di Hammer. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.
Il Mullah Mohammed Omar, leader dei Talebani e capo di stato de facto dell'Afghanistan dal 1996 al 2001, è morto di tubercolosi nell'aprile del 2013 in un ospedale di Karachi, in Pakistan, secondo quanto riferito da Abdul Hassib Seddiqi, portavoce dei servizi segreti afghani, e riportato inizialmente dal sito afghano 1TVNews (la notizia è stata data anche al telegiornale della rete televisiva nello stesso giorno).
La notizia è stata poi confermata dal Presidente dell'Afghanistan Ashraf Ghani con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito web. Una posizione simile è stata presa dalla Casa Bianca attraverso il proprio portavoce Eric Schultz che, come riportato dalla CNN, ha ribadito che l'informazione è ritenuta credibile pur non potendo verificare in modo indipendente l'avvenuto decesso. La stessa CNN aggiunge di aver ottenuto da una fonte vicina ai Talebani la conferma della morte anche dai vertici del movimento guidato dallo stesso Mullah; tuttavia secondo questi non sarebbe ancora chiaro se Omar sia deceduto in un ospedale a Karachi o nel suo villaggio natale in Afghanistan.
Negli ultimi quattro mesi del 2001 il Mullah Omar aveva avuto un ruolo chiave nelle trattative con gli USA in quanto l'Afghanistan ospitava e proteggeva Osama bin Laden e il governo dei Talebani si rifiutò numerose volte di consegnare il terrorista, portando così all'attacco militare americano e alla caduta del regime dei Talebani. In quel periodo lo stesso Omar sfuggì a numerosi attacchi americani e nel primi giorni del 2002, secondo alcuni racconti, sarebbe sfuggito a un accerchiamento scappando con una motocicletta.
Nell'aprile di quest'anno i Talebani hanno pubblicato sul proprio sito internet una biografia del Mullah che riportava che il loro leader era ancora vivo al momento della pubblicazione e saldamente al comando. Alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni questa appare come una mossa di propaganda allo scopo di smentire le voci ricorrenti sulla morte del Mullah per evitare lo sfaldamento dei Talebani dovuto al decesso del loro leader.
Sempre secondo la CNN la morte del Mullah Omar potrebbe avere ripercussioni positive sulla trattative di pace tra il governo afghano e i Talebani ma potrebbe paradossalmente avere una ripercussione negativa se, a seguito dello sfaldamento dei Talebani, alcuni miliziani decidessero di unirsi all'ISIS, che in questo modo potrebbe aumentare il proprio potenziale in Afghanistan e in Pakistan.
Aggiornamento (30/07/2015 15:45): Numerose fonti giornalistiche, tra cui Usa Today, Al Jazeera e Al Jazeera America, riportano la conferma dei Talebani della morte del loro leader e la nomina del Mullah Akhtar Mansoor a successore di Omar. La conferma è stata data dal portavoce dei Talebani Zabiullah Mujahid sul suo profilo di Twitter in lingua pashtu; l'annuncio non chiarisce il dubbio sul luogo del decesso.
Aggiornamento (08/09/2015): La notizia del decesso del leader dei Talebani era già stata data il 23 luglio dal gruppo scissionista Fidai Mahaz sul proprio sito internet, il post indicava come data della morte il mese di luglio del 2013, mentre secondo il sito dei Talebani il Mullah sarebbe morto il 23 aprile 2013. Fidai Mahaz asserisce inoltre che la morte di Omar non sia dovuta a cause naturali ma ad avvelenamento ad opera del Mullah Akhtar Mansour e del Mullah Gul Agha i quali hanno fatto sì che le medicine destinate al'ex leader in arrivo da Dubai fossero sostituite o contaminate con del veleno (come spiegato anche dal Mirror, da The Hindu e da Khaama Press; sempre secondo Khaama Press anche i servizi segreti afghani concorderebbero con il fatto che il Mullah sia stato ucciso).
Il Mullah Mohammed Omar, leader dei Talebani e capo di stato de facto dell'Afghanistan dal 1996 al 2001, è morto di tubercolosi nell'aprile del 2013 in un ospedale di Karachi, in Pakistan, secondo quanto riferito da Abdul Hassib Seddiqi, portavoce dei servizi segreti afghani, e riportato inizialmente dal sito afghano 1TVNews (la notizia è stata data anche al telegiornale della rete televisiva nello stesso giorno).
La notizia è stata poi confermata dal Presidente dell'Afghanistan Ashraf Ghani con un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito web. Una posizione simile è stata presa dalla Casa Bianca attraverso il proprio portavoce Eric Schultz che, come riportato dalla CNN, ha ribadito che l'informazione è ritenuta credibile pur non potendo verificare in modo indipendente l'avvenuto decesso. La stessa CNN aggiunge di aver ottenuto da una fonte vicina ai Talebani la conferma della morte anche dai vertici del movimento guidato dallo stesso Mullah; tuttavia secondo questi non sarebbe ancora chiaro se Omar sia deceduto in un ospedale a Karachi o nel suo villaggio natale in Afghanistan.
Negli ultimi quattro mesi del 2001 il Mullah Omar aveva avuto un ruolo chiave nelle trattative con gli USA in quanto l'Afghanistan ospitava e proteggeva Osama bin Laden e il governo dei Talebani si rifiutò numerose volte di consegnare il terrorista, portando così all'attacco militare americano e alla caduta del regime dei Talebani. In quel periodo lo stesso Omar sfuggì a numerosi attacchi americani e nel primi giorni del 2002, secondo alcuni racconti, sarebbe sfuggito a un accerchiamento scappando con una motocicletta.
Nell'aprile di quest'anno i Talebani hanno pubblicato sul proprio sito internet una biografia del Mullah che riportava che il loro leader era ancora vivo al momento della pubblicazione e saldamente al comando. Alla luce di quanto emerso negli ultimi giorni questa appare come una mossa di propaganda allo scopo di smentire le voci ricorrenti sulla morte del Mullah per evitare lo sfaldamento dei Talebani dovuto al decesso del loro leader.
Sempre secondo la CNN la morte del Mullah Omar potrebbe avere ripercussioni positive sulla trattative di pace tra il governo afghano e i Talebani ma potrebbe paradossalmente avere una ripercussione negativa se, a seguito dello sfaldamento dei Talebani, alcuni miliziani decidessero di unirsi all'ISIS, che in questo modo potrebbe aumentare il proprio potenziale in Afghanistan e in Pakistan.
Aggiornamento (30/07/2015 15:45): Numerose fonti giornalistiche, tra cui Usa Today, Al Jazeera e Al Jazeera America, riportano la conferma dei Talebani della morte del loro leader e la nomina del Mullah Akhtar Mansoor a successore di Omar. La conferma è stata data dal portavoce dei Talebani Zabiullah Mujahid sul suo profilo di Twitter in lingua pashtu; l'annuncio non chiarisce il dubbio sul luogo del decesso.
Aggiornamento (08/09/2015): La notizia del decesso del leader dei Talebani era già stata data il 23 luglio dal gruppo scissionista Fidai Mahaz sul proprio sito internet, il post indicava come data della morte il mese di luglio del 2013, mentre secondo il sito dei Talebani il Mullah sarebbe morto il 23 aprile 2013. Fidai Mahaz asserisce inoltre che la morte di Omar non sia dovuta a cause naturali ma ad avvelenamento ad opera del Mullah Akhtar Mansour e del Mullah Gul Agha i quali hanno fatto sì che le medicine destinate al'ex leader in arrivo da Dubai fossero sostituite o contaminate con del veleno (come spiegato anche dal Mirror, da The Hindu e da Khaama Press; sempre secondo Khaama Press anche i servizi segreti afghani concorderebbero con il fatto che il Mullah sia stato ucciso).
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