2009/09/06

FAQ 7: Dodici domande per i complottisti dell'11/9 (seconda parte)

di Paolo Attivissimo, con il contributo di tutti gli autori di Undicisettembre. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Prosegue l'elenco di domande da porre ai sostenitori delle tesi di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 (la prima parte è qui).


7.7. Dove sono le vostre prove? Voi chiedete prove su prove della “versione ufficiale”, ma dove sono quelle della vostra versione?


Dove sono i rottami di missile al Pentagono? Dove sono i testimoni che dicono di aver visto un missile anziché un aereo o confessano di aver piazzato per finta i resti dei passeggeri? Dove sono, per esempio, i detonatori e i cavi elettrici usati per comandare la demolizione delle Torri Gemelle, che sarebbero rimasti a centinaia nelle macerie, come succede regolarmente nelle demolizioni vere?


7.8. In quasi dieci anni, non avete prodotto neanche una prova schiacciante e non siete neppure riusciti a formulare una teoria alternativa unificata e coerente: perché dovremmo ascoltarvi ancora?


Vi abbiamo pescato ripetutamente a dire stupidaggini e falsità, dal carrello degli aerei che scenderebbe automaticamente quando l'aereo vola basso al transponder che non si può spegnere, dal "pod" sotto uno degli aerei dirottati al blocco che spacciate per metallo fuso e in realtà è cemento pressato. Avete dimostrato di essere incapaci di un'indagine seria. Seriamente: perché dovremmo perdere tempo con la vostra prossima "scoperta"?


7.9. Se lo scopo dell’11/9 era fornire una giustificazione per l’intervento in Iraq e Afghanistan, perché gli organizzatori del complotto avrebbero attribuito a tutti i 19 dirottatori identità di paesi amici, come l’Arabia Saudita, l’Egitto, il Libano e gli Emirati Arabi?


Perché non inventarsi che erano iracheni, siriani o iraniani? Perché non dare loro legami espliciti a gruppi terroristici come quello di Abu Nidal, Hezbollah, Fatah, Hamas? Non vorrete farci credere che i servizi segreti USA dovessero dare in subappalto ai sauditi la falsificazione dei passaporti dei dirottatori e non fossero capaci di fabbricarne diciannove iracheni, afghani o siriani.


7.10. Se dite che i dirottatori indicati dalle indagini dell'FBI sono ancora vivi e che addirittura sapete dove si trovano, perché non chiedete loro di mandarvi una semplicissima videocassetta in cui si presentano mostrando il giornale di oggi?


Se Osama bin Laden e Al-Zawahiri sono riusciti a diffondere i propri video senza farsi prendere, non si capisce perché a voi servano “due o tre milioni di euro in più”, come dice Giulietto Chiesa, per farvi mandare una cassettina e ottenere così quella che sarebbe la prova schiacciante che avete ragione.


7.11. Perché i cospirazionisti sono ancora vivi e liberi di parlare in TV?


Se i mandanti di questo complotto sono così spietati da aver massacrato migliaia di persone, addirittura di propri concittadini, e da indurre al silenzio in tutto il mondo vigili del fuoco, ingegneri strutturisti, architetti, controllori di volo e piloti, pare strano che i cospirazionisti siano ancora vivi e vegeti nonostante minaccino di rivelare tutti i dettagli dell’orrendo crimine.

Non rispondete dicendo che i cospirazionisti sono troppo in vista nei media per essere eliminati senza destare sospetti: chi si è avvicinato davvero a verità scottanti, come Anna Politkovskaya, è stato ucciso infischiandosene dei sospetti. Lo stesso è successo a tanti giornalisti italiani uccisi dalla mafia. Sarebbe banale eliminare i cospirazionisti prima che si mettano in vista oppure organizzare un incidente d’auto. Eppure ai cospirazionisti dell'11 settembre non succede: spiegate perché.


7.12. C’è qualcosa, qualche prova, che potrebbe mettere in dubbio la vostra tesi che l’11/9 fu un autoattentato?


Se rispondete “No”, avete appena dimostrato che la vostra non è un’indagine basata su prove e fatti, ma è una posizione preconcetta, perché non c'è nulla che possa farvi cambiare idea. Chi sostiene la “versione ufficiale”, invece, può indicare molti elementi che non solo la metterebbero in dubbio, ma l'affosserebbero definitivamente: il ritrovamento in vita di uno dei dirottatori, per esempio.