2021/04/10

L'attentato al Pentagono del 1972 da parte di Weather Underground

di Leonardo Salvaggio

Quello dell'11 settembre 2001 non fu il primo attentato terroristico a colpire il Pentagono, quasi trent'anni prima infatti l'organizzazione di estrema sinistra Weather Underground piazzò una bomba in un bagno femminile nell'ala dell'edificio occupata dall'aviazione militare.


Weather Underground nacque nel 1969 come costola della Students for a Democratic Society (uno dei movimento studenteschi della New Left americana) con il nome di Weathermen. Il gruppo prese il proprio nome originale da un verso della canzone Subterranean Homesick Blues di Bob Dylan del 1965, ma lo cambio l'anno seguente quando pubblicò una dichiarazione di guerra contro il governo degli Stati Uniti. L'ideologia del gruppo abbracciava le tesi rivoluzionarie tipiche di quel periodo: l'opposizione alla guerra del Vietnam e l'intenzione di distruggere il presunto imperialismo americano. Gli esponenti di Weather Underground si professavano anche vicini ai movimenti del black power, ma i Black Panthers hanno al contrario negato la propria vicinanza all'organizzazione definendo le sue azioni opportunistiche, individualistiche e infantili.

Nei primi anni 70 Weather Underground compì attentati dinamitardi e incendiari contro obiettivi governativi e banche principalmente tra New York e Washington. Gli attacchi venivano di solito preceduti da avvertimenti in modo che gli obiettivi degli attentati venissero evacuati preventivamente, in altri casi gli attacchi avvennero di notte; in ogni caso gli attentati di Weather Underground non fecero mai vittime, gli unici a rimanere uccisi furono infatti proprio tre membri del movimento durante la predisposizione di ordigni esplosivi a Greenwich Village, a Manhattan.

Il primo di marzo del 1971 Weather Underground condusse un attentato contro il Campidoglio con una bomba lasciata in un bagno al piano terra poco dopo l'una di notte, anche in questo caso non ci furono vittime. L'anno dopo l'organizzazione condusse un attentato del tutto simile al Pentagono. Secondo il racconto di William Ayers, uno dei fondatori di Weather Underground, nel suo libro Fugitive Days una donna di nome Anna entrò in uno dei bagni del Pentagono nei primi minuti dopo la mezzanotte del 19 maggio 1972 e nascose la bomba che da lì a poco sarebbe esplosa. Ayers venne intervistato dal New York Times su questo tema in una data che oggi suona come uno strano scherzo del destino: l'11 settembre 2001.

Alcune testate giornalistiche, tra cui il New York Times, il New York Post e il Washington Post, furono raggiunti da telefonate che li avvertirono dell'attentato poco prima dello scoppio. In tutti e tre i casi il chiamante si indentificò come membro di Weather Underground. Inoltre al dipendente del New York Post che prese la telefonata fu indicata una cabina telefonica poco distante dalla sede del giornale, dove fu trovata una nota scritta che rivendicava l'attacco e dichiarava che la causa era l'escalation della guerra in Vietnam e le mire espansionistiche americane nella regione asiatica.

I danni causati dall'esplosione in un bagno

L'attentato avvenne in un orario in cui il personale era ridotto al minimo, infatti non ci furono vittime. Tuttavia nacque da subito il problema di capire come la donna fosse entrata e come avesse portato all'interno l'ordigno, che si ritiene fosse a base di dinamite; la procedura di sicurezza infatti prevedeva che il personale non governativo che portava pacchi dovesse essere fermato per un'ispezione di quanto trasportava. Inoltre l'attentato avvenne poche ore prima che misure di sicurezza più stringenti venissero messe in atto, visto che nel weekend successivo erano previste manifestazioni contro la guerra in Vietnam. Questi due aspetti fanno sospettare che l'attentatrice fosse una dipendente di un'agenzia che lavorava nel Pentagono.

L'esplosione causò danni nella zona circostante e la rottura delle tubature causò danni anche agli uffici al piano di sotto. Un sedicente testimone oculare delle operazioni di primo intervento, che non rivelò il suo nome ma che disse di essere una sorta di infiltrato nell'establishment, riportò in un racconto pubblicato su Quicksilver Times (rivista di controcultura underground dei primi anni 70) che i danni all'impianto idraulico e il conseguente riversamento di acqua negli uffici danneggiarono computer e memorie di massa a nastro su cui erano memorizzate informazioni altamente riservate sulla difesa del paese. Il New York Times al contrario dipinse un quadro molto meno disastroso menzionando solo diciotto dipendenti spostati in un altro ufficio.

Weather Underground durò solo pochi anni dopo l'attentato al Pentagono. Come tutte le organizzazioni della New Left iniziò il proprio declino dopo l'accordo di pace in Vietnam del 1973 e in pochi anni smise di esistere del tutto. Purtroppo decenni dopo un altro gruppo di terroristi tornò a colpire al Pentagono, e questa volta non si curarono di limitare i danni.


Fonti aggiuntive (oltre a quelle linkate nell'articolo):
  • Documentario "The Weather Underground" del 2003 di Bill Siegel e Sam Green
  • "The Way The Wind Blew: a History of thr Weather Underground" di Ron Jacobs
  • "The Weather Underground: Report of the Subcommittee to Investigate the Administration of the Internal Security Act and Other Internal Security Laws of the Committee on the Judiciary"
  • Galleria fotografica su Flickr di Washington Area Spark

2 commenti:

marcorighi1979@gmail.com ha detto...

..si ma senza la guerra in vietnam non avremmo avuto una lunga serie di capolavori cinematografici..
scherzo !
in ogni caso è interessante notare come le motivazioni ( so che chiamarle motivazioni può sembrare un eufemismo ) di gruppi radicali, vuoi di estrema sinistra come di estrema destra, o più genericamente di persone senza un'ideologia chiara, ma unite dal pretesto di "fare casino", ( passami il termine ) siano sempre infantili o adolescenziali, per dirla con termini psicoanalitici. termini che in questo caso calzano a pennello, in quanto le azioni denotano sempre la maturità o l'immaturità di chi le compie. quindi niente di nuovo sotto il sole dagli anni settanta da questo punto di vista. ti saluto.

Leonardo Salvaggio ha detto...

Ti dirò che anche a me sembra un'ideologia molto confusa, ma non dimentichiamoci che erano tempi di grande fermento che non abbiamo vissuto. Chissà cosa avremmo pensato se ci fossimo stati. Grazie del contributo.