2008/03/25

Recensione: The Conspiracy Files della BBC

di Paolo Attivissimo. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

A inizio 2007 la BBC ha trasmesso una serie di documentari dedicati alle grandi tesi di complotto, intitolata The Conspiracy Files. Una delle puntate, quella trasmessa il 18 febbraio 2007, ha affrontato nell'arco di un'ora le asserzioni cospirazioniste riguardanti gli attentati dell'11 settembre. Questo articolo ne offre una sintesi e alcune immagini significative.

Dopo il teaser, il programma inizia presentando le immagini dell'enorme Hangar 17 dell'aeroporto JFK, dove sono conservati migliaia di rottami, grandi e piccoli, delle Torri Gemelle. Una risposta chiara a tutti coloro che sostengono che l'acciaio delle Torri è stato fatto sparire in tutta fretta per nascondere chissà cosa.




5:00. Due interviste a complottisti: James Fetzer (di professione filosofo, dunque non uno specialista) e Dylan Avery (uno dei giovanissimi autori di Loose Change, che mostra il computer sul quale ha realizzato il video); la BBC parla dell'annunciata uscita al cinema della nuova edizione di Loose Change, che non si avvererà.

8:00. Viene ricostruita, con l'audio originale, la prima fase degli attacchi, segnalando che ci vollero nove minuti per il lancio dei caccia dopo che fu ricevuto l'allarme e che decollarono senza sapere dove andare.

10:00. Intervista a Davin Coburn di Popular Mechanics. Si sottolinea che era dal 1979 che non avvenivano dirottamenti di aerei di linea negli Stati Uniti e questo può aver contribuito all'impreparazione e alla lentezza degli interventi. I caccia arrivarono alle Torri 22 minuti dopo il secondo impatto. Vi fu inoltre la profonda differenza di tecnica rispetto a ogni dirottamento classico: invece di un dirottamento mirato a un negoziato, un'azione suicida in cui i dirottatori stessi pilotano i velivoli.

Le Torri Gemelle e il WTC7


11.00 Una ripresa nitidissima del secondo impatto alle Torri Gemelle permette di riconoscere la livrea bicolore della United Airlines. La BBC sottolinea che sia i militari, sia i civili del controllo del traffico aereo furono imprecisi e reticenti nel fornire la reale cronologia delle loro reazioni (fatto appurato dalla Commissione 11/9). Viene spiegata la situazione delle intercettazioni pre-11/9: pattugliamento e sorveglianza perimetrale degli USA, non del territorio interno, perché si presumeva che le minacce sarebbero arrivate dall'esterno.

12:30. Una ripresa ravvicinata dell'inizio del collasso della Torre Sud. Varie immagini di alta qualità dei crolli di entrambe le torri. Si notano chiaramente le "guglie" delle colonne centrali delle torri.

13.30. Ricostruzione animata digitale degli impatti alle Torri. Altre immagini dell'Hangar 17, con il famoso "meteorite" (un blocco spesso circa un metro, che i complottisti dicono essere metallo fuso ma in realtà è cemento e macerie compresse che un tempo costituivano tre piani del WTC). Si vedono chiaramente pezzetti di carta inglobati nel blocco. Come avrebbero potuto sopravvivere dei pezzi di carta nel metallo fuso? Davin Coburn spiega gli "squib" (gli sbuffi di polvere e macerie che fuoriescono dalle torri). Dylan risponde che Popular Mechanics s'intende di trattori e non ha la competenza per fare indagini sull'11/9. Da che pulpito.

14.30. Si passa all'Edificio 7 del World Trade Center. Varie riprese del suo crollo. Si fa notare che l'edificio era stato evacuato: segno che si temeva un crollo e che quindi non crollò affatto improvvisamente senza preavviso. Confronti con demolizioni controllate autentiche e presentazione di un filmato di buona qualità del crollo del WTC7, compresa la fase iniziale che i complottisti non mostrano. Immagini degli incendi al WTC7, alimentati dal carburante nei serbatoi dei generatori d'emergenza. Parla il pompiere Miller, che quel giorno fece notare che non c'era acqua per spegnere gli incendi: le condotte erano state interrotte dai crolli delle Torri Gemelle. Si nota che il rapporto tecnico preliminare parla di "bassa probabilità" della dinamica del crollo del WTC7 e che quello definitivo è ancora da pubblicare.

18:00. Intervista a James Fetzer (nella foto), che accenna al proprio passato militare (è curioso che vari complottisti siano stati militari ma che accusino gli altri militari di essere cospiratori). Un montaggio leggermente ingannevole da parte della BBC: le immagini delle telecamere di sorveglianza che registrano i dirottatori all'imbarco sono riferite a Portland, ma la speaker parla di Dulles. E' questa l'origine dell'accusa di manipolazione fatta da Franco Cardini al Costanzo Show e da Moni Ovadia in Zero? In tal caso, sarebbe un errore in un documentario, non negli atti ufficiali.

Il Pentagono


19:00. Si passa all'impatto al Pentagono. Le immagini mostrano l'eliporto disseminato di rottami e il taxi di Lloyd England colpito da uno dei lampioni abbattuti dall'aereo. Discussione del foro d'impatto. A 20:00, Fetzer dice categoricamente che nessun Boeing 757 colpì il Pentagono.

21:00. Risponde Allyn Kilsheimer, ingegnere strutturista (nella foto), uno dei soccorritori al Pentagono. Immagini dei rottami al Pentagono. Kilsheimer dice di aver visto uno pneumatico, un cerchione, una sezione di fusoliera, metallo fuso proveniente dall'aereo, segni nel terreno e nell'edificio, segni delle ali.

22:00. Discussione dei due "filmati" (fotogrammi di videolento) finora desegretati dell'impatto al Pentagono. La voce narrante dice che l'FBI rifiuta di confermare se ha o meno altre prove video ("They refuse to confirm whether they hold further video evidence").

23:00. La ricostruzione Purdue dell'impatto. Si fa notare che l'aereo in sé viene sminuzzato dall'impatto progressivo con la selva di colonne interne, ma la sua massa rimane invariata ed è il carburante (non ancora incendiato) a contribuire notevolmente allo sfondamento.

24:30. Il C-130 che osservò l'impatto al Pentagono. Fetzer teorizza che fosse l'aereo utilizzato per radiocomandare l'aereo che colpì l'edificio. Intervista al tenente colonnello Steve O'Brien, della Guardia Nazionale del Minnesota (nella foto), che pilotava quel C-130. Fetzer accusa O'Brien di mentire.

27:00. Una conferenza di Alex Jones a Dallas, con ovazioni del pubblico e gestualità e retorica da arruffapopolo. Intervista a Jones. Immagini dell'attacco statunitense all'Iraq e dei discorsi "mission accomplished" di Bush. Dylan Avery paventa l'invasione dell'Iran.




Il Volo 93


30:00. Si passa al Volo 93. Immagini del cratere e dei soccorsi. Analisi delle asserzioni secondo le quali Indian Lake (dove sono stati trovati rottami d'aereo) sarebbe sita a quasi 7 miglia dal cratere. La realtà è che questo è il dato che emerge usando i servizi Internet di navigazione, che danno la distanza stradale; la BBC conferma questa distanza con una prova pratica. Ma la distanza in linea d'aria è ben diversa, perché la strada gira tutt'intorno al lago Indian. In linea d'aria si tratta di poco più di un miglio. E l'11 settembre, il vento soffiava in quella direzione.




33:00. Brenda Wasson, testimone a Indian Lake, racconta dei frammenti che fluttuavano nell'aria e ne mostra un campione (nelle immagini qui sotto): un oggetto piccolo, simile a un brandello di tessuto. Dice che non c'erano oggetti più grandi di questo. Barry Lichty, sindaco di Indian Lake, conferma: nessun pezzo di motore o simile, checché ne dicano i complottisti. Fetzer nega la presenza di un aereo a Shanksville.





35:00. Intervista a Wallace Miller, il coroner della zona (immagine qui sotto), di cui i complottisti citano spesso la frase "I stopped being coroner after about 20 minutes, because there were no bodies there" ("Ho smesso di essere un coroner dopo circa 20 minuti, perché non c'erano cadaveri"). Miller chiarisce che smise di essere coroner (medico legale) perché la causa e la modalità di morte erano assolutamente evidenti, e che la frase è citata incompleta (nella frase completa, precisa che trovò eccome parti di cadavere). Dylan Avery glissa intanto che si tormenta nervosamente la pelle di un braccio. Vengono mostrate foto dei rottami del Volo 93.



37:00 Fetzer e Avery sostengono che il Volo 93 è atterrato altrove e che i passeggeri sono stati fatti sparire in qualche modo a Cleveland: c'è una notizia che lo conferma. In realtà il volo era il Delta 1989, fatto atterrare perché nella confusione dell'11/9 si sospettava avesse una bomba a bordo o fosse stato anch'esso dirottato.

La BBC intervista uno dei passeggeri di quel volo, Mary McFadden (nella foto). Le ragioni dell'equivoco diventano chiare: stessa destinazione e stesso corridoio aereo del Volo 93. Quando il Volo 93 sparì dai radar e cambiò direzione, i controllori di volo pensarono che Delta 1989 fosse il Volo 93 dirottato. Vengono fatte sentire le registrazioni delle comunicazioni dei controllori. Viene presentato uno spezzone della conferenza stampa in cui il sindaco di Cleveland annuncia che c'è un 767 (non un 757) fermo in un'area isolata dell'aeroporto e si teme vi siano dirottatori a bordo, seguito da un altro spezzone in cui i reporter smentiscono successivamente questo timore.

I 4000 ebrei assenti


40:00. Si affronta la teoria, circolata sin da subito, che la mattina degli attacchi 4000 ebrei non si presentarono al lavoro al World Trade Center. Intervista a Cheryl Shames, sorella di Andrew Zucker, ebreo, che lavorava al WTC come avvocato e perì negli attacchi. La BBC spiega che poche ore dopo gli attacchi, il giornale Jerusalem Post riferì che si riteneva che circa 4000 israeliani (non "ebrei", ma "israeliani") vivessero o lavorassero a New York e a Washington. Il giornale non disse che erano morti o dispersi: erano semplicemente persone che potevano essere nelle vicinanze degli attacchi.

Nel giro di pochi giorni, la storia fu ripresa a Beirut, da Al-Manar, un'emittente satellitare affiliata a Hezbollah, che la cambiò dicendo che 4000 israeliani che lavoravano nel WTC erano assenti il giorno degli attacchi. La notizia alterata si diffuse nei paesi arabi anche tramite il passaparola dei siti antisemiti, modificandosi ancora: i 4000 israeliani divennero 4000 ebrei che avevano ricevuto una soffiata dal Mossad. Secondo le ricerche della BBC, almeno 119 ebrei morirono al WTC; altre 72 vittime erano probabilmente ebree.

Psicologia del cospirazionismo e X-Files


44:00. Intervista a Frank Spotnitz, uno degli autori di X-Files, che spiega la popolarità dei cospirazionismi: sono miti moderni, laici, pensati (come i miti antichi) per dare senso al caos del mondo e per gratificare coloro che hanno certe ideologie. Spotnitz stesso è oggetto di una teoria cospirazionista, perché prima dell'11/9 scrisse una puntata del telefilm Lone Gunmen, una derivazione di X-Files, che raccontava il dirottamento segreto da parte del governo di un aereo di linea, partito da Boston e lanciato contro le Torri Gemelle. Lo scopo del piano segreto era incolpare un dittatore straniero e avere un pretesto per una guerra in Medio Oriente, in modo da permettere all'industria militare statunitense di fare grandi profitti. La teoria cospirazionista è che il telefilm fosse un avvertimento in codice o intendesse preparare psicologicamente il popolo americano.

47:00. Di nuovo Alex Jones in uno dei suoi show radiofonici. Riferimenti ad altri episodi storici in cui il governo USA ha mentito: il caso Watergate, il caso Iran-Contra, il caso Lewinsky, l'accusa all'Iraq di possedere armi di distruzione di massa. Spotnitz parla del cinismo alimentato da questi casi, che predispone al cospirazionismo.

Zone grigie


50:00. C'è un caso, dice la BBC, in cui le prove sono a sfavore della ricostruzione ufficiale: l'asserita mancanza di avvertimenti specifici degli attacchi. Si parla dell'arrivo negli USA di due dei dirottatori, Nawaf al-Hazmi e Khalid al-Mihdhar, che erano noti alle autorità come membri di al Qaeda ma sfuggirono comunque ai controlli d'immigrazione perché non erano stati aggiunti alla lista dei sospettati di terrorismo. Vissero negli Stati Uniti, a San Diego, usando i loro veri nomi. Un messaggio della CIA segnalò che uno di loro era entrato negli Stati Uniti, ma la segnalazione non fu passata all'FBI. Gli agenti sul posto non sapevano che un terrorista era nella loro città. Viene intervistato Bill Gore, ex agente speciale dell'FBI a San Diego. Vengono mostrati gli appartamenti dove risiedevano i terroristi.

In seguito affittarono un appartamento da una persona che lavorava anche come informatore dell'FBI, ma l'informatore non era al corrente di chi fossero. Uno dei terroristi era addirittura citato nell'elenco telefonico di San Diego con il proprio nome autentico (nell'immagine). Ma nessuno mise insieme questi indizi, resi inevitabilmente più chiari dal senno di poi.

Nel frattempo arrivavano all'FBI segnalazioni di un possibile piano di al Qaeda per compiere un attacco. Parla Dale Watson, capo dell'antiterrorismo dell'FBI fino al 2002: dice che le informazioni indicavano chiaramente un attacco, ma non davano nulla di specifico. 17 giorni prima dell'11 settembre, qualcuno collegò i puntini e finalmente la CIA avvisò l'FBI. Ma nel frattempo i due terroristi si erano trasferiti altrove e avevano fatto perdere le proprie tracce. Non fu mancanza di intelligence, ma di azione basata sull'intelligence.

Intervista a Mike Scheuer, capo dell'Unità Osama bin Laden della CIA fino al 1999, che accusa l'FBI di incompetenza. Se si può parlare di complotto, dice Scheuer, fu per evitare di correre rischi e causare imbarazzi, non certo per consentire un attacco agli USA.

55:00. Intervista al senatore Bob Graham, membro dell'inchiesta del Congresso sull'11/9. Parla di troppi segreti ancora tenuti e non rivelati al pubblico, che minano la fiducia nel governo e nelle agenzie preposte alla sicurezza nazionale. Questa reticenza, dice Graham, arriva fino ai massimi livelli: la Casa Bianca. Graham riferisce specificamente che chiese a Condoleezza Rice di cooperare, e che la Rice rispose evasivamente: non accadde nulla. Dice che vi fu più di una persona che cospirò per nascondere l'entità del fallimento e degli errori dell'amministrazione e delle sue agenzie.

57:00. Interviste finali a Jones e Spotnitz: nessuna affermazione di particolare rilievo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Vi ripagano della stessa moneta?

http://www.luogocomune.net/site/modules/
newbb/viewtopic.php?topic_id=3909&forum=3&post_id=114714#
forumpost114714

Paolo Attivissimo ha detto...

Lasciali fare. Ogni volta che fanno giochetti di questo genere, non fanno altro che allungare la lista dei presunti membri del Grande Complotto. Quella lista che i cospirazionisti dicono sia composta da una manciata di gaglioffi.

Già soltanto con i testimoni oculari al Pentagono, saremmo a quota 55. Kilsheimer fa 56. Poi bisogna aggiungere i 70 membri del NIST che hanno redatto i rapporti, gli 8000 addetti al soccorso e recupero nell'area colpita del Pentagono, i passeggeri degli aerei, i controllori di volo... praticamente mezza America.

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio della risposta ma la questione secondo me è un'altra e va giudicata caso per caso. Qui abbiamo tre versioni fornite da uno stesso testimone: come fate a giudicarlo ''attendibile'' in tutte e tre le versioni?
In un altro caso abbiamo un testimone che voi chiamate ''Donald'' però si chiama Hugh. Voi dite che è un pilota della Marina e invece si rivela un pilota civile di piccoli aerei, dice sud-ovest e la direzione è sbagliata, in più fornisce un indirizzo dal quale le cose che vede non si possono vedere.
Intendiamoci, non sono un ammiratore di LuCom, diventato un forum sulle scie chimiche, crop circles e esoterismi vari, con una piccola appendice dedicata all'11 settembre frequentata da pochi intimi, però certe cose vanno riscontrate attentamente. Non basta dire ''Ha visto l’aereo''.
Ancora grazie dell'attenzione e buon lavoro.

Paolo Attivissimo ha detto...

Qui abbiamo tre versioni fornite da uno stesso testimone: come fate a giudicarlo ''attendibile'' in tutte e tre le versioni?

Non sta a noi giudicare. Noi presentiamo la testimonianza, nel bene e nel male, in tutta la sua completezza, senza le censure tipiche dei complottisti, a prescindere dal risultato.

Alla fine, ciò che conta è una sola cosa: nessuno, ma proprio nessuno, ha visto qualcosa di diverso da un aereo. Nessuno, ma proprio nessuno, ha detto di aver visto un missile.


n un altro caso abbiamo un testimone che voi chiamate ''Donald'' però si chiama Hugh

A chi ti riferisci, a Timmerman? Da dove hai tratto il nome Hugh? Grazie.

Anonimo ha detto...

Stesso link di prima, pagina 3.
Il pilota che abita nell'appartamento di Dawn Vignola (1600 Joyce Street) si chiama Hugh Morgan Timmerman.
E come tu stesso fai notare, quella posizione ''richiede che si guardi verso nord-nordest, non verso sud-sudovest come dice Timmerman.''
Se si facesse più ricerca e meno polemica e meno ideologia, da entrambe le parti, forse sarebbe meglio, non sei d'accordo?

Paolo Attivissimo ha detto...

Stesso link di prima, pagina 3

Vale a dire, se ho capito bene, un sito che sostiene che un Boeing 757 ha fatto un volo radente sopra il Pentagono proprio mentre esplodeva qualcosa contro la facciata e nessuno se n'è accorto?

Qualche fonte un po' più seria sarebbe preferibile.

Ma come ho già detto nell'analisi di Timmermann (che, ripeto, ne mette in luce le contraddizioni, senza censure), l'impatto del 757 al Pentagono non si regge soltanto su oltre 5o testimoni, ma sui reperti, sui rottami, sul DNA dei passeggeri, sul fatto che mancano all'appello quei passeggeri e quell'aereo.

Non è questione di "ideologia": è che le teorie alternative non riescono a spiegare tutti questi fatti in modo anche solo vagamente plausibile. Come ci sono arrivati i rottami di un 757 (identificati da tecnici) sul prato? Come c'è arrivato il DNA dei passeggeri? Come è stato possibile falsificare scatola nera e registrazioni radar di varie stazioni militari e civili? E dove sono, ora, passeggeri e aereo?

Le teorie alternative non sanno spiegare nulla di tutto questo senza scadere nel ridicolo e nell'osceno.