Sono state pubblicate di recente alcune nuove animazioni degli impatti al World Trade Center, realizzate dalla Purdue University sulla base di simulazioni ottenute utilizzando i principi della fisica applicati a modelli digitali molto accurati, che ricostruiscono le proprietà delle strutture e dei materiali. La Purdue ha già realizzato altre simulazioni analoghe degli attentati dell'11 settembre.
Purtroppo il contenuto tecnico di queste animazioni, basate su un metodo ben noto agli addetti ai lavori e denominato FEA (Finite Element Analysis, analisi agli elementi finiti), è stato travisato da alcuni media generalisti ed è pertanto opportuno fare un po' di chiarezza, attingendo anche al documento tecnico che accompagna le simulazioni, intitolato "A High-Quality Physically-Accurate Visualization of the September 11 Attack on the World Trade Center" e firmato da Paul Rosen, Voicu Popescu, Christoph Hoffmann e Ayhan Irfanoglu.
L'equivoco fondamentale riguarda l'affermazione, fatta per esempio dal Corriere della Sera, che "se anche nei serbatoi dell'aereo ci fosse stata acqua anziché carburante, il risultato sarebbe stato lo stesso" (fonte).
Questa frase, attribuita a degli imprecisati "scienziati" ma assente nell'articolo degli autori delle simulazioni, è completamente fuorviante: vale soltanto per quanto riguarda l'energia d'impatto e i danni prodotti direttamente dall'impatto meccanico, che effettivamente sarebbero stati identici anche se la massa fluida contenuta nell'aereo non fosse stata carburante ma altro liquido analogo. Ma l'impatto non causò affatto il successivo crollo, che fu invece dovuto agli incendi. Gli incendi, ovviamente, non si sarebbero sviluppati con la violenza e vastità che ben conosciamo se gli aerei non avessero avuto a bordo da 34 a 38.000 litri di carburante ciascuno.
E' importante capire, insomma, come del resto documentato e sottolineato dal rapporto NIST, che le torri hanno resistito agli impatti. Sono stati gli incendi a causarne il crollo dopo l'indebolimento iniziale causato dall'impatto.
Non solo: il carburante ha soltanto innescato questi incendi, che sono proseguiti utilizzando come combustibile i materiali, il contenuto e gli arredi dell'edificio.
Vi è inoltre un equivoco di fondo nella frase "in realtà solo gli alberi in titanio dei motori turbofan hanno attraversato gli edifici – come fossero enormi proiettili – dopo lo schianto dei 767, la cui struttura si sarebbe invece disintegrata nel momento dell'urto."
Questa frase è smentita sia dall'animazione stessa, che mostra chiaramente rottami d'aereo eterogenei che riemergono dalla facciata opposta del WTC (immagine qui a sinistra), sia dalle numerose fotografie e riprese video dei frammenti di carrello, motore (foto qui sotto), fusoliera e interni dei velivoli (nonché parti dei cadaveri dei passeggeri, secondo alcuni soccorritori) trovati al suolo dopo aver trapassato l'edificio. La struttura dell'aereo si è frammentata, ma non "disintegrata".
Va inoltre chiarito che queste simulazioni sono puramente indicative e non sostituiscono né l'analisi dei materiali né la raccolta di evidenze fisiche sul luogo. I loro risultati approssimano la realtà, cosa di per sé molto interessante in considerazione del tipo di principio usato (si definisce una situazione iniziale e si lascia che le leggi della fisica facciano il proprio corso), ma sarebbe scorretto usare queste animazioni come prova del verificarsi o meno di qualsiasi fenomeno.
Il loro scopo, come chiarisce l'articolo degli autori, è semplicemente rendere comprensibile ai non addetti ai lavori una dinamica complessa:
... [la] simulazione doveva rispettare le leggi della fisica il più accuratamente possibile. Tuttavia i risultati della simulazione dovevano essere presentati tramite una visualizzazione che fosse eloquente per gli utenti al di fuori dell'ingegneria civile. Gli obiettivi di fedeltà della simulazione e di ampia accessibilità ai risultati della simulazione stessa sono in una certa misura contraddittori e raramente vengono perseguiti in abbinamento.
Non solo: le animazioni contengono elementi non realistici e arbitrari che suggeriscono alcune correzioni all'evoluzione della simulazione. Osservandole attentamente, si nota infatti che gli alberi dei motori riemergono dalla facciata dell'edificio passando attraverso la facciata intatta, e che altri frammenti del velivolo attraversano parti intatte della struttura centrale della torre.
Si tratta pertanto di materiale visivamente molto efficace nel descrivere la drammaticità e la violenza dell'impatto, ma di valore piuttosto modesto in termini d'indagine sugli eventi dell'11 settembre.
4 commenti:
Anche il TG5 delle 20 ha commesso lo stesso errore, anzi ha usato esattamente le stesse parole del Corriere.
Per inciso, mi sembra che la simulazione sia simile, per scopo, a quella della stessa purdue fatta per l'impatto del pentagono. Sbaglio?
Ciao Paolo,
doverosa precisazione e nuova puntualizzazione di due punti fermi che reputo importante ribadire:
- le ricostruzioni 3d, per quanto belle e accattivanti, non sono assolutamente niente di più che strumenti per illustrare un'ipotesi, ma non saranno mai "prove" di alcunché;
- c'é qualcuno che é tuttora convinto che ciò che transita per i mainstream media, in assenza di smentita, sia la versione ufficiale, per cui la Purdue University, dopo questa passata su Corriere e TG5, dovrebbe farsi carico di smentire ufficialmente?
Spero che tutti capiscano l'assurdità di certe affermazioni, sia giornalistiche che complottiste.
Detto questo, é chiaro che la ricerca non può in alcun modo "dimenticarsi" delle evidenze e andare sugli effetti speciali, anche se in televisione é molto meglio sparare in prima serata una bella animazione, piuttosto che una serie di deduzioni scientifiche, ma questo é un altro discorso.
Ciao
Buongiorno Henry
Finalemnte ci troviamo daccordo!
Anche a te ha trasmesso una sensazione di ...diciamo "cartone animato fantasioso" ?
O effetti speciali che dir si voglia.
Ciao
"Huuuhhh... spiegazioni... scientifiche? Io no capire.."
Temo che la reazione dello spettatore medio sarebbe più o meno questa... dopotutto viviamo in un paese in cui i programmi di cultura vengono spesso relegati in seconda serata, e i filmati invece sono così accattivanti...
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