2019/07/29

Qual era l'obiettivo di United 93?

di Hammer

Il volo United 93 fu l'unico dei quattro dirottati dai terroristi di al-Qaeda l'11 settembre 2001 a non raggiungere il proprio obiettivo, in quanto il terrorista Ziad Jarrah decise di farlo schiantare al suolo quando si rese conto che non sarebbe riuscito a concludere la propria missione suicida a causa di una rivolta dei passeggeri che misero fuori combattimento, o forse uccisero, uno dei muscle hijacker e che erano intenzionati a riprendere il controllo del velivolo.

Il Boeing 757 utilizzato per il volo United 93, fotografato tre giorni prima dell'attentato.

Non sapremo mai quindi con certezza quale fosse l'obiettivo verso cui Jarrah stava dirigendo l'aereo; comunemente si ritiene che potesse essere la Casa Bianca, considerando che al-Qaeda voleva colpire i simboli del potere economico, militare e politico degli Stati Uniti. In realtà la risposta non è così ovvia, perché ci sono forti indicazioni che il quarto obiettivo potesse essere invece il Campidoglio, la sede del congresso americano.

Secondo quanto riportato dal 9/11 Commission Report, la selezione degli obiettivi dell'attacco fu svolta dai soli Osama bin Laden, Khalid Sheikh Mohammed e Muhammad Atef, capo militare di al-Qaeda. La lista iniziale prevedeva il World Trade Center, il Pentagono, il Campidoglio e la Casa Bianca: bin Laden voleva colpire il Pentagono e la Casa Bianca, Khalid Sheikh Mohammed propose il World Trade Center e tutti e tre concordarono sul Campidoglio. Il fatto che avessero scelto le Torri Gemelle più altri tre obiettivi è probabilmente dovuto al fatto che nei piani originali avrebbe dovuto esserci una quinta cellula, che al-Qaeda non riuscì ad assemblare.


Il 9 luglio del 2001 Mohamed Atta incontrò Ramzi Binalshibh (uno dei facilitatori nell'organizzazione degli attentati) a Madrid per discutere i dettagli. Binalshibh comunicò ad Atta che bin Laden intendeva colpire la Casa Bianca, il World Trade Center e il Pentagono; Atta ribatté che sarebbe stato troppo difficile raggiungere la sede presidenziale ma che ne avrebbe valutato la fattibilità. Aggiunse Atta che i piloti erano già stati individuati all'interno del commando suicida, che Hanjour avrebbe colpito il Pentagono, lui stesso e Marwan al-Shehhi le due torri del World Trade Center e Jarrah aveva fino a quel momento come obiettivo il Campidoglio. Gli accordi potevano comunque ancora essere cambiati e come ulteriore indicazione fu detto ai piloti che se non fossero riusciti a portare a compimento la missione avrebbero dovuto far schiantare l'aereo al suolo; lo stesso Atta avrebbe lanciato l'aereo nel centro di New York se non fosse riuscito a colpire le Torri Gemelle. Atta aggiunse che aveva valutato come obiettivo alternativo una centrale nucleare, ma questa ipotesi fu scartata per l'opposizione degli altri tre piloti che temevano che sarebbe stato più difficile arrivare all'obiettivo sfuggendo alla difesa antiaerea e perché non era tra quelli scelti dai vertici di al-Qaeda.

Atta e Binalshibh si sentirono di nuovo il 3 agosto e Binalshibh ribadì ad Atta la volontà di bin Laden di colpire la Casa Bianca. Atta ribatté di nuovo che sarebbe stato difficile, ma accettò gli ordini riservandosi di tenere il Campidoglio come alternativa nel caso in cui non fosse stato possibile raggiungere l'obiettivo prescelto. Si trattava in ogni caso di una situazione eccezionale, perché da quanto emerso United 93 era l'unico dei quattro voli ad avere una soluzione alternativa. Comunque, a conferma della ricezione delle indicazioni, in una conversazione tra Binalshibh e Atta del 9 settembre 2001 quest'ultimo confermò che l'obiettivo prescelto per la missione guidata da Jarrah era la Casa Bianca.


In seguito all'11/9, il miliziano di al-Qaeda Abu Zubaydah dopo essere stato catturato confermò che l'obiettivo di United 93 era la Casa Bianca. Tuttavia Khalid Sheikh Mohammed e Binalshibh dissero invece nella celebre intervista rilasciata nel 2002 al giornalista egiziano Yosri Fouda che le intenzioni di Jarrah erano quelle di portare il velivolo contro il Campidoglio, questa teoria fu sostenuta in tribunale nel 2008 anche dall'autista personale di bin Laden, Salim Hamdan, dopo essere stato catturato in Afghanistan.

Purtroppo c'è quindi molta confusione e incertezza su quale fosse l'obiettivo del volo United 93. La versione più autorevole è sicuramente quella di Khalid Sheikh Mohammed e quindi l'ipotesi più probabile è che Jarrah abbia ricevuto istruzioni di portare l'aereo contro la Casa Bianca ma che non si fosse adeguato agli ordini e che intendesse invece farlo schiantare contro il Campidoglio. Il fatto che il terrorista abbia quindi escluso la residenza del presidente come suo obiettivo dovrebbe far riflettere chi crede che per i terroristi fu tutto troppo facile e che poterono colpire indisturbati il "posto più sorvegliato al mondo", espressione con cui i complottisti descrivono il Pentagono, perché in realtà Atta manifestò i propri dubbi sulla possibilità di colpire la Casa Bianca proprio perché la sorveglianza sarebbe stata troppo difficile da superare ed è probabile che Jarrah avesse già deciso di abbandonare questa possibilità.

2 commenti:

Alexandre ha detto...

refuso: "a casa" invece di "a causa"

Leonardo Salvaggio ha detto...

Corretto. Grazie!