2009/01/21

Recensione: Touching History di Lynn Spencer

di John - www.crono911.org

"Touching History - The untold story of the drama that unfolded in the skies over America on 9/11" è un volume pubblicato nel 2008 da Free Press (ISBN 978-1416559252) e scritto da Lynn Spencer.

L'autrice ha ricostruito il dramma dell'11 settembre 2001 dal punto di vista degli uomini e delle donne che si ritrovarono a gestire e a vivere le situazioni di emergenza che si verificarono nei cieli americani in quella tragica mattina.

Un libro da leggere tutto d'un fiato, per la sua capacità di restituire le emozioni, le paure, lo sconforto, la sorpresa che attanagliarono centinaia di professionisti in quelle ore.

L'autrice, Lynn Spencer, è una donna pilota e istruttrice di volo della JetExpress Airlines, laureata alla Duke University e qualificata al volo ad alte quote presso il Johnson Space Center della NASA a Houston.

La Spencer ha intervistato centinaia di professionisti che hanno vissuto in prima persona quei momenti: i militari in servizio presso i comandi e le basi della difesa aerea; i piloti dei caccia intercettori decollati nell'impossibile tentativo di fermare gli eventi; i controllori del traffico aereo civile; i piloti degli altri aerei commerciali in volo in quegli stessi cieli in cui si consumava la tragedia.

Un lavoro prezioso, non tanto dal punto di vista della ricostruzione generale della vicenda (sotto questo aspetto il libro non aggiunge quasi nulla di significativo rispetto ai documenti e ai rapporti tecnici, alle trascrizioni e registrazioni di dati e comunicazioni, di cui già disponiamo) quanto da quello del comportamento e dei pensieri di tutte queste persone.

Cosa videro? Cosa ascoltarono? Cosa dissero? Cosa pensarono? Cosa fecero? Sono soprattutto queste le domande a cui il libro risponde, con straordinaria efficacia.

Apprendiamo così che Pete Zalewski, il controllore di volo che gestiva American 11 e che constatò che il velivolo aveva spento il transponder e non rispondeva alle comunicazioni radio, pensò che l'aereo avesse subito una grave avaria all'impianto elettrico: se l'aereo sta volando ma la radio non funziona e il transponder non emette più segnali, è quella la prima cosa a cui si pensa. E quando il suo supervisore gli chiese se stesse pensando a un dirottamento, Zalewski fu categorico: "Assolutamente no. E' fuori questione".

Le oltre 300 pagine del libro dimostrano che qualsiasi ragionamento fatto con il "senno del poi" rischia di rivelarsi grottesco, di fronte alla limpidezza e all'ineluttabilità dei comportamenti e delle reazioni che ogni essere umano, in quelle circostanze e con quella responsabilità, avrebbe avuto.

Il primo problema dei controllori di volo non fu tanto quello di capire cosa stava succedendo, quanto di scongiurare il rischio di collisioni tra le centinaia di aerei in volo e due velivoli – American 11 e United 175 – che non rispondenvano alle istruzioni via radio, non seguivano più la rotta assegnata e avevano il transponder spento o regolato in modo sbagliato (il transponder è associato al sistema automatico anti-collisione).

E difatti, il volo 7 della Midwest Express Airlines, un DC-9, si trovò in rotta di collisione con lo United 175. I piloti del DC-9 erano del tutto ignari che il Boeing 767 gli stava venendo addosso mentre eseguivano una serie di brusche virate, ordinate disperatamente dal controllo aereo a terra, per evitare l'impatto.

Uno dei problemi che si posero i responsabili della difesa aerea, invece, fu quello di assicurarsi che i propri uomini non avrebbero avuto esitazioni ad abbattere un aereo civile carico di passeggeri: ai piloti dei caccia, agli addetti alle postazioni di controllo che avevano il compito di trasmettere l'eventuale ordine di abbattimento, fu chiesto esplicitamente se avrebbero eseguito gli ordini in quella evenienza. Tutti assicurarono che l'avrebbero fatto, pur consapevoli che avrebbero dovuto sopportare per il resto della loro vita il peso di quella decisione.

Il libro di Lynn Spencer (nella foto) fornisce anche dettagli tecnici importanti: sulle esercitazioni militari in corso, sugli "scramble" (decolli su allarme) dei caccia di Langley e di Otis, sulle procedure di autorizzazione a far fuoco, sulle parole in codice utilizzate dai controllori di volo e dai piloti per segnalare un dirottamento, sulla storia del volo Delta 1989 e così via.

Non manca un riferimento al fatto che forse, quella mattina, c'erano altri dirottatori a bordo di altri aerei che non decollarono per effetto della chiusura degli spazi aerei di New York: è il caso del volo United 23, pronto al decollo dall'aeroporto Kennedy di New York e diretto a Los Angeles.
Gli assistenti di volo avevano avvisato il comandante della presenza inusuale di quattro arabi seduti in prima classe, quando giunse l'ordine di abortire il decollo e di evacuare l'aeroporto.

I passeggeri di quel volo, così come di altre centinaia di voli, abbandonarono l'aerostazione nel caos generale senza essere controllati o interrogati.

L'ipotesi è inquietante, specialmente ove si consideri che Zacarias Moussaoui, l'aspirante pilota dirottatore arrestato dall'FBI nell'agosto del 2001, era giunto negli Stati Uniti per partecipare agli attentati e non risulta che lo stesso Mohammed Atta fosse a conoscenza della sua presenza.

Per stemperare la drammaticità della narrazione, citiamo anche un aneddoto curioso, quello del volo United 829, diretto a Chicago. In seguito alla decisione di bloccare tutti i voli sugli Stati Uniti, al pilota fu ordinato di cambiare rotta e di atterrare in Canada. Ignaro di quanto stava accadendo e nella presunzione che l'ordine fosse stato determinato da motivi futili e temporanei, il pilota protestò spavaldamente via radio con il controllore: "Ho tanto di quel carburante a bordo da poter restare in volo fino a domani, per cui lasciatemi in attesa dove vi pare, aspetterò istruzioni precise prima di fare qualsiasi cosa!". Non poteva proferire parole più infelici: i controllori di volo avevano un sacco di problemi per far atterrare centinaia di aerei a corto di carburante, per cui furono ben contenti di non doversi preoccupare dello United 829 e lo lasciarono a girare intorno per dare la precedenza a tutti gli altri prima di autorizzarlo ad atterrare. In Canada.

Tra i vari commenti di apprezzamento riportati sulla copertina del libro, spicca quello del presidente della National Air Traffic Controller Association, ennesima dimostrazione di quanto siano lontani il fantasioso mondo dei complottisti e la realtà del pensiero della comunità dei tecnici e dei professionisti.

8 commenti:

brain_use ha detto...

Altro volume prezioso!

Sottolineo:
qualsiasi ragionamento fatto con il "senno del poi" rischia di rivelarsi grottesco

Si sa nulla dei presunti dirottatori potenziali del volo United 23? Sono stati individuati o la questione è rimasta sospesa?

brain_use ha detto...

An'vedi che velocità!
Non ho fatto in tempo a clickare "pubblica"... ;-)

Chi è il mod più veloce del west?

John ha detto...

Il libro spiega che i piloti e l'equipaggio furono ascoltati dall'FBI, più volte, ma non risulta se siano stati fatti accertamenti anche nei confronti dei passeggeri.

Paolo Attivissimo ha detto...

Chi è il mod più veloce del west?

Non io :-)

Leonardo Salvaggio ha detto...

Chi è il mod più veloce del west?

Io! :-)

Avevo appena acceso il pc quando è arrivato il tuo commento.

Anonimo ha detto...

Grandissimo libro.
Da notare che l'autrice è una persona molto gentile e risponde di buon grado alle mail.
Un particolare: è amica degli "uomini di Otis", ed ha passato giorni con loro.
Nella foto infatti la si vede proprio ad Otis con lo stemma dell'ex 101st FS.

yos ha detto...

Non sono sicuro che sia un errore, probabilmente ho interpretato male io:
(il grassetto è mio)

Non poteva proferire parole più infelici: i controllori di volo avevano un sacco di problemi per far atterrare centinaia di aerei a corto di carburante, per cui furono ben felici di non doversi preoccupare dello United 829 e lo lasciarono a girare intorno per dare la precedenza a tutti gli altri prima di autorizzarlo ad atterrare. In Canada.

Non dovrebbe essere:
Non poteva proferire parole più felici: ?

John ha detto...

Ciao Yos.
No, è proprio così.
Infelici per il pilota, felici per i controllori di volo.
Però è cacofonica la ripetizione, provvedo.
:-)