2010/01/04

Intervista a un sopravvissuto della Torre Nord

di Hammer. Il testo originale dell'intervista è disponibile qui.

Gli anni passano veloci e la ripetizione insistente di immagini che ormai sono storia e la scala enorme della tragedia rendono facilmente astratti e impersonali gli eventi dell'11 settembre 2001. Per non perdere il contatto con quella realtà, non c'è modo migliore che ascoltare le parole di chi l'ha vissuta sulla propria pelle, in prima persona.

Per questo Undicisettembre ha recentemente contattato uno dei sopravvissuti all'attacco alle Torri Gemelle, che ha acconsentito a rispondere ad alcune domande ed ha chiesto di essere nominato solo come Bruce.

Undicisettembre ringrazia Bruce per il suo prezioso aiuto e per la sua disponibilità.


Undicisettembre: Cosa ricordi, in generale, di quella mattina? Ci puoi fare un breve racconto della tua esperienza?

Bruce: Ho scritto la mia storia il 12 settembre 2001 dopo che sono riuscito ad arrivare a casa. Ero seduto nel mio studio di casa e ho deciso che la cosa migliore da fare era mettere per iscritto quello che mi era successo. Ero ancora un po' sotto shock e ci sarebbero volute alcune settimane prima che avessi ancora del lavoro da fare. Ci sono molte cose che ho visto quel giorno che non si toglieranno mai dalla mia mente. I volti dei pompieri che avanzavano e il personale della sicurezza che restava indietro per aiutare gli altri. Queste persone non ne sono mai uscite. Lo sguardo sui volti dei miei familiari quando sono arrivato a casa. Queste sono cose che non dimenticherò mai. Mentre attraversavo Manhattan a piedi ho visto molte persone che univano i propri sforzi per aiutare i feriti e per donare il sangue, ma per la maggior parte c'erano pochissimi feriti: o ne uscivi intero, o non ne uscivi del tutto.


Undicisettembre: Hai detto che lo schianto dell'aereo inizialmente ti è sembrato un tuono. Questo per noi è molto strano, perché altri sopravvissuti hanno detto che scosse l'edificio violentemente; alcuni hanno addirittura detto che temevano che l'edificio sarebbe crollato in quello stesso momento. Come ti spieghi questa differenza, anche confrontando la tua esperienza con altre che puoi aver sentito?

Bruce: Credo che sia molto semplice da spiegare. Ciò che ho imparato da quel giorno è che il sistema principale di supporto di quegli edifici era il centro della struttura. Cioè dove erano situati le scale e gli ascensori. Ciascun piano aveva 1.000.000 libbre, oltre 450.000 chilogrammi, di cemento. Ciò che ciascuno ha sentito o udito dipende da dove si trovava nell'edificio. Io ero al 71° piano della Torre Nord, seduto verso il lato nord dell'edificio, molto vicino al centro del palazzo. NON HO AVVERTITO ALCUN MOVIMENTO all'impatto, ho solo sentito l'esplosione. Qualunque vibrazione causata dall'impatto avrebbe dovuto attraversare più di novemila tonnellate di cemento. Ho un amico che era in piedi vicino alla finestra sul lato nord, vide l'aereo arrivare e, siccome l'edificio era costruito in modo da flettersi o oscillare per il vento, fu colpito in faccia dal vetro al momento dell'impatto. Io ero a circa 20 piani di distanza dalla zona dell'impatto, ecco perché mi è sembrato simile a un tuono; se fossi stato all'80° piano sono sicuro che avrei avuto più l'impressione di un'esplosione, ma c'erano 20 piani ad attutire il suono. Se fossi stato seduto più vicino alle finestre o a un piano più alto, avrei potuto avvertire il movimento dell'edificio. Non conosco nessuno che fosse oltre il 72° piano, quindi non so cosa abbiano udito o sentito.


Undicisettembre: Cosa puoi dirci delle persone che stavano uscendo dal palazzo? Erano in preda al panico o mantennero la calma?

Bruce: Tutte le persone furono eccezionali. Nessuno spingeva o era nel panico. Quando i pompieri dovevano salire o i feriti dovevano scendere, tutti si spostavano in modo da farli passare. Alcuni pompieri usarono le asce per aprire i distributori automatici e passarono le bibite alle persone che si trovavano sulle scale così che potessero dissetarsi. La gente che si trovava sulle scale aiutò chiunque ne avesse bisogno; per qualcuno si trattò di tendere una mano, per altri fu trasportare i feriti. I pompieri chiesero persino aiuto per parte del proprio equipaggiamento e tutti si diedero da fare. La gente era calma, cortese e si aiutava a vicenda in ogni modo.


Undicisettembre: Durante l'evacuazione della Torre 1 ti ci volle molto tempo per uscire dal palazzo. In quel lasso di tempo, quali erano le condizioni dell'edificio? Scendendo le scale notasti qualche segnale che i danni strutturali erano gravi?

Bruce: Per la maggior parte del tragitto non si vedevano affatto segni di ciò che sarebbe successo. Quando arrivai ai piani più bassi c'era molta acqua, che immagino provenisse dal sistema antincendio. Dopo il crollo della prima Torre le luci cominciarono a mancare e il fumo riempì la scala. A quel punto dovetti risalire al piano superiore, dove l'atrio mostrava alcuni danni, la controsoffittatura stava cadendo e alcuni fili elettrici penzolavano. Ma null'altro. Era molto affollato.


Undicisettembre: Come è stata l'evacuazione: ordinata o caotica? Immagino che le esercitazioni antincendio fossero molto frequenti. Si sono rivelate in qualche modo utili?

Bruce: E' stata molto ordinata. Avevo preso parte alle prove di evacuazione, ma quando capii che c'era qualcosa che non andava e che era il momento di abbandonare l'edificio, corsi verso la scala più vicina e non smisi di correre fino a quando non trovai la scala intasata. Avevo l'adrenalina che scorreva e l'istinto di sopravvivenza prese il sopravvento.


Undicisettembre: Durante l'evacuazione, udisti o vedesti esplosioni, o ti colpì qualcos'altro in particolare?

Bruce: No, non sentii esplosioni.


Undicisettembre: Cosa puoi dirci dei pompieri e dei soccorritori?

Bruce: Furono tutti straordinari, lavorarono molto duramente per aiutare in ogni modo possibile. Per gran parte del tempo i pompieri salivano e il personale della sicurezza indicava alle persone come uscire. Gli unici feriti che ho visto stavano scendendo le scale, non ho visto soccorritori all'opera né ho visto persone che ne richiedessero l'intervento. Essendo 20 piani sotto il punto dell'impatto, non ero abbastanza vicino da vederne.


Undicisettembre: Uscisti circa 10 minuti prima che la Torre crollasse. Dava segnali di essere sul punto di crollare o semplicemente crollò all'improvviso? Vi aspettavate che crollasse?

Bruce: Quando mi trovai abbastanza lontano dal palazzo da trovare dell'aria pulita mi fermai e mi pulii gli occhi. Guardai in su, verso l'edificio, e potei vedere che la struttura esterna dell'edificio verso la sommità stava cominciando a sfaldarsi. La parte superiore dell'edificio era instabile e cominciò a sprofondare. Capii che il palazzo stava crollando e mi voltai e cominciai a correre. Corsi per 4 o 5 isolati prima di voltarmi a guardare, e il palazzo non c'era più. Essendomi spostato di molti isolati verso est prima di andare verso nord, non ero sul perscorso della nube di polvere che si è vista in televisone. Ora so che non era necessario che mi mettessi a correre quando vidi il palazzo crollare, ma il mio istinto mi spinse a farlo. Non avevamo idea che quei due palazzi sarebbero crollati. Se lo avessimo saputo, sono sicuro che molte più persone sarebbero morte la gente si sarebbe fatta prendere dal panico e avrebbe calpestato gli altri.


Undicisettembre: Vedesti rottami di aereo per la strada?

Bruce: No, le strade erano ricoperte da una trentina di centimetri di polvere e c'erano tanti tipi di rottami. Non mi fermai affatto a guardare. L'aria era densa e irrespirabile. Mi allontanai più in fretta che potei.


Undicisettembre: Cosa pensi del nuovo World Trade Center attualmente in costruzione? Sarà mai il simbolo di New York come lo furono le Torri Gemelle?

Bruce: Credo che sia un errore costruire quegli edifici più alti. Lo stanno facendo con un falso senso di orgoglio e si stanno cercando un altro attacco. Ma qualunque cosa facciano, i newyorkesi lo accettaranno come una cosa propria.


Undicisettembre: Secondo te, la città e la nazione hanno reagito? Credi che la nazione viva ancora nella paura o abbia recuperato la propria posizione di leader mondiale?

Bruce: Qualcuno vive nella paura, io mi rifiuto di avere paura dell'ignoto. Viaggio e vivo la mia vita, ciò che sarà, sarà. Per quanto riguarda la posizione di leader mondiale, dimmi tu, come ci vedete voi e la vostra nazione e le altre nazioni europee. Se dipendesse da me, farei in modo che il mio governo si concentrasse sulle questioni interne e la smettesse di cercare di accontentare tutti. Abbiamo già troppi problemi per nostro conto perché possa occuparsi continuamente dei problemi del mondo.


Undicisettembre: Cosa pensi delle teorie cospirazioniste che sostengono che l'11 settembre fu un autoattentato? La maggior parte sostiene che le Torri Gemelle furono imbottite di esplosivi, mai visti da nessuno, che le fecero crollare. Altre teorie più estreme sostengono che nessun aereo le colpì e che tutte le immagini viste in TV furono false; dicono che dei missili avrebbero colpito le Torri o che delle bombe sarebbero esplose all'interno. Qual è la tua opinione in proposito?

Bruce: Questa è la cosa più ridicola che abbia mai sentito. La gente può credere a ciò che vuole, ma in nessun modo queste storie hanno alcun valore.