di Hammer
Il 9 gennaio il gruppo di hacker The Dark Overlord ha pubblicato un secondo lotto di oltre settemila documenti sull’11/9 di cui è entrato in possesso attraverso accessi non autorizzati ai sistemi di studi legali e compagnie assicurative. Questo secondo lotto di documenti si somma al primo, che ne conteneva seicentocinquanta, pubblicato il 2 gennaio. The Dark Overlord sostiene di averne in totale 18.000 e chiede un pagamento in bitcoin per pubblicare i rimanenti e sostiene inoltre che tali documenti sarebbero estremamente compromettenti per il governo americano.
Come prima cosa va notato che il portafoglio bitcoin di The Dark Overlord è pubblicamente consultabile ed è al momento in cui scriviamo molto al di sotto della cifra che gli hacker avevano indicato nella loro comunicazione iniziale per il secondo rilascio. The Dark Overlord non sta quindi riuscendo nell'intento di raccogliere i soldi richiesti, e questo è indice del fatto che nessun ente sta offrendo per avere i documenti e che anche i proprietari legittimi dei dati non stanno pagando affinché The Dark Overlord non li pubblichi (eventualità prevista nel post iniziale degli hacker). Evidentemente questi documenti non sono poi così ambiti.
I siti cospirazionisti stanno riportando la notizia delle pubblicazioni di dati riservati da parte di The Dark Overlord con la stessa enfasi che usano ogni volta che ritengono di aver trovato un indizio a favore delle loro teorie, come se già sapessero che i documenti di The Dark Overlord contengano la smoking gun della cospirazione governativa. In realtà non solo i documenti rilasciati fino ad oggi non contengono nulla di cospirazionista, ma al contrario confermano la ricostruzione comunemente accettata dei fatti.
Dai documenti emerge, ad esempio, che alcune delle aziende che avevano sede nelle torri hanno citato in giudizio vari enti tra cui i costruttori del complesso, la Silverstein Properties che li aveva in gestione, la Port Authority e le compagnie aeree coinvolte nei dirottamenti per la perdita dei propri uffici e per l’interruzione del servizio. Tra le argomentazioni portate dai querelanti si legge che edifici progettati negli anni 60 e realizzati negli anni 70 avrebbero dovuto prevedere la possibilità di uno schianto aereo e anche del violento incendio seguente; inoltre, aggiungono i querelanti, gli edifici non avevano vie di fuga adeguate. Per quanto riguarda il WTC7 uno degli argomenti avanzati è la presenza di contenitori di carburante che contribuirono ad alimentare gli incendi e tale la situazione era già stata dichiarata come pericolosa dal dipartimento dei Vigili del Fuoco ma nessuna contromisura era stata presa.
Tra i documenti rilasciati da The Dark Overlord si trovano anche indicazioni diffuse dall’FBI in seguito agli attentati sulla possibilità che armi da taglio venissero nascoste in oggetti comuni come chiavi o fibbie di cintura.
Alcuni dei documenti emersi risalgono invece a prima degli attentati e contengono istruzioni emanate dalla TSA alle compagnie aeree sul rischio di attentati terroristici contro l’aviazione civile; tra i possibile mandanti vengono esplicitamente citati gruppi militanti islamici guidati da Osama bin Laden. Tra i documenti della TSA se ne trova anche uno che indica agli equipaggi come gestire i dirottamenti ma, come più volte spiegato, lo scenario previsto era quello in cui i terroristi armati minacciano di morte i piloti e non quelli in cui i terroristi stessi prendono il controllo dei velivoli.
Parte dei documenti rilasciati da The Dark Overlord conferma anche che gli attentati dell’11/9 sono stati possibili grazie a evidenti lacune nelle procedure di sicurezza a vari livelli. Ad esempio il personale aeroportuale addetto ai controlli di sicurezza includeva immigrati illegali poco competenti nell'incarico che era stato loro assegnato; inoltre la mattina stessa dell’11/9 il sistema informatico della FAA aveva segnalato nove dei dirottatori per ulteriori controlli, ma nessuno di loro fu fermato.
Se c’è quindi una cosa che questi documenti dimostrano è che l’11/9 avrebbe potuto essere evitato e che le responsabilità stanno nelle negligenze di chi avrebbe dovuto investigare e prevenire questo tipo di eventi.
Da nessuna parte si parla di complotti governativi, di esplosivi nelle Torri Gemelle o di bombe a Shanksville. Il favore con cui i complottisti hanno accolto la pubblicazione di questi documenti si spiega solo con il fatto che non hanno neanche letto cosa contengono.
Il 9 gennaio il gruppo di hacker The Dark Overlord ha pubblicato un secondo lotto di oltre settemila documenti sull’11/9 di cui è entrato in possesso attraverso accessi non autorizzati ai sistemi di studi legali e compagnie assicurative. Questo secondo lotto di documenti si somma al primo, che ne conteneva seicentocinquanta, pubblicato il 2 gennaio. The Dark Overlord sostiene di averne in totale 18.000 e chiede un pagamento in bitcoin per pubblicare i rimanenti e sostiene inoltre che tali documenti sarebbero estremamente compromettenti per il governo americano.
Come prima cosa va notato che il portafoglio bitcoin di The Dark Overlord è pubblicamente consultabile ed è al momento in cui scriviamo molto al di sotto della cifra che gli hacker avevano indicato nella loro comunicazione iniziale per il secondo rilascio. The Dark Overlord non sta quindi riuscendo nell'intento di raccogliere i soldi richiesti, e questo è indice del fatto che nessun ente sta offrendo per avere i documenti e che anche i proprietari legittimi dei dati non stanno pagando affinché The Dark Overlord non li pubblichi (eventualità prevista nel post iniziale degli hacker). Evidentemente questi documenti non sono poi così ambiti.
I siti cospirazionisti stanno riportando la notizia delle pubblicazioni di dati riservati da parte di The Dark Overlord con la stessa enfasi che usano ogni volta che ritengono di aver trovato un indizio a favore delle loro teorie, come se già sapessero che i documenti di The Dark Overlord contengano la smoking gun della cospirazione governativa. In realtà non solo i documenti rilasciati fino ad oggi non contengono nulla di cospirazionista, ma al contrario confermano la ricostruzione comunemente accettata dei fatti.
Dai documenti emerge, ad esempio, che alcune delle aziende che avevano sede nelle torri hanno citato in giudizio vari enti tra cui i costruttori del complesso, la Silverstein Properties che li aveva in gestione, la Port Authority e le compagnie aeree coinvolte nei dirottamenti per la perdita dei propri uffici e per l’interruzione del servizio. Tra le argomentazioni portate dai querelanti si legge che edifici progettati negli anni 60 e realizzati negli anni 70 avrebbero dovuto prevedere la possibilità di uno schianto aereo e anche del violento incendio seguente; inoltre, aggiungono i querelanti, gli edifici non avevano vie di fuga adeguate. Per quanto riguarda il WTC7 uno degli argomenti avanzati è la presenza di contenitori di carburante che contribuirono ad alimentare gli incendi e tale la situazione era già stata dichiarata come pericolosa dal dipartimento dei Vigili del Fuoco ma nessuna contromisura era stata presa.
Tra i documenti rilasciati da The Dark Overlord si trovano anche indicazioni diffuse dall’FBI in seguito agli attentati sulla possibilità che armi da taglio venissero nascoste in oggetti comuni come chiavi o fibbie di cintura.
Alcuni dei documenti emersi risalgono invece a prima degli attentati e contengono istruzioni emanate dalla TSA alle compagnie aeree sul rischio di attentati terroristici contro l’aviazione civile; tra i possibile mandanti vengono esplicitamente citati gruppi militanti islamici guidati da Osama bin Laden. Tra i documenti della TSA se ne trova anche uno che indica agli equipaggi come gestire i dirottamenti ma, come più volte spiegato, lo scenario previsto era quello in cui i terroristi armati minacciano di morte i piloti e non quelli in cui i terroristi stessi prendono il controllo dei velivoli.
Parte dei documenti rilasciati da The Dark Overlord conferma anche che gli attentati dell’11/9 sono stati possibili grazie a evidenti lacune nelle procedure di sicurezza a vari livelli. Ad esempio il personale aeroportuale addetto ai controlli di sicurezza includeva immigrati illegali poco competenti nell'incarico che era stato loro assegnato; inoltre la mattina stessa dell’11/9 il sistema informatico della FAA aveva segnalato nove dei dirottatori per ulteriori controlli, ma nessuno di loro fu fermato.
Se c’è quindi una cosa che questi documenti dimostrano è che l’11/9 avrebbe potuto essere evitato e che le responsabilità stanno nelle negligenze di chi avrebbe dovuto investigare e prevenire questo tipo di eventi.
Da nessuna parte si parla di complotti governativi, di esplosivi nelle Torri Gemelle o di bombe a Shanksville. Il favore con cui i complottisti hanno accolto la pubblicazione di questi documenti si spiega solo con il fatto che non hanno neanche letto cosa contengono.
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