2020/05/13

L'FBI rivela il nome di un funzionario dell'ambasciata saudita che aiutò i dirottatori

di Leonardo Salvaggio (Hammer)

Un documento depositato in tribunale dall'FBI nell'ambito di una causa intentata da alcune famiglie di vittime degli attentati dell'11/9 contro il regime saudita, ritenuto complice dell'attacco, rivela il nome di un funzionario dell'ambasciata dell'Arabia Saudita negli Stati Uniti che avrebbe aiutato e dato supporto logistico a Khalid al-Mihdhar e Nawaf al-Hazmi, dirottatori del volo American Airlines 77 che si schiantò contro il Pentagono, durante il periodo che trascorsero negli USA.

Il documento è stato depositato erroneamente dall'assistente direttrice della divisione antiterrorismo Jill Sanborn: infatti il nome del funzionario saudita è censurato in quasi tutto il testo ed è visibile in una sola occasione.

L'ambasciata saudita a Washington


Nel documento compare solo il cognome dell'uomo: Jarrah. Secondo la ricostruzione del giornalista investigativo Michael Isikoff si tratterebbe di Mussaed Ahmed al-Jarrah che lavorò a Washington nel 1999 e nel 2000. Nei suoi incarichi rientrava quello di supervisionare le attività delle moschee che ricevevano sovvenzioni dall'Arabia Saudita per conto del Ministero degli Affari Islamici. Dopo aver lavorato negli USA l'uomo fu spostato alle ambasciate saudite di Malesia e Marocco, dove sarebbe rimasto almeno fino allo scorso anno.

Il nome di Mussaed Ahmed al-Jarrah (che non ha alcun legame con il dirottatore pilota di United Airlines 93 Ziad Jarrah, essendo quest'ultimo libanese) si aggiunge a quelli di Fahad al-Thumairy, citato nelle 28 pagine del Joint Inquiry rilasciate nel 2016, e a quello del ben più noto Omar al-Bayoumi, che ad oggi sembra aver avuto il ruolo principale nell'aiuto logistico ai due dirottatori.

La teoria più probabile per giustificare il supporto dato ai dirottatori è che degli agenti dei servizi segreti sauditi stessero indagando su degli individui legati ad al-Qaeda, forse allo scopo di arruolarli come informatori, e che abbiano al contempo sottovalutato la minaccia.

Questo documento da poco trapelato conferma che l'Arabia Saudita ha in ogni caso delle grosse responsabilità, e anche che per quanto l'amministrazione Trump tenti di nascondere il ruolo dei sauditi in quanto accaduto, prima o poi anche i peggiori segreti emergono.

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