2007/04/02

Le cianografie delle Torri Gemelle

di Henry62
http://11-settembre.blogspot.com/

Ripubblicato e adattato da Paolo Attivissimo con il permesso dell'autore.

Per chi si occupa di ricerca sull’11 settembre, quella appena conclusa è stata una settimana importante. Il 27 marzo il professor Steven Jones, ideatore e principale sostenitore della teoria della demolizione controllata delle torri del World Trade Center con l’uso della thermite, ha comunicato, per il tramite di alcuni siti amici, di essere entrato in possesso di documentazione importante relativa alla Torre Nord, il WTC1.

Questa documentazione sarebbe stata ricevuta in forma anonima da una sconosciuta “gola profonda”, che avrebbe avuto una partecipazione negli accertamenti tecnici svolti nel corso delle cause legali fra la Silverstein Properties, società proprietaria dell’edificio WTC 7 e affittuaria per 99 anni delle Torri Gemelle, e il pool di società assicurative oppostesi alla richiesta di doppio risarcimento per il duplice attentato dell’11 settembre 2001.

Sappiamo che questa controversia legale si è conclusa dopo numerose sessioni con la sconfitta di Silverstein, dato che la corte di giustizia ha affermato che entrambi gli attacchi facevano parte di un unico evento terroristico coordinato, da risarcire in blocco e senza far valere la copertura assicurativa per ogni singolo evento.

La documentazione pervenuta è un fascicolo completo, contenente scansioni di oltre 200 tavole architetturali cianografiche della Torre Nord (le cosiddette “blueprint”), più altri documenti di ispirazione legale e file di programmi di calcolo/CAD.

Sono certamente di notevole interesse le blueprint, anche se non sono le prime che si vedono, sia su Internet che privatamente. Personalmente avevo già ricevuto copie di disegni costruttivi delle Torri Gemelle da un architetto italiano che in gioventù aveva partecipato ai lavori, mentre da ricerche da me svolte fra il 2003 ed il 2004 avevo appreso la notizia dell’esistenza di documentazione microfilmata, conservata da privati soccorritori, delle tavole di progetto e dei lavori successivamente eseguiti.

E’ interessante, a tal fine, segnalare che ricevetti la prima notizia dell’esistenza di questa documentazione nel luglio del 2003, quando appresi che Louis Briendel, un muratore che lavorava a due isolati di distanza dal WTC nel giorno dell’attentato, aveva partecipato ai lavori di soccorso e successiva ripulitura degli edifici non direttamente coinvolti nell’attacco ma comunque colpiti dalla coltre di polvere e detriti generata dal crollo delle Torri.

Nel corso di questi lavori, Briendel aveva recuperato materiale e detriti racchiusi in 40 borse, che erano state poste a disposizione delle autorità e collocate in un magazzino sotterraneo. Passando il tempo e non venendo ritirate queste borse, Briendel ne sollecitò il ritiro, sia personalmente che tramite i suoi responsabili, ricevendo come unica risposta che in realtà quel materiale non interessava e avrebbe dovuto disfarsene.

Fu a quel punto che Louis guardò cosa era stato recuperato e rivenne, fra le molte carte e detriti, una porzione di bobina di microfilm che era mezzo bruciacchiata na ancora in parte leggibile. In un frame aveva la scritta "Tower A - Floors 9 - 33": vale a dire, aveva trovato un microfilm delle blueprint della Torre Nord.

Sullo spezzone di microfilm c’era documentazione riguardante diversi progetti, in particolare “Bank of America”, “Chang HWA Bank” e soprattutto tavole del progetto “B-Level Parking Area with the Fuel and Generator Rooms”.

Dopo alcune ricerche, Briendel attribuì il microfilm al “New York and New Jersey Photographic Offices”, posto al 74° piano della Torre Nord. Tramite la Bank of America, appurò che i progetti erano relativi a lavori effettivamente svolti nel 1993, ma che loro, in quanto committenti, non avevano mai fatto alcuna copia in microfilm dei progetti sottoposti alla proprietà. Nessuno manifestò interesse per questi documenti, né la Port Authority di New York e New Jersey (PANYNJ, che aveva costruito le Torri Gemelle e che ne era a tutti gli effetti la proprietaria), né gli stessi architetti che avevano firmato i progetti salvatisi dal crollo. Il microfilm venne allora messo… in un congelatore e là ancora dovrebbe trovarsi.

Un secondo importante riferimento alle blueprint è invece nel libro “American Ground”, di William Langenwiesche, a pagina 47 dell’edizione italiana, quando, parlando del LERA (uno studio di ingegneria condotto da Leslie E. Robertson, progettista del World Trade Center), sostiene che il LERA utilizzò la propria copia dei disegni originari (l’unica sopravvissuta, perché il resto della documentazione era conservato dalla PANYNJ nei propri uffici all’interno della Torre Nord e quindi era andata persa nel crollo) con grande attenzione e parsimonia, centellinandone la diffusione per garantirsi sia una partecipazione nei lavori di sgombero e ricostruzione, sia una tutela in vista delle cause legali che andavano profilandosi per i risarcimenti alle vittime.

Quindi questi documenti sono importanti, anche se quanto rilasciato è solamente una piccolissima parte (e vedremo quanto significativa) dei disegni di progetto.

Un’altra questione da porsi è perché questi documenti siano stati consegnati o resi pubblici solo ora. Dopo un periodo in cui le teorie alternative avevano avuto ampia ed incontrollata diffusione, sembra che recentemente si assista anche negli USA ad un ripensamento, che ha innescato una profonda riflessione anche in chi non ritiene di riconoscersi nelle teorie alternative sempre più fantasiose che, oltre alla thermite e agli esplosivi, parlano di armi nucleari o a raggi cosmici che avrebbero provocato il collasso delle Twin Towers.

Un esempio di questo momento particolare di riflessione è il volontario auto-oscuramento del sito Pentagonresearch, il cui webmaster Russell Pickering, piuttosto critico nei confronti dei resoconti ufficiali, ha deciso di prendersi una pausa di sei mesi per cercare di capire e evitare nel frattempo di pubblicare dati errati, soprattutto alla luce delle nuove testimonianze, emerse dopo più di cinque anni dai fatti, sulla traiettoria dell’aereo che colpì il Pentagono.

E’ piuttosto strano, comunque, vedere come le diverse teorie alternative siano sempre più spesso fra loro in contrasto e tutte contraddette dalle evidenze tecnico-scientifiche. In questo momento la pubblicazione delle blueprint potrebbe avere due possibili spiegazioni: in chiave complottista, si potrebbe avere un rigurgito di vis polemica contro le analisi del NIST, ma in chiave “ufficialista” potrebbe essere l’occasione per stroncare completamente le polemiche che imperversano sul Web, dimostrando chiaramente l’inconsistenza tecnica delle critiche portate all’operato dello stesso NIST.

Quello che è certo, comunque, è che l’importanza di questi documenti è stata ampiamente sottovalutata o meglio, forse non compresa integralmente, visto che le reazioni finora sono state solamente in chiave di rivalsa rispetto al NIST, mentre in Italia si assiste alla solita scena muta di chi dice di ricercare la verità ma che poi, nei fatti, parla d’altro.

Personalmente ritengo che sia il caso di analizzare questa documentazione e dire, finalmente se il NIST abbia o no manipolato i dati della struttura, per piegarli, secondo i complottisti, alla versione ufficiale dei fatti.

Prima di vedere nel dettaglio quest'argomento, anche le reazioni di alcuni guru americani delle teorie alternative meritano un accenno. A parte il professor Steven Jones, destinatario primo dell’invio di cui abbiamo detto, il sito di Loose Change riporta questo intervento, tratto dalla lettera che accompagnava il materiale:

Excerpts from the letter sent to Dr. Jones: "I was not sure if this information was available and I wanted to make sure that it first went to people who are well versed on the existing material. I have enclosed ... the architectural plans of the WTC Complex in .TIFF format. I have also included the WTC Tower collapse ... data that [we] compiled. My hope is that this can be posted on the appropriate websites and more people can make use of it. I would like to contribute my efforts where I can as I was on the ... team working for Silverstein Group ... in 2002". I'm glad this vital evidence can finally be put into the public domain where it belongs. Many thanks to this individual, and to Dr. Jones for passing this information onto me.
Da queste parole si apprende che, effettivamente, il materiale è stato inviato da una persona appartenente ai gruppi di lavoro della Silverstein Properties perché potesse essere pubblicato da siti che lo mettessero a disposizione di tutti coloro che lo volessero utilizzare.

Questa formula, francamente, mi lascia molto perplesso, soprattutto perché le tavole fornite, in formato TIFF, sono quelle architettoniche, non quelle costruttive. Naturalmente, se l’intento era quello di ridare vigore ai siti complottisti un po’ appannati e a corto d’argomenti, il risultato sembrerebbe essere stato raggiunto.

Sul sito Infowars.net di Alex Jones, Steve Watson scrive un articolo ma, per prudenza, utilizza l’espediente di riportare una citazione piuttosto critica da un altro sito:

The detailed architectural drawings make clear what official reports have apparently attempted to hide: that the Twin Towers had massive core columns, and those columns ran most of the height of each Tower before transitioning to columns with smaller cross-sections.
Both of the government-sponsored engineering studies of the Twin Towers' "collapses" -- FEMA's and NIST's -- are highly misleading about the core structures. Neither Report discloses dimensions for core columns -- dimensions that are clearly evident in the architectural drawings. Both Reports use a variety of techniques seemingly designed to minimize the strength of the cores or to conceal their structural role entirely.
Traducendo liberamente, questi documenti chiarirebbero (il condizionale è mio) ciò che i report ufficiali avrebbero cercato di nascondere, e cioè che le Torri Gemelle avevano robuste colonne nel nucleo centrale e che queste colonne erano tali per molta parte dell’altezza degli edifici, prima di passare a colonne di sezione minore.

Sempre secondo la citazione, sia la FEMA che il NIST, finanziati da fondi pubblici, avrebbero fornito dati ingannevoli e fuorvianti in merito alla struttura del core. Nessun report rivelerebbe le vere dimensioni delle colonne del core, dimensioni che sarebbero (il condizionale è sempre mio, mentre l’autore fa una affermazione certa) chiaramente evidenti dai disegni architetturali. Sempre secondo l’autore, entrambi i report ufficiali userebbero una serie di tecniche per minimizzare la resistenza del core o per dissimulare del tutto il suo ruolo strutturale.

Leggendo queste affermazioni, il dubbio che si possa trattare in realtà di un regalo avvelenato è più che lecito. Chi ha inviato queste tavole probabilmente sapeva di poter contare su reazioni epidermiche e superficiali, alle quali ormai siamo abituati da un certo modo di interpretare la ricerca della verità, non su analisi serie di esperti del settore.

L’affermazione riportata da Steve Watson è quanto meno errata, se non del tutto falsa, e sarebbe facilmente verificabile da tutti se solamente si analizzasse quanto scritto nella reportistica definitiva del NIST del settembre 2005. Nel proprio report NCSTAR 1-3, “Mechanical and metallurgical analysis of structural steel”, il NIST riporta a pagina 10, nel capitolo 2, paragrafo 2.3.2, la seguente illustrazione:




In questa figura, oltre alla nomenclatura ufficiale da progetto, risulta chiaramente indicato il piano in cui la sezione delle colonne del core passa da rettangolare chiusa a doppia T aperta ed è indicata la forma della sezione all’84° piano, che è oggetto della rappresentazione.

Ho verificato quest'immagine con la corrispondente blueprint, individuata dal codice A-A-143, raffigurante la struttura del core per i piani dall’84° all’86°, e coincide perfettamente. Ho verificato a campione la corrispondenza del piano di cambiamento della sezione delle colonne e ho ancora trovato corrispondenza.

Quindi è falso dire che il Nist abbia fornito dati fuorvianti sulla sezione delle colonne e affermarlo può significare solamente cattiva fede o scarsa padronanza della reportistica ufficiale (un eufemismo per dire di non aver nemmeno letto ciò che si vorrebbe criticare).

Chiarito che la forma della sezione delle colonne del core non è stata oggetto di manipolazione da parte del NIST, veniamo ora a parlare delle dimensioni. Sempre nello stesso report, il NIST pubblica a pagina 11 la seguente immagine:




Vengono chiaramente fornite le dimensioni delle sezioni delle colonne del core fra i piani 83 e 86, con l’indicazione aggiuntiva della codifica delle travi a doppia T utilizzate.

Mi piacerebbe sapere in base a quale lettura delle blueprint si possa dire che queste indicazioni non siano corrette, visto che le blueprint non sono disegni costruttivi, che pure esistono per il WTC, ma sono solamente tavole architetturali. Ciò significa che i vari elementi architettonici sono raffigurati convenzionalmente e non in scala costruttiva, per cui è un errore colossale pensare di ricavare da tali tavole indicazioni in scala di componenti strutturali (in questo, forse, sta il regalo avvelenato).

Per dimostrare quanto affermo, consideriamo la seguente immagine, che non fa parte delle blueprint rilasciate da Jones, ma dei disegni costruttivi del WTC in mio possesso:




Si tratta del particolare della sezione delle colonne del core dell’atrio principale (Main Lobby Core Wall Plan Details, tavola A-AB-266), in cui si vede chiaramente che la colonna dell’angolo inferiore sinistro, corrispondente alla 1001 della figura predente, ha sezione rettangolare chiusa, contenente un ulteriore irrobustimento. Questo coincide con quanto segnalato per le colonne del core poste alla base dell’edificio, come visibile da queste immagini:







Queste immagini mostrano la base di una colonna e soprattutto una colonna reale, conservata fra i reperti del WTC.

Vediamo ora come le tavole architettoniche rilasciate rappresentano questa stessa colonna, facendo riferimento alla tavola A-A-20, First Floor Core Plan. La tavola rilasciata è questa:




Ora vediamo un confronto del particolare della sezione della stessa colonna 1001. Questo è il blueprint architetturale (rilascio Jones):





Questa è la blueprint costruttiva (fonte: Henry62):




E’ quindi assolutamente chiaro a tutti che utilizzare queste tavole architettoniche per fare indagini non solo sulle dimensioni, ma anche sulla semplice forma della sezione, è demenziale e degno di chi ipotizza atomiche o raggi cosmici nel collasso del WTC.

Vediamo ora come il NIST descrive esplicitamente le colonne del core delle Torri Gemelle.




Qui sotto possiamo vedere esattamente dove una colonna passava da sezione rettangolare chiusa a doppia T aperta:







Naturalmente le colonne non erano fra loro indipendenti, ma collegate da travature orizzontali (note anche come Core Channel), di cui possiamo vedere alcuni esempi di cedimento in questa immagine:




Vediamo ora come il tanto vituperato report definitivo NIST descrive le diverse tipologie di colonne del core, per verificare se l’accusa lanciata dai complottisti di aver voluto minimizzare le caratteristiche di resistenza strutturale è fondata o meno.

Questi sono i due paragrafi in cui vengono specificate le caratteristiche delle due tipologie di colonne presenti nel core delle Torri Gemelle:







Francamente, non sembra proprio che si voglia minimizzare il loro ruolo portante, ma anzi si indicano i nomi dei fornitori e il titolo dei materiali utilizzati, oltre alle caratteristiche di carico di snervamento e spessore delle lastre piane.

Nel capitolo successivo dello stesso report NIST vengono ulteriormente definiti sia il ruolo portante sia le caratteristiche di controllo di qualità con le quali vennero realizzate le colonne del core a sezione rettangolare chiusa, le più importanti per la resistenza ai carichi statici del nucleo centrale dell’edificio.







Nonostante questi elevati livelli qualitativi, la situazione verificatasi nelle Twin Towers portò ad un sovraccarico della struttura, che si sfasciò letteralmente sotto l’effetto dei carichi dinamici indotti dal cedimento dei piani colpiti prima dall’impatto dell’aeroplano e poi indeboliti dall’incendio.

Per maggiore informazione, ricordiamo che ogni componente strutturale delle Torri era punzonato o pitturato con codici identificativi univoci, come nell’esempio qui sotto:




Di ogni pezzo è quindi possibile conoscere la posizione all’interno del progetto e le principali caratteristiche meccaniche di realizzazione ed installazione, oltre al nome del fornitore e al numero di codice del lotto di spedizione. In pratica le Torri Gemelle erano un enorme puzzle, in cui la macchina organizzativa doveva assicurare la consegna al momento giusto dei pezzi univoci destinati alla posa in opera.

Alla luce di quanto dimostrato, credo si possa dire che in nessuna maniera il NIST abbia voluto fornire informazioni fuorvianti, ma probabilmente chi lancia queste accuse non è abbastanza informato o non ha le basi tecniche adeguate per apprezzare quanto scritto nei report specialistici.

Per avere un’idea degli sforzi cui sono state sottoposte le colonne del core, possiamo osservare le immagini di alcune di esse, recuperate e tenute a disposizione per le verifiche tecniche:




















Riassumendo, il rilascio delle blueprint architetturali è certamente importante, perché consente di aumentare la nostra conoscenza degli edifici (per esempio, la struttura degli ascensori), ma sarebbe assolutamente sbagliato, oltre che eticamente scorretto, utilizzare questi documenti per montare una campagna di denigrazione della reportistica tecnica elaborata dal NIST. Credo che anche da queste considerazioni sia chiaro quanto siano gratuite e prive di fondamento le accuse di manipolazione lanciate dai complottisti.

15 commenti:

FedeV ha detto...

Ciao Henry

volevo un chiarimento

Quando dici:


>Questo è il blueprint architetturale (rilascio Jones):

>Questa è la blueprint costruttiva (fonte: Henry62):

>E’ quindi assolutamente chiaro a tutti che utilizzare queste tavole architettoniche per fare indagini non solo sulle dimensioni, ma anche sulla semplice forma della sezione, è demenziale e degno di chi ipotizza atomiche o raggi cosmici nel collasso del WTC.



Abbiamo lo stesso elemento disegnato in modo diverso.
Stai dicendo che rappresentando con simboli diversi la stessa cosa essa cambia nella sua sostanza?

Ciao da Federico

PS: il commento va bene qua o lo devo scrivere nell'altro sito?

Unknown ha detto...

A quanto ho potuto capire, Henry dice che le tavole architetturali e quelle costruttive sono ben diverse. Perché in quelle architetturali vengono usati simboli invece dei pezzi come veramente appaiono, mentre in quelle costruttive vengono chiaramente specificate le forme e le proporzioni corrette.

Pape

Henry62 ha detto...

Ciao Fedev,
puoi postare dove ti é più comodo, non c'é alcun problema.
Si, ti confermo quanto hai detto.
Nel disegno architetturale viene posta attenzione alla dislocazione dei vani, dei servizi e di tutto quanto ha a che vedere con il futuro utilizzo dell'edificio, mentre nei disegni costruttivi vengono indicate tutte le informazioni che necessitano a chi fisicamente deve realizzare le strutture: codice del pezzo, tipo di materiale, misure dettagliate, tipi di giunzione ed ogni altro dato possa servire.
Naturalmente entrambe le rappresentazioni sono in scala, ma nel disegno architetturale é sufficiente sapere che c'é una colonna a sezione aperta o chiusa, che ha un certo ingombro esterno, senza necessità di entrare in quei dettagli che invece sono specifici dei costruttori della struttura portante.
Del resto l'esempio fornito mi sembra sufficientemente chiaro, non trovi?
Attenzione a non pensare che ci siano errori, perché entrambe le rappresentazioni sono corrette, ma sono concepite per fornire indicazioni ed informazioni diverse, per cui il tentativo di avere informazioni dettagliate di tipo strutturale da mappe arhitetturali é destinato ad un totale fallimento.

Spero di aver anche dimostrato che il Nist, nei suoi report definitivi, non ha affatto fornito indicazioni fuorvianti, anzi é stato molto dettagliato nell'indicare tipi di sezione delle colonne del core, piano da cui la sezione passa da chiusa ad aperta a doppio T, tipo di materiali e persino le identità dei fornitori.
In un prossimo articolo magari si potrebbe approfondire il discorso delle analisi chimiche e nettallurgiche cui sono stati sottoposti i campioni di acciaio recuperati dalle Torri Gemelle. Vedremo, ti assicuro che la documentazione in tal senso é abbondante.
Ciao

Henry62 ha detto...

Ciao Pape,
riallacciandomi al post precedente la parola "nettallurgiche" é da intendersi "metallurgiche" - troppa fretta di scrivere, scusate.

Per chiarire meglio, estremizzando un po', ma neanche troppo, il ragionamento, sarebbe come pretendere di dedurre la pianta interna di un edificio partendo da una cartina geografica.
E' chiaro che la casa é indicata, ma in modo convenzionale e senza i dettagli che invece i muratori hanno per edificarla.
Ciao

Henry62 ha detto...

Per concludere, vi ricordo che il disegno é sempre una rappresentazione convenzionale, in cui i diversi simboli sono finalizzati ad uno standard internazionale di rappresentazione, per cui é veramente difficile esaminare una mappa di un edificio, che necessita per forza di cose di una scala adeguata di rappresentazione per riportare su una tavola misure di decine di metri, e sperare o peggio pretendere di ottenere misure precise nell'ordine di pochi centimetri.
Ad ogni informazione compete la corretta rappresentazione e viceversa.

Ciao

FedeV ha detto...

Ciao Henry,

scusa ma nelle blueprints architetturali le colonne vengono rappresentate uguali anche quando sono diverse fra loro? Cioè se rappresento una colonna core del 3° piano ho un disegno uguale della stessa colonna nella piantina del 99°? Credo di no (o sono qui che sbaglio?) esse sono distinte. Quindi conoscendo i tipi di colonna ( e quindi le relative misure) riesco a distinguerle quale che sia la loro rappresentazione su carta. Partendo da questo posso ricostruire la completa struttura. Che altro mi dovrebbe servire? A che dettagli non specificati ti riferisci?


>Spero di aver anche dimostrato che il Nist non ha affatto fornito indicazioni fuorvianti, anzi é stato molto dettagliato [...] tipo di materiali e persino le identità dei fornitori.

Su questo sono d'accordo solo fino ad un certo punto ma magari ti scrivo un altro post in seguito.

Ciao.

Stepan Mussorgsky ha detto...

E' per questo che ingegneri e architetti spesso non vanno d'accordo.

L'architetto concepisce l'edificio, e l'ingegnere deve calcolare tutto fino all'ultima virgola di modo che sia possibile costruirlo e che stia in piedi una volta costruito.

Putroppo non sempre la cosa riesce, a volte per errori tecnici o realizzativi, a volte perchè si vogliono assecondare a tutti i costi progetti architettonici troppo arditi, che rasentano la follia.

L'arte è una gran bella cosa e l'estetica è un valore primario specie nei centri urbani, ma spero che non costruiscano mai i grattacieli inclinati :D

Altair ha detto...

L'arte è una gran bella cosa e l'estetica è un valore primario specie nei centri urbani, ma spero che non costruiscano mai i grattacieli inclinati :D

Tipo le "Torres Kio" di Madrid? :D

Ciao,
Ruggero

Henry62 ha detto...

Ciao Fedev,
il tipo di sezione (aperta a doppio T o chiusa a rettangolo) é rappresentata sempre correttamente, anche se al variare dei piani la sezione, pur restando della stessa tipologia, varia nelle proporzioni.
Guarda, per esempio, le sezioni a doppio T che sono riportate nella tabella dell'articolo: sono di tipi diversi, ma nelle tavole le troverai rappresentate sempre nello stesso modo, sia per motivi di scala, sia perché lo scopo di queste tavole e quello di esporre altre problematiche.
Sarebbe assurdo pretendere di rilevare le misure delle sezioni delle colonne da queste tavole, come invece i complottisti vorrebbero fare, per poi dire che il Nist ha volutamente fornito dati fuorvianti.
Un esempio di ciò sono proprio le colonne dei piani inferiori, in cui non é nemmeno rappresentata la presenza del setto di irrobustimento: mi sembra evidente tutto questo.
Un salutone

FedeV ha detto...

Ciao Henry

Quindi i dettagli mancanti nelle blue print rilasciate sono le variazioni di spessore delle colonne. Ovvero non è specificato precisamente dove cambiano di spessore ma solo quando cambiano di forma. (E' giusto ciò che ho scritto?)
Invece in quelli strutturali oltre agli spessori precisi sono quindi presenti anche i disegni delle travature orrizzontali (core channels)?


Ciao da Federico

Henry62 ha detto...

Ciao Federico,
quanto scrivi é parzialmente corretto: non mancano dettagli nelle tabelle architetturali, perché quelle che tu citi non sono informazioni architetturali, ma strutturali.
Considera proprio la colonna 1001.
Nelle tavole architetturali sembra essere uan colonna a struttura chiusa a sezione rettangolare, invece é dotata di un setto di irrobustimento che ne aumenta di molto la resistenza strutturale.
Di fatto é una sezione rettangolare, ma non é come é rappresentata nelle tavole.
Nei disegni costruttivi hai tutti i dati che ti servono per realizzare la struttura, quindi spessori, materiali, metodi di realizzazione e così via.

Ciao

Stepan Mussorgsky ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Stepan Mussorgsky ha detto...

"Tipo le "Torres Kio" di Madrid? :D"


esatto Ruggero :D

Gurgl! devo smettere di guardarle perchè mi viene da vomitare, fermiamo questi pazzi! :X

link esteso:

http://www.miradorvr.com/es/madrid/madrid/java96.htm

FedeV ha detto...

Ciao Henry

OK grazie per l'attenzione credo di aver capito (era ora). Solo due ultimi chiarimenti specifici (scusa se ti ripeto le domande dell'altro post) :
1)nelle blueprint strutturali ci sono anche i core channels?
2)nelle blueprint architetturali non sono specificate le variazioni di spessore delle colonne?


Se ho capito bene la risposta alla 1 è si e la risposta alla 2 è no.

Ciao da FedeV e grazie.

Henry62 ha detto...

Ciao Fedev,
nelle tavole strutturali c'é teoricamente tutto, ma in quelle in mio possesso, purtroppo, c'é poco al riguardo, anche se ho l'intera struttura dei floor truss di un piano e qualcosa si capisce.

In merito alla seconda domanda la risposta é no.
Ciao