2008/03/05

Testimoni al Pentagono: Frank Probst

di Paolo Attivissimo e Brain_use. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Qualifica: ex ufficiale dell'esercito, impiegato del Pentagon Renovation Program.

Data della testimonianza: (1) 8 gennaio 2002; (2) 11 settembre 2002; (3) gennaio 2002; (4) 21 settembre 2001; (5) imprecisata, intorno al 2002.

Luogo da cui ha assistito: un marciapiede in prossimità del punto d'impatto sul Pentagono, lungo la Route 27 (Washington Boulevard), che si estende quasi parallela alla facciata ovest del Pentagono colpita dall'attacco.

Fonti: (1) “Pentagon Building Performance Report”, pagg. 12-13, intervista resa a Paul Mlakar dell'ASCE; (2) “Fortress Reborn”, di Vince Crawley, Militarycity.com; (3) “A Defiant Recovery”, di Tom Philpott, The Retired Officer Magazine (tratto da 911movement.org); (4) “Pentagon Hit by Terrorist Attack”, di Jamelle A. Colbert, DCMilitary.com, 21 settembre 2001; (5) Inside the Pentagon, DVD di National Geographic, 2002, intorno a 15 minuti dall'inizio.


Vista d'insieme dell'area d'impatto per evidenziare alcuni elementi citati nella testimonianza di Frank Probst. In verde, la stazione dei pompieri dell'eliporto. In azzurro, l'eliporto. In arancione, lo "steam vault" (stazione interrata di distribuzione del vapore). In giallo, il generatore mobile colpito. Dettaglio di 010914-F-8006R-006, DoD photo by Tech. Sgt. Cedric H. Rudisill, 14/9/2001 (Released)

1. Pentagon Building Performance Report


Frank Probst, 58 anni, è un diplomato di West Point, veterano decorato del Vietnam, e tenente colonnello in pensione dell'esercito che ha lavorato al “Pentagon Renovation Program Office” [l'ufficio che si occupa delle attività di ristrutturazione del Pentagono, vedi Renovation.pentagon.mil, N.d.T.] nel settore informatica e telecomunicazione dal 1995.

Intorno alle 9:30 del mattino, l'11 settembre, lasciò l'ufficio mobile del cantiere del Settore 1 [la prima delle cinque sezioni corrispondenti agli “spicchi” del Pentagono in ristrutturazione, N.d.T.] dove aveva assistito alle dirette televisive dell'impatto del secondo aereo contro le torri del World Trade Center. Iniziò a incamminarsi verso il Modular Office Compound [complesso adibito a uffici, N.d.T.] che si trova oltre l'estremità nord del Parcheggio Nord del Pentagono, per una riunione prevista per le 10 del mattino.

Mentre si avvicinava all'eliporto, notò un aereo che volava basso sull'Annex [il Navy Annex, situato sulla Columbia Pike a circa 800 m dal punto d'impatto, N.d.T.] e si dirigeva direttamente verso di lui. In base all'Arlington County After-Action Report (Arlington County, 2002), questo accadde alle 9.38 del mattino. L'aereo cabrò, dando l'impressione di puntare al piano terra dell'edificio, e si livellò.

Probst si gettò a terra e vide l'estremità dell'ala destra trapassare il generatore mobile da 750 kW che fornisce energia d'emergenza al Settore 1. Il motore destro divelse la recinzione in rete metallica e i pali attorno al generatore. Il motore sinistro colpì una stazione interrata di distribuzione del vapore prima che la fusoliera penetrasse nell'edificio.



La struttura interrata al centro è lo "steam vault". A sinistra si notano tre elementi del muretto mobile: gli altri sono stati distrutti dall'impatto. Dettaglio di 010914-F-8006R-003, DoD photo by Tech. Sgt. Cedric H. Rudisill, 14/9/2001 (Released).


Al centro, il generatore mobile colpito, tranciato e spostato dall'impatto. A sinistra si nota la recinzione divelta (sono scomparsi i pali). Dettaglio di 010914-F-8006R-003, DoD photo by Tech. Sgt. Cedric H. Rudisill, 14/9/2001 (Released)


La recinzione divelta e il generatore tranciato.

Mentre la palla di fuoco generata dall'impatto gli si avvicinava, Probst corse verso il Parcheggio Sud e ricorda di essere caduto due volte. Piccoli frammenti di rottami delle ali gli cadevano lentamente intorno. Il carburante diesel del generatore mobile s'incendiò mentre correva. Vide soltanto fuoco e fumo dentro l'edificio nel punto d'impatto. Il personale di sorveglianza condusse lui ed altri verso sud e lui non vide il successivo crollo parziale dell'edificio.

Testo originale:

Frank Probst, 58, is a West Point graduate, decorated Vietnam veteran, and retired army lieutenant colonel who has worked for the Pentagon Renovation Program Office on information management and telecommunications since 1995.

At approximately 9:30 A.M. on September 11 he left the Wedge 1 construction site trailer, where he had been watching live television coverage of the second plane strike into the World Trade Center towers. He began walking to the Modular Office Compound, which is located beyond the extreme north end of the Pentagon North Parking Lot, for a meeting at 10 A.M.

As he approached the heliport he noticed a plane flying low over the Annex and heading right for him. According to the Arlington County After-Action Report (Arlington County, 2002), this occurred at 9:38 A.M. The aircraft pulled up, seemingly aiming for the first floor of the building, and leveled off.

Probst hit the ground and observed the right wing tip pass through the portable 750 kW generator that provides backup power to Wedge 1. The right engine took out the chain-link fence and posts surrounding the generator. The left engine struck an external steam vault before the fuselage entered the building.

As the fireball from the crash moved toward him, Probst ran toward the South Parking Lot and recalls falling down twice. Fine pieces of wing debris floated down about him. The diesel fuel for the portable generator ignited while he was running. He noted only fire and smoke within the building at the point of impact. Security personnel herded him and others to the south, and he did not witness the subsequent partial collapse of the building.


Militarycity.com


Frank Probst: impiegato nella ristrutturazione del Pentagono e ufficiale in pensione dell'esercito, stava controllando alcuni cavi di telecomunicazione installati a poco all'interno dell'edificio di 5 piani con oltre 1,5 milioni di metri quadri di superficie. Probst, alto e dalla parlata tranquilla, aveva una riunione alle 10 del mattino.

Verso le 9.25 si fermò brevemente presso l'ufficio mobile degli operatori del progetto di ristrutturazione appena a sud dell'eliporto del Pentagono. Nella sala ricreativa dell'ufficio mobile, qualcuno aveva acceso un televisore che mostrava il fumo fuoriuscire dalle Torri Gemelle a New York. “Il Pentagono sarebbe un ottimo obiettivo”, commentò qualcuno nella sala ricreativa. Probst rimuginava su questo pensiero mentre raccoglieva il blocco degli appunti e camminava verso il Parcheggio Nord per partecipare alla sua riunione. Probst si incamminò su un marciapiede lungo la Route 27, che passa accanto al lato ovest del Pentagono. Il traffico era bloccato a causa di un incidente d'auto [si veda la testimonianza di Narayan in proposito, N.d.T.].

Poi, all'incirca alle 9.35 del mattino, vide l'aereo nel cielo terso di settembre. Il volo American Airlines 77 si avvicinò da ovest, arrivando basso sopra il vicino Navy Annex, alto cinque piani, su una collina con vista sul Pentagono. “Ha le luci [di posizione, N.d.T.] spente, i carrelli retratti, il muso verso il basso”, ricordò Probst. L'aereo sembrava accelerare direttamente verso di lui. Si bloccò. “Sapevo di essere morto”, disse più tardi. “L'unico mio pensiero fu 'Maledizione, mia moglie dovrà andare a un altro funerale ed io non rivedrò più i miei due figli'”.

Si gettò alla sua destra. Ricorda che il motore gli passò accanto, a un paio di metri di distanza. L'ala destra dell'aereo trapassò un generatore mobile “come burro”, disse Probst. Il motore destro colpì un muretto di cemento ed esplose in frammenti.

Ancora non riesce a ricordare il rumore dell'esplosione. A volte la memoria comincia a ritornare quando sente un aereo che vola particolarmente basso verso il vicino Aeroporto Nazionale Reagan, o quando dei jet militari sfrecciano sopra un funerale al Cimitero Nazionale di Arlington. La maggior parte delle volte, tuttavia, il suo ricordo è silenzioso.

“Fu davvero orribile”, disse delle immagini mute che si porta dentro, dell'aereo che scompare in una nuvola di fumo e polvere e dei pezzetti di metallo e cemento che fluttuavano verso terra come coriandoli. A destra e a sinistra di dove stava, tre lampioni stradali erano stati tranciati a metà dalle ali dell'aereo a 4 o 5 metri dal suolo. Un motore aveva strappato via l'antenna di una jeep Grand Cherokee, bloccata nel traffico non lontano.

Testo originale:

Frank Probst: a Pentagon renovation worker and retired Army officer, he was inspecting newly installed telecommunications wiring inside the five-story, 6.5-million-square-foot building. The tall, soft-spoken Probst had a 10 a.m. meeting.

About 9:25 a.m., he stopped by the renovation workers' trailer just south of the Pentagon heliport. Someone had a television turned on in the trailer's break room that showed smoke pouring out of the twin towers in New York. "The Pentagon would make a pretty good target," someone in the break room commented. The thought stuck with Probst as he picked up his notebook and walked to the North Parking Lot to attend his meeting. Probst took a sidewalk alongside Route 27, which runs near the Pentagon's western face. Traffic was at a standstill because of a road accident.

Then, at about 9:35 a.m., he saw the airliner in the cloudless September sky. American Airlines Flight 77 approached from the west, coming in low over the nearby five-story Navy Annex on a hill overlooking the Pentagon. "He has lights off, wheels up, nose down," Probst recalled. The plane seemed to be accelerating directly toward him. He froze. "I knew I was dead," he said later. "The only thing I thought was, 'Damn, my wife has to go to another funeral, and I'm not going to see my two boys again.'."

He dove to his right. He recalls the engine passing on one side of him, about six feet away. The plane's right wing went through a generator trailer "like butter," Probst said. The starboard engine hit a low cement wall and blew apart.

He still can't remember the sound of the explosion. Sometimes the memory starts to come back when he hears a particularly low-flying airliner heading into nearby Reagan National Airport, or when military jets fly over a burial at Arlington National Cemetery. Most of the time, though, his memory is silent.

"It was pretty horrible," he said of the noiseless images he carries inside him, of the jet vanishing in a cloud of smoke and dust, and bits of metal and concrete drifting down like confetti. On either side of him, three streetlights had been sheared in half by the airliner's wings at 12 to 15 feet above the ground. An engine had clipped the antenna off a Jeep Grand Cherokee stalled in traffic not far away.


3. The Retired Officer Magazine


Frank Probst, uno specialista di gestione delle informazioni del Pentagon Renovation Program, lasciò il proprio ufficio mobile, situato accanto al parcheggio sud del Pentagono, alle 9.36 del mattino dell'11 settembre. Camminando verso nord accanto alla Route 27, il veterano del Vietnam, alto quasi un metro e novanta, guardò su, direttamente nel motore destro di un aereo di linea 757 che stava superando il Navy Annex situato in cima alla collina. L'aereo lo raggiunse così in fretta e volò così basso che Probst si gettò a terra, temendo che il motore destro lo decapitasse. “Se non mi fossi gettato a terra, l'aereo mi avrebbe staccato la testa”.

Testo originale:

Frank Probst, an information management specialist for the Pentagon Renovation Program, left his office trailer near the Pentagon's south parking lot at 9:36 a.m. Sept. 11. Walking north beside Route 27, the 6'2" Vietnam Veteran looked up, directly into the right engine of a 757 commercial airliner cresting the hilltop Navy Annex. It reached him so fast and flew so low that Probst dropped to the ground, fearing he'd lose his head to its right engine. "Had I not hit the deck, the plane would have taken off my head."


Dcmilitary.com


“Ero in piedi sul marciapiede (che è parallelo al luogo dell'impatto)... e vidi questo aereo che veniva dritto verso di me a una velocità che mi sembrò di 500 km/h. Mi gettai a terra e vidi quest'enorme motore di questo meraviglioso aereo praticamente vaporizzarsi”, disse Frank Probst, uno degli addetti alla ristrutturazione del Pentagono. “Sembrava una grande palla di fuoco, rottami volavano in fuori ovunque”.

Testo originale:

"I was standing on the sidewalk (parallel to the site of impact)...and I saw this plane coming right at me at what seemed like 300 miles an hour. I dove towards the ground and watched this great big engine from this beautiful airplane just vaporize," said Frank Probst, a member of the Pentagon renovations crew commented. "It looked like a huge fireball, pieces were flying out everywhere."


5. Inside the Pentagon


Vidi l'aereo venirmi direttamente incontro, ma lui... alzò un po' [il muso] mentre... voleva mettersi proprio in una finestra del piano terra. E l'aereo mi passò proprio sopra, riuscii a vedere tutti i finestrini sul lato destro che passavano.

Testo originale:

I saw the plane coming right at me, but he... he picked up a little bit as he... he wanted to put himself right in a window on the first floor. And the plane came right over [the] top of me, I could see all the windows on the right side going by.


Note


La testimonianza di Frank Probst è una delle più dettagliate. Dichiara di aver visto l'aereo, lo ha identificato come un aereo di linea Boeing 757, lo ha identificato ulteriormente come aereo della American Airlines, e lo ha visto colpire l'edificio volando a bassissima quota. Il suo punto d'osservazione era vicinissimo alla traiettoria (direttamente sotto di essa) e vicino al punto d'impatto, dal quale distava non più di 150 metri. Ha notato l'accelerazione e ha notato molti rottami scagliati dall'esplosione.

Ha inoltre rilevato il sorvolo del Navy Annex, la posizione retratta del carrello, la presenza di finestrini, un tentativo di correzione dell'assetto dell'aereo, il tranciamento del generatore da parte del motore destro o dell'ala destra, l'impatto del motore destro contro la recinzione di rete metallica e l'impatto del motore sinistro contro lo "steam vent" interrato.

Nella testimonianza pubblicata da Militarycity.com, il giornalista riassume le parole di Probst dicendo che fu il motore destro (starboard in originale) a colpire un muretto di cemento, probabilmente uno dei muretti mobili disposti paralleli alla facciata per delimitare il cantiere, visibili in alcune immagini precedenti l'attentato. Ma questo contraddice la dinamica che emerge dal resto delle sue descrizioni, secondo la quale sarebbe stato il motore sinistro a colpire lo "steam vent" e quindi il suo muretto. Può trattarsi di un semplice errore di attribuzione: viene usato il termine nautico starboard (letteralmente dritta o tribordo) anziché quello comune (right), e chi ha redatto l'articolo può aver confuso babordo con tribordo.

7 commenti:

brain_use ha detto...

Splendido lavoro di localizzazione, Paolo, con tutte le foto e i riferimenti!

Noto, btw, che i Pentatestimoni ricevono pochi commenti di natura "complottista": semplice disattenzione dei complottisti o possiamo dare per assodato che i testimoni ci sono e le testimonianze concordano nell'aver visto un aereo e non un missile, al di là delle precisazioni statistiche sui numeri di chi ha specificato modello, compagnia e caratteristiche?

Dan ha detto...

Beh, diciamo che anche ammettendo che Probst abbia rielaborato i ricordi, o certi particolari tra i più fini siano stati aggiunti o romanzati dai giornalisti, rimangono gli elementi principali: e cioè che lui ricorda un aereo avvicinarsi, colpire il generatore con un motore e poi schiantarsi nel Pentagono.
E quando uno dice di aver visto un aereo di linea, c'è poco da fare. Checchè ne dicano i complottisti, è difficile che si sia confuso con un missile o un caccia... sarà per questo che non si fanno sentire.

Truman ha detto...

Vero, sui testimoni c'è poco da dire.

A meno che uno non abbia passato un po' di tempo nei tribunali e ne abbia tratto la strana sensazione che in tribunale la falsa testimonianza sia la norma e non l'eccezione.

In altre parole, l'esperienza mostra che i testimoni dichiarano qualsiasi cosa se sono adeguatamente motivati. E' buona norma per i giudici cercare sempre dei riscontri alle dichiarazioni dei testimoni, o almeno coincidenza tra dichiarazioni di testimoni diversi.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Truman,

mi pare evidente che hai dei seri problemi ad esprimerti.

Mi sfugge il senso del tuo post, vuoi dire che i testimoni mentono tutti?

Truman ha detto...

Volevo dire che i testimoni solitamente mentono, ma non sempre. Ciò che dicono va valutato in base alle prove di fatto.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Geniale!

Quindi, Truman, aiutami a capire il tuo pensiero.

Se i testimoni hanno visto un aereo, e sono concordi nel dire ciò, i testimoni mentono.

Quindi, anche se i testimoni hanno visto un aereo, il Pentagono è stato colpito da un missile.

Ma ti rendi conto delle scemenze colossali che dici?

Ciò detto, tutte le prove di fatto indicano la presenza di un Boeing 757 e non di un missile cruise.

Stamattina stai demolendo il complottisimo da solo, grazie di cuore.

brain_use ha detto...

Giusto per curiosità, Truman, visto che sto raccogliendo informazioni sui testimoni usati da CIT per sostenere la tesi del North Path, mi piacerebbe sentire la tua posizione:
mentono anche loro?