2018/07/09

Gli scambi di identità di Saeed al-Ghamdi

di Hammer

Uno dei più frequenti argomenti proposti dai complottisti vuole che alcune delle persone identificate come i diciannove dirottatori siano in realtà ancora vive; ovviamente nessuno di loro è mai apparso in pubblico in ben diciassette anni e già questo dovrebbe far riflettere chi crede che non siano morti l'11/9, ma spesso il buon senso non basta e asserzioni di questo genere vengono riproposte.

Uno dei casi presunti di dirottatori ancora vivi è quello relativo a Saeed al-Ghamdi, uno dei muscle hijacker del volo United 93. L'FBI pubblicò il primo elenco dei nomi dei dirottatori (con le informazioni anagrafiche incomplete) il 14 settembre 2001 e tra questi compariva appunto Saeed al-Ghamdi. In assenza di dati più precisi, quali ad esempio la data di nascita, la CNN scambiò il dirottatore con un pilota di linea della Saudi Arabian Airlines omonimo, che era ovviamente ancora vivo ed estraneo a tutto, e il 16 settembre mostrò la foto del pilota, insieme a quelle degli altri dirottatori. Il fotogramma trasmesso dalla CNN con la foto del pilota in mezzo a quelle di Ahmed al-Haznawi e di Ziad Jarrah come i dirottatori identificati di United 93 è disponibile sul sito di debunking in inglese 911Myths.com

Il 18 settembre del 2001 il quotidiano panarabo Al-Sharq Al-Awsat dedicò due articoli alla vicenda. In uno di essi il giornale riporta le parole del pilota scambiato per il dirottatore (foto a destra), che fu raggiunto al telefono per un'intervista; l'uomo disse di trovarsi in Tunisia e che avrebbe dovuto a breve spostarsi a Londra e temeva di incontrare problemi o addirittura di essere arrestato. Il secondo articolo riporta anche l'informazione che il pilota si trovava a Parigi quando la CNN trasmise la sua foto e che si vide costretto a contattare l'ambasciata saudita per comunicare la propria estraneità ai fatti. Nell'intervista l'uomo aggiunse che probabilmente la CNN aveva preso la foto dalla scuola di volo Flight Safe di Vero Beach in Florida che aveva frequentato dal 1998 al 1999 e poi ancora nel 2000. Tra l'altro la stessa scuola di volo era stata frequentata anche da un altro pilota saudita, di nome Abdul Rahman al-Omari, che per via della sua omonimia con uno dei muscle hijacker del volo American 11 incappò in un equivoco molto simile.

Lo scambio di persona venne poi risolto definitivamente il 28 settembre dall'FBI, quando diffuse la lista completa e definitiva dei dirottatori, corredata dalle foto, grazie alla quale fu possibile accertare che si trattò solo di un caso di omonimia.

Saeed al-Ghamdi inoltre ha anche due omonimi terroristi, anch'essi appartenenti ad al-Qaeda. Il primo di questi, il cui nome completo è Saeed Abdullah Saeed al-Ghamdi, fu selezionato proprio per l'11/9, ma non fece parte del gruppo finale perché non riuscì a ottenere il visto per gli USA. Il secondo di essi comparve nella lista terroristi più ricercati diffusa nel 2005 dal ministero dell'interno dell'Arabia Saudita (altre versioni della lista sono state pubblicate nel 2003, nel 2009 e nel 2011). Secondo Al-Sharq Al-Awsat, i trentasei ricercati inseriti in questa lista sarebbero miliziani del ramo di al-Qaeda che opera nella penisola arabica; nella lista si trova il nome di Salih Saeed Albitaih al-Ghamdi (foto a sinistra). Dell'uomo non vengono date altre informazioni (nemmeno nell'aggiornamento del 2006), se non che si tratti di un quarantenne saudita. Non può quindi essere confuso con il dirottatore dell'11/9, che era nato nel 1979 e nel 2005 avrebbe avuto 26 anni; inoltre la foto dell'uomo nella lista (immagine sopra) mostra chiaramente una persona diversa rispetto al dirottatore.

Come emerge da questa breve analisi, non è per nulla vero che i dirottatori furono identificati troppo in fretta e nemmeno che alcuni di loro sono ancora vivi. Semplicemente, al mondo esistono le omonimie e alle volte queste possono essere estremamente pericolose per chi porta lo stesso nome di un terrorista.

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