2006/11/01

Documentario olandese a Matrix: il testo integrale

di Paolo Attivissimo con il contributo di ZeusBlue. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Ieri (31/10/2006) la trasmissione Matrix di Canale 5 è ritornata sul tema dell'11 settembre. Il materiale presentato ha incluso anche alcuni spezzoni di un documentario della televisione olandese, Zembla, la cui versione integrale è visibile in streaming (Windows Media) via Internet in olandese e in versione sottotitolata in inglese.

Con l'aiuto impagabile di ZeusBlue, ho preparato una traduzione italiana dei sottotitoli inglesi dell'intero documentario di 50 minuti, utile per chi non sa l'inglese e vuole sapere cosa dice il resto del programma olandese. Ho inserito dei timecode (riferimenti temporali) ogni cinque minuti circa, per facilitare il reperimento dei singoli brani del documentario, e alcuni commenti e link ad articoli che chiariscono alcuni punti lasciati in sospeso dal documentario.

Pre-sigla


DONNA PER STRADA IN USA: Io vengo licenziata se faccio un errore di battitura in una lettera, capito? A me licenziano per una cosa del genere. Invece abbiamo ancora Rumsfeld, Condoleeza Rice, Dick Cheney... abbiamo sempre ancora gli stessi criminali. Sono criminali perché hanno permesso a questa cosa di succedere, quattro aerei nell'arco di due ore. Come è possibile, solo quattordici aerei a guardia dell'intera costa est? Sono stronzate!

SPEAKER: Vi siete mai chiesti se le cose sono andate veramente come ci ha detto il governo Bush? Come è possibile che 19 dirottatori, armati di coltelli di plastica, possano far schiantare tre aerei in un edificio con precisione militare, mentre dodici servizi segreti lo avevano preannunciato, senza essere arrestati o intercettati in volo? Dove sono i dati delle scatole nere, che secondo i testimoni sono state effettivamente trovate? Perché i rottami degli aerei sono stati rimossi e resi inaccessibili? Come è possibile che accanto alle Torri Gemelle sia crollato un grattacielo di quarantasette piani, anche se non era stato colpito da un aereo? Il 42% degli americani mette in dubbio la versione ufficiale e chiede una nuova indagine. Milioni di persone sono convinte che si tratti di un unico grande complotto. Il governo Bush ha lasciato che gli attacchi avessero luogo perché cercava una scusa per andare in guerra in Medio Oriente. Molti si spingono anche oltre e credono che i servizi segreti americani abbiano effettuato essi stessi gli attacchi. Le Torri Gemelle sono state abbattute da esplosivi, il Pentagono non è mai stato colpito da un aereo, e bin Laden in realtà fa parte della CIA.

RELATORE A CONFERENZA IN OLANDA: Ora, chi è che è completamente convinto che non è andata come dice la versione ufficiale?

SPEAKER: Il movimento sta prendendo piede anche in Olanda. Ma i politici e i giornalisti ridono di queste questioni.

UOMO IN REDAZIONE (successivamente identificato come T. Meens del Volkskrant): Cosa dovremmo fare, mandare cento giornalisti a New York e a Washington?

UOMO IN EDIFICIO PUBBLICO (successivamente identificato come Van Baalen): Non posso prendere questa cosa sul serio.

DONNA ALL'APERTO (successivamente identificata come F. Karimi): Credo che siano stupidaggini.

SPEAKER: Abbiamo lasciato che tecnici aeronautici, professori ed esperti di esplosivi esaminassero le teorie di complotto.

INTERVISTATORE (rivolto all'esperto di demolizioni controllate Danny Jowenko): Hanno calcolato che questa è la zona con le colonne di acciaio.

SPEAKER: Hanno usato simulatori di volo, messo al lavoro degli studenti e valutato le ipotesi di esplosivi. Ne risulta che molte delle cose che dicono i teorici del complotto sono prive di senso, ma c'è una cosa più interessante: anche la versione ufficiale è piena di buchi.

JOWENKO (guardando su computer il crollo del WTC7 senza sapere che si tratta del WTC7): Questa è una demolizione controllata.

INTERVISTATORE: E' sicuro?

JOWENKO: Assolutamente, è stato fatto implodere. Questo è un lavoro su commissione, svolto da una squadra di esperti.

SPEAKER: Dall'11 settembre l'Olanda è in guerra perché il nostro alleato principale è stato attaccato. Non abbiamo mai chiesto prove e non ci è mai stato possibile verificare le accuse.

TITOLO: Il complotto dell'11 settembre.

TIMECODE: 5:00 circa.

Parlano i complottisti olandesi e Loose Change


ALBERT TOBY, A CONFERENZA E IN AUTO (montaggio alternato; lo identificano le didascalie e i dialoghi): Supponiamo... supponiamo che il World Trade Center si fosse trovato a Pechino o a Shangai, diciamo a Pechino, e che degli aerei gli fossero schiantati contro, lo stesso terrore e orrore di New York, e che dicessero: "Abbiamo trovato un cappello e un pezzo di pane francese, e quindi pensiamo che i perpetratori siano francesi" [risate del pubblico]. Poi la Cina entra a far parte di un trattato con le Tigri asiatiche e mette sotto pressione la Francia per estradare numerosi terroristi, minacciando di invadere la Francia se non obbedisce. Poi occupano tutti i vigneti, salta fuori che il presidente cinese è un appassionato di vini e ci guadagna anche dei soldi e quindi c'é un conflitto di interessi. Non chiederemmo forse di sentire la verità e di avere prove convincenti e definitive? Io sono sicuro che lo faremmo e insisteremmo in proposito. Ma questo non è quello che succede in America con l'11 settembre. Ovviamente no, neanche in Olanda, non vengono fatte domande critiche.

SPEAKER: Albert Toby è uno di coloro che crede che il governo Bush sia un complice o sia addirittura colpevole degli attacchi dell'11 settembre: è un cosiddetto complottista.

UOMO, RIVOLTO A TOBY: Ehi! Robert hai fatto buon viaggio? E' tutto pronto.

SPEAKER: I media ufficiali non vogliono toccare l'argomento, per cui i teorici del complotto si incontrano in luoghi poco conosciuti e su Internet [sequenza di immagini di siti complottisti]. Migliaia di siti con fatti, foto e filmati riguardanti la presunta orribile verità sull'11 settembre.

TOBY: Se è vero quello che stiamo dicendo qui, non è una questione banale: avrà conseguenze fondamentali anche per la guerra in Iraq e in Afghanistan.

SPEAKER (mentre scorrono le immagini di Loose Change): Sono ormai sei mesi che il documentario Loose Change circola su Internet. E' l'ammiraglia dei teorici del complotto, scaricata trenta milioni di volte. Non importa quanto siate scettici, Loose Change spezzerà la vostra resistenza.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): 13 marzo [1962]. Lyman Lemnitzer, presidente dei capi di stato maggiore [Chairman of the Joint Chiefs of Staff], presenta una proposta al segretario della difesa, Robert McNamara, denominata Operazione Northwoods. Il documento propone di inscenare degli attacchi terroristici presso e vicino alla Baia di Guantanamo per fornire un pretesto per l'intervento militare a Cuba. I piani includevano: far circolare voci riguardanti Cuba, usando radio clandestine; far sbarcare cubani filoamericani nella base per inscenare degli attacchi; far affondare una nave fuori dall'ingresso, fare dei finti funerali per delle finte vittime, inscenare una campagna di terrore a Miami, in Florida, e a Washington D.C., e infine distruggere un aereo radiocomandato in acque cubane. I passeggeri sarebbero stati in realtà agenti federali ma sarebbero stati presentati come studenti di college in vacanza. Un aereo alla base Eglin dell'aviazione militare USA sarebbe stato dipinto e numerato come copia di un aereo civile immatricolato, appartenente a una società di copertura della CIA a Miami. Il duplicato sarebbe stato sostituito all'aereo vero e caricato con i passeggeri. L'aereo vero sarebbe stato trasformato in un drone [velivolo radiocomandato]. I due aerei si sarebbero incontrati a sud della Florida: quello con i passeggeri sarebbe atterrato alla base Eglin per evacuare i passeggeri e ritornare alle proprie condizioni iniziali; il drone avrebbe adottato la rotta di volo prevista e, in acque cubane, avrebbe trasmesso un segnale di Mayday [richiesta di soccorsi] prima di essere fatto saltare in aria tramite radiocomando. Il piano fu respinto da McNamara e il presidente John F. Kennedy rimosse personalmente Lemnitzer dall'incarico di presidente dei capi di stato maggiore.

NOTA: Paragonare l'America dei primi anni Sessanta (in piena guerra fredda, missili nucleari sovietici puntati contro, bombardieri armati di bombe nucleari permanentemente in volo pronti a contrattaccare l'Unione Sovietica) con l'America del 2001 (guerra fredda finita, Unione Sovietica dissolta e nessun nemico militarmente credibile al mondo) è semplicemente stupido. Per tirare acqua al mulino della propria tesi, Loose Change si abbassa a tirare in ballo la politica di oltre quarant'anni fa e a riesumare un piano talmente idiota che fu respinto persino nel clima di allora. E questo sarebbe il piano più efferato che i complottiti sono riusciti a pescare negli archivi governativi?

SPEAKER: Il messaggio è chiaro: l'America produce cospirazioni per creare delle scuse per andare in guerra. Secondo Loose Change, inoltre, c'era anche un movente molto chiaro per l'11 settembre.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): Settembre 2000, il Project for a New American Century, un comitati di esperti neoconservatori chee include Dick Cheney, Donald Rumsfeld, Jeb Bush e Paul Wolfowitz, pubblica un rapporto intitolato "Rebuilding America's Defenses" ["Ricostruzione delle difese americane"]. In questo rapporto dichiarano che "il processo di trasformazione, anche se porta cambiamenti rivoluzionari, è probabilmente destinato ad essere lungo, a meno che ci sia un evento catastrofico e catalizzante, come una nuova Pearl Harbor."

SPEAKER: Lo storico Willem Post conferma che l'11 settembre ha effettivamente fatto un grande favore ad alcune persone nel governo americano.

WILLEM POST: Hanno visto gli anni novanta come un periodo di transizione fra la guerra fredda e il futuro, e questo era Clinton che collaborava con le Nazioni Unite e parlava sempre di creare ponti. No, l'America aveva bisogno di sfruttare questo periodo unico, senza forze controbilancianti, senza superpotenze come l'Unione Sovietica con cui dover fare i conti, per stabilire una "egemonia sul mondo", come dicono letteralmente i testi neoconservatori. Ma poi bisogna almeno raddoppiare gli stanziamenti per la difesa, attivare basi americane ovunque e in sostanza militarizzare la società. Ma per rendere possibile tutto questo doveva accadere qualcosa.

INTERVISTATORE: Una nuova Pearl Harbor? Il fatto che si è sotto attacco come scusa per prendere il potere?

POST: Perlomeno i neoconservatori hanno immediatamente colto la propria occasione dopo l'11 settembre.

SPEAKER: Ci sono due tipi di complotti riguardanti l'11 settembre: il primo dice che il governo americano sapeva degli attacchi e ha deciso di far finta di niente.

POST: Se dieci o dodici servizi segreti avvisano esplicitamente di un attacco imminente, se Condoleeza Rice riceve un rapporto che dice che bin Laden sta pianificando un attacco all'America, se si ignorano avvisi di questa portata, allora qualcuno deve avere avuto interesse a farlo: sono troppe coincidenze tutte insieme.

TIMECODE: 10:00 circa.

SPEAKER: La seconda teoria va molto più in là ed è molto più popolare: afferma che il governo americano ha pianificato ed eseguito direttamente gli attacchi. La teoria si basa su una serie di domande che non hanno ancora ricevuto risposta, come questa.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): 24 ottobre 2000. Il Pentagono svolge la prima di due esercitazioni chiamate MASCAL, che simulano l'impatto di un Boeing 757 contro l'edificio. Charles Burlingame, ex pilota di F4 della Marina USA che lavorava al Pentagono, partecipa a questa esercitazione prima di lasciare le forze armate e prendere un lavoro presso la American Airlines, dove meno di un anno dopo il Boeing 757 da lui pilotato si è schiantato, si dice, contro l'edificio.

NOTA: In realtà non c'è alcuna documentazione che indichi la partecipazione di Burlingame all'esercitazione (che, va detto, è semplicemente una delle tante che si fanno ovunque nel mondo per saggiare l'efficienza dei servizi di soccorso in caso di eventi che provocano un gran numero di feriti, e nel caso del Pentagono era semplicemente una simulazione fatta su un modellino in alcune sale per riunioni (foto), né tanto meno che si simulasse l'impatto specificamente di un Boeing 757.

Loose Change non fornisce fonti. Una ricerca nei quotidiani trova il Washington Post, che dice soltanto che Burlingame lavorò ad alcune strategie antiterrorismo al Pentagono ma non menziona le esercitazioni MASCAL, che fra l'altro non simulavano un impatto di un aereo dirottato, ma un impatto di un aereo di linea a causa di un incidente (fonte).

Come se non bastasse questa serie di manipolazioni e invenzioni, Loose Change dice che Burlingame prese a lavorare alla American Airlines "meno di un anno" prima degli attentati. Ma in realtà aveva iniziato a lavorare alla AA nel 1979, ossia oltre vent'anni prima (fonte). Infatti quest'accusa è stata poi tolta dalla successiva edizione di Loose Change.

INTERVISTATORE (rivolto a Toby): Per cui lei è convinto che tutto questo è stato pianificato dal governo americano?

TOBY: Da parte di elementi criminali all'interno del governo, o capaci di influire sul governo al livello più alto.

P. SAVALLE (il nome è indicato nei sottotitoli insieme alla qualifica "Webmaster 'Zapruder Inc.'"): E' una storia così mostruosa, grottesca. Quando la guardi è sconcertante, ti fa sentire che la gente dovrebbe sapere che esiste.

INTERVISTATORE (rivolto a Toby): Ma questo incrimina, centinaia, migliaia di persone.

TOBY: Questo è perfettamente possibile.

INTERVISTATORE: Questo vuol dire che sono stati svolti dei funerali fittizi?

TOBY: Vero...

INTERVISTATORE: Che quelle erano false famiglie che manifestavano il lutto?

TOBY: Sì.

NOTA: Questa è una delle più spettacolari contraddizioni dei complottisti. Alcuni sostengono che i famigliari delle vittime siano stati in realtà attori: altri presentano gli stessi famigliari come autentici e come eroi che rivendicano una giusta e completa indagine sulla sorte dei loro cari e pertanto sposano la causa complottista. Chiaramente le due posizioni non sono conciliabili. Non è chiaro cosa succeda se si mettono a confronto i complottisti del primo tipo con quelli del secondo.

SPEAKER: Per quanto possa sembrare assurdo, queste persone pongono domande alle quali non è facile dare risposta, come questa.

FILMATO IN UNA CONFERENZA (in inglese): Le torri sono cadute in meno di dieci secondi, che rappresenta una media di dieci piani al secondo. La prossima volta che vedete un edificio di dieci piani, immaginate che crolli interamente nell'arco di un secondo. Gli unici edifici che cadono a questa velocità sono quelli distrutti tramite esplosivi. Il crollo è iniziato all'incirca al 94° piano. Se faceste cadere un sasso dal 94° piano, colpirebbe il suolo circa 8,4 secondi più tardi. Questo significa che l'edificio ha ceduto alla stessa velocità alla quale cadono gli oggetti nell'aria. Come è possibile che le macerie sfondino solai di acciaio e cemento alla stessa velocità della caduta libera? C'é una sola possibile spiegazione: sono stati collocati degli esplosivi in quegli edifici prima dell'attacco.

NOTA: Dato che le Torri Gemelle sono in realtà crollate in più di 8,4 secondi (le prime macerie sono arrivate a terra rispettivamente 9 e 11 secondi, il boato del crollo è durato oltre 16 secondi e la struttura centrale delle torri è rimasta in piedi oltre 30 secondi), come documentato dai filmati e dai tracciati sismografici (fonte), il loro collasso non è affatto avvenuto "alla stessa velocità alla quale cadono gli oggetti nell'aria", ma è stato effettivamente frenato leggermente dalla struttura sottostante, come è prevedibile quando l'intera parte sommitale di un edificio cade sulla struttura sottostante, che è concepita per reggerla in condizioni statiche, non mentre sta cadendo.

Per chiarire il concetto, immaginate di reggere sulla testa una cassa di birra. Ce la fate tranquillamente. Ora chiedete a qualcuno di sollevare di un solo centimetro quella cassa e lasciarvela cadere in testa. Fa molto male, vero? Questa è la differenza fra carico statico e carico dinamico.


Il Pentagono


SPEAKER: Ma ci sono anche alcuni scienziati che pongono apertamente delle domande. Coen Vermeeren insegna ingegneria aeronautica all'università di Delft. Le domande degli studenti gli hanno fatto dubitare della versione ufficiale dell'11 settembre.

VERMEEREN: Ho alcuni problemi con questa versione, per dirla educatamente. Alcune delle cose che si dice siano successe sono fisicamente praticamente impossibili. La fusoliera di un aereo è spessa quanto la vedete qui, all'incira un millimetro; intorno ai finestrini e alle porte è un po' più spessa, ma la struttura generale è un guscio molto sottile. Queste macchine hanno una massa molto ridotta, a parte il carrello e i motori, ma nel complesso è molto leggera, per cui la quantità di energia che contiene non è molto grande. Schiantarla contro un edificio causa molti danni, ma non sufficienti a sradicare le colonne di un edificio così grande, per cui i danni diretti da impatto non hanno avuto quest'effetto, in particolare dal momento che ha causato tutti quei danni esterni, per cui molta dell'energia era già andata persa.

NOTA: C'è di mezzo forse una doppia traduzione che produce un equivoco, ma dire che un aereo di linea ha "una massa molto ridotta" e quindi contiene una quantità di energia non molto grande è una stupidaggine. Un aereo che pesa al decollo da 90 a 115 tonnellate, come un Boeing 757 (fonte), ha una massa pari a 90-115 tonnellate. Non importa se la massa è racchiusa dentro lamiera sottile o se è concentrata in un blocco massiccio: pesa ugualmente e ha la stessa quantità di energia da rilasciare in caso di impatto.

SPEAKER: Sicuramente gli incendi derivanti dal kerosene non potevano diventare così caldi da fondere le colonne in acciaio. Prendete un bel respiro. Se un aereo non è in grado di fare questa cosa, e se gli edifici non possono crollare alla stessa velocità con cui cade un sasso, allora deve essere successo qualcos'altro e devono essere stati gli americani ad aver preparato e pianificato tutto questo.

NOTA: Va chiarito che la ricostruzione comunemente accettata non parla assolutamente di fusione dell'acciaio delle colonne, ma soltanto di riscaldamento tale da ammorbidirle, facendo perdere loro una parte importante della propria capacità di carico. E' proprio per evitare questo ammorbidimento che gli edifici in acciaio vengono rivestiti strutturalmente di isolante antincendio.

TOBY: Lo stesso vale per il Pentagono: la storia che un Boeing lo ha colpito può essere smentita da tutti i punti di vista.

INTERVISTATORE: Il Pentagono non è stato colpito da un Boeing?

TOBY: Esiste...

INTERVISTATORE: Ma molte persone l'hanno visto succedere.

TOBY: Poche persone forse dicono che l'hanno visto, ma almeno altrettante negano di aver visto un aereo di quelle dimensioni. Ci sono teorie che circolano, e sono tutte ipotesi, ovviamente, ma è molto più probabile che sia stato colpito da un missile Cruise.

NOTA: In realtà, facendo la conta delle testimonianze al Pentagono (fonte) risulta che ci sono almeno 45 testimoni che dicono esplicitamente di aver visto un aereo grande come un aereo di linea; soltanto due dicono esplicitamente di aver visto un aereo più piccolo. Nessuno dice di aver visto un missile; alcuni dicono di aver sentito un rumore simile a quello di un missile.

TIMECODE: 15:00.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): 9:38, Arlington, Virginia. Hani Hanjour, si dice, compie una virata di 330 gradi, a 530 miglia orarie [circa 850 chilometri l'ora], scendendo di 7.000 piedi [2100 metri circa] in due minuti e mezzo per schiantare il volo 77 dell'American Airlines al piano terra del Pentagono. [animazione dell'impatto] Prima di tutto facciamo conoscenza con Hani Hanjour. Hanjour era andato al Freeway Airport, a Bowie, nel Maryland, un mese prima: voleva noleggiare un piccolo aereo. Ma quando gli hanno fatto fare tre prove, nella seconda settimana di agosto, aveva difficoltà a comandare ed a far atterrare un Cessna 172 monomotore.

SPEAKER: Loose Change pone delle domande pertinenti: perché un pilota di scarsa esperienza compie una virata così difficile per schiantarsi in quella particolare zona del Pentagono che era stata appena rinforzata ed era quasi vuota? Perché vediamo pochissimi rottami di aereo al Pentagono? Come è possibile che un aereo sia svanito in un buco di pochi metri di larghezza? Perché sono stati sequestrati tutti i nastri di sicurezza, tranne uno, nel quale non si vede nessun aereo? Loose Change non fornisce risposte, ma fa un'allusione.

NOTA: In realtà la virata descritta non è affatto difficile come viene detto. Secondo i dati estratti dalle scatole nere del Volo 77, la virata fu larga da 8,2 km a 10,4 km, quindi perfettamente fattibile da un aereo di linea senza particolari sollecitazioni o difficoltà.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): Questo è l'aspetto della casa di Belgrado di Slobodan Milosevic dopo che era stata colpita da un missile Cruise: notate qualche somiglianza?


Reazioni di giornalisti e politici olandesi


SPEAKER: Zapruder è uno dei siti principali riguardanti il complotto dell'11 settembre: ha migliaia di visitatori.

SAVALLE: Abbiamo avuto un mese dedicato all'11 settembre sul sito Zapruder ad aprile. Siamo stati così ingenui da dire: "Mah... faremo semplicemente un comunicato stampa". Dato che siamo un web blog abbastanza importante, i media risponderanno e ci contatteranno. Be', non l'ha fatto nessuno, è rimasto tutto in silenzio. Un po' seccati, ci siamo rivolti ai politici, forse non lo sapevano o forse non sapevano che farne. Abbiamo pensato di proporre loro una petizione: hanno rifiutato di riceverla, nessuna reazione.

Il programma intervista una serie di personaggi politici olandesi.

INTERVISTATORE (a Van Baalen): Che impressione le hanno fatto?

VAN BAALEN (identificato dai sottotitoli come "buitenlandwoordvoerder VVD"): Cospirativa. L'idea che l'élite del governo americano e altri organizzino cose perniciose, che nessuno possa essere affidabile, che non ci si possa fidare di nessuno... be', questo non mi sembrava un atteggiamento serio.

INTERVISTATORE: Come reagiscono se glielo dice?

VAN BAALEN: Si arrabbiano.

INTERVISTATORE: Pensa veramente che siano stupidate?

KARIMI (identificata dai sottotitoli come "buitenlandwoordvoerder groenlinks"): Sì.

INTERVISTATORE: Ma non le ha studiate?

KARIMI: Le ho sfogliate all'inizio e ho pensato che era sufficiente.

INTERVISTATORE: E se ci fosse una verità dietro a queste teorie?

KARIMI: Non riesco a concepirlo... e credo che ci siano altre questioni che meritano molto di più la mia attenzione.

POST: Gli americani sono abituati agli scandali governativi e li studiano in modo più critico. Ecco perché nell'ultimo sondaggio della Zogby, metà degli americani dice...

INTERVISTATORE: Cos'è il sondaggio Zogby?

POST: Un sondaggio d'opinione autorevole. Dicono: riesaminiamo l'indagine degli anni recenti, non diciamo che è un complotto, ma esaminiamo alcune questioni, un gran numero di questioni che sono rimaste senza risposta. Ci permettiamo di insistere, dato che sono morte tremila persone quel giorno, che a questo hanno fatto seguito delle guerre, che la nostra polica estera ha cambiato direzione di conseguenza e così lo hanno fatto la nsotra sicurezza, la nostra privacy. Ci è permesso insistere per avere risposte a domande a cui nessuno ha ancora dato delle risposte?

NOTA: Il sondaggio Zogby viene citato spesso in favore delle ipotesi di complotto, ma i suoi dati reali sono assai diversi da quelli solitamente raccontati. Le domande poste ai cittadini non sono "Secondo lei, nessun aereo ha colpito il Pentagono?" o cose del genere, ma sono assai più blande e generiche. Tutti i dettagli sono raccolti e analizzati in questo articolo.

SPEAKER: Anche i giornalisti olandesi non prendono sul serio queste teorie. "Le consideriamo delle curiosità e riteniamo che i contenuti siano stupidaggini senza senso", dice il capo redattore di Trouw via e-mail. Lo stesso dice il Volkskrant. In risposta a centinaia di e-mail, l'ombudsman Tom Meens dice ai lettori dice che i redattori pensano che siano tutte stupidate e che il giornale non vuole esaminare la questione.

MEENS (identificato come rappresentante del Volkskrant): La redazione esteri e la redazione scientifica hanno detto entrambe: "Ma è già stato tutto indagato, tutte queste teorie sono fasulle". Ma credo che un giornale debba riferire quello che succede su Internet; c'è un mondo completamente diverso su Internet, e dozzine di olandesi credono che l'11 settembre sia opera di George W. Bush.

NOTA: Wow. Addirittura dozzine.

SAVALLE: Immagino che l'atteggiamento generale sia alimentato e imposto dall'alto: "Una storia assurda che non vogliamo toccare, non vogliamo esporci al ridicolo." Non so come funziona un giornale, quanto sia robusta la gerarchia e quanto le persone che ci lavorano abbiano paura di perdere il posto, ma secondo me ha senso.

MEENS: Alle macchinette del caffè i colleghi dicono: "Secondo me è andata diversamente". Ma questo è un'altra cosa rispetto a scrivere un articolo. Pensate a tutti quei film che circolano su Internet: nove su dieci persone vi diranno: "Non lo sapevo, effettivamente è diverso." Ma quanto sono affidabili quei film? E a chi spetta investigarli? Da che parte si comincia? E' un problema complicato.

NOTA: Non molto complicato, in realtà. Basta cercare in Rete le critiche fatte ai film complottisti per accorgersi che contano un sacco di panzane (verificabili come tali), inventandosi spesso i dati. Provate Screw Loose Change, per esempio, o la critica di In Plane Site o di Confronting the Evidence.

TIMECODE: 20:00 circa.

Esperimenti sull'attacco al Pentagono all'Università di Delft


SPEAKER: Non sono molte le persone che osano intraprendere un'indagine sull'11 settembre. Coen Vermeeren, dell'Università di Delft, ha ricevuto così tante domande dagli studenti che quest'estate ha lasciato che esaminassero da soli le ipotesi di complotto.

INTERVISTATORE: Ha lasciato che i suoi studenti facessero le ricerche?

VERMEEREN: Sì, è nostro compito formare gli studenti affinché diventino ingegneri responsabili, per cui qualunque cosa succeda nel mondo che contenga un aspetto tecnico, come in questo caso, e a Delft noi ci occupiamo di ingegneria strutturale, aeronautica e civile, cose tutte rilevanti in questo caso, quindi qualcosa che ha un impatto così importante, non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e nel resto del mondo, le implicazioni politiche e di altro tipo, credo che debbano essere investigate e si debba osare dire: "è una questione talmente controversa, vediamo se c'é qualche verità o meno."

SPEAKER: L'11 settembre ha cambiato il nostro mondo, ma l'indagine ufficiale lascia così tante questioni senza risposta che milioni di persone sospettano che si tratti di un complotto. Riteniamo che i giornalisti debbano ricercare la verità; ecco perché abbiamo deciso di esaminare le ipotesi di complotto in modo imparziale. E' un labirinto senza fine di circostanze sospette, strane coincidenze e fatti apparenti. Ne mostriamo soltanto una piccola parte, quella che abbiamo verificato noi stessi. Emerge ben presto che non tutto quello che dicono i teorici del complotto sta in piedi. Per esempio la storia che appena prima dell'11 settembre bin Laden fu avvicinato a Dubai da un agente della CIA: la storia viene da Le Figaro e si basa su una singola fonte anonima incontrata in un bar. E quanto c'è di vero nell'ipotesi che nessun aereo abbia colpito il Pentagono? Chiediamo a due ingegneri aeronautici di esaminare Loose Change.

VERMEEREN: Hai mai visto queste immagini?

ALTRO INGEGNERE (identificato dai sottotitoli come Van Tooren): Mai.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): Invece hanno rilasciato cinque fotogrammi da una telecamera dall'altra parte dell'eliporto, anche se nessuna di queste immagini mostra un 757.

NOTA: In realtà sono stati rilasciati due filmati, non soltanto "cinque fotogrammi" (Loose Change non è aggiornato e si riferisce ancora ai pochi fotogrammi rilasciati inizialmente), e in questi filmati si riconosce una sagoma che, volendo essere molto prudenti, perlomeno richiama quella di un Boeing 757. L'analisi dei filmati, con le immagini dell'impatto e dell'oggetto che si avvicina al Pentagono, è disponibile qui.

VAN TOOREN: Non sembra il muso di un 757, questo è certo.

VERMEEREN: Molte delle cose dette in Loose Change non le possiamo verificare. Può anche darsi che l'FBI abbia rimosso i nastri di sicurezza, ma questo non lo posso verificare. E' tutto sospetto, puoi soltanto parlare di quello che vedi e delle foto dei danni.

SPEAKER: Secondo Loose Change sono stati trovati pochi pezzi d'aereo. E non provengono da un Boeing 757, secondo gli autori.

VOCE DI LOOSE CHANGE: Il terzo rottame è una carcassa di diffusore ["diffusor case" in originale]: guardiamo più da vicino la carcassa di diffusore di un 757. Vedete gli elementi triangolari intorno alle aperture? Non si trovano da nessuna parte nella carcassa trovata al Pentagono.

SPEAKER: Ma si possono scaricare da Internet dei disegni dei pezzi di un Boeing 757 che effettivamente hanno lo stesso aspetto del pezzo trovato al Pentagono.

INGEGNERE (forse Vermeeren): Al massimo si può dire che assomiglia a un pezzo di un motore d'aereo. Ma questo non vuol dire che proviene da un 757: questo è difficile da dire.

INTERVISTATORE: Ma allo stesso tempo non si può dire, come afferma Loose Change, che non proviene da un 757.

VAN TOOREN: No, in particolare non sulla base di queste immagini.

INTERVISTATORE: Per cui quello che dice il film non è affidabile?

VAN TOOREN: No.

SPEAKER: Troviamo molte altre immagini che non sono presenti in Loose Change; mostrano pezzi di aereo trovati all'interno o presso il Pentagono, e noi le mostriamo.

INTERVISTATORE: Possiamo dire che questo è lo stesso cerchione che si vede sul carrello?

VERMEEREN E VAN TOOREN: Gli somiglia. E' un po' come per le altre immagini, non si può dire con certezza che non gli somiglia.

INTERVISTATORE: Questo pezzo era dentro il Pentagono.

VERMEEREN O VAN TOOREN: Deve provenire dal carrello.


TIMECODE: 25:00 circa.

INTERVISTATORE: Esattamente, questo è quello che viene suggerito. Non posso dire granché delle dimensioni. Ho trovato quest'immagine su Internet [mostra una foto di un carrello intatto]. Fa parte di un carrello di un 767 e di un 757, e dicono che il 757 ne ha una versione più piccola. Come non addetto ai lavori, io devo dire: mostriamo agli spettatori che questo è uguale a questo. Perlomeno potrebbero essere la stessa cosa.

VERMEEREN/VAN TOOREN: Assolutamente.

INTERVISTATORE: Lei direbbe assolutamente?

VERMEEREN/VAN TOOREN: Solo che sono difficili da determinare le dimensioni.

INTERVISTATORE: Questo ci porta vicini a un 757.

VERMEEREN: Sì.

SPEAKER: Sembra che un Boeing 757 abbia effettivamente colpito il Pentagono, e che i danni siano molto più estesi di quelli suggeriti da Loose Change.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): Queste fotografie sono state scattate prima del crollo del tetto dell'anello esterno. Gli unici danni alla parete esterna sono costituiti da un singolo buco non più largo di 16 piedi [circa 5 metri] di diametro.

SPEAKER: Ma i danni sono lì, ci sono così tante foto che lo mostrano, che sembra che Loose Change abbia intenzionalmente distorto la verità.

INTERVISTATORE/VERMEEREN/VAN TOOREN (le voci si sovrappongono): .... scomparso qui dentro, e qui si vede che le colonne sono scomparse. Al piano terra, questo è quello che sembra.

INTERVISTATORE: Ma non vengono mostrate in Loose Change?

VERMEEREN: No, lì ti fanno vedere solo un'immagine nella quale le pareti sono sostanzialmente intatte.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): Perché non ci sono danni dove le ali, i motori o il timone avrebbero colpito l'edificio?

SPEAKER: Che la parete sia sopravvissuta per un certo tempo non è illogico: quella parte del Pentagono era stata rinforzata in modo particolare e l'assenza di pezzi di coda e di ali è anch'essa spiegabile. Questo filmato mostra un aereo a reazione che viaggia alla stessa velocità che aveva il Volo 77 prima che colpisse il Pentagono.

VOCE SPEAKER FEMMINILE (in inglese): L'aereo si è polverizzato all'impatto è semplicemente scomparso riducendosi in polvere; soltanto le estremità delle ali sono sfuggite alla distruzione totale.

NOTA: Si tratta di un celebre esperimento realizzato dai laboratori Sandia nel 1988 e documentato qui. Le estremità delle ali sfuggono alla distruzione non perché sono particolarmente robuste, ma perché passano di lato rispetto al blocco di cemento contro il quale si schianta l'aereo. Fendono l'aria, non il cemento.

Pentagono: l'esperimento nel simulatore di volo


SPEAKER: L'esperimento successivo ha luogo al Laboratorio Aerospaziale Nazionale: vogliamo sapere se è effettivamente impossibile per un pilota inesperto effettuare una virata di 360 gradi in due minuti, scendere di 7.000 piedi e schiantarsi contro il Pentagono a 800 chilometri l'ora. Un pilota americano afferma che è fisicamente impossibile.

NOTA: Probabilmente si riferisce a Nela Sagadevan, citato nella critica di Inganno Globale.

INTERVISTATORE: Dice che le forze di accelerazione sono troppo elevate e che l'aereo potrebbe disintegrarsi.

RUIGROK (identificato dai sottotitoli come rappresentante del Laboratorio Aerospaziale Nazionale): E' vero che l'aereo volava a velocità molto elevata, superiore a quella normale. Dovremo fare la prova per vedere se quella virata è fattibile o meno.

SPEAKER: Proprio come Hani Hanjour, il dirottatore del Volo 77, Ruigrok ha pilotato soltanto aerei leggeri e in simulatori di volo. Si è esercitato, ma probabilmente lo ha fatto anche Hani Hanjour.

INTERVISTATORE (dentro la cabina del simulatore di volo): Perché l'aereo sta emettendo un avviso, adesso?

RUIGROK: Dice che l'angolo di rollio è un po' troppo elevato, per cui ci stiamo inclinando lateralmente un po' troppo.

INTERVISTATORE: Ma l'aereo è in grado di sopportarlo?

RUIGROK: Sì, è in grado.

INTERVISTATORE: Stiamo scendendo adesso?

RUIGROK: Stiamo scendendo molto rapidamente. Vede questi numeri quaggiù? Stiamo scendendo di 2200 piedi [600 metri circa] al minuto.

INTERVISTATORE: E' più veloce del normale?

RUIGROK: Sì, è un po' più veloce del normale. Quello è il Pentagono, andremo alla massima velocità. Questo è facile. E poi ci schiantiamo contro quest'ala [dell'edificio] qui.

SPEAKER: Lo facciamo tre volte, e per tre volte colpiamo il Pentagono.

INTERVISTATORE: Quindi la manovra di volo è possibile.

RUIGROK: Perfetto... Questo simulatore di volo è un buon duplicato dell'aereo vero. Quindi non è impossibile.

INTERVISTATORE: Questa è la sua conclusione? Un dirottatore come Hani Hanjour del Volo 77, con scarsa esperienza di volo a parte quella acquisita su un simulatore, sarebbe stato in grado di fare una cosa di questo tipo?

RUIGROK: Sì. Perlomeno non c'è motivo di presumere che non sarebbe stato in grado di farla.

TIMECODE: 30:00 circa.

SPEAKER: Ora gli studenti dell'Università di Delft ci mostrano i risultati dei loro compiti delle vacanze estive. Hanno indagato sul mistero del Pentagono usando delle formule sull'energia di moto e sulle forze di accelerazione.

STUDENTE (identificato dai sottotitoli come J. Nijssen): Su Internet si dice spesso che un 757 non sarebbe stato in grado di volare lungo quella rotta, dato che le forze di accelerazione gli avrebbero strappato le ali, ma se i nostri calcoli sono corretti, e presumiamo che lo siano, lo avrebbe potuto fare facilmente, dato che le forze raggiungono soltanto 1.5 g, che è quello che si subisce quando si va in automobile. Abbiamo anche esaminato i danni alla facciata, dato che non c'era alcuna sagoma d'aereo, ma anche questo è spiegabile, perché tutte le parti pesanti hanno lasciato un foro ben visibile, mentre le parti più leggere sono state asportate. La facciata era rinforzata, a differenza del World Trade Center.

INTERVISTATORE: Le ricerche che avete svolto sono qualificabili come scientifiche?

VERMEEREN: In due settimane non ci è stato possibile condurre ricerche esaurienti, per cui abbiamo esplorato sommariamente le varie teorie che circolano su Internet. Gli studenti ne hanno distillato le proprie domande e le hanno sottoposte agli scienziati della nostra università tecnica; con la loro consulenza gli studenti sono arrivati a queste conclusioni. Per cui non è un lavoro rigorosamente scientifico, ma ha comunque delle basi solide.

SPEAKER: Intorno al Pentagono rimane comunque un'aura di mistero: i nastri di sicurezza, i rottami d'aereo, le analisi del DNA delle vittime e le scatole nere sono tuttora top secret e non possono essere consultati. Ma siamo riusciti a smentire l'assioma centrale del complotto al Pentagono: un Boeing 757 ha effettivamente colpito il Pentagono.

NOTA: Fra l'altro, le scatole nere non sono più top secret. Il registratore dei dati di volo è stato recuperato e il suo contenuto è stato pubblicato.

Le Torri Gemelle analizzate da un esperto in demolizioni


SPEAKER: E cosa dire delle Twin Towers? Possono essere state abbattute tramite esplosivi? Facciamo una cosa semplice, così semplice che praticamente non ci ha pensato nessuno: lo chiediamo a un esperto di esplosivi. Danny Jowenko effettua demolizioni tramite esplosivi da ventisette anni; è il massimo esperto olandese. Se c'è qualcuno in Olanda che può giudicare se sono stati usati o meno degli esplosivi, quello è lui.

JOWENKO (guarda un filmato del secondo impatto al WTC, tratto da Loose Change): Questo è molto bizzarro... Lo ha colpito in un punto più favorevole, un po' più in centro. In più il peso stesso dell'edificio sovrastante...

INTERVISTATORE: Per cui è logico che sia crollata per prima la seconda [torre colpita]?

JOWENKO: Certo, si vede chiaramente che l'edificio che è stato colpito per primo è stato colpito più in alto, per cui è crollato per ultimo perché c'era meno peso che lo tirasse giù. Questo è un concetto fondamentale per chiunque s'intenda di demolizioni: si deve sfruttare il peso stesso dell'edificio.

SPEAKER: Jowenko vede un altro segno del fatto che non sono stati usati esplosivi: l'edificio crolla dalla sommità verso il basso.

INTERVISTATORE: Se fosse stato fatto con gli esplosivi, sarebbe crollato a partire dalla base?

JOWENKO: Sì, si piazzerebbero gli esplosivi alla base, ovviamente.

INTERVISTATORE: E sarebbe iniziato dalla base.

JOWENKO: Sì, è così che si sfrutta tutto il peso, è un regalo, un omaggio, hai meno roba da far esplodere.

INTERVISTATORE: Ma la torre è crollata dall'alto...

JOWENKO: E' crollata nel punto esatto nel quale è stata colpita dall'aereo e dove l'aereo l'ha riscaldata.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): Ventinove minuti, dopo la Torre Nord segue la stessa sorte, crollando in circa dieci secondi.

SPEAKER: La teoria di complotto dà per scontato che le esplosioni siano iniziate in alto, ma Jowenko dice che è impossibile.

JOWENKO: Non possono essere stati esplosivi, perché c'era un incendio enorme. Se ci fossero stati esplosivi, si sarebbero già bruciati; cosa più importante, prima di bruciarsi sarebbero esplosi i loro inneschi, a 320°C, per cui sarebbero scoppiati prima.

VOCE DI LOOSE CHANGE (in inglese): In tutti i video dei crolli si vedono delle esplosioni che fuoriescono dall'edificio, venti o trenta piani al di sotto dell'onda di demolizione. Qui [indica punto]... qui [indica punto].

SPEAKER: Laddove i teorici della cospirazione vedono delle esplosioni, Jowenko vede qualcos'altro che può spiegare il crollo rapido.

JOWENKO: Si vede anche, come dire, che cedono i bulloni a ciascun livello... Aveva un nucleo centrale molto robusto e le colonne erano piuttosto lunghe, però sono collegate ed era alto 410 metri; l'energia è poco omogenea, per cui ogni colonna verticale doveva reggere un certo peso in un momento leggermente diverso rispetto a quella adiacente, per così dire. Non è in grado di reggere, per cui si rompe in pezzi lungo tutta la propria lunghezza, bulloni compresi, si allenta lungo tutta la propria lunghezza, e le strutture laterali, anch'esse robuste anche per via della sollecitazione dovuta al vento, che è il modo in cui fu costruito l'edificio, sono state spinte principalmente in fuori.

POMPIERI DI NEW YORK (in inglese): L'abbiamo visto crollare piano per piano, saltava in fuori... detonato, come se avessero previsto di far crollare un edificio, bum-bum-bum...

TIMECODE: 35:00 circa.

JOWENKO: Lo dice anche lui: ha semplicemente ceduto, a ciascun livello il peso era semplicemente troppo.

INTERVISTATORE: Ma dice che sembra come se...

JOWENKO: Certo, è a quello che somiglia. Ma non ditemi che hanno piazzato esplosivi su tutti e cento i piani, non è possibile.

INTERVISTATORE: Perché no?

JOWENKO: Ma certo che non è possibile!

INTERVISTATORE: Lei non lo farebbe in questo modo?

JOWENKO: Ci vorrebbe un anno.

INTERVISTATORE: Un anno per piazzare tutti quegli esplosivi?

JOWENKO: ... e prepararli e collegarli, con tutti i cavi laggiù.

SPEAKER: E' possibile che Jowenko si sia sbagliato o abbia dei preconcetti? Può darsi, per cui ecco che anche qui abbiamo una seconda opinione. Anche gli studenti dell'Università di Delft hanno esaminato il crollo e l'hanno discusso con i loro insegnanti.

STUDENTE (identificato dai sottotitoli come W. Van Lelyveld): Abbiamo analizzato il danno alle colonne e alla zona centrale del World Trade Center, oltre all'energia dell'aereo e del cherosene che trasportava, e ci siamo chiesti se sarebbe stato abbastanza per creare un danno sufficiente per far crollare l'edificio. E sì, sarebbe stato sufficiente.

INTERVISTATORE: Quindi la risposta è sì.

VAN LELYVELD: E' molto più logico che sia stato questo a far crollare l'edificio rispetto agli esplosivi.

INTERVISTATORE: Questa è la vostra conclusione?

VAN LELYVELD: Sì.

INTERVISTATORE: Vi aspettavate questo risultato quando avete cominciato?

STUDENTE: Il primo giorno abbiamo guardato tutti Loose Change, io non l'avevo mai visto, e sono stato immediatamente coinvolto e ho pensato: "Sì, questo è molto strano". Ma è tutto molto basato sulla suggestione. Se lo guardi da solo e cerchi di esaminarlo obiettivamente, non c'é molto in quel film che sta in piedi.

INTERVISTATORE: Ti senti ingannato?

STUDENTE: In un certo senso sì.


Altri misteri: i presagi ignorati


SPEAKER: Anche il World Trade Center lascia senza risposta alcune domande ma, esattamente come nel caso del Pentagono, la versione ufficiale è quella più credibile. Questa è la fine per il complotto? No, non abbiamo ancora finito. Come è possibile che i dirottatori abbiano volato nello spazio aereo americano per due ore senza essere intercettati dall'aviazione militare statunitense? Queste erano operazioni di routine, che accadevano decine di volte l'anno.


NOTA: Questo è errato. In realtà, prima dell'11 settembre ci fu una sola intercettazione in territorio statunitense: quella del jet privato del campione di golf Payne Stewart, e avvenne nel 1999. Non bisogna confondere, infatti, le frequenti intercettazioni di velivoli provenienti da fuori dei confini degli Stati Uniti con quelle rarissime di aerei interni. La difesa aerea USA era concepita per intercettare aerei in arrivo da fuori, non dall'interno. La questione è descritta in dettaglio qui.

SPEAKER: Come è possibile che l'11 settembre l'aviazione militare americana abbia effettuato delle esercitazioni che simulavano il modo in cui si sarebbe dovuto rispondere a dirottamenti di aerei simultanei? Stiamo parlando del concetto che i servizi segreti fossero al corrente, e che persone all'interno del governo statunitense abbiano intenzionalmente permesso che gli attacchi si svolgessero. Secondo un sondaggio autorevole, il 50% di tutti i newyorchesi ritengono che sia andata così.

DONNA PER STRADA A NEW YORK (in inglese): Io dico che sono stronzate! Stronzate totali! Sappiamo che questo è il più grande paese del mondo, il più grande apparato militare del pianeta. Come è possibile, quattro aerei in due ore... fate voi i conti!

SPEAKER: Numerosi giornalisti sono giunti alla conclusione che il governo sapeva degli attacchi. Già nel 1995 si sapeva che al Qaeda aveva intenzione di schiantare degli aerei dirottati contro degli edifici. I servizi segreti di almeno dodici paesi avvisarono gli Stati Uniti, indicando bersagli, tempi e anche i nomi dei dirottatori.

GIORNALISTA (credo sia della BBC, spezzone tratto da "9/11 Press for Truth", in inglese): ... e per gli egiziani, dei piloti di piccoli aerei non sembravano molto allarmanti, ma comunque passarono l'informazione alla CIA, aspettandosi che Washington chiedesse ulteriori informazioni. Ma la richiesta non arrivò mai.

SPEAKER: La teoria che il governo statunitense sapesse degli attacchi è presentata in modo convincente nel documentario "Press for Truth".

TIMECODE: 40:00 circa.

PAUL THOMPSON (è l'autore di una delle principali cronologie degli attentati, pubblicata presso Cooperative Research; parla in inglese, in uno spezzone tratto da "9/11 Press for Truth"): Quanti avvisi distinti avete ricevuto? Per quante vie differenti vi stavano arrivando queste informazioni? E perché non è stato fatto nulla in proposito? Avevate informazioni su dirottamenti simultanei...

CHENEY: Nessuna minaccia specifica.

THOMPSON: ...aerei utilizzati come armi...

CONDOLEEZZA RICE: Non credo che nessuno avrebbe potuto prevedere...

THOMPSON: ... bersagli specifici, comprese indicazioni del Pentagono e del World Trade Center...

GEORGE W. BUSH: Nessuno all'interno del nostro governo, perlomeno, e non credo neppure il governo precedente, aveva ipotizzato che qualcuno lanciasse degli aerei contro degli edifici.


Altri misteri: Able Danger, Mohammed Atta già da tempo sotto controllo


CURT WELDON (identificato dai sottotitoli, in inglese): Questo è un tentativo di impedire al popolo americano di sapere i fatti di come si poteva impedire l'11 settembre e di coloro che stanno insabbiando la questione oggi.

SPEAKER: Quest'uomo arrabbiato è Curt Weldon, repubblicano, membro del Congresso, e sta parlando di Able Danger. Si trattava di un progetto della DIA, il servizio segreto della difesa. Able Danger, seguiva Al Quaeda, compresa la cellula di Mohammed Atta, due anni prima degli attacchi.

WELDON (in inglese): Se avessimo avuto le informazioni di Able Danger, forse l'FBI avrebbe potuto impedire gli attacchi dell'11 settembre.

SPEAKER: Able Danger era gestito dal tenente colonnello Shaffer, che voleva informare l'FBI a proposito di Mohammed Atta. Fu fermato da un generale di alto rango del Pentagono; successivamente tutti i dati di Able Danger furono cancellati dai computer del Dipartimento della Difesa. Nel 2003, Shaffer raccontò la sua storia a porte chiuse alla Commissione 11 settembre, ma la Commissione non la riferì mai.

WELDON: Non hanno mai esaminato i dati, e la domanda è perché. C'erano delle persone che sapevano dove sarebbero andate a finire queste cose? C'era gente nella Commissione che sapeva che queste cose avrebbero causato imbarazzo? Queste domande hanno bisogno di risposta.


Speculazioni in Borsa


SPEAKER: Quanto erano ampie queste informazioni anticipate? Nei giorni prima dell'11 settembre, le borse del mondo furono molto attive, vi furono molte speculazioni, in previsione di crolli delle azioni invece di aumenti, soprattutto azioni di compagnie aeree.

GIORNALISTA ZDF (identificato come tale dai sottotitoli, che datano le parole al 2001): Poco prima degli attacchi dell'11 settembre, le borse americane subirono delle speculazioni febbrili; alcuni speculatori, si dice, si arricchirono notevolmente dopo l'11 settembre. Ma chi? Sapevano qualcosa? Hanno avuto una soffiata? Conoscevano i terroristi?

SPEAKER: Le speculazioni secondo le quali un'azione dovrebbe scendere di valore si chiamano "put option". Sulle azioni della American e della United fu collocato un numero specificamente alto di put option; subito dopo gli attacchi si ipotizzò che vi fosse dietro al Qaeda. Speculazioni su vasta scala furono fatte anche in Europa. Abbiamo parlato all'Autorità per il Mercato Finanziario a proposito del ruolo di al Qaeda.

W. VAN BASTELAAR (identificato dai sottotitoli): Dai contatti con altre autorità europee, sappiamo che anche le indagini svolte altrove in Europa non indicano collegamenti a reti terroristiche.

SPEAKER: Ernst Welteke, Presidente della Banca Centrale Tedesca, era sicuro che si erano svolto dell'insider trading, soprattutto nelle azioni delle compagnie aeree che si sono schiantate contro le Torri Gemelle e delle compagnie ubicate negli edifici. Ma quindi, se non è stato al Quaeda, chi altro sapeva quello che sarebbe successo? In [un libro intitolato] "Crossing the Rubicon", Michael Ruppert, giornalista ed ex poliziotto, descrive quello che ritiene sia successo.

RUPPERT (in inglese): Le put option della United Airlines furono inoltrate tramite la ditta Alex Brown della Deutsche Bank, l'ho letto sui giornali, è stato confermato; questo fu mai indagato? No; che io sappia, no. Non è strano? No, perché il capo della Alex Brown, Buzzy Krongard, aveva abbandonato la Alex Brown ed era diventato uno dei massimi responsabili della CIA appena prima dell'11 settembre. Tutte le agenzie di intelligence sono derivate dal sistema bancario. Non sto dicendo che le agenzie di intelligence hanno operato in borsa, ma sto dicendo che qualcuno all'interno di queste agenzie di intelligence, che possedeva queste conoscenze anticipate, ha speculato insieme ad altri colleghi. Non soltanto l'intelligence americana, ma anche quella russa, francese e quella degli altri paesi che sapevano in anticipo.

NOTA: In realtà la questione è stata indagata eccome, per esempio dal San Francisco Chronicle, come descritto qui, scoprendo che le operazioni di borsa sono state fatte da investitori statunitensi che avevano semplicemente visto una notizia alla CNN e avevano pensato di specularvi sopra.

TIMECODE: 40:00 circa.

ALTRA VOCE (in inglese): OK. E quindi hanno deciso di guadagnarci qualche soldo?

RUPPERT: Esatto.

SPEAKER: Le indagini sulle put option sono segrete. Ma ci sono nuovi indizi di insider trading. Nei mesi successivi all'11 settembre, la ditta tedesca Convar ricevette l'incarico di recuperare i dischi rigidi provenienti dai PC estratti dalle macerie del World Trade Center. Risulta che poco prima dell'11 settembre, dal World Trade Center stesso furono trasferiti illegalmente circa 100 milioni di dollari. In un comunicato stampa, la Convar ha ipotizzato che gli esecutori [dei trasferimenti illegali] speravano che gli attacchi avrebbero distrutto tutte le prove. E' difficile concepire prove più chiare dell'esistenza di informazioni anticipate. L'FBI ha rilevato l'indagine dall'anno scorso, ed è segretata. Abbiamo chiamato la Convar, e un portavoce ci conferma in modo creativo che i precedenti resoconti di conoscenze anticipate erano esatti.

VOCE TELEFONICA (presumibilmente quella di un intervistatore, in inglese): E' vero che grandi somme di denaro sono state trasferite illegalmente dal World Trade Center la mattina, appena prima degli attacchi dell'11 settembre?

VOCE TELEFONICA (presumibilmente quella del portavoce, in inglese): Se guarda il sito Web, direi di sì, perché questa è l'informazione che proviene da un comunicato precedente, ma se me lo chiede adesso le dovrei dire che non posso darle ulteriori informazioni in merito, mi dispiace molto.

INTERVISTATORE: Se glielo avessi chiesto un anno fa?

PORTAVOCE: Quello che avevamo all'epoca è quello che le avevamo detto prima, sì, esattamente.

NOTA: Questo è effettivamente uno dei pochi punti poco chiari della vicenda, sul quale vale la pena di indagare.

SPEAKER: Riassumendo: alcune persone hanno scoperto tramite i servizi segreti il giorno in cui si sarebbero svolti gli attacchi, e anche gli aerei che sarebbero stati utilizzati, hanno usato i propri soldi per effettuare speculazioni sul mercato azionario e quindi erano convinti che questi rapporti fossero autentici; eppure nulla fu fatto per prevenire gli attacchi. Non è possibile smentire semplicemente la teoria che ufficiali del governo americano abbiano lasciato accadere intenzionalmente l'11 settembre.

NOTA: E in effetti, dal punto di vista pratico, è una teoria molto difficile da smentire ma anche da confermare; è una delle poche ipotesi di complotto che non può essere scartata, se si vuole essere rigoroso.

L'edificio numero 7 (WTC7)


SPEAKER: Coloro che credono nelle cospirazioni parlano spesso dell'edificio numero 7: un grattacielo di quarantasette piani adiacente alle Twin Towers. L'11 settembre 2001 [i sottotitoli scrivono "9 settembre", ma è chiaramente un refuso] s'incendiò, ma non fu mai colpito da un aereo. Eppure anche questo edificio crollò l'11 settembre. Non è mai stato oggetto di grande attenzione. Danny Jowenko non ne aveva mai sentito parlare; la sua reazione al filmato è priva di preconcetti.

JOWENKO: La parte sommitale cade per prima? No, la base; comincia dalla base. Hanno semplicemente fatto saltare le colonne e poi il resto è imploso.

INTERVISTATORE: Quindi questo è diverso dal World Trade Center?

JOWENKO: Lei crede di no?

INTERVISTATORE: Sì, lei vede che i piani inferiori crollano per primi.

JOWENKO: E il resto implode. Questa è una demolizione controllata.

INTERVISTATORE: E' sicuro?

JOWENKO: Assolutamente, è stato fatto implodere. Questo è stato un lavoro su commissione svolto da una squadra di esperti.

INTERVISTATORE: Ma anche questo è successo l'11 settembre.

JOWENKO: Lo stesso giorno?

INTERVISTATORE: Lo stesso giorno.

JOWENKO: E' sicuro?

INTERVISTATORE: Sì.

JOWENKO: E' sicuro che fosse l'11? Non è possibile.

INTERVISTATORE: Sette ore dopo il World Trade Center.

JOWENKO: Sul serio? Hanno lavorato veramente sodo, allora.

SPEAKER: Il rapporto ufficiale della FEMA dichiara di non essere in grado di spiegare perché è crollato l'edificio numero 7. Discutiamo di tutte le cause possibili con Danny Jowenko, ma insiste che l'edificio è stato fatto esplodere.

JOWENKO: E' un lavoro da professionisti, senza dubbio, sanno esattamente quello che stanno facendo.

SPEAKER: La domanda è se sia stato pianificato prima, o se poteva essere deciso l'11 settembre stesso.

INTERVISTATORE: Quante persone, quanto tempo ci vorrebbe per una cosa del genere?

JOWENKO: Non sono sicuro.

INTERVISTATORE: Faccia una stima.

JOWENKO: Be', ci vorrebbero persone esperte, ma se si avessero a disposizione trenta o quaranta persone, due con la fiamma ossidrica, altri che liberano le pareti, altri ancora che collegano le miccie e i booster, tutto questo dev'essere coordinato, e un'altra persona che colleghi tutti i sistemi elettronici ed ecco fatto.

INTERVISTATORE: Quell'edificio stava bruciando.

JOWENKO: Non l'hanno spento?

INTERVISTATORE: No. Quindi avrebbero dovuto farlo mentre stava bruciando.

JOWENKO: Sì, è strano, sono d'accordo, non sono in grado di spiegarlo.

SPEAKER: L'edificio numero 7 alloggiava l'IRS, il Dipartimento della Difesa, la CIA, il Servizio Segreto, il bunker di comando del sindaco Giuliani e l'SEC, l'organismo di controllo finanziario che ispeziona gli scandali di Wall Street. Secondo i teorici del complotto, le prove della complicità americana sarebbero state reperibili nell'edificio numero 7, per cui fu deciso in anticipo di farlo esplodere. Se non continuiamo a cercare le risposte, non troveremo mai la verità.

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