Gli attentati dell'11 settembre 2001 mostrarono al mondo una nuova frontiera del terrorismo, non solo per la distruzione che comportarono ma anche perché per la prima volta nella storia un gruppo di terroristi dirottò degli aerei prendendone il comando e pilotandoli.
Come riportato dal 9/11 Commission Report, al-Qaeda stava studiando come condurre attacchi terroristici con modalità mai usate in precedenza già nella prima metà degli anni 90, quando aveva ancora sede in Sudan prima del ritorno in Afghanistan. Osama bin Laden stava al tempo studiando con il terrorista egiziano Muhammad Atef, capo militare di al-Qaeda la cui figlia aveva sposato uno dei figli di Osama, di riprendere il progetto di dirottare vari aerei civili e farli esplodere in volo, come nel caso del volo Pan Am 103 esploso sopra a Lockerbie nel 1988. I dirottamenti in cui si obbliga il pilota a ubbidire ai terroristi non erano previsti, perché erano utili a negoziare il rilascio di prigionieri e al-Qaeda non aveva tali finalità.
L'idea di usare aerei dirottati come missili incendiari contro obiettivi abitati fu proposta per la prima volta a bin Laden da Khalid Sheikh Mohammed nel 1996, ma il piano originario era notevolmente più distruttivo e complesso. La prima proposta che KSM (acronimo con cui è comunemente noto Khalid Sheikh Mohammed) prevedeva il dirottamento di dieci aerei, nove dei quali sarebbero stati fatti schiantare contro altrettanti edifici su entrambe le coste. Gli obiettivi sulla costa est avrebbero dovuto essere le due Torri Gemelle con altrettanti aerei, il Pentagono, il J. Edgar Hoover Building sede dell'FBI e la sede della CIA a Langley. Gli obiettivi sulla costa ovest sarebbero stati i grattacieli più alti della California (che al tempo era la US Bank Tower di Los Angeles) e dello stato di Washington (il Columbia Center di Seattle). Altri due aerei sarebbero stati fatti schiantare contro delle non precisate centrali nucleari. Anche se il 9/11 Commission Report non è chiarissimo su questo punto, sembra che tra gli obiettivi di questo assurdo piano non ci fosse né la Casa Bianca né il Campidoglio.
Il decimo aereo avrebbe dovuto essere pilotato dallo stesso Khalid Sheikh Mohammed che lo avrebbe fatto atterrare in un aeroporto statunitense da cui, dopo aver ucciso tutti i passeggeri maschi adulti, avrebbe convocato i media per fare un discorso in cui avrebbe criticato duramente il governo americano per il sostegno a Israele, alle Filippine e ai regimi repressivi del mondo arabo. A quel punto avrebbe rilasciato donne e bambini. KSM voleva quindi per sé un ruolo di primo livello in un attentato gigantesco.
KSM ottenne una risposta poco convinta da parte dei leader di al-Qaeda perché il suo piano appariva troppo vasto e proprio per questo poco realizzabile. In ogni caso l'idea di usare aerei contro obiettivi abitati fu abbandonata per anni e ripresa nel 1999 dallo stesso bin Laden insieme ad Atef e KSM e restrinse le ambizioni distruttive di quest'ultimo restringendo la lista degli obiettivi al World Trade Center, al Pentagono, alla Casa Bianca e al Campidoglio.
Non è in nessun modo chiaro come KSM pensasse di non venire arrestato al termine di un attacco tanto vasto da essere definito megalomaniac da un rapporto della Defense Threat Reduction Agency. C'è forse un altro motivo, che non è stato considerato dalla 9/11 Commission, per il quale bin Laden decise di restringere il piano originale: non solo quello della scarsa fattibilità, ma anche evitare che il ruolo di protagonista finisse a KSM e non a lui stesso.
Fonti:
- 9/11 Commission Report
- "The Osama bin Laden I Know" di Peter Bergen, 2006
- "The Rise and Fall of Osama bin Laden" di Peter Bergen, 2021
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