La rivista Life ha pubblicato recentemente una serie di fotografie d'epoca del Pentagono durante la sua costruzione, iniziata nel 1941, che smontano molto efficacemente una delle argomentazioni ricorrenti fra i sostenitori delle tesi alternative: l'aereo che colpì il Pentagono l'11 settembre avrebbe incredibilmente trapassato ben sei muri maestri, attraversando tre degli anelli concentrici dell'edificio prima di terminare la propria corsa distruttiva. Ma questa tesi è basata su una premessa errata, perché il Pentagono non ha muri maestri e perché al piano terra e al primo piano i tre “anelli” esterni formano un volume unico.
La struttura, infatti, era basata esclusivamente su colonne portanti e travi di collegamento in cemento armato. Le immagini che seguono mostrano chiaramente questo fatto ed evidenziano i grandissimi volumi interni privi di muri maestri.

Foto di Myron Davis/Time-Life Pictures

Foto di Thomas D. McAvoy/Time-Life Pictures, 1 gennaio 1942

Foto di Myron Davis/Time-Life Pictures
Durante la ricostruzione successiva all'attentato dell'11 settembre 2001 furono scattate queste fotografie che illustrano la continuità dei volumi interni dell'edificio ai piani inferiori.

La zona lesionata dall'impatto, 4 ottobre 2001

Foto di Jocelyn Augustino / FEMA, 7 marzo 2002
Per orientarsi nella struttura può essere utile questa pianta della zona danneggiata, tratta dall'Arlington After-Action Report redatto dai vigili del fuoco civili che operarono al Pentagono in seguito all'attacco. La zona chiara è quella interessata da danni strutturali interni; in grigio è indicata la zona colpita dagli incendi; in rosso le colonne danneggiate e in blu quelle distrutte. In alto, in corrispondenza della dicitura “Punch Out”, è indicato il foro d'uscita dei resti del velivolo.

Pianta della zona danneggiata, tratta dall'Arlington After-Action Report
Come si può notare, non vi è alcuna emersione e rientro del velivolo nell'edificio, ma vi è un solo passaggio all'interno di un unico volume, senza incontrare muri maestri, contrariamente a quanto asserito da numerosi sostenitori delle tesi alternative.