questo fatto è stato comunicato all'FBI, è stato comunicato alla CIA, è stato comunicato a tutti i possibili immaginabili apparati di sicurezza, però uno dei problemi fondamentali dell'11 settembre -- lo dicono le, le indagini, le Commissioni di inchiesta -- è stato che non c'è stato un filo conduttore. Quindi questo non è... noi non siamo di fronte ad un sofisticato apparato investigativo: non è così, non è così.

MENTANA: Allora...

VINCI: Che io so che si parla dell'America come fosse questo paese meraviglioso paese dove funziona tutto; purtroppo non è così. Ma questo non significa che si sono abbattuti le... le torri, che hanno abbattuto le torri.

FRACASSI: [Ridacchia] Nooo...

MENTANA: Allora, andiamo avanti perché c'è ancora molto da vedere, da far vedere e da discutere.

FRACASSI: [Incomprensibile]

MENTANA: No, per favore perché poi... poi ci torniamo.

FRACASSI: Ok.

MENTANA: Perché restiamo lì, alle torri cadute. Uno degli elementi importanti, sia per chi contesta la versione ufficiale, sia per chi la difende, è la questione del famoso settimo edificio. Vediamo cosa ne dice, nel suo film, Mazzucco, e poi la tesi alternativa ad essa.


[Servizio tagliato]

[Fine terza parte]


Quarta parte


MENTANA: ...[taglio] Giulietto Chiesa disse: "Quello era il palazzo dei servizi segreti, della CIA, dell'FBI..." insomma, si porta dietro quel palazzo numero 7, un alone ulteriore di mistero. E' così Fracassi?

FRACASSI: Sì, ma io non mi soffermerei sulla CIA-FBI perché, per esempio, là dentro il palazzo numero 7 era il palazzo della Sec, cioè la nostra Consob, quindi mi sembra molto più importante per quanto riguarda quanto è avvenuto l'11 settembre, che la CIA e l'FBI, francamente. Eh... è più importante perché era il palazzo dove erano custoditi i segreti di tutti quanti i passaggi, i giganteschi passaggi azionari, che ci sono stati nei giorni precedenti all'11 settembre riguardanti alcune socità eccetera, eccetera. Non... non è questo il, il punto. Io... oh... su questo... sul filmato... diciamo il filmato contro-alternativo... l'ultimo che ho visto...

MENTANA: Diciamo non il fil... non la parte del filmato di Mazzucco, ma questo con delle deduzioni diverse.

FRACASSI: Ci sono alcune cose che non tornano. Eh... la prima. Si parla di eh squar... di grandi squarci. Innanzitutto io... ho avuto modo di visionare tante fotografie di quell'edificio, da tutte quante le angolazioni: questi grandi squarci non li ho visti. Poi, un grande squarcio è un grande squarcio non è un buco [indica 20-30 cm], quindi si, dalle fotografie si sarebbe dovuto mostrarli. Si parla di grandi incendi e non si sono visti.


Curioso: Fracassi dice di aver visto le fotografie "da tutte quante le angolazioni", ma queste fotografie non sono note.

FRACASSI: Esistono, di contro, palazzi intorno alle torri che hanno subito veramente grandi squarci e sono rimasti perfettamente integri.


Come fanno degli edifici "che hanno subito veramente grandi squarci" a rimanere "perfettamente integri"? Alcuni esempi di questa presunta integrità:








FRACASSI: Eh... altra cosa... Si dice... eh... Larry Silverstein avrebbe ordinato ai pompieri di minare in quattro e quattr'otto l'edificio. Eh... se si parla con un qualsiasi demolitore -- serio -- eh... come quelli di... di Bari o che so io, insomma, non c'è bisogno di attraversare il pianeta, eh... si sa che ci vuole molto tempo per minare un edificio, quindi, nel caso fosse stato minato, sarebbe stato minato con molto anticipo.

MENTANA: Non si mina in due ore... per... per evitare [incomprensibile]...

FRACASSI: No. Assolutamente no. Vorrei... eh... lo so che... eh... non c'entra nulla con quell'edificio...

MENTANA: No, no, no.

FRACASSI: ...però vorrei dire una cosa riguardante quello che ha detto lui prima riguardo all'FBI. Uhm... una piccola parentesi. E' vero... eh... che... diciamo... negli Stati Uniti non funziona tutto esattamente come vorrebbe e non è il mondo della perfezione, eh... però l'FBI è, credo, ha dimostrato di essere, durante eh... le indagini condotte prima dell'11 settembre, un... un buon servizio segreto perché sono stati sco... cioè, quei dirottatori sono stati scoperti, sono stati denunciati, sono state avviate tante indagini su quei dirottatori che sono state bloccate, tant'è che esistono delle cause, in questo momento, una di queste ha... come eh... avvocato l'ex procuratore generale degli Stati Uniti, cioè quello che ha messo sotto inchiesta, tanto per capirci, Clinton per il caso Lewinski e quello eh... [incomprensibile], che è avvocato di ex agenti FBI che hanno denunciato il *** perché sono stati "mobbizzati" a causa dei loro tentativi di indagine.


Quindi, secondo Fracassi, l'FBI ha dimostrato di essere un buon servizio segreto prima dell'11 settembre ma subito dopo, improvvisamente, è un fallimento? Tutti gli investigatori corrotti?

MENTANA: Non mettiamo... eh...

FRACASSI: No, va beh... però...

MENTANA: Però...

FRACASSI: ...devo chiarire alcune cose...

MENTANA: Qui si può dire tutto...

FRACASSI: Esattamente.

MENTANA: Su questa tesi del settimo palazzo si è parlato tanto; si è detto, poi, che in questi casi, qualcuno ha detto e anche... eh... un rito che viene fatto di far saltare, comunque di... per evitare guai peggiori o per evitare eh... anche qualcosa di peggio, qualche attacco, eh... far brillare, far cadere quindi poi il palazzo con una demolizione controllata.

VINCI: Mah, io non ho capito dal, dal secondo filmato... (uhm)... Quindi la teoria complottista dice che non è stato l'esplosivo... quindi, qual è? Cioè, cosa è stato allora? Lui dice che non è stato l'incendio, loro dicono che non è esplosivo. E come è ca... crollato questo palazzo, allora?

FRACASSI: No, [incomprensibile]...

MENTANA: E' crollato per un... come che è stato detto.

VINCI: Cioè?

FRACASSI: Io...

MENTANA: E' crollato per un cedimento, la tesi che...

VINCI: Quindi, quello che è valido per le Twin Towers...

MENTANA: Quindi, in realtà, è stato lesionato; non è stato né per una decisione presa dalle autorità o dal (proprietario)...

VINCI: Che non sarebbe neanche totalmente... strano.

MENTANA: Lo dico perché so che Alessio Vinci ha, a sua volta, ha ascoltato una teoria simile invece. E' già successo altre volte che si decide...

VINCI: (Mah) intanto, perché la prossimità dell'edificio... ehm... alle zone di soccorso perché... Eh io sono arrivato... ah... a New York la mattina del 12 -- ero ad Atlanta -- e mi ricordo che c'erano migliaia e migliaia di eh... pompieri, eh... agenti che... eh... stavano... racco... che stavano eh cercando, probabilmente, non sopravvissuti, ma sicuramente prove, quindi... eh... la presenza di un edificio così importante, così vicino, poteva essere... poteva essere peri... pericoloso. Quindi non sarebbe da escludere la possibilità che quell'edificio è stato fatto crollare apposta. Ma prendiamo anche l... la teoria che c'erano gli uffici delle CIA, con dei... degli elementi, con dei documenti sensibili, non è assolutamente una cosa strana doverlo... dover fare... eliminare...

MENTANA: Quindi, diceva Fracassi, perché Chiesa intenda, perché Fracassi non ha...

VINCI: ... eliminare, eliminare questi documenti. Se, se viene abbattuto un elicottero dell'esercito america... americano in Iraq, se questo elicottero non è distrutto i, chi sopravvive o chi della *** dell'elicottero hanno il compito di distruggere l'elicottero. Se non lo fanno loro lo fa l'aviazione.

MENTANA: Questa vicenda del... questa vicenda, però, del palazzo 7, effettivamente resta ancora lì eh... sul...

FRACASSI: Però, quello che sta dicendo lui va a avvalorare teoricamente la tesi della demolizione controllata.

MENTANA: Ho citato non per... ma io ho citato non per caso, non a caso, proprio perché so che è una tesi...

FRACASSI: Però la demolizione controllata ha una caratteristica: che non può essere stata decisa lo stesso giorno dell'11 settembre. Cioè, hm... se è funzionata male la difesa aerea perché c'è stata impreparazione, noi stiamo parlando di, del caos totale in mezzo al caos totale...

MENTANA: Lo so, ma questo ha senso Fracassi, ho sentito; è difficile pensare che si riesca in poche ore a decidere di far... eh... cadere un palazzo, di farlo... eh... indebolire, di riuscire a mettere le cariche...

FRACASSI: Nel caos dell'11 settembre...

MENTANA: Certo.

VINCI: Tant'è vero che la versione ufficiale è cedimento... (dell'edificio).

MENTANA: ...[incomprensibile] qui cerchiamo di capire tutto. A proposito, hai citato prima il caso, famoso, dell'aereo militare che è andato a toccare un altro grattacielo simbolo di New York, l'Empire State Building. Siamo andati a riprendere quella parte di filmato che abbiamo mostrato l'altra volta, che riguarda proprio quella vicenda, per dimostrare che forse l'aereo non era così... eh... enorme.


[Servizio]

MENTANA: Ecco. Era giusto ricordarlo per dire: "è un B-25". Però è vero anche che abbiamo visto la documentazione che è in un altro, nell'altro filmato, l'abbiamo mostrato l'altra volta, che è di confutazione delle tesi ufficiali. Ma, se c'è una vicenda che resta eh... in discussione, anche perché in questi giorni, l'abbiamo già detto, e... esce un film, è uscito un film in America, che rievoca quella vicenda -- no? -- dei passeggeri eroi di quel volo; è la vicenda, proprio, United 93, quell'aereo che si è andato a chiantare lontano... eh... da ogni obiettivo strategico, forse, appunto, per la reazione dei passeggeri. Vediamo già la scritta "Il volo United 93" [indica il maxischermo], ma ne parliamo subito dopo la pubblicità. A tra poco.


[Fine quarta parte]


Quinta parte


MENTANA: Stiamo parlando, come sanno i nostri telespettatori che ci hanno seguito dall'inizio, dei dubbi e delle versioni alternative eh sull'11 settembre... eh... del 2001. E' la seconda puntata che dedichiamo a questo argomento e dicevamo, prima della pubblicità, che stiamo per parlare del famoso volo della United, il Volo numero 93, quello in cui ai dirottatori si ribellarono i passeggeri e, secondo quanto si è detto fino a oggi, quell'aereo proprio precipitò in aperta... eh... campagna. Vediamo però nel filmato che fa da filo conduttore delle tesi alternative a quelle ufficiali, filmato, il film di Massimo Mazzucco, come si parla di quell'episodio.


[Servizio tagliato]

MENTANA: La parte... lo dicevo... controversa, è la parte molto controversa, questa di questo volo. Tra l'altro è già arrivato in America -- sta per arrivare anche in Italia -- il film che... eh... ricostruisce eh... ovviamente secondo le tesi ufficiali, quelle eh... che forse non sono smentibili neanche da qualsiasi altra fonte alternativa... Ti sei spaventato? [Rivolto a Vinci] C'è un temporale sopra di noi e visto che si parlava di queste cose... E' una turbo... è una turbolenza che non riguarda il nostro studio -- Abbiamo visto, del resto appunto, che il film che sta per arrivare anche in Italia, mostra quelli che sono, stando alle... intercettazioni che ci sono state, sicuri episodi di eroiso e comunque di ribellione dei pesseggeri a bordo nei confronti dei dirottatori. Fracassi, cosa... eh... si dimostra di questa vicenda al di là delle tesi e contro le tesi ufficiali?

FRACASSI: Della vicenda dell'aereo... 93?

MENTANA: United 93.

FRACASSI: Allora... eh... la vicenda dell'aereo 93 si basa -- la ricostruzione si basa come è stato visto -- eh... praticamente solo sulle... ehm... registrazioni delle telefonate che ci sono state. (Benissimo) che hai appena detto che sono incontrovertibili. Io su queste qui qualche dubbio ce l'averei; nel senso... io... a parte che non le ho sentite mai quelle telefonate, però questo è un dettaglio, eh... il dubbio è il seguente. Chi è stato negli Stati Uniti, e lo sa bene, è... eh... il sistema di copertura telefonico americano è molto diverso da quello nostro italiano, che comunque ha già dei grossi buchi. E' molto diverso, primo perché... eh... ci sono intere zone, essendo l'A... l'America sterminata, ci sono intere zone che non hanno nessun tipo di copertura.


Fracassi dice che l'America è troppo sterminata per poter essere coperta dalle linee telefoniche. Per quale motivo, allora, quando parla della mancata intercettazione degli aerei dirottati, non è più altrettanto sterminata?

Inoltre Fracassi non precisa, o non sa, che le telefonate non furono fatte da cellulari (tranne due, cadute subito), ma dagli speciali telefoni installati a bordo, chiamati Airphone, che hanno una copertura nazionale totale, separata da quella della rete cellulare e sono fatti apposta per poter telefonare durante i voli.

MENTANA: Di copertura, certo...

FRACASSI: E poi perché non hanno... dei ... gestori di cellulari che coprono l'intero territorio natur... nazionale, ma hanno dei gestori più locali quindi messi a macchia di leopardo. Questo vuol dire che se io faccio una telefonata e mi sposto, poi su un aereo ci si sposta molto rapidamente, nel giro di pochi minuti passo da zone in cui non ho campo per niente, zone in cui sto in rooming perché non è il mio gestore eccetera, eccetera...

MENTANA: Passa da un gestore ad un altro gestore che offre i suoi... eh...

FRACASSI: Esattamente. Ci vuole del tempo per passare da... da un gestore all'altro. Eh... in, secondo le ricostruzioni di queste telefonate, una telefonata è durata addirittura 13 minuti. Allora, vuol dire che per 13 minuti la linea non è mai caduta; eh... da quello che risulta, sia chi telefonava, sia chi riceveva, riusciva a beccare al primo colpo la linea. Cioè, ci stanno alcune cose che sono, diciamo... è come vincere un terno al lotto.


Falso. I passeggeri non presero subito la linea. Proprio la telefonata di Todd Beamer, durata 13 minuti, a cui si riferisce Fracassi fu l'ultima di una serie di tentativi che andarono a buon fine alle 9:43. Inoltre venne effettuata con l'Airphone, non con un cellulare. Qui un'esauriente analisi sulle telefonate dai 4 voli.

MENTANA: Fracassi, vediamo di intenderci. Abbiamo spiegato già nel filmato... eh... che si contrapponeva alla tesi.. eh... di Mazzucco, che questa vicenda non è così facile, comunque, da, da descrivere; nessuno... eh... nega che ci sono degli aspetti che sono oscuri. Eh... ciò a cui facevo riferimento è solo che sicuramente eh... ci sono stati degli episodi di ribellione dei passeggeri nei confronti dei dirottatori, a meno che non si pensi a una sceneggiata, che sarebbe terribile, impensabile, solo quello stavo dicendo. Riguardo... riguardo al... alla facilità di comunicare attraverso i cellulari in volo, ovviamente, abbiamo sentito che, le tue parole, le sue parole, sono... eh... interessanti, che fanno riflettere. Ma Vinci cosa vuol dire a riguardo?

VINCI: Mah, intanto se si fosse trattato di una sceneggiata sarebbe stata una sceneggia... cioè bisognerebbe ipotizzare una sceneggiata con la complicità dei familiari a terr... (cioè) a terra. Cioè, la moglie di uno di questi dovrebbe avallare la teoria che suo marino, marito, non ha mai lasciato un messaggio telefonico sulla segreteria telefonica di casa dicendo: "Siamo stati... l'aereo è stato dirottato" eccetera, eccetera. Quindi, questo io tenederei ad escluderlo... eh... ma così, proprio come prima cosa. Secondariamente una telefonata di 13 minuti. Io credo... Intanto, molte di queste telefonate non sono state fatte dai cellulari, ma dai airphone, che sono dei telefoni che in America, già ormai da diversi anni, sono presenti in tutte le file, anche in classe economica, di solito sul sedile centrale di ogni sessione di... di sedile, quindi sono telefoni dove tu puoi prendere, mettere la carta di credito e cominciare a telefonare subito, è una cosa semplicissima. Per quanto riguarda la telefonata di 13 minuti, io, onestamente, non so a quale telefonata esattamente ti riferisci, ma se uno di loro fosse riuscito a fare una telefonata, tu ce lo vedi che parla per quattro minuti: "Papà ora ti lascio, ne parliamo dopo" e spe... e chiude? No, continua fino a quando può continuare. Quindi, io credo che... eh... le telefonate lunghe si spiegano, il complotto è assolutamente... eh... impossibile...

MENTANA: Semmai non si spiega perché i terroristi dovevano lasciar telefonare. Questo...


[Fine quinta parte]


Sesta parte


VINCI: Eh... oh... quanti erano su quell'aereo, *** forse?

FRACASSI: Però, a proposito della stranezza di queste telefonate, se si va a vedere quello che hanno detto, ci sta una telefontata che ha del surreale. Eh... se io telefonassi a mia madre, in una situazione del genere, incomincerei urlando, gridando aiuto, chiedendo qualche cosa. Uno dei personaggi che ha fatto più telefonate, quando fa la sua prima telefonata alla mamma dice: "Buongiorno, mi chiamo..." come se io telefonassi a mia madre: "Buongiorno, mi chiamo Franco Fracassi." Mi sembra una cosa curiosa, cioè... mh... credo che nessun... nessuno farebbe mai una telefonata del genere.


Il passeggero menzionato è Mark Bingham. A parte la giusta obiezione (qui sotto) di Mentana, la stessa madre del ragazzo, come si può leggere qui non ha trovato niente di surreale in questa telefonata.

MENTANA: Ciò che noi, cioè... ciò che passa nella testa di chi si trova in una situazione del genere...

FRACASSI: Su questo... su questo non c'è dubbio.

MENTANA: Io vorrei che noi cercassimo... o perlomeno io sono disponibile, francamente, per, proprio per attitudine, per atteggiamento mentale, che quello fosse... eh... la nostra distorsione di giornalisti a... a cercar di capire qualsiasi tesi. Ma perché avrebbe dovuto fare qualcosa di alternativo, questa recita di massa su questo volo non lo riesco a capire, anche se io sono pronto ad accogliere, personalmente, concettualmente la tesi che, vista quella situazione, quell'aereo non sia... sia potuto cadere in un modo diverso da quello... eh...

FRACASSI: Su questo io... eh... questa è l... diciamo... io mi... questa sera non volevo parlare di nessuna teoria; su questo ho una mia teoria del tutto... eh... cam... diciamo, senza nessuna prova, te... pura teoria. Allora, quello che è accaduto l'11 settembre, eh... ha...

MENTANA: Al volo 93? O in generale?

FRACASSI: Sì, il volo 93 è l'esempio più clamoroso però...

MENTANA: Sì, quello che è accaduto l'11 settembre in generale...

FRACASSI: ...insomma, diciamo, rapportandolo anche a tutto quanto il resto. Ehm... ci sono due episodi significativi: uno è questo qui delle... dei passeggeri che si sono rivoltati e l'altro è dei pompieri che sono morti dentro le torri. Perché sono significativi? Perché in una vicenda, quando si racconta una vicenda drammatica -- io sto parlando, in questo caso qui di pura teoria, quindi di un film. Se io dovessi scrivere un film drammatico... eh... chi scrive film o chi...

MENTANA: Sì. E' una storia che ha cambiato la storia del mondo negli ultimi cinque anni.

FRACASSI: ...o chi racconta storie di questo genere qui, sa benissimo che hanno bisogno di alcuni elementi fondamentali.

MENTANA: (Cioè?)

FRACASSI: Questi elementi fondamentali...

MENTANA: L'eroismo dei... dei...?

FRACASSI: Sono gli eroi all'interno di una vicenda. No. Io sto -- ho detto che è una teoria, quindi non è, ovviamente, suffra... suffragata da alcuna prova -- eh...

MENTANA: Eravamo riusciti a arrivare quasi alla fine senza delle teorizzazioni...

FRACASSI: No, no, no, ma è... è evidente, cioè... eh... tu mi hai chiesto come mai...

MENTANA: Ma certo...

FRACASSI: ...una cosa del genere. Io su una cosa del genere non so dare risposte. Eh...

MENTANA: Eh... che... tutta una quest... una... messinscena di questo genere avrebbe bisogno, per... eh... trovare fondamento e impatto emotivo della presenza di eroi...?

FRACASSI: Esattamente. Perché se fosse...

MENTANA: Ma questo presupporrebbe un gigantesco burattinaio...

FRACASSI: Che se lo fossero fatti da soli, diciamo così, l'attentato -- come aveva detto lui [indica Vinci]. Cioè, se nel caso in cui l'Amministrazione Bush avesse deciso di auto-farselo -- l'attentato -- in questa ipotesi, eh... avrebbe avuto bisogno di alcuni elementi e uno di questi elementi è la presenza di eroi. In tutti [sic] le storie di questo tipo, in tutti i film di questo tipo, eh... è presente un elemento del genere. Questa è una teoria.

MENTANA: E' una teoria e... e... che non è... su cui, penso, Alessio Vinci...

VINCI: No, no, in questo caso qui, no. Cioè, (cioè), ammazzare decine e decine di pompieri per creare gli eroi, per non parlare dei passeggeri, eccetera, eccetera. La teoria dell'eroe c'è; io l'ho vissuta sulla mia pelle, in Iraq, col... la... soldatessa Lynch. Io, ho raccontato quella storia, che era una storia completamente diversa da quella che era stata raccontata da... dal Pentagono, quindi non entriamo in questo particolare. Quindi...

MENTANA: E' una storia che è stata sceneggiata a posteriori. La... l'eroina Jessica, no?

VINCI: Sceneggiata a posteriori. Il film, l'eroina, il soldato Jessica Lynch presa in ostaggio. Si era difesa con il cari... sparando colpi... tutto falso.

MENTANA: Questo per indicare che può succedere...

VINCI: Può succedere.

MENTANA: ...ma anche un'altra cosa; che il giornalista Alessio Vinci eh...

VINCI: Era lì.

MENTANA: ...sa che possono esistere queste cose.

VINCI: Può esistere, non lo escludo. Ma escludo assolutamente, categoricamente che questo sia successo quel giorno lì, perché al di là del compl... di quelli che hanno messo le bombe, al di là di quelli che hanno messo... anche, anche uccidere i pompieri no. Però volevo dire una cosa, che forse... però io vorrei...

MENTANA: Anche perché saremmo alle prese con il più gigantesco gruppo criminale [incomprensibile]...

VINCI: Esatto, ma io vorrei dire... scusami... C'è una cosa però credo...

FRACASSI: Ma io [incomprensibile] ma questo nel caso in cui uno... cioè qui stiamo parlando di una tesi, diciamo, complottista...

MENTANA: Sì, sì, ma la tesi... Scusa Fracassi, se la si costruisce poi uno dovrebbe anche dire, per coerenza, perché uno dovrebbe fare tutto questo.

VINCI: Il motivo, il movente del crimine quale è stato? Ma poi c'è un'altra cosa che vorrei dire su... per quanto riguarda la... il volo del... 93, schiantato in Pennsylvania. Se si può trovare il fotogramma dell'impatto sul... sul terreno. Io credo che non c'è un solo buco, credo che si vedano le due ali, lateralmente al buco, se uno vuol fare la teoria. E poi un'altra cosa. Ammettiamo, ammettiamo anche la teoria dell'abbattimento; perché l'Amministrazione americana, eh... trovandosi sotto attacco con due aerei già schiantati sulle Torri Gemelle -- se non sbaglio il terzo si era già schiantato sul Pentagono -- quindi c'era chiaramente un attacco in corso, per quale motivo non lo avrebbero dovuto abbattere? E se lo avessero abbattuto era semplicissimo...

MENTANA: Perché negarlo...

VINCI: ...dire: "Era meglio abbatterlo in Pennsylvania, che non farlo schiantare su Washington"? Quindi io credo che, anche se fosse stato abbattuto, in quel momento, sarebbe stato, o successivamente, sarebbe stato molto semplice, tra virgolette, semplicemente spiegare che l'alternativa al non abbatterlo sarebbe stato un altro attacco su Washington.

FRACASSI: Non avresti avuto più gli eroi, però, in quel caso.

VINCI: Beh, allora torniamo al discorso, dobbiamo ammazzare 90 persone per creare degli eroi.

MENTANA: Questo è un discorso molto, molto...

FRACASSI: Quando ne sono morte 3000, 90 in più, 90 in meno, non è che cambia molto, insomma.

MENTANA: Eh...

FRACASSI: No, eh... stiamo parlando di... di... se di numeri sono...

MENTANA: No, no. Se... eh... io non commento e seguo... Ripeto, se ci inoltriamo eh... come abbiamo fatto in questa puntata nelle tesi alternative, poi è giusto...

FRACASSI: No, però, visto che...

MENTANA: ...prendere in considerazione e ascoltare... eh... tutto.

FRACASSI: Esattamente, esattamente.

MENTANA: Non spetta a me commentarlo, ma ai telespettatori. Fra poco però c'è l'ultimo aspetto, quello su cui tanto si è discusso: l'aereo caduto sul Pentagono. Subito dopo la pubblicità.


[Fine sesta parte]


Settima parte


MENTANA: E' l'ultima parte, quella in cui parliamo dell'aereo fantasma -- come dice il titolo di questo capitolo -- del... eh... Pentagono e in cui poi tireremo le somme di tutto quello che si è detto questa sera. Allora, sappiamo qual è la vicenda; la vicenda è quella dell'aereo dirottato che va a... precipitare proprio sulle mura del Pentagono, della sede del Dipartimento alla Difesa americana. Si è detto che di quell'aereo non si è mai vista traccia, e neanche ci hanno aiutato le immagini che sono state sdoganate da poco dallo stesso Dipartimento alla... eh... Difesa. Vediamo come, nel film di Massimo Mazzucco, si parla di questo aspetto.


[Servizio tagliato]

MENTANA: Ecco, questa è... costruita, scenicamente, molto bene; comunque è la tesi alternativa, o l'insieme dei dubbi, riguardanti la vicenda dell'aereo fantasma sul Pentagono. Prima di sentire eh... le idee diverse, la confutazione, il tentativo di confutazione, le contro-tesi di... dei nostri eh collaboratori, è giusto che, eh... visto che si citava anche il corrispondente dal Pentagono della CNN, è giusto che... Vinci dica la sua su quella citazione.

VINCI: No, dico la sua, non la mia, perché lui era il corrispondente che era lì poche ore dopo l'impatto, e, purtroppo, questa parte che viene ulti... utilizzata nel documentario, è soltanto una parte di un servizio molto più lungo.

MENTANA: Una estrapolazione.

VINCI: Sì, sono alcuni secondi da un servizio durato diversi minuti. Eh... lui è stato preso completamente fuori contesto perché lui lì non raccontava quello che aveva visto lui, lui rispondeva a una domanda, di uno dei ***, che gli chiedeva che c'era stato un testimone oculare che parlava di un impatto avvenuto prima del Pentagono, quindi, di un, eventualmente, di un buco di una evidenza di un... di un att... di un aereo che è crollato su... vicino al Pentagono. Lui diceva: "No, io non ho visto niente che si... niente che, che mi possa suggerire che ci sia un aereo vicino al Pentagono. L'unico che vedo -- e lo dice qua -- l'unico che vedo è l'impatto sul Pentagono stesso." Quindi lui parlava di quello che diceva un testimone oculare. Secondariamente, lui, quando parla di "non c'è evidenza di grandi pezzi di fusoliera, grandi pezzi di..." lui parla di grandi pezzi, ma non esclude -- tant'è vero che il servizio qui lo dice, io ho qui il testo integrale del servizio -- lui dice che ci sono, che lui stesso ha fatto delle foto ad alcuni pezzi piccolissimi di fusoliera e di quello che sembra essere il cockpit*.

MENTANA: Era giusto perché era citato...

VINCI: Esatto.

MENTANA: Era era giusto darti la parola perché era citato il corrispondente della CNN.

VINCI: Purtroppo ogni tanto c'è... un po' di malafede.

MENTANA: Aspetta, sentiamo prima le tesi di Paolo Attivissimo, eh... che sono state... eh... messe insieme e elaborate da Anna Migotto.


[Servizio tagliato]

MENTANA: Questi sono... le due versioni, le due tesi eh... messe in... eh... contraddizione. Abbiamo sentito per l'ultima volta un estratto del film di Massimo Mazzucco, tra poco sentiremo anche l'autore, e poi eh le tesi alternative che sono state elaborate eh... sui suggerimenti di Paolo Attivissimo. Allora, Fracassi però...

FRACASSI: Allora, innanzitutto, oh... sul secondo filmato che abbiamo visto ci sta una cosa che eh... -- è brutto dirlo? -- non è vera. Eh... no, è brutto dirlo nei contronti di chi l'ha fatto. [ridacchia]

MENTANA: Si sono dette cose molte più brutte. Non è vera perché?

FRACASSI: Eh... nel senso che... è stato fatto vedere il motore di... di un aereo, è stato detto che questo ae... questo motore era perfettamente compatibile col motore dell'aereo. Allora, i Boeing 757 portano dei motori Rolls Royce. Eh... un giornalista, eh non mi ricordo francamente quale...

MENTANA: Un giornalista.

FRACASSI: Esattamente. E' andato ad intervistare il capo dei tecnici della Rolls Royce che produce quei motori, gli ha fatto vedere le fotografie, gli ha fatto vedere i filmati e lui ha detto: "Non è il motore di un Boeing 757." Ha escluso la cosa, quindi, quel motore lì non può essere perché l'ha detto chi l'ha costruito. Eh... la seconda cosa invece, una cosa molto poco plausi... plausibile, e cioè la scatola nera è inservibile. Allora, noi sappiamo... eh... (cioè) nei... in incidenti aerei molto più devastanti contro... non contro edifici che sono relativamente molli, ma contro montagne di granito, le scato... le scatole nere vengono recuperate e vengono lette. E' molto curioso che in questo caso, contro un edificio che per quanto possa essere duro sicuramente è meno duro di un edificio di granito, la scatola nera... eh...

MENTANA: E' ***

FRACASSI: Esattamente. Eh, poi vorrei dire solamente una cosa...

MENTANA: Prego.

FRACASSI: ...in più sulla... sull'impossibilità del fatto che un... un aereo di linea possa aver colpito il Pentagono, una cosa che non è stata detta nel... nei due servizi. E cioè: il Pentagono ha un sistema di difesa. Potrà sembrare [ridacchia] eh... una cosa curiosa, ma è, credo, la cosa più normale del mondo.

MENTANA: Mi sembra anche ovvio, certo.

FRACASSI: E' credo il posto più importante del mondo.

MENTANA: E quindi? E' un sistema antiaereo automatico per cui è impossibile?

FRACASSI: Ha un sistema di difesa molto sofisticato che è formato da cinque batterie antimissile. Queste cinque batterie antimissile si am... si azionano anche senza l'intervento umano perché può succedere che la persona che li aziona si sente male, eccetera eccetera -- sappiamo benissimo come funzionano queste cose. Gli scattano automaticamente il comando*...


Quanto sostenuto da Fracassi è in contraddizione alle affermazioni del comandante-pilota Claudio Galavotti (ritenuto fonte attendibile anche da Chiesa nella puntata del 24 maggio), nello speciale del TG1 del 19 febbraio 2006. Il passaggio:

OLLA: "Ma, come mai è possibile sorvolare il Pentagono? Il Pentagono non è protetto dal cielo?"

GALAVOTTI: "Oggi come oggi, non è più possibile farlo. Però... eh... partendo dal presupposto, che ha detto il comandante Arpino, con la sorpresa di quel...gli istanti, in quei minuti in cui... eh... era veramente difficile tracciare tutti gli aeromobili e capire cosa stava succedendo, ed essendo un periodo di basso livello di attenzione da parte del sistema americano, era possibile avvicinarsi al Pentagono. Addirittura non c'erano difese in loco per quanto riguardava la difesa del Pentagono e della Casa Bianca."

MENTANA: E quindi un aereo non avrebbe potuto avvicinarsi né tantomeno colpire il Pentagono?

VINCI: Abbattuto automaticamente?

FRACASSI: Sarebbe stato automaticamente abbattuto, a meno che, il radar di queste batterie antimissile l'avesse riconosciuto come amico, come...

MENTANA: Non avesse proceduto* alle procedure di riconoscimento, certo. Chiarissimo.

FRACASSI: Esattamente.

VINCI: O aereo civile. O aereo civile.

FRACASSI: L'aereo civile non è...

VINCI: Qui vale la teoria che tu ricordavi all'inizio, l'aereo di Thomas... come si chiamava il tedesco... [rivolto a Mentana]?

MENTANA: Mathias Rust.

VINCI: ...Mathias Rust, scusami. Eh... l'aereo probabilmente...

MENTANA: L'aereo è atterrato sulla Piazza Rossa di Mosca.

VINCI: ...probabilmente l'addestramento era "vola basso" perché eviti questo sistema, se c'è.

FRACASSI: Sì, ma ci stanno dieci anni di differenza. Quindici anni credo, di differenza, contando...

VINCI: Poi stavo pensando una cosa.

MENTANA: Quindici anni.

VINCI: Tu guarda un po' come sono fessi questi. Hanno organizzato tutto questo attacco: le Torri Gemelle, le bombe, le co... e hanno sbagliato e gli hanno messo il motore sbagliato, alla fine? Hanno trovato il motore di un 757 Rolls Royce che non era il suo? Hanno fatto proprio questo errore? Dopo aver... dopo aver complottato, aver messo in sce... tutta questa messinscena, sono riusciti a trovare i 4 aerei, per anni e anni hanno addestrato i piloti arabi, per... hanno ammazzato piloti, hanno ammazzato gente, hanno ammazzato i pompieri, hanno fatto abbattere un aereo così, e poi, sul momento in cui dovevano piazzare l'arma del delitto, hanno sbagliato motore? No, non ci credo.

MENTANA: Allora, probabilmente noi potremmo andare avanti eh... 12-13 ore a parlare di questo, eh... abbiamo però mostrato eh... le cose salienti, i fatti salienti, i cinque capitoli importanti di quell'11 settembre raccontato da una storia ufficiale, ormai archiviata, diciamo, e contestato sempre più, progressivamente, da una marea montante... di... tesi alternative, dati alternativi, documenti alternativi; tant'è che domani, a Chicago, si apre un convegno, un nuovo convegno, proprio che mette insieme tutte le tesi alternative a quella ufficiale sull'11 settembre.


[Fine settima parte]


Ottava parte


MENTANA: (Ci) siamo largamente avvalsi, lo abbiamo detto tutte le volte, di un film del regista Massimo Mazzucco. Penso che Mazzucco sia collegato telefonicamente con noi da Los Angeles. Massimo?

MAZZUCCO: Sono qua, sono qua. Sono qua e vi...

MENTANA: Grazie. Grazie, intanto, di averci permesso eh di mostrare ampiamente il... il film. Hai seguito...?

MAZZUCCO: Permettimi di dire una cosa.

MENTANA: Prego.

MAZZUCCO: Non è falsa cortesia -- ringrazio vermente te, voi, perché... eh... dare spazio a una cosa del genere, con il peso che comporta, è veramente notevole, lo state facendo con grande correttezza e va riconosciuto sicuramente. Finora non c'è, non ci è arrivato ancora nessuno e questo va detto. Eh... se posso... ho seguito un pochino al telefono, tramite un amico, perché putroppo non... canale 5 in diretta non arriva ancora in certi States.

MENTANA: A Los Angeles no.

MAZZUCCO: Ma comunque sia, se mi permettete, io, io stesso avevo chiesto di non partecipare perché mi sembrava che il film avesse già detto abbastanza e quindi non mi sembrava giusto. Però, vorrei solo correggere 2-3 eh... cose non corrette che sono state dette, perché il pubblico che non conosce questi problemi non è giusto che... che vada a dormire con certe informazioni sbagliate.

MENTANA: Certo.

MAZZUCCO: Solo questo, se mi permettete. Partirei dall'ultima, proprio. Ho sentito che Vinci -- che tra l'altro Vinci è un... è un... è un giornalista che io ascolto sempre volentierissimo, faccio il tifo per lui quando è in CNN perché lo trovo veramente bravo -- però mi stupisce un po' che abbia detto... che abbia detto che quel... ha praticamente accusato che quel... quel video di McIntyre sia stato in qualche modo usato fuori contesto. Forse non ha sentito bene, ma McIntyre all'inizio dice "From my close-up inspection", cioè "dal mio sopralluogo ravvicinato", non è, non sta assolutamente raccontando niente di nessun altro. Che poi volesse dire un'altra cosa sono affari suoi, ma lui ha detto, ha detto "from my close-up inspection", "dal mio sopralluogo ravvicinato." Non è giusto dire che non ha detto quello (che ha detto).

MENTANA: Possia... possiamo dire Mazzucco che non c'è... che... eh... la citazione non era vostra, tua...

MAZZUCCO: No, io...

MENTANA: ...non è stata un'estrapolazione... eh... manipolatoria e... eh... probabilmente...

MAZZUCCO: Sicuramente... Certo io... [incomprensibile]

MENTANA: ...questo lo diciamo con chiarezza e diciamo anche però che penso che anche Vinci non abbia nessun intento eh... mistificatorio...

VINCI: Asso... assolutamente no. Era semplicemente... io parlavo... lui stava raccontando quello che gli era stato detto da un testimone; cioè un testimone gli aveva raccontato...

MAZZUCCO: Sì?

VINCI: ...che secondo lui l'impatto dell'aereo, o dell'oggetto, era avventuto prima del Pentagono e allora lui ha detto: "From my close-up inspection" cioè "da quello che vedo io", io McIntyre...

MAZZUCCO: Sì.

VINCI: ...non c'è "evidence of a plane having crashed anywhere near the Pentagon"...

MAZZUCCO: Infatti*.

VINCI: ..."non c'è prova che un, un aereo sia... si sia schiantato vicino al Pentagono, ma soltanto contro il Pentagono."

MAZZUCCO: Eh beh, questa parte io non l'ho sentita...

VINCI: Eh...

MENTANA: Però, però... però...

VINCI: Io ho trascritto qua.

MENTANA: Però qui entriamo in una...< MAZZUCCO: D'accordo, io riconosco...

MENTANA: ...in un dettaglio specialistico.

MAZZUCCO: Certo, certo, infatti.

MENTANA: Chiedo scusa. Non siamo...

MAZZUCCO: Diciamo pure che va benissimo perché Vinci sa sicuramente meglio di me, conosce i filmati CNN e di questo tipo, quindi va benissimo. Io... (purtroppo) questo è quello che gira in rete. Un'altra cosa che vorrei dire è questa: io non ho la presunzione di sapere assolutamente cosa è successo quel giorno, sarebbe un miracolo se lo sapessi, ma non faccio né il terrorista, né, né, né l'investigatore. Io ho raccolto in questo film solamente dei fatti; li ho messi a disposizione di chi vuole vederli -- e chi vuole vederli può farsi un'opinione -- e chiaramente la mia... la tesi... -- sottinteso che io sostengo che qualcosa è andato storto, però, chiaramente, non so dire che cosa.

MENTANA: Certo.

MAZZUCCO: Quando sento dire a un certo punto, sento i ragionamenti all'indietro: "Non potrebbero aver fatto questo perché, per qui, per là" io non, non so, ho un modo di ragionare diverso. Io... io... Ci sono questi fatti; ci sono delle esplosioni nelle torri? O qualcuno me le spiega oppure io resto con un dubbio.

MENTANA: Tu vuoi stare... tu dici: il modo migliore per affrontare questa materia è stare alla materia di fatto, no?

MAZZUCCO: Beh sì, perché nessuno di noi [incomprensibile]...

MENTANA: E poi spetterà a qualcun altro spiegare il perché o il per come.

MAZZUCCO: Beh sì, mi sembra più giusto.

MENTANA: Però...

MAZZUCCO: Io sicuramente non ho quella presunzione. Io presento dei fatti...

MENTANA: Ecco...

MAZZUCCO: ...è stato un grande sforzo devo dire, perché chiaramente, è una fatica...

MENTANA: No, no. Ma eh... se...

MAZZUCCO: Non dico di andare oltre, ma...

MENTANA: Sei stato regista e produttore indipendente di questo... eh... di tutto questo... eh... di tutto questo...

MAZZUCCO: Esatto, mi sono creato da solo [incomprensibile]. Eh... eh... un'altra, un'altra cosa adesso che ho fatto... ho preso un po' di appunti al volo...

MENTANA: Hai preso appunti, ma, purtroppo, tu sei avvantaggiato dal fatto che a Los Angeles eh... siamo nel primo pomeriggio, qui è notte fonda, è l'una e quaranta, e ho, giustamente, i colleghi del telegiornale col forcone in mano... [risatina]

MAZZUCCO: Lasciami solo dire, allora -- (siccome) non so se l'avete detto -- tutto quello che avrei voluto dire qui, lo diremo sul nostro sito che è Luogocomune.net, da lì, dove è nato tutto questo lavoro e ci sono 4000 iscritti che hanno fatto un lavoro collettivo, con *** a questo film. Quindi, parlo anche a nome di tutti, vi ringrazio incredibilmente per...

MENTANA: No, no, non devi ringraziare. Grazie a Massimo Mazzucco. Io, però -- se vuoi resta anche in linea -- voglio sentire un attimo anche Paolo Attivissimo che ha... eh... ha avuto... eh... ha avuto un ruolo importante -- abbiamo solo pochi secondi però lo voglio assolutamente sentire e ringraziare -- un ruolo molto importante nelle tesi che si contrapponevano a quelle del film di Mazzucco. Attivissimo?

ATTIVISSIMO: Buonasera.

MENTANA: Buonasera. E' sta... Allora... grazie... grazie anche a te. Spero che il lavoro che abbiamo fatto, anche con il tuo contributo, sia stato soddisfacente; tu ci ascolti anche tu... tu ci hai seguito anche tu dall'estero, anche se da molto più vicino di Mazzucco, vero?

ATTIVISSIMO: Sì, sì, io sono a Lugano. La cosa interessante che credo sia emersa questa sera è che è molto facile assemblare delle immagini anche apparentemente innocenti, come quella della scatola eh... con il telo blu, e farle sembrare inquietanti e misteriose; in realtà, come si vede guardando bene quella fotografia, si nota che è semplicemente una tenda, che è stata assemblata davanti al Pentagono; lo si vede perché le persone stanno reggendo con poco sforzo questo enorme contenitore, quindi non c'è nessun mistero. E questa purtroppo è una tendenza molto frequente nell'assemblare le immagini di questi filmati...

MENTANA: Certo, (certo)...

ATTIVISSIMO: ...favorevoli alle tesi di complotto.

MENTANA: Però possiamo dire una cosa *** Nel ringraziarti ancora una volta e nel ringraziare a... voglio dire, a nome delle verità tutti coloro che si stanno... eh... adoperando con una tesi o con l'altra per fare maggiore chiarezza, quello che si può dire è che effettivamente dopo l'11 settembre... eh... c'è stato, com'è comprensibile, per un attacco che non aveva precedenti e... che è stato clamoroso e che ha cambiato la storia del mondo, non c'è stata, forse, la necessità di trasparenza del... a favore degli organi di informazione; questa è una cosa che possiamo e che dobbiamo dire. E se molte tesi, anche le più bilacche, quelle che paiono le più bislacche, sono potute fiorire, è anche perché non ci è stata quella sufficiente trasparenza che avrebbe permesso di scrivere non solo una storia ufficiale, ma una storia quasi unica di quello che è successo l'11 settembre. Io... mi devo fermare qui, per... eh... obiettivi motivi di tempo; voglio ringraziare assolutamente, ancora una volta: Massimo Mazzucco da Los Angeles, Paolo Attivissimo da Lugano...

ATTIVISSIMO: Grazie.

MAZZUCCO: Grazie a voi.

MENTANA: ...Franco Fracassi e Alessio Vinci, il capo della CNN italiana, e tutti voi. Io voglio dire però, che due collaboratori che sono con noi da nove mesi... eh... ci lasciano... Tommaso [stringe la mano]... dovrei andare fino da Laura che è laggiù in fondo... Ci vediamo a settembre. Noi invece... noi invece ci vediamo dopodomani. Buonanotte da Matrix!



[Fine ottava parte e fine puntata]

2007/05/04

Matrix 11/9/2006: la trascrizione

a cura di ZeusBlue. I paragrafi rientrati sono commenti di ZeusBlue o di altri autori. Un commento generale alla puntata è disponibile qui. Le parole asteriscate sono da verificare o dubbie. Non si intende violare alcun diritto d'autore: questa trascrizione è fornita puramente a titolo informativo in mancanza di un servizio analogo offerto dall'emittente. Versione 1.5 (9 febbraio 1008).

Il video della puntata, intitolata "Le verità contrapposte", è parzialmente disponibile presso Mediaset. Gli ospiti in studio sono Alessio Vinci, Jas Gawronski, Giulietto Chiesa e Maurizio Blondet. I tempi indicati si riferiscono alla registrazione effettuata da Undicisettembre, al netto delle pubblicità.

Le principali affermazioni di interesse

  • Viene preannunciata da Mentana l'uscita "fra un mese" di un nuovo film di Mazzucco, "La verità di cristallo". Sono ormai passati undici mesi e non s'è ancora visto nulla.
  • Alessio Vinci fa una grandissima confusione con l'errata spiegazione del "pull it" di Silverstein.
  • Giulietto Chiesa sostiene che Silverstein ha dato l'ordine di demolizione e che, siccome ci vuole tempo per preparare una demolizione, la demolizione era stata pianificata in anticipo, con tutte le implicazioni che ne conseguono.
  • Maurizio Blondet asserisce che "pull it" è gergo per indicare una demolizione.
  • Giulietto Chiesa asserisce che furono trasferiti "tutti gli aerei caccia verso la zona dell'Alaska", lasciando a difesa della costa est "soltanto otto caccia".
  • Maurizio Blondet asserisce che quando "c'è il fumo nero vuol dire che la temperatura è bassa perché l'incendio si sta spegnendo per mancanza di ossigeno".
  • Giulietto Chiesa afferma che "Kevin Ryan... è un ex manager dei laboratori Underwriters" (non è vero, e per ammissione dello stesso Ryan).
  • Blondet parla degli "israeliani danzanti".
  • Blondet dice che Steven Jones è stato sospeso per aver fatto l'ipotesi della termite (falso: è stato sospeso perché pubblicava le sue ipotesi sul sito dell'università, coinvolgendola indebitamente come apparente garante).
  • Giulietto Chiesa prende le distanze da Blondet per la teoria degli "israeliani danzanti".
  • Chiesa cita i blackout nelle Torri Gemelle (probabilmente si riferisce a Scott Forbes, ma dimentica che il blackout dichiarato da Forbes e non confermato riguardava soltanto metà di una torre).
  • Chiesa cita William Rodriguez, chiamandolo ripetutamente "Ramirez". Meno male che gli ha scritto la prefazione del libro.
  • Chiesa asserisce che la testimonianza di Rodriguez è stata cancellata.
  • Chiesa e Blondet rispondono ripetutamente "Non lo so" alle domande di Gawronski e Vinci. Eppure Chiesa, dice, ha "studiato la materia".
  • Chiesa tira in ballo l'operazione Northwoods (che però era soltanto un piano, mai eseguito).
  • Chiesa dice che l'aereo al Pentagono "ha fatto una manovra scendendo da 2000 metri a livello di 4 metri dal suolo nello spazio di 30 secondi".
  • Chiesa afferma che i motori dell'aereo al Pentagono avrebbero dovuto trapassare "sei muri maestri", ma la realtà è che di muri maestri, al Pentagono, non ce ne sono: ci sono solo colonne portanti. I muri sono soltanto tramezze non portanti.
  • Chiesa afferma che anche gli attentati di Londra di luglio 2005 sono "finti".
  • Chiesa afferma che la buca a Shanksville prodotta dall'impatto del Volo 93 è troppo piccola: "le immagini che noi abbiamo visto, a terra, ci dicono che non corrispondono, quelle immagini, alla caduta di un aereo di quelle dimensioni"; "quella buca non corrisponde a un aereo e non ci sono pezzi dell'aereo".
  • Chiesa afferma che "gran parte dei kamikaze che sono stati elencati dall'FBI come responsabili sono stati passati [sic] tutti attraverso la Bosnia e sono stati tutti doppi agenti pagati dall'MPRI, che è un'agenzia americana di copertura della CIA".
  • Chiesa annuncia l'uscita di un suo film sull'argomento: "uscirà un nostro film, esattamente, il cui attore principale, voglio dirlo, sarà Dario Fo".


Primo blocco

00:00:20 MENTANA: Buonasera. Buonasera. Ormai praticamente sta per finire, dal punto di vista dell... dell'orologio, l'11 settembre. Ed è una giornata che è stata scandita su tutti i giornali, nei telegiornali, in tante rubriche e programmi, eh, d'approfondimento, dal ricordo dal 5° anniversario dell'attacco all'America, alle Twin Towers, al Pentagono e -- chissà dove doveva andare, probabilmente alla casa Bianca -- quell'altro aereo che poi è precipitato, come sappiamo, in un, eh, terreno.
Si è detto molto, si è ricordato molto, c'è stata, evidentemente, la commemorazione ufficiale, ci sono stati i messaggi alle autorità statunitensi da parte di tutti gli statisti del mondo. Si è ricordato, si è voluto mettere l'accento su uno o sull'altro degli aspetti. Ma noi sappiamo benissimo -- lo sa la libera informazione da tempo -- che esistono sull'11 settembre, oltre alle versioni ufficiali, anche tante versioni alternative; si parla di teorie cospirative, e comunque di confutazione di quella che è la versione, la verità ufficiale. Noi per una volta -- per una volta ancora, devo dire, per quanto riguarda Matrix -- in questa eh... puntata, che anticipa eh... la... eh... l'addio della stagione 2006-2007 della nostra trasmissione, Matrix, con Matrix vogliamo mettere a confronto quella che è la versione, la verità ufficiale, quella che la gran parte del mondo conosce come tale, con le verità, con le versioni alternative, come sono cresciute. Lo faremo con una serie di filmati che metteranno in rilievo le incongruenze, e poi altri risponderanno ai rilievi su queste incongruenze, ma lo faremo anche con la presenza di ospiti che la pensano tra di loro in maniera molto diversa. Ve li presento: eh... dalla mia sinistra, che non è probabilmente la sua, Maurizio Blondet, giornalista [applauso], Giulietto Chiesa, giornalista ed europarlamentare [applauso], Jas Gawronski, anche lui giornalista ed europarlamentare [applauso], Alessio Vinci, giornalista, che è il responsabile in Italia della CNN [applauso], la più grande catena di informazione televisiva del mondo, quella da cui anche noi abbiamo visto in diretta cosa succedeva cinque anni fa, quell'11 settembre.
Dicevo che con gli anni è partita la considerazione di possibili alternative alla versione ufficiale. Cominciò un... col libro di un giornalista francese, di estrema opposizione, chiamiamola così, Meyssan e... "L'Incredibile Menzogna", si parlava della... soprattutto del volo, dell'aereo che centrò il Pentagono, nella tesi di quel libro non c'è mai stato un aereo contro il Pentagono; e questo è uno degli aspetti di cui più si è parlato. Poi si è andati avanti soprattutto via Internet, sui blog... eh... su quei siti che... eh... sempre sono in qualche modo punto di riferimento di chi non crede alle versioni, alle verità ufficiali, soprattutto da parte dell'Amministrazione americana. Ne è nato, per primo, un film. Un film che si chiamava Loose Change, che ha visto la luce... eh... nella primavera dell... dell'anno scorso, del 2005. Vediamo in estrema sintesi cosa diceva Loose Change.

[00:03:36. Servizio dedicato a Loose Change]

00:11:50 MENTANA: Questo è stato il fenomeno Loose Change e questi erano anche alcuni dei contenuti forti eh... contestativi, confutativi della eh... verità ufficiale da parte di questo eh... filmato, di controinformazione dovremmo eh... dire. Alessio Vinci, perché ha cominciato a germinare tutta questa serie di teorie e di contestazioni puntuali alternative, soprattutto con epicentro la stessa America?

VINCI: Per due motivi credo... Il primo è perché le ragioni per le quali gli Stati Uniti sono andati in guerra contro l'Iraq, le armi di distruzione di massa, e queste cose qui, non si sono rivelate essere delle... dei motivi infondati e quindi la gente, oggi, ha dei motivi in più per credere che gli Stati Uniti possano mentine... mentire; il secondo è perché è comunque giusto farsi delle domande e dare delle risposte. Il problema qual è? Che non è questo il modo di dare delle risposte. Questi filmati che sono emersi su Internet sono dei filmati co... che sono costruiti e fabbricati in maniera univoca, non hanno nessun tipo di replica, e... e sono anche basati su delle... eh... delle teorie che sono false, e anche prese fuori contesto. Io posso... l'unica cosa che io posso garantire personalmente... ho visto 10 secondi... 10 secondi di clip ah... presi dalla CNN, del mio collega Jimmy McIntyre al Pentagono il giorno dell'attacco eh... dell'11 settembre, e quindi 5 anni fa, lui stava parlando, stava rispondendo a un suo ospite che chiedeva di un secondo aereo. Quindi, quella sua risposta, per quanto riguarda l'aereo che non pr... non colpiva il Pentagono ma che avrebbe colpito qualcos'altro o comunque non era... non era un aereo, era una risposta ad un altra domanda, non si parlava dell'aereo...

In realtà McIntyre non sta rispondendo a una domanda riguardante un secondo aereo. Gli viene chiesto di precisare se l'aereo ha colpito direttamente il Pentagono o se è caduto nelle sue vicinanze.

MENTANA: Cioè... una... una estrapolazione che è servita poi a...

VINCI: Preso completamente fuori contesto. E quindi tutto questo... è chiaramente... ripeto: le domande vanno fatte... e ci vuole... ci vogliono delle risposte. Le risposte non sono mai garantite quindi bisogna studiarle, però... questi filmati sono f... dei filmati che non danno una risposta completa alle domande che giustamente i cittadini si vogliono... porre.

MENTANA: Giulietto Chiesa, tu hai progressivamente abbracciato la causa... non della verità alternativa, ma della ricerca della chiarezza, al di là della versione ufficiale. Possiamo metterla in questi termini?

CHIESA: Sì. La risposta alla domanda del film eh... la condivido esattamente: fai domande e aspetta risposte, perché la verità è molto diversa da quella che descrive... Alessio Vinci. In questi 5 anni noi abbiamo ascoltato solo una versione. Eh... Tu fai un buon lavoro, ottimo, ma in realtà in tutti questi 5 anni le altre versioni non sono emerse. Per il grande pubblico, per miliardi di persone, la versione è stata una sola e quindi il fatto che vengano fuori queste domande è altamente salutare. Poi sul fatto che queste qui siano domande unilaterali, nessuno pretende di avere la verità, ma qui ci sono delle contestazioni molto precise alla versione ufficiale, che non hanno ancora avuto risposta. Anzi, aggiungo -- ed è peggio -- c'è stata una Commissione Ufficiale d'inchiesta; questa Commissione Ufficiale d'inchiesta ha prodotto un ponderoso volume, nella qua... nel quale non esistono quasi tutte queste domande, non c'è risposta. Vogliamo un esempio solo? Eh... l'esempio molto ingannevole in base al quale le due torri sarebbero cadute perché colpite dagli aerei, è smentito da un evento assolutamente chiaro e la cosa sbalorditiva è che di questo evento la Commissione Ufficiale d'inchiesta non parla, neanche una riga.

MENTANA: Ovvero?

CHIESA: Ed è la caduta dell'edificio numero 7. Io mi dovrei chiedere agli spettatori se sanno, quanti di loro sanno, che è crollato anche l'edificio numero 7. Che non è stato...

Formalmente Chiesa ha ragione: il Rapporto della Commissione 11/9 non menziona il WTC7. Ma il Rapporto non è certo l'unico documento "ufficiale" pubblicato: i rapporti tecnici della FEMA e del NIST, per esempio, ne parlano estesamente.

MENTANA: Lo sanno se hanno visto Matrix perché ne abbiamo già parlato.

CHIESA: Bene. Perfetto...

MENTANA: Però se... non ti voglio interrompere...

CHIESA: Fammi finire... soltanto questo...

MENTANA: No, no, ti prego. E' una cosa di cui parleremo specificamente... vedremo e ne parleremo eh... nello specifico... sia nella tesi come dire... accusatoria sia in quella... eh... difensiva. E riguardo al fatto che molti spettatori non sanno... non hanno mai sentito parlare di verità alternative, stiamo facendo questa trasmissione...

CHIESA: Va benissimo... sono molto...

MENTANA: quindi è inutile... è inuti...

CHIESA: Ti ho dato... ti ho dato atto un minuto fa.

MENTANA: No, no, ma non è per questo... voglio dire...

CHIESA: Io sto... io sto facendo...

MENTANA: ...è per... per guadagnare tempo nel dibattito. Eh... Chiesa, tu e Blondet, eh... su 99% delle cose del mondo penso la pensiate in modo molto diverso. Perché esiste un... eh fronte... eh... così così variegato, così composto? Cos'è il cemento, eh... la voglia di capire o anche un po' eh... l'avversione... alla dottrina Bush?

CHIESA: No, non c'entra la... per quanto riguarda me - io non posso parlare per Blondet - sono... problemi diversi... eh... io vado alla ricerca della verità, faccio domande, cerco di accumulare il più possibile ris... di risposte che siano credibili, eh... perché ritengo che la questione fondamentale è molto importante per i nostri destini. Se noi arriviamo a concludere che l'amministrazione degli Stati Uniti d'America, non ci ha dato la verità dell'11 di settembre e anzi ci ha... ingannato l'11 di settembre, non dopo con la guerra irachena, tutto ciò che è accaduto dopo avrà un'altra interpretazione. Io quindi sono molto interessato a sapere qual è la verità, perché se la verità non c'è stata l'11 di settembre, allora l'Afghanistan va letto in un'altra chiave, l'Iraq in una terza, e soprattutto, quello che sta per accadere, l'Iran, perché Bush tre giorni fa, o quattro, ha detto una frase che mi ha fatto venire i brividi; ha detto: "L'Iran è Al-Qaeda", il che significa l'inizio della guerra contro l'Iran.

MENTANA: "Peggio di Al-Qaeda" (ha detto). Eh... Blondet... eh... la posizione di Blondet viene vista come una delle più estreme perché, secondo le accuse che riceve, eh... anche con delle venature di antisemitismo.

BLONDET: (Hm) sì. Ehm... eh... capisco che... questo tipo di accuse vengono fatte per screditare, naturalmente per domenizzare [sic]... no?

MENTANA: Però chi accusa non è presente invece... eh...

BLONDET: No, certo.

MENTANA: Blondet è presente e può dire quello che vuole...

BLONDET: No, ma nell'intento di dire "quello che viene da quella bocca è... non vale nulla". (Uhm?) Ora, vorrei io... rispondere solo alla domanda che hai fatto anche a Chiesa, perché appunto, il mio non è un hobby [veemenza sulla finale], quello di capire cosa è successo; è che se è successo quello che temo, qui siamo di fronte a un regime estremamente pericoloso, una specie di Quarto Reick [Lo dice proprio con la k?]... che... che gioca anche...

MENTANA: E chi sarebbe questo Quarto Reich? L'amministrazione americana?

BLONDET: Il Quarto Reick [sembra sempre lo dica con la k] americano... una specie di colpo di stato. La mia tesi è che dietro... e con la scusa di questo... attentato autentico, con veri morti, c'è stato un colpo di stato. (Uhm?) Cosa che non è così strana perché tutti ammettono che... eh... il... l'incendio del Reickstag [anche qui sembra sempre con la k] con cui Hitler prese pieni poteri, fu un colpo di stato. Fu organizzato dagli stessi nazisti, eh... creando il panico e la paura dell'emergenza e quindi... eh... Hitler eh chiese e ottenne i pieni poteri. Cioè...

MENTANA: Ma... eh Blondet, questo vuol dire che qualcuno, dall'interno dell'America, avrebbe inscenato tutto?

BLONDET: Sì.

MENTANA: Questo è quello...

BLONDET: Sì.

MENTANA: ...perlomeno c'è quest'affermazione grave e pesante. Eh... Gawronski... di fronte a tutto questo... Gawronski... Jas Gawronski, europarlamentare, fervente atlantista, potrei dirla così, ma soprattutto è stato.. ehb... corrispondente dagli Stati Uniti per tanti anni, conosce l'America molto bene. Cosa si può dire di fronte a... a questa teoria?

GAWRONSKI: Mah... guarda... io sono... allucinato proprio. Uno si può divertire a parlare di qualsiasi cosa, certo, ma... non voglio sembrare... arrogante e forse anche maleducato nei confronti dei... dei... miei amici, ma dico... eh... sono dei... dei... ipotesi talmente, ma talmente assurde... Io, voglio dire, c'è un solo fatto -- ci son tanti fatti -- avrei pensato che il filmato di... di... bin Laden che è venuto fuori pochi giorni fa, almeno frenasse queste pazzie che si, che sento qua dentro; ma un... un solo elemento, oltre poi vari fatti concreti di cui ha parlato Alessio e che ne sono tanti altri. Ma organizzare una cosa del genere se, diciamo, se noi accettiamo la teoria vera, quella dei 19 attentatori, vogliamo dire che saranno state 50, 100 persone che erano al corrente di questo fatto? Ed è stato difficile scoprirlo. Ma se fosse vera questa pazzesca teoria che si sente... ipotesi che si sente qua questa sera, eh... eh... che continua a circolare, vogliamo dire che almeno 500, 600, 1000 persone dovevano essere coinvolte in uno schema del genere? E dopo 5 anni non ce n'è una [sottolinea] che sia venuta fuori a testimoniare, a dire "mi pento, ho collaborato, ho fatto parte di quest'organizzazione"? Ma insomma, mi sembra veramente... delle tesi... Ecco io, quel... l'unica cosa di cui io mi stupisco è che ci sia ancora tanta gente che abbia voglia di credere in queste ipotesi.

BLONDET: Scusa...

MENTANA: Eh... abbiamo dei vincoli, (eh) dobbiamo fermarci. Vi dico subito che dopo la pubblicità vedremo... eh... ancora... un documento inedito, di Massimo Mazzucco, che è un... eh... regista italiano che si è occupato proprio di cercare una re... verità alternativa, è un filmato inedito in Italia, che uscirà eh... tra un mese in tutto il mondo, e dopo la nostra redazione ha messo a punto una serie di risposte a quelle che sono, eh, le verità alternative che si sono già viste in Loose Change e che si vedranno poi anche nel filmato di Mazzucco. A tra poco.

Secondo blocco

MENTANA: Allora, Matrix speciale, parliamo di cosa è successo l'11 settembre di cinque anni fa; la verità, la versione ufficiale, le teorie alternative, cospirative, o di altro tipo, che la controinformazione ha messo in circuito soprattutto via Internet. Uscirà tra un mese un film che è un po' la summa per una parte... eh... degli internauti di queste verità alternative che si chiama la Verità di cristallo e l'ha fatto, l'ha realizzato il regista italiano, che vive però a Los Angeles, Massimo Mazzucco, che è già stato autore di un altro... eh... filmato... Imbroglio, l'Inganno Globale, proprio relativamente a queste vicende. Vediamo la parte che riguarda la materia di fatto: cosa non funziona nelle versioni ufficiali sull'11 settembre. E' un'anteprima per i telespettatori di Matrix.

[00:01:00 Vengono presentati degli spezzoni di Verità di Cristallo. Foro troppo piccolo al Pentagono, finestre troppo piccole, niente rottami identificabili, foro d'uscita simile a quello di entrata, manovra difficile, dirottatore dilettante. WTC "invisibile" da lontano, mancata intercettazione, nessuno punito, testimonianza Mineta, niente nomi arabi nelle liste, identificazione in 48 ore...]

00:08:58 MENTANA: Ecco, questa è l'anticipazione di un film che uscirà soltanto tra un mese, un film documentario. Come si vede, ci sono molti interrogativi che forse, effettivamente, il pubblico italiano vede soltanto per la prima volta. E' doveroso però -- abbiamo visto quelle che in un processo chiameremo le tesi eh... dell'accusa -- è doverso vedere subito, innanzitutto per quanto riguarda la vicenda di Manhattan, dell'attacco alle Torri Gemelle, quali sono le contro, contro-verità, le verità, le versioni che si contrappongono e tentano di confutare queste che sono le evidenze di chi fa eh... controinformazione. Le ha riassunte la nostra redazione, perché non esiste un filmato alternativo -- chi crede alla verità ufficiale non ha bisogno di costruirli -- insieme, eh... con la collaborazione di un altro esperto che abbiamo già conosciuto in passate puntate di Matrix, cioè Paolo Attivissimo. Vediamo Banfi sulle Twin Towers.

[00:09:57 Filmato di debunking preparato dalla redazione con la consulenza di Paolo Attivissimo]

00:19:50 MENTANA: E peraltro, Alessio Vinci, se non sbaglio, in una precedente puntata di Matrix nella scorsa stagione, tu avevi evocato anche un'altra possibilità riguardo a questo edificio numero 7?

VINCI: Mah, c'era qualcuno che diceva che una delle ragioni per le quali l'edificio 7 fu fatto crollare è perché c'erano gli uffici della CIA dentro, comunque con dei documenti sensibili. Eh... Non sarebbe quindi -- sempre prendendo in considerazione che io non credo al complotto, quindi non alla... all'esplosione controllata degli... dell'edificio numero 7 che, probabilmente viste le condizioni dell'edificio numero 7, viste le condizioni di caos, qualcuno -- se questo qualcuno esiste -- potrebbe aver deciso di eliminare questo... edificio per... poter... eeeh... prevenire che documenti sensibili finissero nelle mani eh... di... eh... persone che non avrebbero accesso. Oppure, il fatto che l'edifi... l'edificio numero 7 fosse fatto crollare per... creare una zona di sicurezza, perché non dobbiamo dimenticarci, che subito dopo il crollo delle torri, c'erano migliaia, non solo di poliziotti e pompieri, ma anche di volontari che... eh... scavavano fra le macerie per tentare di recuperare, se ce ne f... se ce n'erano, eh... dei sopravvissuti e quindi... Ma, ripeto, tutto questo come possibilità se uno accetta anche minimamente l'idea del complotto, cosa che...

MENTANA: Che tu non accetti?

VINCI: Assolutamente... è da escludere.

MENTANA: Chiesa? L'edificio numero 7, perché è importante?

00:21:15 CHIESA: L'edificio numero 7... Intanto... non... s... mi, mi pare ehm... stupefacente quest'ammissione di Vinci. Vinci ammette che può essere stato fatto crollare. Ma per far crollare un edifico di quelle dimensioni bisogna aver lavorato per settimane e mesi prima per... per minarlo; per l'appunto non si inventa un crollo di questo genere. Del resto ci sono le testimonianze di Larry Silverstein che dice a un certo punto, al capo dei pompieri: "Beh, ci conviene farlo andar giù." E quindi vuol dire che questo edificio era già stato prima app... approntato. E la domanda che viene dopo è: come mai Larry Silverstein, cioè il proprietario dell... eh... eh... dell'intero sistema, decide a un certo punto... che...

MENTANA: Ha voce in capitolo nella... demolizione?

CHIESA: Ecco... Poi aggiungo... eh... sappiamo con tutta precisione che l'edificio numero 7 era il luogo dove si stava preparando uno degli... una delle... come dire... delle esercitazioni che sarebbe dovuta avvenire il giorno dopo -- guarda che stranezza -- l'esercitazione che avrebbe dovuto simulare...

MENTANA: "Sappiamo con certezza" chi?

00:22:30 CHIESA: Lo sappiamo con certezza perché abbiamo i dati -- se volete li cito tutti [tira fuori un foglietto sul quale ha scritto delle note] -- sono stati raccolti abbondantemente. Quella mattina, cosa di cui non si occupa minimamente il contro-filmato, erano programmate -- quella mattina dell'11 di settembre -- erano programmate, secondo Mike Ruppert [Michael?], nel suo libro "Crossing the Rubicon", cinque esercitazioni militari. Vuoi i nomi -- te li dò -- tutte documentate: Vigilant Warrior, Vigilant Guardian, Northern Vigilance, Tripod 2. Questo era l'esperimento che doveva essere fatto, National Reconnaissance Office, cioè NRO; cinque secondo Ruppert. Ma secondo altri le esercitazioni militari di quella mattina erano state organizzate...

NRO non è il nome di un'esercitazione: è il nome di un ente governativo. Chiesa non sembra sapere cosa sta leggendo.

MENTANA: Ma questo cosa vorrebbe dire, scusa?

CHIESA: Vorrebbe dire una cosa molto importante, di cui non s'è parlato fino a qui.

MENTANA: Eh.

CHIESA: E cioè che i diciannove kamikaze e Osama bin Laden erano stati in grado di progettare, contemporaneamente, un sacco di cose che non dovrebbero essere nella loro disponibilità.

MENTANA: Cioè?

CHIESA: Cioè, tutte queste esercitazioni militari sono state progettate da chi? Dalla... dall'aviazione e dalle autorità militari americane proprio la mattina dell'11, proprio la mattina dell'11.

MENTANA: Cioè, voi sostenete quindi... voi sostenete quindi che c'è... come dire... una cointeressenza, che si son messi d'accordo? Blondet.

CHIESA: Può essere un'ipotesi. No, no. Ma fammi finire perché questo è importante.

BLONDET: (Quello) che sostengo io... lo vorrei dire io, se possibile...

CHIESA: Scusa un istante, scusa un istante, scusa un istante. C'è un piccolo dettaglio che voglio... eh... rilevare e rivelare; forse è utile. C'era un coordinatore di tutte queste... uhm... eh... esercitazioni militari dell'11 di settembre. Questo coordinatore si chiama Dick Cheney; è il vicepresidente degli Stati Uniti d'America, e tutto ciò -- badate bene -- non risulta da qualche strana invenzione. Ecco, allora, l'8 maggio del 2001...

MENTANA: Sì?

CHIESA: ... l'8 maggio del 2001 -- tenete presente le date -- c'è un comunicato dalla Casa Bianca che dice: "Il Presidente Bush ha ordinato al vicepresidente Cheney di coordinare lo sviluppo delle iniziative del governo per combattere attacchi terroristici sul suolo degli Stati Uniti." Chiuse virgolette. Nel quadro...

MENTANA: Che non vuol dire farli.

CHIESA: ... nel quadro della direttiva era previsto che Cheney avrebbe coordinato i wargames e uno speciale ufficio detto Office of National Preparedness della FEMA (Federal Emergency Management Agency). Il suo direttore, Joe Allbog*, nominato in quell'occasione, avrebbe dovuto essere alle dirette dipendenze del vicepresidente degli Stati Uniti d'America.

VINCI: (E' normale...)

CHIESA: Qualcuno mi deve spiegare... qualcuno mi deve spiegare...

MENTANA: Sì...

CHIESA: ...come mai Osama bin Laden e i suoi diciannove dirottatori sapevano tutto questo. E come mai -- come mai -- tutto ciò è accaduto nel momento in cui una di queste esperimentazioni [lo dice proprio con la e], diciamo così, come si chiama in America -- drills -- avrebbe trasferito tutti gli aerei caccia verso la zona dell'Alaska, mentre rimanevano a difesa del territorio della zona della costa ost... est degli Stati Uniti soltanto otto caccia. Tutto questo è una coincidenza?

MENTANA: Fermo lì. Fermo lì. Fermo lì.

CHIESA: Mi sembra di no.

MENTANA: Vinci.

VINCI: Mah... intanto ha cominciato dicendo eh... che c'è una dichiarazione del capo dei pompieri che di... diceva: "Bisogna tirare giù il... l'edificio." Quello che è s...

CHIESA: Larry Silverstein. Ho detto Larry Silverstein.

VINCI: Quello che ha detto "pull it."

CHIESA: Il proprietario. "Pull down."

VINCI: Ha detto "pull it." E' "pull it" in gergo eh... inglese. Significa: "Tiralo." Cioè, ordinava a chi di dovere, ai pompieri, di l... mettere delle... dei cavi d'acciaio per poter prevenirne, ap...appunto, il crollo. Questo è quello che lui eh... ha detto. Adesso...

Grandissima confusione di tutti e due. I dettagli sono qui.

CHIESA: Abbiamo decine, decine di [incomprensibile] diverse...

VINCI: Adesso... No. Quello che è importante dire...

MENTANA: Un attimo... Chiesa. Eh, uno per volta.

VINCI: Quello che è importante dire è che ci sono delle diverse interpretazioni.

CHIESA: Va beh... [fa cenno di no con la testa]

VINCI: E'... è sbagliato dire che Larry Silverstein ha chiesto che il... l'edificio fosse distrutto. E' più corretto dire che lui ha detto quello che ha detto.

MENTANA: Tiralo...

VINCI: Cioè che -- ci sono delle registrazioni -- "tiralo", "tienilo". Dopodiché tutto questo sta a dimostrare che ancora una volta...

CHIESA: Come si fa a tenere... Come si fa a tenere un edificio di quarantasette piani?

VINCI: ...le teorie complottistiche sono basate se... nel prendere delle affermazioni, metterle fuori contesto ed è per questo che non si possono credere. Perché come si... è giusto porsi delle domande ma è sbagliato dare [sic] delle domande con delle risposte univoche.

MENTANA: Ci dobbiamo fermare e poi... poi ne ri... siamo qui per questo. Blondet sei... sei nervoso?

BLONDET: Ho visto, ho visto. Eh eh eh.

MENTANA: Cosa hai visto?

BLONDET: Ho visto.

MENTANA: No, no. Cosa hai visto? Cosa hai visto?

BLONDET: Beh, ma scusa, lui dice addirittura che cosa dicono i complottisti? Cioè perché, il perché... il fatto che ci si, fossero documenti della CIA...

MENTANA: No, ma "ho visto", cos'è "ho visto"?

BLONDET: Ma perché de...

MENTANA: "Ho visto". Hai detto "ho visto". Cosa v...

BLONDET: Cioè, le tesi dei complottisti, se p... consenti, le diremmo noi. [Risatina]

MENTANA: Ma scusa, ha parlato Chiesa, ha parlato Vinci...

BLONDET: Eh sì...

MENTANA: Non è che qui... eh...

BLONDET: Va bene, va bene.

MENTANA: Cioè... stiamo parlando... io non penso che si sia mai parlato così apertamente di tutte le cose [incomprensibile]...

CHIESA: Va bene, va bene. La gente è in grado di capire...

MENTANA: Se uno fa il nervoso...

BLONDET: Noo...

MENTANA: ...vuol dire che non è abituato alla democrazia, quindi per favore, Blondet...

BLONDET: Per carità...

CHIESA: La gente è in grado di capire...

MENTANA: Ecco, esatto. Quindi, ci fermiamo...

CHIESA: Se si può vedere, in piedi, con dei cavi un edificio di quarantasette piani la gente capirà...

MENTANA: Se ci fermiamo... se ci fermiamo... è perché...

BLONDET: Lo dico io. Non ha un s... ha un significato tecnico unit... uni... univoco "pull it."

MENTANA: Pull it?

BLONDET: Vuol dire: "Buttato giù." Eh...

MENTANA: Va beh... ma... co... (insomma)...

VINCI: Siamo all'interpretazione della lingua inglese, che mi sembra assurdo.

MENTANA: Ecco. Eh... soprattutto... Prego [rivolto a Gawronski].

GAWRONSKI: Posso dare un piccolo aiuto ai miei amici qua?

MENTANA: Sì...

GAWRONSKI: Perché io ho letto da qualche parte che Silverstein aveva un grosso problema -- il proprietario delle torri -- aveva un grosso problema. Che le torri c'era dell'amianto dentro. Allora lui le avrebbe...

CHIESA: Che c'era?*

GAWRONSKI: Dell'amianto, che è vietato. E che quindi lui ha messo le bombe sotto le torri per evitare di togliere... o affrontare la spesa di togliere l'amianto...

BLONDET: E' un po' diverso...

GAWRONSKI: ...le ha fatte crollare perché così l'assicurazione poi...

BLONDET: Ancora una volta... han...

GAWRONSKI: Beh, questa... questa è una delle vostre tesi. E' una delle vostre tesi.

BLONDET: (La questione) è un po' diversa... [incomprensibile] sono... sono...

GAWRONSKI: A parte che nel pacchetto dell... a parte che nel pacchetto...

MENTANA: Eh scusa... ho fermato Blondet, fermo tutti quanti. Scusate... scusate...

GAWRONSKI: ... [incomprensibile] pazzie che si sentono qua questa sera.

CHIESA: Non mi attribuite cose che non ho detto. Non mi attribuire cose che non ho detto.

MENTANA: Andiamo in pubblicità, loro stanno parlando quindi non vi preoccupate. A tra poco.

CHIESA: Io non ho detto mai una cosa del genere.


Terzo blocco

00:00:07 MENTANA: Undici settembre, cinque anni dopo: le verità contrapposte. Si era fatta un po' dura la discussione, proprio a partire eh... dalla... da quel palazzo, l'edificio numero 7, cosiddetto. Abbiamo visto nei filmati le -- anche qui le versioni contrapposte -- Blondet, era... il tuo momento, ti eri un po'...

BLONDET: Oh... allora, appunto. Io non ho né... parlato del palazzo numero 7, se non di passaggio... eh... perché ho chia... chiaramente, gli aspetti estremamente tecnici -- no? -- anche su... sono... uhm... cioè, ci s... troveremo sempre degli ingegneri -- io non sono ingegnere -- che possono smentire qualunque tipo di ipotesi. Faccio solo presente che quella fiammata, che vedono tutti lì, molto vivace [indica l'immagine che viene mostrata nel maxischermo], significa che la maggior parte del... carburante si è incendiata fuori. (Uhm?) Quando avv... c'è il fumo nero vuol dire che la temperatura è bassa, perché l'incendio si sta spegnendo per mancanza di ossigeno. Però questi sono fatti tecnici. Ci sono dei fatti -- e io ho parlato di questi nei miei libri -- di tipo politico, diciamo, che sono delle premonizioni, che non sono tecnici. Per esempio, Jeb Bush, il fratello di George Bush...

Ma quali fatti tecnici! Il fumo nero sarebbe indice di temperatura bassa? Ma da dove le prenderanno queste ridicolaggini?

MENTANA: Il Governatore della Florida...

BLONDET: Il Governatore della Florida... quattro giorni prima dell'11 settembre, con un decreto del governatore -- l'equivalente di un decreto presidenziale -- mette in allerta la guardia nazionale e stabilisce la legge marziale temporanea, in vista, evidentemente, dell'11 settembre. Le esercitazioni perché sono importanti? Perché, per esempio, la FEMA, che è l'organizzazione della Protezione Civile, quel giorno -- anzi, la sera del 10 -- eh... si trova sul molo di New York, che sono, è a due passi dal World Trade Center, a simulare un attacco batteriologico. E questo lo dice Rudolph Giuliani durante le audizioni della Commissione d'Inchiesta, perché dice, appunto: "All'inizio c'eravamo messi nella Torre 7 pe... a organizzare i soccorsi, ma poi, grazie al fatto che la FEMA era lì quel giorno, siamo... ci siamo spostati e siamo andati -- che avevano tutti il personale... di soccorso necessario e di comunicazione -- ci siamo spostati e siamo andati lì." (Uhm?) Benché poi la FEMA l'abbia cercato di negare. D'altra parte, appunto, altre esercitazioni molto importanti sono: aerei caccia che avrebbero dovuto essere presenti normalmente -- perché sai, specialmente a Washington... siccome... ehm... c'è un aeroporto a Washington dove atterra l'aereo presidenziale, l'Air Force One, ci sono sempre delle squadriglie di caccia in stato di "preparedness", cioè pronte a qualunque evenienza -- quei giorni, guarda caso, c'era un enorme sede di esercitazioni che simulavano, in parte simulavano attacchi dall'Unione... dall'Unione Sovietica, che non c'era più, in Alaska, e in parte simulavano attacchi per cui nel radar della torre di New York 22 blips, puntini -- ad un certo momento si vedono -- e i controllori di volo dicono: "Ma è parte dell'esercitazione o è reale?"

MENTANA: V... ci fermiamo un atti...

BLONDET: Sì.

MENTANA: Eh...

GAWRONSKI: No, io vorrei...

MENTANA: Gawronski.

GAWRONSKI: Dice... il signore dice: "Sul piano pratico... non parliamo di cose pratiche e tecniche eh..." però sostiene "lì, la maggior parte del petrolio è bruciata fuori." Io sostengo esattamente il contrario e dico: la maggior parte del petrolio ha bruciato dentro. E lei cosa dice? Non lo so.

BLONDET: Perché [incomprensibile]...

GAWRONSKI: Sul piano politico...

BLONDET: Sì... [risatina] il colore...

GAWRONSKI: Scusa... Sul piano politico...

MENTANA: Un attimo, un attimo, Blondet. Hai parlato... Hai parlato...

GAWRONSKI: Sul piano politico... io devo dire che ho molta difficoltà a discutere con qualcuno che parla di Quarto Reich e di colpo di stato di Bush. Ho veramente grande, grande difficoltà e devo far eh... ricorso a tutta la mia pazienza per non commentare in altra maniera queste parole.

MENTANA: Cosa che puoi fare, comunque.

GAWRONSKI: Preferisco non farlo.

CHIESA: Eh... non serve chiarire. Non serve chiarire come stanno le cose. Eh... in realtà la tua indignazione...

GAWRONSKI: No. Ma se io... ma se io dico...

CHIESA: ...lascia il tempo che trova. Noi stiamo discutendo di cose, qui.

BLONDET: Esatto.

GAWRONSKI: Ecco, allora io dico... Ma non mi puoi...

CHIESA: Si può condividere, si può non condividere. Sei libero di farlo ma...

GAWRONSKI: Allora... allora... mi puoi smentire quando io dico che la maggior parte di quel petrolio è esploso e brucia all'interno della torre?

CHIESA: Allora... io... [inizia a leggere dal suo foglietto di appunti]

GAWRONSKI: Cioè, io sono contrario a quello che ha detto il signore. Allora smentiscimi.

CHIESA: Allora... io ti -- visto che mi provochi -- ti cito una cosa diretta. Kevin Ryan...

GAWRONSKI: Se. Se.

00:04:25 CHIESA: Kevin Ryan, che è stato largamente presente in tutti gli studi, diciamo, della contestazione della eh... versione ufficiale, è un ex manager dei laboratori Underwriters, ha partecipato a tutto questo lavoro, e dice testualmente -- lo dice in un'intervista che sarà nel film che io sto preparando, insieme a Franco Fracassi, perché uscirà un nostro film, esattamente, il cui attore principale, voglio dirlo, sarà Dario Fo -- Allora... torniamo a Ryan. "Abbiamo..." -- ha fatto lui i test su questa cosa, stiamo parlando di questo. Allora, aperte le virgolette: "Abbiamo testato i modellini dei piani dell'edificio nell'agosto del 2004 e questi test hanno smentito la teoria originale del collasso, la cosiddetta teoria del pancake, dello schiacciamento. Secondo questa teoria i piani sarebbero collassati, uno sull'altro, fino a formare una pila il cui peso non sarebbe stato sostenibile per le colonne eccetera; abbiamo fatto gli esperimenti. Avevamo anche manipolato i parametri dei test raddoppiando e dimezzando le variabili. L'Amministrazione federale riporta che, probabilmente, nei serbatoi c'erano sei tonnellate e mezza di carburante e non tredici" [sottolinea con enfasi]

Ma di quali serbatoi sta parlando? Non certo di quelli degli aerei, la cui capienza si misura in decine di migliaia di litri (91.000 litri è la capienza massima di un Boeing 767-223ER).

CHIESA: ... ma noi abbiamo fatto gli esperimenti con tredici e nei test abbiamo raddoppiato tutte le varianti. Abbiamo scoperto che il modellino non crolla, e non poteva crollare in nessun caso perché la struttura d'acciaio non poteva essere indebolita da temperature che sono inferiori a quelle della fusione."

Ryan avrebbe dichiarato nell'intervista del film di Chiesa di aver effettuato personalmente le analisi? Siamo tutti molto curiosi di sentirla perché lo stesso Ryan, sul sito di cui è editore, il Journal of 9/11 Studies, dichiara di essere "ex responsabile locale della Environmental Health Laboratories, una divisione della Underwriters Laboratories", ditta affiliata che si occupa di analisi dell'acqua potabile. Qui l'indagine completa.

MENTANA: Questo... questo è una opportuna citazione, però abbiamo già sentito il rapporto ufficiale del NIST che dice eh, diversamente.

VINCI: Posso dire?

MENTANA: Vinci.

VINCI: Sono delle teorie. Uno potrebbe leggerne a decine.

GAWRONSKI: Certo, infatti. No... infatti...

VINCI: Uno basta che va su Internet e mette "conspiracy theories 9/11", ci sono centinaia di migliaia di rapporti.

CHIESA: La prima teoria della "conspiracy" è quella... ufficiale.

VINCI: Quindi, citare nomi e citare... eh... citare cifre... non è... anche nei confronti degli te... te... dei telespettatori. Io, quello che vorrei chiedere però è: come è possibile minare -- minare -- due edifici di queste dimensioni, e un seco... e un terzo edificio, senza che se ne accorge, se ne accorga nessuno?

BLONDET: Posso? [Alza il braccio] E' facilissimo.

MENTANA: [a Blondet, che ha il braccio destro alzato; sembra un saluto fascista] Que.. che... che gesto è? [ridendo]

VINCI: Come è possibile?

BLONDET: [Sempre col braccio alzato] No... Eh, eh... chiedo la parola...

VINCI: Cioè, come è possibile che, all'interno degli Stati Uniti, per giunta due edifici che erano già stati attaccati nel '94, quindi dove comunque c'era un sistema di secu... sicurezza elevato, come è possibile che si siano introdotti un numero di persone imprecise, imprecisato, che potessero mettere degli esplosivi su tutta la... l'altezza dell... dell'edificio? Questo io ve lo vorrei... ve lo vorrei chiedere.

GAWRONSKI: Posso aggiungere una domanda?

MENTANA: Aspetta un attimo. Uno per volta.

CHIESA: Strano che tu faccia questa domanda perché ci sono risposte precise.

BLONDET: Quello che dico adesso non è un fatto ma è un'ipotesi. Però l'ipotesi non è difficile perché quelli erano edifici da uffici in affitto che in ogni momento hanno diversi piani -- decine di piani -- sfitti, con gente che va su e giù con carichi voluminosi... nessuno se ne... chiede cosa stanno facendo... -- (uhm?) -- perché eh...

VINCI: [Scuote la testa] Mah...

BLONDET: Sì, ci sono cent... c'erano 155 ascensori e montacarichi, quindi non è impossibile...

VINCI: Ma come si entra in un edificio così esclusivi?

MENTANA: Blondet, ma nessuno è stato avvertito? Nessuna delle persone che lavorava lì è stata avvertita di quello che succe...?

BLONDET: Ora, quello che starò per dire mi... eh... come dire, mi varrà ancora di più quell'insulto iniziale -- no? -- di antisemita. Ma una, eh... parliamo degli israeliani danzanti -- no? -- una signora messicana, che era una cameriera messicana, vede dei si... dei giovanotti -- cinque -- che si eh... congratulano fotografandosi a vicenda con le... con le Twin Towers in fiamme dietro...

VINCI: Ma robe da matti...

BLONDET: ...e eh, sono degli impiegati di un... una ditta di traslochi, che partono con un camion di traslochi della ditta Urban Moving Systems. La... la messicana prende la targa, avvisa la polizia di New York, la quale arresta immediatamente questi personaggi e li ritrova. Questi risultano degli israeliani, appena... eh... come dire... dimessi dai... dal... dall'esercito israeliano -- eh? -- sul camion di traslochi. Molti di loro hanno molto denaro in contati, 4700 dollari nascosti in una tasca... in una eh... calza. Questo lo scrive... lo disse la FOX News, Carl Cameron -- uhm?-- un giornalista della FOX News. Eh...

Sarà questo l'articolo tratto dal servizio a cui si riferisce? Se lo è, non mi pare proprio che dica quello riportato da Blondet.

VINCI: Cosa c'entra questo... [bisbiglia a Gawronski]

MENTANA: E cosa significa questo?

VINCI: Eh.

BLONDET: Beh, potevano essere i traslocatori, eh [risatina]. Però... il punto importante è che questi eh...

VINCI: I traslocatori?

BLONDET: ...diciamo "danzanti", che si... facevano il segno di vittoria, si congratulavano -- eh? -- eh... sono stati poi consegnati all'FBI, perché minac... insomma... sospettati di complicità in un delitto di s... federale, di strage, e esplusi dall'FBI per visto scaduto, cioè sottratti all'indagine.

VINCI: Sì, ma lei non ha spiegato ancora come si fa a minare due-tre palazzi di queste dimensioni senza [incomprensibile]...

MENTANA: No, no, ma un attimo. Siccome... siccome l'affermazione...

BLONDET: (Il professor) Steve [Steven] Jones... Steve Jones, che è stato sospeso -- è un fisico dell'Università di Brigham Young -- che è stato sospeso dal suo, dall'insegnamento due giorni fa, perché lui ha fatto l'ipotesi -- essendo un fisico -- che l... il... l'esplosivo usato non sia convenzionale, ma fosse la cosiddetta termite, perché la termite, che è l'esplosivo delle cariche anticarro... eh...

MENTANA: Blondet... io...

BLONDET: No. Si riscalda a 3000 gradi.

VINCI: Posso, scusa?

MENTANA: No, scu... chiedo scusa. No, perché è dirimente. Ehm... uhm... non ho capito... l... purtr... te... temo di aver capito. Spero di non aver capito. Cosa c'entrano quel... quei cinque a cui faceva riferimento? Che cosa vuol dire? Che l'attentato è stato fatto dai... dagli israeliani? Che cosa vuol dire?

BLONDET: (Noo...) Allora... no, no. Che... beh, ci sono degli... eh... diciamo... dei... ci sono...

MENTANA: Scusi. Eh... come tutti sappiamo tra le duemilaesettecento vittime ci sono esponenti... fedeli di tutte le fedi religiose. No?

BLONDET: Sì, ma per carità... certo, certo.

MENTANA: Ecco.

BLONDET: Ma questo non vuol dire che non ci siano...

MENTANA: Siccome... siccome, come si sa, è la principale delle tesi -- e la più aberrante delle tesi -- che circola nel mondo islamico riguardo all'11 sette...

BLONDET: Che io non ho mai detto.

MENTANA: Ecco.

BLONDET: (Non me lo fate dire)*.

MENTANA: No, no, ma siccome...

BLONDET: Sia chiaro: non c'entra nulla con quello che dico io.

MENTANA: Ecco, allora... No, siccome... lei ha tira... tu hai tirato fuori quest'esempio...

BLONDET: Sì...

MENTANA: ...che cosa voleva significare?

BLONDET: Allora, se... voleva significare che... quando si dice: "Quante persone dovevano sapere questa cosa?" A parte che potevano essere, appunto, degli stranieri -- no? -- immediatamente usciti dal paese, o fatti uscire dal Paese con un'accusa, cioè con... con il... la scusa dei visti scaduti, un'espulsione amministra...

00:10:27 CHIESA: Mi spiace Blondet, ma io mi... devo proprio pigliare le distanze. Io non, eh, condivido nessuna delle cose che dici perché...

BLONDET: Noo... ma è un'ipotesi come le altre...

CHIESA: Ma stiamo lì, ma stiamo... Abbiamo bisogno, forse, di andare a arrampicarci sugli specchi con delle ipotesi stranissime quando invece sappiamo benissimo, per esempio, che ci sono le testimonianze? Che ripetutamente nelle settimane precedenti ci sono stati dei "blackout" nelle Twin Towers e che interi uffici sono rimasti isolati e senza possibilità di ingresso? Ci sono... ci sono le testimonianze. [00:10:55] Tra l'altro, avete visto una cosa importante che nessuno ha... ha detto. La testimonianza del signore che racconta quello è successo dentro la prima delle torri è la testimonianza di Ramirez.

In realtà quello che Chiesa chiama "Ramirez" è William "Rodriguez". Meno male che Chiesa ha scritto la prefazione al suo libro!

CHIESA: E'... è... vero? E che... era il responsabile della manutenzione della torre numero 1; il quale avendo tutti il passepartout è diventato eroe nazionale degli Stati Uniti, ha preso la medaglia, è fotografato insieme al Presidente Bush perché è diventato un eroe. Il signor Ramirez ci ha raccontato che prima del primo impatto lui si trovava al quarto piano sottoterra della numero torre numero 1, e prima -- lo dice -- prima del primo impatto c'è stata una potentissima esplosione...

VINCI: Non lo può dire.

CHIESA: ... al sesto piano, sotterraneo, della torre 1. E dopo alcuni secondi...

Addirittura al sesto piano sotteraneo? E non è crollato il pavimento sotto i piedi di Rodriguez?

MENTANA: Vinci dice che non è così.

CHIESA: Come non...

VINCI: Non lo può dire. Non lo può dire perché ci sono testimonianze altrettanto valide, secondo me, perché il signor Ramirez, con tutto il rispetto, è uno dei tanti che c'erano dentro le Torri Gemelle, che...

CHIESA: Vedo*...

VINCI: ...non si sono è neanche resi conto di quello che è successo, non avevano capito che ci fosse un impatto. Quindi, come fa il signor Ramirez a dire che l'imp...

CHIESA: Stava al quarto piano sottottoterra... io... lui...

VINCI: ...l'esplosione è successa prima dell'impatto aereo, quando persone anche più vicine all'impatto non si sono rese conto di quello che è successo?

CHIESA: Un istante. E' bene che si sappia, è bene che si sappia, che il signor Ramirez, eh... insieme al suo avvocato Phil Berg -- e sta uscendo in Italia in questo momento un libro di cui ho scritto la prefazione -- ha... denunciato l'intera Amministrazione...

Chiesa insiste nel chiamare Rodriguez, "Ramirez". Allora non è un lapsus. E sì che sta pubblicizzando anche il libro, come gli fa notare Mentana.

MENTANA: [Gesto fra il sorpreso e lo scandalizzato] Fai più pubblicità di Canale 5 tu, scusa. E' già la seconda...

VINCI: Ma...

CHIESA: No, ma lo devo dire. Lo devo dire perché ho studiato... ho studiato il materiale.

VINCI: Ma ci sono...

CHIESA: Allora, Phil Berg ha citato il Presidente Bush, il vicepresidente Cheney, Donald Rumsfeld e tutta l'Amministrazione americana accusandoli di complicità [enfasi] in strage, perché la sua testimonianza alla Commissione Ufficiale d'inchiesta è stata cancellata [sottolinea].

BLONDET: Eh sì, cancellata.

GAWRONSKI: Senti... io vorrei dire... vorrei... ah... [sospira]

CHIESA: Il signor Ramirez magari ha torto, ma qualcheduno dovrebbe dirci come mai la sua testimonianza è stata cancellata completamente.

GAWRONSKI: Io vorrei chie... vorrei tornare alla mia domanda originale. Vorrei chiedere a loro -- secondo loro -- quante, in questa tesi cospirativa in cui tutto avrebbe funzionato in maniera perfetta, quante persone sarebbero state al corrente di questo schema così bene organizzato e come mai nessuno ancora è venuto fuori dicendo: "Io facevo parte di questa ganga criminale e coso, s, appoggiata da Bush, appoggiata dagli americani..." e tutto quanto?

BLONDET: Ma è ovvio, scusa. Un' autoincriminazione che porta alla pena di morte... che sarebbe, no?

GAWRONSKI: Sì, ma quante persone? Quante persone sono al corrente di una cosa del genere?

CHIESA: Molte, molte.

GAWRONSKI: No, no, non molte. Una cifra. Approssimativa.

BLONDET: Quello che non so... non lo dico.

CHIESA: Molte.

GAWRONSKI: Una cifra approssimativa. Quando io ho detto seicento, settecento siamo... sono...

MENTANA: Ma scusate... la domanda che si fa la gente da casa è...

CHIESA: Non lo so.

MENTANA: Poniamo... l'alternativa del dia(volo), che sia così. Ma perché?

BLONDET: Beh...

MENTANA: In sintesi...

BLONDET: Perché...? [Risatina]

MENTANA: ...perché?

CHIESA: Fammi rispondere...

MENTANA: Chiesa, perché?

CHIESA: Fammi rispondere prima... fammi rispondere prima alla domanda...

MENTANA: Perché avrebbero dovuto fare questo... questa....

BLONDET: Scusa, ma...

CHIESA: No. Scusa un istante [rivolto a Blondet]...

MENTANA: ...autostrage?

CHIESA: Fammi prima rispondere alla domanda pertinente di Jas Gawronski. La risposta la dà Andreas von Bülow, che non è l'ultimo arrivato -- non sono io.

BLONDET: Ministro... [in sottofondo]

CHIESA: E' stato ministro... eh... della Repubblica Federale di Germania... che ha scritto un libro in cui ha detto -- e l'ha detto subito dopo l'11 di settembre -- ha detto: "Un'operazione come quella non può essere fatta da 19 fanatici e da un signore in una grotta afghana con un computer su... sulle ginocchia. Un'operazione del genere richiede la presenza e il lavoro continuo per mesi, e probabilmente per anni, di intere squadre di specialisti. E quindi non si può che concludere che hanno preso parte settori della Difesa e dei servizi segreti degli Stati Uniti d'America..."

VINCI: Quindi anche...

CHIESA: Non occorre scomodare nessuno...

VINCI: Quindi, anche durante l'Amministrazione Clinton stavano preparando questo attacco, perché Bush era presente soltanto da... nove mesi...

CHIESA: Se ti va... se ti va... possiamo discutere anche di questo. [Risatina]

VINCI: No, non "mi va": chiedo, chiedo. Chiedo semplicemente.

CHIESA: Io una risposta* non ce l'ho.

VINCI: Quindi... quindi...

GAWRONSKI: ... [incomprensibile] purché si attacchi l'America, purché si attacchi gli Stati Uniti, sia Bush o Clinton fa lo stesso, no? E' gli Stati Uniti...

VINCI: ...a questo punto non è soltanto Bush, non è il Terzo o il Quarto Reich di Bush... é proprio l'America...

GAWRONSKI: E' gli Stati Uniti...

VINCI: ... sono gli Stati Uniti che hanno...

GAWRONSKI: Certo, certo.

VINCI: ...per anni -- sotto la presidenza Clinton, sotto la presidenza, magari anche... Bush padre, e adesso sotto la presidenza di Bush figlio -- hanno organizzato per anni...

CHIESA: Tu sai meglio di me...

VINCI: ...un attacco di proporzioni gigantesche, senza -- come giustamente dice Jas -- che nessuno potesse dire niente, senza che quelli che vengono coinvolti in questi attacchi potessero dire niente, ma soprattutto, non tanto potessero dire niente cinque anni fa, ma a distanza di cinque anni quando le cose in America sono molto diverse. Voi sareste i primi a ricordarci che in questo momento negli Stati Uniti quelli che ancora una volta sostenevano fosse l'attacco contro l'Iraq come conseguenza all'attacco delle Torri Gemelle oggi sono contrari perché... le... l'Amministrazione forse ha mentito. Come mai questi signori, oggi, non vengono fuori e dicono...

CHIESA: Però la risposta... ho delle risposte molto semplici. L'operazione Northwoods è stata fatta da un gruppo di militari dello Stato Maggiore al... ed è stata poi presentata sul tavolo di un Presidente che ha destituito il Capo di Stato Maggiore.

VINCI: In che anno? In che anno? In quale anno?

CHIESA: 1962... Allora, non occorre scomodare tutto il mondo, basta dire che dentro gli Stati Uniti...

VINCI: Cinquant'anni di storia?

CHIESA: ...basta dire che dentro gli Stati Uniti da molti anni esiste un gruppo, molto ben organizzato, che lavora sotterraneamente per produrre un cambio di direzione politica degli Stati Uniti d'America.

VINCI: Sì, e quando...

GAWRONSKI: [incomprensibile] in quella... in quella maniera lì. Ma scusa... io credo che la domanda... credo che la domanda...

MENTANA: Gawronski... il... e... mettiti... eh...

CHIESA: E l'hanno pure scritto...

MENTANA: ...parla a quella parte del nostro pubblico, che è quella preponderante, che tutto il giorno ha assistito alle cerimonie, ha ascoltato magari anche il messaggio del Presidente della Repubblica, eh... Napolitano, di solidarietà al popolo americano e ricordando che quella ferita non è ancora chiusa (eccetera, eccetera) e che sentono... eh... verità contrapposte -- era quelle che volevamo far eh... sentire. Perché esiste, eh, nel fondo, un'ostilità così aperta nei confronti... eh... dell'America e della sua, tuttora, amministrazione?

CHIESA: No. No, no. Non dell'America. No, no, no. Questa qui non ha nulla a che ve... la mia non ha nulla a che vedere con l'ostilità dell'America.

GAWRONSKI: No. Perché nessuno di loro... Scusa, adesso...

CHIESA: Io parlo esattamente come parlano tutti quelli che vogliono la verità in nome delle vittime e degli americani.

GAWRONSKI: Nessuno di loro...

MENTANA: Guarda, le verità sono contrapposte.

GAWRONSKI: Io lo vedo... io lo vedo...

MENTANA: Nessuno è depositario della verità.

CHIESA: Va bene, va bene.

MENTANA: No, no.

CHIESA: Io sto dicendo che... non c'abbiamo... io non ho nulla contro l'America.

MENTANA: No, no. Ma eeeh...

GAWRONSKI: Ecco. Ma è tipico. E' tipico...

CHIESA: Voglio sottolinearlo venti volte.

GAWRONSKI: E' tipico...

CHIESA: Io sto parlando contro il gruppo di criminali...

MENTANA: Che ha...

CHIESA: ...che ha messo l'America e il mondo in pericolo.

MENTANA: Giulietto...

CHIESA: Questo è quello che penso io.

GAWRONSKI: E' tipico di quelli che odiano l'America incominciare il loro discorso dicendo: "Io amo l'America." Io amo l'America, ma... la amo talmente tanto che voglio migliorarla, che voglio consigliarla, che voglio raddrizzarla, che voglio renderla più democratica. Ma volete rendervi conto che se noi qui, oggi, siamo in questa sala a discutere di tutto questo non è perché Giulietto Chiesa ha scavato nei segreti dell'Amministrazione americana scoprendo delle cose nuove; è solamente perché il Congresso americano, la stampa americana, i cittadini americani, e adesso anche il Presidente degli Stati Uniti d'America, Bush, dice che ci sono delle prigioni della CIA eccetera, eccetera...

CHIESA: Che tu hai sempre negato.

GAWRONSKI: Voi non avete... voi non avete fatto... io...

CHIESA: Che tu hai negato nella commissione europea. [ridacchia]

GAWRONSKI: No, no. Ho negato che fossero in Italia. Ho negato che fossero in Italia e t... tu hai cercato di...

CHIESA: No, no, no, no.

GAWRONSKI: ...di accusare anche l'Italia perché volete spargere...

CHIESA: No, no, no, no. Tu durate... durante le udienze...

MENTANA: Scusate, scusate, scusate.

GAWRONSKI: ... spargere veleni...

CHIESA: ...hai negato l'esistenza delle prigioni della CIA.

MENTANA: Scusate, francamente... ecco.

GAWRONSKI: In Italia volete spargere veleni da tutte le parti.

CHIESA: Lo devo dire: è la verità.

GAWRONSKI: Sugli Stati Uniti lo capisco, ma l'Italia...

CHIESA: E' agli atti.

GAWRONSKI: ...lasciala fuori.

CHIESA: E' agli atti, gli atti. E' agli atti che tu nella Commissione hai negato.

MENTANA: Scusate, scusate. Queste sono -- con tutto il rispetto -- sono vostre beghe di parlamentari europei.

CHIESA: E che devo fà? Eh... scusa...

MENTANA: Stiamo parlando di una cosa piuttosto seria.

CHIESA: Molto seria.

GAWRONSKI: Quindi, siamo qua grazie alla democrazia americana che ha al suo interno dei geni per cui si auto... autoriforma, autocritica, scopre lei stessa le proprie... le proprie magagne e credo che sia giusto darle credito di averlo fatto e quindi non di continuare a spalmare -- non dico che cosa -- sulla s... sull'attività e sulla... sulla politica americana, ma cercare di prendere per vero quando dice delle cose vere.

CHIESA: Siamo qui grazie alla nostra dignità nazionale...

GAWRONSKI: No. Siete qua...

CHIESA: ...e al fatto che abbiamo una grande costituzione democratica.

MENTANA: Scusate. Siete qui perché vi ho invitati io. Ci fermiamo per la pubblicità. A tra poco.

Quarto blocco

00:00:07 MENTANA: La discussione... la discussione è aspra e lo sapevamo. Noi però dobbiamo ai nostri telespettatori, ancora, eh... la contrapposizione per immagini e per tesi alla teoria che abbiamo sentito riguardo all'aereo caduto sul Pentagono, secondo la versione ufficiale, e all'altro volo, quello che tra l'altro... eh... come sappiamo è stato oggetto di un film che recentemente è uscito anche in Italia, United 93. Allora vediamo con Silvia Brasca, innanzitutto -- sempre con la consulenza di Paolo Attivissimo -- eh... perché... eh... non hanno peso, non sono verosimili le teorie... eh, cospirative, di controinformazione riguardo all'aereo caduto sul Pentagono, la sede del Dipartimento della Difesa americano.

[00:00:58 Servizio di debunking sul Volo 77. Animazione di Mike Wilson. Lista testimoni. Lloyd England]

00:06:10 MENTANA: Blondet, queste sono le tesi, e anche i documenti di supporto, che eh... confuterebbero... eh... la versione cospirativa... chiamiamola così.

BLONDET: Sì... confesso: io non me ne sono mai occupato. Mi sono occupato di citazioni di giornali e documenti, diciamo, non così tecnici. Però... siccome io ho visto purtroppo un inci... i risultati di un incidente aereo -- quando cadde quel Concorde in fiamme... dopo... a Parigi... vi ricordate (forse) -- e ho visto la scia di cose che lascia. Un, una delle prime cose che mi viene in mente è come mai, visto che... un aereo così, ha delle grandi ali, che non penetrano nel cemento armato come coltelli nel burro, le ali, la pa... almeno la parte esterna, esterna rispetto ai motori, dovrebbero essere sul prato. (Uhm?) Una... eh un aereo che cade, per quanto ho visto io dal Concorde, che è molto più piccolo, lascia una scia incredibile di fogli di carta, poltrone, valigie aperte, pezzi di corpi umani -- purtroppo, anche -- non solo del metallo... in piccole dimensioni. (Uhm?)

MENTANA: Vinci.

VINCI: Il Concorde era in fiamme, prima che si abbattesse sul suolo.

BLONDET: [Annuisce]

VINCI: L'aereo che si è abbattuto sul Pentagono, no. Era un aereo perfettamente integro fino a quando non c'è stato l'impatto. Quindi...

BLONDET: A maggior ragione.

VINCI: ... questa è già... è la prima cosa.

BLONDET: A maggior ragione.

VINCI: Poi, io quello che vorrei chiedere, qua, a lei [indica Blondet]: ammettiamo anche che non fosse stato un aereo, ma... i sessantasette passeggeri che fine hanno fatto? Le telefonate che si, che sono state registrate...? La scatola nera...?

BLONDET: Non lo so.

VINCI: Eh, lei non lo sa. Però, allora, a questo punto bisognerebbe...

BLONDET: Quello che so... non lo so, non lo dico. [Ridacchia]

VINCI: Aspetti. Scusi, scusi. Allora, io dico, per dare credibilità alle... diciamo...

BLONDET: Nooo...

VINCI: ...cosiddette teorie complottistiche, bisognerebbe dare risposta a questi quesiti che sono fondamentali, perché si parla della vita e delle fa... e di sessantasette famiglie, primo.

BLONDET: Beh, certo.

VINCI: Secondariamente, nei filmati che... eh... parlano del complotto...

MENTANA: Noi abbiamo le immagini di alcuni corpi bruciati. Sono stati esibiti al processo Moussaoui.

VINCI: Il filma... Certo.

MENTANA: Non le abbiamo mostrate ehm... per pietà... e anche perché...

VINCI: Per giu... ce(rto).

MENTANA: ...sono hm... parecchio, parecchio...

VINCI: Per giunta, il filmato... il film...

BLONDET: Sono centoventicinque morti dentro il Pentagono, impiegati del Pentagono. E' ovvio che ci sono dei corpi bruciati, no?

VINCI: Sì, ma poi il filmato che abbiamo visto prima... eh...

BLONDET: E poi...

VINCI: ... che deve uscire fra un mese, dice che non sono stati repe... reperti... ehm... reperiti dei... dei pezzi di aereo, lo dice -- se non sbaglio lo possiamo anche risentire -- cosa che invece viene smentita dalle immagini che abbiamo visto adesso nel servizio di Silvia Brasca. Quindi, io dico semplicemente: quando ci sono delle teorie complottistiche che v... che s... che si spingono all'estremo -- perché quello che che lei dice sono delle teorie estreme -- io credo che l'evidenza deve essere altrettanto estrema. Non si può dire "non lo so" cosa hanno fatto settanta persone...

BLONDET: No. Non lo so cosa hanno fatto. Potrebbe essere... Nooo... le posso dire un'ipotesi, ma... non dei fatti... [risatina]

VINCI: ... perché la vita di settanta persone, in questo giorno, andrebbe rispettata molto di più di quanto semplicemente dire "non lo so".

MENTANA: Giulietto Chiesa.

00:08:59 CHIESA: La richiesta di evidenza è assolutamente eh... legittima. Allora io rispondo da testimone oculare. Io sono andato a Washington, e sono andato a vedere le cose; ho visto coi miei occhi, avevamo anche la troupe, abbiamo girato tutto. Allora, i piloti che sono stati intervistati non da me, ma da Rai... Rai 1, in uno speciale -- due piloti [indica con le dita] -- ci hanno detto che un aereo di quelle dimensioni che vola a circa 800 chilometri orari, perché questo risulta dalla Commissione Ufficiale d'inchiesta -- ha colpito a quella velocità, circa, poco meno di 800 chilometri orari -- che ha fatto una manovra scendendo da 2000 metri a livello di 4 metri dal suolo nello spazio di 30 secondi, una manovra che tutti i controllori radar hanno cons... -- in quel momento -- hanno considerato impossibile per un aereo di quelle dimensioni. Un aereo che voli a quattro metri dal suolo deve essere -- hanno detto i piloti che ci hanno guida... li hanno guidati questi aerei -- deve stare almeno 5 chilometri in assetto pari, cioè a 4 metri dal suolo, perché altrimenti -- hanno spiegato i piloti e non io -- ci sarebbe... basta toccare, a quella velocità, con la turbolenza che sta sotto la pac... la pancia dell'aereo, basterebbe toccare la cloche -- hanno detto -- di un millimetro, per provocare o un'impennata ve... velocissima oppure un precipitare al suolo. Finisco. I cinque chilometri precedenti l'impatto non sono affatto piani come eh... dovrebbe essere. C'è un cavalcavia esattamente nella direzione in cui eh... eh... l'aereo ha colpito cioè, a 45 gradi. C'è un cavalcavia che è almeno alto 25-30 metri il che significa che biso... [Vinci scuote il capo] -- ci sono stato sopra, l'ho visto...

Chiesa si riferisce ai comandanti-piloti Giancarlo Tedeschi e Claudio Galavotti, intervenuti nello Speciale del TG1 "P come Pentagono M come Mistero". Tuttavia i piloti non dicono quello che attribuisce loro Chiesa.

Olla chiede come bisognerebbe posizionare l'aereo per colpire il Pentagono nel punto in cui è stato colpito.

GALAVOTTI: Sicuramente è una manovra che è cominciata da distante, ma... eh... credo che sia stata legata anche a molta fortuna, perché... eh... volare con un 757 alla massima velocità alla quale può volare, con i motori alla massima spinta, gli interventi sulla cloche sono minimi e comportano grossi spostamenti. Quindi... Quindi praticamente, da 2.200 piedi deve aver avuto almeno 2-3 miglia di distanza, quindi cinque chilometri... Cinque mi... cinque chilometri per potere allinearsi e poter arrivare in quel punto.

TEDESCHI: Come diceva il collega, è estremamente difficile e... complesso, anche perché un piccolissimo intervento sul piano verticale fa salire o scendere l'aeroplano, per cui anche un pilota abbastanza allenato ha... avrebbe delle gras... delle grosse difficoltà. Quello che possiamo reputare... e... credo che siamo abbastanza d'accordo, che è stato abbastanza fortunoso colpire il Pentagono in quel punto e che... se non fosse per la fortuna, fra virgolette, eh... è stato veramente... una cosa da... difficilissima. Eh...

I piloti quindi non accennano ad un problema per la presenza del cavalcavia, ma analizzano le probabilità di riuscire a colpire il Pentagono in quel punto preciso. Qui la recensione della puntata dello Speciale TG1.

VINCI: Va beh...

CHIESA: ...il che significa che bisogna che l'aereo...

MENTANA: Ma quei passeggeri, chiedeva... Vinci?

VINCI: I passeggeri dove sono?

MENTANA: Quei passeggeri?

CHIESA: Eh, aspetta un istante. (Prima) finiamo questo discorso. Se ci... c'è un avvallamento bisogna immaginare che i piloti ci hanno detto una cosa che non sta in piedi; e invece, ritengo, che i piloti sappiano di che stanno parlando. Dove sono andati a finire i piloti? Io non...

E' interessante anche quello che dicono i piloti successivamente nello Speciale TG1.

OLLA: ... Lei, che ha tante ore di esperienza di volo, riuscirebbe a portare questo aereo negli ultimi cinquecento metri, da qui a qui [indica la distanza fra la zona antistante il Pentagono e la sua facciata sul modellino] a 850 chilometri all'ora?

GALAVOTTI: Eh, dovrei metterci veramente tanto, tanto impegno, perché non è una cosa semplice dal mio punto di vista. Credo che... chi ha fatto... ah... eh... questa attività eh... possa capire cosa vuol dire stare a 10 metri da terra, 5 metri da terra con un aeroplano che pesa 110-120 tonnellate lanciato a 900 chilometri all'ora. Basta toccare la cloche e schizza via, ma schizza facendo variazioni di 100 metri, non di 10 metri.

TEDESCHI: Ehm... per piloti addestrati e professionisti eccetera, eccetera, probabilmente ci si riesce, forse... con molta probabilità, neanche la prima volta -- a fare la stessa traiettoria -- colpire, come dicevo prima, il Pentagono non era un grosso problema anche per un pilota non professionista.

MENTANA: I passeggeri...

CHIESA: Ehm... i passeggeri. Io non lo so. E questo dovrebbe deporre a favore della mia serietà, perché se io ti dicessi che so dove è andato a finire quest'aereo, sarei un bugiardo e uno sbruffone; e invece io non te lo dico e non casco in questa trappola. Ce lo devono dire loro dove è andato a finire quest'aereo.

GAWRONSKI: Eh no. Questa è buona. [ride]

CHIESA: Ce lo devono dire loro. Allora, e fini...

GAWRONSKI: Questa è buona. Ho capito. Uno deve dimostrare...

CHIESA: Posso finire?

MENTANA: Questa si chiamerebbe inversione dell'onere della prova.

GAWRONSKI: Uno deve dimostrare di aver [incomprensibile]... Questa è fantastica...

CHIESA: No. Eh, no. Eh, no. E non è vero, perché se non risulta... se non risulta da nessuna parte un rottame che sia corrispondente a quest'aereo...

VINCI: Ma non è vero, ma ci sono le immagini!

GAWRONSKI: L'abbiamo visto... l'abbiamo visto...

00:11:35 CHIESA: Non c'è il motore. Il motore non c'è. No, no, no, no. No, non trucchiamo le carte: il motore non c'è. Ci sono due motori giganteschi che hanno un metro e mezzo circa di diametro. Dove sono andati a finire questi motori? E come si spiega il fatto che abbiano percorso sei muri maestri arrivando fino al... al terzo raggio interno?

BLONDET: Uno solo.

CHIESA: Che cosa è arrivato fin lì? Uno solo? E l'altro dove è andato a finire? Ce lo fate vedere da qualche parte? Non è un'inversione dell'onere della prova: sei tu che mi devi dire questa cosa -- non tu, non Mentana [lo indica] -- Allora...

MENTANA: No, no, ma ho capito benissimo.

CHIESA: Allora... allora... Oh, benissimo... Allora...

MENTANA: L'inversione dell'onere della prova non è riguardo... è riguardo alla vicenda di sessantasette vite umane. Però su questo...

CHIESA: Io non lo so dove sono andati a finire.

MENTANA: Blondet, stavi dicendo qualcosa?

CHIESA: Non lo so dove sono andati a finire.

BLONDET: Sì. Eh... l... Lemnitzer, l'ammiraglio Lemnitzer, già citato, nel '62, disse che potevano fare -- disse al Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, e al suo Ministro della Difesa McNamara, è rimasto scritto, atti, è agli atti -- che potevano selezionare un falso... oh... come dire... dei, dei falsi passeggeri, tutta gente del Con... del Governo, eh... e metterli su...

GAWRONSKI: Ma va là.

BLONDET: Ma lo disse l'ammiraglio Lemnitzer, il Capo degli Stati Maggiori Uniti.

VINCI: No, ma...

CHIESA: Posso finire?

MENTANA: Nella migliore delle ipotesi -- fu detto e non fatto -- 42 anni fa.

CHIESA: Posso... posso finire?

BLONDET: Per simulare l'attentato di cui incolpare Fidel Castro.

CHIESA: Posso...? Posso intervenire?

GAWRONSKI: Apprezzamento...

CHIESA: Devo finire.

MENTANA: Eh... (deve finire) Gawronski.

CHIESA: Gawronski e poi voglio finire io questo ragionamento; c'è un piccolo dettaglio.

GAWRONSKI: (No), io... apprezzo molto... apprezzo molto l'onestà intellettuale dell... dell'autore di libri Giulietto Chiesa quando dice: "Io non so dove sia, dove siano questi passeggeri, e non so dove sia l'aereo" -- perché anche un aereo c'è, dico, l'aereo, il volo United, è sparito, non c'è -- questo è apprezzabile... (così).

CHIESA: Non c'è.

GAWRONSKI: Però, adesso, arrivare al punto: "Io non lo posso dire, dovete voi dimostrare che questo aereo, dove è finito eccetera..."

CHIESA: Non voi: loro.

GAWRONSKI: Loro.

CHIESA: Loro. No, non voi, loro, neanche tu, non dico a te.

GAWRONSKI: No dico voi, voi io dico loro. Voi... No, no. Certamente non io, ma diciamo quelli che la pensano come me, che sono oh... di, almeno secondo me, dalla parte della verità, di quella verità che voi cercate, ma affannosamente molto, eh tanto che arrivi al punto di dire: "Io non lo so." Ora -- dice giustamente Alessio -- quando prendete delle posizioni così estreme e -- permettimi di dire -- così assurde, dovete avere almeno uno straccio di prova che le conforti, che le sostenga, che riesca a convincere delle persone che siano vere, perché sennò, veramente... viviamo proprio nel...

CHIESA: Allora...

MENTANA: Breve perché dobbiamo vedere ancora anche... eh... l'aereo... United 93.

CHIESA: Allora - ribadisco, ribadisco -- l'aereo al Pentagono non l'ha visto nessuno, non l'ha visto nessuno e ancora non si vede nonostante la seconda ricostruzione non c'è. Ci sono dei pezzi...

GAWRONSKI: La coda. C'è la coda.

CHIESA: ...ma non ci sono le cose essenziali. Ma, eh... visto che cerchiamo l'evidenza, allora, io voglio aggiungere che tra le esercitazioni militari, eh... di cui noi ci siamo occupati attentamente, ce n'è una che si chiama Amalgam Virgo -- badate che sto dicendo tutte cose che si possono trovare, se volete cito anche le fonti. Amalgam Virgo è un'esercitazione militare che è stata fatta l'1 e il 2 giugno del 2001 dalla base militare di Tyndall Air Force in Florida e che, è... è testimoniata da una documen... da pubblicazione dell'American Forces Press Service del 6 aprile 2002. Questa esercitazione prevedeva -- l'1 e il 2 giugno -- il lancio di un missile di crociera contro un obiettivo a terra da una nave civile in navigazione nel Golfo del Messico o nella costa Orientale degli Stati Uniti; esercitazione militare effettivamente realizzata, appunto, l'1 e il 2 giugno 2001.

GAWRONSKI: E con questo abbiamo la prova definitiva.

CHIESA: Sulla copertina del progetto... curiosità...

MENTANA: Dice... dice Gawronski ironicamente: "E con questo abbiamo la prova definitiva."

CHIESA: Bene, bene. Intanto mi spieghino perché l'1 e il 2 giugno fanno un esperimento lanciando un missile di crociera.

GAWRONSKI: Ma spiegalo tu! Spiegalo tu! Non fare spiegare agli altri!

CHIESA: E poi sulla copertina del progetto, che è facilmente anche questa trovabile su Internet, sulla copertina del progetto c'è la fotografia di Osama bin Laden. 1-2 giugno 2001.

VINCI: La cosa incredibile, allora, che questo grossissimo complotto eh... messo in atto da un gruppo di persone pericolosissime, come dice lei o hai detto tu, Giulietto...

CHIESA: Sì, molto.

VINCI: ...molto pericolose, guarda un po' era tutto scritto. Loro erano talmente segreti, talmente pericolosi che però per i... 2-3 anni precedenti alla messa in atto di questo complotto hanno scritto tutto.

CHIESA: Tutte le operazioni di questo genere sono sempre accompagnate da esercitazioni militari finte, esattamente come è accaduto nel caso delle, degli attentati di Londra dell'anno scorso. Anche in quel caso era in contemporanea...

MENTANA: Finti anche quelli?

CHIESA: Sissignore. Anche in quel caso era in contemporanea un'eser... un'esercitazione militare che prevedeva che le bombe fossero, sarebbero scoppiate esattamente in quelle stazioni metropolitane.

BLONDET: Nel gergo... nel gergo si chiamano...

VINCI: E dove dovevano scoppiare?

CHIESA: E' stato pubblicato su tutti i giornali britannici.

VINCI: Dove dovevano scoppiare?

MENTANA: Gawronski.

CHIESA: Cosa vi devo dire...?

GAWRONSKI: A me è piaciuto molto il servizio di Silvia Brasca, dove... dove viene spiegato... però, trovo che è inutile che vengano messi insieme dei filmati di questo genere perché danno credibilità a queste tesi assurde; perché come se... come se... quelli che la pensano come noi -- come Alessio e me e tanti altri -- avessero bisogno di dimostrare una cosa che è talmente palese, talmente vera e quindi, facendo, mettendo insieme questo collage di... di... di... di prove e... di fatti veri si finisce per dare un pochettino più di peso a queste fandonie che vengono raccontate da queste parti.

MENTANA: Però gi... però... Scusate. Però, però... girano, sono cose che sono sul tappeto ed è giusto quindi andarle a verificare, andare... andare a vedere e a contrapporre... eh... tesi e... tesi alternative.

GAWRONSKI: Su questo non c'è dubbio.

MENTANA: Questo, del resto, è il sale anche della democrazia nel nostro mestiere. Abbiamo un debito coi telespettatori: le tesi che contrastano quelle cospirative riguardo al famoso volo United 93, Volo 93. Cosa è successo? Abbiamo sentito prima, in Mazzucco e anche in Loose Change, cosa potrebbe essere successo di alternativo. Cosa è successo secondo le tesi ufficiali e secondo le prove a supporto? Ancora Silvia Brasca.

[00:17:20 Servizio di debunking su Volo 93]

00:21:16 MENTANA: Ecco, questo, al di là dell'utilizzo, inevitabile, di alcune immagini del film, è la ricostruzione di Silvia Brasca. Ho visto che prendeva altri appunti... eh... Giulietto Chiesa.

CHIESA: Sì, sì. Una cosa sola volevo dire delle... dell'aereo precedente. Se... se l'evidenza fosse questa, come mai nessuna delle ottantaquattro telecamere che stavano intorno al Pentagono risulta funzionante? E i nastri di quelle telecamere sono stati tutti registrati e nessuno li ha mai visti.

VINCI: So... fanno parte di un processo in corso e quindi non possono essere...

CHIESA: Eh, fanno parte di un processo in corso...

VINCI: Non possono essere... non possono essere distribuiti...

CHIESA: Vedremo. Vedremo quando vedremo i nastri. Finora non abbiamo visto una sola immagine.

MENTANA: E' molto tardi. E' molto tardi. E' molto tardi. E' molto tardi. No...

CHIESA: Finora non abbiamo visto...

MENTANA: E' molto tardi.

VINCI: Finora non sono stati fatti vedere perché fanno parte di un processo in corso.

CHIESA: Va bene. Allora...

BLONDET: Perché non abbiamo visto [incomprensibile]...

VINCI: E quindi non possono essere mostrati, perché in America, rispetto a quello che succede in Italia, quando c'è un processo in corso l'evidenza viene tenuta segreta.

CHIESA: Allora, io ribadisco però, la domanda -- siccome siamo qui per fare delle domande, siccome siamo qui per fare delle domande -- e ribadisco, ci devono dare le risposte...

VINCI: Assolutamente.

CHIESA: ...ci devono spiegare come mai tutte le telecamere, in quel determinato momento, non hanno funzionato.

VINCI: Non è vero. Non dicono che non hanno funzionato. I filmati esistono, fanno parte di un processo in corso e quindi non possono essere divulgate al pubblico perché in America, quando c'è un processo in corso, chi ha il materia...

CHIESA: Quale processo? Quale processo in corso?

VINCI: C'è il processo Moussaoui e ci sono altri processi che...

CHIESA: Il processo Moussaoui è finito.

VINCI: E' finito, e ci sono degli altri processi in corso che l'Amministrazione si ri... si riserva... si riserva di... di... fare.

CHIESA: Non risulta.

VINCI: E quindi queste...

CHIESA: Almeno mi devi dire quali. No. Mi devi dire quali; non risulta che ci siano processi in corso.

MENTANA: Scusate. Scusate, scusate, scusate. Ci stiamo incaponendo in una... disputa da... Scusate. Stavo...

CHIESA: Non risulta che ci siano processi in corso. No. Eh no, ma è importante questa cosa. Se lui mi dice che non riferiscono... eh... eh... che non danno le immagini perché ci sono i processi in corso mi deve...

VINCI: Ci sono, ci sono. Ci sono.

MENTANA: Giulietto. Giulietto, perdonami. Il pubblico... il pubblico ha visto le immagini dell'aereo United ninety three, United 93.

CHIESA: Benissimo.

MENTANA: Benissimo. E tu torni a parlare della cosa di prima, non si capisce assolutamente niente.

CHIESA: Allora rispondo. Rispondo.

MENTANA: Eh.

CHIESA: A me pare che le immagini che noi abbiamo visto, a terra, ci dicono che non corrispondono, quelle immagini, alla caduta di un aereo di quelle dimensioni. Sicuramente quell'aereo è caduto, sicuramente ci sono stati i morti, ma non è caduto come ci è stato detto e non è caduto là.

MENTANA: E perché? Perché?

CHIESA: Non lo so. Questo bisognerà capire che cosa è successo in corso d'opera.

VINCI: Prima l'aereo non esisteva, adesso l'aereo esiste, ma non è caduto lì? Cioè, mette... mettiamoci d'accordo.

MENTANA: No, qui stiamo parlando...

CHIESA: Sono due cose diverse.

VINCI: No. ma ho capito... ma quindi in una parte del complotto c'era un aereo falso, invece in una... in una parte... in un'altra parte del complotto c'è un aereo che invece esiste, ma non è caduto lì?

CHIESA: No. Gli aerei esistevano tutti e quattro. Non ho detto che non esistevano gli aerei; ho detto che non sono andati a finire dove ci hanno detto. Nel caso specifico dell'aereo numero 3, non è andato a finire sul Pentagono -- e vedremo dove. Nel caso dell'aereo numero 4 non è andato a finire dove ci hanno f... fatto vedere perché quella buca non corrisponde a un aereo e non ci sono pezzi dell'aereo.

GAWRONSKI: Giulietto...

CHIESA: Quindi è stato abbattutto da qualche altra parte. E' caduto da qualche altra parte.

GAWRONSKI: ...ma ci deve essere...

VINCI: E dove sono... dove sono gli... i passeggeri che erano a bordo sul quarto aereo?

CHIESA: Sono morti sicuramente. Non lo so dove sono. Sono morti sicuramente, ma non lì.

VINCI: E che differenza fa dal punto di vista del complotto...?

CHIESA: Ma non lì.

GAWRONSKI: Ma dagli ragione...*

VINCI: Che differenza fa... eh dal vista, dal punto di vista del complotto, se questo aereo invece di cadere in Shanksville Pennsylvania fosse caduto... a... in... in Texas? Che differenza fa?

CHIESA: Non lo so. Ma scusa...

VINCI: Eh, no. Come non lo sai?

CHIESA: Con tutta probabilità... con tutta pro...

VINCI: Mi devi dire perché.

CHIESA: Eh non lo so. Eh non lo so.

VINCI: E allora...

CHIESA: Io non ti posso dire che lo so. Perché, tu lo sai? Tu lo sai?

VINCI: No. Ma infatti io... ma io dico che è caduto lì.

MENTANA: Abbiamo... abbiamo con difficoltà... Scusate. Abbiamo con difficoltà concluso la disamina incrociata eh... di quello che può essere successo, di quali sono... eh... alcune... eh... verità delle tesi ufficiali e altre contrapposte nelle versioni alternative. Resta però sospeso -- è finito l'11 settembre, è notte fonda ormai e stiamo eh... per chiudere la nostra eh... trasmissione -- resta sospeso però un interrogativo: se, secondo le tesi che abbiamo sentito... espresse... o in qualche modo adombrate da Giulietto Chiesa e da Maurizio Blondet, ci fosse un fronte interno, chiamiamolo così, il ruolo di bin Laden e la stessa pericolosità di Al-Qaeda ne verrebbero ridimensionate; ne verrebbero in qualche modo ingabbiate. Non... non rischiamo inseguendo una tesi di questo tipo poi, di non renderci conto di un personaggio, un erg... un'organizzazione che hanno mietuto consensi e purtroppo anche vittime, anche in altre parti del mondo?

CHIESA: Bin Laden, sfortunatamente, aveva il passaporto diplomatico del governo bosniaco consegnatogli direttamente dal Ministro degli Interni bosniaco ai tempi di Iztelbecovic. Bin Laden ha collaborato attivamente all... all'armamento dell'esercito bosniaco che doveva combattere contro i serbi. Bin Laden ha collaborato attivamente con i servizi segreti americani durante tutta la guerra afghana. Bin Laden è un personaggio assolutamente ambiguo come tutti quelli che hanno partecipato sul fronte islamico a questa operazione; è un elemento pericolosissimo per la nostra... per la nostra sicurezza e per la nostra pace. Va catturato.

BLONDET: Ma non c'è più da due anni, eh...

MENTANA: Aspetta...

CHIESA: Va catturato, ma questo non cambia nulla di ciò che è accaduto l'11 di settembre.

GAWRONSKI: Ecco, ma... io vorrei sapere, vorrei chiedere ai signori: ma voi non pensate che propagando queste tesi, queste teorie, a cui per fortuna pochi credono, questa ipotesi di catturare bin Laden la rendete molto più difficile? Non pensate che con queste...

CHIESA: No. Per carità...

GAWRONSKI: ...con queste... eh... tesi che propagate, indebolite... non... cioè, cercate di indebolire perché non riuscite, ma cercate di indebolire un governo democratico come quello degli Stati Uniti che è l'unico che sta facendo qualche cosa contro il terrorismo -- l'unico -- perché noi, in Europa, facciamo veramente molto poco, se non delle indagini... eh... controllate e... e... diciamo ispirate...

MENTANA: Non è che riapriamo la vostra polemica in sede europarlamentare...?

GAWRONSKI: No... no... per dire... No... no, no. Perché dicono -- sai -- che la CIA non può volare in Europa, allora vorrebbero... perché la CIA c'ha delle compagnie, tipo... proprietà degli aerei... sono... delle... eh... non so... delle squadre di basket, oppure dei negozi...

BLONDET: Vuoi negare questo? E' vero, eh.

GAWRONSKI: Vorrebbero che gli aerei della CIA avessero scritto CIA sulla coda come l'Alitalia. Sai CIA, ecco, e allora sarebbero contenti.

BLONDET: E allora... va beh... ragazzi...

GAWRONSKI: E si lamentano... e si lamentano che ci sono troppi voli della CIA. Allora...

CHIESA: Ma scusa...

GAWRONSKI: Va beh... lasciamo stare. E' una parentesi, è una parentesi.

CHIESA: No, no. Io vorrei [incomprensibile]...

GAWRONSKI: Ma non pensate... ma non pensate che ottenete l'effetto opposto, cioè quello di rendere leggerissimamente, perché contate nulla, ma leggerissimamente...

CHIESA: Esatto... esatto non contiamo nulla.

GAWRONSKI: ...l'obiettivo di eh... eh... porre termine all'attività di bin Laden?

MENTANA: Blondet.

BLONDET: Dunque, eh intanto l'insistenza sul fatto che è una piccola minoranza non vale più tanto, perché 36 americani su 100... s... eh... secondo il sondaggio Zorgby...

GAWRONSKI: [incomprensibile] che gli americani sono dei bambini sciocchi.

BLONDET: ...che è una grandissima agenzia di sondaggi, credono che gli St... il Presidente degli Stati Uniti sapesse e non abbia impedito, nel migliore dei casi, o che abbia... lo abbia provocato. Inside job -- no? -- un lavoro interno -- (uhm?). Ma la cosa, capisci che dopo cinque anni che sentiamo questi discorsi, non ci appassiona tanto, uhm? Ci appassionerebbe di più la domanda che avevi fatto all'inizio. Cioé, perché gli Stati Un... il Presidente degli Stati Uniti e, quella che noi consideriamo, una cricca criminale, hanno fatto questo?

MENTANA: Noi chi? Corrisp... hai detto noi consideriamo una cricca...?

BLONDET: Noi due immagino [indica se stesso e Chiesa].

CHIESA: No, io l'ho detto prima.

BLONDET: Allora, perchè hanno fatto l'attentato? L'hai domandato? L'avete domandato?

CHIESA: Ritengo che se questa versione che io sostengo è una versione vera si tratta di criminali che vanno perseguiti attivamente.

BLONDET: Certo. Eh, a un processo di Norimberga, tipo Norimber(ga). Ma perché hanno fatto l'attentato non l'avete mai chie... detto.

CHIESA: No, io voglio risponderti. Ci ha fatto una domanda [rivolto a Mentana].

MENTANA: A chi? A Blondet?

CHIESA: No, a lui [indica Gawronski]. Voglio rispondere a lui. Noi, hai detto, contiamo niente, quindi noi non possiamo influire sulla cattura di Osama bin Laden.

BLONDET: Eh, appunto.

CHIESA: E' al di fuori delle nostre possibilità. Io non ho contribuito alla creazione di Osama bin Laden, non l'ho finanziato, non gli ho dato i soldi, non l'ho messo in azione, non l'ho aiutato ad armare anche l'UCK, e così via discorrendo. Io non sono responsabile della sorte di Osama bin Laden e di tutti i kamikaze cosiddetti, che sono stati quasi tutti... C'è un interessante articolo di Jurgen Elsasser che è stato pubblicato, tra, in Germania -- e uscirà tra poco anche in Italia -- dove risulta che una buona parte del gruppo dei cosiddetti kamikaze, quei 19, sono passati tutti per la Bosnia e sono stati...

MENTANA: Perché cosiddetti?

CHIESA: Cosiddetti kamikaze perché non sappiamo ancora se c'erano loro o se ce n'erano degli altri; non lo sappiamo mica.

VINCI: Guarda...

CHIESA: Perché ci hanno detto che c'erano, ma non risulta. Non risulta ancora. Sei di questi kami... sei di questi...

VINCI: ...[incomprensibile] centinaia e centinaia di famiglie americane che pensano che l'11 settembre l'America è stata violentata. Questo lo sappiamo. C'è gente...

CHIESA: Questa è retorica, pura.

VINCI: Non è retorica, non è retorica.

CHIESA: Non rispondi alle domande.

MENTANA: Abbiamo visto però...

VINCI: E invece dire che [incomprensibile]...

MENTANA: ...abbiamo visto anche nei telegiornali e negli speciali da... da New York... abbiamo visto...

VINCI: E invece tutto quello che è stato detto...

CHIESA: Questa è retorica pura. Non rispondi alle domande.

VINCI: E invece l'armamento di bin Laden non è re...

CHIESA: Non rispondi alle domande.

VINCI: ...non è retorica? Non è retorica pure quella?

CHIESA: Mi interrompi mentre dico una cosa fondamentale. Che gran parte dei kamikaze che sono stati elencati dall'FBI come responsabili sono stati passati [sic] tutti attraverso la Bosnia e sono stati tutti doppi agenti pagati dall'MPRI, che è un'agenzia americana di copertura della CIA.

MENTANA: Chi lo dice?

BLONDET: Tutte cose che sono state largamente documentate e non si possono smentire.

GAWRONSKI: Io vorrei, guarda... io vorrei...

BLONDET: E se è così...

MENTANA: Eh... ci stiamo incaponendo in una... io mi rendo con...

CHIESA: Non ci stiamo incaponendo. Stiamo dicendo cose...

MENTANA: No. Aspetta, aspetta Giulietto, hai detto le cose.

CHIESA: Ci risponde con delle retoriche.

MENTANA: Eh... Gawro...

GAWRONSKI: Io vorrei... No, io vorrei dire questo. E' stata citata Norimberga, adesso non mi ricordo da chi. A Norimberga è stata creata una nuova categoria: dei crimini contro l'umanità. Questi signori si devono rendere conto che stiamo in guerra, siamo in guerra contro il terrorismo e che i metodi di questa guerra sono diversi. Sono... si stanno formando: il diritto si deve adeguare a questa lotta contro il terrorismo. E ci sono delle zone grigie, ci sono delle zone grigie che sono a metà fra, fra la legalità e l'illegalità e certe volte questa guerra va portata anche oltre la legalità perché...

BLONDET: Questo mi convince che lei è oggettivamente eh... già pronto ad accettare il Quarto Reich, perchè se lei accetta...

MENTANA: No, scusa... No, scusate, scusate...

BLONDET: ... perché se lei... perché parla della tortura.

MENTANA: Non andiamo... Scusate, scusate...

BLONDET: La zona grigia è la tortura.

GAWRONSKI: Ah, io ho parlato di tortura?

MENTANA: Il Quarto Reich... il Terzo, se vogliamo, è finito ven... come sappiamo, dopo una guerra che è costata milioni di vite.

BLONDET: Facciamola la domanda. Perché?

MENTANA: Dopo aver creato il mostro che è Auschwitz. Quindi non... non scherziamo.

CHIESA: Gawronski ci dice che dobbiamo rinunciare alle nostre libertà perché dobbiamo combattere il terrorismo, ma io gli rispondo...

GAWRONSKI: Ma io non dico...

CHIESA: Io gli rispondo...

GAWRONSKI: Io non dico... Io non ho mai detto... Io non ho mai detto che dobbiamo rinunciare alle nostre libertà.

CHIESA: E' più o meno quello che hai detto.

GAWRONSKI: Dico... dico...

BLONDET: E allora cosa sono queste zone grigie?

GAWRONSKI: Ma certo, certo. Ci sono delle zone grigie. Ci sono delle zone in cui bisogna...

BLONDET: La detenzione senza processo e senza [incomprensibile]...

MENTANA: Scusate ragazzi, uno per volta, per favore. Ehi, scusate. E' l'una e mezza di notte, uno per volta. Grazie.

GAWRONSKI: Io voglio dire, ci sono dei momenti nella vita... ecco, io voglio fare un esempio. Giulietto Chiesa era su quell'aereo che eh... a Londra, uno di quei dieci aerei doveva essere minato con quei... con quelle armi liquide, eccetera, eccetera. Si scopre che il fatto che sia stato sventato questo complotto è dovuto a un interrogatorio di un terrorista che è stato... arrestato illegalmente o che è stato anche sequestrato, e questo interrogatorio -- lontano dalla tortura -- però si è svolto in una maniera un po' troppo brusca e troppo eh... ecco. Lui -- Giulietto Chiesa -- non lo ammetterà mai, ma voglio, voglio, voglio chiedergli se veramente, stando su quell'aereo, lui avrebbe il coraggio di dire: beh, io sono contrario per il rispetto dei diritti umani perchè questo qua, questo interrogatorio ha salvato uh... migliaia di vite umane.

BLONDET: E' un'ipotesi.

CHIESA: Mi chiama in causa. Mi chiama in causa.

BLONDET: E' un'ipotesi, non è una realtà.

CHIESA: Noi abbiamo ascoltato -- consentitemi questo accenno -- noi abbiamo ascoltato nella Commissione d'inchiesta europea la testimonianza di Arar, cittadino siriano arrestato all'aeroporto di New York e trasferito, non si sa come né perché, attraverso l'Italia, nel... eh... ai servizi segreti siriani, cioè dei nemici. Bene. Il signor Arar è stato dieci mesi in una cella lunga 2 metri x 1 x 1 al buio e veniva tirato fuori solo per essere interrogato dai servizi segreti siriani. Lui ci ha detto, in Commissione, di fronte a tutti i deputati -- c'era anche Jas Gawronski -- ci ha detto: "In queste condizioni io ho confessato tutto. Le prime cose che mi hanno chiesto io le ho dette, fino all'ultimo", e dopo dieci mesi è stato liberato, chissà perché...

GAWRONSKI: C'ero anch'io*, sì...

CHIESA: ...in queste condizioni di tortura...

MENTANA: Perché è stato liberato?

CHIESA: E' stato liberato perchè... evidentemente non...

MENTANA: Per poter venire a dire queste cose a voi?

GAWRONSKI: Io...

CHIESA: E' stato spremuto. E' stato spremuto quanto occorreva e poi è stato riconsegnato alle autorità canadesi che, di cui era cittadino. Dieci mesi, dieci me... La, la domanda è questa: se tu pensi di poter utilizzare le confessioni estorte sotto tortura, che ti servano a qualche cosa ti sbagli. La cultura giuridica...

GAWRONSKI: Io non ho parlato di tortura. Io non ho mai...

MENTANA: Gawronski non ha mai parlato obiettivamente di tortu(ra). Scusate, il discorso, purtroppo, è andato a sfociare su un altro tema, che tra l'altro, dolorosamente, dovremo trattare in una delle o, delle prossime settimane perchè la vicenda... eh... del rapimento di Abu Omar sta per arrivare a delle fasi eh... pre dibattimentali, di, in... al termine dell'inchiesta della magistratura inquirente italiana. Ma questo è un altro discorso. Parlavamo dell'11 settembre, parlavamo di bin Laden. Abbiamo messo a confronto due eh... verità contrapposte, come era nel titolo della nostra trasmissione. Certo, l'ultima po, cosa che potevamo pensare era di avvicinare le tesi contrapposte, visto che proprio eh partono da un enunciato, da un... eh... da un evidente retropensiero opposto; eh... che l'America non può certo fare del male a se stessa, è la tesi eh di Vinci e di Gawronski, e che si può invece annegare proprio eh... un nemico all'interno della stesso, della stessa Amministrazione americana, è la tesi eh... di Chiesa e di Blondet. Noi ci fermiamo un'ultima volta e poi ci salutiamo. A tra poco.

Quinto blocco

MENTANA: Siamo alla fine... del nostro speciale. Come detto non si poteva certo rendere compatibili delle... versioni inconciliabili. Grazie comunque a Maurizio Blondet, grazie a Giulietto Chiesa, grazie a Jas Gawronski, grazie a Alessio Vinci. Dopo di noi c'è il telegiornale, mi scuso per il ritardo, e dopo c'è un film che torna proprio sulla tragedia, sulle tragedie dell'11 settembre. Si chiama The Ga** e vi invito a seguirlo. Buonanotte.