2011/09/03

Recensione: By the Grace of God di Jean Potter

di Hammer

Le testimonianze dei sopravvissuti degli attentati dell'11 settembre 2001 sono sempre lo strumento migliore per diffondere e tramandare la memoria di quanto accaduto in quel tragico giorno che cambiò la storia. Fortunatamente, proprio a questo scopo negli anni sono stati pubblicati molti libri che raccolgono i racconti di chi ha vissuto l'11/9 in prima persona: tra di essi spicca il volume "By the Grace of God" di Jean Potter (disponibile anche in brossura), uscito di recente proprio in occasione del decimo anniversario.

L'autrice non si limita a narrare quanto accaduto durante gli attentati e le loro conseguenze, ma offre al lettore un contesto molto più ampio, molto più coinvolgente, molto più emozionante.

Jean Potter dedica la prima parte del libro a raccontare in breve la storia della propria vita e di quella della sua famiglia, di origine italiana e trasferitasi negli Stati Uniti da quattro generazioni. Con brevi, vividi flash l'autrice descrive la quotidianità dei propri nonni e genitori dediti al duro lavoro (chi barbiere, chi ristoratore) per garantire al resto della famiglia e ai discendenti una buona posizione sociale e una vita agiata. Jean racconta poi del proprio incontro e matrimonio con il pompiere Dan Potter, così da dare al lettore un quadro preciso di quella che era la sua vita fino all'11 settembre 2001.

Nel 2001 Jean era impiegata presso la Bank of America, all'ottantunesimo piano della Torre Nord del World Trade Center, che le offriva quotidianamente una visuale impagabile: poteva vedere le nubi in arrivo e gli stormi di uccelli migratori ben prima che arrivassero a Manhattan. A volte le capitava anche di vedere elicotteri in volo al di sotto della finestra del proprio ufficio.

Quando il volo American Airlines 11 colpì la Torre Nord, Jean si trovava nel suo ufficio. In breve tempo l'aria si riempì di fumo caldo e di odore di carburante avio. Il racconto dell'evacuazione della Torre 1, grazie alla quale Jean si salvò, si fonde quindi con quanto vissuto dal marito pompiere, rimasto travolto dalle macerie dei crolli di entrambe le Torri e salvatosi per ben due volte.

Il racconto di Jean Potter non si ferma qui, ma si estende ai giorni successivi all'11 settembre, quando dovette trasferirsi con il marito per alcuni giorni in un albergo perché la loro casa di Battery Park City era stata seriamente danneggiata dai crolli delle Torri Gemelle e resa inagibile.

Jean si sofferma quindi a considerare come l'11/9 stravolse le loro vite: devastò la loro abitazione e quanto vi era contenuto, li costrinse a cambiare residenza e lavoro e causò la perdita di molti amici e colleghi morti nelle Torri.

I coniugi Potter hanno intrapreso un lungo processo di guarigione dal trauma subìto, che dura tuttora. E parte di questo processo di guarigione è stata anche la scrittura di questo prezioso libro. A distanza di dieci anni Jean è ancora vittima di incubi, anche se sempre meno ricorrenti, ma nonostante questo ha avuto il coraggio di regalarci questa testimonianza ricca, dettagliata ed estremamente toccante.