2009/03/02

Rivendicazioni: anche l'ideologo fondatore di al-Qaeda incolpa bin Laden dell'11/9

di Paolo Attivissimo

Alle già numerose rivendicazioni e dichiarazioni di membri di al-Qaeda in merito agli attentati dell'11 settembre e riassunte qui occorre ora aggiungere le parole di una figura estremamente significativa del movimento: il suo fondatore ideologico, Sayyid Imam al-Sharif (nella foto), noto anche con il nome di battaglia di dottor Fadl.

Secondo un articolo del Telegraph britannico, al-Sharif ha pubblicato dal carcere egiziano nel quale sconta l'ergastolo un libro nel quale condanna l'ideologia di al-Qaeda che lui stesso aveva creato e i fallimenti personali di Osama bin Laden e in particolare del vice di quest'ultimo, Ayman al-Zawahiri.

Vent'anni fa, al-Sharif aveva pubblicato un altro libro che definiva le basi ideologiche razionali (dal suo punto di vista) per la jihad generalizzata contro l'Occidente. Aveva aiutato bin Laden a fondare al-Qaeda nel 1988, aveva guidato l'insurrezione islamista in Egitto negli anni Novanta ed era stato mentore di al-Zawahiri. Tutte queste azioni lo avevano portato ad essere l'intellettuale di riferimento per al-Qaeda.

Le sue parole di oggi sono ben differenti. Vanno lette tenendo presente le condizioni durissime delle carceri egiziane, ma ciò che spicca è il peso che a queste parole viene dato all'interno del movimento. Parole così dure e autorevoli da aver spinto Ayman al-Zawahiri, principale bersaglio delle critiche di al-Sharif, a scrivere ben duecento pagine di replica.

Secondo al-Sharif, gli attacchi dell'11 settembre 2001 furono immorali e controproducenti. "Aggredire violentemente l'America è diventata la strada più breve alla fama e alla supremazia fra gli arabi e i musulmani. Ma a che serve, se quando tu distruggi uno degli edifici del tuo nemico lui distrugge una delle tue nazioni? Che bene può fare, se tu uccidi uno del suo popolo e lui ne uccide mille del tuo?... Questa, in sintesi, è la mia valutazione dell'11/9", scrive al-Sharif secondo la traduzione fornita dal Telegraph.

Anche questa figura di indubbio spicco nell'ideologia islamista e nella genesi di al-Qaeda, dunque, afferma che al-Qaeda e Osama bin Laden sono i mandanti dell'11 settembre. Sta ai sostenitori delle teorie di autoattentato spiegare come mai al-Sharif non crede alle loro tesi.

3 commenti:

brain_use ha detto...

Posizione interessante, specialmente considerando quanto sia distante dalle precedenti asserzioni di "Dr. Fadl".

Sarebbe interessante approfondire quanto possa essere influenzata dalla condizione carceraria egiziana e quanto sia spontanea.

Potrebbe in questo secondo caso essere letta comunque in molti modi: capitolazione di fronte allo strapotere della controparte, presa di coscienza dell'inefficacia del jihad nella forma praticata da Al-Quaeda, riconoscimento dell'inutilità del jhad in toto.

Qualcuno ha approfondito con la lettura del testo completo?

marcov ha detto...

Concordo con brain use è interessante, ma più per un'analisi dell'evoluzione del jihadismo, piuttosto che per il debunking.
Il sostenitore delle ipotesi di complotto potrà sempre ribattere che si tratti di un testo apocrifo, o che il personaggio in questione, sia stato torturato/ricattato/comprato per dire tutto ciò.

mogio ha detto...

@brain_use

Il testo del "Telegraph" non è proprio completo. Ad esempio il testo di al-Sharif è della fine del 2007 e "sembrerebbe" più un tentativo d'indebolire al-Qaeda screditanto bin-Laden e al-Zawahiri. Inoltre al-Sharif ritiene un errore l'attacco dell'undicisettembre perchè al-Qaeda ha sopravvalutato l'appoggio della popolazione alla jihad.

Citando l'undicisettembre ci si dimentica che esso è ufficialmente iniziato il 09.09.2001 con l'assassinio di Ahmad Shah Massud,capo dell'alleanza del nord dei mujaheddin afghani. Ufficialmente questo è stato il segnale per avvisare i combattenti della jihad dell'imminenza dell'attacco agl'Usa. Anche questo fatto si rilevo controproducente sia per al-Qaeda che per i Talebani in quanto la popolazione Afghana di etnia Tagiki (come Massud)lo trasformarono in un eroe nazionale e gli Stati Uniti poterono invadere l'Afghanistan con l'aiuto dei mujaheddin dell'allenza del nord.

Qui un paio di link per chi vuole approfondire il caso:

Link 1

Link 2

In merito all'undicisettembre nei paesi mussulmani non vi sono dubbi in merito a chi si celi dietro gl'attentati.