Il programma militare di data mining Able Danger è una delle zone grigie riguardo agli attentati dell'11/9. Per dare qualche chiarimento su questo argomento, l'ex maggiore dell'esercito Erik Kleinsmith, che è stato uno dei membri di Able Danger, ha accettato la nostra proposta di un'intervista che offriamo oggi ai nostri lettori.
Ringraziamo Erik Kleismith per la sua cortesia e disponibilità.
Undicisettembre: Confermi di ritenere tuttora che Able Danger abbia identificato Atta e altri tre dirottatori quando erano già negli Stati Uniti?
Erik Kleinsmith: Sì, anche se sono passati vent'anni dalla nostra analisi. La nostra missione era fare una mappa di al-Qaeda in tutto il mondo per lo US Special Operations Command [noto anche come SOCOM, organo del Dipartimento della Difesa incaricato di coordinare le operazioni speciali, N.d.T.], perché volevano intraprendere azioni per prevenire attacchi futuri. Il nostro gruppo era la Land Information Warfare Activity (LIWA) ed era stato invitato dalla SOCOM a utilizzare i nostri strumenti di data mining per identificare e tracciare i membri di al-Qaeda ed è stato uno shock per noi quando abbiamo scoperto che Atta e altri dirottatori erano già negli Stati Uniti quando abbiamo fatto la nostra analisi, in particolare nel New Jersey e in alcune altre località degli Stati Uniti.
Undicisettembre: Senza rivelare le informazioni secretate puoi spiegare, in generale, che tipo di tecniche di data mining ha usato Able Danger per fare ciò?
Erik Kleinsmith: La Land Information Warfare Activity, di cui ero il capo dell'intelligence, è stata la prima organizzazione all'interno del Dipartimento della Difesa, o forse nell'intera comunità di intelligence degli Stati Uniti, che aveva un programma di data mining che era riuscito a supportare tutti i tipi di operazioni ed è per questo che lo Special Operations Command è venuto da noi. Gran parte del programma era incentrato sulla capacità di raccogliere enormi quantità di informazioni, e invece di avere un analista che leggeva manualmente ogni pagina o messaggio o nota o sito web avevamo uno strumento che li leggeva e dava una visione di insieme dei dati.
Una delle prime tecniche che abbiamo usato si basava su uno strumento chiamato Themescape, che prelevava regolarmente quattromila messaggi o pagine web e li leggeva e li ordinava in base a delle frasi comuni. Quindi immagina ciascun messaggio come un pezzo di carta, li impilava uno sopra l'altro e dava quindi una mappa bidimensionale da analizzare. Questa mappa consentiva l’analisi dei valori di tendenza, dei valori anomali e delle connessioni che non sapevamo che esistessero. Invece di avere un analista che provava a leggere tutti i quattromila messaggi in una volta sola, li guardavano tutti insieme in relazione l’uno con l’altro.
Abbiamo fatto una ricerca di "al-Qaeda" e abbiamo ottenuto un raggruppamento massiccio delle loro operazioni in quattro diverse aree del mondo: la regione del Magreb in Nord Africa, il Medio Oriente e poi ciò che è stato sorprendente è che abbiamo avuto una grande presenza di al-Qaeda nell’area del Pacifico meridionale, in particolare con Abu Sayya e al-Jama'a al-Islamiyya, e l'ultima area era in Europa, nei Balcani e in altre aree di concentrazione.
Sapevamo da altre ricerche che avremmo ottenuto informazioni per quelle aree, ma la cosa sorprendente fu che iniziammo a vedere spuntare piccoli punti negli Stati Uniti. Una città che è spuntata è stata quella in cui sono nato e cresciuto nel Michigan. Non saremmo mai stati in grado di ottenere informazioni del genere manualmente: succede solo se si utilizzano tecniche di data mining con persone che sanno usarle e che le fanno funzionare.
Undicisettembre: L'11 settembre avrebbe potuto essere evitato se Able Danger fosse stato autorizzato a condividere le sue scoperte con l'FBI?
Erik Kleinsmith: L'FBI sapeva qualcosa di ciò che stavamo facendo, perché stavamo lavorando con loro su un'altra missione relativa al furto di tecnologie del Dipartimento della Difesa da parte di paesi che non erano considerati nostri amici. Non abbiamo mai condiviso alcuni dei dati, ma soprattutto non siamo mai stati in grado di proseguire e perfezionare la bozza della mappa delle minacce che avevamo costruito e che mostrava dove operavano in tutto il mondo. Quindi siamo stati in grado di creare questa vista iniziale e la mappa delle minacce dell'organizzazione, l’abbiamo consegnata a SOCOM ma non siamo mai stati in grado di perfezionarla, approfondirla, guardare più in profondità perché la nostra attività è stata interrotta per paura delle conseguenze del data mining in termini di violazione della legge degli Stati Uniti. Il problema principale era che al personale dell'intelligence non era permesso sorvegliare o raccogliere informazioni su persone statunitensi e lo strumento lo faceva automaticamente perché allo strumento non interessa la legge, quindi la domanda era: "Questi stanno raccogliendo direttamente informazioni su persone americane o come conseguenza del fatto che lo strumento lo fa da solo?" E dato che la nostra attività è stata fermata, credo che avremmo potuto allertare qualcuno o prevenire l'11 settembre in qualche modo.
Undicisettembre: Perché non avete condiviso le vostre scoperte con l'FBI? Chi vi ha impedito di farlo?
Erik Kleinsmith: Fu un'operazione esclusivamente militare, quindi tutto rimase all'interno dell'ambito militare. Poiché è stato fermato tutto proprio all’inizio, non abbiamo avuto la possibilità di avvisare l'FBI. Una mattina siamo entrati al lavoro ed è arrivato un ordine dal Pentagono e che diceva "Cessate l’attività" e non potemmo nemmeno aprire le cartelle e i file per vedere il lavoro che avevamo già fatto. Le leggi degli USA stabiliscono che se abbiamo informazioni su persone statunitensi possiamo conservarle solo per novanta giorni prima di doverle eliminare, quindi sono stato proprio io ad eliminarle. Non potevamo nemmeno estrarre le informazioni su una persona statunitense ed eliminare quel pezzettino, non ci era permesso né toccare né guardare.
La Commissione sull'11 settembre non sapeva nemmeno cosa stavamo facendo per via della riservatezza di ciò a cui stavamo lavorando e quando lo seppero pensarono che non fosse niente di importante fino a quando, dopo la pubblicazione del 9/11 Commission Report, uno dei nostri membri, Anthony Shaffer, sollevò il problema e disse "No, eravamo un'attività pienamente funzionante, avevamo individuato queste persone ma voi avete chiuso le nostre operazioni". Non potevamo dire all'FBI "Ehi, abbiamo questa cellula a Brooklyn che sta per condurre attacchi con dirottamenti massivi." Tutto ciò che sapevamo era che nel New Jersey c'era una cella che stava facendo qualcosa e non siamo mai riusciti a trovarli. Se avessimo inviato un messaggio del genere all'FBI, non avrebbero nemmeno potuto agire perché non saremmo stati in grado di mostrare loro i dati.
Undicisettembre: Come mai nessuno, nemmeno l'FBI, ne aveva mai sentito parlare prima e fu un tale shock per la comunità di intelligence quando fu rivelata l'esistenza di Able Danger?
Erik Kleinsmith: Parte di ciò è dovuto al fatto che era puramente un'operazione militare del Dipartimento della Difesa e l'FBI non è coinvolta. E poi non siamo riusciti a perfezionare i dati fino al punto da poter fornire loro delle informazioni. Dato che la nostra attività è stata fermata nelle fasi iniziali del processo non siamo mai stati in grado di trasformare quella che pensavamo fosse una minaccia credibile in qualcosa su cui poter agire. Quindi non è che qualcuno ci abbia impedito di riferire all'FBI, ma non siamo mai stati in grado di affinare ciò che avevamo scoperto al punto da poter prendere la decisione di comunicarlo a loro.
Undicisettembre: Quando e da chi è stato avviato?
Erik Kleinsmith: È stato avviato da un membro della SOCOM, avevano avviato i loro lavori presso la sede in Florida e avevano inviato rappresentanti a ciascuna agenzia della comunità dell'intelligence per chiedere il loro aiuto, ma sono stati respinti e hanno ottenuto come risposta “Non possiamo aiutarvi, perché non abbiamo la capacità di esaminare questo tipo di informazioni." Quando erano esausti dei tentativi di ottenere aiuto dalle grandi agenzie, hanno contattato uno dei nostri scienziati senior, abbiamo dato loro una dimostrazione dei nostri strumenti di data mining e mostrato loro ciò che nessun altro poteva mostrare e hanno detto "Vogliamo che voi lavoriate su questo come attore principale."
Ci hanno permesso di assistere ad una delle loro sessioni di brainstorming e di pianificazione in cui tutte le agenzie hanno almeno un rappresentante e ho detto ai miei collaboratori “Ho bisogno di una mappa molto in fretta” e in novanta minuti abbiamo mostrato loro più informazioni di quante ne avessero ottenute da tutte le altre agenzie perché da quando utilizzavamo strumenti di data mining ottenevamo informazioni più velocemente. Non era stato ripulita, ci è voluto del tempo per guardarla, ma almeno ha dimostrato che potevamo farla e in fretta.
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