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Il sottotitolo dell'edizione italiana è "11 settembre: 2001-2007" e lascerebbe supporre che si tratti di un volume sugli attentati dell'11 settembre 2001, ma, come vedremo, le aspettative del lettore vengono disattese.
I "saggi" vertono più sulla politica internazionale e l'autore vi riporta solo il proprio pensiero in modo molto superficiale e per nulla circostanziato. Non spiega mai su quali basi o fatti si fondino le sue idee o congetture e si lancia anche in considerazioni sull'opportunità della guerra in Iraq, sulla base di quello che lui ritiene essere il carattere personale di Saddam Hussein, ma non ci risulta che lo abbia mai incontrato, né che Martin Amis sia esperto di politica internazionale.
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Le recensioni sono lunghe e ampollose e troppo spesso anche divaganti rispetto all'argomento principale. Inoltre difficilmente un lettore interessato a leggere un testo sull'11 settembre è felice di ritrovarsi tra le mani delle recensioni di altro materiale anziché contenuti sull'argomento.
Amis fa un solo breve accenno al complottismo nella recensione del libro "Le altissime torri" (recensito in passato anche da Undicisettembre), liquidandolo come "abbuffata di credulità" e "frutto di ignoranza", ma questo non basta a riqualificare un libro decisamente deludente che ci sentiamo di sconsigliare.