2021/06/04

Il piano della CIA per rapire bin Laden nel 1998

di Leonardo Salvaggio

Tra il 1997 e il 1998 la Alec Station della CIA elaborò un piano per rapire bin Laden che fu scartato dai vertici dell'agenzia e mai messo in atto. Inizialmente il piano prevedeva un agguato al leader di al-Qaeda durante uno dei suoi frequenti spostamenti tra Kandahar, la capitale operativa deli Talebani, e Tarnak Farms, uno dei campi di addestramento di al-Qaeda dove bin Laden risiedeva per la maggior parte del suo tempo; tuttavia questo piano fu presto accantonato perché i combattenti afghani che avrebbero dovuto condurre l'operazione in supporto delle forze USA dissero di averci già provato e di aver fallito. La CIA cambiò quindi i propri piani in favore di un'operazione notturna proprio presso Tarnak Farms, nonostante non vi fosse alcuna certezza che i miliziani afghani avessero tentato un rapimento davvero.


Grazie all'intelligence e a foto satellitari la CIA era riuscita ad avere una buona conoscenza di Tarnak Farms: l'area conteneva circa ottanta costruzioni di cemento e fango da uno o due piani tra cui magazzini, dormitori, una moschea e una struttura adibita a clinica. L'area era circondata da un muro alto oltre tre metri. All'interno di Tarnak Farms la CIA aveva anche individuato l'edificio in cui bin Laden dormiva e dove avrebbe dovuto essere aggredito.

I guerriglieri afghani che avrebbero dovuto eseguire materialmente il rapimento erano alleati degli USA già dal decennio precedente in cui avevano combattuto contro l'Unione Sovietica. Un gruppo di loro sarebbe dovuto entrare nell'area da un canale di scolo che passava sotto al muro di cinta, mentre un secondo gruppo sarebbe entrato dal cancello anteriore armato di pistole con silenziatore per fronteggiare eventuali resistenze. I rapitori avrebbero dovuto sorprendere bin Laden nel sonno, rapirlo e portarlo in una zona desertica poco distante dove lo avrebbero ceduto a un secondo gruppo di combattenti afghani. Bin Laden sarebbe quindi rimasto nascosto in una grotta per circa un mese, a quel punto sarebbe stato consegnato alle forze USA che lo avrebbero trasportato in elicottero fino agli Stati Uniti o in una capitale di un paese alleato più vicino.

La CIA condusse due esercitazioni per l'esecuzione del piano nel 1997 e ne condusse un'altra nel marzo del 1998. Uno degli ufficiali della Alec Station intervistato dalla commissione di indagine sull'11/9 affermò che i militari approvarono il piano, ma dai vertici della CIA iniziò a trapelare dello scetticismo. Il consigliere per la sicurezza nazionale Sandy Berger commentò che il piano gli sembrava in stato embrionale, avanzò dubbi sull'affidabilità dei gruppi afghani che avrebbero dovuto tenere bin Laden recluso per molto tempo, e dubitava anche dell'esito dell'intera operazione in quanto vi era il serio rischio che bin Laden venisse portato negli USA solo per poi essere assolto da un tribunale, perché le evidenze sul fatto che stesse organizzando attacchi contro gli Stati Uniti con armi di distruzione di massa erano al tempo deboli.

Una quarta esercitazione si svolse intorno al 20 di maggio e coinvolse anche l'FBI e parte dei guerriglieri afghani che avrebbero dovuto compiere il rapimento. Gli organizzatori proposero che l'agguato si svolgesse tra il 23 di giugno e il 23 di luglio. Il 29 maggio si svolse un incontro dei vertici della CIA per decidere se proseguire con il piano o abbandonarlo, e la decisione finale fu la seconda. Oltre ai dubbi già avanzati sulla difficoltà tecnica della missione come era stata concepita, il direttore della CIA George Tenet sostenne che il rischio di vittime civili sarebbe stato troppo alto e che la missione avrebbe avuto conseguenze negative di carattere geopolitico nel caso in cui bin Laden fosse rimasto ucciso durante le missione. La CIA decise quindi di abbandonare la missione, che non venne nemmeno proposta alla Casa Bianca.

Nel giro di pochi mesi lo scenario cambiò radicalmente e l'obiettivo principale divenne eliminare bin Laden e non più catturarlo. Dopo gli attentati contro le ambasciate in Africa del 7 agosto 1998 le forze USA tentarono di uccidere il leader di al-Qaeda con un attacco missilistico, ma bin Laden riuscì a sfuggire a questo primo tentativo. Dall'11/9 iniziò una caccia all'uomo durata poco meno di dieci anni, che si concluse ad Abbottabad nella notte tra l'1 e il 2 maggio del 2011.



Fonti:
  • The 9/11 Commission Report
  • "The Looming Tower" di Lawrence Wright
  • "Ghost Wars" di Steve Coll

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