2007/08/18

Fiat lux 2: metallo fuso dal WTC2

di mother

Trattando il problema della radiazione luminosa in questo post più tecnico, abbiamo visto come sia difficile eseguire uno studio teorico privo di approssimazioni troppo restrittive che permetta di stimare con correttezza la radiazione emessa dall'alluminio nell'intorno dei 1273K.

Cerchiamo adesso di ragionare su quanto avvenuto nel WTC2 l'11 settembre 2001.


In primo luogo bisogna affermare che al momento non esistono studi comprovati sul materiale fuoriuscito dall'edificio quel giorno.

La necessità di mettere in salvo le persone circa 400 metri più in basso, la presenza di un'alta temperatura e il successivo crollo degli edifici non hanno permesso di prelevare un campione per analizzarlo e poter stimare se si trattasse di alluminio, leghe varie o acciaio.

Testimoni come William Rodriguez si soffermano più sui vetri e pannelli precipitati dall'alto, travolgendo persone, che sulle colate di metallo fuso.
...il suo corpo era stato tagliato a metà come da una gigantesca ghigliottina, perché mentre usciva una lastra di vetro le era caduta addosso precipitando dall'alto straziandola in quel modo in una frazione di secondo. link
Ciò è curioso, visto che teorie come quella termitica di Steven Jones prevedono colate di metallo fuso su tutte le facciate del WTC al fine di indebolire la portanza della struttura e creare un crollo progressivo (fosse l'unica critica alla teoria termitica...).

Quindi al momento sono utilizzabili solo le immagini ed i video.

In secondo luogo bisogna notare una profonda differenza: molten metal (metallo fuso) e molten steel/iron (acciaio/ferro fuso) sono cose diverse. Tuttavia spesso fra i dietrologi il passaggio da un generico metallo fuso ad acciaio fuso viene compiuto con la stessa facilità con cui si afferma che le temperature dentro il WTC erano così basse da non indebolire l'acciaio delle strutture portanti (le strutture portanti sono di acciaio, tuttavia vari metalli possono fondere a temperature inferiori rispetto quella dell'acciaio).

Il conflitto e la confusione imperversano e sono radicati dai lettori meno accorti fino ai vertici dei movimenti dietrologici a causa dell'esistenza di teorie complottistiche diverse in lotta fra loro, come già discusso in questo post.

Complottisti come Steven Jones e Judy Wood considerano che il metallo fuoriuscito dal WTC2 era rispettivamente ferro fuso (prodotto dalla reazione della termite) e alluminio fuso.

Il NIST stima il materiale in una mescolanza di una lega di alluminio ed altre componenti quali materie plastiche e fibre organiche.
Il Nist ritenne di precisare la propria posizione nel documento con le FAQ rilasciato nell' agosto 2006, in cui formulò, appunto, l'ipotesi di una pozza di alluminio fuso (composta da parte della lega aeronautica del Boeing 767/200 che colpì la Torre), a cui si erano unite sostanze organiche ed altre sostanze, come resine e plastiche, oltre al vetro, provenienti dal materiale d'ufficio e dalle strutture di rivestimento interno del piano commerciale, che era fuoriuscita dalla finestra per il cedimento ed il successivo inclinarsi delle floor-truss dei piani 81 e 80.

Il cedimento dei pavimenti dei piani citati è documentato anche da fotografie esterne del palazzo, in cui si vedono le travature orizzontali dei pavimenti assumere posizioni assai diverse da quelle di progetto.

Secondo il Nist, quindi, materiale in lega leggera, sia proveniente dall'aereo che dalla Torre stessa, si era fuso restando sul pavimento, per essere portato a temperature molto elevate nel corso del violento incendio che ha interessato i piani 80-81 in prossimità della facciata Nord, e sarebbe colato, probabilmente dal piano 81 sul piano 80 e da questo all'esterno, dopo aver inglobato sostanze chimiche presenti in abbondanza nel palazzo, come solfato di calcio (gesso) e materie plastiche. 11-settembre.blogspot.com
F.D. Greening, in un post di analisi della presenza di alluminio e della teoria termitica, indica:
The other major source of aluminum at the WTC was the aluminum alloy airframes of the Boeing 767 aircraft that crashed into the Twin Towers on the morning of 9-11. It may be estimated that, on impact, these aircraft weighed about 124,000 kg including fuel; of this weight, 46,000 kg comprised the fuselage and 21,000 kg made up the mass of the wings – all of which were fabricated from aluminum alloys. Modern airframes are invariably constructed from series 2000 aluminum alloys. Alloy 2024 is a typical example containing 93 % Al, 4.5 % Cu, 1.5 % Mg, and 0.5 % each of Mn and Fe. These metallic additions to aluminum lower the melting point of the alloy from a value of 660°C, for pure aluminum, to about 548 °C for alloy 2024. This relatively low temperature indicates that the fires within the Twin Towers were quite capable of melting at least some of the Boeing 767 aluminum airframe structures remaining in the WTC before its collapse. link
Steven Jones ha contestato alcune affermazioni dello scritto in alcuni documenti (interazione calcestruzzo-alluminio, possibilità di reazione termitica esplosiva fra ruggine depositata sopra elementi strutturali e alluminio dell'aereo), tuttavia questo argomento non è inerente al post.

Recentemente Henry ha postato questo articolo in cui si può leggere:
In ambito bancario ed informatico, la sigla "ups" ha un ben preciso significato, e cioé "uninterruptible power supplies" ed individua i cosiddetti "gruppi statici di continuità", cioé quelle strutture, composte da batterie stazionarie, che devono garantire la continuità dell'alimentazione elettrica per centri di calcolo e sistemi elettromedicali che non possono accettare la benché minima interruzione di servizio.
...
Del resto, numerose sono le testimonianze che su quel piano, l'81esimo della Torre Sud, ci fossero attrezzature informatiche relative al centro di elaborazione dati: ne parlano i sopravvissuti e, anche da parte complottista, Bollyn ne parla diffusamente citando una non ben definita "gola profonda" che avrebbe lavorato proprio in quella struttura.
...
Il piano 81 della Torre sud avrebbe quindi avuto un'ampia porzione della sua estensione occupata da batterie stazionarie di un "ups" della Fuji Bank.
...
Come è possibile vedere, l'ups si compone di un numero elevatissimo di batterie al piombo,
...
A questo punto, credo che si debba considerare come molto probabile che la colata sia da ricondurre ad alluminio delle leghe leggere, ma anche al piombo delle batterie, in combinazione con altri materiali derivanti da ciò che era presente sul piano 81 del WTC2 e che è colato, dopo il cedimento del pavimento, sul piano 80 da cui é successivamente fuoriuscito dalla facciata: un ruolo importante, nel cedimento del piano 81, credo sia da attribuire anche al peso delle batterie e all'azione di "indebolimento" operato dall'incendio al piano 80, che ha minato dal basso la capacità strutturale delle floor-truss sovrastanti.
Una piccola aggiunta che potrebbe essere fatta all'articolo di Henry e alla quale tra l'altro è si è sempre espresso a favore, riguarda l'azione dirompente dell'aereo al momento dell'impatto.

Come descritto dal NIST, il Boeing, impattando nei piani, ebbe non solo un'azione dirompente nelle strutture della facciata ed in parte delle strutture del core, ma contribuì a ridistribuire e con la successiva esplosione sconquassare pareti e oggetti nei piani, in parte addensando materiale proprio laddove Henry descrive la presenza del gruppo UPS di batterie.

Si può inoltre supporre, come già qui paventato, la presenza di archi voltaici e correnti vaganti dovute alle batterie al piombo.

Viene logico pensare che se doveva esserci acciaio fuso allora a maggior ragione dovevano essere fusi prima tutti gli altri metalli, materiali e composti presenti.

Tuttavia analizzare le radiazioni luminose emesse per determinare la temperatura senza un'adeguata considerazione sul coefficiente di emissione può indurre enormemente in errore.
Per comprendere questo concetto si può pensare all'esperimento di Judy Wood.


Se qualcuno ci presentasse quest'immagine e non conoscessimo né Judy Wood/Michael Zebhur né i dati dell'esperimento da loro sviluppato, saremmo portati a dedurre che l'ammasso fuso indicato sia lo stesso materiale, poiché vi è una medesima radiazione emessa.

In realtà ben sappiamo che il catodo è composto di tungsteno e sopra vi è depositato l'alluminio fuso.

La presenza di materiali diversi (piombo, silicio, alluminio, rame, latta, polimeri vari, materiali da ufficio, magnesio, manganese, ....), molti dei quali con temperature di fusione inferiori ai 1000°C, alcuni dei quali paventati dal NIST, non può far altro che richiamare ad un passo di questo testo di Scaglioni (link).

Si può però osservare che quanto più un materiale è chimicamente complicato, tante più sono le sue righe spettrali, tanto più il suo spettro si avvicina a quello del corpo nero.

Le condizioni per cui il molten metal emesso sia da descrivere come un corpo nero, piuttosto che come un corpo grigio od un corpo reale, sono quindi dovute alla presenza sul piano di svariati materiali composti, metalli e detriti di varia natura: quelli con temperatura di fusione inferiore ai 1000°C capaci di mescolarsi in un'unico amalgama all'esplosione dell'incendio.

Secondo questa deduzione, che tuttavia richiederebbe una conferma su un campione del metallo fuso fuoriuscito (che sfortunatamente manca), si può descrivere il comportamento del metallo fuso emesso dal WTC2 con un coefficiente di emissione elevato e prossimo al valore unitario (tanto più che la maggior parte dei metalli tende ad aumentare secondo leggi non note il proprio coefficiente di emissione al crescere della temperatura).

Si fa notare che nelle tabelle qui indicate l'acciaio presenta un coefficiente fra 0.075 fino a 0.88 a seconda del tipo di acciaio e delle sue condizioni superficiali.

Per vedere in modo semplice la radiazione emessa da un corpo nero ad una data temperatura si può usare questo applet o meglio ancora lo stesso su un sito italiano.

Il funzionamento è molto intuitivo:

1) si inserisce la temperatura in gradi kelvin e si osserva il colore risultante della radiazione

2) si sposta la lunghezza d'onda massima con il mouse tenendo premuto il tasto sinistro e si osserva la colorazione

3) si usa la barra a scorrimento e si osserva la colorazione.

4) i segni spuntabili sono gli assi x e y che vengono autodimensionati in funzione del grafico.


A 1273K il colore risultante è un rosso vivo.

Bisogna tuttavia ricordare qualche concetto precedentemente spiegato. Il contributo del sole non deve essere considerato, poiché si sta lavorando con un coefficiente di emissione prossimo ad un corpo nero. Al massimo il contributo sarebbe una piccola percentuale ed essendo una luce grigia porterebbe ad un tenue schiarimento.

Perchè una candela è gialla: in questo caso, poiché la percezione di un osservatore standard non recepisce tutti i colori nel medesimo modo, il colore complessivo subisce una variazione nelle concentrazioni con uno schiarimento e traslazione verso il giallo.

Sul sito dell'applet java non indicano questa correzione, ma solo il semplice calcolo delle concentrazioni.
A simulation of the visible spectrum is displayed under the curve, corresponding to 400 (blue), 500 (green), and 600 (red) values. The colored circles on the left represent the percent of each color present and a simulation of the total color of the object.
D'altra parte già in passato era state fatte notare due tabelle indicanti la correlazione fra colore e temperatura utilizzate da Judy Wood e Steven Jones.

(from Process Associates of America)

Tabella utilizzata dalla Wood per indicare a Steven Jones che "i metalli" alle alte temperature sviluppano una radiazione luminosa.


Questa tabella è stata indicata da Steven Jones nella parte del suo documento PDF in cui discuteva di WTC7 ed affermava che la radiazione prodotta dal metallo in foto era sicuramente prodotta da una fonte di calore superiore come la termite.
La scritta "WTC steel temp. due to fires" riferita alla temperatura di 600°C si rifà alle analisi delle colonne perimetrali del WTC1&2 compiute dal NIST (dimentica le analisi della FEMA di un campione di colonne del WTC7).

Si segnala inoltre il commento espresso da Steven Jones in risposta a Greening visibile in questo post.



In questo video (trovato dal blogger Bisqui) si può apprezzare la radiazione luminosa offerta dalla reazione termitica.

Colore radiazione durante colata materiale incandescente



Flash di luce durante la reazione

Colore blocco di ferro

Colore a freddo pezzo di ferro

Sulla termite sono stati scritti vari altri post.

Rimangono tuttavia altri aspetti da prendere in considerazione riguardo all'argomento molten metal.

1) molten metal - testimonianze
2) molten metal - sulfur
3) molten metal - colate laviche nelle subway
4) molten metal - USGS e GeoNews
5) molten metal - melted car




Aggiornamento articolo 2-10-2007

In base alle considerazioni svolte da Enrico sull'UPS ed in base alle considerazioni svolte qui sull'esperimenti di Judy Wood appare del tutto ovvio far notare che la presenza di elevate cariche elettriche (6000-10000 ampere) ha contribuito all'aumento della temperatura.

Un dato interessante da valutare é la corrente di corto circuito che una singola batteria é in grado di erogare, ricavabile da questa tabella:


da cui si vede che una batteria con una C10= 400 Ah libera, in caso di corto circuito, ben 6.816 Ampere, che salgono a ben oltre i 10.000 Ampere per le batterie con C10=1.340Ah.
Stiamo parlando di correnti di migliaia di ampere, che possono produrre effetti termici inimmaginabili.

Un esempio similare è rappresentato dai fusibili, elementi inseriti nei circuiti per limitare la corrente elettrica che vi può scorrere (cause esterne potrebbero esserci picchi indesiderati) grazie ad un elemento di differente metallo rispetto al rame del circuito capace di fondersi sopra determinati valori di rapporto fra potenziale e intensità di corrente (in altre parole in funzione della limitazione che si vuole ottenere si inserisce il fusibile del materiale più adatto).
Tale effetto della corrente si inserisce in un quadro già caotico e di difficile previsione, quale quello dato dal raggruppamento delle macerie ad opera dell'impatto del boeing e dell'esplosione.

Si ricorda inoltre un altro esempio chiaro.
Nei casi in cui si subisca un elettroshock il termine utilizzato per descrivere i danni di un eccesso di corrente elettrica transitante nel corpo umano (sopra i 10-15 milliampère) è ustioni a tessuti ed organi interni.
LIMITI DI PERICOLOSITÀ DELLA CORRENTE
Nel caso più frequente di corrente alternata con frequenza di 50Hz, si è potuto stabilire che per la maggior parte delle persone risulta che:
  1. i valori di corrente che vanno da 0 mA a 0,5 mA non vengono neanche percepiti e non provocano alcun effetto qualunque sia la loro durata. Il valore di 0,5 mA è considerato la soglia di percezione.
  2. Per valori che vanno da 0,5 mA a 10 mA la corrente viene percepita ma non provoca effetti dannosi qualunque sia la durata, e la persona è sempre in grado di staccarsi dal contatto. Il valore di 10 mA è considerato la soglia di pericolosità.
  3. Per valori di corrente da 10 mA a 200 mA il contatto può essere dannoso oppure no secondo la durata. Il tempo di sopportabilità della corrente diminuisce all’aumentare dell’intensità di corrente.
  4. Per valori di corrente maggiori di 200 mA il contatto provoca sempre effetti dannosi qualunque sia la durata.

Si ricorda inoltre questo post in cui si parla di una pratica storica, come il carbone da legna e questi post (Fumo dalla base delle Torri Gemelle, Smoke plume) in cui si analizza il fumo prodotto dal WTC.





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