2010/05/10

Pentagono, intervista con il testimone oculare Bob Pugh

di Hammer. L'originale inglese è disponibile qui.

Il fotoreporter freelance Bob Pugh fu uno dei primi giornalisti ad arrivare al Pentagono dopo lo schianto del volo American Airlines 77. Sulla scena Pugh realizzò un video e molte foto che costituiscono una testimonianza importantissima dei fatti di quel giorno.

Recentemente Bob Pugh ha accettato la richiesta del gruppo Undicisettembre di concedere un'intervista, che pubblichiamo di seguito. Le immagini a corredo del testo sono state realizzate dall'intervistato l'11 settembre 2001 e sono in gran parte inedite.

Nonostante Undicisettembre non condivida alcune delle asserzioni di Pugh, riteniamo doveroso pubblicare anche questa testimonianza in quanto interessante e preziosa, come ogni racconto di prima mano inerente l'11/9.

Ringraziamo Bob Pugh per la sua cortesia e disponibilità e per aver acconsentito all'uso delle immagini. I link nelle parole di Pugh sono stati aggiunti da Undicisettembre.

Undicisettembre: Puoi farci un breve racconto di ciò che hai visto e vissuto quella mattina? Cosa ricordi, in generale?

Bob Pugh: Arrivai sulla scena circa 5 minuti dopo l'impatto mentre ascoltavo il traffico di messaggi radio d'emergenza nella mia macchina. Parcheggiai al bordo della strada, con l'edificio in fiamme che occupava per intero il mio parabrezza. Cominciai a videoregistrare appena lasciai l'auto, riprendendo per prima cosa un uomo in abiti formali da ufficio che maneggiava un piccolo pezzo dei rottami. Da lì mi concentrai sulla scena generale e sui pazienti tratti in salvo che si trovavano presso una fila di ambulanze. Proseguii lungo la strada adiacente alla zona d'impatto, videoregistrando le operazioni antincendio e il personale e i mezzi di emergenza che stavano arrivando.


Undicisettembre: In un'intervista che rilasciasti qualche anno fa e di cui è stato tratto uno stralcio in Loose Change Final Cut, sembrava che tu intendessi che il buco sulla facciata dei Pentagono fosse un po' più piccolo di quanto ti aspettassi dall'impatto di un aereo di linea e che anche i rottami fossero in quantità minore e più piccoli di quanto immaginavi. Puoi chiarire se hai ancora dubbi sulla natura dell'incidente al Pentagono? Sul momento, hai notato se altri avevano dubbi sul fatto che un aereo di linea si fosse appena schiantato contro il Pentagono? Qualcuno tra i primi testimoni dubitava seriamente che un aereo di linea si fosse schiantato in quel luogo?

Bob Pugh: Ero di fronte alla zona d'impatto e naturalmente l'ho ripresa meglio che ho potuto, pensando che avrebbe mostrato l'area più danneggiata. Ho ripreso il buco d'impatto in alcuni fotogrammi del mio video appena prima del crollo dell'edificio. Sembrava avere le dimensioni della porta un garage... non c'erano evidenze dell'aereo.

Quando arrivai, mi aspettavo davvero di vedere rottami dell'aereo, visto che a New York erano stati usati degli aerei e questo era ciò che sentivo dalle radio dei pompieri. Non vidi una coda, né ali, né sedili, né motori, né valigie né corpi... nulla che io potessi descrivere come parte di un aereo. Il pezzo più largo che vidi era grosso modo grande come un computer portatile aperto, mezzo metro per mezzo metro... Nell'intervista di Loose Change dissi di aver sentito odore di carburante che bruciava. Di nuovo, diedi per scontato che fosse stato un aereo ad avere colpito l'edificio e continuai con quest'assunto.

Il rimorchio da cantiere che stava bruciando vicino all'impatto era pieno di materiali infiammabili e nelle mie prime riprese si possono udire delle esplosioni secondarie, forse qualche tipo di carburante conservato nel rimorchio. Aggiungici gli scarichi del carburante diesel delle autopompe e quelli degli elicotteri in arrivo e c'era decisamente odore in quell'area. Ripeto, mi stavo comportando in base alle informazioni che ricevevo dagli altri e dai miei stessi sensi.

I testimoni con i quali parlai dissero di aver visto un aereo; alcuni davano descrizioni differenti dell'aereo. La zona era MOLTO trafficata e il mio istinto fu di registrare l'azione il più possibile. Spostai le riprese da chi cercava di prestare soccorso e si stava radunando all'eliporto verso le operazioni di lotta alle fiamme. Ebbi poco tempo per valutare la causa di ciò che stavo vedendo. Tutto ciò che sapevo era che c'era stato sicuramente un disastro di qualche tipo in quel luogo.

Sono una persona molto precisa. Cerco i dettagli quando riprendo un video per i notiziari. Conosco il valore di fornire l'informazione completa. So che è largamente accettato il fatto che il terzo aereo si schiantò contro il Pentagono, ma dai dettagli che io vidi personalmente non posso asserire questo fatto. Sono aperto a ogni punto di vista e posso discutere entrambe le posizioni, ma non sono in condizioni di poter giurare di SAPERE per certo che lo schianto fu causato da un aereo.

È una posizione scomoda in cui trovarsi, ma è la mia posizione.


Undicisettembre: C'è una registrazione in cui dici che stimavi che il buco misurasse "5 metri di diametro, 6 metri al massimo". Come hai valutato questa stima? Si riferisce alla parte superiore dei danni, sopra al piano terra? Avevi una visione chiara del piano terra, dove era situata la breccia principale?

Bob Pugh: Nel mio video mostro una veduta chiara del buco pochi minuti prima che crollasse. Fu ripresa da circa 45 metri di distanza dall'edificio, utilizzando lo zoom della mia videocamera. C'è un'autopompa di colore giallo chiaro, davanti al buco, che spruzza schiuma sull'incendio. Dal mio punto di osservazione, il buco sembrava largo abbastanza perché l'autopompa ci passasse appena. Da qui presumo che il buco misurasse 5 metri, più o meno.


Undicisettembre: Vedesti qualcuno dei sopravvissuti o ne ascoltasti i resoconti? Cosa puoi dirci riguardo a queste persone?

Bob Pugh: La gran parte dei sopravvissuti era gravemente ustionata e in stato di shock o incapacitata. Non ebbi occasione di parlare con loro. Stando a tutti i resoconti, non avevano idea di cosa fosse successo loro.


Undicisettembre: Cosa puoi dirci dei pompieri e dei soccorritori?

Bob Pugh: Ho intervistato un Battalion Chief della stazione dei vigili del fuoco di Fort Myer che fu tra i primi ad essere arrivato sulla scena. Nel mio video lo si vede mentre indossa la bombola dell'aria per respirare vicino alla sua "buggy" in primo piano, all'inizio della mia registrazione. Disse di averlo fatto tra 5 e 8 minuti dopo l'impatto. C'erano pompieri di più di 5 giurisdizioni sulla scena che combattevano il fuoco e davano aiuto. Uno dei problemi che abbiamo ancora nell'area di DC è che non c'è compatibilità radio tra le giurisdizioni. Ho visto pompieri che attraversavano il prato correndo per parlare con i poliziotti, militari che si fermavano a parlare con i pompieri, poliziotti dei dipartimenti di Stato e della Contea che dovevano incontrarsi piuttosto che parlarsi per radio.

Molti di questi problemi sono esposti nell'Arlington County After Action Report [rapporto dei vigili del fuoco della contea di Arlington, N.d.T.] pubblicato in seguito all'11 settembre.


Undicisettembre: Come hai reagito al fatto di essere stato testimone di una tale tragedia e poi sentire i sedicenti "ricercatori della verità" ["truthers" in originale, N.d.T.] sostenere che fu tutta una messinscena?

Bob Pugh: Credo che i "ricercatori della verità" abbiano domande legittime alle quali bisognerebbe dare risposta. "Loose Change" offre l'approccio più intellettuale che io conosca sulle preoccupazioni delle persone che hanno dei dubbi. Ho vissuto la guerra in Vietnam, l'assassinio di JFK, il Watergate, le Guerre del Golfo e gli scandali del waterboarding in Iraq e altro. Ero lì, e anch'io ho domande legittime che forse non avranno mai risposta. Faccio un plauso alla perseveranza dei cittadini che chiedono solo che le loro domande vengano affrontate, non ignorate, e spero che un giorno l'evidenza che io credo esista sia rivelata al mondo.


Undicisettembre: Qual è la tua opinione sulla molte teorie del complotto riguardanti l'11/9 e nello specifico l'attacco al Pentagono? Hai dei dubbi?

Bob Pugh: So quello che ho visto. So cosa ho fotografato. Nel contesto di quel "Giorno", credo che la spiegazione dell'aeroplano calzi. Vorrei comunque vedere che TUTTO il materiale pertinente fosse messo a disposizione per un esame e che gli eventi al Pentagono fossero finalmente risolti. Finché questo non sarà accaduto, continuerò a farmi domande.


Undicisettembre: Ci sono aspetti dell'11 settembre che secondo te richiederebbero ulteriori investigazioni? Misteri irrisolti o lacune fastidiose che andrebbero colmate, magari per dare un senso di conclusione alle emozioni che stanno intorno a questo evento? Quali vie di indagine e ricerca sull'11 settembre suggeriresti ai giornalisti?

Bob Pugh: Guardando "Loose Change" sono rimasto impressionato dalla logica dettagliata che è stata portata a supporto delle domande che il video solleva. Il fatto che i produttori mi abbiano cercato e abbiano visitato la scena e l'area di DC varie volte dimostra l'attenzione alla logica del loro approccio. Sono rimasto stupito dalla ricerca che era stata fatta per delineare gli eventi prima, dopo e durante l'incidente. Da quanto so, ci sono video, custoditi dall'FBI, che potrebbero mostrare ulteriori evidenze al Pentagono. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco della Contea di Arlington rifiuta che il traffico radio di quella mattina sia ascoltato per intero o registrato.... perché?

Personalmente dubito che l'Amministrazione Bush sia veritiera sui dettagli del quarto aereo in Pennsylvania. Le giustificazioni che hanno dato sulla storia del soldato Jessica Lynch e gli eventi riguardo alla morte del soldato Pat Tillman dimostrano una disaffezione verso la verità in favore dell'opportunità di propaganda.

Raccomanderei ai giornalisti di continuare a cercare risposte. Qualcuno sa qualcosa di più, qualcuno alla fine parlerà.


Undicisettembre: L'11 settembre, da giornalista sei diventato testimone oculare; da intervistatore sei diventato un intervistato. Questo ha cambiato il tuo modo di lavorare? Ti ha dato una nuova visione dell'arte di fare giornalismo?

Bob Pugh: Mi è stato chiesto di parlare a un convegno alla New York University per raccontare la mia esperienza riguardo all'11/9. Ho concluso il mio intervento esortando gli studenti di giornalismo a essere concreti e precisi. L'11/9 ho imparato, più che in ogni altra occasione precedente, che c'è una responsabilità obbligatoria di raccontare ESATTAMENTE ciò che si è vissuto e null'altro. Mi impegno a non aggiungere la mia opinione alle notizie che raccolgo e a fornire la maggior quantità possibile di fatti. Nel caso del Pentagono, la storia dipenderà dall'informazione che noi giornalisti forniremo.


Undicisettembre: Hai mai incontrato qualche sostenttore delle teorie del complotto e provato a discutervi? Se sì, com'è andata, e che impressione hai avuto di queste persone? Hai trovato una spiegazione del perché queste teorie dell'"inside job" [autoattentato, N.d.T.] sembrano così diffuse?

Bob Pugh: La riluttanza del Governo degli USA nel fornire un resoconto completo sull'11/9 e la sua reticenza nel divulgare e fornire accesso alle evidenze fattuali di cui è in possesso possono solo generare teorie del complotto. Ho incontrato molti individui e gruppi che erano irremovibili nella loro convinzione che ci sia dell'altro negli eventi che abbiamo visto. Io ho solo la mia consapevolezza di ciò che ho vissuto e provo a valorizzare ciò che condivido. Non fa parte della mia posizione dibattere i punti di vista degli altri. Se non fossi stato lì, potrei benissimo avere io stesso delle domande in sospeso, più di quante non abbia già.

Lodo la loro tenacia e li sprono a continuare a cercare la verità in modo attento e aderente al vero, che alla fine sarà di beneficio per tutti noi.


Undicisettembre: Molti giornalisti in Italia sostengono la teoria MIHOP (make it happen on purpose, "farlo accadere") o anche solo la LIHOP (let it happen on purpose, "lasciare che accadesse"). Com'è la situazione tra i tuoi colleghi negli Stati Uniti?

Bob Pugh: C'è una credenza diffusa che il modo in cui sono stati diffusi i dettagli lasci lacune fattuali nella vicenda. Dopo l'11/9, la nazione qui viveva nel terrore e l'Amministrazione Bush si è avvantaggiata appieno di questa paura per spingere più a fondo la propria azione in Iraq. Noi che lavoriamo nell'informazione abbiamo visto ciò che stava succedendo e abbiamo tacitamente creduto che l'11/9 abbia dato un assegno in bianco per condurre una guerra non necessaria. Se non è stato MIHOP o LIHOP, è stato certamente conveniente...


Undicisettembre: Mentre facevi le riprese, sei stato in qualche modo ostacolato? Qualcuno ti ha chiesto di smettere di fare foto? Eri libero di muoverti e registrare ciò che volevi?

Bob Pugh: La scena era così disorganizzata che quando arrivai dissi alle persone che "Avrei potuto correre e saltare dentro il buco". Sapevo che non era opportuno avvicinarmi troppo o intralciare qualcuno, ed ebbi libero accesso per quasi un'ora. Quando fu stabilito un po' di controllo da parte della Polizia dello Stato della Virginia e dall'FBI, ci fecero arretrare di circa 300 metri o più. So di un corrispondente dal Pentagono della CNN che fu arrestato per essersi girato a fare una foto mentre veniva "scortato" via dall'area. Io fui avvicinato solo da un agente dell'ATF (l'ufficio federale per alcool, tabacco e armi da fuoco), che mi disse "È meglio per lei che si allontani, c'è un altro aereo a 30 chilometri".


Undicisettembre: Il materiale che hai girato è stato trasmesso per intero dai network o ce n'è di inedito?

Bob Pugh: Ho concesso il mio video integrale a CNN, CBS, NBC, Dipartimento di Stato e molte altre fonti di informazione. È stato editato dal loro personale così che ne hanno trasmesso ciò che ritenevano importante. Oltre al mio video, ho fatto più di 120 foto a colori e in bianco e nero su 35 mm, molte delle quali non sono mai state pubblicate. Il mio lavoro è mostrato al NEWSEUM a Washington, DC.


Undicisettembre: Le autorità hanno chiesto di vedere il tuo materiale nell'ambito delle loro indagini? Ti hanno chiesto di mantenerne riservata qualche parte?

Bob Pugh: No, con mia sorpresa.... mai!