di John - www.crono911.org
L'11 settembre 2009 segna l'ottavo anniversario del più sanguinoso attentato terroristico della Storia, che ha portato via per sempre le vite di tremila civili innocenti e di decine di migliaia di altri uomini, donne e bambini vittime delle guerre scatenate in conseguenza di quell'evento.
Lo ricordiamo, a beneficio dei tanti giovanissimi che non hanno vissuto consapevolmente quella tragedia.
Un gruppo di terroristi suicidi – organizzati e finanziati da Khalid Sheikh Mohammed, affiliato a Osama bin Laden nell'ambito della rete terroristica di matrice integralista islamica nota con il nome di al-Qaeda – entrò regolarmente negli Stati Uniti. Alcuni di loro frequentarono regolarmente le scuole di volo private di quella nazione e conseguirono regolari brevetti di abilitazione al pilotaggio.
La mattina dell'11 settembre del 2001 i terroristi salirono a bordo di quattro aerei di linea delle compagnie American e United, ne presero il controllo dopo aver soppresso l'equipaggio, e pilotarono tre di essi contro le Twin Towers a New York e contro il Pentagono a Washington, colpendoli prima che l'aviazione militare riuscisse a intercettarli.
Il quarto aereo, in rotta verso Washington, precipitò in una campagna in Pennsylvania in seguito alla ribellione dei passeggeri.
Le Twin Towers, a causa dei danni strutturali subiti e degli incendi sviluppatisi, collassarono provocando la distruzione dell'intero World Trade Center.
Questi eventi si svolsero sotto gli occhi di migliaia di testimoni: l'impatto del volo United 175 contro la South Tower e il crollo dei due grattacieli furono ripresi in diretta dalle telecamere di numerosi network d'informazione.
Nei giorni seguenti si resero disponibili alcuni filmati girati da operatori privati che avevano ripreso l'impatto del primo aereo, American 11, contro la North Tower e un po' di tempo dopo il Pentagono rilasciò le immagini dell'impatto del volo American 77, riprese da un paio di telecamere di sicurezza.
Da tutti gli aerei dirottati, passeggeri e assistenti di volo riuscirono a mettersi in contatto telefonico con parenti, conoscenti, addetti ai servizi di terra: grazie a queste telefonate abbiamo un'idea abbastanza chiara di quanto accadde su quei voli.
Nei mesi successivi gli Stati Uniti avviarono una campagna di guerra globale contro il terrorismo, attaccarono l'Afghanistan e distrussero le basi logistiche che al-Qaeda vi aveva impiantato, invasero l'Iraq e spazzarono via il regime di Saddam Hussein, sospettato di aiutare il terrorismo internazionale e di sviluppare armi di distruzione di massa, catturarono centinaia di presunti affiliati ad al-Qaeda e li reclusero nella base militare di Guantanamo, dove è stato allestito un tribunale militare per processarli.
Ecco, questi in sintesi sono i fatti, così come sono conosciuti dalla stragrande maggioranza della popolazione mondiale.
Infatti, di fronte a un avvenimento così ampiamente documentato da testimonianze e servizi televisivi, la gente comune non si sofferma negli approfondimenti e non segue più di tanto le inchieste e le indagini che cercano di far luce sui dettagli e i particolari della lunga sequenza di eventi che ha portato alla tragedia finale.
Per esempio, quasi tutti ricordano la strage di Nassiriya, che costò la vita a molti militari italiani, ma ben pochi conoscono i retroscena di quella strage e in tanti non sanno che perirono anche 9 iracheni e che tra i 19 italiani c'erano anche due civili, tra cui il regista di una troupe televisiva che era lì per girare un servizio.
Ecco allora che sfruttando la sommarietà delle informazioni conosciute dalla gente comune, è piuttosto facile insinuare dubbi e proporre teorie alternative: potremmo insinuare che il vero obiettivo della strage era il regista, che nessuno ha mai scoperto i mandanti, che nessun responsabile ha pagato... sarebbero tutte falsità che apparirebbero verosimili.
Questa è appunto la tecnica dei complottisti, troppo spesso favorita dalla semplificazione e superficialità con cui i giornalisti riportano le notizie, dalla ritrosia delle autorità a rendere pubblico tutto il materiale documentale acquisito nel corso delle indagini, dall'imprecisione delle testimonianze oculari e dalla difficoltà di comprendere questioni tecniche che richiedono competenze estremamente specifiche.
L'incompleta o inesatta conoscenza dei fatti spesso moltiplica irragionevolmente quelle che noi chiamiamo "zone grigie", ossia quei fatti e quegli aspetti poco chiari di una vicenda, generalmente presenti in eventi drammatici e complessi.
Per esempio, nelle settimane successive agli attentati era ragionevole chiedersi come fossero riusciti i passeggeri dei voli dirottati a utilizzare i propri telefonini cellulari a quote e velocità elevate, così come riportavano quasi tutti i media. C'era chi – anche tra noi "debunker" – cercava di capire se sarebbe stato fisicamente possibile effettuare quelle telefonate e non mancarono studiosi e commentatori che fecero test reali a bordo di aerei in volo.
Ebbene, quella zona grigia non esisteva: in realtà tutte le telefonate dei passeggeri furono effettuate utilizzando i telefoni di bordo appositamente progettati per funzionare in quelle condizioni, tranne una o due chiamate in cui furono sì utilizzati i telefonini personali, ma a quote e velocità compatibili e in prossimità di ripetitori a terra.
E ancora, tutti i giornali scrissero che i dirottatori erano armati di semplici taglierini, alimentando così i dubbi sulla capacità di prendere il controllo di un aereo e uccidere i piloti usando simili attrezzi. In realtà le trascrizioni e le registrazioni delle telefonate da bordo hanno poi dimostrato che su tutti gli aerei i dirottatori erano armati di coltelli e spray irritanti. Solo in un caso si parlava anche di taglierini.
Così, le dichiarazioni del ministro dei trasporti Mineta che affermava di aver sentito nel bunker della Casa Bianca una specie di conto alla rovescia sull'avvicinamento del volo American 77 prima che si schiantasse contro il Pentagono, offrirono la spalla a chi sosteneva che quel volo fosse stato lasciato passare indisturbato attraverso le maglie della difesa aerea. Invece documenti e registrazioni dimostrano che Mineta attribuì al volo 77 una sequenza che era propria del volo United 93, che i caccia erano autorizzati ad abbattere.
E che dire dei dati sugli ultimi secondi di volo estrapolati dalla "scatola nera" di American 77, del tutto incompatibili con l'orografia del terreno sorvolato in quel momento? Dopo anni di feroci dibattiti si è accertato che quei dati non coprono affatto gli ultimi secondi di volo dell'aereo, che la scatola nera non è riuscita a memorizzare, e sincronizzandoli correttamente al tempo reale corrispondono perfettamente all'orografia del terreno effettivamente sorvolato.
E per concludere, ma di esempi se ne potrebbero citare ancora decine, per anni si è sostenuto – anche sui media – che un passeggero di United 93 vide del fumo uscire dall'aereo prima dello schianto. La circostanza deponeva in favore di chi sosteneva la tesi dell'abbattimento. Ma una volta diffusa la registrazione della telefonata fatta da quel passeggero, si è scoperto che non aveva mai parlato di fumo: la circostanza era stata inventata di sana pianta.
In effetti, la discovery di atti e documenti è stata tutt'altro che rapida e prosegue ancora oggi.
Soltanto nel 2004, tre anni dopo la tragedia, è stato pubblicato il Rapporto della Commissione d'inchiesta sui fatti dell'11 settembre. E soltanto negli anni successivi sono stati pubblicati i rapporti tecnici definitivi sui collassi delle Twin Towers e tutti i documenti che erano stati mantenuti segreti prima della conclusione del processo contro Zacarias Moussaoui.
Attraverso la procedura FOIA (una normativa americana che consente a chiunque di accedere ai documenti custoditi dagli enti pubblici, a patto che la richiesta sia indirizzata esattamente all'ufficio che ha la materiale disponibilità di quei documenti e che non vi siano esigenze di segretezza), numerosi studiosi hanno poi ottenuto una gran mole di documentazione: rapporti dell'NTSB, rapporti della FAA, registrazioni delle "scatole nere", tracciati radar, perfino gran parte degli atti di indagine espletati dall'FBI.
Di recente l'intero archivio della Commissione d'Inchiesta è stato diffuso al pubblico, e si sono resi disponibili migliaia di ulteriori documenti (compresa la corrispondenza dei membri dei vari staff investigativi) che probabilmente richiederanno anni per essere accuratamente analizzati.
Anche le dichiarazioni rese da Khalid Sheikh Mohammed e altri complici catturati e trasferiti a Guantanamo sono oggi di pubblico dominio.
La copertura mediatica, l'importanza dell'evento e le norme americane che regolano la diffusione di atti e documenti di enti e agenzie pubbliche, fanno dell'11 settembre 2001 la tragedia più documentata di tutti i tempi.
A tutto ciò va poi aggiunto il lavoro – spesso sconosciuto al grande pubblico – dei reporter investigativi che ci hanno consegnato approfondimenti, testimonianze e ricerche pubblicati in numerosi e corposi volumi fitti di preziose informazioni.
Si può ancora parlare, quindi, dell'esistenza di "zone grigie"?
Se per "zone grigie" intendiamo i temi tanto cari ai complottisti, sicuramente no. Non c'è alcun aspetto, alcun elemento, alcun indizio che possa anche solo lontanamente insinuare dubbi su quanto è successo e sulla responsabilità degli attentati.
La cosiddetta "versione ufficiale" (un termine del tutto improprio, giacché i fatti dell'11 settembre sono di pubblico dominio e non sono certo una versione contenuta in qualche velina governativa) è quella corretta ed è confermata da una miriade di fonti indipendenti.
Se per "zone grigie" intendiamo invece aspetti e circostanze particolari a margine degli eventi principali, che non li mettono in discussione ma che possono servire a completare del tutto alcuni dettagli, un po' come piccolissimi tasselli mancanti ai bordi di un gigantesco puzzle ormai completamente ricostruito, allora la risposta è: sì, c'è ancora qualche zona grigia.
Per esempio, non abbiamo certezza sul ruolo che avrebbe dovuto avere Zacarias Moussaoui – l'aspirante dirottatore arrestato pochi giorni prima degli attentati mentre si addestrava in una scuola di volo americana – nell'ambito dell'operazione terroristica. Doveva sostituire il 20° dirottatore che non era riuscito a entrare negli Stati Uniti? Era un pilota di riserva? Doveva partecipare a una seconda ondata di attentati o pilotare un quinto aereo?
Certo, sul punto abbiamo le dichiarazioni (peraltro contrastanti tra loro) dello stesso Moussaoui e quelle del suo "mandante" Khalid Sheikh Mohammed, ma nessun riscontro documentale.
Non sappiamo con sicurezza se quella mattina ci fossero altri aerei su cui erano imbarcati altri dirottatori pronti a entrare in azione, che però rimasero bloccati a terra per l'interruzione di tutti i voli sullo spazio aereo americano. Alcune testimonianze potrebbero far pensare alla presenza di un quinto aereo, ma non ci sono riscontri oggettivi che consentano di confermarle o di smentirle, e le dichiarazioni dei terroristi catturati non bastano ad escludere questa possibilità.
Non conosciamo le ragioni per cui Atta e Al-Omari si spostarono da Boston a Portland il 10 settembre 2001, per poi tornare in volo da Portland a Boston la mattina seguente rischiando di perdere l'imbarco sul volo American 11, né gli esperti hanno reso note ipotesi verosimili che spieghino questo comportamento.
Non disponiamo di elementi oggettivi che ci consentano di comprendere le ragioni del comportamento di Jarrah, il pilota suicida del volo United 93. Il suo team di dirottatori entrò in azione con notevole ritardo rispetto al momento in cui l'aereo aveva raggiunto la quota di crociera, e il transponder non fu spento tempestivamente. Jarrah fece poi schiantare l'aereo in un posto desolato anziché contro un qualsiasi obiettivo civile situato nei paraggi e riaccese il transponder una manciata di secondi prima dell'impatto. Perché?
Alcuni elementi acquisiti nel corso delle indagini legittimano il sospetto che Hani Hanjour possa aver beneficiato di consigli e lezioni di pilotaggio da parte di almeno un pilota esperto di voli di linea, ma non sono mai emersi riscontri oggettivi che consentano di confermare o escludere definitivamente questa eventualità.
La sorte dei rottami appartenenti ai quattro voli e recuperati nel corso delle operazioni di rimozione delle macerie è nota ma non completamente documentata. Fonti giornalistiche hanno riferito che i rottami del volo United 93 sono stati preservati in ricordo dell'eroismo dei passeggeri, quelli degli altri velivoli sono stati restituiti alle compagnie aeree. La documentazione relativa a questi passaggi non risulta però mai divulgata.
Numerosi elementi lasciano ritenere che esista una grandissima quantità di materiale video e fotografico (principalmente in relazione alle operazioni di soccorso e recupero) che non è mai stata pubblicata. Parte di questa documentazione è custodita da enti pubblici, parte da soggetti privati intervenuti a vario titolo sui luoghi degli schianti. Non è chiaro se e quando questo materiale sarà diffuso pubblicamente, ma esso potrebbe fornire utili indicazioni (soprattutto con riferimento ad American 77) per ricostruire il comportamento strutturale dei velivoli al momento dell'impatto e per studiare la proiezione dei rottami e i suoi effetti.
Quali furono le valutazioni che portarono alla decisione di autorizzare l'abbattimento degli aerei di linea dirottati, e perché questa decisione non fu presa tempestivamente ma soltanto dopo il collasso della South Tower?
Se il volo United 93 non si fosse schiantato a causa della ribellione dei passeggeri, il velivolo avrebbe effettivamente colpito Washington D.C. (come sostiene la Commissione d'Inchiesta) o sarebbe stato abbattuto dai caccia inviati a proteggere la capitale (come sostiene l'USAF)?
Queste tematiche sono un esempio delle "zone grigie" che presentano interessanti e significativi margini di approfondimento, utili a chiarire alcuni dettagli di natura storica o tecnica.
Su questi punti intendiamo proseguire le nostre analisi e ricerche, anche con la collaborazione dei lettori seriamente interessati, attraverso una serie di articoli dedicati.
Il debunking in senso stretto, infatti, ha ormai ampiamente sepolto sotto tonnellate di fatti documentati tutte le variegate teorie complottiste e le loro innumerevoli variazioni. Non smetteremo di occuparcene, ma vorremmo mettere a frutto l'esperienza acquisita per dare un ulteriore contributo alla completa conoscenza storica e tecnica di un evento che ha cambiato le vite di tutti noi.
45 commenti:
Complimenti per l'articolo :)
Vorrei aggiungere un altro punto alla "zona grigia" che non mi pare sia stato chiarito in questi anni.
A cosa è dovuto il bagliore pre-impatto sulla facciata delle Torri?
Se non erro (vado a memoria, quindi invoco correzioni) è abbastanza accertato che avvenga PRIMA dell'impatto, dato che il esso si riflette sul muso dell'aereo.
L'ipotesi della scarica a terra della carica accumulata sulla fusoliera mi ha sempre un po' fatto storcere il naso, non per il fenomeno in sé (comune nella vita di tutti i giorni) piuttosto per l'entità.
Ovviamente non abbiamo altri filmati simili (aereo contro struttura metallica) che possono servire da paragone.
Sono venute fuori negli anni altre spiegazioni plausibili o meno?
Grazie Domenico, a nome di John.
La questione del bagliore è esplorata in parte nelle FAQ, ma sarà oggetto di un articolo approfondito di prossima pubblicazione.
Esistono spiegazioni plausibili che non richiedono il coinvolgimento di ordigni misteriosi: ma non c'è conferma di quale sia la spiegazione giusta.
Ieri sera ho visto la puntata di "La storia siamo noi" in anteprima a questo indirizzo:
http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=222
Nella ricostruzione delle azioni dei terroristi sul volo AA11 viene riferito di una telefonata fatta da Atta con il suo cell ad un componente del commando che stava su AA175 prima del decollo di AA11.
Non ho mai letto o sentito di una circostanza simile, è veritiera questa affermazione?
P.S. mi scuso del commento incompleto partito poco fa, mi è scappato il dito sull'invio :-))
Hedges,
credo che il riferimento sia alla chiamata da al-Shehhi (da una cabina telefonica) al cellulare di Atta alle 6:52. I dettagli sono nello Staff Report "The four flights".
Grazie per i complimenti, Domenico.
L'articolo non elenca tutte le possibili zone grigie, ma ne esemplifica qualcuna tra le più significative.
Io però distinguerei tra zone grigie che hanno un senso dal punto di vista fattuale e storico, ossia che ineriscono a vicende umane e comportamenti, e zone grigie squisitamente tecniche che ineriscono a dettagli fisici e meccanici, qual'è quello che citi, pure importanti ma non significativi nella ricostruzione degli eventi.
Quel bagliore, come ha detto Paolo, può avere diverse spiegazioni.
Forse solo una simulazione reale dell'evento (con tanto di aereo e struttura di acciaio da impattare) potrebbe chiarirne con certezza la natura, ma sarebbe inaccettabilmente costosa.
Personalmente, esaminando i pochi filmati disponibili di incidenti aerei ripresi in tempo reale, ne ho trovato uno relativo a un B-52 in cui si nota lo stesso fenomeno.
Questo mi porta a pensare che esso sia dovuto all'energia che si sviluppa nel punto di contatto tra la punta del musetto dell'aereo e la superficie impattata.
I materiali in contatto si fondono istantaneamente generando luce e calore, proprio nell'istante in cui i primi centimetri di musetto si vaporizzano, creando così la riflessione contro il resto del musetto e della prua.
Per Hedges: consiglio di dare una lettura al pdf Crono911, perchè tante questioni come quella che citi sono menzionate e documentate.
In particolare, questa si trova a pag. 43, ore 6:52.
@ John
...ehm, grazie, ho visto appena dopo aver postato, avevo cercato nella timeline un pò più tardi di così presto :-)) faccio fatica a considerare orari così mattinieri.
Il pdf di crono lo tengo anche sul cellulare, serve sempre...
Zone grigie possiamo discutere, in effetti gli argomenti proposti sono situazioni molto interessanti che non vanno ad inficiare quello che è stato l'andamento degli eventi, ma che certo ci possono far capire meglio quanto avvenne quel giorno, che da un punto di vista prettamente storiografico ha la sua assoluta rilevanza.
Su tutto il resto, in otto anni, sto ancora aspettando uno straccio di prova.
E come dice il buon Carl Sagan: "Extraordinary claims require extraordinary evidence"
Le stiamo ancora aspettando. Aspetteremo ancora per altri 8 anni?
Francesco81,
perdonami ma non mi è del tutto chiaro cosa vuoi dire.
Leggendo i tuoi commenti passati su questo blog, non credo che il tuo ultimo intervento vada letto in chiave complottista. E' così?
Assolutamente no Hammer, ci mancherebbe altro! Tutt'altro. Probabilmente mi sono espresso male quindi rispiegherò quello che volevo dire :-)!
Molto spesso mi capita, ad esempio in occasione di cene con amici o in altri eventi della vita di tutti i giorni (anche sul lavoro o al bar), di entrare in discussione, a volte anche animata ed accesa, con persone fermamente convinte che l'11-9 sia stato tutto un complotto. A supporto delle loro teorie queste persone arrecano tutti i classici cavalli di battaglia del complottisimo ormai sbufalati e sbugiardati da svariati anni.
Purtroppo, il male peggiore del complottismo sta nella sua diffusione, capacità e allo stesso semplicità nel convincere quelle persone che non hanno nessun interesse di informarsi veramente e approfondire ma che si accontentano della spiegazione "immediata", a volte "palese" e che convince ad una prima occhiata ("sbuffi dalla finestre" = esplosioni).
Grazie a questo blog e Paolo in generale posso ribattere colpo su colpo, permettendo di far luce e convincere quelli non ancora indottrinati o che hanno solamente voglia di ragionare insieme a me. Nel mio piccolo è quello che faccio.
Per quanto riguarda le zone grigie, volevo solo sottolineare come alcuni punti, come quelli già elencati nell'articolo che ora stiamo commentando, sono effettivamente ancora da chiarire e non tutti sviluppati a dovere.
E volevo sottolineare come questi punti d'ombra, a differenza di quanto pensino i complottisti (troppo concentrati con aerei e passeggeri fantasma), non sono elementi secondari ma anzi, da un punto di vista strettamente storiografico, sul come si sono svolti gli eventi, hanno un'importanza decisiva per chi vuole sapere i fatti reali.
Non "missili" e aerei ologrammi e cariche esplosive sotto i velivoli, ma quei particolari che possono rendere più chiaro il quadro complessivo. L'esempio del mosaico l'ho trovato alquanto calzante da questo punto di vista.
Per il resto, sperando di essere stato più chiaro:-), rimango in attesa di "prove straordinarie".
Piccola correzione: "commentatori che fecero test reali a bordi"; bordO.
Salve Paolo,
ti confesso che swingo da un paio di anni dal tuo sito a quello di Mazzucco, soppesando le vostre teorie e cercando di farmi un'idea. Cerco sempre di non essere prevenuto, ma ti devo confessare che molto spesso mi scopro a pendere di piú verso le teorie del complotto. Diciamo pure che mi affascinano, e forse é proprio lí il punto.
Riconosco da entrambi le parti una grande coerenza e un grande impegno. Ti confesso che mi da molta noia questa sorta di guerra fredda che vi porta a lavorare di spalle e a non condividere insieme le vostre idee, per cercare un punto d'incontro. Ma purtroppo in questo mondo ognuno tira l'acqua al suo mulino.
Dicevo, il punto sta proprio lí, non nella coerenza degli argomenti portati da entrambe le parti ma dall'indole del ricevente. Temo che molte persone (non tutte) stanno da una parte o dall'altra giá prima di mettersi a valutare le prove portate dai due schieramenti.
Nel mio caso é una questione di pelle. Un semplice presentimento. E per quanto il tuo lavoro sia encomiabile, non riesco a levarmi di dosso la sensazione che la verità non la sapremo mai.
Cerco di ragionare per esperienza diretta. In 35 anni ho incontrato moltissime persone e di uomini o donne veramente sinceri riesco a contarli sulle dita di una mano. L’uomo mente, e questa è una sacrosanta verità, e più il piatto è ricco, meno scrupoli si fa a costruire castelli di menzogne. Solo nelle relazioni di coppia, dove dovrebbero valere più che in ogni altra situazione virtú quali la sincerità e la fiducia, abbiamo statistiche devastanti, tipo il 50% di tradimenti. Nel mondo degli affari sappiamo tutti che è consentito mentire, proprio perché si tratta di affari, niente di personale. Insomma, non possiamo negare un fatto lampante della nostra società; la menzogna fa parte della nostra vita, sotto qualsiasi aspetto, in ogni situazione. Il negoziante mente sulla freschezza della mozzarella che ti vuole vendere, la tua donna ti tradisce con un altro, i tuoi dipendenti ti fanno i complimenti e poi ti sbeffeggiano alle spalle. E via cosí…
Per questo motivo trovo molto difficile credere a qualsiasi cosa mi viene raccontata, da una parte e dall’altra, e pendo inevitabilmente verso il complotto.
Grazie per l’attenzione.
Ho scaricato Crono911, complimenti, è veramente ben fatto.. ancora ne ho letto poco, ma le premesse sono avvincenti!
Posso suggerire una cosa: come mai non lo distribuite anche in formato ePub? E' il formato migliore per gli ebook reader, tipo quello che ho sull'iPhone :-)
Complimenti per il vostro lavoro, torno a leggere!
Solo una considerazione: viviamo nell'era della televisione, di Internet, giornali, radio.
Nonostante la mole impressionante di dati a sostegno di una verità a mio modo di pensare lapalissiana, (abbiamo visto tutti gli aerei schiantarsi... o no ? ) , è proprio l'accresciuta tecnologia delle comunicazioni, in particolare il web, che permette il diffondersi di "folli" teorie complottiste.
Paradossalmente, ai tempi di "Carosello" e degli scarni notiziari della Rai, la verità veniva serenamente accettata, per quanto orrenda fosse.
Adesso si "indaga" per confondere le acque, più che per chiarire, spinti dal florido commercio che le "bufale" garantiscono ai complottisti in malafede.
Dura la vita dei debunker...
" si stava meglio quando si stava peggio "...
Ragazzi... ho imbastito una discussione furibonda su Facebook, promossa dal gruppo INFORMAZIONE LIBERA (che per altro non filtra le notizie ed e' per questo mi togliero' dai fans). Complottisti a catinelle, che favoleggiano ricostruzioni assurde dicendo "non posso credere alla versione ufficiale" solo perche' della versione ufficiale conoscono la notizia vista al TG1 8 anni fa...
Non ne posso piu', un tizio mi ha addirittura accusato di venir PAGATO per scrivere cose false... cioe, siamo ai limiti dell'indecenza!
Ho letto con uguale curiosità questo blog come tanti altri, e più che entrare nel merito dell'argomento, su cui mi rendo conto di essere piuttosto ignorante, mi permetto di obiettare sull'idea di "storia" e "verità": credere di avere una versione in mano, assoluta e incontrovertibile, soprattutto su simili situazioni per me è inconcepibile: un simile approccio chiuso insinua più dubbi di quanto possa fare un più aperto modo di guardare ai fatti.
Vorrei sottolineare che scrivo quest'intervento in buona fede, come una critica costruttiva e non certo come un attacco ad personam.
Ciao Paolo,
volevo chiederti se avevi già visto questo filmato.
Perchè per me le zone più grigie rimangono quelle sul Pentagono.
http://www.youtube.com/watch?v=9XGc9Weh5_o
Emanuele,
che vuoi che ti dica.... a noi capita tutti i giorni. :-)
Matteo,
infatti nessuno ti chiede di credere.
Ci sono dei fatti. Rottami, DNA dei cadaveri, riscontri, studi dei migliori tecnici di settore.
Tutti questi, messi insieme, creano una situazione completa e coerente in sè stessa.
Tutto il resto sono chiacchiere al vento.
Sandokan, ti risponderanno anche altri, ma per quanto mi riguarda ti assicuro che di "affascinante" nelle teorie del complotto non c'è nulla.
In questi anni, in questi lunghi otto anni, non hanno prodotto una, ripeto, una singola prova. Le uniche prove fornite sono state quelle dei "non-complottisti".
Ogni volta che una loro teoria viene sconfessata ne inventano una nuova che impedisce alla "sbufalata di turno" di poterla spiegare.
Da questo punto di vista il passaggio dall'esplosivo, alla termite ed infine alla super-termite è un esempio lampante di questo discorso. Prossimamente arriverà un esperimento che sbufalerà la supertermite e allo verrà inventata la teoria della super-super-super-termite.
Recentemente Paolo ha pubblicato un articolo con 12 domande rivolte ai complottisti.
Aspettiamo ancora risposte, aspettiamo ancora prove rispetto alle loro affermazioni a dir poco esuberanti.
Se invece per verità intendi fatti che non possono smentire il quadro globale di quegli eventi, ma chiarire alcune situazioni ancora scure (zone grigie), allora, forse, posso essere d'accordo con te. Ma sul resto, per favore, non parliamo più di aerei fantasma, missili, passeggeri finti, hangar sotto il deserto, ologrammi...etc...etc...etc
Te Socmel,
è un frammeto di Inganno Globale. Di cui trovi due analisi, che lo smontano del tutto, linkate nella colonna di destra del blog.
Mi permetto ancora di insistere sul fatto che le "prove" che da ambo le parti si possono proporre sono di seconda mano, nel senso che qui penso nessuno abbia fatto indagini sul campo o parlato direttamente con chi ha fatto determinate perizie.
Ora è bello credere che tutti siano in buona fede, che nessuno dichiari il falso, che le indagini siano state indipendenti e senza alcun tipo di pressione, ma non è così "lapalissiano" come qualcuno prima sosteneva.
No, Matteo.
I fatti di cui ti parlo si basano, ad esempio, sulle caratteristiche fisiche dell'acciaio (che cede se sottoposto a fuoco per lungo tempo) o sul funzionamento del sistema di controllo aereo.
Queste sono cose che chiunque può verificare.
Inoltre, ho effettivamente parlato con dei testimoni oculari e dei sopravvissuti. Tutti smentiscono le teorie complottiste.
Trovi le interviste in questo blog.
Mattè,
no, le teorie complottiste son tutte dei "secondo me" basate su filmati sgranati, su interviste levate dal loro contesto, su teorie che variano a secondo della confutazione. Su aerei con missili o missili senza aerei o aerei che lanciano missili. Son tutte infarcite di odio verso gli americani, verso Bush verso. Non c'è nessuno di questi che non sia antiamericano e allora ecco che non credono nemmeno all' uomo sulla luna a Kennedy e in più a tutti i fatti che loro trasformano in cospirazione, non aggiungo la terra cava, il bicarbonato e ancora gli UFO e le scie chimiche.
Ti ringrazio di avermi risposto Francesco81, ma la riflessione che mi premeva fare piú che altro era quella sulla bugia, sul mentire in senso generico, e di conseguenza sui complotti, che poi non sono altro che enormi castelli di menzogne.
É innegabile il fatto che viviamo in una societá menzognera. Chi puó veramente autoescludersi dal praticare questa deplorevole arte? Te? Io? Paolo? Mazzucco? A mio parere nessuno….
La bugia è un sistema di autodifesa, fa praticamente parte della nostra natura (o forse del nostro human behavior) , e sappiamo bene che la percezione del vero è un qualcosa di soggettivo. Qui non sto dicendo che la veritá non esiste, ma che riuscire ad isolarla e confezionarla in un libro, un documentario, un documento o che si voglia mi sembra pura utopia.
Perché la menzogna funzioni meglio bisogna soprattutto riuscire a mentire bene a se stessi. Allora magicamente la bugia diventa veritá… E ti ripeto, piú la posta in gioco è alta piú mentire diventa qualcosa di assolutamente indispensabile.
A volte temo che viviamo di continuo nell’ombra, e qualcuno ogni tanto riesce a carpire qualche zona di luce…
Grazie ancora e buon lavoro.
Chi puó veramente autoescludersi dal praticare questa deplorevole arte? Te? Io? Paolo? Mazzucco? A mio parere nessuno….
Evidence never lies
Sandokan,
Se c'è una cosa che ho scoperto in questi 3 anni e mezzo in cui mi sono occupato dell'11 settembre insieme agli altri del gruppo, è che la differenza tra bugie e verità esiste, è enorme e soprattutto è possibile evidenziarla.
E' addirittura possibile, spesso, esplorare l'abisso che separa una bugia da un semplice errore.
Può non essere facile, può prendere molto tempo, può anche essere un processo doloroso, ma si può fare. Quasi sempre.
Non che si possa essere sicuri di essere nel giusto sempre, comunque e in ogni dove. Ci saranno sempre delle parti delle nostre idee, convinzioni, e opinioni, che saranno sbagliate, o figlie di una bugia. Ma limitarle, al punto da avere una visione chiara e non vivere semplicemente all'ombra del dubbio, è possibilie.
Basta guardarsi intorno: gli uomini possono sbagliare e mentire, la realtà no.
Il resto, poi, è una questione anche di principio; nessuno di noi è un santo ed è probabilissimo che in una parte della sua vita abbia raccontato qualche balla, ma esiste una differenza, incolmabile, tra persone che non sono solite mentire e persone che sono solite farlo.
Le prime ti aiutano a scoprire, conoscere e comprendere il mondo, a vivere meglio, a imparare; le seconde, al massimo, ti regalano qualche ora di droga mentale per indurti a dar loro soldi in cambio di un DVD pieno di fesserie, lasciandoti però in una condizione di dubbio, insoddisfazione, frustrazione.
Nel dubbio tu ci sei già, mi pare.
A volte temo che viviamo di continuo nell’ombra, e qualcuno ogni tanto riesce a carpire qualche zona di luce…
Quella che tu chiami luce è di fianco a te, in ogni momento. Sta a te imparare a vederla.
Ad esempio, vuoi toglierti un cruccio sull'11 Settembre? Purtroppo, a causa della presenza di un numero spropositato di balle all'interno della discussione, ti toccherà fare fatica. Ma informati, e scoprirai in buona approssimazione come sono andate davvero le cose.
Scoprirai le bugie dei complottisti, le loro teorie inconcludenti, confuse, contraddittorie, parziali, non dimostrate in alcun modo o, in alcuni casi, volutamente manipolate.
Dall'altra parte troverai una ricostruzione unitaria, coerente, complessa, particolareggiata, corredata di prove di ogni genere e sostenuta da montagne di dati concreti facilmente verificabili.
Poi scoprirai le manipolazioni dei complottisti, le bugie, le interviste tagliate ad arte, le invenzioni di comodo, le prove tralasciate (anche dopo sengalazione),l'odio e il rancore verso chiunque non la pensi come loro, mentre dall'altra parte scoprirai una montagna di dati che tu stesso puoi prendere e verificare per conto tuo, rifacendo il percorso di chi ha già studiato l'argomento, per verificare se le tesi sostenute sono corrette.
Non ti fidi di me? Bravo. Abbiamo un blog pieno zeppo di fonti e materiale tramite il quale potrai verificare tu, per conto tuo, ogni nostra affermazione.
E' tutto a tua disposizione.
Per Sandokan
Non mi sembra il luogo adatto per mettersi a fare demagogia. se un aereo si schianta contro un palazzo esiste una sola verità e cioè che un aereo si schianta su un palazzo. non possono esserci verità alternative.come si fa ad esserne certi? non si può, ma si può esserne ragionevolmente sicuri se ci si attiene alle prove che si hanno sotto mano. se ci sono lamiere di un aereo perchè parlare di missili? se non si sentono esplosioni perchè parlare di esplosivo? senza contare, ma questa è una mia personale opinione, che mazzucco non è molto affidabile... il bicarbonato per curare il cancro è veramente troppo inverosimile, siamo seri!!!
Ciao a tutti.
Ieri sera al tg5 hanno mandato in nda un video inedito amatoriale del secondo impatto al Wtc, ripreso da un edificio molto vicino alle Twin Towers.
Nel servizio veniva spiegato che il video proveniva dal Wtc Memorial Museum.
Io ho trovato questo
http://makehistory.national911memorial.org/
dove però non ho trovato il video in questione.
Qualcuno di voi l'ha visto?
Al di là di questo mi sembrava giusto segnalarlo, è una fonte rilevante che potrebbe servire utile anche in futuro:-)
Grazie Sir Edward per la risposta. Continueró ad informarmi e a usare i mezzi che avete messo a disposizione. L'unico appunto é sul "dubbio". É proprio il dubbio che mi porta a dubitare dei complottisti come degli ufficialisti. Credo sia l'essenza della ricerca, o sbaglio?
Se nel vostro lavoro non vi siete mai posti dei dubbi, allora potrei anche pensare che la vostra non é stata una ricerca della veritá ma una crociata. E questo, bada bene, potrebbe benissimo valere per Mazzucco e co.
Ciao e grazie ancora!
@Sandokan
"a non condividere insieme le vostre idee, per cercare un punto d'incontro."
Il punto è che Mazzucco e Chiesa non hanno idee, solo preconcetti. Non è possibile cercare un punto d'incontro, non è come la politica, Paolo e il suo gruppo sull'11 settembre raccontano FATTI DOCUMENTATI, Mazzucco e Chiesa? Solo ipotesi basate sull'ignoranza. C'è poco da confrontare.
Questo detto da uno che era stato "affascinato" dalle teorie sull'autoattentato perché a differenza di tanti altri complotti (vedi Kennedy) sembrava fosse fatto con cura. Appena sono capitato qui ho capito che il complotto era impossibile e che la verità è anche più interessante.
ciao ciao
Omar,
io l'ho visto ma non sono del tutto sicuro che fosse inedito.
Devo ancora verificare confrontandolo con un altro già disponibile da tempo.
@ sandokan
è la prima volta che posto in questo blog, leggo Attivissimo da moltissimo tempo ma raramente sono intervenuta, ciononostante voglio risponderti.
E' vero che gli uomini mentono ma qui nn si parla del genere umano ma di fisica... il comportamento di un acciaio nn dipende da chi lo racconta ma dalla percentuale di carbonio (e da tanta altre cose....) il comportamento di una struttura nn dipende da quello che dice Attivissimo o luogocomune, ma da tanti altri parametri.... le ipotesi fino ad adesso fatte dai "complottisti" sono fisicamente ridicole perchè nn hanno nessun fondamento fisico. Il punto è che approfondire questi argomenti è noioso, difficile e richiede tanto tempo, e soprattutto richiede un minimo di formazione scientifica (cosa rara di questi tempi), quindi, per la maggioranza delle persone stare da una parte o dall'altra è semplicemente un atto di fede; spero solo che approfondirai la questione rendendoti conto che qui ci sono solo leggi fisiche contro chiacchiere
un saluto
è appena finito il documentario mandato in onda da National Geographic Channel Italia.
E' leggermente imbarazzante la posizione dei complottisti...
Ho appreso che anche Mazzucco ha posto 12 domande (non so a chi).
Non chiedetemi quali sono le domande, perché non avevo voglia di leggere tutto il 3D di ElleCi.
E nemmeno di guardare i video dove Mazzucco pone le domande.
(Mi ricordo solo che aveva assunto uno per fare la voce fuori campo)
Il video di cui parla omar (e che è stato riproposto come inedito anche su Repubblica e Corsera) è disponibile da più di tre anni su Google Video: Plane hits tower two/2
Tutto non spiegava niente per Gage e il TEOLOGO. L'autore di Loose Change invece guardando i video sembrava prima sorpreso, poi rassegnato ma nelle interviste restava sulle sue posizioni.
Ma Gage e Griffin che con due parole e risatine sparse affermavano che esperimenti fatti da gente che dovrebbe saperne appena più di loro non erano validi è veramente incredibile.
Grandi Baldacci e AAronovich che demoliscono la personalità complottista un pò come aveva fatto Piero Angela....a breve la sfida con tanto di EMAIL di Mazzucco a Baldacci. Fantastico quando Baldacci stesso afferma come i suoi intrecci siano più verosimili di quelli cospirazionisti. FAntastico.
Per gli esperimenti direi che soprattutto il primo IMO è è la prova di cosa è realmente successo alla struttura delle torri. Io quando ancora sento questi che parlano di piccoli e brevi incendi sento le mani prudere in maniera vertiginosa. Gage che si lamenta che il modellino della fusoliera non era in scala(perchè invece il muro si.....) quando fior di complottisti usano disegni e modelli non in scala per le loro fandonie è qualcosa di paradossale.
Il Teologo bastava che dicesse "NO, non va bene" e Non Dimostra niente, io ho le prove certe".
Jones che parla di Super termite, Gage di Nano termite. Un delirio.
Caro Yos,
le domande complottiste sono le solite sciocchezze cui è stata data risposta in più occasioni, ma siccome le risposte non quadrano con le loro ipotesi fantasiose, allora fanno finta di niente...
Il problema è che i complottisti pensano che il report del Nist sia il Vangelo e sono loro che lo difendono a spada tratta.
SONO I COMPLOTTISTI CHE DIFENDONO LA VU, non i debunker.
I debunker non hanno alcun bisogno di difendere alcunchè, perchè l'approccio scientifico è quello di ricavare le spiegazioni dall'analisi dei fenomeni, non l'opposto come fanno i complottisti.
L'assurdo è che chi ha un approccio da ricercatore, come buona parte di noi, non accetta niente per assodato, compreso il report del Nist, mentre chi ha una visione dogmatica, come i complottisti, ha la necessità di credere perchè altrimenti perde i punti di riferimento.
Chi parla è forse l'unico che ha trovato e dimostrato un errore grossolano nei report del Nist (mi riferisco alla questione dell'UPS nel WTC2): ho fatto le mie ricerche, verificato i dati, trovato un errore e ne ho parlato già su RAI1, quindi ho scritto al Nist, hanno guardato la cosa e mi hanno risposto confermando quanto avevo rilevato...
Tieni presente che questo errore non è banale, perchè riguarda una possibile spiegazione delle colate di materiale incandescente dal WTC2 poco prima del crollo dell'edificio.
Poi siamo noi che difendiamo la cosiddetta VU...
Ma mi facciano il piacere.
Patetici.
Ciao
Grazie Sir Edward per la risposta. Continueró ad informarmi e a usare i mezzi che avete messo a disposizione.
Lo spero. E' per questo che sono lì.
L'unico appunto é sul "dubbio". É proprio il dubbio che mi porta a dubitare dei complottisti come degli ufficialisti. Credo sia l'essenza della ricerca, o sbaglio?
Non è l'essenza, è la base di partenza, ma capisco cosa intendi.
Se nel vostro lavoro non vi siete mai posti dei dubbi, allora potrei anche pensare che la vostra non é stata una ricerca della veritá ma una crociata.
Chi ti ha detto che non ci siamo mai posti dei dubbi?
E' perché ci siamo posti dei dubbi che abbiamo fatto tutto questo lavoro, è perché ci siamo posti dei dubbi che siamo andati ad ascoltare, studiare e verificare le affermazioni complottiste,
Ed è perché abbiamo posto ai complottisti le domande che avrebbero fugato i nostri dubbi che essi ci hanno risposto rabbiosamente scacciandoci e accusandoci di essere servi della CIA.
Un esempio?
Alcuni complottisti sostenevano che Mike Walter, testimone al Pentagono, avesse detto di aver visto un missile cruise; è perché ci siamo posti dei dubbi che abbiamo deciso di approfondire la questione, che abbiamo ricercato il testo integrale dell'intervista e abbiamo avuto la risposta al quesito, quando ci siamo accorti che che le parole dell'intervista originale citavano invece proprio la presenza dell'aereo, in maniera indubitabile. E' perché avevamo dubbi, più che certezze, che abbiamo chiesto ragione di questa evidente incongruenza a chi aveva montato il filmato complottista, ed è così che abbiamo avuto la nostra risposta, quando abbiamo visto la differenza che corre tra un semplice errore e una balla spudorata da parte di chi della menzogna fa uno strumento per i suoi scopi.
Sandokan, come altre volte abbiamo detto, noi avevamo dei dubbi: ce li siamo tolti.
Complimenti per il tuo lavoro, veramente ben fatto.
Ti dico la mia opinione, velocemente, perchè non ho le vostre capacità tecniche. Per chi creda alla teoria del complotto, lo stesso non starebbe tanto in ipotetici Cruise lanciati sul Pentagono, in lavori di manutenzione del WTC durante i quali sarebbero stati piazzati esplosivi da demolizione, ecc.
Il complotto starebbe nel fatto che a qualcuno, a ovvero Bush ed il suo più ristretto entourage, faceva comodo non fare tutto il possibile per fermare attacchi terroristici che si potevano benissimo immaginare. Questi hanno Echelon... spiano mezza Europa... se un tedesco brevetta un vaccino contro il diabete oggi, loro lo sanno già tre giorni prima... 15 persone che si telefonano per tre mesi per organizzare un attentato, anche se telefonavano in Europa, anche se voglio ben credere che non si dicessero: "allora, per l'attentato al WTC? Ci sei?" Arabi che vanno a fare corsi di pilotaggio in America dichiarandosi disinteressati alle sole manovre di decollo ed atterraggio... Avvisi da parte dei servizi segreti di Israele. Ma dai! Gli USA sono il paese in cui finivi schedato 50 anni fa se affittavi "Il Capitale" . Due mesi prima al G8 l’Italia aveva schierato una batteria antiaerea all’aeroporto Colombo. Ci risero alle spalle. Noi stessi ridemmo Cosa pensavamo? Cosa temevamo? Di sicuro non che un attacco terroristico arrivasse dal cielo con uno squadrone di SU 35 russi. Si pensava ad un attacco con un aereo civile, forse già a un dirottamento. Probabilmente si avevano notizie in merito. Lo sapeva Scajola, non lo sapeva la CIA? O l’NSA?
Ho grossissimi dubbi.
Non ricordo il quale documentario (era in inglese, non credo lo abbiano mai trasmesso in Italia) un ex membro del governo asseriva che nell'entourage di Bush, che scalpitava per mettere in moto la macchina da guerra americana contro Saddam, si affermava che per convincere il popolo americano e la comunità internazionale (principalmente Europa Russia e Cina) ad una nuova guerra americana in medio Oriente... ci sarebbe voluta una nuova Pearl Harbor. Tutto inventato? Può darsi. Però i fatti gli danno ragione.
La nuova Pearl Harbor l'hanno avuta da lì a pochi mesi. Che culo, vero?
Non cerco il complotto negli avvenimenti del giorno 11/09/2001. Gli aerei erano li, si sono schiantati, ed i passeggeri sono morti con le altre vittime. Il complotto, se c'è stato, è stato commesso prima.
Il governo era informato della possibilità di questi eventi? Il governo (o parte di esso) ha fatto di tutto per evitarli? C’era qualcuno al suo interno che ha detto anche solo in una sola occasione, una riunione, una cena… che una tragedia di queste proporzioni sarebbe stata quello che ci voleva per convincere gli Americani della necessità di una guerra?
Non lo sapremo mai, ma questo è il vero dilemma: se qualcuno, davanti ad allarmi ed avvertimenti, abbia fatto finta di niente per interessi di lobby. Questa è la politica del XX e XXI secolo, è denaro, è essere figli di buona donna e traditori.
Non sarebbe davvero nulla di nuovo sotto il sole.
Avviso ai complottisti:
non verranno pubblicati commenti che si riducono a maldestri tentativi di spam di siti che sostengono fantasie.
Evitate pure di postarli, perchè verranno eliminati senza se e senza ma.
Un conto è sostenere un confronto e fornire elementi di appoggio, un altro quello di cercare un po' di visibilità senza esprimere il minimo concetto o mostrare una reale volontà di saperne di più.
Grazie
Alfred Borden,
il video di cui parlo non è quello.
In quello a cui mi riferisco la posizione di chi inquadra è molto più vicina, e subito dopo il secondo impatto, chi riprende esclama "allora sono dei terroristi!" e altre frasi di disperazione.
Farò altre ricerche, grazie lo stesso.
Ciao.
Condivido l'idea di passare dallo sbufalamento (anche perchè ormai non è rimasto più nulla da sbufalare) all'approfondimento di alcuni aspetti chiamiamoli secondari meno conosciuti.
Grazie per l'impegno anche passato (forse non è la prima volta che lo dico ma si sa repetita iuvant)
Graziano,
Per chi creda alla teoria del complotto, lo stesso non starebbe tanto in ipotetici Cruise lanciati sul Pentagono, in lavori di manutenzione del WTC durante i quali sarebbero stati piazzati esplosivi da demolizione, ecc.
Invece sono queste le tesi sostenute dai principali esponenti del cospirazionismo.
attacchi terroristici che si potevano benissimo immaginare
Col senno di poi siamo tutti maestri nel prevedere quello che è già successo.
Ma dai! Gli USA sono il paese in cui finivi schedato 50 anni fa se affittavi "Il Capitale"
Sarebbe ora di finirla con il mito dell'America potentissima e infallibile. Siamo nel 2009, non nel 1959. I miti hanno fatto il loro tempo.
La nuova Pearl Harbor l'hanno avuta da lì a pochi mesi. Che culo, vero?
Certo, se per "culo" intendi 150 miliardi di dollari di danni, un crack economico e centinaia di miliardi in spese per la sicurezza delle aziende e delle compagnie aeree. Un affarone.
Non sarebbe davvero nulla di nuovo sotto il sole.
Certamente. Ma dovresti dimostrare l'accusa, altrimenti non vale nulla. Io posso pensare che Madre Teresa molestasse le bambine. Non sarebbe nulla di nuovo sotto il sole, come dici tu: ma prima di tirare accuse del genere è meglio essere sicuri di quello che si dice.
E non bisogna dimenticare che a volte i politici sanno approfittare degli eventi anziché orchestrarli.
Posta un commento