Recentemente ho ascoltato con interesse questo video di Steven Jones su Youtube, tradotto in italiano. L'ho trovato molto interessante. Purtroppo Youtube permette solo lo streaming a bassa qualità, quindi mi baserò su degli screenshot per riferirmi a parti di esso ed a quanto viene affermato.
Cominciando dall'introduzione, nel titolo appare subito che l'interesse di Steven Jones è correlare il crollo di non due ma ben 3 edifici del WTC (per gli amici, abbreviazione di World Trade Center).
Certo dimostrare un medesimo fattore comune per il crollo di 3 edifici è un buon proposito, con ottimi spunti, ma si deve considerare anche che gli edifici crollati furono più di tre nell'area delle Twin Tower.
Infatti abbiamo le due torri gemelle, WTC1 e WTC2, abbiamo il WTC7, ma a questi si aggiungono il WTC4, il WTC5 ed il WTC6, oltre che alla chiesetta ortodossa di St Nicolas ed al North Bridge, tralasciando le lesioni agli altri edifici.
Insomma Jones concentra la sua attenzione su 3 edifici, pensando che i rimanenti siano crollati causa detriti ed escludendo la possibilità che il WTC7 sia crollato per i danni causati dal crollo di una delle Twin Tower e per i danni dovuti all'incendio di circa 5-7 ore.
In seguito si comincia a parlare dell'acciaio fuso rinvenuto non soltanto nelle macerie del WTC 1 e 2 ma anche in quelle del WTC7.
Viene presentato il video in cui il pompiere parla del red hot relegato in un riquadro video, mentre sotto scorrono alcune immagini di pompieri sulle macerie del WTC e di punti luminosi giallo-rossastri che indicherebbero o perlomeno lascerebbero intendere i red hot rinvenuti nel WTC. Alcune di queste immagini sono: 1 2 3 4
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La foto 1 è di Frank Silecchia che dice di averla scattata sui detriti del WTC. La foto 2 presenta sullo sfondo un faro del carro dei pompieri dello stesso colore del pezzo fuso con vicino della carta che non prende fuoco. Ciò è molto strano, poiché materiale a 1000°C-1500°C riuscirebbe ad autoincendiare per irradiazione di calore materiale come la carta a pochi metri di distanza; quindi, visti i colori leggermente alterati anche per il faro del carro dei pompieri, a me viene da pensare che forse quello mostrato non è altro che un fuoco che pian piano si sta diffondendo sulle macerie combustibili.
La foto 3 e la foto 4 sono un falso incredibile. In esse, i red hot non sono altro che luci nella notte che illuminano i primi soccorsi e le macerie in cui lavorano i pompieri. Steven Jones le riusa come immagini di red hot, come si può constatare andando sul sito dell'università 1 e 2 (l'articolo sulla termite è stato rimosso, ma permangono le foto, così come permane la dimostrazione della visita di Cristo in America).
Certo Steven Jones è stato furbo, non ha preso le foto più note, ma quelle più sconosciute... così in questo video decisamente poco conosciuto si può proprio vedere intorno al secondo 50.
Nel video sono mostrati anche alcuni fuochi che bruciano la carta e altre macerie combustibili rimaste in superficie.
Mettendo a confronto il frame del video in cui si vede chiaramente l'operatore con la lampada in mano finire dietro altre persone, ma comunque illuminare i detriti sotto i pompieri, e le foto di Jones, si può capire meglio il trucco.
Potete inoltre notare l'esaltazione dei colori, che fa apparire nel video la notte più cupa e nella foto di Steven Jones un chiaroscuro con colori alterati.
Comunque foto reperibili su Internet della raccolta dei detriti mostrano incendi del materiale cartaceo e non, detriti, scavo dei detriti e anche cavità che mettono in luce red hot. Quindi è decisamente strano che ci siano così tante prove di red hot ed il massimo sostenitore di questa teoria in realtà utilizzi delle foto fake per sostenerla.
Considerando poi che il complesso del WTC si sviluppava su sei piani con anche la metropolitana su uno di questi, stupisce che l'acciaio fuso o la termite non abbiano permeato-sciolto le macerie fino a raggiungere una delle tre gallerie.
Al contrario, l'acqua spruzzata dai soccorritori sulle macerie è stata in grado di arrivare ad allagare la subway come si può vedere in queste foto di Robert DiStefano [Nota: il link è diventato obsoleto; è ancora consultabile tramite Archive.org, come indicato in fondo a questo articolo].
Va segnalato che oltre a questo piccolo particolare le foto sono piene di particolari utili, dai muri sfondati, alle macerie ammassate, alle travi e colonne piegate dal colpo subito. In seguito, in contemporanea alla visione di queste immagini, Steven Jones si riferisce solo all'acciaio fuso ritrovato nel WTC7 lasciando ulteriori dubbi.
Intanto non accenna minimamente all'incendio di circa 5-7 ore che ha colpito il WTC7, ma soprattutto non spiega per quale motivo le sue foto dei red hot mostrino soccorritori intenti a scavare sul macerie che definisce appartenenti al WTC7, quando invece ai soccorritori interessò soprattuto mettere in salvo le persone seppellite nel WTC1 e WTC2, non di certo quelle già evacuate ore ed ore prima nel WTC7. Infine conclude: "potrebbe essere alluminio, ma al WTC7 non si è schiantato nessun aereo, quindi non è alluminio".
Nel video del red hot, Mazzucco afferma che il pompiere dice che a sei settimane dal crollo ci sono punti ancora a 800°C e di non gettarci sopra acqua che altrimenti evaporando non avrebbe più permesso di vedere.
In seguito Jones presenta un campione di termite (suo, prelevato dal WTC...non dice nulla, ma sembrerebbe strano che non lo dica se è effettivamente una prova del sito dei crolli). Spiega che è un composto di ossido di ferro e di alluminio polverizzati, che con un'iniezione di fuoco modesta brucia liberando calore e temperature di 2500°C, mentre il ferro si scioglie a 1520°C.
Quindi tutto ciò avvalora l'idea che l'acciaio fuso dovrebbe essere permeato fino alla galleria della metropolitana.
Parte un video della tv inglese in cui si vedono degli esperimenti con la termite e viene mostrato un barattolo di termite fatto reagire. Sciolto il fondo del barattolo, la termite cade in un contenitore contenente molto probabilmente azoto liquido (in realtà la voce parla di liquido freddo e lo scontro caldo/freddo rende esplosiva la miscela... non dice che liquido freddo sia).
E dopo un po' la voce proseguendo "ecco non resta più niente", intendendo del bicchiere.
Purtroppo osservando meglio ci si accorge che il bicchiere, surriscaldandosi, fonde la base e cade di lato, ma non è un problema, si può presupporre che si sarebbe comunque sciolto tutto per gravità... Immagini 1 2 e 3 (soprattutto nella 3 si vede l'oggetto nero cadere di lato).
E' interessante notare che il contenitore dell'iniezione in cui la termite comincia la reazione perde il fondo (1:03 nel googlevideo), ma resta nei bordi sufficientemente integro da non colare, il che solleva qualche dubbio sulla capacità della termite di fondere agendo in orizzontale anziché in verticale per effetto della gravità.
Infatti il funzionamento è questo: la termite scalda con reazione fortemente esotermica, il metallo si rammollisce ed il peso del metallo rammollito aggiunto magari al peso del resto del composto, premendo, non trovano più legami metallici integri e per gravità deformano la lamiera di metallo, spostandone i componenti e così forandola.
E poi se nel video Youtube della conferenza di Jones i tagli dovuti al tempo ristretto sono tali da cancellare i frame che mostrano il contenitore iniziale integro... non importa.
Poi si passa a parlare delle analisi dei campioni. Viene presentata quest'immagine:
L'immagine è contenuta nel rapporto FEMA (quello contestato da inizio a fine dai quasi tutti i complottisti). Il discorso prosegue dicendo che la presenza dello zolfo è spiegabile col fatto che questo elemento, additivato alla termite, crea la super termite, con capacità anche esplosive (il che fa pensare al precedente riferimento video caldo freddo).
Nel video era presentato un liquido molto freddo biancastro...presumibilmente azoto. Lo zolfo invece presenta anche fumi giallastri....qualcosa non torna. La cosa che si evita di far notare è la totale mancanza di alluminio, requisito fondamentale anche nel termate versione potenziata con zolfo della termite. Questa fondamentale mancanza Steven Jones non la spiega.
Il rapporto FEMA non parla di termite, ma parla di ossidazione e corrosione. Preso un elemento del WTC7 ed un elemento del WTC1, rileva dati utili per l'indagine. Il FEMA, dal campione del WTC7, scopre che la corrosione per formazione di composti di ferro e zolfo (possiedono un punto di fusione inferiore di quello dell'acciaio, pari a circa 1000°C) precipitati intorno ai grani ha creato una sfaldatura fra i vari grani dell'acciaio, fra i quali è permeata ad alta temperatura la fase liquida di FeS, diffondendosi così anche all'interno dell'elemento strutturale.
Questa fase liquida, che fonde a 1000°C, ha creato quindi la tipica ossidazione da zolfo con conseguente indebolimento dell'elemento strutturale, elemento che per normativa (faccio riferimento a quella italiana) non deve essere presente negli elementi strutturali o, se presente, deve essere in percentuali minori dello 0.02%.
Con questo video del metallo fuso che cade da una delle finestre del WTC, Jones afferma che quella è la prova della termite in azione mentre taglia le strutture sprizzando una luce bianca (a me risulta gialla). E' curioso che la termite agisca sull'acciaio di tutte le colonne e coli solo fra due colonne.
La spiegazione del NIST invece è che ciò che si vede è alluminio fuso dal calore sviluppatosi nel piano per l'incendio, sporcato con altri composti liberatisi da materiale dell'ufficio e impianti elettrici interni. L'alluminio fonde intorno ai 700°C (temperatura che secondo il FEMA è stata raggiunta dal campione analizzato osservando la ricombinazione dei grani e la diffusione degli ossidi al suo interno). Infine risulta difficile immaginare come la termite, che funziona generalmente a gravità, possa aver agito orizzontalmente (anche perché avrebbe presupposto un meccanismo di applicazione orizzontale capace di resistere a 2500°C), come già fatto notare precedentemente nella parte di video in cui si vedeva la termite in azione.
In seguito viene mostrata un'immagine in cui alcuni operai piazzano una striscia di materiale (la cui quantità rispetto al video dell'esperimento con la termite sembra estremamente esigua per tagliare la colonna, il che fa pensare più ad un esplosivo) su una colonna....di calcestruzzo.
Indubbiamente la colonna di calcestruzzo e la colonna di acciaio per Jones avranno qualche elemento in comune, questo io non lo so. E' interessante notare che l'immagine mostrata indica degli operai che piazzano qualcosa alla colonna, dopo averla denudata ed aver eliminato come normale procedura le pareti secondarie ed i vetri che con l'esplosione avrebbero costituito frammenti pericolosi poichè il loro moto non è prevedibile.
L'unico elemento comune forse è l'immagine che segue, in cui vengono correlati i due operai con la colonna in calcestruzzo con l'immagine di colonne del WTC interne ed un meccanismo similare a quello degli operai prima citati.
Si nota il taglio inclinato e l'esiguità di termite utile per tagliare la colonna (precedentemente un vasetto ha impiegato 3-5 secondi per sciogliere il fondo del vasetto di qualche millimetro di spessore).
In seguito Jones cita gli studiosi del Massachusetts che, a suo dire, affermano "esserci una strana la presenza di solfati nell'acciaio", e che non se lo sanno spiegare. Sorge quindi un grosso dubbio sul meccanismo di taglio e crollo previsto da Jones. Per quanto infatti i campioni del NIST non presentino zolfo in quantità elevate, S inferiore allo 0.016% questa foto (particolare di quest'altra) per confermare la sua teoria riguardante la termite.
Quello che si può notare è del composto metallico gocciolato da delle superifici di taglio, che presentano tuttavia dei bordi estreamente netti e definiti. La cosa risulta strana nel caso della termite, poiché questa, sciogliendo via l'acciaio, portandolo a temperature di 2500 °C, non dovrebbe lasciare spigoli vivi.
Al contrario un taglio con la fiamma ossidrica da parte dei soccorritori che cercano di tagliare i pezzi di trave per bonificare l'area o per raggiungere persone sotto le macerie sembra essere una spiegazione più semplice e logica.
A sostegno di questa possibile spiegazione ci sono svariate immagini dei soccorritori col "cannello" in mano come si può vedere nel video sopra postato o nelle immagini che seguono: img1 img2 img3 img4 (meglio non chiedere a Jones come mai le travi nell'immagine 4 siano palesemente storte, sbandate, con le alette svergolate in più punti).
Il confronto con il motore forato proposti nel video con Steven Jones rende bene l'idea se confrontato con le immagini riferite all'uso della fiamma ossidrica (img1 img2 img3).
Come appunto, visto l'evidente immagine 4 in cui l'operaio taglia senza l'uso della termite, vorrei infine citare il MINERVA:
Miscela di ossidi metallici e di alluminio che, incendiata, sviluppa una notevole quantità di calore. La termite è molto impiegata per la saldatura autogena e in alluminotermia.
link
Il video di Steven Jones prosegue poi ad analizzare il crollo del World Trade Center 7 basandosi sui video proposti dal sito wtc7.net. Non mette in luce il fumo e l'incendio che aveva colpito l'edificio. Paragona l'edificio del WTC7 con un edificio di Oslo demolito, ma non fa notare che differenti punti prospettici degli operatori possono far sembrare simili i due edifici anche se uno è più grande dell'altro.
img1 img2 img3
Non accenna minimamente a quanto affermato nel rapporto FEMA (anche se prima ha proposto immagini del FEMA riguardo alle analisi chimiche) in cui c'è una spiegazione dettagliata sia del momento di accensione dell'incendio sia della causa, oltre che ad una stima dei danni subiti dalla facciata per il crollo dei detriti delle Twin Tower. Comunque per un'analisi più dettagliata vi rimando ad un precedente post o il sito di Attivissimo.
Altre affermazioni nel finale del video sono.
- che il crollo del World Trade Center 7 è verticale, pulito ed ordinato
- ci sono solo due società disposte a demolire edifici facendoli crollare verticalmente
- battuta: ma che problema c'è, gli metti li due incendi ed un po' di danni strutturali e viene giù
- A quanto pare non nota che avviene in fasi alterne come spiegato nei post suddetti con presenza di fumo
- esistono anche ditte di demolizione che sollevano dubbi riguardo all'interazione esplosivo/fuoco
- battuta: ma che problema c'è, ti metti lì due minuti o due giorni e mini ben 3 edifici con un composto altamente incendiario o esplosivo (in realtà già tanto se definibile come deflagrante).
In seguito Jones afferma che il NIST ha fatto un contratto con una società per sviluppare un modello fisico dell'edificio. Sottoposto a fuoco, gli elementi strutturali non hanno ceduto... solo deformati. Allora son passati a sviluppare un modello al computer e nella simulazione al pc l'edificio è crollato. La simulazione, però, per Jones doveva continuare, poiché non basta solo mostrare l'inizio del crollo, ma si deve convalidare anche che una volta che qualche migliaia di tonnellate si mette in moto i solai sottostanti reggano la massa in moto. Infine gli esperti del NIST non vogliono far vedere le visualizzazioni al computer nonostante i ripetuti appelli di noti ingegneri strutturali.
Riguardo a questi ultime affermazioni c'è da dire che anche in molte altre occasioni modelli fisici in ambiti di problemi di multifisica non hanno dato risultati confrontabili con la realtà (classico esempio la tragedia del Vajont, con riferimento non tanto al modello sviluppato dalla SADE quanto al postumo modello sviluppato da un'università francese), e ciò è principalmente dovuto alla difficoltà del ricreare la scala chimico-fisica tale da rispecchiare nel piccolo ciò che è avvenuto in grande (tipico esempio, un modellino idrodinamico sotto certi valori di scala per rispecchiare le leggi di fluidodinamica ottiene risultati più corretti con un particolare tipo di fumo piuttosto che con l'acqua).
Il fatto che Jones richieda anche l'elaborazione al computer del crollo caotico degli elementi degli edifici, dimostra che sa ben poco di elementi finiti (FEM) e dei problemi connessi alla dinamica ed agli urti in questa tipologia di modelli, e non dimostra un minimo di percezione delle risorse di calcolo che ha dovuto sfruttare il NIST solo per stimare in modo corretto l'innesco del crollo, figuriamoci una massa di elementi liberi di cadere.
Infine quando parla degli appelli degli ingegneri strutturali...a me viene in mente questo post.
Infine qualche domanda:
- come può Jones spiegare questo collasso plastico di una colonna del WTC 5?
- com'è possibile che nessun dipendente si sia accorto della presenza di polveri sospette o meccanismi sospetti attaccati alle colonne?
- com'è possibile che fra i resti delle torri gemelle appaiano immagini come questa in cui si vedono palesemente le chiodature di collegamento fra colonne tranciate di netto?
Un ringraziamento a tutto lo staff di Undicisettembre per la scrittura di questo articolo.
Aggiornamento 27-09-2006
Nell'articolo si parla spesso di red hot. Altro non sono che l'indicazione di una serie di punti caldi in cui secondo Jones sarebbero stati ritrovato metallo fuso o pozze di metallo fuso.
Sempre secondo Jones il metallo fuso, in maggior parte ferro, dovrebbe essere una mescolanza di termite e acciaio.
Aggiornamento 31-12-2006
Ho appena ritrovato un altro video del tutto analogo a quello postato da Massimo Mazzucco
su Supportthethrut; video dell'intervento in Italia di Steven Jones. Per chi aveva pensato che il video fosse stato montato da Massimo Mazzucco sulla base di informazioni mandate da Steven Jones per la conferenza di Bologna, ora ecco invece il video inglese che Mazzucco a quanto pare ha solo tradotto.
Video visionabile qui
Per scaricarlo dal sito supportthetruth
Aggiornamento 5-3-2007
Purtroppo il sito di subwaynews.com è scaduto e non è stato rinnovato dal proprietario.
Riferimenti al sito e le immagini delle subway possono essere reperite nel sito di archivio di Internet: Archive.org
Link
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