Con sola mia votazione, ecco la classifica delle perle di Steven Jones
Cominciando dalla fine, alla posizione numero 3:
Jones e le pozze di metallo fuso
Con un sapiente uso delle immagini dei soccorritori che con torcie nella notte illuminavano i resti del World Trade Center per cercare di scavare e recuperare i pochi sopravvissuti, ecco che appena la luce dei soccorritori finisce dietro a qualcosa o qualcuno, spunta lo scatto adatto per confermare la presenza delle pozze di metallo fuso.
Queste foto sono attualmente ospitate come "prova" della presenza di metallo fuso al WTC nelle ricerche di Steven Jones, pubblicate presso il sito della Brigham Young University, rispettivamente qui e qui.
Le seguenti immagini (cliccabili per ingrandirle) mostrano la preparazione della luce per illuminare la cavità che Jones afferma brillare per via del metallo incandescente.
Le immagini sono tratte da questo video.
Alla posizione numero 2:
Jones ed il metallo fuso
Non solo foto di "pozze" di metallo fuso, ma anche foto del metallo (molten metal) raffreddato. Ecco qui di seguito l'immagine utilizzata da Steven Jones nella presentazione PowerPoint che è stata rimossa da Internet da parte del consiglio dell'università BYU per uso improprio dei mezzi universitari per fini personali e coinvolgimento del nome dell'università nelle questioni personali di Steven Jones.
Ecco qui di seguito, invece, l'immagine del reperto F-0207: due solai schiacciati l'uno sull'altro, con armature che escono dai blocchi ed altri oggetti inglobati (carta compresa). Si tratta del medesimo reperto, ma curiosamente nella versione presentata da Jones il colore rossiccio è molto più marcato. Non si comprende, inoltre, come un blocco di metallo che si asserisce essersi fuso possa contenere frammenti di carta intatti (visibili nelle foto successive, cliccabili per ingrandirle).
Altri esempi, ma meno utili alla dimostrazione del molten metal, poiché di forma meno compatta, ritrovati grazie a Debunking911.com:
Infine ecco la prima posizione, la summa di tutte le summe:
Crollo naturale degli edifici per Jones
Riassumendo, Jones dice:
- crollo tipico naturale di un edificio: non simmetrico
- non tutte le colonne di supporto cedono simultaneamente, quindi "sbanda" di lato e non crolla verticale
- le immagini sono crolli in seguito a terremoto
- WTC7 e WTC1 e 2 non sono dovuti all'effetto di un terremoto
- Le travi di acciaio tengono le fondamenta e il calcestruzzo non si polverizza.
- non considerare i danni da terremoto con crollo verticale dell'edificio, visibili in questi esempi: 1 2 3 4
- Le colonne del WTC non hanno sbandato simultaneamente, tanto che i tronconi superiori hanno ruotato
- Considerare immagini di crollo di edifici per terremoto non è un crollo naturale, o quanto meno il crollo naturale per terremoto non è il crollo naturale che un edificio potrebbe avere innescato per altre cause
- Le immagini mostrano un fenomeno di rottura delle fondamenta che porta al distaccamento della parte superiore dell'edificio, rigida rispetto all'inferiore, con variazione della quota di una parte delle fondazioni, che crea un differenziale tale da permettere la rotazione dell'edificio (prendete un tavolo, tagliate una delle quattro gambe a metà e sedetevici sopra: farete la stessa fine degli edifici in foto)
- Con tutta la sua sapienza, s'è ben guardato dal citare che fenomeni di rottura delle fondamenta (che non presentano travi di acciaio di chiusura) e di liquefazione del terreno sono fenomeni assai rari, molto più frequenti sono in caso di terremoto il danneggiamento dei nodi dell'edificio a causa dell'oscillazione e dell'eccessiva rigidezza o della scarsa resistenza.
- Riguardo alla polverizzazione dell'edificio, vedere video o video2.
Aggiornamento 9 marzo 2007
Da notare inoltre che prendendo l'agglomerato che Steven Jones definisce come un blocco di metallo fuso solidificato da un'altra angolazione come visibile in questa foto appare del tutto evidente la presenza di una linea di frattura fra una parte superiore ed una inferiore. È impossibile che blocchi di metallo fuso raffreddati sviluppino fratture.
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